Catalogo 2010

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MINISTERO PER I BENI ARTISTI E CULTURALI

PROVINCIA di AREZZO

Comune di S. GIOVANNI V.NO

fedic

Cine Club Sangiovannese

valdarno cinema fedic 2010

valdarno cinema fedic via g. borsi, 1 52027 san giovanni valdarno . ar tel./fax 055 940943 valdarnocinemafedic@libero.it www.cinemafedic.it



valdarno cinema fedic . 03/09 maggio 2010 COMITATO ORGANIZZATORE

ORGANIZZAZIONE

In rappresentanza della FEDIC (Federazione Italiana dei Cineclub):

Presidente del Comitato:

Marino Borgogni

Marino Borgogni

Vice Presidenti:

Barbara Fabbri

Giacomo Bronzi

Fabio Franchi

Direzione artistica:

Francesco Calogero

Direzione organizzativa:

Silvio Del Riccio

Segreteria:

Chiara Donato

Francesca Fabbri

Direzione ufficio stampa:

Paolo Micalizzi

Collaborazione ufficio stampa:

Lorenzo Bettoni

Pietro Tola

Redazione del catalogo:

Lorenzo Bettoni

Rapporti con le scuole:

Maria Teresa Caburosso

Daniele Corsi

Massimo Maisetti

Elisa Naldini

Serena Ricci

Daniele Corsi Massimo Maisetti Angelo Tantaro In rappresentanza del Comune di San Giovanni Valdarno: Stefano Bonchi Barbara Fabbri Fabio Franchi Elisa Naldini Fernando Orbi In rappresentanza del Cine Club Sangiovannese: Raffaello Alberti Stefano Beccastrini Stefano Pratesi Serena Ricci Giulio Soldani

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Rapporti con le istituzioni:

Stefano Bonchi

Direzione ufficio ospitalità:

Chiara Donato

Ufficio ospitalità:

Giulia Baldi

Sara Benevieri

Chiara Mazzoni

Settore tecnico:

Pierfrancesco Bigazzi

Giacomo Bronzi

Marcello Chimentelli

Giulio Dell’Aquila

Lorenzo Donnini

Samuele Innocenti

Pietro Tola

Sito internet:

Luca Sciueref


Introduzione

Grazie, Valdarno Cinema Fedic

L’appuntamento con il Valdarno Cinema Fedic è, ormai da molti anni, un evento di rilevanza non solo per San Giovanni Valdarno, ma per tutto il nostro territorio. L’ampia programmazione di quest’anno valorizza una tradizione forte e un legame ormai solido che la nostra città ha con l’arte cinematografica. Come primo cittadino sono fiero di entrare a far parte di un’organizzazione che anche quest’anno si è dimostrata all’altezza delle aspettative. L’impianto del Festival mantiene alcuni dei punti cardine che lo hanno caratterizzato, come la 61° edizione del Concorso Nazionale Premio Marzocco con le tre sezioni lungometraggi, documentari e cortometraggi e l’omaggio a Piera Degli Esposti. Importante è anche la conferma dell’impegno dell’Amministrazione per l’edizione 2010 del premio Melani, con cui si ricorda l’opera e la vita dell’intellettuale sangiovannese Marco Melani. Investire nella promozione della cultura è uno degli indirizzi che l’Amministrazione Comunale di San Giovanni Valdarno si è data da molto tempo e il sostegno al Festival del cinema è uno dei filoni su cui vorremmo, nei prossimi anni, porre maggiormente la nostra attenzione, considerando quella cinematografica una delle arti “nobili”. Ne è testimone l’investimento fatto sui giovani filmmakers e sul nostro territorio con la nascita di “Visioni di futuro”, che dovrà diventare un laboratorio per registi emergenti. Chi guarda al futuro è obbligato a cercare innovazioni che allarghino la cerchia della partecipazione con un buon mix tra quest’ultime e modalità più tradizionali. Ciò è quello che abbiamo cercato di fare, con la speranza che questo lavoro sia apprezzato dalla città e dal Valdarno. Vi auguro una buona visione.

In tempi di carestia quali sono quelli che la cultura sta soffrendo, il programma di Valdarno Cinema 2010 si presenta ricco di novità e riscoperte. Al Cinema Masaccio e alla Sala Convegni di Palazzo Corboli, da lunedì 3 a domenica 9 maggio è un susseguirsi di proiezioni e di eventi che danno valenza e prestigio alla 28a edizione del nostro Festival, al 61° Concorso nazionale Premio Marzocco e alla Fedic. Ancora una volta S. Giovanni Valdarno si conferma terra fertile di entusiasmi e di capacità, in grado di inserire nella storia locale ricca d’arte e cultura un ottimo capitolo dedicato al cinema. Due le serate inaugurali. La prima lunedì a Palazzo Corboli con la sezione dedicata alla Fondazione Cineteca Nazionale Fedic - I Film Fedic degli Anni ’50 - giustamente definita “La decade prodigiosa”. E’ un’opportuna e intelligente finestra di visibilità per il nostro archivio filmico, spesso utilizzato per tesi di laurea, ampia documentazione su 60 anni di cinema indipendente, sommerso e poco conosciuto, ma importante e utile per chi voglia coltivare una cultura dell’immagine ben oltre i limiti imposti dal mercato. Il Cinema Masaccio apre la serata di martedì con il vernissage della mostra di Francesco Salvi. Segue il film Lo spazio bianco di Francesca Comencini, che nello scorso settembre, alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, ha ricevuto il Premio Fedic destinato all’opera che meglio riflette l’autonomia creativa e la libertà espressiva dell’autore. Il film Di me cosa ne sai di Valerio Jalongo, che a Venezia ha meritato la Menzione speciale, andrà a precedere giovedì 6 la tavola rotonda sul tema “Chi ha ucciso il cinema italiano?” Come sempre due mattinate sono dedicate alla scuola, mercoledì per l’incontro con le primarie e le secondarie di 1° grado, giovedì con la facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo e gli Istituti Superiori, e il Seminario “Utopia e distopia tra letteratura e cinema” curato da due docenti dell’Università di Siena-Arezzo. Purtroppo mi mancano spazio e tempo per descrivere un programma che aggiunge ai concorsi di lungometraggi, cortometraggi, fiction e documentari, eventi speciali tra cui la consegna del Premio Marzocco 2010 a Piera degli Esposti, del Premio Melani a Mario Martone, la retrospettiva Visioni di futuro, la Vetrina Fedic e lo Spazio Toscana. Un ringraziamento particolare va a tutti coloro che hanno collaborato a una realizzazione tanto complessa, martoriata da contrattempi e imprevisti sgradevoli, affrontata con determinazione ma resa di mese in mese più difficile per le incertezze sui finanziamenti, alcuni promessi ma poi cancellati, e la consapevolezza dei rischi da correre per una gestione delle risorse oculata oltre ogni limite. Chi ama la Fedic guarda agli obiettivi che danno un senso al nostro lavoro di operatori culturali, sempre più convinti che la qualità di un’opera e le buone idee di un autore non debbano essere un’esclusiva dei festival. Pensiamo a programmi televisivi attente al buon gusto e alla cultura del pubblico, disponibili ad accogliere opere di qualità in ore accessibili e non solo nel cuore della notte. Utopie, forse, ma continuiamo a sperare e a lavorare.

Maurizio Viligiardi Sindaco di San Giovanni Valdarno 4

Massimo Maisetti Presidente FEDIC


Lo strabismo di Venere Pare che il miglior modo per intuire il futuro sia passare attraverso la comprensione del passato, delle origini, delle radici: ed è questo il percorso di lettura scelto dalla 28° edizione del Valdarno Cinema Fedic. Diventato ormai un must nel calendario dei cinefili di tutta Italia, l’appuntamento primaverile con i film del festival mantiene inalterati tutti i suoi eventi principali, aggiungendone però sempre di nuovi, in un movimentato viaggio sui binari della continuità e del rinnovamento al tempo stesso, coniugando tradizione e innovazione. Il recente trasferimento della Cineteca Nazionale Fedic nella prestigiosa sede trecentesca di Palazzo Corboli, oltre a fornirci finalmente una sala B degna di tal nome (dopo l’avventuroso esperimento 2009 della saletta antistante il glorioso Cinema Masaccio), dando così respiro al palinsesto, ci offre anche il destro per riscoprire le opere gloriose in essa contenute. La retrospettiva che ci riporterà alle origini della Cineteca è stata chiamata La decade prodigiosa e di certo non usiamo il termine “decade” nell’accezione di “dieci giorni” (come nel vecchio film di Chabrol a cui dobbiamo il titolo), ma in quella che fa riferimento a un arco di dieci anni. Anzi, in realtà, qualcosa in più: e questo perché la copertura fino al 1960 permetterà nell’edizione 2011 di rivolgere lo sguardo direttamente ed esclusivamente sui film del 1961, e così via, anno dopo anno, per ritrovare in maniera puntuale queste importanti testimonianze dell’arte e della vita italiana, festeggiando di volta in volta un prezioso cinquantenario… Il passato per capire il futuro, dicevamo. In un anno di grandi trasformazioni per il cinema, con la svolta decisiva della digitalizzazione per un gran numero di sale, propiziata dal travolgente appeal del 3D, era quasi inevitabile individuare in quest’ambito il tema per un concorso riservato ai giovani autori nati o residenti in Toscana, frutto del sempre crescente interesse del territorio nei confronti del festival (mai come quest’anno, ed è un dato che ci fa enorme piacere, tanti validi film toscani selezionati nelle tre sezioni competitive, o presentati nel neonato Spazio Toscana). Così, nel chiedere ai concorrenti un confronto sulle personali Visioni di futuro, sognando su come possa essere la vita che verrà, anche dal punto di vista delle potenzialità offerte dalle nuove tecnologie, si è profilata, con la medesima urgenza, la retrospettiva principale del festival. Dopo aver posto l’attenzione nella passata edizione sulle docufiction di ambientazione scolastica - prendendo l’abbrivio dal meraviglioso Diario di un maestro di Vittorio De Seta (premio Marzocco alla Carriera 2009) e dal film francese La classe, fresca Palma d’oro a Cannes, oltre che dalle proteste di piazza (e le avventurose riprese realizzate dagli studenti) contro la riforma Gelmini – quest’anno si parlerà di cinema italiano fantastico e fantascientifico: un argomento vastissimo che non era certo possibile esaurire nei ridotti spazi festivalieri, ma non meno “sociale” del suo predecessore. Nel nostro piccolo viaggio spaziotemporale non mancheranno naturalmente opere più o meno recenti (Nirvana di Gabriele Salvatores, Fascisti su Marte di Corrado Guzzanti e Igor Skofic, o Amygdala di Eugenio Squarcia, rivelatosi proprio in una passata edizione del VCF) per poi chiudere il festival con Butterfly Zone – Il senso della farfalla di Luciano Capponi, presentato in anteprima in un nuovo montaggio, più breve rispetto alla versione che ha già trionfato al Fantafestival 2009 (protagonista il grande amico del festival Francesco Salvi, che sarà anche celebrato come artista figurativo nel consueto spazio Actors’ Studio, l’atelier di pittura degli attori). Film moderni, com’era doveroso, ma senza trascurare la riscoperta dei capolavori del passato, quelli che negli anni ‘60 anche in Italia sfruttavano il genere SF per trattare temi squisitamente politici: Omicron di Ugo Gregoretti, La decima vittima di Elio Petri, L’ultimo uomo della terra di Ubaldo Ragona (tratto da I Am Legend di Richard Matheson, e già pellicola di culto ancor prima del recente remake hollywoodiano con Will Smith protagonista). E poi, not least, il mai troppo celebrato Marco Ferreri con Il seme dell’uomo, che si aggiunge, in un ideale percorso trasversale all’in-

terno della sua filmografia, ad alcuni film scelti – Il futuro è donna, Storia di Piera - per omaggiare il Premio Marzocco 2010 Piera Degli Esposti. Il tributo a questa grandissima attrice di cinema e teatro (ma anche sceneggiatrice, scrittrice, poetessa, regista) sarà completato mostrando - oltre ai due film (L’ora di religione e Il divo) con i quali si è aggiudicata il David di Donatello – il bel doc Piera il boxeur dedicatole dal regista Manuel Giliberti, che farà anche parte della giuria lungometraggi. Ove sarà fiancheggiato da Edoardo Bruno, storico direttore di “Filmcritica”: un altro anniversario da non trascurare, i sessant’anni della gloriosa rivista, celebrati nel volume “Senso come rischio” – che sarà presentato nell’appendice domenicale del festival - curato (tra gli altri) dall’acuto critico Bruno Roberti, che farà anche parte della giuria cortometraggi (insieme con la battagliera produttrice Minnie Ferrara, e il vecchio “leone” dello spaghetti western Tonino Valerii). Una recente tradizione vuole che a completare la giuria dei lungometraggi sia il regista cui viene destinato il Premio Melani: assegnato nelle precedenti edizioni ad Alberto Grifi, Tonino De Bernardi, Franco Maresco, Pasquale Scimeca, il comitato scientifico preceduto da Enrico Ghezzi, che anno dopo anno presenzia alla consegna del premio - il nostro grande amico Marco Melani, originario di San Giovanni Valdarno, è stato il suo più acuto e partecipe collaboratore all’interno della trasmissione cult “Fuori orario” e nei festival da lui diretti - ha deciso quest’anno di destinarlo a Mario Martone, grande protagonista della scena teatrale e cinematografica italiana: vedremo il suo bel doc su Caravaggio - nell’inedita cornice del Museo della Basilica di S. Maria delle Grazie - e i suoi lungometraggi più recenti, Teatro di guerra e L’odore del sangue, restando in fervida attesa dell’imminente Noi credevamo. Supportati da Massimo Consorti, condirettore del “Libero Bizzarri” di San Benedetto del Tronto – ente meritorio nella diffusione del documentario in Italia - altri due cineasti anche nella giuria doc: il veterano sardo Piero Livi e l’emergente calabrese Felice D’Agostino. E registi di grande interesse anche i due ospiti relativi al premio Fedic, che ogni anno viene assegnato al miglior film italiano, tra quelli presentati nelle varie sezioni del festival di Venezia: la menzione speciale riservata a Di me cosa ne sai di Valerio Jalongo (che animerà un dibattito sulle difficili sorti produttive e distributive del cinema italiano) integra il meritato riconoscimento principale, tributato al toccante Lo spazio bianco di Francesca Comencini (come da prassi, evento d’apertura del festival). A completare il programma, le sempre interessanti mattinate dedicate alla scuola e all’università (e composta da studenti è la giuria forse più appassionata del festival): ma in questo profluvio di offerte è bene non perdere di vista il cuore pulsante del festival, cioè le tre sezioni competitive (riservate come sempre ai lungometraggi, ai corti, ai doc), con un’adeguata attenzione dedicata alle opere attuali – dopo tanti tuffi nel passato – degli autori Fedic (ospitati anche nella classica Vetrina, e nel neonato Spazio), orgogliosi discendenti degli storici cineamatori. I vecchi, e i giovani. I nostri occhi spaziano dagli uni agli altri, dal passato al futuro, con identica curiosità. E come Venere - non il pianeta, ma l’icona botticelliana degli Uffizi - il festival si offre alla nostra attenzione con uno sguardo lievemente distorto, che cerca di abbracciare tutto, forse anche aldilà delle sue reali possibilità e aspirazioni (ogni anno sempre più limitate, costrette e avvilite da esigenze di bilancio): ma non è qui, in questa imperfezione così dichiarata, in questa difficoltà a cogliere l’inafferabile, l’essenza della vera bellezza? Non è lo strabismo di Venere a rendere uno sguardo intrigante, e il soggetto che ne soffre così dannatamente attraente? Francesco Calogero Direttore Artistico

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valdarno cinema fedic 2010 61째 concorso nazionale Premio Marzocco Le Giurie



Giuria Lungometraggi Edoardo Bruno Nato a Roma, è direttore, dalla sua fondazione, della rivista Filmcritica. Ordinario di Storia e critica del film, si occupa prevalentemente di estetica cinematografica. Ha insegnato in varie Università italiane, e pubblicato numerosi libri, tra cui Tendenze del cinema contemporaneo, Teoria e prassi nel cinema italiano, Espressione e ragione in Stroheim, Film come esperienza, Film altro reale, Dentro la stanza, Pranzo alle otto: la commedia sofisticata, Film: antologia del pensiero critico, Roberto Rossellini, il mio cinema, Del gusto: percorsi per una estetica del film, Ritratti autoritratti. Ha organizzato per la Biennale di Venezia le retrospettive di René Clair, Luis Buñuel, Jean Cocteau, Walt Disney, curandone i relativi volumi. Dal 1981 è presidente del Premio Internazionale Filmcritica - Campidoglio Maestri del cinema: ne sono stati insigniti autori – di cui ha anche curato le monografie - come Alfred Hitchcock, Billy Wilder, Elia Kazan, Martin Scorsese, Roman Polanski, Jean-Luc Godard, Blake Edwards, Clint Eastwood, Stanley Donen, Manoel de Oliveira, John Boorman, Raul Ruiz. Nel 1968 ha diretto il film La sua giornata di gloria, interpretato da Pierre Clementi, Philippe Leroy e Carlo Cecchi.

Manuel Giliberti Nato a Siracusa nel 1950, inizia a lavorare in teatro negli anni ’80 in qualità di scenografo. Collabora con registi quali Glauco Mauri, Maurizio Nichetti, Krzysztof Zanussi, Enrico Maria Lamanna e lavora per prestigiose istituzioni pubbliche quali il Teatro Stabile di Parma, l’Istituto Nazionale del Dramma Antico, il Teatro Biondo di Palermo, il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Contemporaneamente inizia il suo impegno nel campo della pubblicità, ove lavora tra gli altri con Alessandro D’Alatri – la cui campagna per “Superga” vince l’Oscar della pubblicità - e Hugh Hudson. Per il cinema lavora stabilmente dal 1995, firmando la scenografia di alcuni film diretti da Aurelio Grimaldi (Nerolio – Sputerò su mio padre, Un nuovo giorno e Il macellaio). Collabora poi con Felice Farina (dodici film per RAIUNO per la serie Nebbia in Val Padana, 1999), Nello Correale (Sotto gli occhi di tutti, 2001), Dominick Tambasco (Nati stanchi, 2001, film d’esordio per i comici Ficarra e Picone), Diego Ronsisvalle (Gli Astronomi, che vince il Globo d’oro della stampa straniera nel 2003). Anche regista teatrale (When Love Speaks, Lasciami stare, Edipo e la Sfinge, Didone), nel 2002 dirige il documentario Giovanni Falcone – I giorni della speranza, evento speciale al Festival di Taormina; quattro anni dopo Lettere dalla Sicilia, un film in costume ambientato nell’Ottocento, in cui inaugura un sodalizio artistico con Piera Degli Esposti, cui dedica poi il doc Piera il boxeur (2008), e che sarà protagonista anche del suo prossimo film Donne di Sicilia, attualmente in preparazione.

Mario Martone nato a Napoli nel 1959, inizia la carriera artistica nel teatro, allestendo il suo primo spettacolo, Faust o la quadratura del cerchio, nel 1976. Due anni più tardi fonda con Andrea Renzi e altri il gruppo “Nobili di Rosa”, con cui realizza le installazioni L’incrinatura e Avventure al di là di Thule. Nel 1979 “Nobili di Rosa” diventa “Falso Movimento”, e ne entrano a far parte Angelo Curti e Pasquale Mari: dopo aver messo in scena Segni di vita (1979), Dallas 1983 (1980), Rosso Texaco (1980) e Controllo totale (1981), il gruppo si impone all’attenzione di pubblico e critica con lo spettacolo-rivelazione Tango glaciale (1982). Tra gli spettacoli successivi, Otello (1983, da Verdi), Il desiderio preso per la coda (1985, da Picasso), Coltelli nel cuore (1985, da Brecht) e Ritorno ad Alphaville (da Godard) nel 1986, anno in cui “Falso Movimento” si fonde con il “Teatro dei Mutamenti” di Antonio Neiwiller e il “Teatro Studio” di Caserta di Toni Servillo, dando origine a “Teatri Uniti”. Per la nuova formazione firma, tra le altre, le regie di Filottete di Sofocle nel 1987, Riccardo II (da Shakespeare) e Terremoto con madre e figlia (da Fabrizia Ramondino), entrambi nel 1993, L’histoire du soldat (da Pasolini, Citti e Paradisi, 1995). Dopo aver ripreso in video alcuni suoi spettacoli e realizzato il corto in 16mm Nella città barocca (1984, sulla Napoli del XXVII secolo), esordisce nel lungometraggio con Morte di un matematico napoletano (1992), che gli vale il Gran Premio della Giuria alla Mostra di Venezia, oltre al David di Donatello e il Nastro d’Argento per l’opera prima. Tra il 1993 e il 1994 realizza il mediometraggio Rasoi, ispirato ad un precedente spettacolo teatrale (1991, da Enzo Moscato), il documentario Lucio Amelio/Terrae motus e i corti Veglia e Antonio Mastronunzio pittore sannita, episodio della trilogia Miracoli, oltre a un episodio del film collettivo L’unico paese al mondo, prodotto da Nanni Moretti. Nel 1995 ritorna al lungometraggio con L’amore molesto, in concorso al Festival di Cannes e vincitore del David di Donatello e del Globo d’Oro per la miglior regia. Dopo Una storia saharawi (1996, cm Tv per la serie Oltre l’infanzia), dirige l’anno dopo un episodio (La salita) del film collettivo I vesuviani, e nel 1998 il lungometraggio Teatro di guerra - presentato a Cannes nella sezione “Un certain régard” - che prende le mosse da una precedente regia teatrale (I sette contro Tebe, da Eschilo, 1996). Dopo i documentari La terra trema (1998) e Nella Napoli di Luca Giordano (2000), gira nel 2001 in video HD Lulu – funzionale a una delle sue numerose regie liriche - e partecipa all’esperienza registica collettiva del film Un altro mondo è possibile, realizzato in occasione delle giornate di protesta durante la riunione del G8 a Genova. Dal 1999 al 2001 ha ricoperto la carica di direttore artistico del Teatro Argentina di Roma, dal 2003 è condirettore dell’Associazione Teatro Stabile di Napoli, e dal 2007 è direttore del Teatro Stabile di Torino. Nel 2004 firma il documentario Caravaggio, l’ultimo tempo, subito dopo aver diretto il lungometraggio L’odore del sangue, dall’omonimo romanzo di Goffredo Parise, anche questo mostrato a Cannes (“Quinzaine des réalisateurs”), mentre nel 2010 è atteso Noi credevamo, tratto da Anna Banti. A Mario Martone viene assegnato il Premio Marco Melani 2010 (cfr. pag. 43)

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Giuria Documentari Massimo Consorti Nato a Ripatransone (AP) nel 1955, nel 1978 si laurea in Lettere Moderne all’Università di Urbino, con una tesi su Claude Lelouch. Giornalista e critico cinematografico, è uno dei fondatori di “Sulmonacinema”, che ha diretto per cinque edizioni. Direttore del Festival “L’Altrocinema” di San Salvo, della “Settimana Multietnica Aquilana”, dello “Spinetoli Social Movie” e del “Giulianova MensFest”, è stato consulente per il cinema italiano del Museum of Fine Arts di Boston, per il quale ha realizzato tre rassegne cinematografiche. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni sulle cinematografie canadese, australiana, italiana, africana, latinoamericana, orientale, oltre che su personaggi del mondo del cinema italiano del periodo del muto. Dal 2008 dirige con Fabrizio Pesiri il “Bizzarri DocFilmFest” di San Benedetto del Tronto. Attualmente è impegnato nella stesura della biografia di Carlo Delle Piane, icona del cinema italiano. Collaboratore negli anni di agenzie giornalistiche, quotidiani, periodici e riviste specializzate, dirige “UT”, rivista bimestrale d’arte e fatti culturali.

Felice D’Agostino

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Nato a Tropea (VV) nel 1978, si laurea in Storia e critica del cinema presso l’Università degli studi di Firenze. Dal 2000 lavora con “Suttvuess” come operatore, montatore e regista. Da sei anni svolge, assieme ad Arturo Lavorato e Angelo Maggio, un’attività di ricerca e documentazione audiovisiva sulle feste religiose popolari in Calabria. Attualmente impegnato insieme con Arturo Lavorato nella creazione di un archivio audiovisivo sulle lotte contadine nella Piana di Gioia Tauro, è autore dei documentari La notte del gufo (girato in Palestina nel 2003, liberamente tratto da una poesia di M. Darwish), e insieme con A. Lavorato e A. Maggio de La gente dell’albero (sul rito arboreo di Alessandria del Carretto, piccolo centro del Pollino calabrese, 2004) e Vattienti (sul rito di autoflagellazione in uso a Verbicaro, Catanzaro, 2004). Nel 2005 realizza assieme ad Arturo Lavorato Il canto dei nuovi emigranti – a Franco Costabile poeta, vincitore del “Premio Persol – miglior documentario italiano” alla XXIII edizione del Torino Film Festival e del “Premio Casarossa Doc” al Bellaria Film Festival. Sempre con Arturo Lavorato dirige i documentari ...allora piangeranno mentre noi cammineremo (2006), Un racconto incominciato (2006), Noi dobbiamo deciderci (2007), In amabile azzurro (2009). Cura anche la fotografia di due doc diretti da Luca Archibugi - Tessere di pace in Medio Oriente (2008) e Verso il Santo Sepolcro (2009) - ed è operatore di macchina per Europa 0 Km (2010) di Luca Bellino e Silvia Luzi.

Piero Livi Nato a Olbia nel 1925, è attualmente consigliere nazionale della Fedic, dopo essere stato segretario nazionale e vice presidente. Dal 1957 al 1974 dirige la Rassegna Internazionale di Olbia, da lui ideata, importante vetrina del cineamatorismo europeo. Esordisce alla regia nel 1957 con il cortometraggio Marco del mare, cui farà seguito Visitazione (1958): questi due film sono entrambi visibili quest’anno nella sezione “La decade prodigiosa”. Tra le altre sue regie, sono da ricordare il corto Il faro (1961), il mediometraggio Una storia sarda (1962), e i documentari I 60 di Berchiddeddu (1965) e Il cerchio del silenzio (1966), entrambi codiretti da Aldo Serio. Esordisce nel lungometraggio con Pelle di bandito (1969) – presentato alla XXX Mostra del Cinema di Venezia - sulle ragioni sociali e psicologiche del banditismo in Sardegna. Nel 1972 è direttore di produzione de Il mio corpo con rabbia di Roberto Natale, prima di tornare alla regia con Dove volano i corvi d’argento (1977) - quasi una continuazione ideale a Pelle di bandito - cui fa seguito nel 1999 Sos laribiancos – i dimenticati, tratto dal romanzo antimilitarista “Quelli dalle labbra bianche” di Francesco Masala. Il suo ultimo film è Maria sì (2005), una storia d’amore tra adolescenti interpretata da Anna Galiena. Sul suo cinema è stato scritto nel 2007 da Marco Navone e Piero Mura il bel volume “Un regista indipendente. Piero Livi, i suoi film, la rassegna di Olbia“.


