«Vaccini, questo caos penalizza i deboli»

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IL PD REGIONALE ALL'ATTACCO.«Non viene attuato bene il Piano nazionale».Pronte 2iniziative pro-siero obbligatorio

«Vaccini,questo caos penalizzai deboli» «In 5 anni non si è fatto il Cup unico Medici di base lasciati nelelimbo» Anna Maria Bigon, mentre «Vaccini, è evidente che in Veneto c'è una confusione, denunciata anche dalle tategorie economiche,che di fatto va a penalizzare proprio le fasce di cittadini più deboli che avrebbero diritto a essere protette per prime».Va all'attacco il gruppo regionale del Pd, anche se il capogruppo Giacomo Possamai(e spunta chiara anche una dialettica interna tra i suoi toni e quelli più bellicosi della vice Vanessa Camani) mette le mani avanti: «Nessuno vuole fare opposizione fine a se stessa, ma il governatore Zaia dovrebbe parlare il linguaggio della verità invece di dire che va tutto bene». E chiaro che la situazione è difficile di per sè, ma per il Pd ci sono alcuni errori di base che hanno portato a questo, come sottolineano anche le consigliere Francesca Zottis

Camani senza mezzi termini attacca: «Bisogna dire chiaro che in Regione non sono capaci di gestirla. Spesso non viene seguito bene il Piano nazionale». Un primo errore madornale, punta il dito il Pd, è stato non aver attuato la decisione proclamata già 5 anni fa di unificare a livello regionale il Cup Centro unico prenotazioni.E si è fatto di peggio: «Esistono Ulss, come la Berica, in cui in realtà non è mai stato unificato il Cup trale ex aziende di Vicenza e di Arzignano,con difformità di risposte tral'uno e l'altro. Servirebbe semplicità e organizzazione in un momento già difficile come una vaccinazione di massa,e invece ci troviamo con 9 Ulss che procedono ognuna per conto suo con evidenti differenze di trattamento delle persone. E

Giacomo Possamai

Francesca Zottis

Anna Maria Bigon

Vanessa Camani

in tutta la regione ci sono solo 58 centri vaccinali,con concentrazioni di richieste e disagi. Tutto questo va a scapito soprattutto dei più deboli,come i malati iper-fragili che non trovano risposte nei centri a cui vengono indirizzati». Secondo errore: per carenza di fondi è stata fermata la riorganizzazione dei medici di base di tutto il Veneto in `'medicine di gruppo".«E a distanza di un mese dall'accordo siglato tra Governo e organizzazioni dei medici di base perle vaccinazioni,qui in Veneto è il caos. Qesto anche perché la Regione ha siglato un accordo economico con i sindacati dei medici, scaricando però sulle singole Ulss l'organizzazione reale del servizio.E cosìsono senza risposta 100 mila persone anziane e invalide che non possono muoversi da casa e avrebbero

bisogno di sicuro di essere vaccinate quanto prima. Anche perché molti di loro non posso fare il vaccino AstraZeneca, sconsigliato in caso di fragilità: bisognava coinvolgere fin dall'inizio i medici nello stabilire cosafare». Il Pd annuncia due iniziative di carattere politico. Una mozione perché il Veneto e il governatore Zaia «sostengano nella Conferenza Stato-Regionil'obbligo di vaccino anti-Covid per chi lavora nel campo sanitario e sociosanitario».E un progetto dilegge per una cultura pro-vaccini che ad esempio obblighi tutte le realtà scolastiche e sociali che ricevono contributi dalla Regione, e operano a contatto con minori o soggetti deboli,a comunicare quanti dei loro operatori si sono vaccinati anti-Covid.•P.E. C RIPRODUZIONE RISMUM

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