Unâesistenza di ordinaria libertĂ
Ricordo di Marco Felloni
Marco Felloni ci ha lasciato
Marco Felloni salutò per lâultima volta nel giugno 2008 lâamico Ettore Ferettini: âConvinto che ci vedremo presto a ragionare di cinema in altra situazione, ti saluto caramenteâ. Mi viene in mente uno dei 33 nomi di Dio, il 32°: âIl silenzio fra due amiciâ. I 33 nomi di Dio, presentato al Valdarno Cinema Fedic nellâaprile dello stesso anno, fu lâultimo filmato di Marco, unâopera autobiografica con la sua voce e le sue immagini di repertorio. Racconta di un anziano filmmaker che riflette sul rapporto tra il percorso visivo di alcune sue opere e la religiositĂ che traspare dal delizioso libretto di Marguerite Yourcenar, scrittrice dichiaratamente atea. Marco ne era entusiasta. Proiettammo quel cortometraggio al Cineclub Roma, doveva venire anche lui dalla sua Ferrara, ma per problemi di salute allâultimo fu costretto a rinunciare. Mi chiese di registrare la serata e di mandargli il video. Voleva vedere le reazioni del pubblco. Con Marco condividevo, oltre alla passione per il cinema indipendente e per la nostra Fedic, anche unâaltra passione. Ci riconoscevamo tutti e due in una rivista
Il gesto Regia: Marco Felloni Sceneggiatura: Marco Felloni Musica: Giordano Tunioli Montaggio: Raffaele Fontanelli Interpreti: Teresa Stanchi, Anna Quarzi, Valerio Vincentini, Elena Felloni Produzione: Cineclub Fedic âMario Roffiâ di Ferrara Durata: 10â - Italia, col, S8, 1984 SINOSSI Una costruzione femminile estenuata tra velette,volpi bianche e collanoni da divina,oltre allâatteggiamento maschile del vivere inimitabile, distaccato e superiore, dovâè importante sia la rasatura perfetta che lâimpeccabile ritratto fotografico. Câè, insomma, un poâ di filologia in questa ricostruzione in scala di unâepoca, che brucia gli ultimi bagliori di un impossibile sogno liberty.
MARCO FELLONI Regista e attore teatrale, per decenni punto di riferimento culturale della cittĂ di Ferrara. Attivo nel campo culturale dagli anni â70, realizza piĂš di trenta cortometraggi, premiati in concorsi nazionali e internazionali. Negli anni â80 dirige la rivista underground âGiocare è libertĂ â, e pubblica in seguito i testi teatrali Su una collina chiamata Sodoma (1989) e Je est un autre (1992). Si dedica anche alla narrativa, esordendo nel 2000 con Dieci piccoli misteri. La sua mano tocca anche progetti come il circolo culturale Bukowski e il Teatro dellâAsino. Negli ultimi anni lavora anche come editore, avendo creato insieme col figlio Federico, anchâegli attivo nel campo teatrale, le Edizioni Carmelina. Si è spento a Ferrara, dopo lunga malattia, il 31 marzo 2010.
che tratta di libertĂ e che come testata ha una semplice A. Capitava di leggerci i nostri micro interventi. Uno dei suoi piĂš belli fu quando ricordò Remo Tartari, un suo compagno di Ferrara, classe 1902, che distribuiva volantini nelle piazze della cittĂ contro la guerra nel Golfo. Tartari, io e quanti frequentavano il Valdarno Cinema Fedic, lâavevamo conosciuto quando Marco presentò il suo video Nato Libero a lui dedicato. Tartari era nato sulle rive del Po quando si poteva berne lâacqua, il fiume che amava e che gli dava il senso della libertĂ . Marco era colpito dallâappassionata militanza che lâaveva accompagnato per tutta la sua vita. Aveva combattuto volontario nella Catalogna libertaria, aveva partecipato alla Resistenza, era tra i fondatori della FAI, aveva vissuto conentusiasmo le esperienze del â68. Sulla nostra rivista Marco aveva scritto: âVivo nei suoi ideali e nelle sue speranze, al di lĂ della morte da lui odiata, mero accidente umanoâ. Per una vita Felloni è stato professore di lettere senza mai bocciare un allievo. Come don Lorenzo Milani, che scrisse con i suoi alunni quella âLettera a una professoressaâ che invece respingeva i ragazzi nelle campagne. PerchĂŠ Marco si riconosceva nellâimpegno verso gli altri e in particolare verso i giovani. Nella sua libreria âLa Carmelinaâ, ogni volta che sono andato a Ferrara, lâho visto attorniato da ventenni pieni di voglia di fare, sempre alla pari con loro, gestendo il gruppo solo con lâesempio espresso dalle sue tante doti umane e intellettuali. Fedele frequentatore del Valdarno, lo ricordo in platea, seduto ai bordi della poltroncina, quando con voce affannosa interveniva con analisi colte, spesso con riferimenti alla letteratura, alla musica, alla pittura, dimostrando sempre rispetto e attenzione per lâautore. Di contro non gli mancava una certa ironia per il potere, qualunque fosse, anche allâinterno della Fedic, un poâ per insofferenza verso lâautoritĂ e un poâ per il piacere di dileggiarlo. Era piĂš forte di lui. Quando gli ricordavo che anche lui era presidente di un Cineclub mi diceva una parolaccia. Per la miseria, quanto gli ho voluto bene.
Angelo Tantaro
Quando si beveva lâacqua del Po Regia: Sceneggiatura: Fotografia: Montaggio: Produzione: Durata:
Marco Felloni Marco Felloni Marco Felloni Marco Felloni CineClub Fedic âMario Roffiâ di Ferrara 15â - Italia, col., HD, 2008
SINOSSI Basato sui ricordi di Remo Tartari, novantatreenne testimone di unâepoca lontana, si affida alla forza evocativa delle immagini che ricostruiscono il passato nello sforzo, sempre frustrato, di farlo rivivere.
I 33 nomi di Dio Regia: Marco Felloni, Eugenio Squarcia Sceneggiatura: Marco Felloni Fotografia: Eugenio Squarcia Musica: Philip Glass, Lisa Gerrard Montaggio: Marco Sgarbi Interpreti: Elena Felloni, Paola Russi, Marco Sgarbi, Marco Felloni Produzione: Cineclub Fedic âMario Roffiâ di Ferrara Durata: 7â - Italia, col, Dvd, 2007 SINOSSI Lâautore riflette sul rapporto tra lâitinerario visivo di alcune sue opere e la religiositĂ che traspare dal delizioso libretto I 33 nomi di Dio di Marguerite Yourcenar, scrittrice dichiaratamente atea.
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