Allegato speciale: Scuola Navale Militare Francesco Morosini

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M ARINA N O T I Z I A R I O d el l a

A N N O L XV II I - S P E C I A L E

ALLEGATO AL NUMERO DI MARZO

2022

Allievi oggi, professionisti domani 60 anni della Scuola Navale Militare Francesco Morosini raccontata dai protagonisti


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Introduzione del capo di Stato Maggiore della Marina ammiraglio di squadra Enrico Credendino


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ono particolarmente lieto di presentare lo “speciale” del Notiziario della Marina dedicato ai 60 anni della Scuola Navale Militare Morosini. Questo volume vuole omaggiare non solo gli allievi di oggi e quanti si avvicineranno in futuro al Morosini, ma anche tutti coloro che in questi decenni, con idee chiare e valori ben saldi, hanno deciso di tracciare la rotta del proprio avvenire presso l’Istituto, attraverso una impegnativa formazione a tutto tondo e acquisendo una solida cultura della marittimità. Niente di tutto questo sarebbe stato possibile senza la dedizione instancabile dei Comandanti che nel tempo si sono avvicendati, così come i formatori, gli insegnanti civili e militari, che ogni giorno hanno fatto e fanno del capitale umano loro affidato un

prezioso patrimonio per la società che li attende. Così come l’amore per la Marina e per il mare è certamente il collante alla base di tutti gli ideali che da oltre centosessanta anni animano il personale civile e militare della Forza armata, posso assicurarvi che altrettanto forte è il sentimento di quanti hanno varcato i cancelli del Morosini, in oltre 60 anni di vita dell’Istituto, decidendo da giovanissimi di far parte della nostra grande famiglia marinara. Qui l’attività didattica - che è di assoluta eccellenza - cementata dal rispetto delle regole, dalla piena condivisione di saldi valori etico morali, dalla solidarietà e dall’impegno nelle più svariate discipline sportive, ha temprato tantissimi allievi che al Morosini hanno trascorso una intensissima esperienza formativa e che hanno continuato a portare nel cuore la Marina nel prosieguo della loro vita, coltivando l’indissolubile senso di amicizia e di spirito d’appartenenza maturato negli intensi anni di studi veneziani. Preparare “cittadini modello”: questo, in estrema sintesi, l’ambizioso, ma concreto obiettivo che il Morosini si propone sin dal 1961. Una robusta palestra di vita per i giovani che porteranno per sempre con sé la passione per il mare e la consapevolezza del valore assoluto che la “marittimità” riveste per l’Italia. Ne faranno tesoro da adulti nelle future professioni - militari o civili che siano - divenendo indiscussi protagonisti della nostra società e del Paese in ogni ambito: come professionisti, imprenditori, docenti, magari uomini di mare o forse Dirigenti Militari… Sfogliando queste belle pagine, condotti dagli stessi allievi, dagli insegnanti, dal Comandante della Scuola e dai suoi collaboratori, leverete lo sguardo dall’Isola di Sant’Elena di Venezia, entrerete nelle aule e sederete tra i banchi di studio, passeggerete nel “campaccio”, “alerete” i “fiocchi” delle barche a vela, navigherete a bordo dell’Amerigo Vespucci e molto altro; il tutto, attraverso un racconto diretto: quello dei protagonisti. Le loro parole trasmettono esperienze, sentimenti e legami indelebili tra giovani che spesso vivono e condividono, con fortissimo spirito di “equipaggio”, numerosi successi ma anche delusioni e che si riconoscono per sempre non come semplici “colleghi” o compagni di scuola, bensì come amici fraterni… “Morosiniani”. Ad oggi, sono 2779 gli allievi che hanno conseguito la maturità classica o scientifica, a partire dal 1961: ognuno di loro rappresenta una preziosa tessera di un grande e straordinario mosaico, che costituisce il vero patrimonio lasciato al Paese dalla Scuola Navale Francesco Morosini.

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Prefazione dell’ex allievo ammiraglio Giampaolo Di Paola ministro della Difesa (2011 - 2013) presidente del Comitato Militare NATO (2008 - 2011) capo di Stato Maggiore della Difesa (2004 - 2008)

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allievo del corso 1961-1963 2


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Questo era per me allora il Morosini, un viaggio niziatico verso Itaca, per dirla alla Kavafis. E Venezia rappresentava tutto questo: la magia dell’Oriente, Bisanzio, le terre lontane viaggiate da Marco Polo

ualche giorno fa mi è capitato di vedere un vecchio filmato della “Luce” sull’allora Collegio Navale GIL (Gioventù Italiana del Littorio n.d.r.) di Sant’Elena negli anni ’30. Ovviamente, sono andato con la memoria al “mio” collegio navale, quello dei primissimi anni ’60. I luoghi, le strutture, gli edifici, il piazzale, il campo sportivo, gli interni, le aule, erano sostanzialmente gli stessi. Solo noi eravamo diversi, non la gioventù inquadrata e irregimentata come si usava negli anni del regime, ma ragazzi che si aprivano alla vita e alla libertà. Sì, io sono andato al Morosini non per un particolare amore del mare o della vita “militare”, ma per un desiderio di evasione, di libertà anche dalla famiglia. “Andare, lontano” così canta Baglioni nella sua famosa canzone “Poster”. Questo era per me allora il Morosini, un viaggio iniziatico verso Itaca, per dirla alla Kavafis. E Venezia rappresentava tutto questo: la magia dell’Oriente, Bisanzio, le terre lontane viaggiate da Marco Polo. Io non so cosa sono stato o sono, ma so che ciò che sono stato lo devo ai Vivaldi, ai Del Nobolo che mi hanno insegnato che la libertà è tale in quanto ha le sue regole e doveri da rispettare. Lo devo ai Catena, agli Zambon, ai Taccone che mi hanno insegnato non chi era Dante o Einstein o Kant, ma ad interrogarmi su Dante, Einstein e Kant. Ma prima di tutto e su tutto, lo devo a Venezia, “anima loci” del Morosini, una città che non ha forma e sostanza perché fatta di aria, luce ed acqua, elementi che non hanno forma di per sé ma assumono la forma del contenitore che li contiene. Per Venezia, il contenitore è la nostra anima, la mia anima. Per questo mi sento e sarò sempre “venezian” e preferirò sempre “un’ombra de bianco” al più sofisticato Sauterne francese. Per un melomane quale sono non posso chiudere che con le parole che Verdi mette in bocca a Foscari nell’omonima opera: “Ecco la mia Venezia, ecco il suo mare, Regina delle onde io ti saluto”.

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Prefazione dell’ex allievo ammiraglio Luigi Binelli Mantelli capo di Stato Maggiore della Difesa (2013 - 2015) capo di Stato Maggiore della Marina (2012- 2013) comandante in capo della Squadra navale (2009-2012)

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allievo del corso Poseidon 1966 - 1969 4


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l tempo della tua vita che va dai 15 a 18 anni è un dono prezioso, un luogo magico e delicatissimo dove si intrecciano sogni, speranze, incertezze, curiosità, domande che ancora attendono risposte, spensieratezza e voglia di vivere. Venezia e la sua signorile, austera nobiltà fatta di storia, di mare e di bellezza: tramonti infuocati per innamorarti e nebbie per guardare dentro te stesso, chi sei, cosa vuoi dalla vita… . Il “Navale” con la sua rigida disciplina, il

Fin dai primi giorni capisci che devi metterti alla prova, che sei responsabile di te stesso, che non puoi nasconderti nel gruppo e in quel gruppo devi mostrare quello che sei, semplicemente. Capisci che il tuo tempo non sarà né facile né scontato, datti da fare Allievo!

tempo sempre incalzante, gli insegnanti severi, appassionati, mai assenti; i Sottufficiali inquadratori con la faccia segnata dalla salsedine, impeccabili, orgogliosi nel loro ruolo di educatori, grande carisma, grande dignità, pronti al rimprovero, ma anche al consiglio, a ricordarti che stai diventando un uomo, un cittadino, con occhio attento, paterno, mai cattivo… è la vecchia Marina Militare, quella che aveva fatto la guerra, con le sue tradizioni formative, i suoi rituali, il mondo che si divide tra quello che “è previsto” e quello che “non è previsto”, pale a prora e… voga! I tuoi compagni di corso, le risate, i discorsi seri, gli scherzi, l’appartenenza. Fin dai primi giorni capisci che devi metterti alla prova, che sei responsabile di te stesso, che non puoi nasconderti nel gruppo e in quel gruppo devi mostrare quello che sei, semplicemente. Capisci che il tuo tempo non sarà né facile né scontato, datti da fare Allievo! e allora: pale a prora e voga. Si avvicinava la Pasqua del primo anno, non vedevo l’ora di raccontare a mio padre le mie esperienze in collegio, lui Ufficiale dell’Esercito, un grande amore per la Marina, non corrisposto per motivi di vista. Ma ci ha lasciati poco prima della licenza e mia madre, pur restando da sola, ha trovato la forza e il coraggio di non farmi tornare a casa. Ho dovuto imparare a volare da solo, il Morosini la mia casa, i miei compagni i miei fratelli. Pale a prora e voga. Quando finisce e sei solo con le tue scelte è un momento difficile, nostalgia struggente, incertezze del futuro, ma hai un bagaglio di ricordi, di affetti, di fatica, l’orgoglio di avercela fatta, il sapore dolce delle cose fatte insieme, condivise in allegria. Sai che saranno sempre con te, dentro di te e allora il futuro non fa più paura, è un terreno da esplorare con gioia, la vita ti sorride, datti da fare allievo! I semi del tempo sono le stelle che orientano le nostre scelte e ci aiutano a navigare nel mare tempestoso della vita. Nei momenti più difficili della mia carriera professionale e del mio percorso quel tempo magico e quel gruppo straordinario di fratelli sono stati il mio viatico, la mia forza interiore. Lo sono ancora. Pale a prora!

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Sommario Allievi oggi, professionisti domani 60 anni della Scuola Navale Militare Francesco Morosini raccontata dai protagonisti

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SOMMARIO

Il Notiziario della Marina è una testata giornalistica mensile fondata nel 1954 Registrazione: Tribunale di Roma n.396/1985 dell’ 8 agosto 1985 Proprietà Ministero della Difesa Editore Ministro della Difesa Marina Militare - Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione DIRETTORE RESPONSABILE Alessandro BUSONERO REDAZIONE Antonello D’AVENIA, Pasquale PRINZIVALLI, Emanuele SCIGLIUZZO, Viviana PASSALACQUA, Mariarosaria LUMIERO D IREZIONE

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R EDAZIONE

Marina Militare - Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione Notiziario della Marina - piazza della Marina, 4 - 00196 Roma - tel. 06.3680.5556 mail: notiziario.marina@gmail.com segreteria e abbonamenti tel. 06.36806318 partita iva: 02135411003

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Stampa: Fotolito Moggio srl, Villa Adriana - Tivoli

Chiuso in redazione: 14 marzo 2022

Allievi della Scuola Navale Militare Francesco Morosini.

