Notiziario della Marina - Giugno 2015

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M ARINA

della

ANNO LXII G I U G N O 2 01 5

N O T I Z I A R I O


dal numero di:

G IUGNO 1965

In copertina: Lancio di missile “Terrier” da bordo dell’incrociatore Giuseppe Garibaldi. In basso: Pilota di elicottero della M.M. in volo, sullo sfondo l’Etna in eruzione.

CINQUANT’ANNI

FA . . .

La Marina di cinquant’anni fa, riproposta attraverso le immagini dei Notiziari dell’epoca e i vostri scatti

Roma, 2 giugno 1965, XIX anniversario della Repubblica. Defila il Battaglione della Marina, costituito dalla Compagnia delle Forze Navali, della Rappresentanza di Roma, delle scuole CEMM di Taranto e La Maddalena.

Festa della Marina. In alto: L’incrociatore lanciamissili Giuseppe Garibaldi alla fonda a Napoli. In basso: Roma, 10 giugno 1965, Il Ministro della Difesa On.Andreotti, accompagnato dal Capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Ernesto Giurati, passa in rassegna il Battaglione, prima di recarsi a deporre una corona d’alloro all’Altare della Patria.

inviate i vostri scatti dell’epoca con una breve didascalia a: notiziario.marina@gmail.com


MARINA N O T I Z I A R I O

T E S TATA

M A R I N A M I L I TA R E 1954

GIORNALISTICA DELLA F O N DATA N E L

I SCRIZIONE :

R EGISTRAZIONE :

Tribunale di Roma

n. 396/1985 dell’8 agosto1985

PROPRIETÀ: Ministero della Difesa - EDITORE: Ministro della Difesa D IRETTORE R ESPONSABILE :

Antonio COSENTINO

CAPO REDATTORE

E

PHOTO EDITOR:

Davide GALLI

REDAZIONE, GRAFICA/IMPAGINAZIONE, SEGRETERIA:

Cristopher SCARSELLA Pasquale PRINZIVALLI Luciano ERBAGGIO

D IREZIONE

E

Sommario

della

R EDAZIONE :

NOTIZIARIO DELLA MARINA Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione della Marina Militare Piazza della Marina, 4 - 00196 Roma tel. 06.36805556

A N N O LXII - G I U G N O 2 0 1 5

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10 16 18 20 22 26 32 36

Editoriale

di Antonio Cosentino

Sitrep

Festa della Repubblica di Antonio Cosentino

Giornata della Marina di Elena Bruno

Adrion Livex 15 di C. D.

I nuovi pattugliatori polivalenti d’altura di Cristopher Scarsella

Il rientro di nave Grecale

di Cristopher Scarsella

Prima uscita addestrativa per nave Carabiniere di Cristopher Scarsella

Luigi Rizzo

di Desirèe Tommaselli

Il mese in immagini di Pasquale Prinzivalli

Verso una flotta ecosostenibile di Antonio Tasca

e-mail: notiziario.marina@gmail.com N ORME

PER LA COLLABORAZIONE

Il Notiziario è organo di informazione e la collaborazione è aperta a tutti. Gli elaborati, inediti ed esenti da vincoli editoriali, investono la diretta responsabilità dell’autore, rispecchiandone le idee personali. Gli articoli dovranno pervenire per posta elettronica entro 10 giorni dall’evento, corredati di foto (in formato .tif o .jpg, di dimensioni minime 18 x 13 cm e risoluzione non inferiore a 300 dpi) e didascalie esplicative; gli elaborati dovranno essere redatti evitando possibilmente l’uso di acronimi, che eventualmente vanno esplicitati in maniera chiara e precisa. L’accoglimento degli articoli o proposte di collaborazione non impegnano la Direzione alla pubblicazione nè alla retribuzione. La Direzione si riserva il diritto di dare all’articolo l’impostazione e i tagli ritenuti più opportuni. Al fine della corresponsione del compenso di collaborazione, è indispensabile che l’autore rediga una dichiarazione contenente tutti i dati anagrafici, recapito telefonico e coordinate bancarie. Dal momento della retribuzione l’autore cede ogni diritto di esclusività d’utilizzo al Notiziario. Nessuna parte dei testi e delle illustrazioni può essere riprodotta senza l’autorizzazione della direzione del Notiziario. Per la collaborazione a questo numero si ringraziano: Elena Bruno, Antonio Tasca, Carlo Disma, Desirèe Tommaselli, Maurizio Lapera. Per i contributi fotografici di questo numero si ringraziano: Silvio Scialpi, Gabriele Lenzi, Giuseppe Iannotta, Maurizio Lapera, Cosimo Sabia, Maurizio Flamini, Ufficio Storico della Marina.

Stampa: Tipografia Facciotti - Roma

chiuso in redazione il: 30 giugno 2015

In copertina: Una foto storica di Luigi Rizzo.

M ARINA M ILITARE In quarta di copertina: Roma, 10 giugno 2015, Palazzo Marina. Una formazione a stella eseguita dal plotone Silent Drill del 3° Rgt. San Marco della Brigata Marina.

Allegato al numero: “Soldati di terz’ordine”, fumetto che racconta una delle più belle storie di uomini e di mare mai raccontate, stampato negli anni ‘70 sul Corriere dei Ragazzi.

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Editoriale G di Antonio Cosentino

iugno è il mese della Marina. Lo è sempre stato da quando, nel 1918, l’impresa di Premuda segnò la storia del nostro Paese. E lo è ancora oggi, nei giorni in cui la Marina riceve il plauso della Comunità internazionale mediante le attestazioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che motivano un fondatissimo sentimento di orgoglio. Con le attività in Mediterreaneo, mai circoscritte alla sola operazione Mare Nostrum, ma protrattesi fino ad oggi con l’operazione Mare Sicuro, le navi della Marina si pongono quale estremo avamposto della difesa della nostra nazione, pur senza mai tralasciare il fondamentale ruolo umanitario al quale ogni nave è vincolata quando solca i mari, indipen-

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dentemente dalla propria o altrui bandiera e da qualsivoglia obbligo internazionale. Da questo punto di vista, di Antonio la nostra Marina Cosentino ha dato lezioni al mondo. Alla vigilia di nuove e sfidanti attività, per le quali l’esperienza accumulata sarà preziosissima, dobbiamo far tesoro delle nostre tradizioni, che muovono ogni equipaggio come un’unica volontà. Festa della Repubblica, Festa della Marina, sono giornate importanti per ricordarci chi siamo. Siamo una Marina all’avanguardia che, mentre assiste alla prima esercitazione di una moderna fregata come nave Carabiniere, mette a punto progetti ambiziosi, come la Flotta verde e le nuove unità polivalenti pensate proprio per rispondere alle più concrete esigenze riscontrate, dal combattimento al sostegno della collettività, in perfetta


chiave “duale”. Siamo una Marina operativa che, mentre si proietta nel Mediterraneo centrale per onorare il proprio mandato istituzionale, saluta nave Grecale dopo quattro mesi di antipirateria e non trascura i rapporti con le altre marine del bacino. Siamo una Marina leggendaria, le cui pagine sono state incise da autori inimitabili, capaci di esprimere uno stile unico, come Luigi Rizzo. Queste pagine sono dedicate a lui, a loro, a noi tutti che portiamo alta la bandiera della Marina Militare ogni giorno. Buona lettura! Con questo numero cambia ancora la composizione della nostra Redazione. Questa volta tocca al capitano di corvetta Davide Galli mollare gli ormeggi verso nuove e prestigiose mete, un importante incarico internazionale lo vedrà attivo

a Brunssum nei prossimi anni. Nostro caporedattore ed esperto nelle arti grafiche, ha firmato numerosi articoli ma, soprattutto, ha la paternità delle rubriche “Sitrep” e “Mese in immagini”, oltre a inserti monografici. Contemporaneamente, si è concluso presso l’UPICOM Notiziario della Marina, il tirocinio della giovane giornalista Elena Bruno, studentessa dell’Università Tor Vergata di Roma, il cui futuro sarà certamente ricco di soddisfazioni. A Davide ed Elena vanno i nostri complimenti e l’augurio di avere sempre vento a favore nella loro navigazione.

Roma, 10 giugno 2015. Palazzo del Qurinale, l’incontro tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il capo di Stato Maggiore della Marina ammiraglio Giuseppe De Giorgi.