Giuria Cortometraggi Minnie Ferrara Nata a Palermo nel 1953, inizia a lavorare nel cinema presiedendo la Coop. Indigena agenzia di promozione di un gruppo di autori e filmmakers indipendenti dell’area milanese e torinese (Bruno Bigoni, Paolo Rosa, Silvio Soldini, Kiko Stella, Giancarlo Soldi, Daniele Segre) – per poi fondare nel 1990, insieme con Bruno Bigoni e Kiko Stella, la società “Minnie Ferrara & Associati”. Tra le prime produzioni, Italia 90: lavori in corso, un video-film collettivo diretto da una “squadra” di undici registi nel contesto dei Campionati Mondiali di Calcio giocati in Italia nel 1990. Produce in seguito alcuni video di teatro danza, premiati in Italia e in Europa, e i lungometraggi Veleno (1993) di Bruno Bigoni e Come si fa un Martini (2000) di Kiko Stella. Nel 2004 produce, in collaborazione con Medusa Film, il lungometraggio Provincia meccanica di Stefano Mordini (con Stefano Accorsi e Valentina Cervi), unico film italiano in concorso alla Berlinale 2005, in seguito candidato ai David di Donatello 2005 e ai Nastri d’argento 2006. Realizza anche una ventina di documentari – diretti da Bruno Bigoni, Stefano Mordini, Maria Martinelli, e altri - oltre a vari istituzionali per diversi enti, e fornisce il supporto organizzativo a enti e associazioni per la realizzazione e la circuitazione di eventi cinematografici in Italia e all’estero. Docente presso la Libera Università IULM di Milano del Laboratorio di Progettazione e Produzione Cinematografica del Corso di Laurea Magistrale in Televisione, Cinema e New Media, nel 2008 è produttore esecutivo per Mikado Film del lungometraggio Albakiara di Stefano Salvati e per Mikado Film e First Sun di Io sono l’amore di Luca Guadagnino.

Bruno Roberti Nato a Napoli nel 1955, ha studiato al Dams di Bologna e al Centro Sperimentale di Cinematografia. Dal 1985 è redattore e membro del direttivo delle rivista Filmcritica. Docente di Istituzioni di regia all’Università della Calabria, fa parte del comitato direttivo del quadrimestrale di cinema e filosofia “Fata Morgana”. Autore di vari saggi sul cinema e sul teatro pubblicati su riviste e su volumi collettanei, ha collaborato con la Rai come autore testi e programmista regista. Ha scritto le sceneggiature dei film Domenica (2001) di Wilma Labate e Il diario di Matilde Manzoni (2002) di Lino Capolicchio, ed è stato collaboratore artistico del film L’iguana (2003) di Catherine Mc Gilvray. Redattore esperto per l’”Enciclopedia del Cinema Treccani” diretta da Enzo Siciliano, collabora come autore con l’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani per la stesura delle voci di argomento cinematografico. Collabora anche con i festival “Capalbio Cinema”, “Roma Film Festival”, “Visioni di Fata Morgana”, e cura eventi cinematografici per il Teatro di Roma e il Teatro Stabile di Napoli.

Tonino Valerii Nato a Montorio al Vomano (TE) nel 1934, entra al Centro Sperimentale di Cinematografia nel 1955 e inizia a lavorare nel cinema firmando la sceneggiatura dei film Tutto è musica (1963) di Domenico Modugno e La cripta e l’incubo (1964) di Camillo Mastrocinque. Sempre nel 1964 viene notato dall’icona nascente dello spaghetti-western del tempo, Sergio Leone, che gli chiede di fare da assistente alla regia sul set di Per un pugno di dollari e Per qualche dollaro in più, in cui è anche regista della seconda unità. Nel 1966 esordisce alla regia - firmando anche il soggetto e la sceneggiatura - con Per il gusto di uccidere, e due anni dopo si dedica alla realizzazione su grande schermo del romanzo di Ron Barker I giorni dell’ira, interpretato da due star dello spaghettiwestern del tempo: Giuliano Gemma e Lee Van Cleef. La colonna sonora del film, opera di Riz Ortolani, viene utilizzata anche in Kill Bill vol. 2 da Quentin Tarantino, grande appassionato del genere. Dopo aver girato gli originali western storici Il prezzo del potere (1969) e Una ragione per vivere e una per morire (1972) – inframezzati dai notevoli La ragazza di nome Giulio (1970) e Mio caro assassino (1972) - nel 1973 dirige Henry Fonda e Terence Hill in Il mio nome è Nessuno, autentico omaggio al cinema leoniano e al western in generale: la pellicola ottiene un grandissimo successo di pubblico (è tra i primi tre incassi del 1973). Dopo essersi cimentato negli anni seguenti col poliziesco all’italiana (Vai gorilla, 1975) e il filone avventuroso (Sahara Cross, 1977), firma nel 1986 il thriller ad alto tasso erotico Senza scrupoli, e nel 1997 Una vacanza all’inferno e l’italogiapponese Un bel dì vedremo. Negli ultimi anni si è occupato soprattutto di sceneggiati TV, come La Piovra 2, e altri prodotti per la RAI. Nel 2007 è attore in All’amore assente di Andrea Adriatico, mentre nel 2008 viene data alle stampe la biografia “Il mio nome è nessuno. Lo spaghetti western secondo Tonino Valerii”, curata da Roberto Curti. 11

VALDARNO CINEMA FEDIC Giuria Giovani 2010 In rappresentanza dell’Università di Siena Facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo: Grazia Angelillo Dalila Bachis Lucia Badii Chiara Cappelli Martina Cerelli Carmelina Covatta Rossano Dalla Barba Tommaso Di Filippo Silvia Ficai Clara Galletti Camilla Giantomasso Mariantonia Greco Riccardo Grementieri Lorenza Guerrini

Lorenzo Gori Roberto Losco Chiara Lupo Clio Manfredi Aniello Mazzei Melissa Papini Lucrezia Pasini Francesca Patti Francesca Penco Marta Piazza Teodoro Torrini Martina Ventimiglia Martina Zucca

In rappresentanza dell’Università di Firenze: Olimpia Bonechi Giada Loscalzo

Pamela Rossi Gabriella Secchi



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valdarno cinema fedic 2010 61° concorso nazionale “premio marzocco” Concorso Lungometraggi


La banda del brasiliano Regia: Patrizio Gioffredi Sceneggiatura: Sara Del Santo, Lorenzo Orlandini, Patrizio Gioffredi Fotografia: Duccio Burberi, Gabrio Contino Musica: “La banda del brasiliano” Montaggio: Patrizio Gioffredi Interpreti: Carlo Monni, Luke Tahiti, Luca Spanò, Gabriele Pini, Alberto Innocenti Produzione: John Snellinberg Film Durata: 90’ - Italia, col., MiniDv, 2009 SINOSSI Tra le fabbriche della periferia pratese è rinvenuto il corpo senza vita di un bimbo di dieci anni, precedentemente scomparso. Il giorno successivo in un ufficio di Vaiano, un impiegato di cinquanta anni, Massio Gori, viene rapito da un gruppo di ragazzi. L’ispettore Brozzi, vicino alla pensione, è incaricato di seguire il caso, assieme al giovane e inesperto Vannini. i sospetti ricadono sulla “banda del brasiliano”, che ha precedentemente tentato di rapire altri soggetti, ma senza successo. I rapitori sono quattro ragazzi sulla trentina: il Biondo, il Mutolo, il Randagio ed il Brasiliano. Il movente del rapimento, però, è decisamente insolito e solo le indagini di Vannini e dell’ispettore Brozzi, perseguitato da ricordi del passato, potranno far luce sul caso.

PATRIZIO GIOFFREDI Nato a Pistoia nel 1979, si laurea in Storia e Critica del Cinema presso l’Università degli Studi di Firenze e lavora nella produzione di eventi culturali e multimediali. Fondatore del collettivo “John Snellinberg”, è videomaker, critico per la rivista di cinema e musica “Indy-Eye” e musicista del progetto “Dilatazione”. Nel 2006 pubblica per il Castoro Cinema una monografia su Aki Kaurismäki.

Non c’è tempo per gli eroi 14

Regia: Andrea Mugnaini Sceneggiatura: Andrea Mugnaini, Lorenzo Ferrara, Giuseppe Muscas Fotografia: Davide Santi Musica: Matteo Buzzanca Montaggio: Arzu Volkan Interpreti: Paolo Bernardini, Desirée Noferini, Ivano Romagnoli, Luca Compostrini, Linda Collini, Amerigo Fontani Produttori: Lorenzo Ferrari, Andrea Mugnaini Produzione: Ass. culturale “noncetempo.com” Durata: 75’ - Italia, col., DV, 2010 SINOSSI Firenze, ai giorni nostri. Dietro alle apparenze, droghe, alcool, sesso ed ogni tipo di divertimento sfrenato... sono la costante che scandisce ogni giornata e soprattutto ogni serata di chi sembra avere già tutto. Vieri cerca lo sballo come tutti gli altri, soprattutto lo procura per tutti gli altri. Spesso però la ricerca di qualcosa è solo un modo per non pensare, per non affrontare il cammino che porta a quello che veramente si desidera. Le scorciatoie però possono anche portare fuori strada.

ANDREA MUGNAINI Nato a Firenze nel 1982, ambienta nella sua città la maggior parte dei suoi lavori, come Stagione di caccia (2008), che riceve numerosi riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale e viene acquistato da Studio Universal. Dopo un apprendistato come assistente alla regista di Jerry Calà in Vita Smeralda, sempre nel 2006 dirige il corto Voglia di stupirsi - patrocinato dal dipartimento di Igiene mentale di Teramo, con parte del cast formato dai pazienti del reparto di psichiatria dell’ospedale di Giulianova - proiettato e discusso in molti congressi internazionali di psichiatria.

M.A.R.C.O. Regia: Alexander Cimini Sceneggiatura: Germano Tarricone Fotografia: Luca Nervegna Musica: Alexander Cimini Montaggio: Alexander Cimini Interpreti: Luigi Balelli, Jacopo Tronconi, Mike Cimini, Gianluigi Cantore, Daphne Zenoni,Romina Boscherini, Artemis Mazzotti, Mattia Cavallari,Teresa Vittorietti, Francesca Leoni, Silvia Chiocciolini, Federico e Silvano Rea, Francesco Parisi, Davide Mastrangelo Antonio Cortese, Vally Sedioli, Paolo Ceredi, Ivano Marescotti Produttore: Alexander Cimini Produzione: Cimini/Sotgla/Naldi Durata: 80’ - Italia, col., DVC Pro Hd, 2009/2010 SINOSSI Attraverso un intreccio di flash-back e flash-forward, l’irrequieto percorso di due fratelli, Marco e Filippo. Pur avendo un carattere molto diverso, il loro legame è piuttosto forte. Il loro è un gruppo di amici affiatato e dai gusti semplici. Poi Marco conosce Christian, un giovane elegante, che dietro all’apparenza da uomo d’affari gestisce un’organizzazione criminale legata alla droga. Grazie a Christian, Marco fa la conoscenza di Marta, che diventerà la sua ragazza: da quel momento la vita di Marco cambierà fino ad allontanarsi dai veri affetti…

ALEXANDER CIMINI Nato a Bielefeld (Germania) nel 1975, vince nel 1985 il primo premio al concorso pianistico di Ravenna. A 19 anni dirige Brothers, seguito da Crysalix, che vince la menzione speciale al Valdarno Cinema Fedic, mentre il Marzocco come miglior film tocca aThe Leading Girl (2001). Con il thriller Mimesis (2001) riceve il premio europeo Massimo Troisi per la miglior opera italiana, quindi compone assieme a Giuseppe Zanca la colonna sonora dei suoi lungometraggi Cinque giorni e Es. Nel 2008 gira Aisberg (miglior colonna sonora originale al Premio europeo Careas, miglior montaggio al Valdarno Cinema Fedic), e cura la colonna sonora dello spettacolo teatrale Che fine ha fatto Baby Jane? diretto da Massimiliano Bolcioni. Promuove anche un progetto scolastico (“Cine-Serra”) nel corso del quale vengono realizzati tre lungometraggi - Riflessi, Spots on life e L’istante - vincitori di premi. Al suo attivo anche alcuni spot, di cui uno – “La pirateria cancella il mondo che ami” - per conto della S.i.a.e.

Santina Regia: Gioberto Pignatelli Sceneggiatura: Gioberto Pignatelli, dal cap. 4 de La storia di Elsa Morante Fotografia: Piero Basso Musica: Cage, Stravinsky, Bizet, Paradisi, Giovanna Marini, Fabrizio De André, Einstuerzende Neubauten, Teo Usuelli, Neil Diamond Montaggio: Danilo Torre Aiuto regia: Susanna Nicchiarelli Interpreti: Diego Guerra, Monica Pierozzi, Iaia Forte, Matteo Lolli, Antonio De Matteo, Giuseppe Marzio, Alessandro Lori Produttori: Gioberto Pignatelli, Marco Federici Solari, Filmon Aggujaro Produzione: Outilis Durata: 71’ - Italia, col., DV, 2009 SINOSSI Roma, dopoguerra. Nello D’Angeli è il protettore di Santina, prostituta di mezza età, che porta sul corpo i segni di una vita difficile. Nello è giovane, ma evita la compagnia di donne della sua età e si rifugia nel controverso rapporto con Santina, che sfrutta, ma allo stesso tempo arriva persino ad amare; fino a quando, in preda alla follia, non la uccide. Dopo qualche tempo giunge a Roma Davide Segre, giovane borghese ebreo scampato alla guerra, e si trova a occupare la misera stanza della povera prostituta morta, sua vecchia conoscenza.

GIOBERTO PIGNATELLI Nato a Roma nel 1977, realizza nel 2003 il mediometraggio Soap. Nel 2006 inizia a occuparsi del progetto «cristomangiaeva», una serie di film liberamente tratti da alcuni capitoli del romanzo La storia di Elsa Morante. Presentato in concorso all’ultimo Torino Film Festival, Santina è il primo lungometraggio di cui ha concluso la realizzazione.


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valdarno cinema fedic 2010 61° concorso nazionale “premio marzocco” Concorso Documentari


Angeles City Regia: Sceneggiatura: Fotografia: Montaggio: Produttori: Produzione: Durata:

Davide Arosio, Alberto Gerosa Davide Arosio, Alberto Gerosa Davide Arosio Davide Arosio, Alberto Gerosa Claudio Arosio, Eugenio Brambilla Graffito Film 30’ - Italia/Filippine, col., DV, 2009

SINOSSI Il racconto di molte storie, di persone diverse che hanno in comune il luogo dove vivono: Angeles City, ex sede della Clark Air Base, la più grande base militare americana al di fuori degli Stati Uniti, definitivamente chiusa nel 1991.La presenza della base per quasi un secolo ha favorito il sorgere di molti go-go bars, trasformando la città filippina in una delle destinazioni più popolari del turismo sessuale in tutto il mondo.

DAVIDE AROSIO Nato a Milano nel 1985, si diploma come ragioniere, e nel 2004 si iscrive al DAMS di Torino spinto dalla sua grande passione per il cinema. Nel 2005 gira i primi due cortometraggi, Le finestre e Bianca, seguiti da Una gita al lago (2006), Il ragazzo di sabbia (2007), Ritratti di Eloise (2007). Dal 2007 comincia la sua collaborazione con Alberto Gerosa, codirigendo con lui tutti i film successivi. ALBERTO GEROSA Nato a Monza nel 1985, si laurea in scienze della comunicazione con un documentario sull’integrazione culturale degli italiani in Cina, e collabora con il DDM Warehouse Independent Center for Contemporary Art di Shanghai e con l’Istituto Italiano di Cultura di New York, dove si occupa dell’organizzazione di una retrospettiva su Pier Paolo Pasolini. Esordisce alla regia firmando con Davide Arosio il corto Due amici (2007), seguito dal mediometraggio Aurora (2007), e dai documentari Michelle (2008), Xiao Pengke (2008) – che vince il premio per la miglior regia nella sezione documentari del Valdarno Cinema Fedic - Davide and Alberto Walk in Shanghai (2008), Angeles City (2009), tutti codiretti.

La bestia feroce 16

Regia: Sceneggiatura: Fotografia: Musica: Montaggio: Interpreti: Produttore: Durata:

Giorgio Sabbatini Giorgio Sabbatini Vivian Tullio Giorgio Sabbatini Giorgio Sabbatini Giorgio Sabbatini Giorgio Sabbatini 10’ - Italia, col., Dv, 2010 - Cineclub Piemonte Torino

SINOSSI Talvolta gli incubi possono fare riflettere sulle violenze del passato, sulle stragi e malvagità che l’uomo ha saputo infliggere ai suoi simili. La visita di un “museo della tortura” può fissare nella nostra mente alcune immagini sconcertanti che ritroviamo purtroppo anche nel tempo presente. Se la morte per la sopravivenza è accettabile nel mondo degli animali, il sadismo e la spietatezza umana trasformano l’uomo in una “bestia feroce”, aggressiva e diabolica, il cui compito di uccidere, in nome della “libertà” dei popoli, nasconde l’atroce realtà di un interesse economico nelle mani di poche persone di “potere”, disposte a sacrificare vite innocenti attraverso il “gioco” della guerra. Un “gioco” progettato a tavolino, che cancella la vita delle persone con sorprendente facilità.

GIORGIO SABBATINI Nato a Roma nel 1942, si dedica al cinema ”alternativo” da parecchi anni, realizzando numerosi cortometraggi e lungometraggi in Super 8 e in 16mm. Dal 1986 adotta il mezzo elettronico come strumento di ricerca espressiva dell’immagine. Da alcuni anni l’interesse per l’elaborazione elettronica dell’immagine e la sperimentazione del racconto, attraverso l’utilizzo di filmati già esistenti, hanno reso possibile il tentativo di una ricerca più approfondita sul linguaggio filmico, con il preciso intento di sviluppare il senso comunicativo che l’immagine possiede, quando riesce a catturare l’attenzione dello spettatore.

Benny vive! Regia: Sceneggiatura: Fotografia: Musica: Montaggio: Produttori: Produzione: Durata:

Francesco Lopez Francesco Lopez Luca La Vopa Simone Maratona Marianna Fumai Francesco Lopez OZ Film 90’ - Italia, col., DV, 2009

SINOSSI La storia dell’unico omicidio politico della città di Bari. Il 28 novembre 1977 alle 20:30 si affrontano due gruppi di opposta fazione politica nel centro della città. Ad uccidere il diciottenne Benedetto “Benny” Petrone è un fascista, sostenuto dalla parte bene della città. Dietro la semplice ipotesi di scontro tra opposte fazioni, si nasconde però un disegno ben preciso, che ha come scopo la “deportazione” di tutta la popolazione della città vecchia verso i quartieri di nuova edificazione: ad organizzare il tutto, uomini addestrati dei servizi segreti italiani. Dopo 32 anni si riapre un caso.

FRANCESCO LOPEZ Nato a San Pietro Vernotico (BR) nel 1972, regista televisivo, di videoclip, spot pubblicitari e cortometraggi, è uno dei casting director e location manager più attivi nel territorio pugliese - al suo attivo, tra le altre, collaborazioni con Sergio Rubini, Alessandro Piva e Gabriele Salvatores - grazie alla propria società di produzione e service cinematografico (la Oz Film), fondata nel 2002 con Rosemary Chimirri.

La fornace di Mario Regia: Sceneggiatura: Fotografia: Montaggio: Produttori: Produzione: Durata:

Lorenzo Bianchi Ballano Lorenzo Bianchi Ballano Lorenzo Bianchi Ballano Lorenzo Bianchi Ballano Lorenzo Bianchi Ballano Video Club Brescello 8’ - Italia, col., Dv, 2009 - Cineclub Brescello

SINOSSI Mario Mariani è uno degli ultimi artigiani che prosegue la tradizione di un’antica famiglia di fornaciai dell’Impruneta. La produzione è artigianale, sia per quanto riguarda la tecnica di lavorazione sia per il tipo di essiccazione (naturale). La produzione di conche, orci, laterizi rispetta con rigore le regole della tradizione. La struttura della fornace è forse quella che meglio conserva l’assetto tipico della fornace imprunetina: l’ampio cortile, il loggiato sopraelevato da cui si accede alla zona di lavorazione, e al piano superiore, la zona di caricamento del forno. Al pianterreno l’imboccatura del forno. Sul retro della fornace, addossato alla collina, è situato il deposito dell’argilla. All’esterno dell’edificio sono conservati alcuni orci e conche d’epoca. Presso questa fornace, per festeggiare la fase finale della cottura dei manufatti, Mario è solito organizzare una cena tra amici, con prodotti e piatti tipici locali, fra i quali il famoso “peposo alla fornacina”, realizzato dall’amico Renzo.

LORENZO BIANCHI BALLANO Nato a Brescello (RE) nel 1968, è un libero professionista specializzato nella vendita di sistemi professionali per la grafica pubblicitaria ed editing video su piattaforma Apple. Appassionato di fotografia e video, collabora con varie associazioni culturali del territorio per l’organizzazione di eventi. Nel 2005 con alcuni amici fonda il Videoclub Brescello, e nel gennaio 2009 viene eletto Consigliere Nazionale Fedic.


Il grido di Cassandra

Jorio Vivarelli scultore

Regia: Rolf Mandolesi Sceneggiatura: Rolf Mandolesi Fotografia: Rolf Mandolesi Musica: Rolf Mandolesi Montaggio: Rolf Mandolesi Produttore: Rolf Mandolesi Durata: 11’ - Italia, col., MiniDv, 2010 - Cineclub S8 Merano

Regia: Sceneggiatura: Fotografia: Montaggio: Interpreti: Produzione: Durata:

SINOSSI La scatola nera del Mar Rosso.

SINOSSI Nell’inverno tra il 2006 ed il 2007 lo scultore pistoiese Jorio Vivarelli rilascia una lunga intervista, nella quale ripercorre la sua vita e la sua carriera artistica. Dalle sue parole e dai filmati custoditi nell’archivio privato dell’artista emerge il suo spessore umano, la sua ironica saggezza e la sofferenza legata all’esperienza terribile della prigionia nei campi di concentramento.

ROLF MANDOLESI Nato a Milano nel 1933, dal 1957 risiede a Merano dove da cinquant’anni si dedica al cinema indipendente, sia come organizzatore che come autore. Ha realizzato più di cinquanta cortometraggi, più volte premiati in Italia ed all’estero.

Parole che fanno bene Regia: Sceneggiatura: Fotografia: Musica: Montaggio: Interpreti: Produttori: Produzione: Durata:

Bruno Nappi, Nicola Berti Anna Talami, Luca Manfredi, Nicola Berti Roberto Benvenuti Niccolò Fabi Nicola Berti Niccolò Fabi Anna Talami Medici con l’Africa Cuamm 25’ - Italia, col., MiniDv, 2009

SINOSSI Cinque parole che raccontano l’Africa di “Medici con l’Africa Cuamm”, attraverso lo sguardo e la sensibilità di Niccolò Fabi. Un viaggio in Uganda, fino ai confini della regione di Karamoja, diventa il racconto per parole, musica ed immagini di uno stile di intervento. Per richiamare a una responsabilità comune nei confronti della quotidianità di un’Africa e di un impegno che abitualmente non fanno notizia, e che proprio per questo richiedono con urgenza l’attenzione e il coinvolgimento di tutti.

BRUNO NAPPI Molto attivo come regista di fiction tv - Un posto al sole, La squadra e La nuova squadra per la Rai, Tequila & Bonetti e Finchè c’è Ditta c’è speranza per Mediaset - dirige per il cinema Si fa presto a dire amore. NICOLA BERTI Laureato in Scienze Politiche all’Università di Padova, al suo attivo una esperienza decennale come avid editor, operatore di ripresa, e videoreporter. Realizza principalmente documentari con tematiche sociali, e dal 2005 collabora con l’ONG Medici con l’Africa Cuamm, con la quale realizzato doc e video istituzionali sui progetti attivi in Etiopia, Mozambico, Angola, Sudan e Uganda. Nel 2009 vince il primo premio con La lunga notte nella sezione “NGO world videos” al Milano Film Festival.

Leandro Giribaldi Veronica Ferretti, Leandro Giribaldi Sirio Zabberoni Leandro Giribaldi Jorio Vivarelli Mediateca Regionale Toscana 45’ - Italia, col., HDV, 2009

LEANDRO GIRIBALDI Nato a Calenzano (FI) nel 1962, vive e lavora a Firenze. Negli anni ‘90 frequenta Ipotesi Cinema, laboratorio cinematografico creato da Ermanno Olmi, e in seguito realizza numerosi cortometraggi e documentari, tra cui Giovanni Fattori, pittore del vero (2001), I macchiaioli (2003), Un giorno come un altro (2004), Angeli del fango (2006).

Platges Regia: Valerio Carando, Mario Corrado Sceneggiatura: Valerio Carando, Mario Corrado Fotografia: Mario Cadorna Musica: Mirko D’Agostino Montaggio: Mario Corrado Interpreti: Pere Lluís Via, Marina Berdalet, Colomer Pagès, Anna Llanes, Miquel Lligadas, Marian Capdet, Fina Ventura, Vicenç Via, Marta Aizpitarte, Pep Aizpitarte Produttori: Valerio Carando, Mario Corrado Produzione: Korova Films Durata: 70’ - Italia, col., DV, 2009 SINOSSI L’artista catalano Pere Lluís Via e la sua quotidianità. Un viaggio, fra l’ordinario e lo straordinario, nelle viscere di una terra e nel cuore di un’esistenza.

VALERIO CARANDO Nato a Casale Monferrato (Alessandria) nel 1982, si trasferisce nel 2001 a Roma, dove attualmente risiede e lavora. Diplomato in Regia Cinematografica nel 2003 presso la Nuova Università del Cinema e della Televisione, consegue nel 2007 la Laurea Triennale in Scienze e Tecnologie delle Arti Figurative, della Musica e dello Spettacolo presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi Roma Tre. Fra il 2000 e il 2003 realizza il film di montaggio L’Eterno Vitellone e Protagonista per caso. MARIO CORRADO Nato a Napoli nel 1982, si trasferisce nel 2001 a Roma, dove attualmente risiede e lavora. Diplomato in Regia Cinematografica nel 2003 presso la Nuova Università del Cinema e della Televisione, consegue nel 2006 una Laurea Triennale in Scienze e Tecnologie delle Arti Figurative, della Musica e dello Spettacolo, e nel 2009 una Laurea Magistrale in Studi Storici, Critici e Teorici sul Cinema e gli Audiovisivi, entrambe presso l’Università degli Studi Roma Tre. Tra il 2001 e il 2003 realizza alcuni cortometraggi, tra i quali Noir e Famiglia Campione.

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Una rosa di guerra

Le stelle di Antonella

Regia: Massimo Becattini Sceneggiatura: Massimo Becattini Fotografia: Vincenzo Capuozzo, Francesco Bitondale Musica: Riccardo Pick Mangiagalli Montaggio: Alessio Focardi Interpreti: Carlo Valli Produttori: Massimo Becattini, Carla Ascione Produzione: Istituto Luce Durata: 64’ - Italia, col., HDV, 2009

Regia: Gabriella Vecchi Sceneggiatura: Gabriella Vecchi Fotografia: Gabriella Vecchi Musica: Mike Oldfield Montaggio: Gabriella Vecchi Interpreti: Antonella Esposito, Alessandro Varesano Produttori: Gabriella Vecchi Produzione: Gabriella Vecchi Durata: 5’ - Italia, col., DV, 2009 - Cineclub Piemonte Torino

SINOSSI La storia del film La Rosa di Bagdad, primo lungometraggio italiano d’animazione e insieme primo film italiano in Technicolor (1949), un capolavoro di poesia e delicatezza inventiva. La storia produttiva del film si intreccia con le vicende della guerra in Italia, col mondo della pubblicità e del cartone animato; la figura del regista/produttore Anton Gino Domeneghini è emblematica di una capacità imprenditoriale e creativa tutta italiana, in grado, nonostante la limitatezza dei mezzi e l’irripetibilità del risultato, di competere con le grandi realizzazioni dello studio Disney. La vicenda de La Rosa di Bagdad viene ricostruita attraverso i disegni originali inediti (bozzetti d’animazione, scenografie, rodovetri, etc.) e i rarissimi spezzoni filmati in 35mm b&n, oltre ai materiali provenienti dall’Archivio Luce e da archivi americani e francesi, insieme alle interviste agli ultimi protagonisti della vicenda, nei luoghi in cui questa si svolse.