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Introduzione del capo di Stato Maggiore della Marina di Enrico Credendino

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Prefazione dell’ex allievo di Giampaolo Di Paola

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Prefazione dell’ex allievo di Luigi Binelli Mantelli

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Dal Collegio Navale GIL alla Scuola Navale Militare di Andrea Tirondola

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L’arte del Morosini di Paola Valenti e Stefano Meconi

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Una formazione pre-universitaria d’eccellenza di Marcello Ortiz Neri

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Il concorso: un’opportunità, un sogno di Bianca Maria Costache

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La giornata dell’allievo di Davide Duilio Malvestiti

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Le discipline sportive di E. Messa, C. Ferraroni, G. Diploma, M. Romano, L. D’Aversa, G. Amara e F. Profilo

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Lo sport della vela di Marco Palmieri e Irene Maria Salamone

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La didattica di Francesco Ricci e Danilo Michele Acquaviva

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Altre opportunità formative di Giulia Alda Putalivo e Filippo Di Fiore

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Le campagne addestrative di Alice Maria Branca e Riccardo Romano

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La formazione militare di Lorenzo Collet e Edoardo Varriano

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Le attivitò internazionali di Elia Zerbato e Elia Albanese

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L’Assomorosini di Francesco Businaro

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Le testimonianze degli ex allievi

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La Storia

Dal Collegio Navale GIL alla Scuola Navale Militare di Andrea Tirondola

Dopo 60 anni, il Morosini è divenuto parte integrante del tessuto sociale veneziano e del sistema formativo della Marina Militare. Le migliaia di giovani che lo hanno frequentato portano nel cuore un’esperienza sempre rivolta al futuro, ma con radici antiche

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el 1936, facendo seguito a precedenti progetti, si decise di istituire a Venezia, come era già avvenuto a Brindisi, un collegio navale volto a preparare i giovani al servizio nella Regia Marina.

I lavori iniziarono il 1° settembre 1936 sull'isola di Sant’Elena, ultima propaggine di Venezia, e terminarono a tempo di record, tanto che i corsi del nuovo istituto iniziarono il 1° ottobre 1937. Gestito dalla Gioventù Italiana del Littorio, e solo in via residuale dalla Regia Marina, il collegio contribuì alla formazione di centinaia di ragazzi che così si avvicinarono alla cultura del mare. Gli eventi del 1943, con la scomparsa di tutte le organizzazioni di partito e poi con l’armistizio, comportarono la chiusura del collegio, le cui strutture furono impiegate sino all’aprile del 1945 sia da reparti navali tedeschi che da formazioni della RSI (Repubblica Sociale Italiana).

Dal 1946 il vasto complesso di Sant’Elena ospitò alcuni corsi delle Scuole Sottufficiali della Marina Militare. Con l’accorpamento di tali corsi in altre sedi, avvenuto nel 1959, si sviluppò un dibattito sul migliore utilizzo cui adibire le ancora efficienti strutture dell’ex-collegio. Recependo una felice intuizione dell’allora Prefetto di Venezia, di origine napoletana e buon conoscitore dell’antica “Nunziatella”, la Marina Militare decise di istituire a Sant’Elena un collegio navale che, sulla falsariga della celebre scuola partenopea, contribuisse a formare i giovani secondo un’impostazione militare e,

Lo storico manifesto del 1961 col bando di ammissione ai primi corsi del “Morosini”.

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nel caso specifico, avvicinandoli ai valori della tradizione marinaresca. Tratto distintivo del nuovo istituto, la formazione di generazioni di giovani che in qualunque campo si fossero cimentati, civile o militare, avrebbero portato con sé i principi propri della Marina, rappresentando così un efficace trait d’union con la “società civile”. Nell’ottobre del 1961 si aprirono quindi nel complesso di Sant’Elena i corsi del collegio navale “Francesco Morosini”:

in omaggio a Venezia, l’istituto fu intitolato al grande Capo da Mar e stratega della Repubblica Veneta che nel '600 si distinse nella guerra di Candia e nella conquista del Peloponneso, e che fu eletto Doge della Repubblica di Venezia nel 1688. I primi decenni di attività del Morosini si caratterizzarono per un ordinamento ibrido, nel quale gli allievi del collegio, diretto e gestito dalla Marina Militare, erano formalmente dei civili; l’istituto


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non godeva di autonomia didattica, dal momento che le sue tre sezioni (due dello scientifico e una del classico) afferivano a due licei veneziani. Il D. Lgs. 464/1997 soppresse il collegio e istituì la Scuola Navale Militare “Francesco Morosini”. Gli allievi assunsero così pienamente lo status di militari, con il primo giuramento in Piazza San Marco nel 2002; nello stesso periodo, il Comandante rivestì l’incarico di dirigente scolastico. A partire dall’anno scolastico

2009/2010, dopo un periodo di ristrutturazione infrastrutturale e di adeguamento logistico, la scuola navale è stata aperta anche alle allieve, che costituiscono oggi oltre il 40% dell’organico. Dopo 60 anni, il Morosini è divenuto parte integrante del tessuto sociale veneziano e del sistema formativo della Marina Militare. Le migliaia di giovani che lo hanno frequentato portano nel cuore un’esperienza sempre rivolta al futuro, ma con radici profonde.

In alto da sinistra: Allievi del Collegio Navale GIL a bordo di unità navali; una cerimonia in campaccio negli anni ’50, all’epoca delle Scuole CEMM; Sotto: Il busto di Francesco Morosini posto all’ingresso della Scuola Navale; primo corso del Morosini (1961-1963). Agli estremi della prima fila si riconoscono Amedeo d’Aosta e Giampaolo Di Paola; Il più profondo significato dell’essere morosiniano: amicizie che durano una vita; La pagine di un libro di corso del Collegio Navale della GIL dedicata a Camillo, il leone alato posto all’ingresso dell’istituto, da sempre mascotte degli allievi.

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Il patrimonio culturale

L’arte del Morosini di Paola Valenti e Stefano Meconi

Cultura, storia, arte e scienza, fanno della Scuola Navale “Francesco Morosini” un fiore all’occhiello della Marina Militare e del Paese

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l collegio navale – oggi Scuola Navale Militare - è il risultato di un percorso che nasce attorno al 1925, destinato alla formazione dei giovani, secondo attitudini e predisposizioni culturali. Il presidente dell’Opera Nazionale Balilla (ONB) Renato Ricci, carrarese, volle la realizzazione di strutture idonee agli scopi: ne incaricò architetti razionalisti e giovani artisti dalle idee innovative. E’ in questo contesto che si decise di edificare la sede del collegio navale a Venezia, nella zona appena bonificata di Sant’Elena. Nacque così un complesso architettonico ispirato al cosiddetto Movimento Moderno Internazionale, valorizzato da giovani artisti emergenti che lavorarono al fianco di affermati professionisti. Ciò che si osserva oggi, a distanza di circa 85 anni dalla sua inaugurazione, è anche il risultato degli adeguamenti a esigenze sempre nuove: un piccolo scrigno di opere artistiche e architettoniche che rappresentano un unicum nella laguna. L’impianto architettonico mirava a creare un istituto innovativo con aule luminose, immerso nel verde e affacciato sull’acqua secondo lo stampo razionalista ispirato all’architetto Giuseppe Terragni, considerato una pietra miliare dell’architettura degli anni

’30. Adeguandosi alle direttive dell’ONB e alle esigenze del periodo, i due architetti suggeriscono di tamponare le aperture a nord delle aule con dei grandi mosaici celebrativi: “Allegoria delle armi a salvaguardia dell’impero”, “L’impero di Mussolini”, “L’impero di Traiano”, e l’ultimo, andato perduto, “Allegoria degli sport”. Per i bozzetti venne incaricato il giovane disegnatore Attilio Calzavara, anch’esso padovano e già legato all’ONB, che si avvalse di maestranze e fornaci locali della Scuola Veneta di Arte applicata all’industria. I mosaici subirono nel dopoguerra una rivisitazione iconologica e iconografica, pur mantenendo un interessante valore sia estetico che storico. “Il Monumento”, come sempre chiamato dagli allievi, sorge sul lato est del piazzale; l’Arengo è un’opera in pietra e mattoni, realizzata tra il 1935 e il 1936, di cui fu incaricato l’eclettico Maestro Napoleone Martinuzzi, scultore operante a Venezia molto apprezzato da D’Annunzio. La sua forma a pulpito mostra, sul lato frontale, il rilievo dell’Italia turrita in forma di Nike che, inginocLa statua bronzea di Camillo, dal 1937 fedele amico di ogni allievo.


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chiata, offre la spada: dai documenti consultati, si ritiene possa essere un’opera già destinata al Vittoriale di Gardone. Ai lati, fanno da sponda i due bassorilievi delle madri e degli avanguardisti, “marinaro” e “moschettiere”; lo stile caratteristico dei volti realizzati da Martinuzzi è, oggi, visibile in alcuni ponti e monumenti veneziani. L’evoluzione storica e architettonica della scuola non si ferma neppure con gli eventi bellici; anzi, nell’immediato dopoguerra, di pari passo con le mutate necessità, subentrano modifiche e ampliamenti strutturali che non

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snaturano però l’impianto complessivo. Trascorsi circa 15 anni di utilizzo da parte delle Scuole CEMM (Corpo Equipaggi Militari Marittimi) l’ammiraglio Vivaldi, nel 1961, chiede all’architetto Iginio Bonoldi di provvedere al rinnovamento di spazi e arredi. Quest’ultimo, tra l’altro, era stato allievo dell’ultimo corso GIL, ma l’Ammiraglio lo conosceva solo come giovane e promettente assistente del noto architetto e urbanista Vietti. Grazie al suo contributo, rinasce un collegio d’ispirazione moderna, che non tralascia i riferimenti alla tradizione marittima

veneziana. Inoltre, poiché le dotazioni precedenti ideate negli anni ’30 dagli architetti Mansutti e Miozzo erano, per la maggior parte, in pessime condizioni, Bonoldi ridisegna completamente tutti gli oggetti di arredo, dalla struttura lignea del bar fino al tavolino posacenere per l’uso quotidiano. Manufatti dal disegno attuale, quindi ancor oggi pienamente funzionali. Sempre con l’idea di rimarcare la natura storico navale della scuola e ispirare i giovani allievi, l’ammiraglio Vivaldi acquisisce, dal noto pittore di Marina Rudolf Claudus, una serie di 14 quadri di


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grandi dimensioni inerenti a momenti delle recenti vicende della nostra Forza Armata. Nello stesso periodo, per offrire un segno di continuità con le vicende della città, il Museo Correr presta al collegio 8 grandi dipinti legati alla figura del Doge e Capitano da Mar Francesco Morosini, cui l’Istituto è dedicato. Le opere fanno parte del ciclo pittorico coevo di 48 momenti rilevanti della storia militare del condottiero veneziano, oggi divisi tra diversi Enti e Comandi. Il passare dei tempi e l’evolversi del gusto artistico, portano anche Corto Maltese a vagare per gli

ambienti della Scuola: gli artisti Fuga e Vianello realizzano dei disegni in cui il Marinaio, ideato da Hugo Pratt, partecipa alla vita quotidiana degli allievi e ne illustra i momenti, che si possono ammirare numerosi, lungo i corridoi. Non si può infine dimenticare come la scuola, quale ente educativo, sin dagli esordi ha acquisito materiale scientifico didattico-sperimentale, confluito nell’ultimo decennio nelle teche del Museo Scientifico che, grazie ad interventi privati e regionali, è stato realizzato negli spazi del corridoio delle aule scientifiche.