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SITREP

CAMPAGNE D’ISTRUZIONE SCUOLA NAVALE MILITARE F. MOROSINI Nave PALINURO - 1^ Classe Barche da crociera e S.V.M.M. - 2^ Classe

giugno

2015

ITA MINEX 2015 Esercitazione multinazionale di ricerca e bonifica ordigni subacquei Fregata MAESTRALE, Cacciamine RIMINI, VIAREGGIO MTC GORGONA, TREMITI

BONIFICHE

ORDIGNI IN MARE

Attività di disinnesco/neutralizzazione di ordigni esplosivi in mare

mar

Personale Gruppo Operativo Subacquei Personale Nucleo SDAI

EUNAVFOR - MED EUROPEAN UNION NAVAL FORCE

Operazione di contrasto al traffico di esseri umani nel Mediterraneo Portaerei CAVOUR (flagship) Nr. 2 EH-101 imbarcati

OPERAZIONE MARE SICURO Operazione di presenza, sorveglianza e sicurezza marittima nel Mediterraneo centrale per la tutela degli interessi nazionali Fino a 5 unità navali: Cacciatorpedinieri DUILIO, DURAND DE LA PENNE Fregate FASAN/BERGAMINI (flagship), EURO Pattugliatore di squadra BERSAGLIERE Pattugliatori BORSINI, BETTICA Corvette DRIADE, FENICE

mar mediterraneo

VI.PE./OPER.CONSTANT VIGILANCE Attività di presenza/sorveglianza Vigilanza Pesca/Controllo flussi migratori

RILIEVI

1 Pattugliatore/Corvetta: CIGALA FULGOSI, VEGA, CHIMERA, DRIADE

RICERCA/RECUPERO

Navi idro-oceanografiche ARETUSA, GALATEA

RELITTO

ARETUSA 2015

Attività di ricerca e recupero del relitto dell’imbarcazione affondata nello Stretto di Sicilia il 18 aprile 2015

Esercitazione nazionale per il contrasto all’inquinamento marittimo Pattugliatori LIBRA, ORIONE, SIRIO

Cacciamine GAETA, MTC GORGONA, CRV LEONARDO Personale Gruppo Operativo Subacquei

GOLDFINGER-DEEP BLUE Esercitazione per la tutela di interessi strategici nazionali ed il contrasto alla minaccia asimmetrica

JOINT OPERATION TRITON Operazione congiunta di controllo delle frontiere esterne della UE sotto egida dell’agenzia FRONTEX Personale MM presso ICC Pratica di Mare

MCCID MALTA Missione italiana di collaborazione nel campo della Difesa Personale Marina Militare

ATTIVITÀ DI DIFESA E SICUREZZA MARITTIMA NAZIONALE OPERAZIONI DI SICUREZZA MARITTIMA INTERNAZIONALI ATTIVITÀ DI COOPERAZIONE E OPERAZIONI INTERNAZIONALI CONCORSI/COLLABORAZIONI CON ALTRI DICASTERI NAZIONALI CAMPAGNE NAVALI/D’ISTRUZIONE, ATTIVITÀ ADDESTRATIVA COMPLESSA

IDRO-OCEANOGRAFICI

Attività di monitoraggio

Nave anfibia SAN GIUSTO

TOMO-ETNA II Attività di supporto all’ I.N.G.V. (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) Nave idro-oceanografica GALATEA

SUPPORTO

SOMMOZZATORI VV.F.

Attività di supporto per il corso di formazione sommozzatori dei VV.F. MTC TREMITI

mare terra

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ar

UNIFIL UNITED NATIONS INTERIM FORCE IN LEBANON

Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite Personale Marina Militare

OPERATION INHERENT RESOLVE OPERAZIONE PRIMA PARTHICA Operazione di contrasto del terrorismo islamico Gruppo Operativo Incursori

COMBINED MARITIME FORCES Forza marittima multinazionale per la sicurezza marittima nella regione (Bahrain)

n ero

Personale Marina Militare

OPERAZIONE RESOLUTE SUPPORT Missione NATO di assistenza e supporto alle forze di sicurezza e istituzioni dell’Afghanistan Personale Brigata Marina SAN MARCO, Gruppo Operativo Incursori

M.F.O. golfo arabico

MULTINATIONAL FORCE AND OBSERVERS

Controllo e verifica della libertà di navigazione nello Stretto di Tiran GRUPNAVCOST 10: Pattugliatori ESPLORATORE, SENTINELLA, VEDETTA, Personale Brigata Marina SAN MARCO

IFC SINGAPORE INTERNATIONAL FUSION CENTRE Scambio dati su traffico mercantile Personale Marina Militare

ADRION LIVEX 2015 Esercitazine complessa multinazionale tesa al miglioramento dell’interoperabilità tra le marine del Mar Adriatico e Mar Ionio Pattugliatore LIBRA

oceano indiano

NATO FORACS NATO FORCES SENSOR AND WEAPON ACCURACY CHECK SITE Progetto multinazionale NATO di calibrazione dei sensori di bordo Fregata CARABINIERE

BMIS GIBUTI BASE MILITARE ITALIANA DI SUPPORTO IN GIBUTI

Missione di supporto tecnico-logistico alle forze nazionali in transito/sosta Personale Marina Militare

EUNAVFOR - OPERAZIONE ATALANTA EUROPEAN UNION NAVAL FORCE

Operazione di contrasto alla pirateria marittima dell’Unione Europea Fregata LIBECCIO (Fregata GRECALE fino al 10 giugno)

EUCAP NESTOR

Missione UE civile-militare di Regional Maritime Capacity Building in Corno d’Africa (Gibuti e Seychelles) Personale Marina Militare

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con la collaborazione della Sala Monitoraggio M.M. del 3° Reparto dello Stato Maggiore Marina


Festa della Repubblica il 2 giugno è la festa degli italiani

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di Antonio Cosentino a bandiera italiana svetta sull'altare della Patria e a pochi metri di distanza il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per il primo anno del suo mandato, fa gli onori di casa alla tradizionale parata della festa della Repubblica. Accompagnato dal ministro della Difesa Roberta Pinotti, stringe le mani dei militari italiani,, disposti lungo la scalinata che si apre su piazza Venezia, e rende omaggio al sacello del Milite Ignoto con la deposizione di una corona d’alloro. Presenti le massime autorità dello Stato, dal capo del governo, ai presidenti delle Camere, ai capi di Stato Maggiore. In un messaggio di saluto indirizzato al generale Claudio Graziano, capo di Stato Maggiore della Difesa, il Capo

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dello Stato ha rivolto un sentito ringraziamento per il lavoro svolto dalle Forze Armate. Ecco le sue parole: “l'Italia intera esprime stima e gratitudine a voi tutti che continuate a mantenere vive le tradizioni militari di dedizione e impegno, a fortificare i valori della Repubblica, ad esaltare l'amore di Patria. Alle grandi sfide emergenti le Forze Armate italiane sanno rispondere con concretezza ed entusiasmo, attraverso una radicale ed innovativa revisione dello strumento militare come quella di recente avviata, tesa alla razionalizzazione interforze e all'integrazione europea". In occasione della tradizionale ricorrenza, il Tricolore è


Erano il 2 e il 3 giugno 1946 quando tredici milioni di italiani scrivevano la prima parola di una storia chiamata Repubblica. A Roma la tradizionale parata ai Fori Imperiali stato il protagonista della parata militare, aperta dalla banda dei carabinieri, con gli onori al presidente della Repubblica, seguita dalle bandiere delle forze armate e i gonfaloni di Regioni, Comuni e associazioni di ex combattenti, con il defilamento lungo via dei Fori Imperiali di 3.400 persone, tra militari e civili, compresi gli atleti con

Roma, 2 giugno 2015. Momenti della parata, un reparto della Marina defila davanti il palco delle AutoritĂ (foto G. Lenzi).

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le stellette e un gruppo di bambini provenienti da diverse scuole della Capitale. Per la Marina, ha aperto il defilamento la Banda Musicale, sotto il comando del contrammiraglio Giacinto Ottaviani; a seguire, gli istituti di formazione: l’Accademia Navale di Livorno e la Scuola Navale Militare Francesco Morosini. La sfilata è proseguita con una rappresentativa degli equipaggi del 1° Gruppo Navale, che è stato impiegato nelle recenti operazioni Mare Nostrum e Mare Sicuro, ed il 2°

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Gruppo Navale di base a Taranto, che ha partecipato all’operazione Norman Atlantic. Un caloroso applauso ha salutato il passaggio dei fucilieri della Marina del 3° Reggimento della Brigata Marina San Marco. Il pubblico accorso ha manifestato, ancora una volta, la loro vicinanza quando sono stati citati dallo speaker i nomi dei due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone detenuti in India. In occasione della festa della Repubblica, i giardini del


Quirinale hanno fatto da cornice al tradizionale ricevimento. Circa 1.800 invitati - oltre ai vertici istituzionali, diplomatici e rappresentanti del mondo della cultura, dello spettacolo e dello sport - hanno avuto la possibilità di partecipare all’evento. La massima festa civile italiana ha visto quest'anno la partecipazione dei complessi bandistici dell'Esercito, della Marina, dell'Aeronautica Militare, dell'Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, del Corpo di Polizia Penitenziaria e

del Corpo Forestale dello Stato. Una seconda novità voluta dal capo dello Stato è il concerto, riservato al corpo diplomatico accreditato in Italia, diretto dal maestro Riccardo Muti nella splendida cappella Paolina all'interno del Quirinale. Roma, 2 giugno 2015. Alcuni momenti della parata (foto G. Lenzi, C. Sabia). Sotto: un reparto della Marina defila davanti il palco delle Autorità (foto M. Flamini).