SINOSSI Affetta sin dalla nascita dalla rarissima sindrome di Saldino-Meinzer, Antonella affronta quotidianamente la sua situazione di “diversità” con dignità e orgoglio, ma soprattutto con la dose di ironia necessaria per giungere a un altro punto di vista sulla sua situazione.

GABRIELLA VECCHI Insegnante di lingua inglese in pensione, dal 2003 inizia ad occuparsi di video grazie alla frequentazione di corsi di tecnica cinematografica. Dopo aver realizzato documentari di viaggio, naturalistici e sperimentali, esordisce nel film a soggetto con il corto Gli anni della polvere, selezionato per il Valdarno Cinema Fedic 2008. Con Finestra di dialogo (2009) vince poi un premio al concorso annuale CEDAS di Torino.

MASSIMO BECATTINI Nato a Montemurlo (Prato) nel 1947, si laurea in architettura e insegna Storia dell’Arte presso l’Istituto d’Arte e l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Si dedica professionalmente alla divulgazione di tematiche storicoartistiche attraverso il mezzo cinematografico, e svolge attività di regista e produttore di film documentari destinati alla programmazione televisiva o commissionati da enti pubblici. I suoi film sono periodicamente inseriti nella programmazione cinematografica dell’Auditorium del Museo del Louvre.

Terza persona 18

Regia: Sceneggiatura: Fotografia: Musica: Montaggio: Interpreti: Produttori: Produzione: Durata:

Linda Fuentes Linda Fuentes, Christina Rosamila Linda Fuentes Vittoria Della Casa Samira Belkhir Christina Rosamila, Doris Schuck, Pamela, Maurizia Paradiso Massimo Scolari XAT Production 53’ - Italia/Svizzera, col., DV, 2009

SINOSSI Un viaggio lungo tre anni nella vita di Christina, 19 anni, all’anagrafe Christopher. Nella cornice di una Svizzera italiana provinciale scopriamo la quotidianità della protagonista e viviamo i momenti più intensi della sua metamorfosi: l’intervento chirurgico per cambiare sesso, il rapporto con la madre, le paure, i sogni e le emozioni che accompagnano la nascita di una nuova persona.

LINDA FUENTES Nata nel 1974 ad Alcalà la Real (Spagna), nel 1997 si laurea in comunicazione audiovisiva, e l’anno dopo inizia la sua collaborazione con Rai, Mtv e Italia 1. Realizza numerosi documentari - tra cui Calcutta, West Bengal India (2001), che vince il primo premio al Festival Videopolis di Vicenza - molti dei quali a tematica omosessuale. Nel 2009 completa il documentarioTerza persona. Collabora attualmente con Fox, Discovery, Sky, TSI e All Music.

Wishes on a Falling Star Regia: Jacopo Cecconi, Giammarco Sicuro, Paolo Cellammare Sceneggiatura: Giammarco Sicuro, Jacopo Cecconi Fotografia: Jacopo Cecconi, Giammarco Sicuro, Paolo Cellammare Montaggio: Paolo Cellammare Produttori: Jacopo Cecconi, Giammarco Sicuro, Paolo Cellammare Durata: 57’ - Italia, col., MiniDv, 2009 SINOSSI La realtà cubana, 50 anni dopo la rivoluzione. I pensieri, le paure, le speranze della gente, raccolti grazie ad una piccola videocamera da turista. I registi incontrano vari personaggi, dal vecchio guerriero ai giovani che sperano di farsi una vita, e quelli che invece vorrebbero solo andarsene all’estero. La guida è Yoani Sanchez, blogger indipendente, leader della nuova rivoluzione, quella delle idee, che per svilupparsi ha bisogno di uno strumento indispensabile: internet. Testimone della decadenza del suo paese e di come le riforme di Raul Castro non abbiano alcun effetto sulla vita dei cubani, la stella della rivoluzione sta brillando ancora e probabilmente, continuerà a farlo a lungo...

JACOPO CECCONI Nato a Fucecchio (Fi) nel 1980, si laurea in Scienze della comunicazione all’Università di Siena, con una tesi in storia delle relazioni internazionali. Nel 2002 inizia a collaborare con il quotidiano “Il Tirreno”, ed è ufficio stampa per la compagnia teatrale Elan Wales. Nel 2005 frequenta stages presso la sede Ansa di Buenos Aires e la sede Rai di Firenze, ove lavora attualmente. GIAMMARCO SICURO Nato a Montevarchi (AR) nel 1983, si laurea in Media e Giornalismo all’Università di Firenze, con la tesi “Italians in the Gold Rush and Beyond”. Dopo aver girato il doc Go West! (2006), lavora a Salt Lake City (USA) per Kued 7, realizzando il doc Italians in Utah. The History of a Culture in the Land of Opportunity. Dal 2006 al 2008 è giornalista praticante presso l’Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino, e redattore nel quindicinale “Il Ducato”, quindi lavora per Sky Italia, e attualmente nella sede Rai di Firenze. PAOLO CELLAMMARE Fotografo freelance, e guru fotografico del cosplay a livello mondiale, lavora stabilmente nel centro di produzione RAI di Milano. Al suo attivo il corto horror Ultimo spettacolo (2004, coregia Francesco Ritondale) prima di firmare il doc Wishes on a Falling Star con J. Cecconi e G. Sicuro.


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valdarno cinema fedic 2010 61° concorso nazionale “premio marzocco” Concorso Cortometraggi


Ali di cera Regia: Hedy Krissane Sceneggiatura: Hedy Krissane Fotografia: Franco Robust Musica: Scat & Stiliti Montaggio: Davide Neglia Interpreti: Hedy Krissane, Salvatore Alcaro Produttori: Hedy Krissane Produzione: Tatooine Prod.action & Ass. Cult. LiberArti Durata: 7 - Italia, col., Hd, 2009 SINOSSI Un naufrago approda su una bellissima spiaggia. Quando s’imbatte in un cartone di pizza capisce di essere in Italia La sua gioia è incontenibile e si lancia in una danza sfrenata.

HEDY KRISSANE Nato a Tataouine (Tunisia) nel 1971, attore in molte fiction tv e film per il cinema, esordisce alla regia nel 2003 con il cortometraggio Lebess - non c’è male (miglior film nella sezione Spazio Torino del Torino Film Festival, miglior regia e miglior film nuovi autori al Salento Finibus Terrae 2004). Nel 2005 gira il suo secondo cortometraggio, Colpevole fino a prova contraria, vincendo al Torino Film Festival l’European Kodak Showcase per il miglior corto italiano e la presentazione del film al festival di Cannes 2006. Il film viene poi selezionato e premiato in molti festival nazionali - tra cui Valdarno Cinema Fedic - e internazionali. Nel 2008 realizza il suo terzo cortometraggio, Da qualche parte in città, e nel 2009 chiude la sua trilogia sull’immigrazione con Ali di cera. Attualmente sta lavorando al suo esordio nel lungometraggio con la sua sceneggiatura Sia fatta la sua volontà.

A ritroso nel buio 20

Amat Deus Regia: Marco Schenoni Sceneggiatura: Marco Schenoni, Gianni Gandini Fotografia: Giuseppe Bilotti Musica: Gianni Gandini, Luca Maggioni, Giovanni Bataloni Montaggio: Roberto Sgrò Interpreti: Marco Bertoni, i ragazzi della fondazione “Don Gnocchi”, Elena Di Cioccio, Paolo Cevoli, Mauro Pagani, Moni Ovadia, Elio, Rocco Tanica, Marco Marzocca Produttori: Marco Schenoni, Gianni Gandini Produzione: Fondazione “Don Carlo Gnocchi” Durata: 25’ - Italia, col., DV, 2008 SINOSSI Un originale conduttore radiofonico spinge Mozart a fare i conti con la Storia e terminare la sua incompiuta missa pro defunctis. Ma il compositore non ha tempo per scrivere il Requiem, preso com’è da un’improvvisa passione culinaria: la cotoletta, vera causa dello scontro tra Vienna e Milano.

MARCO SCHENONI Attivo a Milano in una società che produce filmati matrimoniali, è direttore della fotografia dei corti diretti dallo scrittore e musicista (oltre che educatore professionale) Gianni Gandini insieme con Vittorio Vezza – Mala&Femmena (2000), Brina (2002), Il frutto proibito (2003) – che rientrano in un ampio progetto volto ad approfondire tematiche relative alla disabilità. Al suo attivo la fotografia anche in Castelli di sabbia (2005) di Donald Cortese, così come la sceneggiatura di Lovecrash (2000) di Mauro Cozza. Amat Deus è il primo corto di cui firma la regia, oltre alla fotografia.

Il cielo della domenica

Regia: Davide Bini Sceneggiatura: Daniele Riccioni Fotografia: Lorenzo Cappè Montaggio: Davide Bini, Alessandro Venturi Interpreti: Emanuela Mascherini, Massimo Tarducci, Andrea De Luca, Donata Gennazzani, Paolo Pieri Produttori: Alessandro Venturi Produzione: Costanza Produzioni Durata: 30’ - Italia, col., DVCpro Hd, 2009

Regia: Ermes Di Salvia Sceneggiatura: Michele Santeramo Fotografia: Federico Annicchiarico Montaggio: Sergio Recchia Interpreti: Michele Sinisi, Pinuccio Sinisi, Lorenzo D’Armento, Antonio Iandolo Produttori: Anna Giulia D’Onghia Produzione: Zerottanta Durata: 14’ - Italia, col., Hd, 2009

SINOSSI Il viaggio di Michele, un rappresentante farmaceutico, a ritroso nel buio e nell’incubo, verso l’ultimo e definitivo incontro con Sara: una tragica storia d’amore cominciata molti anni prima.

SINOSSI La storia di Franco è banale: perde il lavoro nel cantiere e non può permetterselo. Michele, suo fratello minore, non fa nulla per aiutarlo o per aiutarsi. Poi c’è un padre che attende. Cosa? Non è dato saperlo. Franco è stanco di essere banale e decide di fare il salto: decide di non essere più ramo secco. Compra la gru, si mette in proprio. E vissero tutti felici e contenti… Questo sarebbe stato lo scopo di Franco, lo stesso di Michele. Lo stesso di un padre, che immobile attende.

DAVIDE BINI Nato a La Spezia nel 1963, si occupa di organizzazione culturale con il Gruppo Eliogabalo, e produzione video e cinema sin dal 1994. Organizza corsi e laboratori di didattica audiovisiva, ed è docente di Elementi di produzione video all’Accademia di Belle Arti di Carrara e di Sassari. Tra il 2000 e il 2004 vince alcuni festival del corto e mediometraggio (Bellaria, Opere Nuove Bolzano, Videoland Cesena, Officine Italia Ferrara). Nel 2001 gira il mediometraggio Dietro il sole, che vince il premio per la migliore interpretazione femminile al Valdarno Cinema Fedic, dove torna nel 2009 con Nerofuori, codiretto da Emanuela Mascherini.

ERMES DI SALVIA Nato a Bari nel 1980, si forma e opera inizialmente come attore, dedicandosi per due anni al teatro popolare: tra i momenti più importanti della sua formazione, il laboratorio biennale di recitazione “Il bagaglio dell’attore”, tenuto, tra gli altri, da Christian Di Domenico e Andrea Cramarossa. Partecipa inoltre a diversi stage teatrali, quali Dialoghi filosofici di Platone e La verticale del ruolo, metodo di autopreparazione al lavoro dell’attore, col quale ha modo di sviluppare e dar sfogo alla sua attitudine registica. Frequenta poi uno stage intensivo curato da Paolo Nani, e collabora come regista teatrale con alcune compagnie (PrimaQuinta, Il Teatro delle Bambole). La sua opera prima come regista cinematografico è il cortometraggio Lifting (vincitore del premio Nino Manfredi per l’interpretazione all’attore Christian Di Domenico).


Come seta nel vento

Dall’altra parte della strada

Regia: Gabriele Marino Sceneggiatura: Beatrice Monti, Gabriele Marino Fotografia: Stefano Renza Musica: Antonio Vivaldi Montaggio: Gabriele Marino, Claudio Renza Interpreti: Angela Tamburrino, Antonio Perna Produttore: Pasquale Renza Produzione: Istituto di didattica della comunicazione Durata: 5’ - Italia, col., Hdv, 2010

Regia: Filippo Ticozzi Sceneggiatura: Filippo Ticozzi Fotografia: Emilio Giliberti Musica: Edward Abbiati Montaggio: Natalia Fiorini Interpreti: Silvio Castagnoni, Giorgia Sinicorni, Lasgaa Abdelaziz Produttori: Cristina Rajola, Alice Moggi Produzione: La città incantata Durata: 29’ - Italia, col., Hdv, 2009

SINOSSI Sulle note dell’Estate di Vivaldi e sulle parole di una poesia di Beatrice Monti, il racconto della vita di una donna, che rappresenta quella di molte altre. La sua apparente felicità quotidiana nasconde sofferenze dovute alla violenza del marito, solito farsi perdonare con bigliettini di scuse, che lei custodisce gelosamente nel proprio diario. Ma la consapevolezza di forza porterà la donna a muovere qualcosa della propria realtà...

SINOSSI Vittorio è un uomo affascinante, colto e intelligente. Ha sposato la giovane e brillante Marina, che lo ama. Ma questo non gli basta.

GABRIELE MARINO Nato a Napoli nel 1982, dopo la laurea in Scienze della Comunicazione collabora con l’Istituto di Didattica della Comunicazione, con cui partecipa a progetti scolastici, la cui finalità è quella di insegnare ai ragazzi, dalla scuola scuola primaria a quella secondaria di secondo grado, il linguaggio cinetelevisivo e realizzare prodotti audiovisivi (cortometraggi, spot, programmi). Svolge poi le più disparate funzioni cinematografiche, lavorando come aiuto regista, sceneggiatore, e montatore: suo il montaggio de Le sette opere di Misericordia, cortometraggio su Caravaggio, interpretato da Ugo Pagliai. Nel 2010 firma la regia del corto Come seta nel vento, giunto undicesimo al concorso europeo “Action for Women”. Attualmente frequenta la scuola di regia NUCT a Cinecittà.

Femmine fatali Regia: Nedo Zanotti Sceneggiatura: Nedo Zanotti Fotografia: Nedo Zanotti Musica: Walter Valdi Montaggio: Nedo Zanotti Interpreti: Nedo Zanotti Produttori: Nedo Zanotti Produzione: Nedo Zanotti Durata: 12’ - Italia, col., Dv, 2009 - Cineclub Casale Monferrato SINOSSI Un film educativo, dedicato a quelli che s’innamorano della donna sbagliata. Tre vecchie canzoni di Walter Valdi sono il pretesto per parlare di “femmine fatali”.

NEDO ZANOTTI Nato nel 1936, produce e realizza vari film d’animazione. Dopo aver girato per quaranta anni con tecniche tradizionali, cioè matite, carta, acetati, cineprese a passo uno, negli ultimi tempi inizia ad usare il computer e le nuove tecnologie. Grazie a questi produce Patatrac, www.popper.it, Il pesciolino d’oro, Il burosauro, African Patchwork, Vintage, Milano canta, Leonardo a Milano. Alla tecnica d’animazione dedica due documentari, entrambi intitolati L’hobby del cartone animato, realizzati nel 1967 e nel 1979. Sempre nel 1979 scrive, insieme con Massimo Maisetti, il manualetto “A scuola col cinema d’animazione” (Marsilio Editori, Venezia).

FILIPPO TICOZZI Nato a Voghera (PV) nel 1973, firma la regia del documentario Lettere dal Guatemala (premiato come miglior documentario all’Imperia Film Festival) e del mediometraggio Lilli (Premio Speciale della Giuria al Festival du Film de Vendome, Festival del Cinema Invisibile), entrambi selezionati in vari festival internazionali. Scrive e dirige inoltre la serie documentaria Il Paese Sottile per Sky.

Fino alla fine Regia: Valerio Attanasio Sceneggiatura: Valerio Attanasio Fotografia: Marco Graziaplena Montaggio: Lorenzo Peluso Interpreti: Italo Amerighi, Cristiano Morroni Produttori: Valerio Attanasio Produzione: Tathagata Durata: 7’ - Italia, col., S16mm, 2009 SINOSSI Matteo è appena uscito dal carcere, ma prima di partire vuole vendicarsi della persona che lo ha tradito. Daniele, il suo migliore amico, decide di aiutarlo...

VALERIO ATTANASIO Nato a Roma nel 1978, esordisce alla regia dirigendo Achille e la tartaruga (2005), cortometraggio prodotto dalla Fandango, società per cui gira numerosi backstage (per film come Lavorare con lentezza e Le conseguenze dell’amore). È anche coautore del soggetto e della sceneggiatura di una puntata di Don Matteo 5 (Panni sporchi, Raiuno) nel 2006 e cosceneggiatore del cortometraggio Armando di Massimiliano Camaiti, in concorso al Valdarno Cinema Fedic e finalista al David di Donatello 2007.

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Il grande forse Regia: Marco Tullio Barboni Sceneggiatura: Marco Tullio Barboni Fotografia: Maurizio Calvesi Musica: Franco Micalizzi Montaggio: Gabriele Costa Interpreti: Philippe Leroy, Roberto Andreucci Produttori: Marco Tullio Barboni, Roberto Andreucci Produzione: Marco Tullio Barboni, Roberto Andreucci Durata: 18’ - Italia, col., Digibeta, 2009

Regia: Giovanni Sinopoli Sceneggiatura: Giovanni Sinopoli Fotografia: Maura Morales Bergmann Musica: W.A. Mozart Montaggio: Andrea Magulo Interpreti: Valentina Carnelutti Produttori: Giovanni Sinopoli Produzione: Film Kairos Durata: 12’ - Italia, col., 35mm, 2009

SINOSSI Roma. Un uomo tranquillo nel cuore della notte, a spasso lungo l’Appia Antica con Merlino, il suo cane fidato e molto “sensibile” ai diversi tipi di energie che lo circondano. Che sia la notte di Halloween lo scopre quando si ritrova a prendere per il collo un ragazzo mascherato da mummia, che lo ha fatto oggetto di uno scherzo. Liquidato lui e i suoi amici con un rimbrotto benevolo, l’uomo riprende a percorrere “la madre di tutte le strade” fino a ritrovarsi davanti all’ingresso di una splendida villa, in cui stanno accedendo spettri, zombies e discinte regine delle tenebre. Si siede ad osservare quello strano viavai ed incontra la Morte. E con lei l’uomo tranquillo inizia il suo dialogo.

SINOSSI L’ambiente presenta dei suoni e dei rumori che difficilmente possono essere percepiti dall’orecchio umano. Questa è la storia di Valentina, una violoncellista smarrita all’interno di un labirinto senza via d’uscita, il labirinto delle distorsioni uditive.

MARCO TULLIO BARBONI Lavora a lungo come aiuto regista, collaborando con la produzione cinematografica T.O.T.A. (coproduttrice, tra gli altri, dei film Anche gli angeli mangiano fagioli con Giuliano Gemma e Bud Spencer, e I due superpiedi quasi piatti con Bud Spencer e Terence Hill), e firma soggetto e sceneggiatura del film Ciao Nemico, interpretato da Giuliano Gemma e Johnny Dorelli, e Nati con la camicia, interpretato da Terence Hill e Bud Spencer. Al suo attivo anche soggetto e sceneggiatura di diciannove episodi della serie televisiva La squadra, e numerosi altri soggetti e sceneggiature.

Il mio ultimo giorno di guerra 22

Hertz

Regia: Matteo Tondini Sceneggiatura: Matteo Tondini Fotografia: Fabio Cianchetti Musica: Marco Tondini Montaggio: Matteo Tondini Interpreti: Ivano Marescotti, Andrea Vaslimi, Anna Baldini Produttori: Matteo Tondini Produzione: Tondini Production, Olly Film Durata: 19’ - Italia, col., Red one, 2009 - Cineclub 16 Corto Forlì SINOSSI In una strada di collina nella Romagna della seconda guerra mondiale, un giovane contadino si trova improvvisamente a contatto con due soldati tedeschi e due americani.

MATTEO TONDINI Nato a Faenza nel 1988, a undici anni partecipa come concorrente al programma di RaiUno “Disney Club”, nel quale vince una telecamera. Quattro anni dopo, il suo primo corto Ze Matrics, parodia del famoso film con Keanu Reeves, viene trasmesso su RaiTre nel corso della trasmissione “Screensaver”. Nel 2004 collabora con lo sceneggiatore Tonino Guerra e il pittore Mauro Andrea per la realizzazione di un corto dal titolo La fame e la sete, finalista lo stesso anno al Troppocorti Sony, nel quale è unico rappresentante dell’Emilia Romagna, e concorrente più giovane in gara.

GIOVANNI SINOPOLI Nato a Venezia nel 1982, figlio d’arte - suo padre è il grande direttore d’orchestra Giuseppe Sinopoli - si laurea in Teorie e Tecniche del Linguaggio Cinematografico presso l’Università La Sapienza di Roma, facoltà di Scienze della Comunicazione. Lavora nel reparto regia per la realizzazione del dvd Tosca, prodotta da RadaFilm, per il film Un amore di Gide di Diego Ronsisvalle, per un videoclip di Coolio, prodotto da Vanni Giorgilli, e per il film Gli amici del bar Margherita di Pupi Avati, prodotto da Duea Film. Nel 2007 esordisce alla regia con il cortometraggio La lampara, presentato in concorso in vari festival, tra cui il Valdarno Cinema Fedic. Dopo aver realizzato uno spot per “Gioielli a.s. Roma”, dirige nel 2009 il cortometraggio Hertz .

Nino e Nina Regia: Enrico Mengotti Sceneggiatura: Enrico Mengotti Fotografia: Piero Fontana Musica: Piero Fontana Montaggio: Piero Fontana, Enrico Mengotti Interpreti: Fausto Muta, Rossana Molinatti, Beppe La Porta, Germana Maschierato, Bruno Scarpa Produttori: Enrico Mengotti Produzione: Emafilmaker Durata: 30’ - Italia, b/n e col., Dvd, 2009 - Cineclub Venezia SINOSSI La vicenda di un uomo ed una donna che dopo aver conosciuto il dolore per uno sfratto improvviso, s’incontrano per caso nei pressi di una panchina. Tra i due anziani inizia subito una grande amicizia, che li sostiene nell’affrontare i disagi che comporta una “vita di strada”. Nonostante le difficoltà di ogni giorno riescono comunque a trovare dei momenti di svago, in cui continueranno ad apprezzare la vita. Ma la notte di Natale...

ENRICO MENGOTTI Nato al Lido di Venezia, regista e sceneggiatore da sempre impegnato a portare l’attenzione su problemi e tematiche sociali e d’emarginazione. Tra le sue produzioni più importanti, il doc Perché (girato a Gemona del Friuli dopo il terremoto del 1976), il doppio film (documentario più fiction) sulla strage di Porzûs (1983), il corto Doppio binario del 2008. Ha in preparazione un documentario sull’affondamento della motonave Giudecca, avvenuto a Pellestrina nel 1944.


Die Norm Regia: Sceneggiatura: Fotografia: Musica: Montaggio: Interpreti: Produttori: Produzione: Durata:

La notte dei due innamorati Giovanni Truppa Giovanni Truppa Giulio Frizzi Baccioni Jacopo Andreini Francesco Faralli Davide Gemmani, Bari Hochwald, Sabrina Renzini Giovanni Truppa Cineseries 22’ - Italia, col., Hd, 2009

SINOSSI Non conoscerà né i rimorsi né gli scrupoli della cattiva coscienza; la rinuncia al proprio essere gli sarà risparmiata; farà a meno delle opzioni laceranti, del sacrificio e della tragedia; è dispensato dal pagare quell’imposta che si chiama alternativa. È in pace con se stesso.

GIOVANNI TRUPPA Nato a Perugia nel 1971, partecipa a workshop e seminari cinematografici con Marco Bellocchio, Marco Bechis, Daniel Arcand, Italo Petriccione e Giuseppe Bertolucci. A partire dal 1998 dirige i corti Identità sospese, Resti d’aria e Maccheroni amari, selezionati per numerosi festival nazionali ed internazionali, con cui vince premi alla regia, come miglior sceneggiatura, e miglior film sperimentale. Nel 2004 affianca all’attività di regista quella commerciale, iniziando a produrre lavori audiovisivi per finalità educativa, distribuiti dai maggiori network nazionali ed internazionali, come lo spagnolo “El Mundo”. Dal 2006 dirige anche spot e documentari.

L’ occasione Regia: Alessandro Capitani Sceneggiatura: Enrico Saccà, Chiara Ridolfi, Claudio Beghelli, Alessandro Capitani, Alberto Mascia Fotografia: Leone Orfeo Musica: Fabrizio Fornaci Montaggio: Ian Degrassi Interpreti: Paolo Sassanelli, Luciana De Falco, Lidia Vitale, Desirée Noferini, Maurizio Lombardi Produttori: Elisabetta Bruscolini Produzione: Centro Sperimentale di Cinematografia Durata: 27’ - Italia, col., 35mm, 2009 SINOSSI Il consulente finanziario Gregorio Fabbri divide la sua esistenza fra una moglie oppressiva e un lavoro frustrante e privo di prospettive. Il giorno del suo quarantesimo compleanno la moglie lo porta in un centro commerciale per fargli scegliere il regalo che preferisce...

ALESSANDRO CAPITANI Nato a Orbetello (GR) nel 1980, si laurea presso la facoltà di Lettere e Filosofia a Bologna. Esordisce nel mondo del cinema come autore indipendente, ricevendo riconoscimenti in Italia e all’estero. Nel 2009 si diploma in regia presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.

Regia: Sceneggiatura: Fotografia: Musica: Montaggio: Interpreti: Produttori: Produzione: Durata:

Francesco Giusiani Francesco Giusiani Roberto Carli Manfred Giampietro Francesco Giusiani Marina Siuoplyasova, Riccardo Monopoli, Alessia Astorri, Roberto Rolla Francesco Giusiani Francesco Giusiani 25’ - Italia, col., HDV24, 2009 - C.c. Corte Tripoli Cin. Pisa

SINOSSI Capita a volte che quando l’amore è troppo grande, porti a sopprimere l’oggetto dell’amore stesso.

