Voce NordEst Dicembre/gennaio 2015

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Anno VII - N° 4 Dicembre/Gennaio 2015

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“OsservaPrezzi”, la rivoluzione al distributore Visita il sito o scarica l’applicazione per il cellulare, che trova il carburante più conveniente in zona o lungo uno specifico percorso PRIMO PIANO

Leonardo del Vecchio, il “Re degli occhiali” che ama la sua terra PAGINA 8 Seguici su

Primiero, a novembre fiumi in piena e smottamenti:

IL PERSONAGGIO

Chiara Lubich, testimone di pace dal Trentino al Mondo

Invia foto, video e notizie

Ecco il reportage sul territorio: danni per almeno 500mila euro

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VISITA PAPA FRANCESCO, A MANILA QUATTRO GIORNI FESTIVI

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Christian Zurlo.

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CAPOEIRA PATRIMONIO CULTURALE DELL’UMANITÀ

FILIPPINE - In occasione della visita di Papa Francesco dal 15 al 19 gennaio prossimi, Joseph Estrada, sindaco di Manila, proclamerà quattro giorni festivi. Prima della visita a Manila di Giovanni Paolo II nel 1995, in occasione della Giornata mondiale della Gioventù, era stato scoperto un complotto per assassinare il Pontefice.

BRASILE - Rito, arte marziale e danza, la capoeira degli schiavi africani deportati in Brasile è stata riconosciuta dall’Unesco come “patrimonio culturale” dell’umanità. Secondo l’ente delle Nazioni Unite, la decisione aiuterà a tutelare questa tradizione, praticata d’altra parte ormai in oltre 160 paesi.

Black Friday in Colorado, anche la marijuana va in saldo USA - Nella tradizionale giornata americana degli sconti, in cui i consumatori prendono d’assalto i negozi, anche i coffee shop di Denver, in Colorado, il primo stato Usa a legalizzare le ‘canne’, hanno deciso di vendere a prezzi di saldi la loro merce.

Disoccupazione ottobre a 13,2%, è record storico ROMA - 13,2% a ottobre, e’ record. Istat, tasso più alto dall’inizio delle serie, mai così dal 1977. A ottobre sono 3,4 mln, +90.000 in un mese. Disoccupazione giovani a 43,3%,oltre 700 mila in cerca. Occupati in calo di 55mila ad ottobre, stabili su anno.

CENSURATA ONG AMERICANA, SI ALLONTANANO ELEZIONI THAILANDIA - Parzialmente bloccato in Thailandia l’accesso al sito web di Human Rights Watch. Una circostanza che per i critici del regime ha il senso di un’azione punitiva. L’organizzazione internazionale con sede negli Stati Uniti, infatti, ha più volte criticato i militari al potere. Un vice-premier ha comunicato che le elezioni, indicate inizialmente come probabili a fine 2015, non saranno possibili prima dell’anno successivo.

PRONTA LA LEGGE CONTRO LA VIOLENZA DOMESTICA CINA - Con un provvedimento salutato come un passo avanti verso la punizione di reati finora considerati questioni private e non come specifiche violazioni di diritti e leggi, la Repubblica popolare cinese ha diffuso la sua prima bozza di legge contro la violenza domestica.

MINATORI CHIEDONO AUMENTI E LEGGE SU SALARIO SUDAFRICA - Il salario minimo dei minatori dovrebbe essere fissato a 8500 rand mensili, circa 620 euro. È quanto chiesto da alcuni rappresentanti della categoria alla commissione lavoro della Camera durante un’audizione a Rustenburg, nella provincia di Nordovest.


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NordEst

Samantha Cristoforetti, è trentina la prima donna italiana nello spazio >twitter.com/astrosamantha di Corrado Raspati

TRENTO - E’ entrata per prima nella Stazione spaziale internazionale (Iss) alle ore 6 italiane del 24 novembre 2014, con un sorriso felice e carico di entusiasmo: Samantha Cristoforetti ha coronato il suo sogno di bambina ed è nello spazio, sorpresa di trovarlo ancora più bello di quanto lo immaginasse. La prima donna astronauta italiana è nella storia. Dopo un lancio perfetto alle 22.01 italiane del 23 novembre, dalla base russa di Baikonur, nel Kazakhstan, (che Samantha ha scandito sulle note di ‘The Final Countdown’ degli Europe) e dopo un viaggio di sei ore nel quale ogni cosa ha funzionato perfettamente, la navetta Soyuz si è agganciata alla Iss alle 4 ora italiana. Alle sei l’entrata ufficiale nella stazione spaziale e subito dopo il saluto alla mamma: “E’ andato tutto benissimo”. Samantha Cristoforetti, la prima astronauta italiana in orbita, è nata a Milano 37 anni fa e cresciuta a Malè (Trento). Si è laureata in ingegneria meccanica