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Giornata della Marina

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di Elena Bruno


“Oggi i nostri nemici sono i trafficanti di uomini e le vittime coloro che non possono difendersi, saluto tutti quei marinai che, impegnati in compiti operativi, portano avanti il testimone di Luigi Rizzo” Ministro della Difesa Roberta Pinotti

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el corso della celebrazione della “Giornata della Marina”, dopo cent’anni dal primo conflitto mondiale, un posto d’onore nella storia di quelle battaglie è riservato all’impresa di “Premuda” del 10 giugno 1918, quando il comandante Luigi Rizzo e il guardiamarina Giuseppe Aonzo, rispettivamente al comando dei “MAS 15” e “MAS 21”, affondarono la corazzata Szent Istvàn, una potente formazione navale austriaca, cam-

biando senza saperlo le sorti della guerra. Quella che doveva essere una normale operazione di pattugliamento, si tramutò in una fondamentale mossa strategica, poiché stroncò sul nascere una pericolosa incursione che la flotta austriaca si preparava a compiere. Le celebrazioni della Giornata della Marina, hanno preso il via simbolicamente la sera del 9 giugno, presso la Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri. In quel-

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Roma, 9 giugno 2015. Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, l’ammiraglio De Giorgi in raccoglimento davanti alla tomba di Thaon di Revel. (foto Gabriele Lenzi). In basso: Roma 10 giugno 2015, Palazzo Marina, una formazione a stella eseguita dal plotone Silent Drill del 3º Rgt. San Marco della Brigata Marina (foto Giuseppe Iannotta).

l'occasione il capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Giuseppe De Giorgi, ha deposto una corona d'alloro sulla tomba del grande ammiraglio e duca del mare

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Thaon di Revel, Capo di Stato Maggiore della Marina dal 1913 al 1915. Un riconoscimento dovuto, ad un uomo che è stato artefice della vittoria sul mare nella prima Guerra

Mondiale, ha creato i MAS ed è stato tra i primi promotori per la creazione dell'aviazione della marina. La cerimonia ufficiale si è tenuta


Roma, 10 giugno 2015. Palazzo del Quirinale, il presidente della Repubblica riceve il capo di Stato Maggiore della Marina e una rappresentanza del personale della Forza Armata. A centro pagina: il 1º maresciallo Gianluca Atzori viene insignito della medaglia di bronzo al valor militare dal ministro della Difesa (foto Maurizio Flamini).

mercoledì 10 giugno presso Palazzo Marina, con la lettura del messaggio augurale del presidente della Repubblica. A prendere per primo la parola è stato il capo di Stato Mag-

giore della Marina, che ha inviato l’augurio della Forza Armata ai due Fucilieri di Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. L'ammiraglio De Giorgi ha inoltre posto

“ La Marina ha dimostrato

di saper operare a livello di eccellenza, affrontando con rigore capacità e senso di umanità le difficili sfide poste dalla crisi internazionale nel Mediterraneo e nei teatri più lontani, in particolare la professionalità nell'affrontare la tragica situazione dei flussi migratori via mare, tutto ciò costituisce un vanto per voi e per l'Italia intera vi siete guadagnati l'ammirazione internazionale, la comunità internazionale è orgogliosa e riconoscente

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella

uno sguardo al futuro, ricordando l’importanza del “rinnovamento della flotta, e della conseguente definizione di uno strumento militare bilanciato e rispondente alla reali minacce e le sfide che dovremmo affrontare nel prossimo decennio”. Il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano, ha invece sottolineato la fondamentale importanza della comunanza di intenti interforze che lega Esercito, Marina, Carabinieri, Aeronautica e Guardia di Finanza, i quali rappresentano “uno strumento coeso per l'impegno militare italiano all'estero”. Ha inoltre ricordato che “la Marina è impegnata al pari delle altre forze armate nella tutela della pace in moltissimi teatri di operazione e in particolare nelle operazioni aeronavali nel Mediterraneo centrale, nel salvataggio in mare e nel controllo dell'immigrazione”. A concludere la cerimonia il discorso del Ministro della Difesa, senatrice Roberta Pinotti, che ha delineato un unico filo conduttore tra le gesta di Rizzo nel 1918 e l'attuale situazione della Marina Militare: “l'impresa di Premuda fu il risultato di tre fattori militari fon-

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Roma 10 giugno 2015. Alcuni momenti dell’esibizione della Banda Musicale della Marina in piazza del Popolo (foto Maurizio Lapera). A sinistra e sopra: il plotone Silent Drill del 3º Rgt. San Marco della Brigata Marina schierato in piazza del Popolo (foto Maurizio Lapera).

damentali: soluzioni tecnologiche innovative, strategie e procedimenti di impiego efficaci e capacità di leadership e preparazione professionale. Queste sono delle priorità anche per la difesa italiana del terzo millennio, [...] di fronte a scenari complessi anche le nostre strategie devono essere flessibili, onnicomprensive, innovative con lo scopo di massimizzare l'operatività della nostra attività militare”. Al termine della celebrazione sono state consegnate le onorificenze al personale della Marina che si è distinto nelle recenti operazioni militari.

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ADRION LIVEX 15

Si è conclusa a Durazzo l’esercitazione internazionale “Adrion”, alla quale ha preso parte nave Libra con manovre cinematiche, attività di sorveglianza e di Search and Rescue. di C.D.

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ono state sei le nazioni partecipanti a quest’ultima edizione dell’esercitazione annuale svoltasi nella seconda settimana di giugno in Adriatico. Oltre all’Albania, host nation con i quattro pattugliatori classe Iliria e un’unità classe Era della Forcat Detare Shqipëtare, ed ovviamente la Marina Militare con il pattugliatore Libra, hanno preso parte alle attività in mare la montenegrina Mornarica Vojske Crne Gore con la fregata lanciamissili Kotor, la greca Polemikó Naftikó con nave Blessas (tipo Combattante III), la croata Hrvatska ratna mornarica con

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la corvetta Vukovar (classe Helsinki) e la slovena Slovenska Mornarica. L’esercitazione ha ricalcato la consueta divisione in più fasi, la prima svolta a terra – in questo caso nel porto di Durazzo, dove ha sede il quartier generale della marina albanese – e le successive in mare, per concludersi nuovamente in porto. Per raggiungere l’obiettivo prefissato di questa tipologia di esercitazioni, cioè il miglioramento dell’interoperabilità tra marine alleate e amiche, si mettono alla prova e si valutano le diverse procedure operative, favorendo il confronto tra diversi livelli di competenza alla luce dell’applicazione di standard comuni. Ecco che allora ven-


gono messe in atto complesse manovre cinematiche, dando vita a formazioni originali e favorendo lo scambio dei ruoli tra le diverse unità per svolgere, a turno, tutte le parti previste. Così, in tale quadro, non è difficile assistere contemporaneamente, per esempio, ad attività di ricerca e soccorso, rilascio di boarding team ed “ombreggiamenti”, come si definiscono in gergo le manovre di sorveglianza di altre navi. L’Italia, che quest’anno ha preso parte alle attività con nave Libra, sarà a sua volta host nation della prossima edizione, segno che è stretta la collaborazione esistente anche tra le marine della regione adriatica, tra le quali la Marina Militare svolge ancora oggi un ruolo principale.

Durazzo (Albania) 10 giugno 2015. Le Unità partecipanti all’esercitazione internazionale ADRION LIVEX 15 impegnate in manovre cinematiche (foto nave Libra).