FRANCESCO GIUSIANI Nato a Pisa nel 1985, a 12 anni frequenta un corso di sceneggiatura diretto da Roberto Merlino e sempre nello stesso anno dirige il suo primo cortometraggio Terroris Clamor. In seguito è assistente di Roberto Merlino in vari corsi di sceneggiatura e regia cinematografica. Membro del Cineclub Corte Tripoli Cinematografica, dirige spot, cortometraggi, mediometraggi, documentari. Dal 2000 frequenta tutti gli stage nazionali Fedic. Nel 2001 realizza Bon appétit, che si inserisce in un trittico di cortometraggi riguardanti “il cibo”: il film viene selezionato al Genova Film Festival e al Fano International Film Festival. Nel 2007 dirige Senza fine: diario di Paolo Ciampini Incisore, Vita, morte e miracoli di me stesso, L’ultimo nastro di Krapp. Nel giugno 2007, all’interno del Festival internazionale di Brescello, è docente del seminario di sceneggiatura; docenza riconfermata l’anno dopo per un corso di analisi del film e del video. Il suo ultimo documentario, L’uomo dei suoni, viene premiato come migliore opera prodotta da un autore Fedic al Valdarno Cinema Fedic 2009.

Oggi come ieri Regia: Leonardo Rodolico, Rosario Sparti Sceneggiatura: Leonardo Rodolico, Rosario Sparti Fotografia: Francesco Ceccone Musica: Giovanni Paris Montaggio: Lorenzo Morganti Interpreti: Elaine Bonsangue, Alessio Vassallo, Filippo Aricò, Grazia Papale Produttori: Leonardo Rodolico, Rosario Sparti Produzione: Scenarillogici, Zen Arcade Durata: 10’ - Italia, col., Hd, 2009 SINOSSI Sicilia, anni ‘60. Irene e Marco sono due fidanzati che vivono con la spensieratezza di chi sa di avere molto tempo davanti a sé. Nel futuro di Irene, però, qualcosa è destinato a cambiare.

LEONARDO RODOLICO Nato a Catania nel 1968, autore e regista teatrale, scrive numerosi testi, tutti (o quasi) legati alla realtà socio-politica, e caratterizzati da un taglio spiccatamente comico-satirico. Nel 2003 fonda l’Associazione Teatrale “Scenarillogici”, la cui attività ruota intorno alla “Scuola di Teatro” tra Catania, Palermo e Messina. Scrive diverse sceneggiature per cortometraggi, tra cui Circuito chiuso (2008), premio del pubblico al Dams Film Festival e trasmesso dal canale tv Coming Soon. ROSARIO SPARTI Nato a Catania nel 1982, si diploma come montatore cinematografico presso l’Istituto di Stato Cine-Tv “Roberto Rossellini”, e nel 2009 consegue la laurea al DAMS. Lavora poi come assistente alla regia e aiuto regista per spettacoli teatrali e opere cinematografiche, collaborando con attori e registi come Serafino Murri, Ninni Bruschetta, Svevo Moltrasio. Scrive e dirige i corti Barbarism Begins at Home (2006), Circuito chiuso (2008) e L’impiego del tempo (2009), che vincono premi in vari festival italiani, ed è finalista al Mitreo Film Festival 2009 con la sceneggiatura A occhi aperti.

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Permesso? Regia: Sceneggiatura: Fotografia: Musica: Montaggio: Interpreti: Produttori: Produzione: Durata:

Antonio Maciocco Gabriella Valentini Michele Fenu “Scegli” di Wogiagia Silvia Capitta Piero Nuti, Baidy Kane, Paola Dessì, Luisa Perantoni, Teresa Soro, Emiliano Dinolfo, Antonio Luvinetti, Alessandro Gazale Antonio Maciocco Cineclub Fedic di Sassari 28’ - Italia, col., Mini Dv, 2010 - Cineclub Sassari

SINOSSI Oussou è un giovane extracomunitario che viene scambiato per il nuovo badante dell’anziano ammiraglio Amidei. L’ammiraglio è burbero e intrattabile, ma grazie alla pazienza del ragazzo nascerà tra i due un rapporto di amicizia.

ANTONIO MACIOCCO Nato ad Alghero nel 1974, si laurea in legge all’Università di Sassari. Nel 1999 frequenta il “Laboratorio cinema 87” di Roma, e nel 2001 dirige il documentario L’Alguer. Nel 2003 frequenta la “Scuola di Televisione” di Mediaset e realizza il cortometraggio C.A.I.C. Nel 2004 dirige il cortometraggio A sera, e due anni dopo il documentario Pregaries. Nel 2007 frequenta un workshop della New York Film Academy. Nel 2009 la sceneggiatura del corto Permesso? vince il premio NEI.

Sa promissa 24

La principessa del mare Regia: Paolo Santangelo Sceneggiatura: Paolo Santangelo Fotografia: Paolo Santangelo Musica: Giuseppe Cusumano Montaggio: Paolo Santangelo Interpreti: Audenzia Venezia, Cenzi Funaro Durata: 7’ - Italia, col., super8mm, 2009 SINOSSI L’amore di un uomo per l’anziana nonna.

PAOLO SANTANGELO Nato a Sciacca (AG) nel 1973, è docente di montaggio presso la scuola di cinema “Immagina” di Firenze. Autore e regista di vari cortometraggi, tra cui Stranizzi d’amuri (trasmesso su La7 nell’ambito del programma “La 25° ora”), Dall’alto dei loculi (terzo classificato al Festival Cinematografico Europeo dell’Abetone e trasmesso su La7 e Raisat) e Pisci di broru (2006), anch’esso trasmesso su La7 e Raisat, e vincitore del Premio Corto Siracusano, del Festival di Brescello, dell’Intel Centrino Duo Award del festival di Taormina, del Premio Massimo Troisi e della quarta edizione del Festival Niff di Cinecittà. A questi fanno seguito La pecora marina, trasmesso su La7, e Pick Pack Western, il cui montaggio è stato ultimato nel 2008. Debutta nel lungometraggio con Pupi di zucchero (2008), costituito da vari episodi, e proiettato in alcune sale cinematografiche della Sicilia.

Punto di fuga

Regia: Ilaria Godani, Giuliano Oppes Sceneggiatura: Ilaria Godani, Giuliano Oppes Fotografia: Angelo Stramaglia Musica: Ron Alan Cohen e Alan Bemberton Montaggio: Stefano Gramitto Ricci e Marzio Mirabella Interpreti: Marco Madeddu, Giovanbattista Sale, Bob Monti, Salvatore Faedda, Marielisa Oppes, Giovanniantonio Sanna Produttori: Ilaria Godani, Giuliano Oppes Produzione: Ilaria Godani, Giuliano Oppes Durata: 25’ - Italia, col., MiniDv, 2009 - Cineclub Roma e Sassari

Regia: Mirco Sassoli Sceneggiatura: Valentina Cidda Fotografia: Mirco Sassoli Musica: Malima-Ophiuco Montaggio: Mirco Sassoli Interpreti: Caterina Cidda, Valentina Cidda, Alessio Mariottini, Agnese Verdelli Produttori: Mirco Sassoli Produzione: Dulcamarateatro Durata: 5’ - Italia, col., MiniDv, 2008

SINOSSI Antonio ha otto anni e vive in un piccolo paese della Sardegna. La sua vita scorre felice e spensierata fino al giorno in cui i suoi sogni di bambino saranno improvvisamente infranti da un evento drammatico.

SINOSSI Liberamente tratto dalla performance Prima della Cenere. Non c’è nulla che debba accadere. Non c’è nulla che ci si aspetti di vedere. Corpi di pietra e pietre che si fanno corpo, pensieri, sguardi, allusioni che si piegano, si inarcano, rotolano, trascinano valanghe. Solo ogni tanto, qua e là, spiragli di cielo, tra fessure, feritoie, screpolature dei muri e dell’anima… e lo sguardo si piega, si allunga, si perde cercando un punto di fuga tra le prospettive… tra cadaveri di pietre e cattedrali di cemento, tra luci forzate e ombre imbalsamate. Lentezza. Pesantezza. Resistenza. Gelo. Detriti. E sotto… qualcosa che scorre. Senza fine. E sovrappone la memoria dei tempi al tempo stesso.

ILARIA GODANI Nata a La Spezia, vive e lavora a Roma. Dopo aver studiato regia alla New York Film Academy e allo Spazio Uno di Firenze, frequenta il corso di recitazione diretto da Claudio Bigagli e quello di sceneggiatura tenuto da Franco Ferrini. Al suo attivo esperienze lavorative come aiuto regista, segretaria di edizione, attrice, prima di firmare la regia di videoclip musicali e dei cortometraggi Circolo chiuso e Shout, presentato nella seconda edizione di “A Corto di Donne”. GIULIANO OPPES Lavora principalmente come interprete, dividendosi tra cinema e tv. Tra le sue apparizioni sul piccolo schermo si ricorda la serie Squadra Antimafia Palermo Oggi 2, per la regia di Pier Belloni, e la serie Kidnapping (1998), diretta da Cinzia Th Torrini.

MIRCO SASSOLI Nato ad Arezzo nel 1977, vive nella sua città, e si laurea nel locale DAMS con una tesi sul cinema di Dario Argento. Anche attore teatrale, dirige diversi film, tra i quali Nekrosis – il cerchio si chiude, che nel 2001 vince il Premio della Critica al Valdarno Cinema Fedic e Fantasia (2003), premiato alla prima edizione di “Arezzo – Ciak si gira”. Il successivo Un arlecchino e mezzo viene trasmesso in varie tv locali.


Ricordati di fare miao

Rovine

Regia: Luca Calvanelli Sceneggiatura: Giorgio Fabbri Fotografia: Patrizio Patrizi Musica: Vinicio Capossela Montaggio: Sergio Lollini Interpreti: Danilo Nigrelli, Marco Foschi, Patrizia Punzo, Federica Siena Produttore: Enrico Todi Produzione: A.C.I. Diretta Vittoria - Sezione Cinema Durata: 16’ - Italia, col., Hd Red, 2009

Regia: Alessandro Guaita Sceneggiatura: Alessandro Guaita Fotografia: Ludovico Piccolo Montaggio: Francesco Lovison Interpreti: Carlo Caserta, Riccardo Cecconi, Renato Bolzan, Alessandro Davanzo, Camilla Corradi Produttore: Alessandro Guaita Produzione: Alessandro Guaita Durata: 18’ - Italia, b/n, DvPal, 2009

SINOSSI Un uomo di mezza età, un po’ nevrotico, aspetta il suo turno nella sala d’attesa della sua psicoterapeuta. Questi pochi minuti si trasformano in un piccolo incubo per il nostro paziente: gli sembra di vedere strane macchie sul soffitto, alcuni rumori improvvisi lo fanno sobbalzare; tutto sembra così misterioso, sinistro, terrificante. Dall’altra parte della casa, dove lui sa esserci lo studio della dottoressa, provengono ombre, luci, miagolii. L’uomo inizia a sentirsi spaventato quando, improvvisamente, una bambina di sei anni entra nella sala e si siede di fronte a lui con un fare di chi la sa lunga. La bimba gli pone domande non propriamente convenzionali: questa è la storia del loro dialogo. A volte la vita, inaspettatamente, ci mostra l’altra faccia della realtà.

SINOSSI Un operaio del nord conduce una vita piuttosto banale e misera, tra il lavoro in fabbrica, la televisione, e qualche sporadica uscita con gli amici. Subendo il licenziamento a causa di tagli alla fabbrica, si ritrova senza punti di riferimento. Questo lo condurrà, in un momento di debolezza, a commettere un atto di violenza.

LUCA CALVANELLI Nato a Roma nel 1965, architetto, vive e lavora nella sua città natale. Si laurea nel 1995 con una tesi in progettazione e scenografia (“Trasformazione di una fabbrica di mattoni in teatro e scenografia dell’opera lirica Moses una Aron di Arnold Schoenberg”). Nell’ottobre del 2004 frequenta un corso di regia cinematografica con Leonid Alekseychuk, e nel 2005 scrive, produce e dirige il suo primo lungometraggio, A gennaio, che partecipa a numerosi festival, tra cui Valdarno Cinema Fedic. Ricordati di fare miao è il suo primo cortometraggio.

Salomè - una storia Regia: Raffaele Buranelli Sceneggiatura: Karin Proia, Raffaele Buranelli Fotografia: Daniele Nannuzzi Musica: Gilda Buttà, Luca Pincini Montaggio: Andrea Tubili Interprete: Karin Proia Produttore: Raffaele Buranelli Durata: 13’ - Italia, col., Hd, 2009 SINOSSI La Luna ha un aspetto assai strano. La principessa Salomè, dopo aver danzato per Erode, è in attesa del dono promessole. Il braccio del carnefice finalmente sorge dalla cisterna e le offre l’agognata testa, ma nel frattempo, intorno, tutto sta cambiando…

RAFFAELE BURANELLI Nato a Roma nel 1968, consegue nel 1987 la maturità classica e si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza. Abbandonato il percorso giuridico, si laurea poi con lode al DAMS dell’Università Roma Tre in Regia Cinematografica e Televisiva. Frequenta poi numerosi seminari e laboratori: di teatro comico con Lucia Poli al Teatro Argentina di Roma, di critica cinematografica con Mario Sesti, di doppiaggio presso lo Studio 23 di Roma, di sceneggiatura con Luca Vendruscolo e di regia con Daniele Luchetti. Attore dal 1987, lavora in teatro, televisione e cinema. Esordisce con il film I due fratelli di Alberto Lattuada, cui fanno seguito alcuni film italiani - tra cui Piccole anime di Giacomo Ciarrapico e Se non avessi l’amore di Leandro Castellani - e diverse esperienze all’estero (Florence My Love di Seiji Izumi, Captain America di Albert Pyun, Stay Lucky di David Reynolds), oltre a numerose serie televisive (tra cui Il bello delle donne, Incantesimo, Sei forte maestro, Buttafuori, Boris) e una costante attività teatrale (lavorando, tra gli altri, con Mario Scaccia, Mattia Torre, Giacomo Ciarrapico, i Picari). Dopo aver prodotto il corto Farfallina (2008) diretto da Karin Proia, e presentato in concorso in vari festival, tra cui il Valdarno Cinema Fedic, esordisce alla regia con Salomè - una storia (2009).

ALESSANDRO GUAITA Nato a Padova nel 1986, frequenta il liceo scientifico e nel 2009 si laurea in lettere nell’università della sua città. Pubblica alcuni racconti con Newton Compton e con Caravaggio Editore. Attualmente studia Forme e Tecniche dello Spettacolo alla Sapienza di Roma. Rovine è il suo primo cortometraggio.

So che c’è un uomo Regia: Gianclaudio Cappai Sceneggiatura: Gianclaudio Cappai Fotografia: Emiliano Fiore Musica: Piernicola Di Muro Montaggio: Sara Pazienti Interpreti: Giorgio Carminati, Ugo Piva, Daniela Virgilio, Roberta Mattei, Francesca Bianco Produttori: Alessio Ortu, Bruno Paschina, Samuel Carro Produzione: Hira Film, Demiurgos Film Durata: 30’ - Italia, col., 35mm, 2009 SINOSSI In uno squallido casale di campagna, sotto un caldo afoso e opprimente, si trascinano dubbi, paure e malesseri di una famiglia senza controllo. A tensioni mal represse fa eco una promiscua morbosità, e il perturbante si insinua in ogni gesto. Se poi il grande assente è il futuro, non basta la follia di un figlio dolcemente crudele a mascherare quel senso di ineluttabilità contro cui è inutile lottare.

GIANCLAUDIO CAPPAI Nato a Cagliari nel 1976, si diploma all’Accademia dell’Immagine de L’Aquila. Vive e lavora a Roma, dove cura la post-produzione per alcune società audiovisive. Realizza alcuni corti e documentari - Voce del verbo morire (2002), Tre maschere ancora (2004), L’incosciente Cristo di paglia (2005) - prima del pluripremiato Purchè lo senta sepolto, in concorso al Valdarno CInema Fedic 2007. Attualmente sta scrivendo la sceneggiatura del suo primo lungometraggio.

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Tre secondi nella memoria Regia: Cristian Mazzola Sceneggiatura: Elia Adami Fotografia: Cristian Mazzola Montaggio: Cristian Mazzola Interpreti: Veronica Marzorati, Jacopo Ferrari, Giovanna Valentini, Giuseppe Danauro Produttori: Cristian Mazzola Produzione: Palmira Durata: 5’ - Italia, col., Dv, 2009 - Cineclub Movie Dick Milano SINOSSI La linea della vita è fatta da punti: quei punti siamo noi.

CRISTIAN MAZZOLA Nato a Milano nel 1973, si diploma presso la NABA (Nuova Accademia di Belle Arti) in scenografia. Pubblicista per RAI e Reuters, partecipa alla produzione di corto, mediometraggi e videoclip, non solo in qualità di regista, ma anche come montatore e direttore alla fotografia. Tra i suoi lavori da regista sono da ricordare in particolare Il barbiere, finalista al Bolzano Film Festival, Il matrimonio, presentato al Concorso Autogrill, e Sogni in esubero (in cui firma anche la fotografia), vincitore del premio della critica al Savona Film Festival e selezionato in concorso al Valdarno Cinema Fedic, così come il successivo Giordano, in-coscienti memorie (2006).

L’uomo dei sogni 26

Regia: Alessandro Capitani, Alberto Mascia Sceneggiatura: Enrico Saccà, Chiara Ridolfi, Alessandro Capitani, Alberto Mascia Fotografia: Davide Manca Musica: Fabrizio Fornaci Montaggio: Leonardo Colasanti Interpreti: Cecilia Dazzi, Luciano Scarpa, Vanessa Scalera, Davide Paganini Produttore: Elisabetta Bruscolini Produzione: Centro Sperimentale di Cinematografia - Roma Durata: 24’ - Italia, col., 35mm, 2009 SINOSSI Silvia, tassista romana di trentacinque anni, è una donna vivace e indipendente. Nonstante questo - o forse proprio per questo - non ha mai trovato l’anima gemella. Tutti gli uomini che si trova a frequentare si rivelano infatti una delusione: anche i tentativi della sua amica Paola di “accasarla” si rivelano vani. Un giorno Silvia si imbatte casualmente nella “Dreamlove”, una particolare agenzia che consente ai clienti di vivere la storia d’amore “perfetta”. Silvia cede alla tentazione di sperimentare questa love story onirica, ma presto il sogno si trsforma in un incubo senza via d’uscita.

ALESSANDRO CAPITANI Per la biofilmografia cfr. pag. 23 ALBERTO MASCIA Nato ad Arzignano (VI) nel 1978, si laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Padova nel 2006, e nel 2009 si diploma in Regia al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Nel 2006 vince il premio di saggistica cinematografica “Fernaldo Di Giammatteo” e pubblica “Alla ricerca del senso”, una monografia dedicata ai fratelli Coen.

Uerra Regia: Paolo Sassanelli Sceneggiatura: Paolo Sassanelli, Antonella Gaeta Fotografia: Federico Annicchiarico Montaggio: Michele Sblendorio Interpreti: Dino Abbrescia, Totò Onnis, Angela Iurilli Produttori: Tommaso Arrighi Produzione: Mood Film Durata: 15’ - Italia, col., 35mm, 2009 - Cineclub Pescara SINOSSI Bari, estate 1946. La guerra è finita, ma non soffiano venti di pace tra Paolo e Luigi. Ferito di striscio in Abissinia, Paolo vorrebbe la pensione dal sindacato. Luigi gli ricorda il suo passato da fascista. La discussione si anima, e il figlioletto Antonio assiste silenzioso all’umiliazione del padre. Con l’aiuto dei fratellini, Antonio troverà il modo perché il padre possa rivalersi.

PAOLO SASSANELLI Nato a Bari nel 1959, lavora in teatro con registi come Vito Signorile, Nino Manfredi, Pierpaolo Sepe e Marcello Cotugno. Volto popolare in Italia per le partecipazioni in importanti serie tv - Un medico in famiglia (dove è noto per il ruolo del medico omosessuale Oscar), Raccontami, L’ispettore Coliandro, Non pensarci - al cinema viene diretto da Matteo Garrone (Estate romana, Ospiti), Giuseppe Piccioni (Giulia non esce la sera, La vita che vorrei), Silvio Soldini (Giorni e nuvole), Cristina Comencini (Matrimoni), Gianni Zanasi (Non pensarci, Nella mischia). Negli ultimi anni si cimenta nella sceneggiatura - scrivendo il lungometraggio Rosso come il cielo (2006) - ma anche nella regia, firmando la sua opera prima Uerra, nominato ai David di Donatello 2010.


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PIERA DEGLI ESPOSTI Nata a Bologna nel 1939, è attrice di teatro e cinema, ma anche scrittrice, poetessa e regista di opere liriche. Con il suo viso di singolare espressività, e un modo di stare in scena da duellante, è una figura di svolta nella classica galleria di interpreti della femminilità. Formatasi in gruppi sperimentali, esordisce con Antonio Calenda, Gigi Proietti e Nando Gazzolo al Teatro dei 101, dove interpreta un ruolo maschile in Dieci minuti a Buffalo di Günter Grass. Dopo una piccola parte nello sceneggiato di Edmo Fenoglio ll Conte di Montecristo (1966), esordisce cinematograficamente nel film di Gianfranco Mingozzi Trio (1967), a cui fanno seguito Questi fantasmi (1968) di Renato Castellani e il film tv Il Circolo Pickwick (1968) di Ugo Gregoretti. Particolarmente amata da Pier Paolo Pasolini, recita per lui una piccola parte in Medea (1969), così come farà per i fratelli Taviani che la vogliono nel cast di Sotto il segno dello scorpione (1969), senza disdegnare i b-movies italiani dei primi Anni Settanta (vedi Bisturi - La mafia bianca, di Luigi Zampa, girato nel 1973). Tra il 1969 e il 1976 s’impone intanto al Teatro Stabile dell’Aquila, lavorando con Calenda (Operetta di Gombrowicz, 1969), Trionfo (Arden di Feversham di anonimo elisabettiano, 1971) e Cobelli (La pazza di Chaillot di Giraudoux, 1972; La figlia di Iorio di D’Annunzio, 1973; Antonio e Cleopatra di Shakespeare, 1974). Le sue doti d’attrice ricca di estri, di sensibilità e di forza comunicativa si esprimono poi soprattutto nel monologo Molly, cara (1979, da Joyce), diretto da Ida Bassignano, che la consacra al successo come la più particolare e significativa interprete nell’ambito dell’avanguardia: Eduardo De Filippo dice di lei «questa è ‘o verbo nuovo». Lavora anche con Carmelo Bene nell’Adelchi, con Julian Beck del Living Theatre, con Massimo Castri in Rosmersholm di Ibsen (1980). Diretta da Nanni Moretti in Sogni d’oro (1981), è poi protagonista del film di Cinzia Th Torrini Giocare d’azzardo (1982). A segnare la sua carriera, l’incontro con Marco Ferreri, che la impiega come sceneggiatrice per due dei suoi migliori film: la trasposizione cinematografica del romanzo - che racconta la sua infanzia anticonformista e tragica – di Dacia Maraini Storia di Piera (1983) e Il futuro è donna (1984). Importante anche l’intesa con Lina Wertmüller, che la dirige in Scherzo del destino in agguato dietro l’angolo come un brigante di strada (1983), Il decimo clandestino (1989, TV) e Metalmeccanico e parrucchiera in un turbine di sesso e di politica (1996). Con il ruolo di Teresa ne La coda del diavolo (1986) di Giorgio Treves conquista intanto il Nastro d’Argento; quindi ritrova Mingozzi ne L’appassionata (1988), e ricopre il ruolo di Perpetua nella miniserie I promessi sposi (1989), duettando con Alberto Sordi nel ruolo di Don Abbondio. Dopo Madre Coraggio di Brecht - con la regia di Calenda, con cui interpreta anche La musica dei ciechi e Prometeo - è una sorta di Madonna dei bassifondi in Stabat Mater (1995) di Antonio Tarantino, con la regia di Cherif. Del 1996 è la travolgente interpretazione di Una indimenticabile serata di Achille Campanile – in cui, sempre diretta da Calenda, rivela la sua vis comica e surreale - e il ritorno al cinema con Nerolio di Aurelio Grimaldi. È però con L’ora di religione – Il sorriso di mia madre (2002) di Marco Bellocchio che vince il David di Donatello come miglior attrice non protagonista: successo ripetuto nel 2008 grazie a Il divo, di Paolo Sorrentino. Tra questi due film, altre interpretazioni importanti anche per Marcello Garofalo (Tre donne morali), Giuseppe Tornatore (La sconosciuta) e Manuel Giliberti (Lettere dalla Sicilia), tutti girati nel 2006, come da ricordare sono le più recenti apparizioni in Giulia non esce la sera (2008) di Giuseppe Piccioni, e Genitori & figli – agitare bene prima dell’uso (2010) di Giovanni Veronesi, oltre ad alcune brillanti incursioni televisive (vedi la fortunata serie Tutti pazzi per amore, 2008-2010).

Piera il boxeur Regia: Fotografia: Montaggio: Interprete: Produttori: Produzione: Durata:

Manuel Giliberti Gianni Cigna Francesco Sole Piera Degli Esposti Camillo Esposito Capetown Film 36’ – Italia, col., DV, 2008

SINOSSI In una lunga e appassionata intervista, Piera Degli Esposti si confessa e confessa il suo rapporto con il cinema. Le paure, le soddisfazioni, le vittorie e i desideri. Inserti di immagini e racconti inediti in una testimonianza dal vero del cinema italiano d’autore.

MANUEL GILIBERTI Per la biofilmografia cfr. pag. 9

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Il divo Regia: Paolo Sorrentino Sceneggiatura: Paolo Sorrentino Fotografia: Luca Bigazzi Musica: Teho Teardo Montaggio: Cristiano Travaglioli Interpreti: Toni Servillo, Anna Bonaiuto, Giulio Bosetti, Flavio Bucci, Carlo Buccirosso, Giorgio Colangeli, Piera Degli Esposti, Alberto Cracco, Lorenzo Gioielli, Paolo Graziosi, Gianfelice Imparato, Massimo Popolizio, Aldo Ralli, Giovanni Vettorazzo Produttori: Francesca Cima, Nicola Giuliano, Andrea Occhipinti, Gennaro Formisano Produzione: Indigo Film, Lucky Red, Parco Film, Babe Film Durata: 110’ - Italia, col., 35mm, 2008 SINOSSI Una stagione della vita di Giulio Andreotti, e precisamente il periodo che va dalla fine della sua settima presidenza del consiglio - all’orizzonte, la massima carica istituzionale del paese - fino all’inizio del processo che lo vede accusato di associazione mafiosa. Impeccabile e impenetrabile come nessuno, il senatore a vita affronta questa fase della sua esistenza, superando alla fine tutte le prove che la quotidianità di volta in volta gli propone.

PAOLO SORRENTINO Nato a Napoli nel 1970, inizia la sua carriera nel cinema come sceneggiatore, vincendo il Premio Solinas per lo script di Dragoncelli di fuoco. Nel 1998 scrive insieme con Antonio Capuano il copione di Polvere di Napoli e lavora come sceneggiatore per la tv. Nel 2001 presenta con successo a Venezia il suo primo lungometraggio, L’uomo in più, interpretato da Toni Servillo, che diventerà il suo attore feticcio. Il secondo film, Le conseguenze dell’amore (2004), viene selezionato al Festival di Cannes e vince cinque David di Donatello. La Croisette lo coltiva nella sua scuderia lanciando anche il suo terzo film, L’amico di famiglia (2006) e il suo lungometraggio più recente, Il divo, che vince il Premio della giuria. Nel 2009 partecipa al doc collettivo L’Aquila 2009 - Cinque registi tra le macerie, mentre è atteso per il 2011 Questo deve essere il posto.