Cultura, storia, arte e scienza, fanno della Scuola Navale “Francesco Morosini” un fiore all’occhiello della Marina Militare e del Paese. In alto al centro: Progetto del Collegio Navale GIL del 1936 - Un momento del restauro dei quadri secenteschi di Morosini nell’ambito del progetto “La Scuola nella Scuola”; a seguire: Gli allievi guidano i visitatori in occasione di “Porte aperte al Morosini. In basso: Un acquerello di Iginio Bonoldi per l’arredo del Morosini nel 1961; Le autorità coinvolte nel progetto di restauro “La Scuola nella Scuola” in occasione della cerimonia di fine lavori il 9 novembre 2021.

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L’idea architettonica del Morosini Il presidente dell’Opera Nazionale Balilla Renato Ricci incaricò l’architetto Enrico Del Debbio di redigere un modello indicativo per la realizzazione delle sedi dell’Opera Nazionale Balilla, cui ci si sarebbe dovuti attenere per la realizzazione dei progetti architettonici. Nelle idee di fondazione dell’ONB c’era, infatti, la volontà di individuare luoghi di aggregazione dei giovani - avanguardisti e balilla - indirizzandoli alle attività fisiche, formati da istruttori dedicati. Si pensi, ad esempio, alla realizzazione di progetti con un linguaggio analogo a quello di Giuseppe Terragni per la Casa del Fascio di Como, definita da Bruno Zevi una pietra miliare dell’architettura moderna europea, o all’Asilo Sant’Elia o, ancora, ad architetture legate ai concetti di visibilità e luminosità, come il Foro Italico o il Collegio Aereonautico di Forlì. Nel 1928 Del Debbio aveva redatto il manuale “Progetti di costruzione. Case Balilla – palestre - campi sportivi- piscine ecc.”, dove si suggerisce di “adottare un linguaggio semplificato e rinnovato all’insegna di una cauta modernità”. Per il comprensorio di Sant’Elena fu incaricato lo studio padovano Mansutti e Miozzo che, con uno stile razionalista e molto moderno per l’epoca, propose in ogni dettaglio la scuola e la relativa attrezzatura, così come era uso per gli architetti del tempo; un’attività a 360° che, a partire dalle mura esterne, si sviluppò attraverso i corridoi, le aule, la palestra. Persino l’idea di base del Leone Marciano sulla colonna all’ingresso – “Camillo” per gli allievi – venne formulata

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dagli architetti, facendo poi realizzare il bronzo dal maestro veneziano Scarpa Bolla. L’idea di lavoro seguì il linguaggio razionalista, sviluppatosi in Italia proprio in quegli anni dove, ispirandosi al Movimento Moderno internazionale, si seguivano i principi del funzionalismo, legando la forma alla funzione.

I 400 anni dalla nascita di Francesco Morosini e l’istituzione del Comitato Nel 2019, l’anno delle celebrazioni per i 400 anni dalla nascita di Francesco Morosini, un gruppo di studiosi ha proposto al Comandante della scuola navale di istituire un organismo per la valorizzazione del cospicuo patrimonio artistico dell’istituto, il cui nome è legato alla figura del condottiero veneziano. Con la collaborazione della Dottoressa Paola Valenti – docente di Storia dell’arte – e del capitano di vascello (Capitanerie di Porto) Stefano Meconi – esperto di Storia militare, in servizio a Venezia e già allievo del corso Mizar – è stato creato il Comitato per l’arte del Morosini. La consultazione e lo studio dei documenti di numerosi archivi ha permesso di far emergere l’aspetto storico, artistico e culturale strettamente connesso a ogni singolo manufatto presente nell’Istituto. Negli anni, infatti, sembrava quasi si volesse dare alle strutture, alle opere ed agli arredi una semplice funzione di “oggetto decorativo”. Riconoscere valore e dignità a un patrimonio che ha ancora moltissimo da raccontare è lo scopo del Comitato


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che, inoltre, intende raccogliere atti e scoperte in una futura pubblicazione illustrativa per la scuola.

La Scuola nella Scuola Nel 2019 il Comitato per l’Arte del Morosini ha promosso una collaborazione con l’Istituto Veneto per dei Beni Culturali (IVBC), sotto l’egida del Direttore, l’architetto Renzo Ravagnan, e la Regione Veneto. Dopo l’iniziale attività di restauro dei mosaici, seguita dagli architetti Federica Restiani e Ignazio Lambertini, la cooperazione è proseguita con il progetto del Comitato “La Scuola nella Scuola”: sotto la supervisione dell’architetto Jeanpierre Zocca, 8 grandi dipinti, facenti parte del ciclo celebrativo del Morosini, sono stati sottoposti alla manutenzione conservativa da parte degli allievi dell’IVBC. L’intesa prevede la prosecuzione del progetto sia con la manutenzione conservativa in sito di “Camillo”, il leone marciano bronzeo che vigila all’ingresso della scuola, sia con il restauro di 14 quadri di Rudof Claudus, pittore di Marina onnipresente nei diversi Comandi ed Enti di Forza Armata, iconico e storico autore navale. L’idea, messa in atto con mosaici e i quadri del ciclo di Morosini, ha permesso di sperimentare un metodo che ci si augura possa essere messo in pratica anche in altri contesti; ed è così che una “Scuola” – quella dell’IVBC – può e potrà svolgere il proprio compito all’interno degli spazi messi a disposizione dal “Navale”, un’altra “Scuola”, appunto. Ciò consente agli allievi del Morosini di osservare dal vivo come gli allievi dell’IVBC lavorano alle attività di conservazione delle opere storiche.

Riprendendo le parole di Elena Donazzan, Assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Veneto, ente finanziatore del progetto, “Il mondo militare conserva un patrimonio di opere che dimostra quanto sia custode e depositario di continuità e storia, spesso in connubio con la bellezza. L’auspicio è che questa sia una buona prassi da estendere ben oltre Venezia e il Veneto”.

Porte aperte all’arte del Morosini Nel corso degli anni, molte volte il Morosini ha organizzato open day per futuri frequentatori. Dal novembre 2021, le aperture sono state anche l’occasione per illustrare il patrimonio storico, artistico e culturale sinora sconosciuto a gran parte della popolazione esterna all’Istituto. Dopo una preparazione specifica di alcune settimane, curata dalla professoressa Valenti e dal comandante Meconi, per la prima volta gli allievi del secondo corso hanno guidato i visitatori all’interno della storia artistica del Morosini. Oltretutto, numerosi ex allievi hanno appreso, con curiosità e sorpresa, notizie storico-artistiche sconosciute anche a chi aveva vissuto tre anni all’interno di quelle mura. Dato il grande successo dell’evento, andato immediatamente sold out, l’intenzione è di ripeterlo annualmente, rinsaldando in questo modo il forte legame con la Città. Uno dei tre mosaici risalenti agli anni ’30 restaurati nel 2019-2020 col concorso di Regione Veneto e Istituto Veneto Beni Culturali.

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L’offerta formativa

Una formazione pre-universitaria d’eccellenza di Marcello Ortiz Neri

Il Morosini fornisce un bagaglio culturale ed esperienziale, con un’azione educativa improntata allo sviluppo della personalità e all’elevazione morale degli allievi attraverso l’apprendimento dei valori propri della Marina Militare

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a Scuola Navale Militare “Francesco Morosini” è un istituto secondario di secondo grado, dipendente dal Comando delle Scuole della Marina Militare, dove si svolgono gli ultimi tre anni del liceo scientifico e classico tradizionali. L’obiettivo è quello di istruire i giovani e suscitare in loro l’interesse per la vita sul mare, orientandoli alle attività connesse, con una formazione pre-universitaria d’eccellenza che consenta ai frequentatori sbocchi professionali di prestigio anche nel mondo civile e non esclusivamente nelle Forze Armate. Il Morosini fornisce un bagaglio culturale ed esperienziale, con un’azione educativa improntata allo sviluppo della personalità e all’elevazione morale degli allievi attraverso l’apprendimento dei valori propri della Marina Militare. Obiettivo: formare dei “cittadini modello”. Le lezioni scolastiche sono articolate secondo il piano di studi del Ministero dell’Istruzione e l’intero corpo docente è costituito da insegnanti civili dello stesso dicastero. I frequentatori si confrontano nelle discipline marinaresche, quali vela, canottaggio, nuoto e voga veneta, e nelle attività sportive in generale,

tutte effettuate, ad esclusione del nuoto, all’interno dell’Istituto stesso che, con i suoi impianti, mezzi e imbarcazioni, rappresenta un riferimento addestrativo di livello. Il piano triennale dell’offerta formativa prevede un corso lavoratori a basso rischio, un corso prevenzione incendi e gestione del panico, un corso di primo soccorso, un modulo di volontariato, un modulo di orientamento universitario, il conseguimento della patente nautica, della patente europea del computer, del brevetto di salvamento e della certificazione della lingua inglese nei vari livelli. Completano questo nutrito bagaglio di esperienze le attività formative e addestrative invernali ed estive, tra cui: la settimana di ambientamento montano, la visita a Comandi ed Enti delle varie Forze Armate, nonché le Campagne d’Istruzione estive sulle navi scuola della Marina Militare, il modulo di addestramento terrestre presso

L’ Arengo, il podio in pietra d’Istria ornato di bassorilievi, collocato nel campaccio sotto l’asta della Bandiera.

