«Dolomiti, Zaia tiri fuori le carte dei nuovi impianti»

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DUE INTERROGAZIONI IN REGIONE

Impianti sulle Dolomiti «Tiratefuorile carte» a pagina 7

Caso Unesco,depositate due interrogazioni

«Dolomiti,Zaffa tiri fuori le carte dei nuovi impianti»

Caso aperto Sopra, sciatori sulle piste di Arabba,che si vorrebbero collegare a Cortina. In alto, Giacomo Possamai, capogruppo Pd

VENEZIA Là dove non è riuscita veneta ma di cui nessuno, a la Fondazione Dolomiti Une- parte la Regione e i proponenti sco, ci provano le opposizioni (una cordata di impiantisti cain consiglio regionale, che pitanata da Mario Vascellari, chiedono con due interroga- titolare della cabinovia sulla zioni al presidente Luca Zaia e Marmolada),conoscono i detall'assessore alla Montagna Fe- tagli. In tre diverse occasioni derico Caner di tirare fuori le ne ha discusso il consiglio di carte del progetto di collega- amministrazione della Fondamento Cortina-Alleghe e Cor- zione(dove Caner siede in raptina-Arabba,«cosìche si possa presentanza della Regione), dopo le richieste di chiarimenti arrivate dalla Commissione italiana dell'Unesco, il Centro del Patrimonio Mondiale, íl ministero dell'Ambiente, ma senzache maise ne riuscisse a venire a capo. «Il rischio concreto, come accadde a Vicenza in occasione della costruziosviluppare un dibattito pub- ne della caserma Dal Molin, è blico trasparente e corretto,al- che l'Unesco metta in discusla luce del sole». sione il riconoscimento dato Come ha scritto martedì il alle Dolomiti nel 2009 - spiega Corriere del Veneto, da più di il capogruppo del Pd Giacomo un anno la Fondazione chia- Possamai,che ha depositato in mata a vigilare sulle vette Pa- consiglio un'interrogazione trimonio dell'Umanità sta cer- sul tema -. Sarebbe una sciacando di avere informazioni gura per il Bellunese e per tutsul progetto da 64 milioni an- to il Veneto. Francamente non nunciato a più riprese da Zaffa si riesce a capire perché Zaffa e come una delle opere simbolo Caner non vogliano tirare fuodella rinascita della montagna ri le carte e ancor meno perché

non le vogliano dare alla Fondazione, nel cui cda siede la stessa Regione. Le Olimpiadi di Cortina 2026, a cui pare si vogliano agganciare questi nuovi impianti, sono un'occasione straordinaria di rilancio e di visibilità internazionale per il nostro territorio; avremo tutti gli occhi puntati addosso, nel bene e nel male, per cui non si possono commettere errori. E non c'è dubbio che mettersi contro l'Unesco sarebbe un errore gravissimo. Senza contare che parte dei finanziamenti deriverebbero dal Recovery Fund,che fa della sostenibilità ambientale uno dei suoi cardini». D'accordo il dem Andrea Zanoni: «Ambiente e fondi pubblici è un binomio che richiede sempre la massima trasparenza e va superata questa sgradevole impasse per cui la Fondazione, creata per tutelare le Dolomiti, non riesce ad avere documenti relativi ad impianti che sorgerebbero nel cuore delle Dolomiti». Una seconda interrogazione è stata presentata dai Verdi: «E inammissibile che non si discuta di un progetto di privati finanziato al 509 con soldi pubblici - commenta la consigliera regionale Cristina Guarda insieme a Luana Zanella dell'esecutivo nazionale e Luigino Tonus di Belluno -. Un'attività produttiva con limitati benefici per l'occupazione che non solo aggredisce le Dolomiti con progetti invasivi e speculativi in aree di alto pregio ambientale e paesaggistico, con il concreto rischio di un depennamento delle Dolomiti dalla lista dei siti patrimonio Unesco, ma non tiene conto dei cambiamenti climatici e della necessità di ripensare il turismo in modo ecosostenibile». Ma.Bo. C,RIPRODUZIONE RISERVATA


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