«Scuola, proteste contro lo stop. Ma il rientro potrebbe slittare»

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L'emergenza a Nordest

Scuola, proteste contro lo stop Ma il rientro potrebbe slittare >Da oggi in classe gli alunni di elementari e medie >Non è escluso chela Regione proroghi la chiusura Superiori, gli studenti di sinistra scendono in piazza oltre il 31 gennaio:dipenderà dal quadro sanitario

LA GIORNATA VENEZIA Ritorno in classe oggi in Veneto per i ragazzi delle elementari e delle medie, ma non per quelli delle superiori per i quali il presidente della Regione ha disposto la Dad, didattica a distanza, per tutto il mese di gennaio. E non è neanche detto, da quanto trapela da Palazzo Balbi, che alle superiore si torni a scuola il 1° febbraio: dipenderà dall'indice di contagiosità e dalla situazione sanitaria nel suo complesso. La decisione di non far tornare in aula i ragazzi più grandi e nemmeno quelli che a giugno dovranno affrontare gli esami di maturità, ha scatenato proteste e distinguo in tutta la regione, con tanto di manifestazioni organizzate dagli studenti.

LE PROTESTE Stamattina ci sarà un flashmob della Rete Studenti Medi Veneto, vicini ai partiti di sinistra, davanti al Palazzo della Regione,

vicino alla stazione ferroviaria, a Venezia. In una nota è stato anticipato che i ragazzi saranno «vestiti per satira da burattini e mascherati da Zaia e Donazzan», cioè il governatore e l'assessore all'Istruzione. «Guardando ai contagi - ha detto il coordinatore della Rete, Tommaso Biancuzzi sappiamo perfettamente come il Veneto non abbia avuto un'organizzazione virtuosa, ma la scarsa pianificazione e la noncuranza nei confronti dei giovani non può pesare ancora sulle spalle di migliaia di studenti e docenti. Non ci stiamo, non siamo marionette da spostare a piacimento». Anche il comitato Priorità alla Scuola ha organizzato iniziative pubbliche(a Treviso davanti al liceo Canova,a Padova davanti alla stazione ferroviaria) per chiedere l'apertura in presenza e in sicurezza di tutte le scuole, oltre che lo screening sanitario completo della comunità scolastica e l'inserimento come categoria prioritaria del personale scolastico ad alto rischio nella fase 1 dell'agenda vaccinale.

L'OPPOSIZIONE

LORENZONI E POSSAMAI: «VACCINARE ANCHE DOCENTI E GIOVANI» GENITORI IN DIFFICOLTA PER LE NUOVE REGOLE SUI POSITIVI IN AULA

Dal consiglio regionale si sono fatti sentire lo speaker dell'opposizíone Arturo Lorenzoni e il capogruppo del Partito Democratico Giacomo Possamai. «Dal 24 febbraio del 2020 e fino al 31 gennaio di quest'anno gli studenti veneti delle superiori saranno andati a scuola, in presenza, solamente 38 giorni, sempre che l'ultima ordinanza del presidente della Regione non venga addirittura prorogata - ha detto Lorenzoni, per il quale è «necessario riaprire al più presto gli istituti superiori in totale sicurezza», Come? Con «un piano ad hoc che comprenda vaccinazione per gli insegnanti, trasporti e ingressi scaglionati». Possamai ha chiesto di modificare il piano vaccinale: «I giovani dai 16 ai 19 anni devono essere considerati una priorità nelle vaccinazioni.Immediatamente dopo gli operatori sanitari e gli anziani nelle Rsa e con multimorbilità, sarebbe doveroso inserire i ragazzi delle superiori e il personale che opera in queste scuole. Vacciniamoli subito, mandiamoli a scuola senza rischi e senza interruzioni fino alla fine dell'anno».

LE LINEE GUIDA Continua a far discutere, intanto, la decisione della Regione di far restare a casa l'intera classe, anche dalla seconda elementare in su,nel caso in cui un alunno sia positivo al coronavirus: per i genitori, infatti, si pone il problema di mettersi in ferie o trovare una baby sitter, non potendo contare sui nonni per non rischiare di contagiarli. Per quanto riguarda gli insegnanti, le linee guida allegate all'ordinanza del 4 gennaio distinguono: negli asili e nelle scuole dell'infanzia se un bambino è positivo anche gli insegnanti stanno a casa in quarantena e fanno il tampone al decimo giorno; alle elementari, medie e superiori, invece, la quarantena per l'insegnante scatta solo se quest'ultimo ha svolto attività in presenza con l'alunno positivo per un tempo di almeno 4 ore negli ultimi due giorni. Idem se il positivo è l'insegnante: tutti a casa all'asilo, mentre dalle elementari in su a casa solo se il contatto con il prof ha superato le 4 ore. Alda Vanzan c 1tu>aouuZloNE RISERVAI n


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