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la Brigata Marina San Marco di Brindisi e il Pellegrinaggio Militare Internazionale a Lourdes. Momenti di crescita personale e occasioni di conoscenza e contatto con diverse realtà militari per una scelta più consapevole al termine del triennio. Gli obiettivi che la scuola sta perseguendo negli ultimi anni sono finalizzati allo sviluppo delle potenzialità che può offrire l’istituto per il bene collettivo: l’incremento della visibilità esterna, seguito da un progressivo aumento delle domande concorsuali, del carattere internazionale, grazie al potenziamento della lingua inglese curata da insegnanti ma-

drelingua, la realizzazione del primo corso di voga veneta internazionale – unica iniziativa realizzata nel 2021 tra le scuole militari europee – che ha fatto apripista a un programma di scambio con istituti similari, in particolare con le scuole navali francese e rumena di Brest e Costanza. Focus anche sull’alternanza scuola-lavoro in collaborazione con il Salone Nautico di Venezia, sul potenziamento dell’attività velica anche su imbarcazioni di caratura internazionale, sugli open day virtuali e sulle visite aperte alla cittadinanza. Costante anche la collaborazione con Regione Veneto e Città di


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Venezia e con istituzioni culturali, in particolare la Fondazione Il Vittoriale degli Italiani. Programmi ambiziosi da conciliare con situazioni emergenziali impreviste: l’acqua alta ad esempio, che nel novembre 2019 ha danneggiato strutture e imbarcazioni della scuola, e che tuttavia è stata l’occasione per manifestazioni di spontanea solidarietà da parte degli allievi in aiuto della cittadinanza, e poi naturalmente l’emergenza covid-19, che comunque non ha fermato la scuola. Durante il primo lockdown del 2020, gli allievi hanno potuto seguire le lezioni da casa grazie a

un’efficace piattaforma informatica sviluppata ad hoc. Non solo: nell’estate di quell’anno gli allievi, unici fra le scuole militari, hanno potuto svolgere attività esterne, comprese le Campagne d’Istruzione sulle navi militari. Nei momenti di crisi il Morosini, con i suoi allievi e il suo personale militare e civile, grazie anche al costante e indispensabile supporto dei Comandi sovraordinati, ha dimostrato di essere un Istituto di eccellenza, di cui l’Italia tutta va fiera. L’auspicio è che la Scuola Navale prosegua lungo la rotta intrapresa, diventando sempre più nota e apprezzata.

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Le prove concorsuali

Il concorso: un’opportunità, un sogno di Bianca Maria Costache

Ogni anno sono moltissimi i giovani di sedici e quindici anni che decidono di mettersi in gioco per inseguire passioni e aspirazioni, spinti dalla determinazione e dalla voglia di farcela

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entinaia di ragazzi e ragazze provenienti da tutta Italia, desiderosi di varcare il cancello della Scuola Navale Militare Francesco Morosini a Venezia; sessanta posti disponibili tra Classico e Scientifico; decine di ore passate ad allenarsi e studiare; un concorso, un’opportunità, un sogno. Ogni anno sono moltissimi i giovani di sedici e quindici anni che decidono di mettersi in gioco per inseguire passioni e aspirazioni, spinti dalla determinazione e

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dalla voglia di farcela. Mesi di impegno costante, durante i quali studio e allenamento sono la chiave per arrivare preparati a ciascuna delle tre fasi della selezione. La prova di cultura generale è la prima sfida da affrontare: costituita da un questionario composto da 100 domande, verte sulle materie d’indirizzo e sugli argomenti affrontati durante il biennio. In questa fase la concentrazione e l’autocontrollo, così come la gestione del tempo, sono fondamentali per lo svolgimento di un’ottima prova. Si tratta della prima interazione con il mondo militare, ma soprattutto della prima grande selezione, che permetterà a un centinaio di concorrenti, quelli che hanno ottenuto i punteggi più alti, di passare alla fase successiva, quella degli accertamenti psico-fisici e attitudinali. A questo punto, si procede con visite mediche, colloquio con psicologo e psichiatra. Controlli su vista, udito, apparato cardiocircolatorio e respiratorio, ma anche valutazione sull’idoneità psicologica e caratteriale dell’individuo. Fondamentali per affrontare questo test, l’onestà, la

consapevolezza e la fiducia in se stessi, accompagnate da forte determinazione. Una parola, un giudizio, sono tutto ciò che separa i concorrenti dall’ultimo sforzo per il coronamento del proprio sogno e quando la pressione diventa insostenibile, la gestione delle emozioni è ciò che fa la differenza. Dopo due giorni i candidati risultati idonei hanno l’occasione di sfidarsi ancora una volta nelle prove fisiche: corsa, piegamenti sulle braccia e flessioni del busto da posizione supina. Una prova che non deve subire interruzioni, con tempi minimi o ripetizioni da effettuare, il cui punteggio determina l’ammissione in graduatoria finale. Tre giorni intensi che danno modo ai concorrenti di parlare, confrontarsi, scoprendo la realtà di tanti percorsi diversi e condividendo un’esperienza che, al di là dell’esito della prova, si trasforma in amicizie che durano per sempre. Il concorso è soltanto l’inizio di un percorso di crescita significativo sotto ogni punto di vista: un primo step per l’acquisizione di capacità e valori che saranno una bussola per orientarsi nel corso della vita.


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Le attività dell’Istituto

La giornata dell’allievo di Davide Duilio Malvestiti

La vita all’interno della Scuola Navale Francesco Morosini è scandita dal suono delle trombe dalle 6:25, ora della sveglia, alle 22:45 quando suona il silenzio

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a vita all’interno del Morosini è scandita dalle trombe a orari ben precisi. Un ritmo rapido che, per essere vissuto, necessita di uno spirito volenteroso e curioso fin dall’alba. Sveglia alle 6.25, e poi le “pratiche mattinali” (per l’igiene della persona n.d.r.) secondo un preciso ordine metodico, che richiede subito una mente salda e una buona dose di precisione. Al termine, viene presentato militarmente il dormitorio, che dev’essere perfetto, pronto per l’ispezione: gli inquadratori del terzo anno procedono con il controllo della tenuta degli allievi più giovani e delle camerette, per verificarne l’ordine. Alle 7.00 viene servita la prima colazione a mensa, in modalità self-service nel rispetto delle norme covid, per poi par-

tecipare alla cerimonia dell’alzabandiera nel piazzale, chiamato anche “campaccio”. Al rientro, valigette alla mano, gli allievi prendono posto nelle aule scolastiche, lungo il corridoio Comando e il corridoio aule scientifiche. La mattinata termina con il pranzo a orari scaglionati in base al termine delle lezioni, svolte in presenza, separate da due intervalli durante i quali si prende conoscenza delle attività pomeridiane. Ore 14.30, di nuovo in campaccio per l’assemblea meridiana: allievi dei tre corsi, ufficiali e sottufficiali, si riuniscono per la lettura di eventuali sanzioni disciplinari

Di corsa! Allievi del primo corso in campaccio (acquerello di Massimiliano Pardini).

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causate da gravi mancanze, e delle ricompense ottenute per meriti scolastici, sportivi, o di altro genere. Poi inizia lo sport. La scuola, grazie ai suoi spazi e mezzi, permette di praticare diverse attività sportive, da quelle prettamente marinaresche, come la vela, il canottaggio, la voga veneta, a quelle più comuni di pallavolo, atletica, basket e nuoto. Durante l’anno sono diverse le competizioni sportive, interne ed esterne, nelle quali ci si cimenta con spirito di corpo e si

è pronti a dare il meglio di sé. Senza dimenticare le competizioni interscuole che si svolgono ogni anno in una città a rotazione tra Venezia e quelle in cui hanno sede le scuole delle altre Forze Armate. Tra le molte attività, non manca quella di “ordine chiuso” (marcia in sezione o in compagnia n.d.r.): peculiare e caratteristica dello status militare, per gli allievi necessaria anche in vista della crimonia del giuramento. La pausa della ricreazione separa le attività precedenti


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dallo studio, pilastro fondante della vita di un liceale, soprattutto al Morosini. Un altro squillo di tromba annuncia la ricreazione serale, durante la quale gli allievi hanno la possibilità di dialogare e confrontarsi tra loro. Qualcuno, invece, è impegnato in esercizi di condizionamento psicofisico per compensare lievi mancanze commesse nel corso della giornata. Qualcun altro, dalle 20.30, può dedicarsi alla pulizia di camerette o aule scolastiche, per

mantenere in ordine gli spazi utilizzati. Chi vuole, dalle 21.00, può richiedere di prolungare il tempo di studio, fino all’assemblea serale, ultimo momento della giornata che vede il battaglione allievi riunito in sala convegno, prima di dedicarsi alle pratiche serali nei dormitori. E’ l’ultima cosa da fare prima del silenzio, che “suona” alle 22.45, e precede il controllo delle camere da parte di un inquadratore del terzo anno. Dopo un’intensa giornata, il meritato riposo.

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Le attività dell’Istituto

Le discipline sportive di Edoardo Messa, Chiara Ferraroni, Giulia Diploma, Manuel Romano, Laura D’Aversa, Giorgia Amara e Felice Profilo

La voga alla veneta ha un significato particolare nel contesto della Scuola Navale: antica tecnica utilizzata per muoversi facilmente fra gli stretti canali della Serenissima, si insegna ancor oggi agli allievi per farli sentire parte della città che li ospita, partecipi della sua storia prestigiosa

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e discipline sportive all’interno della Scuola Navale Militare “Francesco Morosini” sono importanti nel percorso di crescita fisica e caratteriale dell’allievo. L’istituto, durante il triennio scolastico, offre ai frequentatori la possibilità di mettere in luce le proprie abilità atletiche attraverso l’organizzazione di competizioni interne e la partecipazione a manifestazioni esterne. Annualmente si svolge il Trofeo Intercorsi, una serie di gare che coinvolgono gli allievi dei tre corsi presenti all’interno della scuola e include numerose discipline, tra cui la corsa campestre, il lancio del peso, le prove di velocità, il salto in lungo e in alto, oltre ai tradizionali sport di squadra come il basket, la pallavolo e il calcio. A queste, naturalmente, si aggiungono le competizioni marinaresche di regate in barca a vela e canottaggio. Tutte le attività “terrestri” pos-

sono essere svolte all’interno del Morosini, un complesso d’eccellenza in virtù delle strutture sportive in dotazione. La voga alla veneta ha un significato particolare nel contesto della Scuola Navale: antica tecnica utilizzata per muoversi facilmente fra gli stretti canali della Serenissima, si insegna ancor oggi agli allievi per farli sentire parte della città che li ospita, partecipi della sua storia prestigiosa. Anche il nuoto riveste un ruolo di primo piano all’interno del panorama dell’offerta formativa della scuola: gli allievi possono allenarsi settimanalmente in una piscina situata nel territorio del Comune di Venezia, e partecipare a competizioni

Le strutture sportive del Morosini, uno dei punti di eccellenza della Scuola Navale Militare.


