LA LETTERATURA PAZZESCA IN ITALIA 2018

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La letteratura pazzesca in Italia Nuova Edizione 2018: Risme, Crack Rivista, Ammatula, Foga, Italiansbookitbetter, Narrandom, Tuffi, A Few Words, Altri Animali, Carie, Pastrengo, Rapsodia, Spaghetti Writers, Spazinclusi, Il rifugio dell’Ircocervo, Reader for Blind, Stanza 251, Cattedrale, In fuga dalla Bocciofila, Squadernauti, Barbadillo, L’inquieto, Cadillac, La Balena Bianca, Verde, Doppiozero, 404 file not found, Lahar Magazine, Critica Impura, Effe, L’Irrequieto, Colla, Malesangue, Crapula Club, Scrittori Precari, Il primo amore, Inutile, Carmilla, Nazione Indiana, TerraNullius, Guacamole, Commando Interpolazioni, Mostro, Rizoma, Rivista Pazzesca, Nuovi Argomenti, Tartaro, Guida 42, Nuova Poesia Troll, Lamette, DanteVirgili’s Clarks Gang, Collettivomensa Roma 8 dicembre 2018


indice

05 Editoriale

06 La letteratura pazzesca in Italia

11 Gli scrittori del Novo Sorprendente Italico




Editoriale A volte la differenza tra la vita e la morte è quasi impercettibile – un momento sei là, proprio sulla cresta, hai raggiunto il punto più alto in cui potevi arrivare da solo e non lo sai, ti giri ed è finita. C’è un fermento tale intorno alle riviste della litweb da un anno che è difficile dire chi sogna e chi è sognato, chi crede di essere ancora vivo e chi invece fa il morto e poi gli entra l’acqua nel naso. Negli ultimi mesi ho pensato spesso che Crapula fosse già morta senza che me ne accorgessi, che, arrivati dove volevamo arrivare, la spinta si fosse estinta – o che se invece era ancora viva, la sua intenzione e la sua prospettiva girassero ormai a vuoto. C’è un momento cruciale in ogni processo in cui l’inerzia diventa arbitro di tutte le forze in gioco – mi sono sempre detto: Crapula deve finire prima di arrivare lì. Il fatto è che questo momento è ancora distante. Ci sono forze sotterranee che hanno preso a circolare in mezzo alla caciara degli operatori culturali che cominciavano a guardare alle riviste come agenti autorevoli di questo inframondo di morti di fame che è l’editoria italiana – aggirando la caciara da sotto, queste forze hanno spinto per unire soggetti e agenti diversi eppure affini. Il momento in cui l’inerzia s’impossessa del gioco non è ancora arrivato poiché si è aperta la prospettiva della sinergia e della collaborazione organica tra riviste. Qualcosa sta accadendo nei nostri intorni, qualcosa ha avuto luogo oltre il luogo dei nostri spazi, nei giorni in cui mettevamo in scena la morte di Verde e rovesciavamo un vecchio adagio fiorentino che vuole la punta più alta di una rivista nel momento della sua fine. Ma questa fine, irriducibile in filigrana, è il nostro nuovo inizio. Abbiamo vissuto la sensazione, pazzesca, di non esserci mai sentiti più vivi che da morti. Abbiamo chiamato questo vitalismo nevrotico, altro da una verde resurrezione di speranza, «Nuova Edizione»: non la previsione di una agenzia letteraria unificata, Khepri ce ne scampi, ma la laminazione di una corrente ingrossata da estuari diversi, eppure così vicini, che scendono la stessa foce. Quella foce è l’8 dicembre 2018. Il Novo Pazzesco Romano. “Negli anni che precedettero l’inverno, gli angoli della stanza videro le nostre ombre diventare più tenui. Dall’alto, tra le linee incrociate delle piastrelle, i Grandi ci guardavano accamparci tra le briciole di pane, tra i gomitoli di polvere e di fibre generiche. Uscimmo dai muri, nella profondità del pomeriggio. Nella trama del tempo conquistammo il corridoio.” (GB) Alfredo Zucchi (limbo) ha fondato CrapulaClub nel 2009. Vive a Vienna. Pierluca D’Antuono (vivente) ha fondato Verde nel aprile 2012. Vive e insegna a Roma.