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I nuovi pattugliatori polivalenti d’altura A

di Cristopher Scarsella

tutti è nota la valenza economica e geopolitica del Mediterraneo che, pur rappresentando solo l’1% della superficie acquea globale, è interessato dal 19% del traffico marittimo mondiale. Tale percentuale sale al 30% se si considera solo il trasporto del petrolio e addirittura al 65% se si considerano anche le altre risorse energetiche destinate all’Italia e agli altri paesi europei. Appare evidente allora come il mare sia un fattore essenziale per la prosperità dell’Italia, oltre che per la sua sicurezza. Il libero movimento sul mare e la protezione del complesso sistema produttivo, delle linee di comunicazione marittima,

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dei porti, dei centri nodali di smistamento, delle navi, delle piattaforme petrolifere sono di fondamentale importanza per lo sviluppo del Paese e sono garantiti dalla continua opera di presenza, sorveglianza e deterrenza della Marina. In tale contesto si inserisce l’attuale piano di rinnovamento della flotta della nostra forza armata, che consentirà in futuro di avere uno strumento marittimo bilanciato, grazie all’immissione in linea di navi di nuova generazione, concepite per poter svolgere più funzioni sinora assolte da diverse classi di unità. Il programma navale prevede, tra le altre cose, la costruzione di dieci

pattugliatori polivalenti d’altura (PPA) di concezione innovativa in grado di sorvegliare e controllare gli spazi marittimi di interesse nazionale, vigilare sulle attività marittime economiche, concorrere alla salvaguardia dell’ambiente marino e alla tutela dei beni archeologici, supportare la protezione civile in operazioni di soccorso alla popolazione colpita da calamità naturali, concorrere alla scorta di gruppi navali, navi maggiori e mercantili. Il requisito duale di queste unità è recepito sin dalle fasi di progetto, così come la possibilità di integrare facilmente nuove capacità. Basti considerare che i nuovi pattugliatori sono progettati fin dall’inizio


Le prospettive sono quelle di costruire 10 nuovi pattugliatori d’altura che abbiano caratteristiche duali e che assicurino un’elevata capacità marittima, ovvero che garantiscano non solo forme di difesa e sicurezza convenzionali ma anche un adeguato concorso alla protezione civile, alla tutela dei beni archeologici, all’antinquinamento

per produrre energia elettrica e acqua potabile in quantità tali da supportare una piccola cittadina (circa 6000 abitanti) colpita da calamità. Queste navi saranno inoltre caratterizzate da ampi spazi dedicati all’imbarco di materiali e impianti shelterizzati, che amplieranno ulteriormente la capacità ospedaliera, di trasporto di aiuti umanitari e d’imbarco di sistemi specifici per operazioni antinquinamento. La modularità del progetto, dunque, connettendo spazi e volumi al sistema di comando e controllo della nave, consentirà di aumentare alcune potenzialità operative specifiche come necessario in funzione della missione.

La nuova classe di pattugliatori polivalenti d’altura sarà composta da sette unità in versione leggera (light) e tre in versione completa (full). Le prime saranno dotate di un sistema di combattimento ottimizzato per il pattugliamento e l’autodifesa, mentre le seconde saranno equipaggiate per esprimere al massimo la capacità di difesa. Le nuove navi saranno in grado di impiegare imbarcazioni veloci tipo RHIB (rigid hull inflatable boat) tramite gru laterali o per mezzo di una rampa di alaggio situata a poppa. Per quanto riguarda i dati tecnici, i PPA avranno una lunghezza di 129 metri e potranno raggiungere una velocità di 33 nodi, grazie all’im-

Ammiraglio di squadra Giuseppe De Giorgi

Sullo sfondo: il rendering dei nuovi pattugliatori polivalenti d’altura in versione leggera.

pianto di propulsione combinato diesel e turbina a gas (CODAG, Combined Diesel And Gas); la consegna della prima unità della classe è prevista nel 2021. Non ci resta, dunque, che aspettare di vedere i nuovi pattugliatori polivalenti d’altura nelle nostre basi, con la consapevolezza che questa è solo la prima fase del rinnovamento della flotta della Marina.

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Il rientro di nave Grecale

Più di 18000 miglia percorse in oltre 2100 ore di moto: questi i numeri che hanno segnato la missione europea durata 114 giorni. Una navigazione che ha visto la fregata italiana protagonista di ben 10 rifornimenti in mare con unità della Marina statunitense, australiana e inglese.

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di Cristopher Scarsella opo quattro mesi trascorsi nelle acque del Corno d’Africa e dell’Oceano Indiano, lo scorso 10 giugno nave Grecale ha terminato il suo impegno nell’operazione europea Atalanta. A rilevarla è stata la fregata Libeccio, con la quale lo stesso giorno, con il supporto dei due elicotteri organici in forza alle unità, è avvenuto il passaggio di materiali. Al comando del capitano di fregata Onofrio Marco Frumusa, nave Grecale era salpata dal porto della Spezia il 23 gennaio scorso, con un equipaggio di 223 marinai, tra uomini e donne. Dopo un breve periodo trascorso presso il Centro di Addestramento Aeronavale della Marina a Taranto per un corso specifico relativo alle operazioni di antipirateria, il 5 febbraio transitava nel Canale di Suez e dal 17 febbraio entrava a far parte della task force 465 del dispositivo navale multinazionale Atalanta, contribuendo così in modo determinante alla sicurezza e alla libertà del traffico marittimo nelle acque del Golfo di Aden e dell’Oceano Indiano. Durante i quattro mesi di attività sono stati monitorati più di 1000 navi mercantili, in supporto alle organizzazioni marittime del traffico commerciale, è stata prestata assistenza al rimorchiatore Alaa alla deriva nel Golfo di Aden, al largo delle coste omanite, sono stati condotti 50

Mar Rosso, 10 giugno 2015. La fregata Libeccio rileva la fregata Grecale nella missione europea Atalanta proprio nella giornata della Marina.

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Sopra, in senso orario: bordo, 30 maggio 2015, il ringraziamento all’equipaggio del Grecale da parte del comandante della task force 465, in occasione della visita sull’unità; Aqaba (Giordania), 11-14 giugno 2015, i team specialisti di bordo della Marina Militare e della Marina giordana impegnati in attività di cooperazione e addestramento; La Spezia, 22 giugno 2015, familiari ed amici accolgono l’equipaggio del Grecale al suo rientro nella stazione navale della Spezia.

“friendly approach” a favore delle piccole imbarcazioni di pescatori ed i tipici dhow che operano nei pressi della Somalia ed in Oceano Indiano, fornendo in più occasioni assistenza tecnica e medica, è stata effettuata attività di cooperazione e addestramento (local maritime capacity building) a beneficio della Marina omanita e della Marina malgascia, sono state totalizzate oltre 150 ore di volo con l’elicottero SH 212 imbarcato. All’attività operativa si è affiancata quella rappresentativa e diplomatica in Oman e Madagascar, oltre che l’attività di cooperazione e supporto della comunità civile locale a favore delle strutture ospedaliere e di un orfanotrofio di Gibuti e Antsiranana in Madagascar. Si è conclusa così una missione intensa e ricca di risultati, che, grazie al contributo delle altre nazioni europee partecipanti, ha permesso di ridurre significativamente le mi-

nacce e i pericoli per la libera navigazione delle navi mercantili. Dopo aver lasciato la zona di operazioni, nave Grecale è giunta in Giordania, nel porto di Aqaba, dove è rimasta dall’11 al 14 giugno. Tale sosta si inserisce nel programma di cooperazione bilaterale tra le marine di Giordania e Italia e ha visto impegnato l’equipaggio del Grecale in attività addestrativa congiunta nel campo della sorveglianza marittima così come in opere di solidarietà a favore di un centro di riabilitazione e sostegno per bambini diversamente abili. Al termine della sosta, la fregata ha ripreso il mare per il rientro nel Mediterraneo. Il 22 giugno tutte le sirene delle unità navali presenti nella stazione navale della Spezia hanno salutato l’equipaggio, accolto dal comandante del primo gruppo navale, contrammiraglio Francesco Sollitto, e da parenti e amici. Missione compiuta!

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Prima uscita addestrativa per nave Carabiniere di Cristopher Scarsella

Ad un mese dalla consegna alla Marina la nuova FREMM ha terminato l’addestramento preliminare

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opo più di un anno dal varo e a distanza di circa un mese dalla consegna alla Marina Militare, nave Carabiniere, quarta unità del progetto italo-francese FREMM e terza in versione antisommergibile, ha terminato l’addestramento preliminare lo scorso 27 maggio. L’attività ha coinvolto l’intero equipaggio e si è protratta per circa tre settimane, durante le quali si sono alternate esercitazioni in porto e uscite in mare. I temi addestrativi sono stati molteplici: gestione di un incendio e di una falla a bordo, manovre di recupero uomo a mare, condotta dell’unità in modo degradato (avaria al sistema di governo o propulsione), manovre di rimorchio e rifornimento di combustibile in mare, attività di tiro a caldo con gli impianti di artiglieria di bordo. In questo breve periodo di attività gli uomini e le donne del Carabiniere hanno avuto la possibilità di familiarizzare e confrontarsi con i moderni sistemi di bordo, con lo scopo di condurre le future operazioni nella massima sicurezza e con assoluta Mar Mediterraneo, 14 maggio 2015. Nave Carabiniere in navigazione durante la sua prima uscita addestrativa in mare.

