Restano in frigo 123 mila dosi accantonate per i richiami

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LA CAMPAGNA VACCINAZIONI

Restano in frigo 123 mila dosi accantonate per i richiami VENEZIA

La campagna vaccinale in Veneto avanza a singhiozzi. Le strutture ci sono, la macchina organizzativa anche.Nei prossimi giorni si dovrebbe chiudere anche l'accordo per schierare in prima linea gli oltre tremila medici di base. A mancare però è la materia prima: le dosi. Ecco perché il tesoretto di 123 mila fialette messo da parte è intoccabile. Sono i richiami, e la Regione non intende usarle per nuove vaccinazioni. Che succederebbe se non ne arrivassero di nuove da qui alle prossime settimane? Se allora di cambio di passo si deve parlare, almeno per ora secondo Zaia questo riguarda una battaglia da portare avanti su altri tavoli.«Spero che Draghi prenda in mano velocemente eferocemente la partita dei vaccini.

Perché, se aspettiamo l'Europa,moriremo tutti senza vaccino per la vecchiaia». Inevitabile il riferimento alle offerte di dosi al Veneto da parte di intermediari su cui sono poi intervenuti i carabinieri del Nas.Ma anche alla recente decisione di Austria e Danimarca di abbandonare l'Europa nella ricerca di vaccini e di rivolgersi a Israele. Scelta su cui Zaia ironizza: «Per fortuna non l'ho fatto io altrimenti mi arrestavano. Peggio di così l'Ue non poteva fare. Spero che la loro azione serva per dare una svegliata all'Ue». La penuria di vaccini non permette di fissare date precise sul calendario. Ad attenderlo ci sono i commessi deisupermercati, i manutentori degli ospedali, anziani centenari e tante altre categorie a rischio. «Ci incontreremo a breve con

il nuovo commissario, il generale Figliuolo,per stabilire quali saranno le categorie da vaccinare da qui alle prossime settimane» ha annunciato ieri mattina l'assessore alla Sanità Manuela Lanzarin. Si attende poi l'arrivo del siero di Johnson&Johnson (si parla di aprile): monodose, permetterebbe di accelerare la campagna. Ma l'invito del governatore,rivolto all'Ema, è anche di valutare il vaccino russo e cinese. Sui vaccini, un cambio di marcia è richiesto anche dal Pd che però contesta la "ricetta sovranista"di Austria e Danimarca, applaudita dalla Lega: «La Lega vuol recitare le due parti in commedia,dilotta e di governo a seconda di dove tira il vento», le parole dei consiglieri Giacomo Possamai, Vanessa Camani,Anna Maria Bigon, Jonatan Montanariello, Andrea Zanoni e Francesca

Zottis. «Lavori invece affinché la voce italiana sia più forte a Bruxelles invece di pensare a soluzioniimprovvisate o a fare propaganda». Nel frattempo, Federfarma lancia un appello e chiede alla Regione di lasciare ai cittadini la possibilità di prenotare la vaccinazione nelle 1.200 farmacie del territorio: «Occorre considerare un'organizzazione diversa per la fase successiva» spiega il presidente Andrea Bellon «Quando la campagna di vaccinazione verosimilmente dovrà coinvolgere decine di migliaia di persone in ogni provincia, persone tra l'altro più giovani,dunque con impegni anche dilavoro e quindi con la necessità di una certa libertà di scelta della data e dell'orario». EUGENIO PENDOLINI C/RIPRODUZIONERSERVATA

Intesa con Israele di Austria e Danimarca Zaia:«Se lo facevo io mi arrestavano»

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