La letteratura pazzesca in Italia Nota degli autori: Questa lista incompleta e mobile, stesa dalla redazione di CrapulaClub e dalla redazione di Verde con la collaborazione di Alessio Mosca, è la Nuova Edizione di una enciclopedia abbreviata della Letteratura Pazzesca in Italia, compilata per descrivere una tendenza che non racchiude un genere ma esiste, trova spazio e segna anche con il sangue tante vicende pazzesche del Novecento italiano e dei primi anni Venti del nuovo millennio. In memoria di Luca “Carabiniere” Marinelli, fraterno nemico e talvolta leale avversario del Novo Pazzesco Romano. Risme. La rivista letteraria che non devi spolverare: Foglio insorgente e rivoluzionario. Fondato da critici di formazione marxista nel tentativo di riattualizzare il pensiero gramsciano. Anacronistico ma necessario in tempi così oscurantisti. Degna di nota l’originale rubrica di racconti sulla malagiustizia “Toghe non toghe”. Lit-blog finanziato da Soccorso Rosso e Unione Camere Penali. Crack Rivista: Voce ufficiale del Teatro Keynes occupato di Fidenza. Diretto da Ottavia Piccolo e Manuela Villa. Lettura obbligata per chi ama la rivista, l’operetta, l’avanspettacolo e il varietà. Ammatula: Giovani rampanti fondano riviste cartacee proprio mentre il mondo sta per impennare per raggiungere il “ginocchio della curva” (Genna-Kurzweil, 2048, Verde Rivista, 2019). Giovani senza paura, intelligenze senza tempo. Quando i poli si scioglieranno e il crociato del ginocchio della curva si spezzerà per via di una crisi

NUOVA EDIZIONE 2018

energetica globale, resteranno i 37 numeri di Ammatula impilati in ordine cronologico sulla scrivania di un sopravvissuto. Foga: Nata su Wordpress in un anno imprecisato (facciamo il 2012 d. C.), fondata da persone del tutto anonime. Chi avesse altre notizie contattasse il numero verde 800.000.900. Italiansbookitbetter: Dal 2017 catalizzatore orizzontale della litweb: entrano tutti, alcuni non ne escono più. La fondatrice è arrestata in flagranza di delitto (tortura e spionaggio) il 26 febbraio 2020, il giorno dopo il suo trentacinquesimo compleanno, nella sua tenuta in provincia di Foggia. Narrandom: Pochi sanno che nel primo dopoguerra Henry Ford finanziò due tristi realtà europee: il NSDAP di Adolf Hitler (di cui Ford era fan) e le scuole di scrittura creativa e storytelling di Riccardo Baricco (Ford non leggeva). Ogni realtà ha il suo strumento di propaganda: Narrandom è solo la più vivace propaggine del movimento naziholdeniano. La redazione è in guerra aperta con i sindacati per l’abitudine di firmare i racconti con il numero di serie. Tuffi: Lit-blog fondato da Davide Raimondi aka Nubius Dee. Intersezionista e femminista. Illustrazioni eleganti, raffinate, esclusivamente acquerelli alla Fior. Dopo la causa vinta contro Marina Terragni ora può permettersi


di stampare un quadrimestrale: tiratura 100 copie.

altre sette religiose”]

A Few Words: Short stories, poesia, racconti e consegne a domicilio. Dal 2018 al 2025 – rivista?

Il rifugio dell’Ircocervo: Sono giovani. Sono promesse. Il tempo darà loro ragione e mostrerà l’errore di aver fondato una rivista in questo periodo di decadenza delle riviste.

Altri Animali: Espediente legale di un noto marchio di prodotti di consumo per riciclare eccessi di liquidità di dubbia provenienza. Roma, 2016 – Isole Cayman, 2027. Carie: Settimanale edito dall’associazione Dentisti Italiani Biodinamici e finanziato dalla fondazione Steiner. Approfondimenti sul mondo Wicca. Grafica molto curata, in omaggio floppy disc col meglio di Rotten. Pastrengo: “Vai Pastrengo, vai grande campione” (F. D. G.). Rivista seria. Serissima. Rapsodia: laboratorio di poesia ariana fondato a Roma nel 1977 da Andrea “Svastichella” Frau (1956-1978) e Luca Carelli. Sciolto dopo l’Eccidio del Caffe Notte (Firenze, 8 dicembre 1978), è tornato come litblog dall’8 gennaio 2018 all’8 settembre 2020. Spaghetti Writers: Negli anni Sessanta lo chef Bigazzi inizia la sua missione di divulgazione culinaria. In pochi anni quello dei cuochi scribacchini diventa un movimento vero e proprio che piazza best sellers a destra e a manca. Tuttavia nel 2006 il movimento si spacca a seguito del successo del primo libro di Benedetta Parodi: la maggioranza perde seguaci e potere, viene estromessa dal movimento e si dà alla narrativa con il nome di Spaghetti Writers. Spazinclusi: [Nota del compilatore: questa voce va in un altro registro: “indagati per frode” o “testimoni di Geova e