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Mar Mediterraneo, 27 maggio 2015. Nella foto di sfondo: un operatore si addestra alla mitragliera OTOBREDA da 25 mm (foto Silvio Scialpi); a sinistra: nave Carabiniere impegnata in un rifornimento laterale con la rifornitrice di squadra Vesuvio (foto Silvio Scialpi); a destra: un operatore di plancia al rilevatore (foto Silvio Scialpi).

efficienza. Le uscite in mare hanno inoltre elevato il livello di coesione dell’equipaggio, valore che da sempre distingue tutto il personale di bordo. Un equipaggio unito e affiatato, pronto ad affrontare le future attività e le prossime sfide del mare a cui la nave sarà chiamata a partecipare: questo il tema principale del saluto all’equipaggio da parte del comandante del primo gruppo navale, contrammiraglio Francesco Sollitto. Buon vento nave Carabiniere!

Vai alla notizia web sul sito: www.marina.difesa.it

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Luigi Rizzo

Gli uomini che hanno fatto la storia della Marina

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di Desirée Tommaselli foto: Ufficio Storico della Marina

oi esprimemmo in Luigi Rizzo il nostro miglior «marinaio da guerra», uno dei maggiori di tutte le razze e di tutte le età: paragonabile a Francesco Drake per iniziativa, valore, intuizione e sensibilità e come lui atto a sostenere qualsiasi responsabilità di comando in mare e in guerra, e come lui iniziato da fanciullo alla vita del mare e sul mare cresciuto e vissuto.” Così Alberto Da Zara, in Pelle d’Ammiraglio, sintetizzò in poche righe la biografia, la personalità e la portata storica di Luigi Rizzo. Iniziato alla navigazione fin dall’età di otto anni, il giovane “marinaio” siciliano è passato alla storia per le incursioni “corsare” compiute all’interno dei porti nemici e per gli straordinari e decisivi colpi inflitti agli avversari nel corso della Grande Guerra. L’affondamento della corazzata Wien, la “Beffa di Buccari”,

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l’Impresa di Premuda sono le azioni che lo portarono agli onori delle cronache, della letteratura e della storia, ma non rappresentano che gli esiti di un’attività costante “in mare e in guerra” che ha, tra l’altro, fatto identificare i Mas con la sua figura. In verità, gli esordi di Rizzo furono tutt’altri: quando fu richiamato come ufficiale di complemento dalla Regia Marina, arrivava dalla biennale esperienza nell’internazionale città di Sulimà, dove si era distinto per il soccorso prestato ad un piroscafo in Mar Nero; i primi impieghi in Forza Armata lo videro operare a terra, a Grado, nella realizzazione di una rete telefonica, di un efficace sistema integrato di difesa antiaerea nonché di un apparato di tiro. La base era un punto strategico sia per la difesa dell’ala destra del fronte italiano di terra, tenuto dalla Terza Armata, sia per l’esplorazione e l’attacco di Trieste, allora porto austriaco, da parte degli idrovolanti e del In alto: il capitano di corvetta Luigi Rizzo nel suo ufficio.


naviglio leggero italiano. Dopo una serie di azioni che gli valsero la prima Medaglia d’Argento al Valore Militare, Rizzo fu destinato ai Mas. Con lui, come dirà anni dopo il Comandante della Difesa Marittima di Grado, Alfredo Dentice di Frasso, l’operatività di questi motoscafi “divenne fenomenale”. Impiegati fino ad allora come scorta agli idrovolanti,“nella tarda primavera del 1916 fecero irruzione sulla scena dell’Adriatico, stravolgendo l’assetto tattico-strategico del confronto tra le due flotte” (F. Andriola, Luigi Rizzo, Roma 2000): agli ordini di Rizzo, i Mas uscivano “sia di giorno che di notte con qualunque

tempo” ma, soprattutto, si avvicinarono ripetutamente a Trieste. Lo scopo era studiare le ostruzioni del porto nemico. La prima missione venne compiuta a sole 48 ore dalla nomina di Rizzo a comandante dei Mas; sbarcato sulla diga del Vallone In alto: l’ammiraglio Thaon di Revel davanti al Comando Militare della Difesa Marittima di Grado. Qui, al ritorno dalla prima esplorazione del porto di Trieste, Rizzo donò all’Ammiraglio due pietre prelevate dalla diga foranea del Vallone di Muggia quale promessa di una futura missione offensiva nella base nemica. In basso: i Mas 15 e 21 in un fotogramma di “Eroi del mare nostro”, il film-documentario dedicato all’Impresa di Premuda.

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di Muggia, all’imboccatura del porto, egli staccò due pietre che, al ritorno a Grado, donò a Thaon di Revel, promettendogli un miglior “bottino”, in futuro. Le esplorazioni di Trieste continuarono con la Squadriglia Mas dell’Alto Adriatico, che Rizzo comandò dal 1° febbraio 1917; tornò a Trieste la notte tra il 14 e il 15 marzo per verificare eventuali cambiamenti nelle ostruzioni e, nei mesi successivi, si pose in agguato a largo di Miramare: i ricognitori avevano segnalato la presenza di due corazzate in porto che, però, per la pressione esercitata dal naviglio leggero italiano, non uscivano in mare. Per i fatti di Caporetto, anche la Regia Marina fu costretta a ripiegare verso Venezia; compiute le operazioni di sgombero di Grado, Rizzo, ai primi di novembre, insieme al Comandante Dentice di Frasso, fu protagonista di numerose incursioni nei canali navigabili del Veneto. “La Marina italiana, come aveva costantemente protetto ed ap-

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In alto: Luigi Rizzo con gli equipaggi dei Mas 15 e 21, protagonisti dell’Impresa di Premuda; in basso: il Mas 96 comandato da Rizzo nella “Beffa di Buccari” ed oggi conservato presso il Vittoriale degli Italiani (Foto Archivio Iconografico Fondazione “Il Vittoriale degli italiani”).

poggiato il fianco destro dell’Esercito, scoperto dalla parte del mare, in ogni operazione offensiva, così l’ha difeso e reso sicuro da ogni molestia adriatica nella mossa di ripiegamento”; questo grazie anche all’impiego tattico dei Mas che concorrono a rallentare la pressione dell’avanzata nemica. “Pochi immaginano l’aiuto immediato ch’essi hanno fornito alla difesa dell’Esercito in una pianura solcata da dedali di corsi d’acqua, com’è quella del Veneto… Dove le linee avversarie s’appoggiano alla sponda d’un fiume o d’un canale, ecco di tanto in tanto spuntare una prora minacciosa di Mas sotto i reticolati e le trincee dei reggimenti ungheresi. Appena cominciata la ritirata si dovettero escogitare rapide punte controffensive che – risalendo i fiumi dalle foci e cacciandosi nell’intrico degli acquitrini – molestassero il fianco a mare dell’avan-


zata austro-tedesca e ne trattenessero il più possibile le pattuglie di punta. I Mas divennero allora i cavalleggeri della palude. Le avanguardie nemiche, che non s’aspettavano di trovarseli di fronte in una lotta terrestre, soffersero parecchie perdite per il loro improvviso apparire nelle anse dei canali interni. I loro continui spostamenti li rendevano temibilissimi. Erano schiavi della fragilità e del percorso obbligato, ma avevano il vantaggio della velocità e della sorpresa. Parecchie volte i Mas guidati dalTenente diVascello Rizzo, entrati per il porto di Cortellazzo nella bocca del Cavetta, sbarcarono i loro equipaggi sulle rive del canale; ed ufficiali e marinai, acquattati ventre a terra dietro i ciglioni fangosi o nelle prime trincee improvvisate, annodarono con le sturm-truppen barricate dietro le casipole dei terreni di bonifica, interminabili conversazioni di schioppettate” (Maffii). Per queste missioni Rizzo non solo venne decorato di una terza Medaglia d'Argento alValore Militare, ma ottenne il passaggio in servizio permanente effettivo. L’avanzata nemica, come previsto, ebbe presto supporto dal mare: il 16 novembre 1917 le due corazzate Wien e Budapest A sinistra: Luigi Rizzo, Edoardo Profeta De Santis, Gabriele d’Annunzio e Costanzo Ciano, prima della partenza per Buccari, davanti alla “Regia casa di pena pei maschi” alla Giudecca, adibita a residenza dei “massisti”. Nella foto Rizzo indica sorridendo la scritta all’ingresso dell’edificio, ironicamente modificata in “Regia casa di pena pei mas.”

ato l'8 ottobre 1887 a Milazzo, si diplomò presso l'Istituto Nautico di Messina nel 1905. Capitano di Lungo Corso, nel 1912, a seguito di concorso, fu nominato Sottotenente di Vascello di ComN plemento.

