DONAZZAN,BASTANO LE SCUSE L'assessora si dice pentita per Faccetta nera, la Lega si astiene e la salva SALMASO /PAGINA 15
Confronto chiesto dall'opposizione per la partecipazione radiofonica dell'assessore alla Zanzara dove l'esponente di Fdl ha intonato Faccetta nera. Il presidente Zaia non si fa vedere in Aula
Astensione della Lega in Consiglio Donazzan si scusa e resta in sella
Non c'è dolore, né ribellione ,» della coscienza:la Pacificazione proposta in una lettera infiAlbino Salmaso nita diventa un testo di 30 righe.Zaiale ha imposto il silenssolta, con formula zio: nessuna intervista, stop piena. Come voleva alle polemiche. Copione riZaia, che ha diserta- spettato.E lei in aula per doveto l'aula. Come sem- re d'ufficio ripete: «Virinnovo pre. Scuse accettate, senten- le scuse,non era miaintenziozia lo speaker leghista Villano- ne offendere nessuno e certava con Roberto Bet che certifi- mente non mi troverò più nelca:in quella trasmissione non la circostanza di rispondere a c'è stata apologia del fasci- una trasmissione qual è "La smo.La mozione di"censura" zanzara"irridente e sopra le riad Elena Donazzan viene re- ghe, creando involontariaspinta. E finita con 10 sì del mente imbarazzo alla mia Amcentrosinistra, 5 voti contrari ministrazione regionale».L'aldi Fratelli d'Italia e 32 asten- tro passaggio decisivo sta alla sioni della Lega. Stefano Val- fine: «Su alcuni temi la nostra degamberiche hafirmato con nazione ha ancora ferite aperl'opposizione è uscito dall'au- te e un clima che non permetla: la causa cimbra può aspet- te leggerezza. Accade nella vitare. Maggioranza assoluta ta di sbagliare». Mai scuse più non raggiunta. Fine del pro- ermetiche. cesso storico e ideologico sul La pena più dura a Elena Dofascismo e la Resistenza. nazzan tenta diinfliggerla VaLeisorride.«Accade nella vi- nessa Camani:«Per essere creta di sbagliare», ha appena dibile, lei assessore, non ha detto senza tradire un filo d'e- che una strada: dichiarare di mozione verso le 15,09. Tail- essere antifascista e di credeleur nero,capelli raccolti a co- re nella Costituzione nata dalda di cavallo, ha parlato per la lotta di Liberazione». Come due minuti. Da vent'anni sie- bere la cicuta o l'olio di ricino. de a palazzo Ferro Fini e da tre Giammai. legislature si occupa di lavoro, prima con Galan e poi con LORENZONI E MARCHESI Zaia. Un record, una colonna Elena Donazzan ha fatto finta della destra in salsa veneta. di non sentire. Si è morsa la Semprefedele al duce.E al po- lingua per non reagire.Poi via tere. Ma chi si aspettava il pen- al dibattito. Pochi i riferimentimento con il mea culpa per ti storici di qualità con un mix aver cantato "Faccetta nera"e di racconti familiari che danrivalutato Mussolini,resta de- no l'idea di una classe dirigenluso. te che i libri di storia li ha lasciati intonsi sulle librerie. NESSUN PENTIMENTO Alle 15 apre le danze il pro-
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fessor Arturo Lorenzoni e quando illustra la mozione di censura cita Concetto Marchesi,il rettore dell'appello Liberi e forti lanciato il 1° dicembre 1943 a Padova: studenti, una generazione di uomini ha distrutto la vostra giovinezza, ha tradito la patria... Voi con la gioventù operaia e contadina dovrete rifare la storia dell'Italia.E ricordate,che dietro ai sicari c'è tutta una moltitudine che ha coperto la classe dirigente,ha scritto il rettore poi approdato alla Costituente. Lorenzoni prova ad annodare i fili della storia, «Mi appello ai consiglieri della Lega: se volete essere degni eredi di Marchesidovete votare la nostra mozione. Il Veneto non può essere rappresentato per la scuola da un assessore che non ha mai condannato le leggi razziali contro gli ebrei,costrettia lasciare le cattedre come toccò anche al professor Tullio Levi Civita, insigne matematico a Padova, L'appello cade nel vuoto. IL PD INSODDISATTO
Poi tocca al Pd con tutta la squadra: «La Donazzan ha chiesto scusa ma dopo aver ascoltato le sue parole in aula abbiamo avuto conferma che quella"canzoncina"non è stato un atto di leggerezza. E inammissibile mettere sullo stesso piano Faccetta nera e Bella ciao.La prima è il simbolo di oppressione e dentro c'è tutto il fascismo: razzismo, violenza sessismo. L'altra è simbolo diliberazione.Ilfasci-
smo è stato un periodo buio e di terrore che ha portato tutta l'Italia a impoverirsi dal punto di vista morale,economico e civile. L'astensione della maggioranza significa non voler prendere su questo una posizione netta e chiara», dicono in coro il capogruppo Giaconio Possamai, Anna Maria Bigon,Vanessa Camani,Jonatan Montanariello,Andrea Zanonie Francesca Zottis. Deluse anche Elena Ostanel ed Erika Baldin: «Vergogna, le scuse sono tardive. Com'è possibile accettare simili dichiarazioni da parte di una donna che dovrebbe sapere a quali angherie furono sottoposte le"belle abissine" della canzone da lei rievocata? Non possono esserci dubbi sul regime fascista: l'orrore delle leggirazziali non si cancellerà mai», ha detto la consigliera del MSs. E la Lega? Ha parlato il capogruppo Giuseppe Pan che ha difeso la Costituzione nata dalla Resistenza e poi ha ricordato i 40 anni della Lega nata su basifederaliste.La linea politica l'ha data Alberto Villanova: «Scuse accettate. Lei ha riconosciuto che il gesto era grave,non c'è spazio per lanostalgia fascista. Le ricordo la legge sulla Memoria approvata all'unanimità che ha consentito a 80 insegnanti di spiegare agli studenti cos'è stata la Shoah. Noi siamo per l'astensione». Gabriele Speranzon alle 18,30 tira un sospiro di sollievo: parla lui per Fratelli d'Ita-