L’ora di religione - Il sorriso di mia madre 30

Regia: Marco Bellocchio Sceneggiatura: Marco Bellocchio Fotografia: Pasquale Mari Musica: Riccardo Giagni Montaggio: Francesca Calvelli Interpreti: Sergio Castellitto, Piera Degli Esposti,Jacqueline Lustig, Gigio Alberti, Gianfelice Imparato, Chiara Conti, Toni Bertorelli, Maurizio Donadoni, Alberto Mondini, Gianni Schicchi, Renzo Rossi, Pietro De Silva, Bruno Cariello, Maria Luisa Bellocchio Produttori: Marco Bellocchio, Sergio Pelone Produzione: Filmalbatros, Rai Cinema Durata: 103’ - Italia, col., 35mm, 2002 SINOSSI Ernesto Picciafuoco, artista dalla personalità tormentata, viene a sapere da un prete che la propria madre sarà beatificata. Il fatto è clamoroso: non sarebbe opportuno che una futura santa risultasse madre di un non credente. Altri problemi arrivano anche dal figlio di Ernesto, che per non essere discriminato a scuola decide di frequentare l’ora di religione.

MARCO BELLOCCHIO Nato a Bobbio (PC) nel 1939, si diploma al Centro Sperimentale, e dirige a soli 26 anni I pugni in tasca (1965), cui fa seguito La Cina è vicina (1967, Gran premio della giuria a Venezia). Nel 1969 partecipa al film Amore e rabbia (gli altri episodi sono diretti da Pasolini, Bertolucci, Lizzani e Godard), cui segue Nel nome del padre (1971) e Sbatti il mostro in prima pagina (1972). Dopo aver rivolto un duro atto d’accusa contro i manicomi in Nessuno o tutti - Matti da slegare (1975, codiretto con Silvano Agosti, Sandro Petraglia e Stefano Rulli), gira Marcia trionfale (1976), Il gabbiano (1977, da Cechov), Salto nel vuoto (1978), Gli occhi, la bocca (1982) ed Enrico IV (1984, da Pirandello). Intraprende poi con lo psicanalista Massimo Fagioli una collaborazione lunga quattro film, dal 1986 al 1994 (Diavolo in corpo, La visione del Sabba, La condanna, Il sogno della farfalla). Dopo Il principe di Homburg (1996), gira La balia (1999), quindi nel 2002 L’ora di religione, con cui vince il Nastro d’Argento, e l’anno dopo Buongiorno, notte. Nel 2006 dirige Il regista di matrimoni, quindi il recente Vincere (2009), in cui racconta la tormentata vita di Ida Dalser, amante di Mussolini. Nel suo paese natio dirige nel periodo estivo il Laboratorio Farecinema e il Bobbio Film Festival.

Il futuro è donna Regia: Marco Ferreri Sceneggiatura: Marco Ferreri, Dacia Maraini, Piera Degli Esposti Fotografia: Tonino Delli Colli Montaggio: Ruggero Mastroianni Interpreti: Hanna Schygulla, Ornella Muti, Niels Arestrup, Maurizio Donadoni, Ute Cremer, Isabella Biagini, Pierangelo Bertoli Produttori: Achille Manzotti Produzione: Faso Film, UGC, Top n.1, Ascot Film Durata: 101’ - Italia/Francia/Germania, col., 35mm, 1984 SINOSSI Malvina, una ragazza incinta, viene molestata da un gruppo di sbandati in una discoteca. La salva Anna, che decide di portarsela a casa, dove lei e Gordon la ospitano per una notte. Dimostratasi invadente, Malvina finisce per venire cacciata dai due, ma poi è la stessa Anna a rivolerla in casa. Tra i tre comincia a instaurarsi uno strano rapporto...

MARCO FERRERI Nato a Milano nel 1928, lavora come pubblicitario tra Italia, Francia e Spagna, dove incontra Rafael Azcona, con cui scrive El pisito (1958), suo esordio alla regia, quindi Los chicos (1959) e El cochecito (1960). Tornato in patria, dirige Una storia moderna: l’ape regina (1963), interpretato da Ugo Tognazzi, che diventerà il suo attore feticcio. Dopo La donna scimmia (1964), un episodio da Controsesso (1964) e Marcia nuziale (1965), gira l’episodio L’uomo dei cinque palloni, inserito rimaneggiato in Oggi, domani e dopodomani (1965). Dopo L’harem (1967) dirige Dillinger è morto (1968), quindi Il seme dell’uomo (1969). A L’udienza (1971) fa seguito La cagna (1972, da Flaiano), quindi lo “scandaloso” La grande abbuffata (1973). In Non toccare la donna bianca (1974) traspone la battaglia di Little Big Horn nella Parigi moderna, durante i lavori delle nuove Halles. Dopo L’ultima donna (1976) continua la denuncia antropologica con Ciao maschio (1978), quindi gira Chiedo asilo (1979) con Roberto Benigni, e Storie di ordinaria follia (1981, da Bukowski). Dirige poi Storia di Piera (1983) e Il futuro è donna (1984), scritti con Dacia Maraini e Piera Degli Esposti. Dopo I Love You (1986), Come sono buoni i bianchi (1988), La casa del sorriso (1990, Orso d’Oro a Berlino), La carne (1991) e Diario di un vizio (1993), si accomiata dal cinema con Nitrato d’argento (1996). Muore d’infarto a Parigi nel 1997.

Storia di Piera Regia: Marco Ferreri Sceneggiatura: Piera Degli Esposti, Dacia Maraini Fotografia: Ennio Guarnieri Musica: Philippe Sarde Montaggio: Ruggero Mastroianni Interpreti: Maurizio Donadoni, Bettina Gruhn, Isabelle Huppert, Angelo Infanti, Marcello Mastroianni, Lidia Montanari, Hanna Schygulla, Laura Trotter, Loredana Bertè, Aïché Nanà Produttore: Achille Manzotti Produzione: Faso Film, Sara Films, Ascot Film Durata: 107’ - Italia/Francia/Germania, col., 35mm, 1983 SINOSSI Eugenia e Lorenzo hanno una figlia di nome Piera. La condizione mentale della madre non è delle migliori e peggiora col trascorrere degli anni. Il film percorre la vita di Piera dalla nascita fino all’età adulta, dai ragazzi del quartiere che le vanno dietro, alla relazione di tipo omosessuale con Arianna. Anche il padre attraversa un periodo in manicomio. Piera inizia a lavorare come sarta, ma avrà più successo a teatro.

MARCO FERRERI Per la biofilmografia cfr. supra


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valdarno cinema fedic 2010 61° concorso nazionale “premio marzocco” Premio Fedic



Francesca Comencini Nata a Roma nel 1961, è la più piccola delle quattro figlie del regista Luigi Comencini, con cui collabora più volte. Abbandonati gli studi di filosofia, si trasferisce in Francia, ed esordisce alla regia nel 1984 con Pianoforte, vincitore del Premio De Sica a Venezia per il miglior film d’esordio. Dopo La lumière du lac (1989), dirige Annabelle partagée, selezionato per la Quinzaine des Réalisateurs a Cannes 1991. Dedicatasi al documentario, gira nel 1995 Elsa Morante per la serie tv “Un siècle d’écrivains”, e due anni dopo un lavoro sul regista Carlo Cecchi (Shakespeare a Palermo), prima di firmare con altri 57 registi il film collettivo Un altro mondo è possibile (2001). Nel 2002 dirige il lungometraggio Le parole di mio padre, ispirato a “La coscienza di Zeno” di Italo Svevo, e il documentario Carlo Giuliani, ragazzo (dopo i fatti del G8 di Genova). Nel 2003 gira Firenze, il nostro domani (film collettivo sulle giornate e sulla manifestazione per la pace del Social Forum), quindi partecipa nel 2004 (col segmento Anna Lives in Marghera) a Visions of Europe, documentario collettivo sullo stato dell’arte nel mondo contemporaneo. Nello stesso anno dirige Mobbing - Mi piace lavorare sui problemi del lavoro: il film vince premi a Berlino e Mar del Plata, e il Nastro d’Argento per la migliore sceneggiatura. Nel 2006 si occupa della predominanza del denaro nella vita e nei sentimenti di tutti con il film A casa nostra, e l’anno dopo gira il doc In fabbrica. Il 2009 è l’anno de Lo spazio bianco, che fa incetta di premi al Festival di Venezia, ma anche del doc collettivo L’Aquila 2009 - Cinque registi fra le macerie.

Valerio Jalongo Nato a Roma nel 1960, si laurea in filosofia nel 1985, anno in cui dirige Il volo, episodio del film collettivo Juke-box (tra gli altri registi Daniele Luchetti e Carlo Carlei), saggio finale della Scuola di Cinema Gaumont. Studia poi negli USA, ricevendo il Master of Arts in Cinema dall’Università della Southern California con Dream City (1988), che vince anche il Premio Vittorio De Sica. Nel 1996 realizza il suo primo lungometraggio Messaggi quasi segreti, premiato come miglior film al Festival Internazionale Scrittura e Immagine 1997, e invitato ai festival di Montreal, Mar del Plata, Mosca, Dublino. Nel 1997 scrive e dirige il tv movie per Raiuno Il caso Bebawi, su un famoso processo per omicidio nella Via Veneto degli anni Sessanta. Nel 1999 firma la regia di Torniamo a casa, miniserie in due puntate per Raidue su un controverso caso di adozione. Realizza anche documentari di interesse sociale, e per due anni conduce un gruppo di scrittura creativa con i detenuti del carcere romano di Rebibbia. Nel 2005 scrive e dirige Sulla mia pelle, presentato in concorso a Torino e Bangkok, e vincitore di numerosi premi, in Italia e all’estero. Nel 2008 realizza il documentario Di me cosa ne sai sulla storia recente del cinema italiano e sulle vicissitudini culturali del nostro paese. È uno degli animatori del movimento dei Centoautori ed è tra i fondatori dell’omonima associazione. Al momento è impegnato nella preparazione del film Laria, la cui sceneggiatura è stata finalista al Premio Solinas nel 2002.

Lo spazio bianco Regia: Francesca Comencini Sceneggiatura: Francesca Comencini, Federica Pontremoli, dal romanzo di Valeria Parrella Fotografia: Luca Bigazzi Musica: Nicola Tescari Montaggio: Massimo Fiocchi Interpreti: Margherita Buy, Salvatore Cantalupo, Guido Caprino, Maria Paiato, Gaetano Bruno, Antonia Truppo, Giovanni Ludeno Produttori: Domenico Procacci, Laura Paolucci Produzione: Fandango Durata: 98’ - Italia, col., 35mm, 2009 SINOSSI Maria aspetta una bambina: non è più incinta, ma aspetta lo stesso. Aspetta che sua figlia nasca, o muoia. E se c’è una cosa che Maria non sa fare è aspettare. È per questo che i tre mesi che deve affrontare, sola, nell’attesa che sua figlia Irene esca dall’incubatrice, la colgono impreparata. Abituata a fare affidamento esclusivamente sulle proprie forze e a decidere con piena autonomia della propria vita, Maria si costringe a un’apnea passiva che esclude il mondo intero, si imprigiona nello spazio bianco dell’attesa. Ma questo sforzo di isolamento doloroso consuma anche l’ultimo filo di energia a disposizione: la bolla di solitudine in cui Maria si è rinchiusa è messa a dura prova e alla fine esplode. È necessario che Maria salvi se stessa per riuscire a salvare la bambina. Non c’è che una soluzione: consentire al mondo di irrompere nella propria esistenza e concedersi il privilegio di ritornare a vivere. E così inventarsi la forza per accompagnare Irene alla nascita.

Premio Fedic per il miglior film italiano alla Mostra del Cinema di Venezia 2009

Di me cosa ne sai Regia: Valerio Jalongo Sceneggiatura: Valerio Jalongo, Giulio Manfredonia, Felice Farina, Francesco Apolloni Fotografia: Marco Carosi, Alessio Gelsini, Maurizio Tiella Montaggio: Mirco Garrone Interpreti: Francesca Archibugi, Marco Bellocchio, Bernardo Bertolucci, Liliana Cavani, Luciana Castellina, Cristina Comencini, Francesca Comencini, Vittorio De Seta, Felice Farina, Federico Fellini, Ken Loach, Dino De Laurentiis, Daniele Luchetti, Mario Monicelli, Maurizio Nichetti, Giuseppe Piccioni, Michele Placido, Paolo Sorrentino, Carlo Verdone, Paolo Virzì, Wim Wenders e altri Produzione: Ameuropa International, Cinecittà, Istituto Luce Durata: 78’ - Italia, col., 35mm, 2009

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SINOSSI Comincia come un’inchiesta su uno dei tanti misteri degli anni Settanta. Ma a differenza di altri misteri italiani senza soluzione, qui non ci sono cadaveri, né stragi. C’è però l’improvviso, rapidissimo declino di un cinema che per trent’anni ha dominato le scene internazionali. Com’è potuto succedere? Chi o che cosa ha ucciso il grande cinema italiano? Questa domanda ci guida in un percorso ricco di testimonianze preziose e di riflessioni originali: da Mario Monicelli a Wim Wenders, da Dino De Laurentiis ad Andreotti, fino a Ken Loach e molti registi italiani. Ma è soprattutto un racconto in forma di diario, brevi sprazzi dalla vita quotidiana di alcuni registi impegnati in una lotta a volte drammatica, a volte comica, per difendere il proprio lavoro e i propri film, che spesso è anche una lotta per la sopravvivenza personale. Un viaggio in Italia attraverso sale cinematografiche, esercenti innamorati del proprio mestiere, multiplex, laboratori digitali di Cinecittà e vecchi proiezionisti girovaghi… un viaggio che è anche un ritratto amoroso del cinema e del nostro paese.

Menzione speciale al Premio Fedic per il miglior film italiano alla Mostra del Cinema di Venezia 2009



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valdarno cinema fedic 2010 61° concorso nazionale “premio marzocco” Visioni di futuro



Per una nuova generazione politica è sempre una sfida affrontare un’ere-

con il presente storico in cui sono state concepite, riportando di fatto l’at-

dità del passato. Quando poi questa eredità è frutto di una grande tradi-

tenzione sulle problematiche fondamentali (sociali, storiche, ambientali o

zione e di un impegno così profondo da essere un tutt’uno con il tessuto

politiche), che interessano la comunità che le ha prodotte. Si sono aperte

sociale e culturale di un’intera Città, allora la sfida è davvero impegnativa.

in questo modo diverse linee che in modi differenti confluiscono all’interno

È con questo spirito che abbiamo costruito insieme a tutti gli altri questa

di questa edizione del Festival. C’è un concorso video sul tema del ‘futuro’

edizione 2010 del Festival Valdarno Cinema FEDIC: consapevoli dell’im-

riservato a giovani filmmaker nati o residenti in Toscana, così come un

portanza del Festival cinematografico nazionale, e desiderosi di aggiun-

concorso che coinvolge le scuole cittadine nella stesura di un soggetto

gere qualcosa di nuovo, valorizzando l’enorme patrimonio già esistente.

cinematografico sul medesimo tema. Ci sono stati nel novembre scorso

Così quest’anno il programma di Valdarno Cinema Fedic si arricchisce di

incontri-lezione con le scuole sangiovannesi sulla narrazione cinematogra-

«Visioni di futuro», un progetto forse piccolo, ma in cui l’Amministrazione

fica e sulle potenzialità che il cinema ha di immaginare e rappresentare il

Comunale - e nello specifico la Presidenza del Consiglio Comunale e

domani, il futuro; ci sarà nell’ambito del Festival un seminario rivolto alle

l’Assessorato alla Cultura - ha creduto con forza e determinazione. L’idea

scuole superiori sul concetto di utopia e distopia tra cinema e letteratura,

è nata partendo dalla Festa della Toscana 2009, promossa e finanziata

condotto da docenti dell’Università di Siena. Non solo: il progetto «Visioni

dalla Presidenza del Consiglio Regionale, e dedicata ad “Arti, Culture, Fu-

di futuro» ha in qualche modo caratterizzato lo stesso Festival, creando al

turo”. Tra la vasta gamma di temi possibili per l’iniziativa, abbiamo voluto

suo interno un fil rouge di ‘ricerca’ nel cinema italiano. Si scoprono così, in

incentrare la nostra proposta sul ‘futuro’, creando un percorso articolato

una retrospettiva dedicata, film straordinari che già ci fanno intuire come

in più sezioni che valorizzasse l’attitudine e la capacità che ha l’immagi-

la fantascienza italiana si caratterizzi per specificità sue proprie, purtroppo

nazione di proiettarsi verso di esso, di ‘vederlo’, di delinearlo, di crearlo, di

non ancora adeguatamente apprezzate, nell’ambito dell’intero panorama

ideare un dato domani come momento di fuga dal presente, come realtà

del genere, e ci mostrano quanto sia ingiusta e impropria l’etichetta di

alternativa o come termine di paragone e momento di riflessione per l’og-

filone ‘minore’ ad essa attribuita per lungo tempo. In un quadro di iniziative

gi. Un ‘futuro’ come prodotto della creatività libera, sfrenata, come puro

così ampio e all’interno di una settimana così piena di eventi, è davvero

svago, accanto al quale coesiste un ‘futuro’ ideato e studiato con estrema

un piacere essere parte dell’organizzazione di questa edizione del Festival;

lucidità come stimolo all’analisi del presente, se non addirittura come sua

l’augurio, per noi e per la manifestazione, non può essere che quello di un

critica. In questo senso abbiamo voluto parlare di ‘visioni di futuro’: futuro

nuovo grande «futuro».

inteso come ‘visione’ utopica (o distopica), ma futuro anche inteso come confronto stringente con la realtà, per dare un senso forte all’iniziativa, in un contesto quotidiano in cui la ‘fantascienza’ sembra ormai cosa di tutti i giorni. Crediamo d’altronde fermamente che le storie scaturite da qualunque «visione di futuro» si confrontino sempre con la realtà attuale,

Barbara Fabbri Assessore alla Cultura del Comune di San Giovanni Valdarno Fabio Franchi Presidente del Consiglio Comunale di San Giovanni Valdarno

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VISIONI DI FUTURO Concorso & Retrospettiva Sono stati ammessi al concorso a tema fisso, destinato ad autori sotto i 35 anni, nati o residenti nella regione Toscana, i seguenti film: - Comparsa di Andrea Mugnai - Solo noi di Giulio Dell’Aquila - L’uomo con la macchina da presa di Marco Tosti Ad assegnare il premio destinato al miglior cortometraggio in concorso, una giuria composta da Roberto De Francesco, Francesco Salvi e Francesca Romana Vagnoni.

La giuria ROBERTO DE FRANCESCO Nato a Caserta nel 1964, si diploma nel 1987 al Centro Sperimentale di Cinematografia nel corso di recitazione. Socio fondatore della compagnia Teatri Uniti, con cui partecipa a diversi spettacoli per la regia di Mario Martone, Toni Servillo, Andrea Renzi, lavora attualmente con Carlo Cecchi. È anche interprete di una quarantina di film per il cinema – diretti, tra gli altri, da Bentivoglio, Calogero, Calopresti, De Bernardi, Del Monte, De Maria, Greco, Incerti, Luchetti, Martone, Milani, Moretti, Piccioni, Sorrentino - e alcune miniserie televisive. Da sceneggiatore firma il film Il tuffo, diretto nel 1993 da Massimo Martella. L’anno seguente esordisce alla regia con il cortometraggio L’amico, seguito nel 1999 da Pugni nell’aria, che viene presentato in concorso internazionale al festival di Venezia. Nel 2005 realizza il documentario Patrizia Cavalli, stanze e versi.

Comparsa Regia: Andrea Mugnai Sceneggiatura: Andrea Mugnai Fotografia: Andrea Mugnai, Daniele Bellanti Musica: Paolo Grasselli, Felice Bellanti Montaggio: Daniele Manuel Menin Interpreti: Larthia Galli Nannini, Tommaso Degli Angeli, Tiziano Bennici Durata: 5’ - Italia, col., Dv/Hdv, 2010 SINOSSI Un ragazzo ed una ragazza, entrambi praticanti avvocato. Lui sta cercando una “comparsa”, cioè un fascicolo che lei sta archiviando trent’anni prima. Una “visione di futuro”, nella quale la condizione di lavoro per la donna è cambiata, probabilmente in meglio, anche se forse non sembra essere poi così diversa. Prodotto con il patrocinio del Comune di Cavriglia (AR).

ANDREA MUGNAI Nato a Montevarchi (AR) l’11 giugno 1980, si laurea al DAMS Mediologico di Bologna nel 2005, lo stesso anno in cui realizza il suo primo corto Soldatini (coregia di Gianmarco Basta e Riccardo Annavini), finalista al Premio DAMS e al Bolzano Film Festival. Nel 2008 dirige Ananke, proiettato alla Festa del Cinema di Roma nell’ambito di “CortoEuro 2009”. Comparsa è il suo terzo film.

FRANCESCO SALVI Per la biofilmografia cfr. pag. 44 FRANCESCA ROMANA VAGNONI Nata a San Benedetto del Tronto nel 1977, lavora per molti anni con importanti agenzie come organizzatrice di eventi nel campo dello spettacolo e della moda. Dal 2006 è coordinatrice della Fondazione “Libero Bizzarri” e del Bizzarri DocFilmFest, in cui si occupa in particolare della sezione “Il nostro tempo è ora”, destinata ai giovani filmmakers.

Solo noi 38

L’uomo con la macchina da presa

Regia: Giulio Dell’Aquila Sceneggiatura: Giulio Dell’Aquila Fotografia: Samuele Innocenti Musica: Giulio Dell’Aquila Montaggio: Giulio Dell’Aquila Interpreti: Davide Garofano, Mirko Innocenti, Giulio Dell’Aquila Durata: 15’ - Italia, col., MiniDv, 2010

Regia: Marco Tosti Sceneggiatura: Marco Tosti Fotografia: Simone Gagliardi Musica: NLB shankR 177 Montaggio: Matteo Passerini Interpreti: Michel Lewandowski Durata: 7’ - Italia, col., Hdv, 2010

SINOSSI Quattro ragazzi si trovano in una cantina per trascorrere una serata assieme. Doveva essere una semplice serata dedicata al divertimento, ma si trasformerà nel peggiore degli incubi, dal quale i ragazzi dovranno cercare di uscire...

SINOSSI Le confidenze di un uomo sulla sua personale ricerca di un modus vivendi in bilico tra arte e società. L’affresco della quotidianità, percepita con gli occhi di un osservatore attento e paziente.

GIULIO DELL’AQUILA Nato a Montevarchi (AR) l’11 luglio 1992, nonostante la giovane età ha già diretto assieme a Samuele Innocenti (che cura la fotografia di Solo noi) i corti La resurrezione della forza (2007) e Jedi vs Sith (2008).

MARCO TOSTI Nato a Siena il 21 dicembre 1983, si diploma all’Accademia Internazionale per le Arti e le Scienze dell’Immagine nel 2005, e inizia presto a formarsi in ambito lavorativo come assistente al montaggio sonoro, assistente al montaggio, assistente alla regia e capogruppo per le comparse per film nazionali e internazionali. Dal 2009 è iscritto all’Università degli Studi di Siena, facoltà di Lettere e Filosofia (curriculum antropologico). Nel 2008 dirige il cortometraggio Mordi e sputa, vincitore dei premi per il miglior montaggio e migliori effetti speciali al Fantastika Short Horror Film Festival ed è montatore del cortometraggio Il ritorno, l’addio diretto da Sebastian Maulucci. L’anno successivo è montatore del documentario Sottosuolo, sempre per la regia di Sebastian Maulucci, e del lungometraggio Prigioniero di un segreto, diretto da Carlo Fusco.


Amygdala Regia : Sceneggiatura: Fotografia: Musiche: Montaggio: Interpreti: Produttori: Produzione: Durata:

La decima vittima Eugenio Squarcia Eugenio Squarcia Eugenio Squarcia Esma Eugenio Squarcia Paola Rossi, Cristiano Giuliani, Giuseppe Marchi, Rossella Dimichina, Fulvio Bertolino, Marco Sgarbi, Leonardo Bettoli Eugenio Squarcia, Cristiano Giuliani Metropolitan Dreamer Company 73’ – Italia, col., miniDV, 2007 - C.c. “Mario Roffi” Ferrara

SINOSSI Leonia. La città che rifà se stessa, tutti i giorni. E abbraccia le inutili vite dei suoi abitanti fino a strangolarli, adagiandoli nel silenzio di un cimitero dove smarriscono la memoria di se stessi, ineluttabilmente. Riciclati. E sostituiti. Nella tela di ragno che Leonia ha fabbricato, nel comodo, perverso giaciglio sonoro delle ‘metriche limbiche’, musica standard per un mondo standard, che anestetizza l’amygdala e rende vano ogni desiderio di indipendenza. Assurdo pensare di poter fuggire alla mente del Supervisore, che dal centro del suo Ipogeo osserva ogni cosa e manipola i destini come un grande burattinaio...

EUGENIO SQUARCIA Nato a Ferrara nel 1984, si diploma in disegno d’architettura e arredamento. Nel 1998 fonda lo studio creativo “Esma”, e lavora come grafico, realizzando il concept di eventi a Montreal, Taipei, Shanghai, Bangkok. Dopo aver scritto testi per la formazione “Teatro Scienza” crea il gruppo “Metropolitan Dreamer Company”. Pianista autodidatta, compone per le sue stesse opere di videoarte, dedicandosi poi anche al violoncello e alla musica elettronica, e collaborando così al progetto LDWR, per il quale realizza un EP. Scrive una serie di racconti (raccolti sotto il titolo Automat) dove i personaggi si muovono attraverso una futura metropoli, claustrofobica e concentrica. Esordisce alla regia con il mediometraggio Darkness Flares (2003), prima di vincere alcuni premi internazionali con il corto 00156 (2004); nel 2007 dirige poi il lungometraggio Amygdala - in concorso al Valdarno Cinema Fedic - prima opera di un compendio ispirato alle “Città Invisibili” di Italo Calvino, che comprende anche il recente Totentanz.

Fascisti su Marte Regia: Sceneggiatura: Fotografia: Musica: Montaggio: Interpreti: Produttori: Produzione: Durata:

Corrado Guzzanti, Igor Skofic Corrado Guzzanti, Paola Cannatello Corrado Guzzanti, Igor Skofic Nicola Piovani, Corrado Guzzanti Cristiano Travaglioli Corrado Guzzanti, Marco Marzocca, Pasquale Petrolo, Andrea Blarzino, Andrea Purgatori, Andrea Salerno, Irene Ferri, Caterina Guzzanti, Simona Banchi, Paola Minaccioni Corrado Guzzanti, Domenico Procacci, Valerio Terenzio Trigona Studio Uno, Fandango, Kipli Entertainment 100’ - Italia, col., 35mm, 2006

SINOSSI Alle ore 15:00 del 10 maggio 1938 il Gerarca Barbagli dichiara che Marte è fascista. Il gruppo composto da Barbagli e dai suoi fidi ‘scudieri’ (Pini, Freghieri, Fecchia e Santodio) approda sull’ostile Pianeta Rosso e si districa tra grandi scoperte, temerarie avventure, incontri alieni e perfino visioni mistiche. Ma acqua e viveri iniziano a scarseggiare e la disciplina della ‘ciurma’ è sempre più instabile.