in Germania, a Monaco, ed è capitano dell’Aeronautica Militare. E’ la cinquantanovesima donna a volare tra le stelle. Nei quasi sei mesi che trascorrerà sulla Stazione spaziale ha moltissimicompiti che la aspettano: almeno 200 esperimenti in corso, che seguirà con agli altri cinque astronauti a bordo. Ci sono anche i dieci esperimenti italiani, come la stampante in 3D che infuturo permettera’ di fabbricare in orbita pezzi di ricambio peri veicoli spaziali, e l’angolo bar che, oltre a rilassare gli astronauti con un caffe’ espresso, permettera’ di saperne di più sul compor-

tamento dei fluidi. Nutrizione e salute sono il tema di fondo della sua missione, con ingredienti che combinerà inorbita e con un fitto programma educativo. Si è subito messa all’opera con il “Ristorante ai termini dell’Universo” e giorno dopo giorno ci aggiorna sulle sue attività, con foto meravigliose dallo Spazio.

46 mln per cambiare il volto di Cortina CORTINA - Per rimanere se stessi a volte bisogna cambiare radicalmente: è il caso di Cortina d’Ampezzo. A dirlo è il sindaco Andrea Franceschi, dopo le polemiche dei mesi scorsi, per il quale ‘la Regina delle Dolomiti’ deve saper investire e rinnovarsi per

rimanere una delle mete più ambite al mondo tra gli appassionati della montagna. “Questo è il significato più profondo - spiega - dei 46 milioni di euro previsti nel 2015-2017 nel Programma Triennale Opere Pubbliche”.

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‘OsservaPrezzi’, il pieno è meno caro sul portale del Ministero NORDEST - Dopo un lungo tempo di attesa, da alcuni mesi è ormai operativo per gli automobilisti italiani l’applicazione per smartphone e cellulari “OsservaPrezzi”, che trova facilmente i prezzi dei carburanti più convenienti in zona oppure lungo uno specifico percorso. Se non siete dotati di cellulari di ultima generazione, poco male, c’è sempre disponibile il sito del Ministero all’indirizzo: www.bit.ly/osservaprezzi. L’applicazione utilizza i dati della banca dati online del Ministero per lo Sviluppo Economico (https://carburanti.mise.gov.it). E’ possibile trovare i prezzi dei vari carburanti (benzina, diesel, GPL, metano) ed il tipo di rifornimento (self service oppure servito). Per un pieno di 45 litri (benzina self service) sul tragitto Bolzano-Rovereto la differenza di prezzo dal distributore più caro a quello più economico arriva a quasi 12 euro.

I prezzi più vantaggiosi in tempo reale I prezzi di questa banca dati con obbligo di comunicazione da parte di tutti i gestori dei distributori, non vengono purtroppo aggiornati giorno per giorno, seppure i gestori dei distributori siano obbligati ad inserire immediatamente ogni eventuale aumento di prezzo praticato. I consumatori possono dunque estrapolare i prezzi più convenienti dei carburanti offerti, indifferentemente dal luogo in cui si trovano le stazioni di rifornimento (autostrada, strada a scorrimento veloce, altro tipo di strada). Viene indicato sempre il prezzo più conveniente, ovvero quello “self service”, se questo viene offerto per tutto il giorno. Spetta poi ai consumatori prestare la dovuta attenzione e scegliere la pompa “giusta”.

Segnalate eventuali prezzi errati Nel caso in cui alla pompa (ovviamente a quella più economica del singolo distributore) risulti un prezzo maggiore rispetto a quello pubblicato sul database

del MISE, sono previste, a carico del gestore, delle sanzioni amministrative. L’Autorità competente per la segnalazione e l’irrogazione delle sanzioni è il Comune (rispettivamente la Polizia Comunale), nel cui territorio ha sede la stazione di servizio.

Sono notevoli le differenze di prezzo Un recente confronto eseguito dal Centro Tutela Consumatori Utenti di Bolzano, ha confermato che confrontando la media dei 10 prezzi più economici con quella dei 10 più cari, emerge una differenza di almeno 10 punti percentuali.

