CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
GRUPPO CONSILIARE PARTITO DEMOCRATICO VENETO
Comunicato stampa "Patrick Zaki libero!" - Presentata mozione in Consiglio regionale per la scarcerazione del ricercatore e attivista egiziano Venezia, 16 febbraio 2021 Il caso di Patrick Zaki, l'attivista egiziano e ricercatore dell'Università di Bologna da un anno in carcere al Cairo, approda anche in Consiglio regionale, con una mozione che ha come primo firmatario il capogruppo del Partito Democratico Giacomo Possamai e sottoscritta da tutta l'opposizione (Partito Democratico, Veneto che Vogliamo, Europa Verde, Movimento Cinque Stelle e Arturo Lorenzoni). "Con questa mozione vogliamo sollecitare la Giunta ad attivarsi presso il Governo per promuovere ogni iniziativa per il rilascio di Zaki, incluso il conferimento della cittadinanza italiana, che darebbe più forza alla richiesta di liberazione. Questo permetterebbe infatti di monitorare in maniera più efficace sia lo svolgimento delle udienze che le condizioni di detenzione grazie alla nostra rappresentanza diplomatica al Cairo. Non c'è un solo valido motivo che possa giustificare una permanenza in carcere così lunga, dal 7 febbraio 2020, con continue proroghe di 45 giorni in 45 giorni. Le accuse di attentare alla sicurezza nazionale e istigare al rovesciamento del Governo e della Costituzione sono alibi volti a giustificare arresti illegittimi e stroncare ogni attività di dissenso. Deve essere coinvolta anche l'Unione Europea, Patrick è immatricolato all'Università di Granada con una borsa di studio dell'Ue, perché è una battaglia di tutti, che non ha confini né colore politico". "Finora le azioni nei confronti dell'Egitto sono state troppo tiepide, così come accaduto per Giulio Regeni, torturato e ucciso senza che siano stati trovati i colpevoli, una ferita enorme per il nostro Paese - aggiunge il capogruppo del PD Possamai - Serve una svolta vera, questi due drammatici casi sono emblematici: l'Italia e l'Europa devono attivarsi per l'immediato rilascio di tutti i prigionieri di coscienza, finiti in carcere ingiustamente per aver espresso in modo pacifico le proprie opinioni: secondo Amnesty International sono 60mila i prigionieri politici in Egitto, un numero enorme. Non è accettabile far finta di niente e permettere che si continuino a violare diritti umani nella più totale impunità".
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