Reader for Blind: Cantera dei migliori talenti editoriali millennials (fenomeno generazionale). Dal 2021: centro di avviamento professionale. Stanza 251: Rivista polimorfa (Prima pietra nel 1981 d. C.). Annovera nomi da Licht a Lisi, passando per Mazzanti. Basteranno per portare il lettore al suicidio? Cattedrale: Nomen omen – osservatorio romano sulla narrativa breve carveriana dal 2014 al 2022. La vice-direttrice diventa ministra dell’Istruzione in seguito al rimpasto di governo del febbraio 2022. La rivista si scioglie, i beni immobili donati in beneficienza. In fuga dalla Bocciofila: dei critici toscani videro un film e impazzirono. Entrarono in un deposito di pellicole e si ubriacarono, srotolarono bobine come stendessero tappeti, lanciarono fotogrammi come coriandoli. Tornarono a casa e fecero l’amore con le proprie mogli, poi fecero l’amore tra di loro e infine tutti assieme. Nove mesi dopo nacque il blog più cinefilo del Novo Pazzesco Romano. Squadernauti: Rivista Wordpress. Anno di fondazione: ? Anno di morte: ? Che fanno: ? Chi sono? Perché? Tanto non gliene frega niente a nessuno. Barbadillo: sconcertante laboratorio di idee aretino in cui ha mosso i primi passi Vanni Santoni, fondato nel


1999 da Francesco D’Isa e Gregorio Magini e chiuso nel maggio 2008 dopo i fatti di Montevarchi e la pubblicazione non autorizzata de “Gli interessi in comune”. L’Inquieto: rivista di illustrazioni sataniste e di suicidi collettivi fondata a Firenze nel 1989 da Kurt Suckert, unanimemente considerata la migliore pubblicazione del Novo Pazzesco Romano. Cadillac: Tentativo quasi riuscito di un gruppo di lettori-scrittori (di poeti-filologi) di conquistare il mondo delle lettere con un impaginato elegante in pdf. Resta un caso editoriale: come ha fatto il numero 15 a uscire prima dei numeri 12 e 13 ma precisamente dopo il 14? L’ultimo numero (20, ottobre 2018) celebra lo spirito rigeneratore del refuso. La Balena Bianca: Caduta l’U.S.S.R. nel 1991, ciò che restava è strisciato per anni nel sottosuolo, fino a che non si è coagulato dando alla luce la rivista anti-capitalista par exellence, sebbene va contrappuntato che non rispetta il principio anti-intellettualistico leninista. Verde: (Roma, 2012) “Faro della Litweb” (Luzzo-Luccone, trollip.blogspot.com, 2017). Fallito il tentativo di putsch cartaceo, la rivista percorre l’arco tipico delle icone della società dello spettacolo: dall’anonimato alla gloria alla caduta. Fonda, con Crapula, la «Congiura Sacra» (Nuova Edizione) nel 2018 – poi abiurata e tradita in seguito al duello al primo sangue Quaranta-Mignola (2025, arbitri: Frau – ferito – e Russo De Vivo – morto). Sulla tomba (vuota) di uno dei Commissari di Verde è scritto: “Readymade, everlasting”. Doppiozero: Se i Chicago Boys (Santiago de Chile 1974-

