CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO UNDICESIMA LEGISLATURA
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA N. 104 PESTICIDI ILLEGALI NEI VIGNETI DI CONTROLLI DA PARTE DELLA REGIONE?
PROSECCO.
QUALI
presentata il 15 giugno 2021 dai Consiglieri Zanoni e Bigon
Premesso che: - ha destato molto scalpore, in tutta la comunità di Miane (TV) e in generale tra i cittadini veneti attenti al proprio territorio, la decisa presa di posizione di un parroco, don [...], che tramite il bollettino parrocchiale ha espresso con forza la propria solidarietà ad alcune famiglie della zona che, loro malgrado, dal 2019 hanno visto sorgere vigneti di prosecco tutto attorno alle loro abitazioni, senza poter avere alcuna voce in capitolo; - in un’intervista apparsa su “La Tribuna di Treviso” del 9 giugno scorso, il sacerdote ha usato toni duri nei confronti di quella che è diventata una vera e propria monocoltura delle colline trevigiane, che ha ormai compromesso un intero territorio dal punto di vista ambientale, in particolare a causa dell’ampio e generalizzato uso di pesticidi che, se da un lato apportano netti vantaggi economici agli imprenditori del vino, dall’altro costituiscono un rischio elevato sia per la salute dei cittadini che risiedono in queste zone, sia per l’intero ecosistema; - don [...] non è certo il primo ad aver denunciato il problema, ma le sue parole scuotono le coscienze: egli afferma infatti che, nella riservatezza del confessionale, ha dato ascolto alle angosce di molti concittadini, per esempio a una moglie consapevole che il proprio marito si sia recato, assieme ad altri, in Slovenia per acquistare prodotti destinati ai vitigni, che in Italia sono considerati illegali; - il parroco racconta anche di agricoltori che usano per i propri filari di uve “doc” il glifosato, ben sapendo che parte del raccolto diventerà “docg”, per cui questa sostanza è vietata; - i rischi sono molteplici e la Regione ha il dovere di vigilare con la massima severità sull’utilizzo dei pesticidi: ne va della salute dei cittadini della zona, della salute dei consumatori di prosecco e della salute dell’intero ecosistema delle colline trevigiane che nel giro di qualche decennio sono state private di tutte le