CORRADO GUZZANTI Nato a Roma nel 1965, comico, attore e sceneggiatore. Inizia come autore dei testi della sorella Sabina e di alcune trasmissioni televisive. La notorietà arriva con la trasmissione di Raitre Avanzi, condotta da Serena Dandini, con la quale continuerà una fortunata serie di trasmissioni, fra le quali Tunnel, Maddecheaò, Pippo Chennedy Show, L’ottavo nano e Il caso Scafroglia, in cui propone una lunghissima serie di personaggi. Fascisti su Marte (2006) è il suo primo film da regista. IGOR SKOFIC Anche attore – interpreta uno dei bravi di Don Rodrigo nel corto Come parli, frate? (1974) di Nanni Moretti – è attivo soprattutto in ambito televisivo, firmando le regie e i testi - spesso in collaborazione con Andrea Salerno e Serena Dandini - de L’ottavo nano (2000-2001), Il caso Scafroglia (2002), RaiOt (2003), La superstoria (2006-2007), Per un pugno di libri (1997-2010), Parla con me (2004-2010). Il suo esordio come regista cinematografico è legato a Fascisti su Marte (2006), di cui firma anche la fotografia.

Regia: Sceneggiatura: Fotografia: Musica: Montaggio: Interpreti: Produttore: Produzione: Durata:

Elio Petri Ennio Flaiano, Tonino Guerra, Elio Petri, Giorgio Salvioni Gianni Di Venanzo Piero Piccioni Ruggero Mastroianni Marcello Mastroianni, Ursula Andress, Elsa Martinelli, Salvo Randone, Massimo Serato, Milo Quesada, Luce Bonifassy, George Wang, Evi Rigano, Walter Williams, Richard Armstrong Carlo Ponti Compagnia Cinematografica Champion, Les Films Concordia 90’ - Italia/Francia, col., 35mm., 1965

SINOSSI Le guerre sono state abolite e per dare sfogo agli istinti aggressivi dell’individuo è ufficialmente ammessa la caccia all’uomo. È sufficiente iscriversi a un club e assoggettarsi ad alcune semplici regole che fanno di ogni membro, di volta in volta, un cacciatore o una preda. Caroline è una donna affascinante, alla sua nona vittoria. Parte per Roma dove vive Marcello, la sua ultima preda: intende ucciderlo durante uno spettacolo televisivo allestito per l’occasione...

ELIO PETRI Nato a Roma nel 1929, inizia giovanissimo la sua carriera come giornalista. Dopo aver collaborato con Giuseppe De Santis e Carlo Ludovico Bragaglia, esordisce nella regia con L’assassino (1961), a cui seguono I giorni contati (1962), Il maestro di Vigevano (1963) e La decima vittima (1965). Inizia nel 1967 la sua collaborazione con Ugo Pirro - A ciascuno il suo, da Sciascia - e la consolida con Un tranquillo posto di campagna (1968) e Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (1970, premio Oscar come miglior film straniero), interpretato da Gian Maria Volonté, così come il successivo La classe operaia va in paradiso (1971, Palma d’oro a Cannes), due celebratissimi modelli di cinema civile. Accentuando la propria tendenza al pessimismo e al grottesco, realizza poi La proprietà non è più un furto (1973), Todo modo (1976, ancora da Sciascia e ancora con Volonté) e Buone notizie (1980). Muore a Roma nel 1982, a soli 53 anni.

Nirvana Regia: Gabriele Salvatores Sceneggiatura: Gabriele Salvatores, Gloria Corica, Pino Cacucci Fotografia: Italo Petriccione Musica: Federico De Robertis, Mauro Pagani Montaggio: Massimo Fiocchi Interpreti: Christopher Lambert, Diego Abatantuono, Sergio Rubini, Stefania Rocca, Amanda Sandrelli, Emmanuelle Seigner, Claudio Bisio, Gigio Alberti Produttori: Vittorio Cecchi Gori, Samuel Hadida, Rita Rusic, Antonio Tacchia, Maurizio Totti Produzione: Cecchi Gori Group Tiger Cinematografica, Colorado Film, Davis Films Durata: 113’ – Italia/Francia/Gran Bretagna, col., 35mm., 1997 SINOSSI Jimi è un programmatore di successo: lavora per conto di una multinazionale e sta per dare alla luce il suo ultimo videogioco, Nirvana. Tuttavia, Jimi è tutt’altro che felice: abbandonato da più di un anno dalla sua ex compagna, è solo e la sua vita scorre vuota e monotona. Un giorno, un misterioso virus elettronico invade il gioco di prossima pubblicazione: uno dei personaggi creati da Jimi, Solo, sembra acquistare magicamente una coscienza.

GABRIELE SALVATORES Nato a Napoli nel 1950, si trasferisce giovanissimo a Milano, dove si diploma all’Accademia d’Arte Drammatica del Piccolo Teatro. Nel 1972 fonda il Teatro dell’Elfo, per il quale dirigerà ventuno spettacoli fino al 1989. Autore di regie liriche, ha anche diretto alcuni videoclip di cantanti italiani (De André, Ligabue, Jovanotti). Da un suo musical rock del 1981 nasce la sua prima regia cinematografica, Sogno di una notte di mezza estate (1983), premiato a Venezia. Realizza quindi grandi successi di pubblico e di critica quali Kamikazen (1987), Marrakech Express (1989), Turné (1990), fino alla consacrazione definitiva con Mediterraneo (1991), vincitore di tre premi David di Donatello, del Nastro d’Argento come miglior regista e del Premio Oscar come miglior film straniero. Seguono Puerto Escondido (1992), Sud (1994), Nirvana (1997), Denti (2000, dal romanzo di Domenico Starnone), Amnèsia (2002), l’apprezzato e celebrato Io non ho paura (2003, da Ammaniti), Quo vadis, baby? (2005), Come Dio comanda (2008, ancora da Ammaniti) e l’ultima fatica Happy Family (2010).

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Omicron Regia: Sceneggiatura: Fotografia: Musica: Montaggio: Interpreti: Produttore: Produzione: Durata:

Il seme dell’uomo Ugo Gregoretti Ugo Gregoretti Carlo Di Palma Piero Umiliani Nino Baragli Renato Salvatori, Rosemarie Dexter, Gaetano Quartararo, Mara Carisi, Ida Serasini, Calisto Calisti, Dante Di Pinto, Franco Luzzi, Giuliana Corbellini, Vittorio Calef Franco Cristaldi Lux Film, Ultra Film, Vides Cinematografica 95’ - Italia, b/n, 35 mm., 1963

SINOSSI Sulla riva del Po viene rinvenuto stecchito il corpo di un operaio, Trabucco, che tutti ritengono morto. Invece egli è soltanto bloccato in tutti i suoi organi da Omicron, un alieno proveniente dal pianeta Ultra, i cui abitanti intendono invadere la Terra. Riacquistato il controllo del proprio corpo, ma non la propria coscienza, Trabucco viene riassunto nella fabbrica in cui lavorava. Quando si accorge di avere incontrato l’amore, comincia a ritrovare la coscienza: ora Omicron vorrebbe ritornarsene al suo pianeta ma non lo può fare finché Trabucco non viene ucciso, mentre esorta gli operai a scioperare. Ormai l’invasione della terra è incominciata.

UGO GREGORETTI Nato a Roma nel 1930, autore e regista di programmi e sceneggiati radiofonici e televisivi, esordisce come regista cinematografico con I nuovi angeli (1962), film-inchiesta sui giovani tratto da un libro di M. Guerrini. Nel 1963 dirige un episodio de Le più belle truffe del mondo, quindi Omicron, e Il pollo ruspante, incluso in Ro.Go.Pa.G. - Laviamoci il cervello (1963, gli altri episodi sono diretti da Rosselini, Godard e Pasolini), il cui filo conduttore è il saggio di W. Packard I persuasori occulti. Finzione e documentario si ritrovano anche in Apollon, una fabbrica occupata (1969). Dal 1985 al 1989 è stato direttore del Teatro Stabile di Torino, e nel 1990 dirige l’autobiografico Maggio musicale. Nel 1998 mette in scena Purgatorio 98, ricco di contaminazioni dantesche. Nel 2009 riceve il Premio giornalistico Ilaria Alpi alla carriera.

L’ultimo uomo della Terra 40

Regia: Sceneggiatura: Fotografia: Musica: Montaggio: Interpreti: Produttori: Produzione: Durata:

Ubaldo Ragona Furio M. Monetti, Ubaldo Ragona Franco Delli Colli Paul Sawtell, Bert Shefter Gene Ruggiero, Franca Silvi Vincent Price, Franca Bettoja, Emma Danieli, Giacomo Rossi- Stuart, Umberto Rhao, Antonio Corevi, Ettore Ribotta, Enrico Salvatore, Giuseppe Mattei, Rolando De Rossi Samuel Z. Arkoff, Harold E. Knox, Robert L. Lippert Produzioni La Regina 86’ - Italia, b/n, 35mm, 1964

SINOSSI Lo scienziato Robert Morgan è l’ultimo uomo della Terra: nel senso che è l’ultimo sopravvissuto di una tremenda epidemia che ha spazzato via il resto della razza, trasformando tutti in orridi vampiri. Dopo il tramonto, le vittime della malattia escono dalle loro tombe e vanno a caccia di sangue, minacciando la vita e la sanità mentale dell’unico sopravvissuto. Il solitario Morgan è costretto a organizzare una resistenza personale e le sue giornate finiscono per essere scandite da un’ossessionante ritualità.

UBALDO RAGONA Nato a Catania nel 1916, fratello del direttore della fotografia Claudio Ragona, inizia la sua attività da cineamatore, dedicandosi in seguito al giornalismo e divenendo direttore della rivista cinematografica “Passo ridotto”. Dopo il documentario Il fiume dei Faraoni (1955), girato nella valle del Nilo, nel 1957 firma con José Luis Zavala il mediometraggio Baldoria nei Caraibi, realizzato alle Antille. Il suo capolavoro è L’ultimo uomo della terra (1963), che ispira molti film horror di registi americani, specie quelli di George A. Romero; ad esso fa seguito due anni dopo Vergine per un bastardo, firmato assieme a Edward Dein. Muore a Roma nel 1987.

Regia: Sceneggiatura: Fotografia: Musica: Montaggio: Interpreti: Produzione: Durata:

Marco Ferreri Sergio Bazzini, Marco Ferreri Mario Vulpiani Teo Usuelli Enzo Micarelli Marco Margine, Anne Wiazemsky, Annie Girardot, Rada Rassimov, Milvia Frosini, Maria Teresa Piaggio, Angela Pagano, Adriano Aprà Polifilm 113’ - Italia, col., 35mm., 1969

SINOSSI Cino e Dora stanno partendo per le vacanze estive mentre catastrofi e sciagure fanno presagire l’imminente fine del mondo. Nel corso del viaggio vengono fermati da una pattuglia di soldati che consiglia loro di trovarsi un posto sicuro dove rifugiarsi. Trovato riparo in una casa in riva al mare, la coppia si adegua al nuovo stile di vita: Dora si dedica con interesse alla casa e Cino, sempre più assorto in visioni fantastiche, immaginando di essere uno degli ultimi uomini sulla Terra, raccoglie per un ipotetico museo i prodotti dell’attività umana. Finché l’arrivo di emissari incaricati di assicurare il ripopolamento della Terra, invitando alla procreazione, e l’unirsi alla coppia di Anna, non finiscono per rompere la quiete creatasi.

MARCO FERRERI Per la biofilmografia cfr. pag 30.

F I L M D I C H I U S U R A Butterfly Zone - Il senso della farfalla Regia: Sceneggiatura: Fotografia: Musica: Montaggio: Interpreti: Produttore: Produzione:

Luciano Capponi Luciano Capponi Giulio Pietromarchi Luciano Capponi Maria Cristina Sansone Pietro Ragusa, Francesco Martino, Francesco Salvi, Giorgio Colangeli, Alessandra Rambaldi, Barbara Bouchet, Armando De Razza, Vincent Riotta, Damir Todorovic, Patrizio Oliva Giuseppe Franco Play Phoenix Production

Durata:

99’ - Italia, col., super35mm., 2009/2010

SINOSSI In compagnia dell’amico Amilcare, Vladimiro scopre nella cantina del padre morto un vino che ha il potere di condurre nell’aldilà, aprendo una porta che sembra a doppio senso di marcia. Nei loro viaggi di esplorazione, che diventano via via sempre più consapevoli, riportano in vita un serial killer. Morti violente e rituali misteriosi coinvolgono nel gioco un Dipartimento di Polizia deviato e un’organizzazione occulta che cerca di impossessarsi del segreto. Affiancati da Lidia De Carolis, agente di polizia all’oscuro delle trame dei suoi superiori, i due amici si scontreranno con diversi personaggi, reali e surreali.

LUCIANO CAPPONI Regista, autore, compositore e attore, fonda alla fine degli anni ‘60 il gruppo musicale “I Beati”, e negli anni successivi è attivo in teatro, recitando ne I cadaveri si spediscono e le donne si spogliano e Non tutti i ladri vengono per nuocere. In collaborazione con Hal Yamanouchi forma poi una compagnia che produce diverse performances, e porta avanti un’attività di animazione con il Teatro Scuola di Calabria. Dopo un’esperienza come direttore artistico del Teatro Stabile di Cosenza (dal 1981), negli anni successivi realizza diversi spettacoli, tra cui Caravanspettacolo, O pera o mela, A morte Pulcinella, Viaggio di cozze, Apriti cielo, Scimmie, Non chiedermi perché sto sempre in cucina, Tenderlandia, Tu ed io, noi mai. Anche realizzatore di programmi radiofonici, in televisione dirige la fiction La linea retta (1979), l’inchiesta Il traffico della sposa (1980), La lunga notte di Medea (1981), il film tv Se una notte a Monte Cocuzzo (1982), il programma in 4 puntate Polvere di pitone (1983), l’inchiesta-fiction La cruna del sud (1984), le 13 puntate di Incredibile (1988). Nel 2005 pubblica il suo primo libro, Sette per sette, e realizza con Nevio Scala e Gianfranco Zola l’iniziativa “No Fair No Play”, da cui nascono una onlus e nuovi progetti ad essa collegati. Dopo aver recitato nel film di fantascienza AD Project (2005) di Eros Puglielli, esordisce alla regia cinematografica con Butterfly zone – Il senso della farfalla (2009), vincitore del Premio Méliès all’ultimo Fantafestival di Roma, e presentato anche tra le premières del Trailer Filmfestival di Catania, al Malaga Film Festival e al Filmspray di Firenze (dove conquista il secondo premio). Il film viene presentato nella sua nuova versione, accorciata e rimontata, in anteprima al Valdarno Cinema Fedic 2010.


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valdarno cinema fedic 2010 61° concorso nazionale “premio marzocco” Eventi Speciali



Caravaggio, l’ultimo tempo Regia: Testi: Fotografia: Montaggio: Interprete: Produttori: Produzione: Durata:

Mario Martone Anna Maria Ortese, rielaborati da Enzo Moscato ne L’opera segreta Cesare Accetta Ilaria de Laurentiis Alessandro Abate (voce over Danio Manfredini) Claudia Di Giacomo, Roberta Scaglione PAV, Ministero Bb. Aa. Cc., Regione Campania, Banca Intesa 40’ – Italia, col., Digibeta, 2004

SINOSSI Realizzato a Napoli nel novembre 2004, in occasione della mostra “Caravaggio, l’ultimo tempo. 1606-1610” al Museo di Capodimonte, è una rilettura dell’opera di Caravaggio, più che una biografia. Un ritratto di Napoli (dai quartieri popolari alle periferie) attraverso le suggestioni che si sprigionano dai dipinti del periodo napoletano di Michelangelo Merisi, una ricostruzione visuale della vita e della morte del grande artista raccontata attraverso una serie di tableaux vivants. La vita di Caravaggio si esprime in tutta la sua visceralità, l’opera prende corpo in ogni dettaglio diventando espressione fisica. Il set è la Napoli del presente: scorci, persone, composizioni di vita quotidiana, che alludono alle tele del grande artista.

MARIO MARTONE Per la biofilmografia cfr. pag. 9.

PREMIO MARCO MELANI A Mario Martone viene assegnato il premio istituito dal Comune di San Giovanni Valdarno in memoria del critico Marco Melani. Nelle precedenti edizioni, il premio è stato attribuito ad Alberto Grifi (2006), Tonino De Bernardi (2007), Franco Maresco (2008), Pasquale Scimeca (2009).

L’odore del sangue Regia: Mario Martone Sceneggiatura: Mario Martone, dal romanzo di Goffredo Parise Fotografia: Cesare Accetta Montaggio: Jacopo Quadri Interpreti: Michele Placido, Fanny Ardant, Giovanna Giuliani, Sergio Tramonti, Italo Spinelli, Norman Mozzato, Anita Bartolucci, Luigi De Angelis, Manuela Antonelli, Giuseppe De Marco, Daniele Fior, Giorgio Grandi, Antonia Iaia, Alessandro Riceci, Riccardo Scamarcio, Francesco Scianna, Fabiana Venturi Produttore: Donatella Botti Produzione: Bianca Film, Mikado, Arcapix Durata: 100’ - Italia, col., 35mm, 2004 SINOSSI Carlo e Silvia sono separati ma conservano un rapporto molto intimo. Lui ha una giovane fidanzata nel paese di campagna dove si è ritirato, lei abita la casa di Roma consumando occasionali rapporti con amanti passeggeri. Un giorno Silvia si invaghisce di un ragazzo molto giovane, un neonazista violento e incolto, prepotente, dedito soltanto al “culto della forza”. La relazione tra i due turba Carlo, che si riaccende di gelosia per la moglie.

Teatro di guerra Regia: Mario Martone Sceneggiatura: Mario Martone Fotografia: Pasquale Mari Montaggio: Jacopo Quadri Interpreti: Andrea Renzi, Anna Bonaiuto, Iaia Forte, Marco Baliani, Toni Servillo, Salvatore Cantalupo, Lello Serao, Giovanna Giuliani, Roberto De Francesco, Antonello Cossia, Peppe Lanzetta, Nina Di Majo Produttori: Angelo Curti, Andrea Occhipinti, Kermit Smith Produzione: Teatri Uniti, Lucky Red, Rai Cinema Durata: 113’ - Italia, col., 35mm, 1998 SINOSSI Nel 1994 a Napoli, in una disagevole sala tra i vicoli dei Quartieri Spagnoli, il giovane Renzo comincia le prove de I sette contro Tebe (467 a.C.) di Eschilo – tragedia che parla di un assedio e di una guerra fratricida – per metterla in scena a Sarajevo. Le prove si alternano con la vita privata dei componenti del gruppo, mentre in un teatro stabile un altro regista sta preparando l’allestimento de La bisbetica domata (1593-94) di Shakespeare. Tra le due compagnie avvengono contatti, scambi, attriti. Shakespeare va in scena, Eschilo non andrà a Sarajevo. Titolo polimorfo per un film a più strati, dove è difficile tracciare la linea di separazione tra la scena, il mestiere, la vita quotidiana; tra il richiamo del teatro classico e la messinscena che lo aggiorna; tra testo e contesto; tra la memoria storica e la cronaca odierna, dando l’impressione di essere stato fatto tenendo aperta la porta agli imprevisti, ai contributi degli attori (professionisti e non) e alle suggestioni che può dare una città come Napoli.

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Actors’ Studio

L’atelier di pittura degli attori

Francesco Salvi dipinti, disegni, incisioni

Sono tre tipi diversi di studi che si fondono tra loro in un gioco tra architettura, totem, composizioni, panorami industriali e dettagli tecnologici. Tutto questo in un interesse da catalogo naturalista, tra contatti elettrici e cavi che si annodano e ricordano i rapporti umani - negli stessi panorami civili - sempre più complicati. È criticamente ed esteticamente innegabile che alla base di questi lavori c’è un grande apprezzamento nei confronti della birra trappista. La serie a matita e pennello su carta-notes gialla è proclive alla varietà lager bionda. (nota critica dell’Autore)

Francesco Salvi

Nato a Luino (VA) nel 1953, si alterna fra cabaret, cinema, musica, narrativa, pittura, teatro e televisione. Dal 1985 al 1987 è uno dei protagonisti del programma televisivo comico “Drive In”, ideato da Antonio Ricci, e dal 1988 al 1989 conduce il suo programma televisivo personale “MegaSalviShow”, seguito da “Polo Ovest” nel 1995. Nel 1991 partecipa ai musical tv Odissea, interpretando Telemaco e Polifemo, e I tre moschettieri, in cui riveste il ruolo di Athos. Nel 1992 appare in versione a fumetti sul numero 1982 di Topolino, nella storia a sfondo ecologista “Pippo e l’ospite d’onore”, di cui cura anche la sceneggiatura, e collabora ancora con la Disney per “Radiotopogiro”, in onda su Radio 2 Rai nella stagione 1995/1996. Nel 1997 presta la voce al personaggio di Lupo Alberto nella serie d’animazione coprodotta dalla Rai, e tra il 2005 e il 2007 fa parte del quartetto di conduttori dello Zecchino d’Oro. Pregevoli anche le sue partecipazioni a “Striscia la notizia” come esilarante inviato culturale, come inviato in Marocco per la terza edizione del reality show “La fattoria”, e nello show “Ballando con le stelle”. Le sue apparizioni televisive gli fruttano ad oggi cinque Telegatti. Si dedica anche alla traduzione di romanzi gialli e polizieschi (tra gli autori tradotti Cornell Woolrich e David Goodis), e scrive numerosi libri comici. Anche cantante, pubblica otto album di successo – al suo attivo cinque dischi di platino e sette d’oro - tra cui Megasalvi (1989), che contiene l’hit C’è da spostare una macchina e Esatto, con cui partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo. La sua prima interpretazione cinematografica è in Per vivere meglio divertitevi con noi (1978), di Flavio Mogherini. A questo fanno seguito una ventina di titoli – tra cui Vogliamoci troppo bene (1989), da lui anche scritto e diretto - in molti dei quali riveste brillantemente anche ruoli drammatici: si ricordano il pugile senza futuro de La rentrée (2001, Franco Angeli), di cui è anche soggettista e sceneggiatore, e per il quale ottiene una candidatura ai David di Donatello, 10th and Wolf (2003, Bobby Moresco, con Val Kilmer, Dennis Hopper e Giovanni Ribisi), e nel biennio 2003/2004 due film di Peter Greenaway basati sul personaggio di Tulse Luper. Numerose anche le partecipazioni a sceneggiati televisivi, da Un matrimonio in provincia (1980, Gianni Bongioanni) a Pane e libertà (2009, Alberto Negrin), passando per Padri (2002, Riccardo Donna) e la fortunata serie Un medico in famiglia. Tra le sue ultime interpretazioni è da ricordare anche Bakhita di Giacomo Campiotti, che già lo aveva diretto al cinema in Mai più come prima (2005).

Senso come rischio. 60 anni di Filmcritica 44

A cura di Alessandro Cappabianca, Lorenzo Esposito, Bruno Roberti, Daniela Turco. Prefazione di Edoardo Bruno (ed. Le Mani) Di Filmcritica, tutto si può dire meno che i suoi 60 anni non siano percorsi da una pluralità di storie, tali che qualcuno potrebbe ritenere perfino in contrasto tra loro: Rossellini e Hollywood, Bresson e Hitchcock, il grande cinema sovietico e il grande cinema americano, Pasolini e Orson Welles, de Oliveira e Clint Eastwood, Straub/Huillet e Godard, Raoul Ruiz e Gitai, oppure anche il cinema mainstream e quello sperimentale. Coppie di opposti che non sono opposti, alla prova della scrittura e della sensibilità filmica. Contro il cattivo cinema, il cinema pretenzioso, contenutistico, mero veicolo di ideologismi. Come dice Godard, il cinema non è un’arte né una tecnica, ma un mistero. E il mistero implica il rischio. “Forse – come concludeva Emilio Garroni in Estetica – il senso è il rischio che non possiamo non correre, di cogliere la sensatezza, mentre la conquistiamo”. Senso come rischio, quindi. Testi di Deleuze, Garroni, Jameson, Lizzani, Montani, Matte Blanco, Nancy, Schrader ecc., che Filmcritica ha segnalato nel corso degli anni, e di cui ha caldeggiato, se del caso, la traduzione italiana, cercano di rispondere alle domande poste dai film, senza operare nessuna scissione tra cinema e pensiero, ma anzi esplicitando il carattere della filosofia come pensiero del cinema. Filmcritica ha sempre preferito assumere il rischio di una critica militante, esercitata sui film, senza troppi salvagenti teorici, nella convinzione che i film siano parte integrante e determinante della teoria stessa, che essi, anzi, possano contribuire a fondarla, più che riceverne legittimazione a posteriori.


Un’esistenza di ordinaria libertà

Ricordo di Marco Felloni

Marco Felloni ci ha lasciato

Marco Felloni salutò per l’ultima volta nel giugno 2008 l’amico Ettore Ferettini: “Convinto che ci vedremo presto a ragionare di cinema in altra situazione, ti saluto caramente”. Mi viene in mente uno dei 33 nomi di Dio, il 32°: “Il silenzio fra due amici”. I 33 nomi di Dio, presentato al Valdarno Cinema Fedic nell’aprile dello stesso anno, fu l’ultimo filmato di Marco, un’opera autobiografica con la sua voce e le sue immagini di repertorio. Racconta di un anziano filmmaker che riflette sul rapporto tra il percorso visivo di alcune sue opere e la religiosità che traspare dal delizioso libretto di Marguerite Yourcenar, scrittrice dichiaratamente atea. Marco ne era entusiasta. Proiettammo quel cortometraggio al Cineclub Roma, doveva venire anche lui dalla sua Ferrara, ma per problemi di salute all’ultimo fu costretto a rinunciare. Mi chiese di registrare la serata e di mandargli il video. Voleva vedere le reazioni del pubblco. Con Marco condividevo, oltre alla passione per il cinema indipendente e per la nostra Fedic, anche un’altra passione. Ci riconoscevamo tutti e due in una rivista

Il gesto Regia: Marco Felloni Sceneggiatura: Marco Felloni Musica: Giordano Tunioli Montaggio: Raffaele Fontanelli Interpreti: Teresa Stanchi, Anna Quarzi, Valerio Vincentini, Elena Felloni Produzione: Cineclub Fedic “Mario Roffi” di Ferrara Durata: 10’ - Italia, col, S8, 1984 SINOSSI Una costruzione femminile estenuata tra velette,volpi bianche e collanoni da divina,oltre all’atteggiamento maschile del vivere inimitabile, distaccato e superiore, dov’è importante sia la rasatura perfetta che l’impeccabile ritratto fotografico. C’è, insomma, un po’ di filologia in questa ricostruzione in scala di un’epoca, che brucia gli ultimi bagliori di un impossibile sogno liberty.