1976) non fossero stati americani, avrebbero fatto meglio e senza pretese di oltranzismo nella bibliografia. 404 File not found: Nata nel 2008 a Siena, quando un virus infettò inspiegabilmente alcuni computer dell’università e fu impossibile accedere all’Internet. Come terapia un dottore cyborg che amava i romanzi gialli e le poesie di Mari prescrisse un clistere. I processori cominciarono a rimettere lettere e parole che ben presto divennero articoli. Effequ fu la diagnosi. Lahar Magazine: Erede situazionista di Cannibale, Frigidaire, Il Male e Verde Rivista. Magazine satirico che sbeffeggia la letteratura patinata tirolese. Le foto delle modelle curvy sono molto belle. Critica Impura: A very powerful and offensive irish math review who started to draw since childhood and, with ever more conscience, decided to give herself to the art in its wholeness. Effe: La testata si propone di mettere un freno alle dinamiche veterofemministe oltranziste e separatiste proprie di certa neolitweb rosa, presentandosi come versione light e sbarazzina del patriarcato social post #metoo. Celebre il numero #29 dal titolo “Il Cockblocking spiegato bene ai follower Twitter di Dario De Cristofaro”. L’Irrequieto: rivista per scrittori nomadi e/o incontinenti. Dal 2018 al 2022 tutti i pezzi rifiutati da altre riviste “del settore” in quanto troppo lunghi finiscono per principio sulle loro pagine. Questa radicale forma di dissidenza digitale assicura lunga vita al gruppo. Dal 2033 la svolta strategica: estensione standard 3500 battute, lorem ipsum.


Colla: 2009, Torino, notte. Alcuni barboni frugando nei cassonetti della carta trovarono gli scarti della scuola Holden: pagelle, diplomi, bollette della luce, stralci di racconti. Affamati, mangiarono quei fogli di carta, ballarono, infine si masturbarono. Quando venivano dicevano: «Guarda, sto facendo la colla!» Malesangue: Rivista di solipsismo e foto con filtri. Libri belli e bellissimi. E i libri brutti? Fondata da Marco Montanaro, sarà chiusa da Marco Montanaro, che ringraziamo anticipatamente. CrapulaClub: Il 26 dicembre 1991 il poeta e dissidente antisovietico Josif Michail Vardiashvili si tolse la vita all’indomani della pubblicazione di Эвридика 80, plaquette di bunjee jumping orfico che si apriva con i celebri versi “Crapula Club/Miedo a la sbeurra”. Ventisette anni dopo la redazione del “litblog più amato da chi fa rivista” (Massimiliano Parente, 2018) opera in uno stabile sequestrato alla camorra nel centro storico di Caianello, in provincia di Caserta, dove Alfredo Zucchi, Luca Mignola, Sara Mazzini e Antonio Guru De Vivo tengono corsi di scrittura realvisceralista e poesia post-estrema a tossicodipendenti ludopatici, prostitute del basso Lazio, ambigui ex poliziotti imparruccati e, tra gli altri, Marcello Dell’Utri e Zdenek Zeman. Dopo le accuse di neofascismo e revanscismo, la «Congiura Sacra» (2018) e la marcia sull’ultima edizione di Firenzerivista (settembre 2019), il gruppo confluisce insieme a Verde in «Nuova Edizione», rivista ufficiale del «Novo Pazzesco Romano». Scrittori Precari: collettivo nato a Roma nel dicembre 2008 e rientrato nella redazione di Libero nel marzo 2014. Non si è mai più riformato.

Il primo amore: Costola militante di Nazione Indiana. Dal 2006: scarpinare, pedalare, stare nella ferita. Ingresso privilegiato per reduci di guerra. Inutile: stanchi di andare in bianco con un gruppo di poeti affiliato a Cosa Nostra, si iscrissero a Tinder. Una strega nei pressi di Nocera Superiore hackerò i loro cellulari e si accorse che tutti avevano matchato la stessa persona: una famosa scrittrice sarda zia di Andrea Frau. La strega trascrisse gli scambi di quelle chat, andò in tipografia e stampò il primo numero dell’Inutile. Augias ne fu gelosissimo. Carmilla: Rivista di purissima militanza, si gioca il ruolo di regina con La Balena Bianca, Nazione Indiana e Il primo amore. All’inizio Dio separò la militanza spuria da Carmilla, e Carmilla fu (Genesi, I, 1). Nazione indiana: ex rivista e tribù (2003-2005), poi principalmente “catalogo delle navi” (cit.). TerraNullius. Narrazioni popolari: rivista distruzionista fondata a Fiume nel 1943 dall’ammiraglio Paul August Le Vaguerese (1920-1940) e dal Vate Pier Paolo Di Mino (vivente), da una costola rosso-bruna dei Nuclei Armati Convergenti-Sussumere il Sistema (NAC-SS, 1977-1982) di Nikita Belgese (1955-?). Dissolta dopo la sparizione di Luciano Funetta (1953-1986). Riformata a Roma nel 2003 da Veronica Leffe (?-?). Guacamole: ‘Sti ragazzi sono bravi, soprattutto Luca Marinelli, occulto fondatore, e Verde Rivista patrocinatore. Commando Interpolazioni: Gli specchi e la copula sono


