II virus Sulle restrizioni il governatore mette i paletti: «Solo su basi scientifiche». Immunizzali,opposizioni all'attacco
Vaccini,Zaia chiedela dose unica IlVeneto proponeil modelloingleseespiegairitardi: «Accantoniamo sieri perfarerichiami» Un po'meno di vaccino per vaccinare tutti o comunque più gente. I ritardi nelle consegne hanno convinto il governatore Zaffa della bontà del modello britannico che sta posticipando i richiami per aumentare la copertura della popolazione.Su questo discute pure il governo. a pagina 2
I casi da gennaio ad oggi sono stati 1.421,coinvolti migliaia di docenti e studenti nel tracing. A febbraio numeri in crescita
L'Ema sta ultimando lo studio per confermare la «via inglese». Aifa. pronta a validare.Il governatore:«Ripensiamo ai ristoranti apertila sera»
Zaffa propone la dose unica «Vacciniamo più gente con una quantità minore» di Martina Zambon Archiviata l'avventura delle dosi extra di vaccini da reperire sul mercato internazionale da brooker ora scomparsi, Luca Zaia non si arrende alla penuria di fiale e rilancia: «vacciniamo all'inglese». Tradotto: una sola dose anziché due perché «meglio vaccinare un po' meno ma vaccinare un po' più gente». «Del resto - spiega il presidente della Regione l'Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ndr)sottolinea come i guariti di Covid abbiano comunque avuto una reazione anticorpale. Ecdc contempla, quindi, che una sola dose in questi casi possa bastare». Poi Zaia allarga il ragionamento a una sola dose anche in altri casi perché la copertura, secondo i dati di paesi come la Scozia che asserisce l'efficacia del «one spot» sia per Pfizer che per AstraZeneca sarebbe comunque molto alta. No, non è una boutade. Tanto che la dose singola già speri-
mentata in Israele e Regno Unito è stata sottoposta già all'attenzione di Draghi e se ne parlerà nel summit Ue di oggi. Gli indizi si moltiplicano, giusto ieri, l'ex dg dell'Ulss berica, ora alla guida della sanità lombarda, Giovanni Pavesi, spiegava che «i vaccini non vanno lasciati in frigorifero, non possiamo tenerli fermi», troppo pochi e troppo preziosi per l'accantonamento previsto di seconde dosi. Guido Bertolaso, a capo della campagna in Lombardia lo dice chiaro e tondo: «Più iniezioni e riduzione delle scorte per la seconda dose». Qui cosa una Regione possa o non possa fare non è ancora chiaro. Ma la via appare segnata. Fonti vicine ad Aifa spiegano che la stessa Em.a, Agenzia europea per il farmaco, sta ultimando uno studio propedeutico proprio a sdoganare il tabù della dose unica. Ci sono dati secondo cui il distanziando di 12 settimane perla seconda dose di AstraZeneca aumenta l'efficacità del vaccino che passa dal Go all'81%, che si possa re-
plicare l'azzardo degli inglesi pare, quindi, più che plausibile. Quanto ci vorrà per una decisione nazionale che la stessa Alfa poi sarebbe incline ad abbracciare dopo il via libera europeo? Questione di giorni, forse di una settimana. Il tempo, non solo le forniture soggette a continui tagli, scarseggia. Di più, Aifa potrebbe già dire la sua ma la linea è di mantenere un timone europeo. Il tempo, come si diceva stringe, di ieri la nota di AstraZeneca: «Non siamo ancora in grado di fornire previsioni dettagliate per il secondo trimestre sulle consegne di vaccini». Zaffa sulla vaccinazione «all'inglese» fa un appello: «non abbiamo strumenti scientifici, lo deve validare il ministero. Faccio anche un appello: prendiamo atto che ci sono altri vaccini, quello cinese e lo Sputnik. Qualcuno vada a vedere se vanno bene. Non vorrei che fosse una questione ideologica». Nella «classifica» su chi vaccina più e chi vaccina me-
no, il Veneto si colloca a metà via, sotto la inedia nazionale del 70,8% fermandosi al. 68.3%. «E un tema prudenziale. - spiega Zaia - Abbiamo una capacità di 20 mila dosi al giorno, con i medici di base arriveremmo a 45-50 mila. Siamo organizzati. Abbiamo la certezza su carta che arrivano i vaccini, ma ora la platea di vaccinati che attendono la seconda dose aumenta in maniera esponenziale, per cui abbiamo deciso di aumentare l'accantonamento. Non ci preoccupa la classifica». All'attacco Giacomo Possamai, capogruppo del Pd in consiglio regionale: «Adesso scopriamo la cautela di Zai.a sulla somministrazione di vaccini. È lo stesso presidente che a inizio anno parlava di `macchina da guerra' con il 43% di scorte smaltite in 48 ore, a metà del mese scorso annunciava di aver effettuato già il 96,3% delle vaccinazioni e appena dieci giorni fa sottolineava come la capacità del Veneto fosse dieci volte superiore alle quantità disponibi-