Comandante di un rimorchiatore a Sulimà, alla foce del Danubio, nel Mar Nero salvò un piroscafo dal naufragio, venendo insignito di Medaglia dOoro al Valore Civile dal Governo di Bucarest. Nell’agosto 1914, con lo scoppio della guerra in Europa, fu chiamato in servizio dalla Regia Marina e destinato alla Piazza Marittima della Maddalena; nel mese di novembre venne trasferito a Venezia quale istruttore reclute al deposito CREM. Tenente di Vascello nel giugno 1915, fu assegnato al Comando della Difesa Marittima di Grado, dove rimase fino al 20 gennaio 1917; impiegato quale osservatore sugli idrovolanti, si distinse nelle operazioni di guerra per le quali fu insignito di Medaglia d’Argento al Valore Militare.Aiutante Maggiore dal Capitano di Fregata Alfredo Dentice di Frasso, Comandante della Piazza di Grado, studiò con questi un originale sistema di tiro. Ricevuto il comando dei Mas della Difesa Marittima di Grado nel maggio 1916, prese parte a numerose missioni di guerra. Passato in servizio permanente effettivo per speciali meriti di guerra nel gennaio 1917, fu destinato alla Squadriglia Mas dell’Alto Adriatico, dove prestò servizio dal febbraio 1917 all’ottobre 1918. Ricevuta la seconda Medaglia d’Argento al Valore Militare per la cattura di due piloti di idrovolante nell’ambito di uno scontro aeronavale avvenuto il 24 Maggio 1917, organizzò e svolse le attività di sgombero del Comando di Grado successivo ai fatti di Caporetto.Ai primi di novembre, insieme al Comandante Dentice di Frasso, navigando lungo i canali interni della laguna veneta, effettuò una serie di perlustrazioni e imboscate alle pattuglie austriache. La notte del 10 dicembre 1917, a bordo del Mas 9, forzò il porto di Trieste e colò a picco la corazzata austriaca Wien. Per questa azione Rizzo fu promosso Capitano di Corvetta per merito di guerra e venne decorato con Medaglia d’Oro al Valore Militare. La notte dell’11 febbraio 1918, al comando del Mas 96, penetrò nella baia di Buccari insieme a Gabriele d’Annunzio e Costanzo Ciano. Per l’impresa fu insignito di Medaglia di Bronzo al Valore Militare, commutata in Medaglia d’Argento nel 1923. Alla fine del mese fu trasferito da Venezia ad Ancona per comandare una squadriglia di Mas destinati ad operare nelle isole dalmate. Il 10 giugno 1918, a largo di Premuda, attaccò e affondò la corazzata austriaca Szent István. L’impresa gli valse l’assegnazione della Croce di Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, poi convertita nel 1923 in Medaglia d'Oro al Valore Militare. Promosso Capitano di Fregata per merito di guerra (giugno 1918), il 6 novembre 1918 assunse la Direzione dell’Ufficio Traffico del Comando Difesa Marittima di Trieste, che tenne fino al febbraio 1919 quando lasciò il servizio attivo a domanda.Volontario a Fiume, nel 1920 si trasferì a Genova dove intraprese la carriera nell’ambito armatoriale e portuale. Capitano di Vascello nel 1925, Contrammiraglio della Riserva Navale e Ufficiale dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro nel 1932, fu nominato Grand’Ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia nel 1935. Ammiraglio di Divisione della Riserva Navale per meriti eccezionali nel 1936, divenne presidente del Lloyd Triestino nel 1937. Commendatore dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro (1938) e Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Corona d’Italia, fu nominato vicepresidente della Corporazione del Mare e dell’Aria (1940). Il 10 giugno 1940, all’ingresso dell’Italia nel conflitto, chiese di rientrare in servizio.Affidatogli l’Ispettorato Antisom, lasciò l’incarico nel gennaio 1941, venendo inquadrato quale “richiamato in attività di servizio senza assegni a disposizione del Ministero”. Presidente dei Cantieri Riuniti dell'Adriatico dal febbraio 1942, dopo l'8 settembre 1943 ordinò il sabotaggio di transatlantici e piroscafi affinché non cadessero in mano tedesca. Dopo mesi di tesi rapporti con le forze occupanti, venne trasferito dalla Gestapo, prima nel carcere di Klagenfurt e successivamente a Hirschegg. Rimpatriato nell’agosto 1945, morì a Roma il 27 giugno 1951. Dopo i funerali in Santa Maria degli Angeli a Roma, venne sepolto nel cimitero della sua città natale.

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Il capitano di corvetta Luigi Rizzo e il capo timoniere Armando Gori in un fotogramma del film “Eroi del mare nostro”. Per la realizzazione della pellicola, Rizzo “interpretò se stesso”, recitando le scene relative all’Impresa di Premuda nel Golfo della Spezia, mentre la Marina mise a disposizione i filmati originali dell’affondamento della Szent István e i mezzi navali necessari alle riprese.

uscirono dal porto di Trieste e attaccarono Cortellazzo, roccaforte sul Piave della resistenza italiana, venendo però respinte dai Mas di Costanzo Ciano. L’offensiva ebbe come immediata conseguenza la decisione da parte di Thaon di Revel di affondare le due corazzate nella loro base. La missione venne affidata a Rizzo, che pianificò l’azione sulla base degli studi e dei rilievi eseguiti fin dal maggio 1916. La notte tra il 9 e il 10 dicembre, Rizzo partì da Venezia con i Mas 9 e 13, rimorchiati da due torpediniere. Il taglio dei cavi richiese due ore e, per l’esecuzione del lavoro, due dei suoi uomini non esitarono a immergersi nell’acqua gelata. Entrati nella diga foranea, i due Mas diressero verso il punto in cui i ricognitori avevano scorto le due navi. Assegnati gli obbiettivi, i siluri del Mas 9, comandato da Rizzo, colpirono il Wien mentre quelli del Mas 13 non raggiunsero il bersaglio. Sotto il fuoco nemico, i due Mas ripercorsero la strada a ritroso per fare rientro alla base, mentre la corazzata austriaca di 5.550 t e i suoi 22 cannoni colavano a picco. L’impresa, che, come disse Rizzo, doveva il suo esito felice anche “alla paziente preparazione, al rilievo, alla valutazione del più piccolo particolare”, ebbe importanti conseguenze militari e psicologiche; infatti, l’affondamento del Wien, oltre a rappresentare “il primo segnale di riscossa italiana dopo i difficili giorni di Caporetto” indusse i vertici della Marina Austroungarica a trasferire le navi da Trieste a Pola e a rinunciare, così, alla “prevista, pesante, pressione sul fianco destro dell’Esercito italiano”(Andriola). Come scrisse Da Zara,“Ancora una volta il predominio sul mare stava per annullare la supremazia terrestre e stabilire le condizioni necessarie e sufficienti per la vittoria finale, mentre il primo annuncio della ripresa si levava dalle acque violate di Muggia”. Una tale azione non poteva che accendere gli entusiasmi di d’Annunzio che, di lì a poco, partecipò con Rizzo e Ciano all’incursione nella baia di Buccari,“la più profonda che il nemico abbia nella parte più nascosta del suo profondo golfo: quello del Quarnaro” (Maffii). L’impresa, compiuta nella notte tra il 10 e l’11 febbraio 1918, fu un successo sul piano comunicativo, rivelandosi un “contraltare marittimo” al volo suVienna che d’Annunzio, però, realizzò solo l’estate seguente (Andriola). Di fatto, pur senza aver portato ad alcun affondamento, l’incursione fu “la più lunga navigazione guerresca ...mai tentata di sorpresa in acque rinchiuse fra territori avversari”, compiuta “per decine e decine di miglia, nel più impenetrabile rifugio marittimo che - dopo i fiords norvegesi – abbiano le coste d’Europa” portandovi “non visti, non uditi, improvviso, l’attacco notturno” (Maffii). Dopo Buccari, Rizzo ricevette l’ordine di lasciare Venezia e trasferirsi ad Ancona, con l'incarico di organizzare una squadriglia Mas destinata a una continua azione di vigilanza e agguato nelle isole dalmate. Da quella base Rizzo partì la notte del 9 giugno e a quella base tornò il 10 giugno “carico di gloria”.

