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IL GAZZETTINO
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28-11-2020 1+6 1/2
Grandi negozi,oggi si riapre >Via libera agli esercizi di medie e grandi ►Il Veneto rimane nella fascia gialla "plus" dimensioni, ma non nei centri commerciali per il Friuli confermata quella arancione Oggi in Veneto le medie e grandi strutture di vendita saranno aperte. Il presidente Zaia ha nuovamente modificato le disposizioni riguardanti i negozi, prevedendo che nei prefestivi fino al4 dicembre possano essere operativi gli esercizi dai 250 metri quadrati in su,ad eccezione di quelli collocati nei centri commerciali, per i quali rimane la chiusura. Per ora ll Nordest rimane dov'è. n ministro Speranza ha annunciato una nuova ordinanza con cui rinnova le misure restrittive in Friuli,che dunque resta in fascia arancione, mentre è confermata la permanenza del Veneto in area gialla. Pederivaalle pagine6e7
Zaia riapre al sabato i negozi medi e grandi «Serve responsabilità» >L'ordinanza vale sopra i 250 metri quadri ►ll governatore: «Salvare almeno la montagna Restano invece esclusi i centri commerciali senza impianti. Scuola dal 9 dicembre? Errore»
IL PROVVEDIMENTO VENEZIA Oggi in Veneto le medie e grandi strutture di vendita saranno aperte. Con la terza ordinanza in quattro giorni, Luca Zaia ha nuovamente modificato le .disposizioni riguardanti i negozi, prevedendo che nei prefestivi fino al 4 dicembre (e dunque, in attesa di eventuali proroghe,soltanto questo sabato) possano essere operativi gli esercizi dai 250 metri quadrati in su, ad eccezione di quelli collocati nei centri commerciali, per i quali rimane la chiusura prescritta dal decreto nazionale. «Questo allentamento va inteso come un atto di responsabilità e di fiducia, ma raccomando a tutti di evitare gli assembramenti», ha ribadito il presidente,reduce dal confronto con il Governo in cui ha ottenuto la conferma che sarà istituito un fondo da 250 milioni perle attività colpite dalle restrizioni regionali, «un po' risicato e fiacco» visto che dovrà essere condiviso «sicuramente con Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Abruzzo, ma forse pure con Lombardia e Piemonte».
GLI INDENNIZZI Il tema dei ristori rimane cal-
do, anche per il dibattito riacceso dalle dichiarazioni di Zaia sulla mancata applicazione dell'addizionale Irpef, che il governatore è tornato a citare come motivo per cui il Veneto non stanzia rimborsi come invece fanno altre Regioni: «Forse abbiamo fatto il più grande errore della storia, noi è da dieci anni che non mettiamo tasse». Queste parole hanno scatenato Giacomo Possamai, capogruppo regionale del Partito Democratico: «Zaia abbandona la retorica del Veneto "tax free"? Meglio tardi che mai, lo aspettiamo in aula per il bilancio. A meno che non stesse scherzando». E intervenuto anche Christian Ferrari, segretario veneto della Cgil: «Non chiediamo ovviamente di applicare l'addizionale Irpef a tutti, ma a partire da una soglia di reddito e in modo progressivo, al di sopra dei 65.000 curo annui». Il ragionamento del presidente della Regione, però, continuava così: «A me sembra un valore non aver applicato tasse, ma effettivamente la memoria umana è breve... Forse se le avessimo applicate, avremmo oggi un budget da dare e avrebbe rappresentato un'azione mutualistica. Ma noi abbiamo fatto un'altra scelta in questi anni».
LO SCI In ballo sono anche gli indennizzi per la stagione invernale, se nel decreto del dicembre verrà confermato lo stop agli impianti di risalita. «Le notizie che arrivano sono di una chiusura ha riferito Zaia - quantomeno per il periodo natalizio. Se i nostri imprenditori avessero certezze su un rimborso anche del 60-70% del fatturato, vedrebbero luce in fondo al tunnel. Ecco, vorremmo avere indicazioni su questo e pure sul livello di coordinamento europeo,rispetto alle aperture di Svizzera e Austria. Fermo restando che c'è anche una montagna invernale senza impianti, pensiamo solo allo sci da fondo, quindi dobbiamo fare una battaglia per tenere comunque aperto tutto quello che è possibile».
LA DIDATTICA Ma questo non vale per la scuola: «Riaprirla il 9 dicembre, magari in fretta e furia, è un errore. Ho proposto che la riapertura non diventi un totem ideologico, fissiamo una data che sia plausibile: dopo il 7 gennaio, il 10 gennaio, a febbraio. Nel frattempo lavoriamo tutti per arrivare preparati a questa data. Credo che a nessuno piaccia la didattica a di-
stanza, ma va considerato che le infezioni scolastiche ci sono e sono significative».
IL DPCM Anche per discutere di questi argomenti, il Veneto chiede che il prossimo dpcm sia scritto insieme ai territori. «L'ultima riunione è stata utile - ha commentato Zaia - ma siamo ancora al riscaldamento a bordo campo, non all'inizio della partita. Sarebbe bello, visto che abbiamo un po' di tempo,che il Governo affinasse il testo con le Regioni, visto che noi a differenza di Roma abbiamo i pazienti sull'uscio di casa. Non dimentichiamo che si tratterà del provvedimento più determinante nella storia del Covid, perché riguarderà la fase dell'inverno, incrociando l'influenza e il vaccino». A proposito del siero anti-Coronavirus, verrà replicato lo schema organizzativo dei test rapidi: «Sarà la madre di tutte le campagne di vaccinazione, la più grande in Veneto e in Italia, quindi dovremo essere innovativi. Non si pensi che si andrà solo al distretto sanitario a fare la vaccinazione, useremo altri luoghi pubblici per raggiungere velocemente il maggior numero di cittadini, per cui ci saranno i drive in». Angela Pederiva 120489
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