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anche esterne. Durante gli incontri, si respira lo spirito agonistico sano, distintivo del Morosini, che rafforza ulteriormente il senso di appartenenza al proprio corso, cementando i rapporti personali tra ragazze e i ragazzi che hanno scelto un percorso all’interno comune dell’istituto. Ogni due anni, il Trofeo Interscuole (TIS) vede gli allievi del

Morosini competere nelle diverse discipline sportive con gli omologhi della Scuola Militare Aeronautica Giulio Douhet di Firenze e delle Scuole Militari dell’Esercito Nunziatella e Teulié, rispettivamente di Napoli e Milano. Quest’esperienza consente agli allievi di rappresentare le rispettive Forze Armate in un contesto interforze e, parallela-


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mente, fornisce loro preziose occasioni di confronto e scambio con coetanei provenienti da contesti formativi completamente diversi. A riconoscimento dell’impegno profuso e dei risultati conseguiti nelle diverse gare e competizioni, la scuola assegna annualmente ai più meritevoli il Distintivo Sportivo, un’onorificenza molto ambita

tra i frequentatori a dimostrazione dei risultati atletici dimostrati l’anno scolastico precedente. Per gli allievi del Morosini lo sport è fondamentale: oltre al benessere psicofisico, è un continuo stimolo a dare il meglio di sé applicando – anche nella vita di tutti i giorni – la determinazione e lo spirito di corpo.

Gli allievi della Scuola Navale Militare Francesco Morosini, impegnati nelle varie discipline sportive.

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Allievi oggi, professionisti domani 60 anni della Scuola Navale Militare Francesco Morosini raccontata dai protagonisti


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Le attività dell’Istituto

Lo sport della vela di Marco Palmieri e Irene Maria Salamone

Alla pratica della vela è dedicato molto tempo durante il primo anno, fino al mese di giugno: è necessario, infatti, che gli allievi siano in grado di intraprendere la Campagna d’Istruzione estiva, che si svolge su una nave a vela della Marina Militare, consapevoli di ciò che dovranno affrontare

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na delle discipline sportive che caratterizza la Scuola Navale Militare “Francesco Morosini” rispetto ad altri enti di formazione delle diverse Forze Armate è la vela. L’iniziazione alle attività marinaresche, infatti, parte sin dai primi giorni dall’ingresso in istituto, perché rivestono un ruolo fondamentale nel percorso formativo degli allievi. Le prime lezioni mirano a uniformare il livello di conoscenze e, progressivamente, l’attività teorica lascia il posto a quella pratica, fino alla prima uscita in mare, momento che resta scolpito nei ricordi dei giovani frequentatori. La sede della Scuola Navale, all’interno della laguna veneziana, offre un contesto magico, con panorami e immagini suggestive dei principali monumenti della città. La Sezione Velica dell’istituto è

dotata dei mezzi navali di assistenza, utilizzati dagli istruttori di vela sia militari che civili e da imbarcazioni laser, tridente 16 e J24. A queste si aggiungono barche d’altura, alcune delle quali d’epoca, per lo svolgimento di regate e la partecipazione a manifestazioni sportive esterne. Alla pratica della vela è dedicato molto tempo durante il primo anno, fino al mese di giugno: è necessario, infatti, che gli allievi siano in grado di intraprendere la Campagna d’Istruzione estiva, che si svolge su una nave a vela della Marina Militare, consapevoli di ciò che dovranno af-

Gli allievi della Scuola Navale Militare Francesco Morosini navigano a bordo di un Trident 16, deriva utilizzata dall’Istituto per la pratica dello sport della Vela.

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frontare. Se è vero che le condizioni meteorologiche in mare sono sempre importanti, vale ancor di più a bordo di un’imbarcazione che sfrutta il vento per spostarsi. Tutto questo contribuisce ad acquisire la sensibilità del vento e del mare, fondamentale per un marinaio. L’esperienza maturata in barca, sia sulla piccola deriva che sulle

imbarcazioni d’altura sviluppa quelle cosiddette soft skills così ambite nel mondo professionale di oggi: la capacità di lavorare in squadra o, nel caso specifico, in un equipaggio, ma anche la leadership personale quando bisogna prendere decisioni in poco tempo e far sì che i membri dell’equipaggio le recepiscano. Gli allievi sono impegnati nella


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vela durante le sessioni pomeridiane di allenamento e Torneo Intercorsi, un appuntamento annuale attesissimo, che vede i tre corsi presenti in Istituto affrontarsi sul campo di regata di fronte alla Scuola Navale. E’ l’occasione per mettono in pratica quanto appreso nelle numerose uscite in mare. Lo sport coinvolge gli allievi anche all’esterno: dalle regate a

bordo delle barche dello Sport Velico Marina Militare alla partecipazione ad eventi e manifestazioni su barche private che richiedono la loro presenza a bordo. Anche queste esperienze, che accrescono la preparazione marinaresca, rappresentano delle piccole tappe nel percorso unico di crescita che solo il Morosini può offrire.

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Le attività dell’Istituto

La didattica di Francesco Ricci e Danilo Michele Acquaviva

Sono previsti due corsi di studio triennali, il liceo classico e il liceo scientifico; al termine, i diplomati possono accedere a qualsiasi corso di laurea, oltre a poter beneficiare di riserva dei posti nei concorsi per l’accesso alla carriera militare

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biettivo della Scuola Navale è quello di costruire percorsi di apprendimento, orientati all’acquisizione di saperi e competenze chiave, in relazione a settori culturali strategici, che rappresentano la base comune su cui possono svilupparsi gli ulteriori futuri apprendimenti e i possibili orientamenti di studio e di lavoro. Tutto ciò, nel rispetto della specificità della scuola, che incarna due anime, quella militare e quella civile, nutrite da un processo educativo orientato al motto che si staglia sulla facciata centrale del complesso: Patria e Onore. Per quanto concerne l’attività didattica, sono previsti due corsi di studio triennali, il liceo classico e il liceo scientifico; al termine, i diplomati possono accedere a qualsiasi corso di laurea, oltre a poter beneficiare di riserva dei posti nei concorsi per l’accesso alla carriera militare. La Scuola Navale Militare è fornita di una biblioteca, un Museo di Scienze naturali, aule scolastiche provviste di strumenti multimediali, come personal computer e lavagne multimediali interattive, un’aula di musica, un laboratorio di chimica, dotato anche di strumentazione d’epoca, un laboratorio di fisica, un’aula disegno munita di banchi e tecnigrafi. Oltre a stimolare nei giovani l’interesse alla vita sul mare e a pre-

parare i futuri allievi delle Accademie Militari, il Morosini mira a promuovere la piena formazione della personalità degli alunni e, a tale scopo, stimola attività integrative extra scolastiche: partecipazione a rappresentazioni teatrali, mostre, convegni, conferenze, visite a musei e a impianti industriali di pregio. Da segnalare, per l’anno scolastico in corso, la visita al Vittoriale, “librodimora”, come lo definisce il presidente della Fondazione, Giordano Bruno Guerri, in cui si espresse l’ardito talento del suo proprietario, Gabriele D’Annunzio, il quale, nell’Atto di donazione agli Italiani del 1930, poté a ragione asserire: “Tutto, qui, è una forma della mia mente, un aspetto della mia anima, una prova del mio fervore... tutto, qui, mostra le impronte del mio stile”. La scuola, nell’ambito del progetto denominato “Riconquista”, ha curato la brochure “Museo di bordo”. Inoltre, è prevista la sua partecipazione al programma di eventi e manifestazioni organizzato dalla città di Venezia per celebrare i “1600 anni ab urbe condita”, nonché al Festivalfilosofia, che si terrà nelle giornate del 16, 17 e 18 settembre 2022 a Modena, Carpi e Sapere organizzare il proprio tempo e acquisire un metodo di studio: uno degli obiettivi principali della Scuola Navale.


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Sassuolo per trattare il tema “Giustizia”. Quanto ai progetti, gli allievi hanno la possibilità di conseguire le certificazioni della lingua inglese, da parte della University of Cambridge, PET o FIRST. La scuola inoltre ha organizzato un progetto interdisciplinare in lingua straniera (CLIL) che prevede l'uso dell’inglese come lingua veicolare per sviluppare e approfondire aspetti della filosofia. Nella stessa ottica, sono previste un’ora integrativa di laboratorio di lingua (speaking practice) con insegnante madrelingua e due ore serali di esercitazione in vista dell’esame finale Trinity. Per finire, è prevista

la partecipazione alle Olimpiadi di Matematica e ai Certamina degli allievi del Classico e dello Scientifico che ne facciano richiesta. Durante il terzo anno di corso, esattamente come in qualsiasi altro istituto di istruzione secondaria di secondo grado, gli allievi sono tenuti ad affrontare due prove: le INVALSI (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema educativo d’Istruzione e di formazione) e l’esame di maturità. Entrambe vengono svolte in modo conforme alle direttive ministeriali e non differiscono, per argomenti o struttura, da quelle delle scuole civili. Le prove IN-


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VALSI sono costituite da un test di italiano, uno di matematica e un altro di inglese che si svolgono esclusivamente al computer. Per la maturità – che negli scorsi anni ha subito alcuni cambiamenti determinati dall’emergenza pandemica – si rispetteranno le modalità di svolgimento previste dalla normativa nazionale in vigore. Da un confronto comparativo tra i dati nazionali e i risultati conseguiti dai maturandi della scuola, emerge l’eccellenza della preparazione dei suoi allievi, che si dimostrano in possesso di competenze superiori rispetto alla media regionale e nazionale.

Attraverso il complesso delle attività didattiche, educative e addestrative garantite dal nostro Istituto, ogni allievo del Morosini, alla fine del proprio percorso, avrà la possibilità di conseguire obiettivi ambiziosi e gratificanti, quali il potenziamento delle attitudini intellettive e fisiche, delle qualità d’animo e di carattere, una spiccata maturazione partecipativa, una maggiore fiducia in se stessi, il senso di disciplina e il miglioramento del comportamento formale, lo sviluppo di valori quali l’onore, il senso del dovere, la lealtà, lo spirito di sacrificio, lo spirito di corpo e l’attaccamento alla Marina Militare.