abominevoli perché moltiplicano gli uomini, diceva Borges, ma copulare davanti a uno specchio ha il suo perché, rispondeva Lynch. Una notte Luca Mignola credette che il doppio del cesso fosse il bidè e il suo errore fu ancora più abominevole. La mattina dopo Alfredo Zucchi si rifiutò di pulire e fondò il Commando. Mostro: alt-right e sovranismo tosco-emiliano (vedi Guacamole). Rizoma: 1924, foresta pluviale del Guatemala, una spedizione di ricercatori dell’Università di Pisa guidati dal Professor Aldo Sottocanna detto Ferormone si adopera tra le tribù locali per ibridare una razza di scrittori italo-sudamericani nella speranza che almeno uno di loro partorisca il Grande Romanzo Italiano del Secolo Breve. Mondadori ha un’opzione sull’opera dal 1953, ma la genetica richiede tempo. Mentre si attendono risultati soddisfacenti, i lavori sono raccolti su Rizoma. Rivista Pazzesca: Idea Senza Parole (2018-2023). La conversione del fondatore (3 giugno 2024) alla «Congiura Sacra» ne ridisegna temi e struttura: poemi aerei, trittici sacri, meditazioni sul tema della morte durante la vita. Nuovi Argomenti: è un eufemismo. Tartaro: storico foglio romano delle Edizioni Oblomov fondato il 29 febbraio 2038 da Valerio Camilli e Carlo Vidotto. Guida 42: È il 2017. Dal vezzo di un gruppo di scienziati frustrati dal proprio analfabetismo funzionale nasce, in provincia di Roma, una macchina da guerra. Lavorando sui generi letterari come fossero capi d’abbigliamento,

crea e disfa tendenze a piacimento. L’ingresso della rivista nel gruppo Caltagirone-Saiz nel 2026 non scalfisce proprio niente. Nuova Poesia Troll: contenitore di elaborazione politica intersezionale fondato nel 2019 a Matera da Gilda Policastro e John Smith. Lamette: Rivista più longeva del Novo Pazzesco Romano, nata nel 1920 a Parigi all’interno del numero 1 del Cannibale di Francis Picabia per volontà degli anarchici romani Rocco Lombardi e Simone Lucciola, fucilati il 7 settembre 1943 a Formia. DanteVirgili’s Clarks Gang: organizzazione religiosa ufficiale del «Novo Pazzesco Romano» fondata a Dachau il 23 agosto 2018 dai fratelli Carelli (Luca, Lucia, Luciano). Collettivomensa: Estensione tosco-lucana del collettivo Wu Ming, celebre per aver trasformato un personaggio portoghese di un racconto inedito di Antonio Scurati in una tavola calda romana (esigenze di sillabazione).


Gli scrittori del Novo Sorprendente italico

Simone Lisi

sul davanti, che mi accompagna in queste scorribande letterarie. Dear Commissar, ti scrivo questa mail brevissima solo per raccontarti un fatto curioso che mi è capitato dentro i bagni della Nuvola, nella prima giornata del Festival Più Libri più Liberi, o come dicono quelli dell’ambiente quasi fosse uno scioglilingua: PiellePielle. Insomma, dopo alcune ore che derivavo come un situazionista francese anni Settanta tra lo stand Effequ e altri stand di cui non ti faccio il nome visto che conoscendoti lo racconteresti subito al primo che passa (non te ne faccio una colpa, il gossip è tutto ciò che ci è rimasto), insomma ero stanco e sconvolto con un vago senso di dover ributtare, entro nel bagno a sciacquarmi la faccia e vedo spuntare da dietro la tazza una macchia, un assorbente, un foglietto per pippare, no, un semplice foglietto spiegazzato. Te non ci crederai, penserai che sia una trovata letteraria, che il foglietto l’abbia scritto io stesso, ma non è così. C’era vicino al foglietto anche una moneta da dieci centesimi che ho raccolto non tanto per la somma in sé, quanto per questioni scaramantiche (porta male non raccogliere i soldi che si trovano, per terra. Presuppone che se ne lasceranno altri ancora lungo il nostro cammino). Adesso che scrivo e mi preparo a ricopiare la lettera faccio roteare quella stessa moneta da dieci qui accanto a me sullo scrittoio, più a lungo che posso, come fosse una trottola o un portafortuna . «Fortuna, è quello che ci vuole» ha detto la ragazza con le lenti a contatto e la specie di kimono vagamente aperto

