Gli eletti al Pd: «Basta con le correnti»

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IL GAZZETTINO

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02-10-2020 1+11 1/2

L'altolà dei consiglieri Pd al partito: «Fuori le correnti» Angela Pederiva aranno anche pochi, ma i nuovi consiglieri regionali del Pd vogliono farsi valere. Pure dentro il loro partito: «Nessuno di noi ha intenzione di farsi tirare per la giacchetta o di fungere da "pezzo di artiglieria" nella discussione interna», dichiarano in una nota congiunta (e in rigoroso ordine alfabetico, in attesa di dermire gli incarichi «in piena autonomia») Annamaria Bigon,Vanessa Camani,Jonatan Montanariello,Giacomo Possamai, Andrea Zanoni e Francesca Zottis. Un riferimento evidente alla guerra intestina scoppiata dopo il voto che ha relegato (...) Continua a pagina 11

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Gli eletti al Pd: «Basta con le correnti» >Resa dei conti dopo la sconfitta,i sei consiglieri regionali: ►11 convegno dei riformisti, voluto dall'eurodeputata Moretti, «Non siamo "pezzi di artiglieria" nella discussione interna» diventa un caso.Zottis: «Parlerò con lei e deciderò se andarci»

VENEZIA Saranno anche pochi, ma i nuovi consiglieri regionali del Pd vogliono farsi valere. Pure dentro il loro partito: «Nessuno di noi ha intenzione di farsi tirare per la giacchetta o di fungere da "pezzo di artiglieria" nella discussione interna», dichiarano in una nota congiunta (e in rigoroso ordine alfabetico, in attesa di definire gli incarichi «ín piena autonomia») Annamaria Bigon, Vanessa Camani, Jonatan Montanariello, Giacomo Possamai, Andrea Zanoni e Francesca Zottis. Un riferimento evidente alla guerra intestina scoppiata dopo il voto che ha relegato i dem all'11,9%, cioè un risultato che verrà analizzato dalla direzione convocata per venerdì prossimo, ma che inevitabilmente sarà al centro anche del convegno "Lo stato di salute ciel riformismo in Veneto", promosso per domani dall'europarlamentare Alessandra Moretti e già diventato un caso.

L'APPUNTAMENTO

LE TENSIONI Nell'attesa, vale la posizione ufficializzata dai sei componenti della principale forza di opposizione: «Abbiamo subito una sconfitta pesantissima, che ci impone di metterci a lavorare da subito su due fronti: mettere in piedi

un'opposizione efficace a Zaia e alla Lega, nonostante i numeri esigui in Consiglio regionale, e avviare un percorso che ci consenta di costruire un centrosinistra che sia competitivo alle prossime elezioni regionali. L'unica cosa che oggi non serve è dividerci o alimentare tensioni, cosa di cui davvero nessuno di noi sente il bisogno, anche alla luce dei risultati elettorali. Come gruppo consiliare ci siamo già trovati per iniziare a lavorare insieme e ci troveremo nuovamente la settimana prossima per individuare le responsabilità che ciascuno di noi andrà ad assumere, con l'obiettivo di esercitare il nostro ruolo con la maggior incisività possibile».

LA COLLABORAZIONE L'ala riformista sembra animata dalla volontà di sottolineare l'errore conuttesso nell'individuare il candidato governatore del centrosinistra fuori dal Pd. I consiglieri regionali dem,invece, promettono collaborazione con Il Veneto che Vogliamo e con Europa Verde: «C'è massima condivisione tra noi sul metodo da seguire: definiremo gli incarichi in piena autonomia, valorizzando le coni-

petenze ed esperienze di cui disponiamo. E intendiamo farlo in accordo e in condivisione con le altre forze politiche di minoranza presenti in Consiglio, perché riteniamo che sia fondamentale costruire un'opposizione coordinata con tutta la coalizione che ha sostenuto Arturo Lorenzoni».

IL CONGRESSO Per i sei eletti, però, «il piano del partito e quello dell'attività consiliare vanno tenuti assolutamente distinti». Quanto al Pd, il loro auspicio è che «la fase congressuale che avremo di fronte a noi sia concentrata non sulle divisioni correntizie, ma sul vero nodo politico che abbiamo davanti: come ricostruire un Partito Democratico e un centrosinistra che siano in grado di parlare al Veneto e di essere un'alternativa credibile al centrodestra». Parole che paiono richiamare l'indicazione del sottosegretario Andrea Martella,che nell'intervista al gruppo Geni aveva detto: «Ci sono le basi per convocare nei prossimi mesi un congresso del Pd che abbia un valore costituente, rifondativo, dal quale far emergere la nostra visione alternativa». Angela Pederiva t BIPROLIUZIUNG 2ISERVA EA

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DOPO Il. VOTO

Ieri si è diffusa la voce che la consigliera veneziana Zottis, indicata fra i relatori dell'incontro insieme ai deputati veronesi Alessia Rotta e Diego Zardini, non interverrebbe più, per evitare di esacerbare le frizioni tra le diverse anime del Partito Democratico, visto che l'appuntamento è apparso come il tentativo dell'area riformista che fa capo a Lorenzo Guerini, Maurizio Martina e Matteo Orfini dì compattarsi contro la maggioranza guidata dal segretario nazionale Nicola Zingaretti. Interpellata sul punto, la neo-rieletta a Palazzo Ferro Fini risponde così: «Siccome ho sempre cercato l'unità, convinta che andare "l'un contro l'altro armati" sarebbe un errore, voglio prim.a parlarne con Alessandra, tornata in queste ore da Bruxelles. Mi confronterò con lei e poi renderò note le mie valutazioni».


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