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Le attività dell’Istituto

Altre opportunità formative di Giulia Alda Putalivo e Filippo Di Fiore

Gli allievi partecipano sin dal primo anno a seminari, conferenze tenute da relatori di rilevanza nazionale all’interno dell’istituto, dibattiti, cerimonie, visite a musei e a centri di particolare importanza storico-artistica

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a Scuola Navale Militare Francesco Morosini offre una formazione a tutto tondo, affiancata da diverse attività extracurricolari: gli allievi hanno la possibilità di effettuare corsi e acquisire brevetti e certificazioni. Il corso della “Secure fire”, o anche “corso antincendio base”, insegna le pratiche da attuare in caso di incendio, mentre quello di “Open-water diver”, di tipo più “ricreativo”, permette di conseguire il brevetto che consente immersioni fino a una profondità massima di diciotto metri, perfetto per gli appassionati del mondo subacqueo. Il corso prevede lezione teoriche, poi verificate da un test finale, e lezioni pratiche che si svolgono presso il complesso “y-40”, situato a Montegrotto Terme (Padova). I partecipanti ne parlano come un’esperienza formidabile che ha accresciuto ancora di più il senso di responsabilità e di gruppo. La scuola ogni anno programma per gli allievi più “anziani” il corso per il conseguimento della patente nautica: ottenerla è una grande soddisfazione, un ulteriore passo verso un eventuale futuro professionale in ambito nautico e una delle ultime tappe

del percorso triennale. E’ prevista anche la possibilità di conseguire il brevetto di paracadutismo, grazie alla proficua collaborazione con l’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia (ANPDI) e la Scuola di paracadutismo di Ferrara. In quest’esperienza unica, gli allievi sono seguiti da istruttori che con orgoglio, passione e professionalità trasmettono le loro conoscenze e competenze. Un valore aggiunto alla formazione e alla crescita personale degli allievi del Morosini è data dalla modalità didattica dell’alternanza scuola-lavoro. L’esperienza pratica aiuta a consolidare le conoscenze acquisite a scuola e a testare sul campo le attitudini degli studenti, ad arricchirne la formazione e orientarne il percorso di studio. Quest’anno l’iniziativa è stata inserita in un contesto come quello della II edizione del Salone Nautico, all’Arsenale di Venezia. Gli allievi hanno affiancato i “professionisti del mare” dediti alle comunicazioni radio della torre di controllo, si sono

Venezia significa storia e cultura: gli allievi del Morosini ne sono pienamente coinvolti.

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occupati dell’assistenza nelle manovre di ormeggio, dell’accoglienza dei Comandanti, del presidio delle imbarcazioni. Il contatto diretto con la realtà professionale è alla base della formazione delle competenze. Infine, l’istituto offre un’attività specificamente indirizzata all’orientamento dei ragazzi verso la carriera da intraprendere dopo il triennio: la “Settimana Blu”, un

programma di visite conoscitive nato per consentire una migliore conoscenza delle attività e dei compiti delle singole Forze Armate e Corpi dello Stato. Per l’ultimo corso che ha partecipato a quest’attività in presenza e senza restrizioni covid-19, ad esempio, sono state effettuate visite all’Accademia della Guardia di Finanza di Bergamo, all’Accademia Navale di Livorno, all’Ac-


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cademia Militare di Modena, al 4° Stormo dell’Aeronautica Militare di Grosseto, sulla fregata Martinengo e alla Stazione Elicotteri di Luni, al Raggruppamento Subacquei ed Incursori (COMSUBIN) di Le Grazie (La Spezia) e infine alla Direzione Marittima di Livorno. Completano questo bagaglio di esperienze le molteplici attività culturali: seminari, conferenze tenute da relatori di

rilevanza nazionale all’interno dell’istituto, dibattiti, cerimonie, visite a musei e a centri di particolare importanza storico-artistica a cui gli allievi partecipano sin dal primo anno. D’obbligo menzionare inoltre la partecipazione degli allievi alle più importanti opere e concerti lirici e sinfonici in scena in uno dei più prestigiosi teatri al mondo, il “Gran Teatro La Fenice” di Venezia.

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Le attività dell’Istituto

Le Campagne d’Istruzione di Alice Maria Branca e Riccardo Romano

Battesimo del mare sulla nave rifornitrice Etna, il diario di bordo. [...]A sedici, diciassette anni, ci è stata offerta la possibilità di provare direttamente cosa significa essere un marinaio, un maresciallo e addirittura un ufficiale

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gni anno, al termine della sessione scolastica, gli allievi si imbarcano su una nave da guerra della Marina Militare per un periodo variabile dalle due alle tre settimane: è la possibilità concreta di sperimentare l’autentica vita in mare, che all’inizio coronava il termine del triennio, mentre adesso si svolge dopo il 1° e il 2° corso. Il “battesimo del mare”, cioè la prima campagna, avviene su un veliero, solitamente il Palinuro o più di rado il Vespucci, mentre al secondo anno gli allievi sperimentano la vita operativa a bordo di una nave guerra, altresì detta “nave grigia”, preferibilmente della classe Santi, (nave da sbarco anfibio). Nell’estate del 2020, a causa dell’emergenza epidemiologica covid-19, l’attuale terzo corso Astraios, di cui fanno parte i cosiddetti allievi "anzianissimi", ha svolto la prima esperienza sull’Etna, nave rifornitrice di squadra, e la seconda, nel 2021, sul brigantino - goletta Palinuro. Eravamo incerti sull’effettiva possibilità di navigare per via della pandemia. Finalmente è arrivato il via li-

bera da parte del nostro Comandante, il capitano di corvetta Luca Codognotto, a seguito di una quarantena preventiva di due settimane e due tamponi con esito negativo. Ci siamo imbarcati su una nave che sembrava enorme, anche se dopo aver visto gli alloggi ci stavamo ripensando. I nostri turni di guardia viaggiavano sul “quattro-otto”, ossia quattro ore di guardia e otto di riposo. I compiti a noi affidati andavano da quelli svolti dall’ Ufficiale di Guardia in Plancia (UGP), al “lavagamelle” (addetto all’igiene degli utensili da mensa), dalla vedetta al responsabile dei vari Quadrati (luogo dove si consumano i pasti a bordo di una nave della Marina n.d.r.). La grande esperienza che abbiamo tratto dal poter svolgere in prima persona le guardie è stata arricchita dalla possibilità di poterci confrontare con

Le campagne addestrative estive, momento imprescindibile nella formazione di ogni morosiniano.


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tutto il personale di bordo di ogni grado: osservando il Comandante della nave siamo riusciti a comprendere cosa significhi la responsabilità di dover gestire un equipaggio di oltre cento persone e dall’Aiutante abbiamo capito che molte volte oltre il grado conta l’esperienza. A sedici, diciassette anni, ci è stata offerta la possibilità di provare direttamente cosa significa essere un marinaio, un maresciallo e addirittura un ufficiale. Oltre alla vita di bordo, l’allora comandante di nave Etna, il capitano di vascello

Giovanni Cazzato, ci ha regalato tante esperienze fuori dall’ordinario: l’esercitazione di abbordo in mare da parte della Brigata Marina San Marco, l’esercitazione di volo con elicottero e la possibilità di assistere al rifornimento della Ammiraglia della Marina Militare, la portaerei Cavour. La navigazione a vela è uno step che non può essere saltato: al nostro secondo anno ci siamo imbarcati per due settimane sul Palinuro sotto il comando dell’ex allievo “anzianissimo divinissimo” Antonio Strina, oggi capitano di


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fregata. Sarebbe stata un’esperienza completamente diversa da quella del nostro primo anno, questo era chiaro sin da subito. Vivere “passivamente” il Palinuro non è possibile, perché l’anima e la forza di questa nave è il suo equipaggio, che la conduce manovrando giorno e notte le vele. Per quanto la stanchezza sia tanta, una volta che si è tutti in fila con le mani strette intorno alla “drizza” (cima utile per le manovre, n.d.r.) pronti a “issare” le vele all’ordine di “un colpo insieme giù”, il sonno

scompare, c’è solo la voglia di fare bene tutto. A bordo di quella nave che sembra uscita da un film dei “Pirati dei Caraibi” abbiamo imparato come un tempo si andava per mare. Lontano dalle luci della civiltà e del mondo ci siamo goduti con lo sguardo verso l’alto, lo spettacolo del cielo notturno limpido e stellato. Un’occasione simile non è da tutti: una navigazione breve e intensa per partecipare a tutte le attività che le navi della Marina Militare propongono. La prova del nove per capire se quella vita fa per te.

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Le attività dell’Istituto

La formazione militare di Lorenzo Collet e Edoardo Varriano

Il Pale a prora, per tradizione, può essere lanciato solo da un allievo o ex allievo; chiunque altro lo lanciasse – fosse anche il Comandante della scuola, ma non morosiniano – susciterebbe a dir poco “perplessità”

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a terza parola che compone il nome della nostra scuola è “militare”: per questo gli allievi, oltre alla formazione scolastica, vengono introdotti alla vita militare. Emblema delle Forze Armate di tutto il mondo, e quindi anche delle Scuole Militari, sono le tradizioni. Tante quelle alla Scuola Navale Militare Francesco Morosini, tramandate di anno in anno fra allievi, a partire dal gergo dell’istituto. Parole che rappresentano una tradizione a sé, come “anziani” e “anzianissimi”, rispettivamente gli allievi del 2° e 3° anno; dal “campaccio” (il piazzale della Scuola), al nome e alla bandiera del Corso, per finire con la festa del Mak π 100. Fra le più sentite, immancabile nelle occasioni di ritrovo, quella del “Pale a prora!” (in gergo PAP): è il “grido di battaglia” dei morosiniani in servizio e degli ex allievi. Viene usato per rendere omaggio a qualcuno o a qualcosa in particolari circostanze: un Comandante al corso o della Scuola, un sottordine, un sottufficiale, un compagno di corso (anche in occasioni liete o tristi), ma anche il corso o il Morosini stesso.

Questa la sequenza: “E per [...] pale a prora! [tutti] VOGA! Pale a prora! [tutti] VOGA! Pale a prora! [tutti] VOGA VOGA VOGA OOOH ISSA!” Il Pale a prora, per tradizione, può essere lanciato solo da un allievo o ex allievo; chiunque altro lo lanciasse – fosse anche il Comandante della scuola, ma non morosiniano – susciterebbe a dir poco “perplessità”. Prima tra le cerimonie, parte importante delle tradizioni, il giuramento di fedeltà alla Repubblica, tappa fondamentale e suggestiva: segna per sempre l’allievo, che per la prima volta e forse anche per l’ultima, si trova di fronte alla Bandiera italiana a urlare “LO GIURO” con tutto il fiato che ha in corpo, promettendo di rispettare e proteggere la Patria per sempre, anche se in seguito non porterà più le “stellette”. Negli ultimi due anni questo momento speciale è saltato a causa della pandemia, ma il 2022 sarà diverso per i tre i corsi che giureranno in Piazza San Marco. Non a caso, come ogni decade, Portare le “stellette” a 16 anni, con la consapevolezza di cosa significa.