Commissario, già posso immaginare la tua vocetta che dice: pensi davvero che ora perché hai messo dentro a questa storia il particolare dei dieci cent, la tipa col kimono semi aperto che lascia intravedere la forma del suo seno, renda la vicenda più credibile? Che io mi beva la questione del foglietto trovato? Ma via. Fai come credi, ti rispondo io, non voglio certo convincerti di niente, inoltre, cosa che reputo di maggiore importanza, non credo e non condivido una sola parola del messaggio che segue e che riporto per puro spirito di completezza e perché credo possa farti cosa gradita. Quindi, ecco qua. Ecco quel che c’era scritto in quel foglietto trovato nel bagno della Nuvola. Dicembre 2018 Gli scrittori del Novo Sconcertante Italico, per chi non lo sapesse, sono prima di tutto degli scrittori. Loro si incontrano ai festival di Letteratura (siano essi nuvole o meno) e si ritrovano per parlare di stranezze. Oppure si danno appuntamento dentro le residenze artistiche per confrontarsi sul tema del pazzesco. Cos’è il pazzesco? Si domandano. Cos’è lo strano? Perché esso accade? Domande di questo tenore a cui a volte danno delle risposte più o meno articolate. Talvolta si incontrano alle presentazioni dei loro stessi libri pazzeschi parlando di come li abbiano scritti su molti livelli interpretativi, oppure alle presen-


tazione dei libri d’altre persone affini a loro, parlando sempre di come anche questi abbiano usato molti piani interpretativi, ma meno dei precedenti. Io [qui l’autore ha scribacchiato qualcosa e poi lo ha cancellato rendendolo illeggibile, sembrerebbe Arboriso o una parola simile che pare poco attinente con il senso generale del testo] spesso mi avvicino ai tavoli dove loro siedono a conversare, per cercare di carpire i loro segreti e i dialoghi che ascolto sono grosso modo di questo tenore (ne trascrivo uno, non tutto, solo alcuni frammenti. Un dialogo qualunque, non paradigmatico, ma che tuttavia mi piace pensare che nella sua banalità dica qualcosa di vero): «Nell’antologia» dice un ragazzo di statura media bassa, voce bassa, capelli fini. «Quale?» gli risponde uno vestito secondo la moda anni Novanta con cappellino e tuta Champion, scarpe Fila ai piedi. «Quella sui Digimon. Sul peso dei Digimon nella cultura d’oggi, intendo sul valore Digimon come letteratura secondaria rispetto ai Pokemon o altri che hanno invece valore aurorale e fondativo, mentre i Digimon nel loro essere spuri dicono qualcosa di più vero del mondo che abitiamo. Come è importante ciò che sta dietro». «Eh». «E allora?» «Mi hai messo dentro solo perché c’era l’Elegante». «Ma no, il tuo pezzo era buono». «L’ho capito che ti ha fatto schifo, a me lo puoi dire. C’era l’Elegante, e per questo mi hai messo dentro pure a me, perché come dicono in Cina, cane va con cane, o anzi cane numero 1 va con cane numero 2». «Non conoscevo questo modo di dire. La questione dei cani e della Cina te l’ha insegnata il tuo amico Elegante? Ora hai cominciato a occupartene anche tu autonoma-

mente?» «Comunque il tuo racconto ci stava perché ci stava. Punto». Al che io [incomprensibile] facendo finta di passare per caso là davanti ho salutato quella che fuma che era là a sentire o forse completamente astratta in altri pensieri, ma rivolta verso questo dialogo e ha ricambiato il saluto. Poi ho detto ciao all’uomo coi boccoli che era perso nel suo telefono e non mi ha preso in considerazione. Sono rimasto con loro in silenzio davanti a questa scenetta dell’antologia e ho fatto il solito volto da umile, come a dire: riconosco il vostro peso nel mondo delle lettere, etc. e di contro il mio etc. e vi saluto come si saluterebbe una persona che ha veramente capito come fare a vivere, e quasi tutto sulla letteratura, senza parlare i politica o altro, là veramente si scoperchierebbe il vasone di Pandora. Provavo a stare bene, a non pensare a nulla. E loro mi hanno salutato con rispetto e hanno continuano a parlare dei fatti loro. «L’elegante nell’antologia ci stava perché ci doveva stare, come il Gomma del resto, ma tu no. Il tuo racconto era buono sul serio, era quasi un mezzo spin off del tuo prossimo romanzo, non è così?» «Spin off? Mai saputo che cosa vuol dire». «Scusate, mi permettete una domanda?» sono intervenuto io titubante. «Ma che vuole questo?» «Dicci». «Perché sconcertante? ». «Ma che ce stai a cojona?» ha detto quello con le scarpe da giovane che avrei visto meglio addosso in un combattimento realistico che di là poco avrebbe avuto luogo sulla vecchia costa ovest del Bund davanti alla Shanghai