MARCO FELLONI Regista e attore teatrale, per decenni punto di riferimento culturale della città di Ferrara. Attivo nel campo culturale dagli anni ’70, realizza più di trenta cortometraggi, premiati in concorsi nazionali e internazionali. Negli anni ’80 dirige la rivista underground “Giocare è libertà”, e pubblica in seguito i testi teatrali Su una collina chiamata Sodoma (1989) e Je est un autre (1992). Si dedica anche alla narrativa, esordendo nel 2000 con Dieci piccoli misteri. La sua mano tocca anche progetti come il circolo culturale Bukowski e il Teatro dell’Asino. Negli ultimi anni lavora anche come editore, avendo creato insieme col figlio Federico, anch’egli attivo nel campo teatrale, le Edizioni Carmelina. Si è spento a Ferrara, dopo lunga malattia, il 31 marzo 2010.

che tratta di libertà e che come testata ha una semplice A. Capitava di leggerci i nostri micro interventi. Uno dei suoi più belli fu quando ricordò Remo Tartari, un suo compagno di Ferrara, classe 1902, che distribuiva volantini nelle piazze della città contro la guerra nel Golfo. Tartari, io e quanti frequentavano il Valdarno Cinema Fedic, l’avevamo conosciuto quando Marco presentò il suo video Nato Libero a lui dedicato. Tartari era nato sulle rive del Po quando si poteva berne l’acqua, il fiume che amava e che gli dava il senso della libertà. Marco era colpito dall’appassionata militanza che l’aveva accompagnato per tutta la sua vita. Aveva combattuto volontario nella Catalogna libertaria, aveva partecipato alla Resistenza, era tra i fondatori della FAI, aveva vissuto conentusiasmo le esperienze del ’68. Sulla nostra rivista Marco aveva scritto: “Vivo nei suoi ideali e nelle sue speranze, al di là della morte da lui odiata, mero accidente umano”. Per una vita Felloni è stato professore di lettere senza mai bocciare un allievo. Come don Lorenzo Milani, che scrisse con i suoi alunni quella “Lettera a una professoressa” che invece respingeva i ragazzi nelle campagne. Perché Marco si riconosceva nell’impegno verso gli altri e in particolare verso i giovani. Nella sua libreria “La Carmelina”, ogni volta che sono andato a Ferrara, l’ho visto attorniato da ventenni pieni di voglia di fare, sempre alla pari con loro, gestendo il gruppo solo con l’esempio espresso dalle sue tante doti umane e intellettuali. Fedele frequentatore del Valdarno, lo ricordo in platea, seduto ai bordi della poltroncina, quando con voce affannosa interveniva con analisi colte, spesso con riferimenti alla letteratura, alla musica, alla pittura, dimostrando sempre rispetto e attenzione per l’autore. Di contro non gli mancava una certa ironia per il potere, qualunque fosse, anche all’interno della Fedic, un po’ per insofferenza verso l’autorità e un po’ per il piacere di dileggiarlo. Era più forte di lui. Quando gli ricordavo che anche lui era presidente di un Cineclub mi diceva una parolaccia. Per la miseria, quanto gli ho voluto bene.

Angelo Tantaro

Quando si beveva l’acqua del Po Regia: Sceneggiatura: Fotografia: Montaggio: Produzione: Durata:

Marco Felloni Marco Felloni Marco Felloni Marco Felloni CineClub Fedic “Mario Roffi” di Ferrara 15’ - Italia, col., HD, 2008

SINOSSI Basato sui ricordi di Remo Tartari, novantatreenne testimone di un’epoca lontana, si affida alla forza evocativa delle immagini che ricostruiscono il passato nello sforzo, sempre frustrato, di farlo rivivere.

I 33 nomi di Dio Regia: Marco Felloni, Eugenio Squarcia Sceneggiatura: Marco Felloni Fotografia: Eugenio Squarcia Musica: Philip Glass, Lisa Gerrard Montaggio: Marco Sgarbi Interpreti: Elena Felloni, Paola Russi, Marco Sgarbi, Marco Felloni Produzione: Cineclub Fedic “Mario Roffi” di Ferrara Durata: 7’ - Italia, col, Dvd, 2007 SINOSSI L’autore riflette sul rapporto tra l’itinerario visivo di alcune sue opere e la religiosità che traspare dal delizioso libretto I 33 nomi di Dio di Marguerite Yourcenar, scrittrice dichiaratamente atea.

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Ricordo di Adriano Vianello

Il selezionatore selezionato Era così contento di essere tra noi, Adriano. Io avevo cercato di dirglielo in tutti i modi: hai fatto la tua opera prima, è venuta anche bene, allora mandala ai festival importanti. Mandala a Venezia, a Torino, nei posti dove vogliono l’esclusiva. E poi, con calma, l’anno prossimo la iscrivi da noi: tanto siamo un festival piccolo, a noi va bene se il tuo corto è già stato in concorso in mezzo mondo. Era come se sentisse che non ci sarebbe stato un anno prossimo, per lui. Aveva voluto a tutti i costi che il suo Selezionatore fosse sottoposto alla nostra selezione. Che aveva superato senza problemi: io ci tenevo fortemente che il suo film fosse preso per il festival, ma ho ascoltato i pareri di tutta la commissione – e fortunatamente, erano ampiamente positivi – prima di rivelare che il regista di quel corto era uno dei miei migliori amici. Naturalmente non ho proferito verbo neanche con i giurati: Il selezionatore è stato visto, probabilmente apprezzato, aveva la chance di vincere un premio sia come corto che come opera prima, ma non ha vinto nulla. Adriano era superfelice lo stesso. Lui, che pure aveva partecipato da regista a importanti festival teatrali, lui che come autore lavorava da anni in televisione, e nella serie A della televisione, a contatto con i personaggi più potenti dello spettacolo, mi confessava candidamente di sentirsi onorato per essere stato ammesso in

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Il selezionatore Regia: Sceneggiatura: Fotografia: Musica: Montaggio: Interpreti: Produttori: Produzione: Durata:

Adriano Vianello Adriano Vianello Sergio Grillo Vincenzo Ramaglia Flavia Paturzo Filippo De Toro, Luca Di Giovanni, Giuseppe Pestillo, Elena Ramognino, Livio Beshir, Maria Teresa Marino, Giosuè Zurzolo, Valentina D’Andrea Flavia Paturzo, Valentina Ramaglia, Adriano Vianello Accademia Griffith 15’ - Italia, col., HD, 2008

SINOSSI Un giovane dirigente di una non meglio identificata società sottopone alcuni aspiranti impiegati ad un colloquio di lavoro. Di fronte al suo sguardo severo scorrono diversi personaggi, il timido imbranato, il tipo sicuro di sé, la bella ragazza disposta a tutto… Il gioco psicologico tra le parti si fa sadico e ad un certo punto nessuno capisce in che direzione possa portare… Un gioco sui rapporti di potere tra le persone: una guerra non necessariamente si combatte su un campo di battaglia, a volte basta un ufficio anonimo e freddo…

ADRIANO VIANELLO Nato a Venezia nel 1960, autore televisivo e teatrale. Ha affrontato quasi tutti i generi televisivi (quiz, talkshow, prime serate di varietà, strisce quotidiane, per Rai e Mediaset) e lavorato con alcuni dei principali conduttori della tv generalista. Ha scritto e diretto numerosi testi teatrali, tra cui Internautilus (1996, il primo esperimento di teatro su internet) e Heroides (da Ovidio, in scena al festival di Taormina del 1997), ed è stato finalista al premio IDI con Il progetto di Bach e Mozart. Al cortometraggio Il selezionatore è legato il suo debutto come regista cinematografico. Il suo grande cuore ha cessato di battere a Roma il 16 ottobre 2009.

concorso al Valdarno Cinema Fedic. E arrivato da noi il venerdì sera, una volta finite le prove di “Domenica In” (e marinando, non si sa bene come, quelle importanti del sabato, alla vigilia della trasmissione…), s’immergeva nel clima festivaliero con la naturalezza e la spontaneità di cui solo lui era capace. Perché Adriano era l’uomo più socievole del mondo, affabile e disponibile verso gli altri come nessuno. Provava uno sconfinato piacere nel condividere gli amici – e ne aveva tantissimi – e a far incrociare le relazioni: cosa del tutto insolita nel mondo dello spettacolo, in cui, generalmente, tutti si tengono strette le conoscenze che hanno, nel timore che chiunque possa soffiarti il contratto sul filo di lana. Non riesco minimamente a calcolare quante persone ho conosciuto a casa di Adriano, nel corso di sontuose cene che organizzava con la munificenza di un nobile veneziano d’altri tempi. E quante partite di calcio in tv abbiamo visto assieme, nella gioia e nella sofferenza, e come sia triste adesso commentarle allo stesso modo, ma rivolgendomi alla poltrona vuota accanto alla mia. Era evidente che un uomo così aperto alla vita non dovesse fare una grinza – con grande stupore di tutti i ragazzi del festival, in poche ore diventati suoi grandi amici – se a tarda notte si ritrovava fuori dall’albergo per un disguido, ed era costretto a riparare in quel di Montevarchi. Era evidente che un uomo così entusiasta della vita finisse per attraversare la giornata di sabato – quella della prima proiezione mondiale del suo corto, quella del dibattito a fine film, quella della premiazione, e della festa finale – con gli occhi smarriti e gioiosi del bambino che entra per la prima volta a Disneyland. L’autore del Selezionatore era un uomo selezionato, uno che spiccava nella massa, uno che si librava sugli altri con la leggerezza e lo charme di un tanguero argentino. Certo, per meglio ballare il tango, sua grande passione, ogni tanto diceva di vagheggiare per sé un fisico più snello: ma il suo corpo era a malapena idoneo a contenere la sua grande anima. Francesco Calogero


LA DECADE PRODIGIOSA I film Fedic degli anni ‘50

materiali dalla Fondazione Cineteca Nazionale Fedic

Saranno proiettati L’ISOLA SEMPLICE di Aldo Nascimben (1950 - 18’) Cineclub Treviso LA GIOSTRA di Nino Rizzotti (1952 - 12’) Cineclub Milano SPIAGGIA D’OCCASIONE di Mino Crocé (1954 - 25’) Cineclub Casale Monferrato SCANO BOA di Renato Dall’Ara (1954 - 10’) Cineclub Rovigo LA PUPA di Piero Bergamo (1955 - 18’) Cineclub Padova GENTE DELLA LAGUNA di Tullio Mainardi (1955 - 15’) Cineclub Trieste LE AVVENTURE DELL’ALTRO IO di Gabriele Candiolo, Alfredo Moreschi, Gino Merinuzzi (1955 - 11’) Cineclub Sanremo IL CERO di Giuseppe Fina (1955 - 12’) Cineclub Milano

INCANTESIMO DI MEZZOGIORNO di Gabriele Candiolo e Alfredo Moreschi (1957 - 11’) Cineclub Sanremo CENA PER DUE di Gino Ascani e Tino Limonta (1958 - 19’) Cineclub Milano VISITAZIONE di Piero Livi (1958 - 18’) Cineclub Olbia ANTICO FRANTOIO di Gabriele Candiolo e Alfredo Moreschi (1959 - 10’) Cineclub Sanremo LA BARCA BIANCA di Luigi Nucci (1959 - 14’) Cineclub Firenze SETTE MINUTI di Paolo Capoferri (1959 - 9’) Cineclub Bergamo

ANDREA FANTONI di Paolo Capoferri (1956 - 13’) Cineclub Bergamo

SORTILEGIO di Gigi Volpati (1960 - 20’) Cineclub Vigevano

NOZZE D’ARGENTO di Massimo Sani e Ezio Pecora (1956 - 12’) Cineclub Ferrara

PAPE’ SATAN ALEPPE di Giuseppe Carnazzi, Federico Rampini, Achille Rota (1960 - 15’) Cineclub Bergamo

SANDRO di Silvano Mencaroni (1956 - 8’) Cineclub Arezzo

CASELLO 11090 di Paolo Capoferri (1960 - 7’) Cineclub Bergamo

LA PORTA APERTA SULLA STRADA di Nino Giansiracusa (1957 - 20’) Cineclub Milano MARCO DEL MARE di Piero Livi (1957 - 18’) Cineclub Olbia ECCE LIGNUM di Paolo Capoferri (1957 - 24’) Cineclub Bergamo

L’ULTIMO GIOCO di Gabriele Candiolo e Alfredo Moreschi (1960 - 25’) Cineclub Sanremo IL GOTICO SENESE di Giovanni Parenti (1960 - 14’) Cineclub Siena per le sinossi, cfr. depliant

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valdarno cinema fedic 2010 61° concorso nazionale “premio marzocco” Vetrina Fedic


Angeli macchiati Regia: Franco Barca Sceneggiatura: Franco Barca Fotografia: Linda Parente Musica: Francesco Perri Montaggio: Daniele Cribari Produttori: Natascia La Valle Produzione: Centro Studi “Don Ciccio Salvino” - Mendicino Durata: 14’ - Italia, col., Hdv, 2009 - Cineclub Mendicino (CS)

Regia: Emilio Mandarino Sceneggiatura: Patrizia Berlicchi, Emilio Mandarino Fotografia: Emilio Mandarino Musica: Elson Products Montaggio: Emilio Mandarino Produttore: Emilio Mandarino Durata: 3’ - Italia, col., DvCam, 2009 Cineclub Good Luck 99 Cinema - Alpignano (TO)

SINOSSI Angela è una maestra elementare felicemente sposata da due anni. L’incontro fatidico al supermercato con una persona, riapre una ferita mai cancellata.

SINOSSI Gli stessi versi e le medesime immagini possono comporsi e scomporsi, associarsi e dissociarsi tra loro, in infinite combinazioni, a formare poesie e visioni sempre diverse. Ma l’anima ne coglie, in un momento preciso, solo quelli con i quali parlare ad altre anime.

FRANCO BARCA Autore di teatro, attore e regista. Da quattro anni scrive sceneggiature per cortometraggi dilettandosi anche a produrli. Nel 2009 vince il Festival di Malta incentrato sul tema dell’interculturalità (concorso riservato alle scuole). Angeli macchiati è la sua prima opera a livello professionistico.

Bende 50

Angeli per strada

Regia: Marco Sani Sceneggiatura: Marco Sani Fotografia: Marco Sani Musica: R.Barbieri (“Forbidden Song”), P.Lotti (“Cadenza lunare”) Montaggio: Marco Sani Interpreti: Pierfrancesco Bigazzi, Rossano Dalla Barba Produzione: Jerome Stuart Production Durata: 6’ - Italia, col., MiniDv, 2010 - Cineclub Sangiovannese SINOSSI Un colloquio inquietante tra due sconosciuti. Un ambiente surreale. La paura come motore dell’azione. Un viaggio rapido e frenetico nell’inconscio umano di chi crede di poter sfuggire da se stesso, dalla sua vera natura.

MARCO SANI Nato a Montevarchi nel 1988, dopo aver conseguito il diploma di maturità scientifica, vince una borsa di studio con Laggiù dopo posso amarti, per il corso di sceneggiatura alla scuola di cinema “Sentieri Selvaggi” (Roma). Tra il 2008 e il 2009 segue i corsi di sceneggiatura a Roma, partecipa come assistente alla regia nella produzione del cortometraggio Psicodramma (2009), scrive due sceneggiature di lungometraggi (Crazy Wilds e Ice Eyes) e partecipa a due concorsi indetti dal “Premio Franco Solinas”. È iscritto al corso di laurea Dams della facoltà di Lettere a Firenze. Bende è la sua prima opera da regista.

EMILIO MANDARINO Nato nel 1954 a Roma, realizza numerose opere che partecipano a trasmissioni televisive, a concorsi, festival e rassegne in ambito nazionale ed internazionale, anche in rappresentanza dell’Italia. Presidente della Giuria del Festival Corto Fiction Chianciano Terme, ha tenuto corsi e seminari e scritto articoli per le riviste Videotecnica e Video Tecnica & Mercato. Nel 2007 è divenuto socio Fedic, ed è stato inserito nella Enciclopedia del Cinema in Piemonte ed insignito dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine “al merito della Repubblica Italiana”.

Cagliari... appunti di vista Regia: Fotografia: Musica: Montaggio: Durata:

Federico Boy Federico Boy Arnaldo Pontis Federico Boy 32’ - Italia, col., MiniDv, 2009 - Cineclub Cagliari

SINOSSI Attraverso un gioco di dissolvenze dal passato al presente, le profonde trasformazioni della città di Cagliari, che hanno interessato non soltanto la struttura urbanistica, ma anche la vita sociale, architettonica ed economica del capoluogo sardo. In questo passaggio si cercano di riscoprire gli stessi punti di vista che hanno mosso i fotografi della città, per ritrovare quell’emozione fissata in uno scatto e darle vita in un confronto che vede il passato e il presente sfumare l’uno nell’altro. Si ritrova così uno spirito che avvertiamo negli angoli delle strade, nei muri dei palazzi, nell’espressione e nei gesti dei cagliaritani di ieri e di oggi. «Cagliari è una città di ombre. Non il sole, ma il tempo le proietta sui nostri giorni. La nostra immaginazione le conserva nei luoghi della quotidianità e le consegna ad uno stato di dissolvenza temporale. Esse fanno angolo con gli angoli delle strade, passi ad ogni passare e rumore di polvere tra i muri ammutoliti dal maestrale.»

FEDERICO BOY Nato a Cagliari nel 1967, videomaker indipendente, si occupa da anni di grafica e fotografia, sperimentando le possibilità linguistiche che offrono i mezzi elettronici nella manipolazione delle immagini. Cagliari... appunti di vista è la sua prima opera, realizzata a conclusione di un lavoro durato tre anni.


Il contratto

Diversità

Regia: Emilio Mandarino Sceneggiatura: Mariela Pravisano, Emilio Mandarino Fotografia: Giacomo Casano Montaggio: Emilio Mandarino Interpreti: Pino Ianni, Lino Di Santo Produttori: Emilio Mandarino Produzione: Good Luck 99 Cinema Durata: 8’ - Italia, col., DvCam, 2009 Cineclub Good Luck 99 Cinema - Alpignano (TO)

Regia: Vito D’Ambrosio Sceneggiatura: Vito D’Ambrosio, Carlo Ranieri Saporiti, Alessandro Cerrato Fotografia: Carlo Ranieri Saporiti Musica: aa.vv. Montaggio: Carlo Ranieri Saporiti Interpreti: Franco Travaglio, Gina Marasco, Aurelio Bard, Vito D’Ambrosio Produttore: Vito D’Ambrosio Produzione: V d’A Mc Murphy Production Durata: 13’ - Italia, col., Dv, 2009 - Cineclub Piemonte Torino

SINOSSI Un professionista serio ed affidabile. Un contratto facile da concludere come tanti altrI, ma...

SINOSSI Una coppia non più giovanissima si incontra casualmente in un ristorante. Lui si innamora fortemente e cerca di rivederla il giorno successivo, invano. Per alcuni giorni staziona davanti al ristorante ma inutilmente. Un giorno, però, sbirciando ai vetri della finestra del ristorante la vede seduta al solito posto. Le fa recapitare un mazzo di rose, che lei accetta. Lui si presenta, i due si piacciono e pranzano allo stesso tavolo. Quando però stabiliscono di passare il week end successivo fuori porta, lui scopre la terribile realtà....

EMILIO MANDARINO Per la biofilmografia cfr. pag. 50

VITO D’AMBROSIO Nato a Minervino Murge (BA) nel 1928, si trasferisce a Torino alla fine del 1945. Nel 1950 svolge il servizio militare e fino al 1954 studia come geometra e si dedica all’assistenza di cantieri edili e militari. Lavora come geometra fino al 2006. Nel 1993 si iscrive al CEDAS, Sezione Cine Video FIAT di Torino, che continua a frequentare tutt’ora. Dirige svariati cortometraggi: nel 2001 riceve il secondo premio al Cinevideo Cedas con Acqua minerale, nel 2003 invece raggiunge il primo posto nel medesimo concorso con Il sospirato parcheggio. Nel 2006 il suo film Il silenzio è selezionato nella vetrina del Valdarno Cinema Fedic.

Dove va l’arte oggi? Regia: Rossana Molinatti Sceneggiatura: Rossana Molinatti Fotografia: Rossana Molinatti Musica: New Age “Dreamland”, Debussy, Beethoven “Terza sinfonia” Montaggio: Rossana Molinatti Produttore: Rossana Molinatti Durata: 18’ - Italia, col., MiniDv, 2009 - Cineclub Venezia SINOSSI Dove va l’arte oggi? L’autrice meditando e guardando il mondo che la circonda ha tratto la sua conclusione.

ROSSANA MOLINATTI Vive ed opera a Venezia, dove è presidente del Cineclub Fedic. Le maschere che realizza e dipinge ogni anno per il Carnevale di Venezia hanno ricevuto numerosi riconoscimenti e sono state esposte in numerose mostre cittadine ed europee.

Franco Fiorucci Regia: Giorgio Ricci Sceneggiatura: Giorgio Ricci Fotografia: Giorgio Ricci Montaggio: Giorgio Ricci Produttore: Giorgio Ricci Durata: 35’ - Italia, col., DvCam, 2009 - Cineclub Pesaro SINOSSI Franco Fiorucci, acquarellista, racconta la sua vita in occasione dei suoi 50 anni di attività. Una giovane età non proprio felice, una grande passione per i colori, le forme, ed il desiderio di trasmettere sentimenti fanno di Franco un soggetto interessante da scoprire, senza censure e nel rispetto della verità

GIORGIO RICCI Pesarese, sin dagli anni sessanta si diletta al racconto ed al commento con le immagini. Ha frequentato corsi con D’Alatri, C. D’Amico, Contarello, Brass, Piccioni, Ferrini, Caimi, Bagnasco, Angelucci, C.C. Ruiz, Ferlito e altri. E’ istruttore operatore subacqueo e si dedica alle riprese subacquee per alcune reti televisive nazionali. Si dedica prevalentemente al documentario ed ha prodotto numerose opere, senza disdegnare i film a soggetto. Mette costantemente la sua esperienza a disposizione degli altri nel CineVideoClub di Pesaro, del quale è presidente.

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Hiroshima Regia: Maurizio Pratesi Sceneggiatura: Maurizio Pratesi Fotografia: Maurizio Pratesi Musica: Rachmaninov (“Gorgoroth”) Montaggio: Maurizio Pratesi Produttore: Maurizio Pratesi Durata: 8’ - Italia, col., MiniDv, 2009 - Cineclub Casale Monferrato SINOSSI Hiroshima, un nome che evoca la distruzione di massa e l’uso dell’atomo per lo sterminio. Quel 6 Agosto 1945 alle ore 8,15 furono uccise in un colpo dalle 100.000 alle 200.000 persone. Molte altre perirono nei giorni e mesi seguenti. Senza contare le vittime delle radiazioni. L’alternativa al dialogo fra i popoli potrebbe portarci ad una catastrofe con esiti ancora più tremendi. Queste e altre considerazioni accompagnano l’autore durante la visita al Parco della Pace di Hiroshima.

MAURIZIO PRATESI Da sempre grande appassionato di cinema, diplomato alla Scuola del Cinema di Milano, è animatore culturale, membro del Direttivo di Invideo e collaboratore dell’omonima Rassegna, e presidente del Circolo del Cinema “Amici di Invideo”. Nel febbraio 2008 il Cinema Gnomo di Milano gli dedica una retrospettiva, intitolata “La solitudine del filmmaker”, organizzata dal Settore Cultura. Il suo ultimo lavoro, il corto a soggetto L’intrattura, è del maggio 2009.

Lei 52

Regia: Paolo Cappelli Sceneggiatura: Paolo Cappelli Fotografia: Manuela Bimbi Musica: Gruppo Inchanto e Riccardo Cherubin Montaggio: Paolo Noli Interpreti: Hans Tyssens, Paolo Cappelli, Michela Valdambrini, Franco Bernardini, Alessandro Masini, Calogero Dimino, Pietro Ventura, Paola Bernardini Produttori: Paolo Cappelli Durata: 19’ - Italia, col., MiniDv, 2009 Cineclub Immagine e Suono - Chianciano Terme SINOSSI La regista teatrale si sta recando a teatro per provare il suo ultimo spettacolo. Un incontro inaspettato gli cambierà per sempre la vita...

PAOLO CAPPELLI Dopo trenta anni di teatro e varie apparizioni in fiction, film e cortometraggi, gira alcuni film da regista.

Insuperabili Regia: Tiziana Spennacchio Sceneggiatura: Tiziana Spennacchio, Alessandra Marinello Fotografia: Tiziana Spennacchio Musica: Lollipop (“That I would be good”) Montaggio: Tiziana Spennacchio, Tino Dell’Erba Interpreti: Classe 1° D dell’ Istituto Comprensivo “Don Milani” - Rivalta Torinese Produttori: Tino DellErba Produzione: Akropolis Group Durata: 7’ - Italia, col., MiniDv, 2009 - Cineclub Piemonte Torino SINOSSI Mettersi nei panni degli “altri”. A scuola una mattina come tante. Video realizzato sul tema “Lo sport come veicolo di integrazione”.

TIZIANA SPENNACCHIO Insegnante di lettere presso l’Istituto Comprensivo Don Milani di Rivalta di Torino. Insuperabili è la sua prima produzione.

Lezione di Tai-Chi Regia: Gabriella Vecchi, Vivian Tullio, Giuseppe Squarcio Sceneggiatura: Gabriella Vecchi, Vivian Tullio, Giuseppe Squarcio Fotografia: Giorgio Sabbatini Musica: Giorgio Sabbatini Montaggio: Giorgio Sabbatini Interpreti: Angela Pantalone, Mario Malossi, Aldo Berti, Ornella Pozzi, Giuliano Iemmi Produttori: Gabriella Vecchi, Vivian Tullio, Giuseppe Squarcio Durata: 5’ - Italia, col., Dv, 2009 - Cineclub Piemonte Torino SINOSSI Un parco, una coppia, un cane, un uomo che fa arti marziali, una bella donna che lo abbraccia, ma non tutto è quello che sembra…

GABRIELLA VECCHI Nata a Buenos Aires nel 1953, è docente universitaria di Microbiologia. Appassionata dell’immagine, dapprima fotografica e poi cinematografica, ha partecipato come interprete, operatrice e collaboratrice a numerosi cortometraggi, sia in pellicola che in video, di Sereno Tullio, Giorgio Sabbatini e Paolo Sabbatini. Dal 1995 realizza alcuni cortometraggi come autrice e coautrice, preferendo il mezzo elettronico.


Il miracolo del latte Regia: Sceneggiatura: Fotografia: Musica: Montaggio: Interpreti: Produttori: Durata:

Antonio Fabbrini Antonio Fabbrini Antonio Fabbrini Antonio Fabbrini Antonio Fabbrini Lorenzo Michelini, Denny Bonciolini, Alessio Giusti, Maurizio Pandolfi, Barbara Cantelli, Manola Malvisti Antonio Fabbrini 25’ - Italia, col., MiniDv, 2009 - Cineclub Sangiovannese

SINOSSI Il professor Angelo Conti è entrato in possesso di un documento antico molto importante: si tratta di uno scritto di Leonardo da Vinci, che parla di un misterioso avvenimento accaduto a “Castel San Giovanni”, l’attuale San Giovanni Valdarno. Il professore è troppo impegnato per fare delle ricerche approfondite, così chiede a Marco, un suo ex allievo, di recarsi a San Giovanni per cercare di svelare il mistero.

ANTONIO FABBRINI Nato a San Giovanni Valdarno nel 1964, fa le prime esperienze come musicista, e nel 1996 comincia a recitare sotto la guida di Claudio Carini, regista del gruppo teatrale “Piatto di grano” di Pergine Valdarno. Nel 1998 entra a far parte della compagnia “Carbone prezioso”, frequentando poi la scuola del Teatro Garibaldi di Figline Valdarno, guidata da Alberto Gagliarli, e un corso di recitazione diretto da Daniele Trambusti. Al cinema recita in tre mediometraggi di Michele Rosania. Esordisce alla regia nel febbraio 2006 con My Way, seguito da Appuntamento con la vita (2006); a questi fanno seguito Radio Campo Dei Miracoli (2007), e il cartoon Troppe papere nel laghetto (2009), entrambi selezionati in concorso al Valdarno Cinema Fedic.