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quest’anno la cerimonia si svolge tra le colonne del porticato più famoso di Venezia. Questo momento di alto valore simbolico conclude il primo anno. Una volta tornati sui banchi di studio, gli allievi si ritroveranno a essere la Compagnia d’onore del Morosini. Il percorso inizia con una cerimonia formale che non tutti conoscono: l’inaugurazione dell’apertura dell’Anno Scolastico, presieduta di massima, i primi di settembre dal Presidente della Repubblica al Quirinale o in una città italiana diversa da Roma, alla quale partecipa una rappresentanza di allievi di tutte le Scuole

Militari (Esercito, Marina Militare e Aereonautica). Le cerimonie importanti vanno in crescendo. Il quattro novembre, Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, si tiene al Sacrario di Redipuglia (Gorizia) la commemorazione dei Caduti della Prima guerra mondiale. A questa cerimonia prende parte anche una rappresentanza delle Scuola Navale Francesco Morosini. Salire su quelle gradinate è un’emozione senza pari. Scalino dopo scalino, si viene sopraffatti dalla storia immortale di quel luogo; quando la Pattuglia Acrobatica Nazionale, le Frecce Tricolori, perfette in ogni loro evoluzione,


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sfreccia in cielo, il cuore batte all’impazzata. Si respira un patriottismo che coinvolge tutti in un profondo sentimento d’orgoglio nazionale. Il culmine del secondo anno, l’evento più significativo per un “morosiniano”, è la parata del 2 giugno a Roma per la Festa della Repubblica. Le prove che si svolgono di notte, per le vie deserte della Capitale, aiutano a creare forti legami anche con i militari delle altre Forze Armate. Si marcia attraverso il Foro Italico, sotto lo sguardo delle più alte cariche dello Stato: una cosa che non tutti fanno, e non tutti i giorni. L’estate del secondo anno porta con sé uno dei più bei regali del

Morosini: una settimana di addestramento terrestre alla Brigata Marina San Marco nelle isole Pedagne poco distanti da Brindisi. All’arrivo, è tutto rapidissimo: divisione in pattuglie ed esplorazione degli alloggi, ovvero sistemazione in tende al campo. E poi lezioni di topografia, pronto soccorso, combattimento, funzionamento e utilizzo dei fucili d’assalto (Beretta modelli AR 70/90 e ARX) e della pistola semi-automatica (Beretta 92 FS), percorsi a ostacoli, tiro al poligono, sbarco e imbarco, ricognizione notturna. Un’ammirazione incondizionata per gli istruttori, un’esperienza indimenticabile, il San Marco nel cuore.

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Le attività dell’Istituto

Le attività internazionali di Elia Zerbato e Elia Albanese

Altamente ambita è l’esperienza organizzata dalla National Flight Academy presso la Naval Air Station di Pensacola (Florida, Stati Uniti), una base della Marina americana

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l Morosini volge lo sguardo oltre l’Italia, per offrire una formazione di respiro internazionale. Già dal secondo anno l’allievo è proiettato in una dimensione europea, grazie all’adesione al progetto “European Youth Parliament”, che prevede la simulazione delle assemblee dell’europarlamento. A fronte di una selezione interscolastica basata sul livello di conoscenza della lingua inglese, gli allievi sono chiamati a cimentarsi nella produzione di un resolution paper (“documento risolutivo”, n.d.r.) su tematiche di attualità, che spaziano dall’economia alla geopolitica, dall’ecologia alla finanza. Ai candidati viene chiesto di comporre una completa analisi dei temi e delle problematiche connesse, e di proporre ipotetiche soluzioni: la formalità richiesta nel compilare il modulo e la complessità degli argomenti proposti, unitamente alla modalità di riflessione in stile problemsolving tipico delle istituzioni legislative, rendono la stessa fase preselettiva assimilabile al lavoro svolto in una commissione parlamentare europea. Superata la preselezione nazio-

nale si procede con la sessione vera e propria: ci si focalizza sul team building, seguito da sessioni di analisi per lo sviluppo del proprio tema da presentare il giorno della General Assembly in cui si espongono e si discutono le tesi presentate, poi le votazioni. La scuola ha stabilito una tradizione che oramai vede puntualmente approdare gli allievi alle finali nazionali o internazionali: gli argomenti trattati sono sempre di grande spessore e permettono una crescita personale non indifferente, oltre che favorire l’esercizio della lingua inglese attraverso un profondo coinvolgimento dei partecipanti divenuti attori principali di un ipotetico percorso decisionale dell’Europarlamento. Altamente ambita è anche l’esperienza organizzata dalla National Flight Academy presso la Naval Air Station di Pensacola (Florida, Stati Uniti), una base della Marina americana. Gli al-

Il Pellegrinaggio Militare Internazionale a Lourdes, appuntamento immancabile per gli allievi del Morosini.


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lievi coinvolti nel progetto partecipano ad esercitazioni, missioni al simulatore di volo, attività negli ambiti cosiddetti S.T.E.M. (Science, Technology, Engineering and Mathematics) che si svolgono all’interno della fedele ricostruzione di una portaerei nell’arco di sei giornate intense e dall’inestimabile valore formativo. Un’altra attività a carattere in-

ternazionale è il corso di voga veneta estivo organizzato nell’ambito delle attività dello European Union Military Secondary School Forum (EUMSSF). In tale contesto la scuola ospita ragazzi e ragazze provenienti dalle altre scuole militari europee per condividere con loro la caratteristica disciplina veneziana e durante il quale gli allievi svolgono la funzione di tutor.


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La borsa di studio a Pensacola (Florida - USA) Nel 2019 cinque allievi del 2° corso del “Morosini” hanno partecipato al corso “Deployment” organizzato dalla National Flight Academy presso il NAS Pensacola (Florida). L’attività è stata consentita da borse di studio messe a disposizione dal dott. Lupo Rattazzi, ex allievo del corso “Sagittario” (1968-1971).

Il corso “Deployments”, suddiviso in 6 giornate, ha impegnato i giovani in esercitazioni, missioni (anche al simulatore di volo), programmi STEM (Science, Technology, Engineering and Math) in qualità di Ambition eXperimental Pilots (AXPs) che si sono svolte all’interno di una fedele ricostruzione di una portaerei americana. Le numerose attività vissute in un ambiente estremamente competitivo e stimolante hanno costituito un’esperienza formativa unica e irripetibile. Nell’estate 2022 altri sei allievi del Morosini, già selezionati, potranno partecipare al “Deployment”.

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Band of Brothers

L’Assomorosini di Francesco Businaro

Nato con lo scopo di formare giovani ai valori della Marina con una formazione di altissimo livello, negli anni il Morosini ha dato al Paese figure di elevato spessore sia in ambito militare che in ambito civile

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’Associazione Nazionale Scuola Navale Militare Francesco Morosini, meglio nota come Assomorosini, nasce nel 1981, a vent’anni dall’apertura dell’allora collegio, per volontà di alcuni ex allievi. Lo scopo statutario, allora come oggi, è quello di continuare a tessere quel lungo filo blu che idealmente lega tutti coloro che hanno vissuto tra le mura del navale. Nato con lo scopo di formare giovani ai valori della Marina con una formazione di altissimo

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livello, negli anni il Morosini ha dato al Paese figure di elevato spessore sia militare che in ambito civile. Una “Band of Brothers” che ha scolpito nel proprio DNA le parole che campeggiano sull’edificio: PATRIA E ONORE. Talvolta guasconi, ma sempre assolutamente legati al Morosini. Con un bacino potenziale di più di 3500 ex allievi l’associazione si è posta negli ultimi anni - fermo restando lo scopo primario di mantenere coesi gli ex allievi – quale ponte tra la scuola e il mondo civile, agendo da supporto alle iniziative proposte, fino a entrare di diritto nel piano formativo per l’apporto che dà, attraverso i propri soci, all’orientamento universitario dei giovani allievi o al conseguimento della patente nautica. Una trentina circa di ex allievi, infatti, annualmente, sulla base delle richieste sia della scuola che degli allievi, nel corso di una giornata affronta i temi a livello macroscopico per poi scendere nel dettaglio di ogni facoltà. Grazie anche a ex allievi presenti sul territorio e ufficiali in congedo delle Capitanerie, viene offerto supporto per il conseguimento della patente nautica da diporto simulando sessioni di esame così da garantire una buona performance degli allievi. Gli ex allievi più giovani, all’inizio della loro carriera, qualsiasi essa

sia, trovano sempre nei loro colleghi più anziani supporto e tutoraggio. Nel corso di quest’anno l’Assomorosini, grazie a un contributo della Regione Veneto e con due ex allievi registi, sta producendo un “instant movie” che racconta per la prima volta in maniera puntuale il significato di una scelta e cosa avviene al di là del cancello verde durante il primo anno di corso. L’Assomorosini nuovamente si pone al servizio della scuola e della Marina a garanzia della bontà del prodotto finale e della coerenza dello stesso. Lo scopo principale è quello di far conoscere la scuola nella sua realtà non solo ai giovani ma anche agli stessi genitori e in generale all’esterno. Sempre nel corso di quest’anno, in occasione del giuramento solenne degli allievi in piazza San Marco e del Sessantennale della Scuola l’Assomorosini – come già avvenuto per le due precedenti edizioni - ha invitato il Presidente della Repubblica alla cerimonia con l’auspicio, condizioni pandemiche permettendo, che alla manifestazione possa partecipare un consistente numero di ex allievi a testimonianza dell’affetto costante e vivo nei confronti della scuola e della Marina Militare.

Da allievi o da “ex”, lo schieramento è uno solo.


