Faccetta nera, Donazzan fuori dai social

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LA POLEMICA.La sinistra chiede compatta le dimissioni dell'assessore regionale dopo la partecipazione a La Zanzara

dai datisoci Faccetta.nera,Donazzanfuorial Oscuratituttiisuoi profili: «Volevo fare un post.Sono stata imbavagliata» Marlaluisa Duso Non si placa la polemica esplosa.dopo la partecipazione dell'assessore regionale Elena Donazzan (Fdl) a "La Zanzara", dova ha intonato "Faccetta nera".E mentre dal centro sinistra si alza un coro di richiesta di dimissioni e condanna,il presidente Luca Zaia dice: «L`assessore si deve quantomeno scusare. Conosco la sua.sensibilità. Non l'ho sentila, penso che le scusesino doverose». L)a ieri intanto i suoi account social sono soggetti a restrizioni: «Mi hanno imbavagliata - cornmenta lei -.Avrei voluto chiudere ilncsta. vicenda surreale concili post,non è statu possibile»,Cosìhadeciso momentaneamente di sospenderli. «Chi canta inni fascisti non può fare l'assessore all'istruzione - tuonano i rappresentanti del Pd in Consiglio regionale, con Francesca Zottis, il capogruppo Giacomo Possamai e Anna Maria I3igon, Vanessa Camani, Jonatan Montanariello e Andrea Zanni- Presenteremo un'interrogazione a Zaia non solo per chiedergli di dissociarsi, ma per sapere se intende toglierle le deleghe.E cm episodio gravissimo, che non può essere dcrubricato a ricordo di infrnzia o goliardata». E

chiedono alla giunta di prendere le distanze. Sulla stessa linea il Pd provinciale: il segretario Chiara Luisetto chiede il ritiro immediate delle deleghe: «Se un assessore all'istruzione si permette di andare contro alla Costituzione,non può restare al suo posto,Siamo stati fronte e campo oli battaglia di due guerre. con migliaia di morti, famiglie decimate e paesi distrutti; abbiamo dovuto ricostruire territori, abbiamo perso memorie e l'assessora si permette di infangare la memoria e giocare con la sua nostalgia fascista?», «Che Donazzan canti in radio "Faccetta. nera" non stupisce - rincara. Luca Fantò, segretario provinciale del Psi di Vicenza - ci aspettiamo che la parte democratica della maggioranza che governa il Veneto faccia capire a Zaia quanto sia inopportuno avere un assessore all'istruzione non solo privo di strumenti per non cadere nelle "trappole mediatiche", ma nostalgico oli tempi bui», Non fanno sconti Anna Lisa Nalin, segreteria nazionale di —Europa e Corrado Cortese, portavoce di +Europa Veneto: «L'assessore ha mostrato il Veneto nero, facendo emergere la grettezza di una destra inadeguata, con posizioni discriminanti ed intolleranti nei confronti delle diver-

L'assessore regionale all'istruzione insieme al governatore del Veneto Luca Zaia.ansa sità, Donazzan rappresenta il filo nero che legala Regione Vendo,Malia oli Giorgia Meloni e di Matteo Salvini con l'America di Trump». «Ancora una provocazione» lamentano Danilo Andriollo e Luigi Poletto, presidente e vicepresidente Anpi Vicenza. «Nei giorni in cui i veneti sono preoccupati per la violenta ripresa della pandemia ed emergono le carenze e i limiti della gestione della crisi sanitaria e sociale da parte della Regione,l'assessora trova il tempo per andare in radio e tesserelodi alf fascismo». La Comunità ebraica. di Venezia esprime costernazione e una formale condanna «per u❑ episodio grave che offusca pesantemente il

prestigio della Regione Veneto». «Mi meraviglio di otri scopre solo ora le ideologie dell'assessore - aff.nna la senatrice Daniela Sbrollini ma mi concentrerei di più sul fitto che la delegata all'istruzione non conosca la. storia: nel ripetere la frase "lui ha fi tto anche cose buone" citaa la creazione dell'lnps e dell'In , nate prima ciel ventennio fascista,che ha lasciato in eredità solo danni e morti». «Ecco di cosa si occupala sinistra nel periodo più tragico della storia repubblicana: oli fascismo - replica Donazzan - trovano il tempo non solo per litigare tra loar per mantenere in vita un governo che sta falcidiando la nostra economia, ma anche per monta-

re un caso nazionale sulla mia partecipazione a unatrasm issione goliardica». E conclude: «Sto subendo minacce cd insulti e non è la prima volta. Non accetto però lezioni sull'approccio che l'Italia dovrebbe avere sui temi relativi al secondo conflitto mondiale: un periodo da consegnare alla storia per ottenere una reale pacificazione, assicurando dignità di memoria a tutti coloro hanno sacrificato la propria vita. Se a sinistra,tra i pochi che concivido❑o questa necessità, qualcuno si è sentilo offeso, ore ne scuso. A chi non vede l'ora di sfrattare certe strumentalizzazioni per ribadire odio e livore, non ho nulla da dire»,s

Vetro rotto sia dmatesiale della.oidus


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