L'opposizione "scagiona" i direttori e attacca il governatore: anziani in ansia

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L'opposizione «scagiona» i direttori e attacca il governatore:anziani in ansia Lorenzoni, Possamai, Baldin, Ostanel e Guarda chiedono insieme al presidente un dibattito in consiglio regionale Albino Salmaso/PAD0vA Vaccini: la confusione regna sovrana nel Veneto che procede con il portale web in tilt, code e attese infinite nei maxi-ambulatori e con lo stop and go delle iniezioni a seconda degli obiettivi che il presidente Zaia intende raggiungere. Per scalare le classifiche che lo hanno confinato per mesi al quart'ultimo posto in Italia, il presidente ha dato fiato a tutte le scorte in magazzino e sospeso le somministrazioni agli over Ottanta,fino al7aprile. Così non va, bisogna cambiare rotta. Basta con le conferenza stampa che alimentano confusione e false aspettative, il presidente venga in consiglio regionale a spiegare come ha organizzato il piano vaccini da qui all'estate. UNA RAFFICA DI CRITICHE

Questa è la sintesi delle critiche rilanciate ieri dai capigruppo di opposizione, che non hanno il numero legale per convocare un consiglio regionale straordinario su] caos vaccini e la pandenia Covid. Arturo Lorenzoni, portavoce della minoranza, Giacomo Possamai del Pd, Elena Ostanel del Veneto che vogliamo,

Erika Baldin del M5S e Cristina Guarda di Europa Verde invitano la Regione a semplificare le procedure per garantire tranquillità agli anziani. «Sia chiaro, l'errore sta nel manico,è la regia politica che ha mostrato profonde crepe organizzative, mentre a tutti i dipendenti della sanità va riconosciuto un infinito senso di abnegazione: la loro disponibilità è enorme ma viene vanificata dal caos organizzativo», spiega il professor Lorenzoni. «Il Veneto può contare sul grande aiuto del volontariato, ma la gente è spaventata e vive una profonda frustrazione quando viene mandata a casa dopo aver raggiunto l'ambulatorio per la vaccinazione. Il caos ha minato la credibilità, la pessima logistica nella distribuzione delle fiale è la prova del fallimento. Il presidente Zaia non può governare l'emergenza con le conferenze stampa a Marghera ma deve venire in consiglio regionale per spiegare nei dettagli in quali tempi intende immunizzare4milioni di persone».

drammatica realtà dei disagi quotidiani che Zaia continua a ignorare. Il numero verde per prenotare? Non funziona, è bloccato da giorni, per il caos da clic day. E le linee telefoniche dei call center sono paralizzate dall'over booking. La confusione l'ha creata il presidente che ha cambiato strategia in corsa per risalire la classifica sull'utilizzo delle dosi. Nessuno ha spiegato perché solo a Padova i formatori professionali delle scuole non siano stati vaccinati, eppure sono a contatto con gli studenti tutti i giorni. Intollerabile poi è il rifiuto della discussione in consiglio regionale», ha concluso Possamai. Elena Ostanel ha sottolineato invece la necessità di creare un portale unico web per le prenotazioni in Veneto: «ala sifaccia dare il software dalLazio e così la confusione finirà. Bisogna garantire priorità ai pazienti fragili, al diabetico e all'obeso. Tanta gente torna a casa delusa dopo aver perso la mattina negli ambulatori. La procedura dei caregiver dei disabili è troppo generica».

ropa Verde che ha proposto di premiare Zaia con «una medaglia di carta odi latta.I vaccini sono stati distribuiti male, ogni Usl fa quello che vuole nelle priorità. A Verona non hanno ancora concluso d'immunizzare il personale delle Rsa,mentre a Venezia chiamano addirittura i trentenni per scalare le classifiche e Zaia fa bella figura con le sue interviste in tv e finge di non vedere il disastro di Trissino,con 3mila anziani in piedi per ore per il disastro delle prenotazioni». LE COLPE DELLE BIG PHARMA

Erika Baldin de]. M5S ha spiegato che «quando va tutto bene il merito è di Zaia ma se va storto la colpa è dei Dg delle Usl che invece non hanno responsabilità. Il clamoroso bluff dei 27 milioni di vaccini Pfizer ha messo a dura prova la credibilità della Regione e ora ci vuole il coraggio di dire che se le dosi sono finite la colpa non è di Roma ma della Ue che si è fidata delle big pharma.La Lega è al governo e non può scaricare le colpe su Draghi, ci vuole un cambio di pasLA NARRAZIONE DA FAVOLA so con priorità precise. Zaia faccia un piano chiaro e lo conGiacomo Possamai sottolinea LA MEDAGLIA DI CARTA il colossale abisso tra la «narra- L'affondo più tagliente è arri- divida con il consiglio regionazione dell'eccellenza e la vato da Cristina Guarda di Eu- le, mai interpellato durante i 13 mesi di pandemia». © RIPRODUZIONE RISERVATA.


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