nuova, un tale adesso dalle sembianze realmente giovanili (forse, ho pensato, ma è stato un attimo, sono queste stesse scarpe da ginnastica il simbolo del Novo Sconcertante Italico?), mentre l’uomo coi boccoli e colei che fuma ininterrottamente continuavano a esser presi dalle loro occupazioni hanno alzato un sopracciglio nella mia direzione come accorgendosi solo allora che qualcuno oltre a loro era là. «Ma vattene via, ma vatte’ a legge i classici». «Guarda chi ce sta, è arrivato pure il Roscio». «Ah Roscio t’hanno cannato dall’antologia, ben ti sta, infamone. Vieni qu, vie’ da zio tuo, che sto a scherza’». Allora mi sono seduto là da una parte [c’è un’annotazione in cui l’autore ha scritto, poi ricancellato ma che si capisce, “lasciato cadere su una sedia, che espressione abusata”] e a poco a poco sono arrivati tutti quanti, una lista qui ci potrebbe anche stare, ma non lo farò, solo alcuni tratti per capire di chi parlo: • quello coi boccoli, Roscio, quello attempato, quello con la barba, quello con la barba e attempato; • quella che fuma, quello con la barba già l’ho detto, l’elegantone, quello colle scarpe da giovane; quella col doppio cognome, quella bella col cognome, quello chiamato il Poeta, il Gomma, il Gobbo; • e come sempre dopo che è passato il Gobbo è arrivato Santuario. Insomma tutti, e io che facevo il rilassato, ma la verità è che non lo ero. Stavano là seduti ai tavoli bevendo vino pregiato, e parlavano e parlavano di cosa io veramente non saprei dire, quando schiarendomi la voce in un modo che forse sarebbe potuto sembrare artefatto ma che

nessuno intese tale, presi da altri e più gravosi pensieri (lo stato dell’editoria in Italia e nel mondo, l’agente in rotta di collisione con coso, il romanzone di prossima uscita, etcetera), risultò completamente legittima e naturale, quasi spontanea, la mia richiesta. «Ma perché il sorprendente?» «Come, che vuoi dire?» «Aridaje!» «Voglio dire perché scrivete cose strane, o anziché cose sorprendenti e non cose normali?» «Zio, l’amico tuo non l’ha sentita la conferenza del Rialti, tutta la connessione strettissima che lega il sorprendente italico con la sua storia». «A coso, vedi di andare a fare un giro. Che se continui qui ne buschi». «Che sta’ a di’?» «Che glie damo». Io sono rimasto immobile, impassibile, come fossi una pietra, là con un senso di malessere crescente, una vaga nausea per le molte ore passate nella Nuvola oscillando tra volti indifferenti e volti ostili, salvo poi naufragare tra i nuovi scrittori del genere novo e essere messo anche da loro da una parte. Stavo là, guardandoli come si guarderebbe una mano, o un piede, anzi nemmeno: una sedia. È durato un attimo, ma il momento mi è parso allungarsi come fossi una gomma che sta tra finestra e finestra e ho capito in un momento di illuminazione o epifania che essi (cioè gli scrittori del novo sorprendente italico) scrivono cose sorprendenti piuttosto che cose quotidiane perché sono noiosi, le loro vite noiosissime, perché mai nulla di bello gli succede o gli è capitato mai. Scrivono il sorprendente, vivono esistenze insulse, banali, insignificanti, sono degli sfigati, anzi sfigati totali, sono dei perdenti,