A cosa serve Questo strumento di monitoraggio dei prezzi, analogamente a esperienze simili a livello europeo, vuole garantire una specifica funzione di supporto meramente conoscitivo per il cittadino, relativo a quella che rappresenta un’offerta standard di prodotto, al prezzo più vantaggioso (in modalità self ove presente o possibile). Naturalmente, quello del prezzo più basso, è un importante criterio di scelta per il consumatore, ma non esclude evidentemente diverse scelte basate, ad esempio, sulla maggiore o minore vicinanza dell’impianto, sulla presenza di altri servizi aggiuntivi o, comunque, sulla qualità complessiva dei servizi offerti. Il sito si compone di due parti, una ad accesso libero (VAI ALLA RICERCA), dedicata ai consumatori e a quanti vogliano consultare i prezzi; l’altra, ad accesso riservato, consente ai gestori di trasmettere i prezzi praticati (Area Riservata). Le applicazioni per i cellulari sono scaricabili da portale o da AppStore e GooglePlay cercando “OsservaPrezzi”

Caldo record a novembre BOLZANO - In Alto Adige il mese di novembre è stato il più caldo di sempre. La conferma arriva dal Servizio meteorologico della Provincia, che sottolinea come la temperatura media sia stata di circa 4 gradi superiore ai valori standard, attestandosi a Bolzano città sui 9,7 gradi. Dati simili anche per quando riguarda l’intero autunno, il più caldo dopo quello del 2006.

Fondi riservati, Durnwalder a giudizio BOLZANO - L’ex governatore altoatesino Luis Durnwalder è stato rinviato a giudizio dal gup di Bolzano Emilio Schoensberg per le cosiddette spese riservate con l’accusa di peculato e finanziamento illecito ai partiti. A Durnwalder, che per 25 anni fino lo scorso gennaio ha guidato la Provincia autonoma, viene contestato una somma complessiva di 556.189,65 euro dal 2004 al 2012. L’ex presidente non era presente in aula.


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Primo Piano

Tutte le altre foto sull’edizione online

Primiero, a novembre fiumi in piena e smottamenti

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Ecco il reportage dal territorio: danni per almeno 500mila euro di Erwin Filippi GIlli Che l’annata meteorologica sia stata decisamente anomala è sotto gli occhi di tutti. Un inverno decisamente nevoso, il più nevoso nel nuovo millennio con nevicate registrate alle stazioni maggiori anche di quelle dell’inverno 2008-2009, stagioni caratterizzate da temperature decisa-

mente fuori media (con Passo Rolle che segnava quest’inverno anche 3.6 °C in più rispetto al trentennio meteorologico di riferimento, ovvero al periodo 1961 – 1990), una primavera – estate particolarmente piovosa con un superamento della media storica delle precipitazioni in tutte le stazioni, tutto faceva temere che quest’autunno potesse verificarsi una “brentana”. E così è successo. Tra le tre del pomeriggio del 4 novem-

bre (una data decisamente difficile da dimenticare dato che 48 anni fa ci fu l’alluvione) e la mezzanotte del giorno 6 si è verificata una precipitazione particolarmente abbondante: i dati registrati dalle stazioni di Meteotrentino parlano chiaro. La piena non è stata eccezionale, anche se i corsi d’acqua erano gonfi, ed è stata ben assorbita dalla rete idrografica senza particolari problemi se non in Val Noana.

Il Cismon Nella fotografia il Cismon in località Camoi: sia l’alveo che la galleria di deviazione costruita dall’Impero Austrungarico a difesa della frana di Pian delle Sfelde erano completamente occupati dall’acqua.


Primo Piano

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Rio Val delle Carbonere La fotografia ritrae il rio Val delle Carbonere a valle del ponte della strada per la diga della Noana: qui la strada di servizio in terra è stata completamente asportata, come del resto sono stati danneggiati alcuni attraversamenti sul rio Neva. Sempre nel bacino della Val Noana, questa volta in Val Giasinozza, si è verificato un fenomeno di erosione generalizzato alla base delle tante frane esistenti sulle sponde del torrente con un deposito importante di materiale (con uno spessore di oltre 5 metri) all’apice del lago artificiale.

Val Giasinozza Nella foto il piccolo smottamento nella massicciata stradale all’inizio della Val Giasinozza.


