POLITICA.Il probabile nuovo segretario dem ha sostenuto la candidatura di Giacomo Possamai
L'ipotesi Letta alla guida delPd entusiasmaisostenitori berici «Se accettasse sarebbe un gesto diresponsabilità e amore per ilPaese» Roberta Labruna Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce. Non vale solo in amore,vale anche in politica. Qualche rara volta.Perché lasciare la Rive Gauche ela prestigiosa cattedra alla Sciences Po per tornare nel campo di battaglia del Nazareno,dove al momento si contano mortie feriti,ha poco a che fare con i calcoli e molto con la passione. Enrico Letta si è preso qualche ora di tempo per rifletterci, ma quasi certamente da domenica il nuovo segretario del Pd sarà lui. E questo cambia anche gli equilibri nel partito vicentino: casadei(fu)lettian per eccellenza. Proprio qui Letta troverà uno dei suoi punti di riferimento più stretti,che nel frattempo è cresciuto e ha fatto strada: da giovanissimo assistente dell'allora presidente del consiglio,a capogruppo regionale con 11 mila e passa preferenze, Giacomo Possamai, a queste latitudini, è il leader delle truppe lettiane. Truppe che,in terra berica,sonosempre state assai numerose,prima che rimanessero"orfane" di LeLLa e scattasse per quasi tutti il riposizionamento.
Letta(a sinistra) nel Vicentino nel settembre scorso per sostenere la candidatura di Possamai(a destra) 'l'anto è vero che a partire dal 2013, quando trovare un non-renziano era impresa tutt'altro che semplice,la provincia berica era l'eccezione che confermava la regola. Qui,in netta controtendenza, priore e seconde file stavano quasi tutte con Letta. Possamai,appunto,ma anche i parlamentari di allora Federico Ginato e Rosanna Filippin, Angelo Guzzo,l'ex consigliere regionale Stefano Fracasso, l'attuale segretaria provinciale Chiara Luisetto. Tranne Alessandra Moretti e Achille Variati, entrambi schierati
con Renzi,il secondo per poco,le redini del partito le hanno sempre avute i lettiani. E il radicamento in terra berica di Letta ha radici "antiche". Nel 2007,con il Pd appena nato, alle primarie per eleggere il pruno segretario della storia del partito, la componente dell'ex Margherita,da Variati a Giuseppe Berlato Sella passando per Bepi Doppio, tra Letta e Walter Veltroni scelse Letta.Con il risultato che Letta nel Vicentino prese il 20 per cento mentre a livello nazionale sifermò all'11 per cento.
Il resto è agli atti: Letta che diventa premier e Renzi che, dopo avergli detto di stare sereno, lo accompagna fuori dall'uscio di palazzo Chigi. Sembra una vita fa. Adesso l'ex presidente del consiglio viene richiamato in fretta e furia da Parigi pertentare si salvare il salvabile. Per lui è la rivinciLa. Per Vicenza è un déjà-vu. Anche se in città negli ultimi anni siè fatto vedere spesso, ospite di un mondo produttivo che lo ha sempre considerato un interlocutore credibile.L'ultima volta,invece,hafatto tappa qui persoste-
nere Possamai in campagna elettorale. «Enrico è il mio maestro», ripete lui. «Giacomo trai giovani politici più talentuosi d'Italia»,replica Letta. Sconta Lo chiedere oggi a Possamai cosa pensa del grande ritorno di Letta: «Se Enrico dovesse decidere di accettare,sarebbe un gesto di responsabilità e di amore vero, non solo verso la comunità del Pd, ma anche verso il Paese. Perché che il partito sia guidato da una figura della statura significa dare forza all'Italia. Il governo Draghi è composto daforze politiche molto diverse e l'idea che le posizioni del centrosinistra possano essere incarnate da una personalità come Letta è una garanzia». Ein verità, al dilà delle diverse fazioni interne, Letta oggi viene visto un po'da tutti come l'unica àncora di salvezza per un Pd senza identità,senza leadership,con un segretario che ha dato le dimissioni, Nicola Zingaretti, dicendo di "vergognarsi" del suo partito per colpa della guerriglia quotidiana tra una corrente e l'altra.Insomma,per il Pd è l'ultima chiamata. E infatti anche Chiara Luisetto, segretaria provinciale del Pd, zingaretLiana doc,guarda con favore a Letta: «Penso sial'unicaipotesi percorribile per dare un po' distabilità al partito.E autorevole, fuori dalle beghe, ha un profilo internazionale e dopo come è stato trattato il suo è un gesto di generosità. Il vero tema, però, è che se ricominciamo con le lotte siamo punto e a capo tra sei mesi. Spero Letta riesca a far fare un salto oltre il correntismo». Auguri. e 0.1PPaDUL NER MM,.
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