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Le testimonianze degli ex allievi

Al Morosini ho compreso innanzitutto il senso della vera amicizia, la forza dell’equipaggio, la rilevanza e l’essenzialità di ogni ruolo e di ogni posizione. Vale in qualsiasi organizzazione e per qualisiasi grado, dal Comandante al marinaio. Ho capito che forza e determinazione si possono trarre non solo dalle vittorie, ma anche se non soprattutto dalle sconfitte che ha avuto la grande fortuna di conoscere presto, quando ho dovuto ripetere il terzo anno del collegio navale

Damiano Lipani ORION 1977-1980

Avvocato del Foro di Roma, fondatore di uno studio di 25 professionisti ed esperto legale di progetti di rilevanza nazionale

Ricordo tre anni di impegno. Nello studio e nello sport, nell’osservanza delle regole e nella loro infrazione occasionale, nel rispetto del corpo docente e dei militari che insieme al personale civile si occupavano a tempo pieno di noi e della nostra crescita. Ricordo la condivisione con i compagni di collegio di ogni momento della nostra vita, di fatiche e successi, sogni e speranze. Sono stati tre anni fondamentali, le basi che mi hanno permesso in seguito di affrontare tutto il resto. Oggi, quasi sessantenne, mi rendo conto che quell’esperienza non è terminata, quei tre anni di collegio iniziati nel 1978 in realtà non sono mai finiti. L’esperienza continua, il nostro corso è ancora vivo, unito, e continua a crescere e a morire tutt’ora insieme

Carlo Andrenelli MIZAR 1978-1981

Laureato in Architettura, progettista in Sri Lanka di decine di alberghi e centri commerciali

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Entrato al Morosini per tradizione familiare, il motto ‘Patria e Onore’ che vedevo ogni giorno sarebbe diventato la Stella Polare di tutta la mia vita. Imparai allora ad affrontare con entusiasmo e serenità ogni prova, in un ambiente fatto di persone, di fratellanza, di coesione, di complicità, di solidarietà, senza riserve, sicuro del valore e del privilegio di poter servire orgogliosamente la Patria. Quanto sono ancora utili, nella mia attività manageriale, gli insegnamenti che appresi al Morosini! Tra tutti, quello che più mi è quotidianamente presente è la consapevolezza che la forza del gruppo è la chiave del risultato finale di ogni operazione

Aimone di Savoia-Aosta AZZURRA 1983-1986 Da 28 anni manager internazionale

La Scuola Navale Morosini mi ha insegnato il senso del dovere, la disciplina del sacrificio e dello spirito di gruppo, doti essenziali che mi hanno permesso di raggiungere i traguardi della mia carriera

Gianluca Torregrossa ANDROMEDA 1997-2000 Laureato in Medicina e Chirurgia, è direttore del Centro di Chirurgia robotica cardiaca presso il Main Line Health Care System di Philadelphia (USA) e Professore Associato presso la Thomas Jefferson University

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Il Morosini è stata per me l’occasione di mettermi alla prova, di uscire dalla ‘comfort zone’ delle mie montagne, al cui richiamo però non ho saputo in seguito resistere. Lasciare le comodità di casa a 16 anni ed intraprendere la vita del “Navale” ha sviluppato in me un carattere e un’attitudine che nel momento della necessità mi hanno consentito di superare le difficoltà. Essere morosiniano, è per me far parte di una famiglia, di una banda di fratelli che hanno sofferto e gioito insieme in ‘campaccio’ e all’ombra del cupolone (e forse anche sopra!)

Federico Pirola ANDROMEDA 1997-2000

Tenente colonnello guastatore alpino, ha neutralizzato e messo in sicurezza centinaia di ordigni bellici. Decorato di Croce d'Argento al Merito dell'Esercito per un’azione di combattimento in Afghanistan

Sono estremamente grato al Morosini per avermi insegnato a organizzare la giornata, che mi consente di essere efficiente a lavoro, e al contempo di dedicarmi alla crescita delle mie due bambine. Il Morosini mi ha educato a pensare in grande e a essere responsabile delle mie azioni, ma soprattutto mi ha lasciato in eredità tanti veri amici

Gabriele Maria Grittani IASON 2005-2008 Laureato in Fisica Medica, specializzato in tecnologie in ambito biomedicale, autore di numerosi lavori scientifici di rilevanza internazionale

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Le testimonianze degli ex allievi

Il percorso di formazione culturale e umano offerto dal Morosini ha tracciato un profondo solco nella mia coscienza, dove restano vivi i sani principi e i nobili ideali appresi da adolescente, che pratico nella quotidianità attraverso l’esempio ricevuto. Ogni valore acquisito, rinsaldato con la successiva formazione militare, è tutt’ora un riferimento consueto e imprescindibile nell’azione professionale, sempre improntata alla tutela responsabile e al benessere della collettività affidatemi dall’Arma

Davide Acquaviva IASON 2005-2008

Capitano dell’Arma dei Carabinieri, attuale Comandante della Compagnia Carabinieri di Castel Gandolfo

L’esperienza morosiniana mi ha permesso di delineare, sin da quando avevo sedici anni, il mio modo di essere improntandolo allo spirito di sacrificio, al senso del dovere e di abnegazione, principi che mi hanno aiutato ad affrontare sfide scolastiche e lavorative, cercando continuamente nuovi stimoli ed esperienze. Il Morosini e la successiva formazione accademica hanno impresso in me la curiosità intellettuale e l’umiltà d’animo che mi guidano nella vita come persona in divisa ma anche come donna

Melania Polini HERMES 2009-2012 Tenente della Guardia di Finanza, Comandante di un pattugliatore veloce presso la Stazione Navale di Manovra di Messina

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Le testimonianze degli ex allievi

Il Morosini è stato una delle esperienze più belle della mia vita. Quando si attraversa per la prima volta il cancello d’ingresso non ci si aspetta che un percorso di 3 anni possa condizionare poi così in positivo il proprio futuro. Non si tratta di un semplice liceo, ma di una parentesi di vita adolescenziale in cui ci si ritrova dopo studio, disciplina e rigore ad essere più maturi e consapevoli del futuro, consci delle proprie potenzialità e ricchi di valori trasmessi da anni a generazioni di ex allievi. Essere morosiniano vuol dire poter contare non solo sui compagni di Corso, ma anche su tutti gli altri ex allievi accomunati dal sentimento di appartenenza che custodiamo nel cuore. Oggi, da ufficiale di Marina sono grato alla Scuola Navale Militare Morosini per aver accresciuto il mio amor di Patria, contribuendo alla crescita professionale e personale, permettendomi di affrontare con più serenità e consapevolezza la carriera che ho intrapreso

Matteo Madaghiele MAEANDER 2012-2015

Sottotenente di vascello del Corpo di Commissariato Militare Marittimo

All’età di 15 anni e mezzo, il Morosini ti ingloba. Una ‘mamma adottiva’ che all’inizio non si comporta come tale. Catapultata in un altro mondo, avevo sostituito le mie certezze con l’autorità di anziani e anzianissimi, sottordini e Comandante alla classe, membri dell’equipaggio della prima nave che avevo deciso di salpare. La paura era diventata un’alleata, ma il porto sicuro durante la tempesta erano le spalle dei colleghi, che ormai diventati la mia famiglia, tra quelle mura che tutti consideravamo la nostra casa. Finché siamo diventati noi i Venerabili Anzianissimi che guardavano con sufficienza i ‘nuovi pivoli’ all’inizio dell’esperienza più impagabile della loro vita. Essere Morosiniani è un marchio a fuoco nel cuore, un tratto indelebile, una cicatrice di cui vantarsi

Marianna Di Vuolo CERBERUS 2018-2021

Allieva di 1ª classe dell’Accademia navale di Livorno

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Il Direttore del Notiziario della Marina

Il Comandante della Scuola Navale Morosini

capitano di fregata Alessandro Busonero

capitano di vascello Marcello Ortiz Neri

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n onore rappresentare insieme ai colleghi della redazione, il Notiziario della Marina. Onore - indescrivibile - quello di condividere questo prodotto editoriale coi lettori della Forza Armata, ma anche coi tanti appassionati al di fuori della Marina, da anni fedeli abbonati alla nostra rivista giornalistica. I “60 anni della Scuola Navale Militare Morosini” è uno speciale allegato all’uscita mensile del Notiziario della Marina dalla lettura semplice che racchiude in se l’efficacia comunicativa di brevi testi e immagini in grado di trasmettere emozioni. Un progetto in cui l’Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione dello Stato Maggiore Marina ha creduto sia dall’idea iniziale della redazione nata nel 2021 e subito sposata con entusiasmo dal comandante Ortiz Neri e i suoi più stretti collaboratori che ringrazio per essersi messi a totale disposizione. Già nel 1999, Il Notiziario della Marina nel suo raccontare e far conoscere la Marina, dedicò uno speciale al Morosini, ma le pagine appena lette hanno un sapore assai diverso perché nate dai racconti diretti dei protagonisti. Dal 1954 il Notiziario della Marina contribuisce a far conoscere la Marina scrivendo preziose pagine di memoria come queste legate al Morosini da consegnare non solo al presente, ma soprattutto al futuro! Ritratti fedeli di una realtà ancor più bella: quella della Marina Militare. Non mi resta che augurare buon vento agli amici del Morosini: ad majora semper “Alla via così”!

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omandare la Scuola Navale è un’esperienza unica e affascinante, sebbene particolarmente impegnativa, di cui sono grato alla Marina Militare. Ogni giorno mi confronto col bene più prezioso della Nazione: i nostri giovani, il “capitale umano” da cui dipende il nostro futuro. Ho apprezzato una eccellenza non conosciuta come meriterebbe e lo “Speciale Morosini”, edito per i primi sessant’anni dell’Istituto, in parte colma questa lacuna. Va dato merito al Comando delle Scuole della Marina Militare per aver tutelato negli anni la splendida realtà veneziana, credendo nei progetti di crescita e di promozione. Senza l’indispensabile supporto del personale militare e civile della Scuola Navale, del Corpo Docente, di Assomorosini e naturalmente degli Allievi, lo “Speciale” non sarebbe nato. A tutti loro il mio sincero ringraziamento. La mia riconoscenza va in particolar modo all’Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione e, naturalmente, al Notiziario della Marina che ha offerto una preziosa opportunità. Il Direttore e la redazione hanno seguito tutte le fasi del progetto in ogni dettaglio, giungendo all’impaginazione grafica definitiva; ennesima dimostrazione di come la Comunicazione nella Marina Militare sia al passo con i tempi.


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ALLIEVI OGGI, PROFESSIONISTI DOMANI 60 ANNI DELLA SCUOLA NAVALE MILITARE FRANCESCO MOROSINI RACCONTATA DAI PROTAGONISTI

ANNO LXVIII - SPECIALE ALLEGATO AL NUMERO DI MARZO 2022 DEL NOTIZIARIO DELLA MARINA


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Le testimonianze degli ex allievi

8min
pages 62-68

La formazione militare

4min
pages 52-55

Le campagne addestrative

3min
pages 48-51

Altre opportunità formative

3min
pages 44-47

L’Assomorosini

2min
pages 60-61

La didattica

4min
pages 40-43

Le attivitò internazionali

2min
pages 56-59

Lo sport della vela

2min
pages 36-39

L’arte del Morosini

9min
pages 14-19

Introduzione del capo di Stato Maggiore della Marina

2min
page 3

Prefazione dell’ex allievo

5min
pages 6-9

Una formazione pre-universitaria d’eccellenza

3min
pages 20-23

Le discipline sportive

3min
pages 30-35

Dal Collegio Navale GIL alla Scuola Navale Militare

3min
pages 10-13

La giornata dell’allievo

3min
pages 26-29

Il concorso: un’opportunità, un sogno

2min
pages 24-25
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