Primo Piano

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La strada per Matiuz La strada per Matiuz nella valle del Mis: si noti il notevole abbassamento della massicciata stradale (oltre 50 cm)

Per chiudere due dati numerici che possono essere utili per poter fare un qualche tipo di raffronto con quanto accaduto quasi cinquant’anni fa. Quello che si è voluto fare è paragonare le precipitazioni registrate alle varie stazioni pluviometriche quest’autunno e nel 1966: nella colonna del 1966 dove non appaiono dati è perchè o la stazione all’epoca non esisteva o, come a Tonadico, aveva cessato di funzionare causa la piena.

Località

2014

1966

CAORIA

260

310

CANALE

263

307

TONADICO

228

PASSO CEREDA

555

FIERA

214

TOGNOLA

324

DIGA NOANA

468

SAN MARTINO

404

228

PASSO ROLLE

310

69

491

Prima di tutto è necessario affermare che ogni precipitazione comporta effetti diversi a seconda delle condizioni del

momento: ad esempio deve essere ricordato che nell’agosto 1966 si era già verificata una piena significativa che aveva causato danni non ingentissimi, ma importanti, e pertanto il sistema versanti/corsi d’acqua era già destabilizzato anche prima dell’alluvione di novembre. Un secondo aspetto da non sottovalutare è la diversa fisionomia dei boschi con superfici occupate attualmente molto maggiori e con complessi ora più rigogliosi che un tempo; terzo aspetto importante sono le opere di sistemazione idraulico – forestali realizzate dai Servizi Forestali della Provincia ma anche dai Comuni dopo l’alluvione. Quarto punto la presenza di neve in quota ed il suo scioglimento nel 1966; ultimo (ma secondo me è il più importante) il fatto che non sia nota l’intensità oraria della pioggia nel 1966, ovvero conosciamo il quanto ma non il come è piovuto Tutto questo ci permette di dire che paragonare precipitazioni simili ma con condizioni iniziali ben diverse e non del tutto note, è molto difficile e scientificamente non troppo corretto, ma comunque una speculazione interessante. Analizzando la situazione complessiva di quest’anno si può affermare che, anche per una serie di circostanze fortunate (non ultima che se non avesse fatto un mese di ottobre asciutto le cose sarebbero probabilmente andate diversamente), l’evento di piena di quest’anno ha causato sì danni (che si possono stimare in 4-500.000 €) ma tutto sommato ci è andata molto bene; non posso infatti immaginare cosa sarebbe successo se i 500 mm di pioggia fossero caduti, come in Liguria, in poche ore.


Attualità

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Leonardo del Vecchio, il “Re degli occhiali” che ama la sua terra di GianAngelo Pistoia

© Concept & design: GianAngelo Pistoia – Photos: LaPresse - Imagoeconomica

E’ un industriale schivo, riservato, rilascia poche interviste ma nonostante ciò è conosciuto in tutto il mondo. E’ stimato ed apprezzato anche in Trentino poiché sono molti gli operai roveretani e primierotti che lavorano in due dei suoi sei stabilimenti italiani: quelli di Agordo e Rovereto. Sto parlando di Leonardo Del Vecchio, 79 anni, unanimemente riconosciuto a livello mondiale come il ‘re degli occhiali’. La sua vita è degna di un romanzo e merita di essere raccontata, seppur a grandi linee. Quella di Leonardo del Vecchio è la classica carriera del ‘self made man’, ovvero dell’uomo che con la sola propria tenacia e laboriosità riesce ad affermarsi in un ambiente competitivo qual è l’industria degli occhiali che ha il suo fulcro nel ‘distretto d’eccellenza dell’ottica italiana’ ubicato nella provincia di Belluno. Il suo modo di lavorare, di creare stili e tendenze è stato analizzato, studiato e talvolta anche imitato dai suoi colleghi come si evince dagli articoli che importanti giornalisti gli hanno dedicato e che di seguito, ripropongo per stralci. Leonardo Del Vecchio nasce a Milano nel 1935 da una famiglia proveniente da Trani in Puglia: orfano di padre, trascorre parte della sua infanzia ed adolescenza dai ‘Martinitt’, l’orfanotrofio di Milano dove erano stati prima di lui, anche Angelo Rizzoli, che sarebbe diventato poi uno dei più grandi editori italiani ed Edoardo Bianchi che anni dopo si impose nell’industria delle biciclette e delle moto. Entra in collegio a sette anni, perché la madre rimasta vedova non ce la faceva a crescere cinque figli, e ne esce a quattordici con tanta voglia di lavorare. Ritrova in una ‘casa di ringhie-

