«Donazzan "perdonata". Lega: Ma non si ripeta»

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FACCELA NERA IN RADIO

Donazzan siscusa la Lega"perdona" «Ma non si ripeta» ® GIACOINUIIA PAG 12

IL CASO.Per aver cantato"Faccetta nera" l'assessore chiede scusa e la censura viene cestinata

Donazzan"perdonata" Lega:«Ma non siripeta,» Zaiani astenutiin massa e Finon vota. n Pd attacca sulfascismo, ma Speranzon,FdI:«Proporrò io mozione contro itotalitarismi» Cristina Giacornuzzo INVIATA A VENEZIA L'assessore regionale, Elena Donazzan, si scusa (ufficialmente perla terza volta)e allafine resta dove sta. Non prima di aver ricevuto la strigliata del conterraneo bassanese Nicola Finco, vicepresidente del Consiglio regionale. Di aver subito la paternale del capogruppo della Lega, Giuseppe Pan. E, infine, di aver ottenuto l'assoluzione dallo speaker di maggioranza, Alberto Villanova, che poi l'ha invitata atornare subito allavoro per «mettere una pezza alla gestione catastrofica della scuola del ministro Azzolina». Se non fosse bastato a far passare il messaggio, ieri leghisti e zaiani si sono astenuti sulla mozione di riserve una sorta di censura sul comportamento di Donazzan usata per la prima volta nella storia della Regione che ècomunque finita nel cestino invece che sul tavolo del governatore Zaia. In realtà, potevano anche votare contro. E anche l'altra componente della maggioranza, Forza Italia, dopo averle dichiarato solidarietà in aula, poteva non uscire al momento del voto. La sostanza,però, è questa: dopo più di tre ore di discussione, nella.primaseduta del consiglio regionale

dell'anno, viene archiviato il caso nazionale scoppiato pera ché Donazzan, componente di FdI e della giunta Zaia, ha cantato una strofa della canzone simbolo ciel fascismo, 'Faccetta nera" alla trasmissione "La Zanzara" lo scorso 8 gennaio. Con buona pace delle minoranze che avevano presentato nei giorni scorsi la censura e che, durante la seduta, hanno tentato di allargare il tiro chiedendo un voto eli condanna sul fascismo. LA MOSSA DI DONAZZAN.«Ribadisco in modo ufficiale le miescuse - ha esordito l'a.sses-sore in aula:non era mia intenzione offendere nessuno e non mi ritroverò alai più nella circostanza di creare imbarazzo alla mia amministrazione regionale. Accade nella vita di sbagliare», chiude non prima di aver ricordato di aver ricevuto minacce e insulti in questi giorni. PD E VENETO CHE VOGU AMO. Lo speaker della minoranza, Arturo Lorenzoni.,che ha presentato la mozione contro Donazzan,è partito all'attacco cambiando strategia: «Questa nozione non è contro la persona, ma serve per richiamare ciascuno eli noi, in primis il presidente della Giunta Zaia,a non avere ambiguità rispetto al Ventennio

fascista». E chiede ai consiglieri di votare prendendo una posizione chiara: «Q si rifiutano i metodi dittatoriali propri del fascismo, oppure si accettano.Non ci può essere una terza via neutrale». Va nessa Camani, Pd, rincara: «Se Donazzan vuole davvero scusarsi condanni con chiarezza il fascismo. Qui non si tratta di leggerezza o di aver espresso un punto di vista discutibile ima legittimo perch é il fascismo non è una opinione. E un reato». Poi il capogruppo, Giacomo Possamai: «Accettiamo le scuse di. Donazzan. Ma non abbiamo sentito nessuno passaggio in cui prenda le distanza dal fascismo e lo condanni.Chiedevamo atto di coraggio aia la maggioranza si è astenuta. E mancato il coraggio». Erika Baldin, M7s, ha ribadito che le scuse sodo arrivate tardive, mentre Elena Ostanel,Veneto che vogliamo,ha raccontato la sua storia familiare per ricordare gli orrori del fascismo. LA LEGA.A riportare la discussione nei binari della nozione di riserve ci ila pensato Marzio Favero,tra i volti storici della Lega: «La mozione riguarda la persone e se si accettano le scuse perde il suo senso.Questa sta diventando

invece una riflessione di carattere culturale, anche se da parte nostra n on cisono dubbi sul carattere criminale del fascismo». Finco quindi l'ha ribadito: «Non siamo qui per giudicare l'operato dell'assessore. Ma per ciò che è successo. Mi stupisce il caso mediafico che ne è nato,perché,conoscendo Donazzan da tanti anni, misono note la sua storia e le sueidee.Malci rappresenta anche la Regione» e quindi ila sbagliato con quell'uscita.Poi si toglie il sassolino dalla scarpa: «Non sempre Donazzan ila dimostrato sufficiente rispetto in passato, per le nostre legittime battaglie autonomiste compresa la posizione sulla Catalogna. Ma noi oggi dimostreremo per l'ennesima volta lealtà per questa maggioranza, difendendo una collega, ma per il futuro chiediamo più rispetto per i principi federalisti».Il tono dell'ex assessore Pan è quasi paterno: «Elena-dichiara- non andare in trasmissioni piene di tranelli e concentrati a risolvere i problemi dei veneti. Adesso tiriamo una riga e andiamo avanti. Che non succeda più». Quindi Villanova: «Accettiamo le scuse di Donazzan. Per noi il caso è chiuso. All'opposizione, però, dico che questo Consiglio non ha


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