in una parola: fanno schifo. Ecco quanto. Ecco la verità. Ecco la risposta che mi sono dato e che appunto frettolosamente in questi bagni sperando che qualcuno la trovi e possa dimostrare che ho ragione, o se dimostrare al tempo d’oggi risultasse eccessivo, riesca quanto meno a sentire il mio grido di aiuto e venire da me, e appoggiarmi una mano sulla spalla, dirmi che va tutto bene e il mio prossimo romanzo di autofiction del futuro non sarà poi così terribile. [una firma incomprensibile, Marchese De qualcosa, illeggibile] Ora, Commissa, capisci bene: converrai con me che il testo non ha un gran valore, per non dire alcuno, ma comunque è simpatico, sebbene l’autore misterioso sia in tutta evidenza un mitomane, uno con evidenti velleità artistiche ma escluso dai giri che contano e dalle antologie migliori. Uno che si dedica a fatti più o meno realistici come andava di moda negli anni Duemila, povero lui. A me questo foglietto non fa né caldo né freddo perché tutti quelli che l’autore sconosciuto evoca, quelli del Novo Sconcertante Italico, sono tutti degli amici. Alcuni direi degli amici carissimi. E oltre a non esser scalfite da un foglietto, io dubito che le loro vite siano poi effettivamente così noiose. Teoria affascinante, perché completamente inaspettata, certo, ma poco probabile visto che come tutti noi sono gente che fa lavori normali, immagino, lavori d’ufficio, le bollette, va a comprare il pane senza glutine nel fine settimana, d’estate da qualche parte al mare, insomma, questa vita qui, che per quanto possa sembrare normale, a pensarci bene, è un mezzo miracolo. Intendo dire che ci tocchi in sorte tutto questo e non dei castelli da raggiungere senza mai arrivarci, delle epide-

mie di cecità collettiva, o nemici alti trenta piani: non è affatto male. Ah Pier, aggiungo una piccola nota a margine prima che me scordi, la festa del Novo Sconcertante Italico a Villa Giulia sembra confermata per il sabato 8 dicembre 2018 dalla mezzanotte. Tutti indosseremo maschere col volto di Kafka – mi sembra francamente una cagata. Tanto tanto avrei approvato la maschera di Buzzati, io francamente Franz Kafka direi che va bene solo a condizione che i partecipanti alla festa se lo tatuino sui rispettivi volti. In tal caso sarò ben contento di essere affianco a te in prima linea, insomma ci siamo capiti: che sarò il primo dopo tutta quell’altra banda di ladroni che stanno avanti a noi perché hanno già avuto riservato il posto in prima fila, quelli del sorprendente. Come sempre, Abrazos In fede, Simone Maria Lisi


Verde: (Roma, 2012) “Faro della Litweb” (Luzzo-Luccone, trollip.blogspot.com, 2017). Fallito il tentativo di putsch cartaceo, la rivista percorre l’arco tipico delle icone della società dello spettacolo: dall’anonimato alla gloria alla caduta. Fonda, con Crapula, la «Congiura Sacra» (Nuova Edizione) nel 2018 – poi abiurata e tradita in seguito al duello al primo sangue Quaranta-Mignola (2025, arbitri: Frau – ferito – e Russo De Vivo – morto). Sulla tomba (vuota) di uno dei Commissari di Verde è scritto: “Readymade, everlasting”. verderivista@gmail.com https://verderivista.wordpress.com/ https://www.facebook.com/verderivista/

CrapulaClub: Il 26 dicembre 1991 il poeta e dissidente antisovietico Josif Michail Vardiashvili si tolse la vita all’indomani della pubblicazione di Эвридика 80, plaquette di bunjee jumping orfico che si apriva con i celebri versi “Crapula Club/ Miedo a la sbeurra”. Ventisette anni dopo la redazione del “litblog più amato da chi fa rivista” (Massimiliano Parente, 2018) opera in uno stabile sequestrato alla camorra nel centro storico di Caianello, in provincia di Caserta, dove Alfredo Zucchi, Luca Mignola, Sara Mazzini e Antonio Guru De Vivo tengono corsi di scrittura realvisceralista e poesia post-estrema a tossicodipendenti ludopatici, prostitute del basso Lazio, ambigui ex poliziotti imparruccati e, tra gli altri, Marcello Dell’Utri e Zdeněk Zeman. Dopo le accuse di neofascismo e revanscismo, la «Congiura Sacra» (2018) e la marcia sull’ultima edizione di Firenzerivista (settembre 2019), il gruppo confluì insieme a Verde in «Nuova Edizione», rivista ufficiale del «Novo Pazzesco Romano». crapulaclub.redazione@gmail.com http://www.crapula.it/ https://www.facebook.com/CrapulaClubPage/


Rivista Pazzesca, numero 1 (gennaio 2023)


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