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L’impresa di “D

di Desirée Tommaselli foto: Ufficio Storico della Marina

ue Mas incrociavano ier notte lungo il frastagliatissimo litorale dell’Arcipelago dalmata. Queste crociere di vigilanza al largo, sotto la sponda nemica, a protezione del mare nostro, non sono infrequenti: ma siccome il naviglio austro-ungarico si muove raramente dai suoi rifugi, sono spesso infruttuose e rimangono quasi sempre ignorate. Anche ier notte i due gusci d’acciaio perlustravano il contorno di quel festone d’isole che dal Quarnaro s’incurva dolcemente verso Zara e già erano arrivati nei pressi di Premuda… Li comandava Luigi Rizzo…l’affondatore della Wien…il 10 dicembre dell’anno scorso. Scadeva dunque ieri notte il sesto trigesimo della mirabile avventura…- Maffio Maffii, Alto Adriatico, 11 giugno 1918.” Dal 3 giugno di quell’anno, la Marina


Premuda

aveva rinforzato la vigilanza delle coste nemiche; Thaon di Revel, appresa la notizia della nomina del giovane Ammiraglio Horty quale comandante supremo della Marina austroungarica, valutò infatti la possibilità che “il nuovo Comandante in Capo della flotta desideri di affermarsi con una linea di condotta più attiva e tale che lo esponga a delle imprudenze, delle quali dobbiamo essere pronti ad approfittare per attaccare coi sommergibili, cacciatorpediniere e Mas”. Le previsioni del Capo di Stato Maggiore italiano erano più che fondate: l’Austria aveva urgente bisogno di rompere l’embargo che stava facendo implodere gli Imperi Centrali per la cronica mancanza di rifornimenti di ogni genere e, al tempo stesso, doveva sollevare il morale

della sua Marina; pertanto, Horty pianificò un’incursione aggressiva contro Otranto. Mentre le formazioni navali austriache muovevano verso sud tra qualche ritardo e un’avaria, i Mas della Squadriglia di Rizzo erano in agguato, come ogni notte; quindi l’incontro tra i Mas e la formazione austriaca condotta dalle corazzate Szent István e Tegethoff fu solo apparentemente fortuito. La prima nave da battaglia produceva una grande nuvola di fumo che mise in allerta Rizzo, posizionato con il suo Mas 15 e con il Mas 21 a largo di Premuda. Il Comandante decise di ingaggiare battaglia e sfruttare a proprio favore la situazione, nonostante l’evidente sproporzione delle forze in campo: due Mas sfidavano due corazzate scortate da dieci unità, tra cacciatorpediniere e torpediniere, che le proteggevano da tutti i lati. Passando tra due torpediniere di scorta senza essere visto, Rizzo sganciò i siluri del suo Mas 15 contro il fianco della corazzata che guidava la formazione. La posizione, perfettamente perpendicolare al bersaglio, era ideale e i lanci centrarono la nave. L’altro Mas cercò di colpire il Tegethoff, ma ebbe sfortuna. Compiuto il “prodigio”, urgeva disimpegnarsi e “mettere in salvo la pelle”. Una torpediniera di scorta stava inseguendo il Mas di Rizzo nel tentativo di colpirlo con l’artiglieria o di speronarlo. Rizzo ebbe allora l’idea di utilizzare quanto gli era rimasto a bordo: le bombe di profondità. Dopo il primo lancio, inesploso, il secondo alzò una colonna d’acqua che frenò la corsa dell’inseguitore, consentendo a Rizzo di dirigere verso l’Italia. La carena della corazzata colpita, “simile al dorso di un immane cetaceo, fu vista emergere dalle onde per una decina di minuti” (Cesco Tomaselli). Questo siluramento , passato alla storia come l’Impresa di Premuda, cambiò definitivamente il corso della Prima Guerra Mondiale a favore dell’Italia e diede grande prestigio alla Marina che, dal 1939, in ricordo di

quell’evento, celebra la sua Giornata il 10 giugno. L’azione ebbe come conseguenze militari l’annullamento dell’offensiva contro Otranto e il rientro di tutte le navi austriache a Pola: “Così crollava, senza combattimento, un piano di battaglia che avrebbe dovuto, nelle intenzioni del comando nemico, infliggere all’Italia una seconda Lissa e suscitare nell’Esercito un lievito di emulazione alla vigilia della grande offensiva.”(Tomaselli). Infatti il forzamento di Otranto avrebbe dovuto precedere di poche ore l’inizio dell’attacco terrestre sul fronte italiano dell’altipiano di Asiago, lungo tutto il Grappa, fino al Piave; non è pertanto “senza significato la coincidenza delle fortune navali con quelle dell’Esercito e del Paese” (Maffii). Dopo il 10 giugno, le grandi unità austriache non uscirono più dai porti: il controllo dell’Adriatico era tutto italiano e “il diritto-dovere” di dirigere le operazioni navali in quel mare non venne più messo in discussione (Andriola). Infatti “…nessuno poté negare che, senza la leggendaria audacia e la splendente fortuna di Luigi Rizzo, l’insegna di comando di Horty, alla maestra della Viribus Unitis, avrebbe sventolato nel Canale di Otranto e che qualche cosa di peggio di ciò che accadde a Lissa sarebbe certo avvenuto” (Da Zara). Dopo Premuda venne compresa a tutti i livelli “l’importanza dello sbarramento di Otranto non solo in funzione antisommergibili, ma anche nel campo strategico” (Da Zara). Come scrisse Rizzo nel suo volume dedicato all’affondamento della Santo Stefano, “oggi si può ben affermare che l’azione di Premuda, per le sue conseguenze militari e politiche, equivalse ad una grande battaglia vinta da noi, con vantaggio di tutti gli alleati; è bene che gli italiani lo sappiano.”

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Markkleeberg (Germania) il sottoA capo Andrea Romeo, accompagnato dal coach, sottocapo Matteo AGGIO

Appodia, ha conquistato una straordinaria medaglia di bronzo ai campionati europei nella gare a squadre K1 di canoa slalom. I tre slalomisti azzurri che non sono riusciti a trovare il podio nella prova individuale, hanno unito le forze e si sono riscattati nella prova a squadre in una delle nazioni più forti dal punto di vista canoistico. Gli atleti tedeschi di questa disciplina sono stati protagonisti nella nuova tappa di avvicinamento al mondiale di Londra, che a settembre assegnerà i pass per l’olimpiade di Rio de Janeiro 2016.

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ave Orione e nave Sirio si uniscono N alla prima squadriglia pattugliatori, realizzando un gruppo di navi con caIUGNO

ratteristiche comuni nel settore ambientale. I due pattugliatori, varati nel 2002, si affiancano alle altre navi della squadriglia, realizzate alla fine degli anni 80: Cassiopea, Libra, Spica e Vega che costituiscono, tutte insieme, la classe "Costellazioni". La caratteristica di questa classe di navi, che le rende uniche, è di essere state pensate per sostenere prolungate operazioni antinquinamento in alto mare. I pattugliatori impiegano dispositivi che consentono di contenere lo sversamento, di ridurre gli idrocarburi in mare ed eventualmente disperderli.

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oordinata dal responsabile scienC tifico, dott. Roberto Carlucci, ricercatore in Ecologia del IUGNO

Dipartimento di Biologia e docente di Ecologia e Legislazione Ambientale presso il corso di laurea triennale in Scienze Ambientali di Taranto, con il contributo della Jonian Dolphin Conservation, associazione che svolge attività di dolphin watching , ha preso il via la Iª campagna di avvistamento cetacei a bordo della nave scuola Palinuro. Durante l’attività di ricerca sono stati svolti seminari scientifici a favore dell’equipaggio, degli allievi della Sailing Training Association Italia (STA-I), della Lega Navale Italiana (LNI) e dell'Associazione Nazionale Marinai d’Italia.

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ala Galera. Con una prova d’antiC cipo e per la terza volta, dopo i titoli vinti nel 2011 e nel 2012, il IUGNO

campionato nazionale open della Classe J24 va a Ita 416 La Superba, il J24 del centro velico della Marina di Napoli, timonato da Ignazio Bonanno in equipaggio con il tailer Simone Scontrino, il due Francesco Picaro, il prodiere Alfredo Branciforte e il centrale tattico Luigi Ravioli. Nella terza e penultima giornata di regate del campionato nazionale open J24, manifestazione giunta alla sua XXXV edizione e organizzata nelle acque antistanti Cala Galera-Porto Ercole dal circolo Nautico e della Vela Argentario in collaborazione con l’Associazione di Classe J24, gli oltre trenta equipaggi si sono sfidati per il titolo italiano. La Superba, forte di due vittorie di giornata e un settimo posto, si è confermato al vertice della classifica open, conquistando di fatto il gradino più alto del podio con una giornata di anticipo. Subito dopo il campionato nazionale l’equipaggio si è trasferito con barca a seguito in Francia per prendere parte al campionato europeo organizzato dallo Yacht Club du Crouesty Arzon che si è disputato dal 6 al 13 giugno. Nona la posizione conquistata su ben 32 barche iscritte. Prossimo appuntamento in calendario il Mondiale di Boltenhagen in Germania, in programma dal 28 agosto al 4 settembre.

