GIORNATA RICORDO
Foibe e atrocità Ieri la cerimonia La storia di Piove ne e Bettiza O ROVEROTTC ?AG 12,21,44
GIORNO DEL RICORDO.Al cimitero maggiore la cerimonia commemorativa delle vittime scaraventate nelle cavità carsiche di Slovenia e Friuli
Foibe ed esodo,atrocità dellafollia Centinaia di migliaia gliitaliani costretti allora ad abbandonarele proprie abitazioni: «C'è ancora chisminuisce ifatti storici,non potendolinegare» Giulia Armeni
«Una pagina del Novecento da incollare nei libri di storia affinché non venga persa mai più». Nel giorno del Ricordo delle vittime delle foibe e dell'esodo giuliano dalmata, davanti al monumento commemorativo nel cimitero maggiore riecheggiano le parole del presidente dell'Anvgd Coriolano Fagarazzi. Sotto la.pioggia - tra le corone di fiori deposte ai lati della stele dalle autorità civili e le rose bianche dono dei ragazzi di Gioventù nazionale -- il rappresentante dell'Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia sollecita la ricerca della verità perle «decine, centinaia di migliaia di vittime» inghiottite dalle cavità carsiche durante la seconda guerra mondiale e nel periodo successivo. Quelle tombe sotterranee,
dove i partigiani di Títo gettarono,spesso ancora vivi, militari e civili italiani e che nella sola Slovenia, ricorda Fagarazzi, sono almeno 700. Ma per non dimenticare quelle che il parroco di Ancanetta don Gian cario Pianezzola definisce «atrocità dell'umana follia», non c'è solo la data simbolica del 10 febbraio, che al Monumentale ira visto la partecipazione bipartisan di consiglieri e gruppi politici, dal presidente del consiglio comunale Valerio Sorrentino a Niccolò Naclerio (Fratelli d'Italia), da Giovanni Rolando(Pd)a Sandro Pupillo e Giovanni. Selmo (Da Adesso in poi). Oltre alla benedizione impartita da don Pianezzola e all'onore a caduti e esuli reso dal presidente di Assoarma Luciano Zanrm.e da Francesco Binotto, presidente della confederazione delle associazioni combattentistiche,quest'anno, per la prima volta,
c'è l'omaggio concreto della città. «Lznuova piazza di Polegge sarà intitolata a Norma Cossetto, a tutte le vittime delle foihe e agli esuli» sottolinea ïl sindaco Francesco Ru.cc:o, confermando la volontà già espressa qualche settimanafi dalla giunta, dopo le richieste raccolte dalla commissione toponomastica. Un segnaleforte alla corrente che Fagarazzi identifica come "riduzionista" («quella che,non potendo negarei fatti storici, tenta di sminuirli»). Controla quale si era scagliato - via Facebook -;orche l'assessore alle attività produttive Silvio Giovine. «Non vi vergognate?» è stato il suo messaggio di condanna nei confronti di un post dell'Anpi Brescia centro, che metteva in dubbio la collocazione tra lefoihe dellafossa di Baso-
stra e sinistra cittadina. Per Pupillo e Selmo «la memoria non deve mai indossare colori politici perché appartiene a tutti», mentre per il capogruppo del Partito democratico in consiglio regionale Giacomo Possamai «l'orrore delle foihe e il conseguente esodo dei sopravvissuti fiumani, istriani e dalmati è una dolorosissima ferita di tutto il popolo italiano per troppo tempo accantonata». Una cicatrice che portano tutti i discendenti dell'eccidio e dell'esodo di massa, come testimonia Fulvio Sabbadin,69 anni,fuggito all'età di un anno da Cittanova, in Croazia, dove la sua famiglia aveva trovato casa dal 1936. «Io ero solo un bambino ma dai racconti dei miei genitori so che,se avessero potuto,sarebbero rimasti là - r ip ercorre Sabbadin a margine della vizza. Al di sopra delle polemiche cerimonia, sotto ï portici del social risalta però, per una cimitero - Purtroppolasituavolta,la linea comune tra de- zione degenerò e non ebbero altra scelta che quella di andarsene».•