La risata Regia: Rolando Nucci, Alessandro Cerrato, Vito D’Ambrosio Sceneggiatura: Rolando Nucci, Alessandro Cerrato, Vito D’Ambrosio Fotografia: Giorgio Sabbatini Montaggio: Giorgio Sabbatini Interpreti: Angela Pantalone, Ornella Pozzi Durata: 9’ - Italia, col., Dv, 2009 - Cineclub Piemonte Torino SINOSSI La visita inaspettata dell’amica Enrica è l’occasione per Lidia di confidare alcune sue paure, vissute all’interno di una bella casa, un po’ isolata, durante una serata piovosa e temporalesca. Quando l’amica lascia la casa, tra tuoni e fulmini per il peggioramento del temporale, Lidia si trova sola con paure e interrogativi, che diventano incubi nel momento in cui sente una strana “risata”. Sotto le coperte del letto trova un momentaneo buon rifugio, ma soltanto una nuova visita dell’amica potrà ridarle un po’ di serenità.

ROLANDO NUCCI Incoraggiato da un certo riconoscimento dalle prime opere presentate in ambito regionale, ha costruito un suo percorso di ricerca, conservando la memoria di ciò che accade, dove i Luoghi hanno ricordi, per un’ipotesi di lavoro, che poi diventerà immagini. Con il fattivo aiuto di attenti esegeti, ha iniziato a respirare in modo nuovo, avvicinandosi gradualmente alla forza delle immagini e della musica, affidate agli effetti delle nuove tecnologie. Vito D’Ambrosio Per la biofilmografia cfr. pag 51.

Per non dimenticare Regia: Beppe Rizzo Sceneggiatura: Beppe Rizzo Montaggio: Beppe Rizzo Durata: 14’ - Italia, b/n e col., Dv, 2010 - Cineclub Alassio SINOSSI Le immagini, le voci, le musiche di questo filmato appartengono alla Storia. Le emozioni provate durante la visione e l’ascolto persuadono l’autore di condividerle sia con coloro che, come lui, vissero quel lontano periodo, sia con i giovani, perché essi possano apprendere ed anche riflettere.

BEPPE RIZZO Nato a Messina nel 1937, trascorre buona parte della sua vita ad Alassio, in Liguria, sua città di adozione. La produzione di immagini in movimento ha inizio nel 1976. Da allora partecipa a diversi concorsi e rassegne, riscuotendo unanimi consensi. A San Giovanni Valdarno è stato selezionato alcune volte per Montecatini FilmVideo e ha pure ricevuto tre Gigli d’Argento. La sua attività cinematografica è rivolta anche a terzi, per i quali produce lavori in video di vario genere. Anche direttore artistico di alcuni Cineforum, promuove il diffondersi dei cortometraggi sulle piazze di numerose cittadine liguri.

Solidarietà pratica Regia: Lauro Crociani Sceneggiatura: Lauro Crociani Fotografia: Lauro Crociani Musica: Enzo Paolessi, Claudio Bosio Montaggio: Lauro Crociani Interpreti: Antonio Fadda, Lauro Crociani, Francesco Baccioni, Claudio Carletti, Vincent Gattuso, le ragazze del “Bahia Show” Produttore: Lauro Crociani Produzione: Immagine e suono Durata: 4’ - Italia, col., MiniDv, 2009 Cineclub Immagine e Suono - Chianciano Terme SINOSSI I cartelli degli orari dei pullman sono stati collocati bassissimi, ignorando le esigenze degli utenti. Sentiamo tanta retorica attorno, ma da questo piccolo elemento si capisce come la nostra comunità sia ormai alla deriva...

LAURO CROCIANI Come autore è attivo da molti anni nel settore audiovisivo. Ha realizzato una trentina di corti per lo più comico-satirici, alcuni trasmessi da Blob di Rai Tre. Ha vinto due festival nazionali, un premio internazionale e altri numerosi riconoscimenti. Con la sua maglietta a righe di scena (bianca e rossa) è probabilmente l’unico personaggio che attraversa questi dieci anni di cambiamenti tecnologici con la stessa identità, passando dal VHS al dv-cam. Un caso di cui nessuno si è accorto in questo macrocosmo frammentato e indecifrabile dei cortometraggi. La comicità ha le radici nella sua campagna toscana e nell’umorismo bunkeriano dell’Alan Ford con cui è cresciuto, una miscela di sarcasmo e ironia che ne fanno un personaggio sicuramente irripetibile.

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Una tartaruga di troppo Regia: Luigi Ballista, Gianfranco Chiapello Sceneggiatura: Luigi Ballista, Gianfranco Chiapello Fotografia: Giorgio Sabbatini Musica: Dennis Wilson (Circo, Patinaje, Conflicto) Montaggio: Giorgio Sabbatini Interpreti: Pietro Antonio Nevolo, Vanessa Pagliano, Maria Sole Cochis, Manuela Senor, Teddy Savella Produttori: Luigi Ballista, Gianfranco Chiapello Durata: 3’ - Italia, b/n, Dv, 2009 - Cineclub Piemonte Torino SINOSSI Pietro è un uomo diabolico. Mentre è in giro per negozi con la fidanzata riesce pure ad incontrarsi con l’amante e a baciarla sotto gli occhi increduli della prima, alla quale dice che quello che sta vedendo non è altro che una “candid camera”. Ma…

LUIGI BALLISTA Nato a Torino nel 1964, si appassiona al mondo dei videomaker nel 2005. Così frequenta un corso base per videomaker, e un altro corso base per il montaggio con Premiere, partecipando inoltre ai corsi tenuti da Giorgio Sabbatini inerenti a “Sceneggiatura”, “Regia 1” e “Regia 2”.

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valdarno cinema fedic 2010 61° concorso nazionale “premio marzocco” Spazio Toscana


Claire Regia: Marco Compiani Sceneggiatura: Marco Compiani Fotografia: Francesco Ritondale Musica: Giuseppe Terra Cassaro Montaggio: Roberto Schoepflin Interpreti: Pasquale Palombo, Roberto Rolla, Emiliano Giuliani, Alessia Astorri, Anzo Cencini Produttori: Marco Compiani Durata: 16’ - Italia, col., Hdv, 2009 SINOSSI Il viaggio mentale di un ragazzo alla ricerca di una misteriosa figura femminile: Claire.

MARCO COMPIANI Nato ad Arezzo nel 1985, si laureato in cinema, teatro, produzione multimediale presso l’Università di Pisa. È redattore della rivista di critica cinematografica online Gli Spietati (www.spietati.it). Claire è la sua opera prima.

Immoto perpetuo Regia: Valentina Cidda, Mirco Sassoli Sceneggiatura: Valentina Cidda Fotografia: Mirco Sassoli Musica: Arvo Part Montaggio: Mirco Sassoli Interpreti: Valentina Cidda Produzione: Dulcamarateatro Video Production - Arezzo Durata: 12’ - Italia, b/n, MiniDv, 2009 SINOSSI Una donna si muove senza sosta all’interno di una casa abbandonata, tra le macerie e il silenzio, tra le piante e le erbacce che si aggrappano ai muri, alle crepe, all’immobilità del tempo che ruota su se stesso senza trascorrere mai, sotto un cielo azzurro che ora sanguina, ora si ritinge d’azzurro, senza tregua, unico orologio sulla torre del vuoto. Il racconto filmico è una linea retta, sospesa, dove nulla inizia e nulla finisce ma tutto accade “nel frattempo”, e continua ad accadere senza fine nella totale inazione, nella totale assenza dalla volontà di agire. Un andamento delle immagini che presume la loro eterna ripetizione in una sorta di condanna senza via d’uscita che rispecchia non tanto una vicenda, una situazione, un esistenza reale, quanto piuttosto uno stato dell’anima.

VALENTINA CIDDA Nata a Roma nel 1978, è cantante, pianista, attrice, regista.Anche scrittrice, riceve numerosi premi e riconoscimenti. Comincia a lavorare come dialoghista e adattatrice cinematografica, firmando le versioni italiane di film quali L’estate di Kikujiro di Takeshi Kitano, Una storia vera, La tigre e il dragone, Regole d’onore e The Hunted. Alla fine del 2004 istituisce il gruppo di ricerca e produzione teatrale Dulcamara Teatro. Nel 2005 inaugura “Il Garage” - di cui assume la direzione artistica - centro di studio e ricerca cinematografica. Da giugno ad agosto 2009 conduce il Buongiorno di Rai Radio1, ed Effetto Notte su Rai Radio2. MIRCO SASSOLI Per la biofilmografia cfr. pag. 24

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Regia: Neri MacFarlan Sceneggiatura: Neri MacFarlan Fotografia: Enrico Sparti Musica: Marcantonio Infascelli, Eugenio Vatta Montaggio: Valentina Mariani Interpreti: Neri MacFarlan, Caterina Carpinella Produttori: Neri MacFarlan Durata: 9’ - Italia, col., Super 16mm, 2010 SINOSSI Ci sono dei lati oscuri dell’ animo umano che falsano la percezione della nostra realtà, inducendoci ad osservare e giudicare il mondo esclusivamente dalle ferite, incrinando i nostri rapporti irrimediabilmente. Siamo di fronte a un bivio, e abbiamo una sola chance: vivere ma morire a poco a poco ogni giorno. O immergersi con coraggio ed innocenza nelle nostre ferite per portarvi una nuova luce.

NERI MACFARLAN Nato a Firenze, si laurea in comunicazione all’Università di Firenze, e studia recitazione fin dall’infanzia. Si diploma come filmmaker alla New York Film Academy: il cortometraggio 1 millimetro dall’anima è il suo debutto da regista.

Monolito Regia: Fotografia: Musica: Montaggio: Interpreti: Produttori: Durata:

David Gori David Becheri Marco Fedi David Becheri Riccardo Marchi David Gori, Riccardo Marchi 8’ - Italia, col., MiniDv, 2009

SINOSSI Corto tratto da “Amleto” di Shakespeare. Per l’esattezza è un estratto, cioè “La confessione di Re Claudio”. Il personaggio ideato dall’autore tramite lo sdoppiamento della sua coscienza incarna colui che per brama di potere giunge addirittura a commettere l’uccisione del proprio fratello, cioè di un suo simile.

DAVID GORI Nato a Prato, nel 2006 dirige due scene del corto collettivo Da questa parte del mondo, prodotto dalla scuola-cinema “Anna Magnani”. Sempre nel 2006 dirige il corto Ombre e fumo. Nel 2009 viene diretto da Mirko Toccafondi ne Il sole splende fuori.


La stanza di Ames Regia: Gianluca Puddu Sceneggiatura: Gianluca Puddu Fotografia: Tommaso Monechi Montaggio: Gianluca Puddu Interpreti: Maurizio Bianco, Giulia Cecchini Produttori: Gianluca Puddu Produzione: Scuola di Cinema Immagina - Firenze Durata: 15’ - Italia, col., MiniDv, 2009 SINOSSI Racconto psicologico di una personalità disturbata e del suo percorso percettivo, legato al suo vissuto e visto attraverso la sua personale ottica.

GIANLUCA PUDDU Nato a Nuoro nel 1978, consegue gli attestati di regia e montaggio alla Scuola di Cinema Immagina di Firenze, quindi quello di filmmaker (16 mm e digitale) presso la New York Film Academy. Frequenta poi diversi corsi di specializzazione avanzata di montaggio e postproduzione, nonché di direzione della fotografia in 35 mm., prima di realizzare diversi cortometraggi e videoarte, in digitale ed in pellicola.

L’uomo più fortunato del mondo Regia: Jacopo Fontanella Sceneggiatura: Jacopo Fontanella Fotografia: Jacopo Fontanella Montaggio: Almaplena Studios (Montevarchi) Interpreti: Danny Bonicolini, Barbara Cantelli, Alessio Giusti Produzione: Virus Veneni Durata: 32’ - Italia, col., Hdv, 2009 SINOSSI Adua è una brillante ricercatrice universitaria che lavora per il Dipartimento di Botanica. Un giorno qualunque, perlustrando i boschi, si imbatte nel giovane Manfredi, dal carattere rude e schivo. Inizialmente, Manfredi non apprezza la vicinanza di Adua, che tenta invano di stabilire un’amicizia: si definisce infatti “l’uomo più fortunato del mondo”, l’unico degno di vivere lontano dal resto del mondo, e disposto a tutto pur di conservare tale privilegio. A poco a poco però Manfredi inizia a vedere il mondo esterno, il “mondo degli uomini”, da un altro punto di vista; mentre Adua scoprirà che, dietro la “fortuna” dell’ uomo, si celano gli spettri di un’emozionante vita passata...

JACOPO FONTANELLA Nato a Montevarchi (AR), si laurea in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche. Nel 2001 entra a far parte del laboratorio cinetelevisivo Moving, presso il quale partecipa alla realizzazione dei cortometraggi collettivi Sguardi (2001, con Carlo Monni e Laura Curino) e Perché?. Al 2004 risale il suo primo film da regista, Sogni e passioni, mentre del 2006 è Looking for a Kiss. Nel 2006 partecipa alla realizzazione di un cortometraggio collettivo ispirato ad un racconto di Ron Goulart, La cucina di mammà. Nel 2007 dirige Ailovinter - Storia di un nerazzurro sfegatato, quindi uno spot pubblicitario a sfondo sociale, La vita è bella - Non perderla per strada! e infine la sua regia più ambiziosa, il mediometraggio Noli Me Tangere, completato agli inizi del 2008.

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valdarno cinema fedic 2010 61° concorso nazionale “premio marzocco” Fedic Scuola


VALDARNO CINEMA SCUOLA VISIONI DI FUTURO Sezione Scuola Progetto di Valdarno Cinema Fedic Scuola, in collaborazione con il Comune di San Giovanni Valdarno e la Regione Toscana Lo scopo del progetto, realizzato con la collaborazione di Valdarno Cinema Fedic e Fedic Scuola, è stato quello di favorire la partecipazione degli Istituti scolastici della città di San Giovanni Valdarno (Scuole Primarie e Scuole Secondarie di Primo e Secondo Grado) alla fruizione dell’arte cinematografica, valorizzando contemporaneamente la creatività degli studenti. Il tema dell’iniziativa, in sintonia con il soggetto prescelto per l’edizione 2009 della “Festa della Toscana”, organizzata dal Comune di San Giovanni Valdarno (Presidenza del Consiglio Comunale – Assessorato alla Cultura) con il contributo della Regione Toscana e dedicata a “Arti, Culture, Futuro”, riguarda le produzioni dello sguardo e dell’immaginazione rivolti verso il “futuro”. Attraverso la realizzazione di un concorso di scrittura cinematografica (sceneggiatura e story-board), vari ragazzi di diverse fasce d’età sono stati coinvolti in un percorso che ha cercato di valorizzare il cinema e la creatività giovanile. Gli studenti si sono confrontati principalmente con storie di fantascienza e con sceneggiature ucroniche, utopiche o distopiche, che potrebbero divenire una base di confronto con il presente culturale e sociale della nostra regione e del nostro territorio. Il 5 e il 6 maggio, alle ore 9,30, saranno organizzate due mattinate interamente dedicate all’incontro con le scuole elementari, medie, istituti superiori di San Giovanni Valdarno e con l’Università di Siena-Arezzo. Nell’ambito di tali incontri, oltre all’organizzazione di proiezioni e di un seminario specifico, avrà luogo la premiazione del concorso “Visioni di Futuro – Sezione Scuola”. Anche quest’anno Valdarno Cinema Fedic Scuola ha realizzato una Giuria Giovani composta da studenti dell’Università di Siena-Arezzo, dell’Università di Firenze e da studenti dell’Istituto comprensivo “Giovanni da San Giovanni” (Liceo delle Scienze Sociali). Per la composizione, cfr. pag.11. PROGRAMMA

Mercoledì 5 maggio 2010, ore 9:30 Introduzione all’evento e presentazione dei cortometraggi a cura della dott.ssa Maria Teresa Caburosso, responsabile Fedic Scuola le proiezioni Fare sport è bello Scuola dell’Infanzia “Collodi” Valmadrera Parè (Lc) - bambine e bambini di 5 anni – anno scolastico 2008/2009 1° premio Scuola Infanzia

No alle cattive abitudini, sì al movimento che rende più sani e più belli. 60

I promessi sposi Scuola dell’Infanzia “Arcobaleno” con la partecipazione della classe 3^D della Scuola Secondaria di Primo Grado di Laterina - Laterina (Ar) - anno scolastico 2007/2008

Originale rivisitazione attualizzata dei Promessi Sposi con un cast veramente d’eccezione. Il treno Scuola dell’Infanzia “Alberti” – Rezzato (Bs) bambine e bambini di 5 anni - Anno scolastico 2008/2009

Forme e colori si susseguono in un curioso e bizzarro racconto sull’invenzione del treno. La leggenda del Nilo Istituto Comprensivo Statale “Masaccio” – San Giovanni Valdarno (Ar) - classe 5^A Scuola Primaria “Don Milani” - anno scolastico 2009/2010 1° premio concorso Valdarno Cinema Fedic Scuola 2009

La 5^A illustra l’affascinante leggenda di Iside e Osiride in un coraggioso adattamento di immagini fotografiche a immagini cinematografiche... Fili Scuola Primaria “Varisco” - Chiari (Bs) - Classe 5^A - anno scolastico 2008/2009 - Animazione Premio CIAS

Quattordici fili per quattordici trasformazioni: semplici, complesse, giocose o tragiche secondo la sensibilità di ciascun autore. A San Giovanni... si rimane sempre bambini Istituto Comprensivo Statale “Masaccio” – San Giovanni Valdarno (Ar) - classe 4^B Scuola Primaria “Don Milani” - anno scolastico 2008/2009

Nella ridente cittadina di San Giovanni Valdarno si alternano vicende storiche e fantastiche leggende... passato e presente si susseguono in ellissi temporali continue, con i bambini assoluti protagonisti. Il mondo nelle tue mani Scuola Primaria “Canossi” - S. Zeno Naviglio (Bs) - classi 4^A e 4^B - anno scolastico 2008/2009 - Animazione 1° premio Scuola Primaria

Il mondo è nelle tue mani: puoi farne ciò che vuoi. L’idea nasce da un fondamentale concetto: piccoli gesti, grandi effetti.

Vorrei una legge che… Scuola Paritaria delle Suore Agostiniane - San Giovanni Valdarno (Ar) - classe 5^A Scuola Primaria - anno scolastico 2008/2009

Interessante diario quotidiano di proposte di legge in un Parlamento del tutto speciale! L’Istituto Comprensivo Statale “G. Marconi” festeggia GUGLIELMO MARCONI, Premio Nobel 1909 Istituto Comprensivo Statale “G. Marconi” - San Giovanni Valdarno (Ar) – classi 4^ e 5^ Scuola Primaria “Bani” e “Doccio” - anno scolastico 2009/2010

Gli alunni della scuola primaria raccontano con entusiasmo e curiosità la vita e le scoperte di Guglielmo Marconi, Premio Nobel per la Fisica nel 1909. Il banco Scuola Secondaria di Primo Grado “Giacomo Perlasca” - Rezzato (Bs) - classi 2^A e 3^A - anno scolastico 2008/2009 Premio Fedic per Fedic d’oro

Dentro e fuori i confini dello spazio limitato di un banco di scuola. Occhio e orecchio della telecamera ne raccontano memorie, fortune e sfortune. Stelle di speranza Scuola Secondaria di Primo Grado “L. Pirandello” I.C. di Lari - Perignano (Pi) - Labor. Multimedialità - anno scolastico 2008/2009 1° premio Scuola Secondaria primo Grado

I ragazzi raccolgono le stelle che la violenza e il sopruso di tutte le mafie hanno fatto cadere e le lanciano in cielo con l’impegno di far brillare ancora i valori nella vita di tutti. Alla ricerca della perfezione Scuola Secondaria Primo Grado “Taliercio” - Marina di Carrara (Massa-Carrara) - classe 2^C - anno scolastico 2008/2009 Menzione speciale

L’ossessione per la perfezione estetica rischia di rovinare per sempre la vita di Caterina. L’affetto e la determinazione della madre la aiutano a ritrovare la gioia di vivere. Viola Scuola Secondaria di Secondo Grado IIS “Emilio Alessandrini” - Abbiategrasso (Mi) – classe 1^A S - anno scolastico 2008/2009 1° Premio Scuola Secondaria Secondo Grado

Viola si chiude improvvisamente in se stessa e si isola dal mondo. Soltanto la sua migliore amica farà di tutto per starle vicino e per capire cosa le è successo. Doors Scuola Secondaria di secondo Grado IIS “Leonardo da Vinci” - Carate Brianza (MB) – classe 5^DS - anno scolastico 2008/2009 Menzione speciale

Il concetto dell’intolleranza è esplicitato con un gesto semplice ma violento: lo sbattere di una porta. Breve spot di denuncia contro le discriminazioni. La banda Scuola Secondaria di secondo Grado IIS “Tommaso D’Oria” - Ciriè (To) – Laboratorio Cinematografia - anno scolastico 2008/2009 Menzione speciale

Due loschi figuri entrano ed escono dai negozi maneggiando banconote. E’ arrivato anche al Nord il racket del pizzo? Così è se vi appare Università di Bologna Facoltà Scienze della Formazione 1° Premio Università – anno accademico 2008/2009

In un quadro di De Chirico piuttosto inquietante, una bambina scappa dalla tela in cerca di situazioni più gioiose. Riuscirà a portare una ventata di allegria nel quadro e qualche ripensamento nell’artista. a seguire

Cerimonia di premiazione del Concorso “Visioni di Futuro” Scuola Media Inferiore

Giovedì 6 maggio 2010, ore 9:30 VALDARNO CINEMA FEDIC INCONTRA LA FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIA DI AREZZO E GLI ISTITUTI SUPERIORI DI SAN GIOVANNI VALDARNO Cerimonia di premiazione del Concorso “Visioni di Futuro” Scuola Media Superiore a seguire

UTOPIA E DISTOPIA TRA LETTERATURA E CINEMA Un percorso sull’immaginario utopico e distopico attraverso i secoli seminario a cura di

Prof. Andrea Matucci (Università di Siena-Arezzo) Prof. Daniele Corsi (Università di Siena-Arezzo)


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valdarno cinema fedic 2010 61° concorso nazionale “premio marzocco” Indici


INDICE DEI NOMI

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Davide Arosio Valerio Attanasio Luigi Ballista Marco Tullio Barboni Franco Barca Massimo Becattini Marco Bellocchio Nicola Berti Lorenzo Bianchi Ballano Davide Bini Federico Boy Edoardo Bruno Raffaele Buranelli Luca Calvanelli Alessandro Capitani Gianclaudio Cappai Paolo Cappelli Luciano Capponi Valerio Carando Jacopo Cecconi Paolo Cellammare Alessandro Cerrato Gianfranco Chiapello Valentina Cidda Alexander Cimini Francesca Comencini Marco Compiani Massimo Consorti Mario Corrado Lauro Crociani Felice D’Agostino Vito D’Ambrosio Roberto De Francesco Piera Degli Esposti Giulio Dell’Aquila Ermes Di Silva Antonio Fabbrini Marco Felloni Minnie Ferrara Marco Ferreri Jacopo Fontanella Linda Fuentes Gianni Gandini Alberto Gerosa Manuel Giliberti Patrizio Gioffredi Leandro Giribaldi Francesco Giusiani Ilaria Godini David Gori Ugo Gregoretti Alessandro Guaita Corrado Guzzanti Valerio Jalongo

16 21 54 22 50 18 30 17 16 20 50 9 25 25 23, 26 25 52 40 17 18 18 53 54 56 14 33 56 10 17 53 10 51, 53 38 29, 30 38 20 53 45 11 30,40 57 18 20 16 9, 29 14 17 23 24 56 40 25 39 33

Hedy Krissane Piero Livi Francesco Lopez Neri MacFarlan Antonio Maciocco Emilio Mandarino Rolf Mandolesi Rolando Mannucci Gabriele Marino Mario Martone Alberto Mascia Cristian Mazzola Enrico Mengotti Rossana Molinatti Andrea Mugnai Andrea Mugnaini Bruno Nappi Giuliano Oppes Elio Petri Gioberto Pignatelli Maurizio Pratesi Gianluca Puddu Ubaldo Ragona Giorgio Ricci Beppe Rizzo Bruno Roberti Leonardo Rodolico Giorgio Sabbatini Gabriele Salvatores Francesco Salvi Marco Sani Paolo Santangelo Paolo Sassanelli Mirco Sassoli Marco Schenoni Igor Skofic Giammarco Sicuro Giovanni Sinopoli Paolo Sorrentino Rosario Sparti Tiziana Spennacchio Eugenio Squarcia Giuseppe Squarcio Filippo Ticozzi Matteo Tondini Marco Tosti Giovanni Truppa Vivian Tullio Francesca Romana Vagnoni Tonino Valerii Gabriella Vecchi Adriano Vianello Nedo Zanotti

20 10 16 56 24 50, 51 17 53 21 9, 43 26 26 22 51 38 14 17 24 39 14 52 57 40 51 53 11 23 16 39 38, 44 50 24 26 24, 56 20 39 18 22 30 23 52 39 52 21 22 38 23 52 38 11 18, 52 46 21


INDICE DEI FILM Ali di cera Amat Deus Amygdala Angeles City Angeli macchiati Angeli per strada A ritroso nel buio Banda del brasiliano (La) Bende Benny vive! Bestia feroce (La) Butterfly Zone - Il senso della farfalla Cagliari... appunti di vista Caravaggio, l’ultimo tempo Cielo della domenica (Il) Claire Come seta nel vento Comparsa Contratto (Il) Dall’altra parte della strada Decima vittima (La) Di me cosa ne sai Diversità Divo (Il) Dove va l’arte oggi Fascisti su Marte Femmine fatali Fino alla fine Fornace di Mario (La) Franco Fiorucci Futuro è donna (Il) Gesto (Il) Grande forse (Il) Grido di Cassandra (Il) Hertz Hiroshima Immoto perpetuo Insuperabili Jorio Vivarelli scultore Lei Lezione di Tai-Chi M.A.R.C.O. Millimetro dall’anima (1) Mio ultimo giorno di guerra (Il) Miracolo del latte (Il) Monolito

20 20 39 16 50 50 20 14 50 16 16 40 50 43 20 56 21 38 51 21 39 33 51 30 51 39 21 21 16 51 30 45 22 17 22 52 56 52 17 52 52 14 56 22 53 56

Nino e Nina Nirvana Non c’è tempo per gli eroi Norm (Die) Notte dei due innamorati (La) Occasione (L’) Odore del sangue (L’) Oggi come ieri Omicron Ora di religione (L’) Parole che fanno bene Permesso? Per non dimenticare Piera il boxeur Platges Principessa del mare (La) Promissa (Sa) Punto di fuga Quando si beveva l’acqua del Po Ricordati di fare miao Risata (La) Rosa di guerra (Una) Rovine Salomè - una storia Santina Selezionatore (Il) Seme dell’uomo (Il) So che c’è un uomo Solidarietà pratica Solo noi Spazio bianco (Lo) Stanza di Ames (La) Stelle di Antonella (Le) Storia di Piera Tartaruga di troppo (Una) Teatro di guerra Terza persona 33 nomi di Dio (I) Tre secondi nella memoria Uerra Ultimo uomo sulla Terra (L’) Uomo con la macchina da presa (L’) Uomo dei sogni (L’) Uomo più fortunato del mondo (L’) Wishes on a Falling Star

22 39 14 23 23 23 43 23 40 30 17 24 53 29 17 24 24 24 45 25 53 18 25 25 14 46 40 25 53 38 33 57 18 30 54 43 18 45 26 26 40 38 26 37 18

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