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ell’ambito del programma di cooN perazione internazionale tra Italia e Francia denominato MU 90, è stato IUGNO

effettuato il 1° lancio di un siluro leggero con testa esplosiva, contro un bersaglio artificiale che simulava un sommergibile, con esito favorevole. Il lancio ha permesso di verificare e dimostrare il pieno funzionamento del sistema d’arma, richiedendo il dispiegamento di uomini e mezzi appartenenti a vari comandi, enti, organizzazioni sia italiani che francesi. Per la parte italiana particolarmente significativo è stato il contributo dello Stato Maggiore della Marina – 7° Reparto Navi, Maricomlog, Navarm e CIMA Aulla.

di Pasquale Prinzivalli


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onclusi a Banja Luka, in Bosnia ErC zegovina, i campionati europei di discesa. Un bottino di tutto rispetto: 2 IUGNO

ori e 1 argento per le ragazze della squadra della Marina. Le medaglie d'oro sono arrivate dalle due gare a squadre di C1 (discesa classica e sprint). La squadra era composta dal sottocapo Marlene Ricciardi e Valentina Razzauti, e completata dall’atleta del Canoa Club Pescantina Alice Panato. La medaglia d’argento è arrivata in C1 a Valentina Razzauti nella gara sprint, che sfiora il gradino più alto per appena 2 secondi. Quarta, il sottocapo Marlene Ricciardi, incappata in un errore nel finale.

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opo 17 mesi di sosta lavori di AmD modernamento Progressivo Programmatico (APP), di cui diversi IUGNO

trascorsi in bacino, nave Vesuvio ha ultimato l’addestramento preliminare, ritornando a solcare il mare. Era la fine del 2013 quando cominciavano i programmati lavori di rinnovamento e adeguamento alle nuove esigenze. Tra gli interventi più significativi, oltre alle manutenzioni di rinnovamento degli impianti di bordo, si evidenzia l’applicazione di vernice siliconica all’opera viva e l’adeguamento del ponte di volo al fine di poter ricevere gli elicotteri EH 101 e SH 90.

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elle acque tra l’isola di Santo SteN fano e l’isola di Caprera, nell'arcipelago della Maddalena, è stato

portato a termine il lavoro di posizionamento di due boe di ormeggio che consentiranno la sosta a unità navali di medie e grandi dimensioni. La messa in opera della prima boa da parte di nave Tavolara, nella prima decade di aprile, ed il posizionamento della seconda boa, effettuato da nave Procida, ha rappresentato il coronamento di una intensa fase preparatoria che ha impegnato sia i nuclei addetti alle lavorazioni subacquee che i team marinareschi imbarcati sulle unità navali.

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lena Bruno, Federica Falaschetti, Ester Maurizi, Luca Secondino, Maria Grazia Tramontano, studenti dell'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", hanno svolto un tirocinio di circa tre mesi all'interno dell'Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione della Marina a Roma. L'esperienza ha permesso agli stagisti di approfondire la conoscenza delle modalità di comunicazione interna ed esterna della Marina. L'attività formativa ha riguardato la traduzione in inglese delle notizie e dei contenuti del sito, il social media management, la redazione di news e pagine web, l'editing del Notiziario della Marina, la gestione della rete interna Marintranet.

15aveG Palinuro, giunta a Venezia, ha

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avviato una proficua collaborazione con AQUAE, l'evento parallelo a Expo Milano che vuole raccontare, in modo semplice, esperienziale, didattico e interattivo come e perché l'acqua incida così profondamente sulle nostre vite, nonché i modi in cui questo tema sarà sviluppato nell'industria, nell'alimentazione, nella cultura nei prossimi decenni. In aggiunta alle attività con AQUAE, a bordo del Palinuro è proseguita poi la preparazione della nuova campagna di sensibilizzazione "MEdiTErraneo", promossa dalla Marina e dal WWF, con l'obiettivo di sensibilizzare alla tutela del mare per un Mediterraneo di qualità.

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’ stato proprio un equipaggio d’altri E tempi quello che si è ritrovato a bordo di nave Scirocco per ricordare la IUGNO

campagna navale in Golfo Persico e periplo dell’Africa del 1995. A ricevere lo storico equipaggio il comandante di oggi, capitano di fregata Jacopo Rollo, mentre a fare gli onori di casa il comandante di allora, l’ammiraglio di squadra Valter Girardelli con il suo “equipaggio di ieri”. Tante le emozioni rievocate, tanti i ricordi di quegli anni, tante le attività che nave Scirocco ha effettuato nei vent’anni successivi. Un’esperienza unica come unico è quell’equipaggio che vent’anni non sono stati in grado di sciogliere.

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Verso una flotta ecosostenibile Continua il programma “flotta verde”: nave Cavour, nave Duilio e il sommergibile Gazzana hanno sperimentato con successo il “green fuel”

di Antonio Tasca

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problemi legati all’inquinamento, al surriscaldamento del pianeta e soprattutto all’impatto ambientale delle attività umane sono temi di grande attualità, ai quali la Forza Armata pone da sempre una grande attenzione. In tale ambito s’inquadra il progetto “flotta verde” che nasce dall'esigenza ambientale di individuare un prodotto alternativo al combustibile navale di origine petrolifera attualmente utilizzato a bordo delle unità navali, ovvero un “green fuel”, formulato al 50% da biocarburante che garantisca le stesse prestazioni ed abbia allo stesso tempo un impatto ambientale nettamente inferiore rispetto al gasolio tradizionale F76. La prima unità ad utilizzare il biocombustibile è stata nave Comandante Foscari nel gennaio 2014 e in quella occasione il biocombustibile è stato impiegato per i servizi di propulsione e generazione

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elettrica con una sensibile riduzione delle emissioni inquinanti. Nel mese di giugno 2015, altre tre unità della Squadra navale hanno portato a termine con successo la stessa sperimentazione. In particolare nave Cavour, ammiraglia della Marina Militare, ha potuto verificare i parametri termodinamici ed i valori delle emissioni inquinanti sia con l’utilizzo del gasolio F-76 convenzionale che con biocombustibile F-76 “green”; nave Duilio, invece, è stata la prima unità a condurre la sperimentazione del “green fuel” con l’impiego delle turbine a gas raggiungendo la significativa velocità di 30 nodi. Infine il sommergibile Gazzana ha effettuato il test con il “green fuel” ed è stato il primo sottomarino a impiegare tale tipo di combustibile. I test fino ad oggi condotti hanno evidenziato le ec-

cellenti qualità di questo nuovo combustibile, un biocarburante prodotto con la tecnologia ecofining presso la raffineria ENI di Porto Marghera. Enormi i vantaggi per la Forza Armata e il Paese: permette una diminuzione sensibile del fabbisogno di prodotti petroliferi per il funzionamento della flotta navale ed un vantaggio altrettanto importante come quello ecologico con una diminuzione considerevole sull’impatto ambientale. Questo è un risultato importante per la Marina Militare che assume la leadership per la sperimentazione in campo mondiale di questi nuovi prodotti.

Vai alla notizia web sul sito: www.marina.difesa.it



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Allegato al numero di giugno 2015 del Notiziario della Marina

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Il Notiziario, dopo gli allegati “Attacco ai Dardanelli”, “Tornati alla Vittoria” proposti negli scorsi numeri, offre un’altra pagina della storia, dal titolo “Soldati di terz’ordine” pubblicata sul Corriere dei Ragazzi negli anni ‘70. Il fumetto racconta la vicenda di Tobruck, nella quale i Commandos inglesi, “soldati ad-

destrati ad incursioni e colpi di mano” si arresero umilmente ai nostri “fanti di Marina”, considerati dagli inglesi appunto “soldati di terz’ordine”. Questa preziosa ristampa è stata resa possibile grazie alla concessione della famiglia Ivaldi, titolare dei diritti di pubblicazione.

Florenzo Ivaldi n una foto dell’epoca.

SOLDATI DI TERZ’ORDINE di Mino Milani disegni di Micheluzzi

dal Corriere dei Ragazzi n° 37 del 16 settembre 1973











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Allegato al numero di giugno 2015 del Notiziario della Marina


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