ra’ il calore della sua famiglia ma anche le ristrettezze economiche. Chiede alla madre, che fa la cameriera “… comprami una bicicletta, vedrai, mi servirà a far soldi! ”. Viene accontentato ed a furia di pedalare – passando anche per l’Accademia di Brera – riesce a trovare lavoro dapprima quale apprendista incisore in una fabbrica di stampi per ricambi automobilistici e per montature di occhiali e successivamente in un’azienda, la Johnson, dove incide medaglie e decorazioni. Sempre a Milano, dopo tre anni di lavoro dipendente, decide di mettersi in proprio e con lucida visione imprenditoriale invade un nuovo campo lavorativo, quella della ‘minuteria metallica per occhialerie’. Fra Leonardo Del Vecchio e il mondo degli occhiali scatta il classico ‘colpo di fulmine’; è amore a prima vista. Nel 1958 compie un passo decisivo. Il giovane ed ambizioso Leonardo sposta la propria attività nel piccolo paese di Agordo in provincia di Belluno. Scelse questo borgo di montagna perché il sindaco di Agordo mise a disposizione, gratuitamente, dei terreni comunali a favore di quegli imprenditori che avessero accettato di aprire lì una nuova attività produttiva, creando posti di lavoro e compensando così quelli persi con la chiusura della miniera di pirite che fino allora era stata il motore pulsante dell’economia agordina. La ‘bottega artigiana’ di Leonardo Del Vecchio si amplia con il passare degli anni. Nel 1961 nasce così Luxottica S.a.s., con quattordici dipendenti e una produzione ‘contoterzista’ di montature in acetato e semilavorati di metallo per occhiali per imprese più grandi quali la Metalflex e la Marcolin. Nel 1967, pur continuando la produzione di semilavorati per conto terzi, l’azienda compie la prima grande svolta strategica: inizia, assemblandone le singole parti, a produrre l’occhiale completo e a commercializzarlo con il marchio Luxottica. Dopo

soli quattro anni, nel 1971, ancora una svolta: Luxottica abbandona il business della produzione per conto terzi per dedicarsi unicamente alla realizzazione e commercializzazione dell’occhiale finito. La grande professionalità acquisita nel corso degli anni di lavoro spingono Leonardo Del Vecchio a puntare sempre più avanti: sempre nel 1971 presenta la sua prima collezione al MIDO – Mostra Internazionale dell’Ottica – di Milano, salendo così il primo gradino di un processo di crescita costante che porterà Luxottica a diventare il leader nel settore dell’ottica. In un’intervista rilasciata allora, Leonardo Del Vecchio affermava: “avevamo fatto un prodotto che era veramente innovativo. Fondamentalmente noi eravamo fornitori terzisti specializzati nel produrre tutti i componenti per le varie fabbriche. Il giorno che li abbiamo assemblati siamo riusciti a vendere questi pezzi a prezzi più bassi di chiunque altro. E quindi abbiamo fatto un campionario con prezzi talmente competitivi che i grossisti ci sono venuti dietro a frotte”. E’ l’inizio di un’avventura di successo che dura tutt’oggi. Negli anni Ottanta, Leonardo Del Vecchio comincia a dare alla sua azienda la forma di una piccola multinazionale, iniziando ad espandere la sua attività verso i mercati stranieri sia europei che americani. I decenni successivi vedono l’acquisizione da parte del Gruppo Luxottica non solo di marchi prestigiosi, quali ‘Ray-Ban’ e ‘Oakley’ (leader mondiale nell’ottica per lo sport) ma soprattutto di catene di negozi di


Attualità

9 ottiche al dettaglio: ‘LensCrafters’ e ‘Sunglass Hut International’ negli Stati Uniti, ‘OPSM’ in Australia, ‘GrupoTecnol’ in Brasile e ‘Sun Planet’ in Spagna e Portogallo. Se qualcuno si chiedesse come mai Luxottica sia diventato il primo marchio mondiale nella produzione e vendita di occhiali è dal ‘retail’ (vendita al dettaglio) che deve partire. O per dirla con il linguaggio degli economisti dalla ‘verticalizzazione’. Il Gruppo Luxottica è infatti una multinazionale ad integrazione verticale, ricomprende cioè al suo interno tutte le attività che accompagnano un occhiale dalla produzione delle singole parti alla vendita. “Dal produttore al consumatore, questa è la nostra missione” ama ripetere Leonardo Del Vecchio ai suoi collaboratori. Leonardo Del Vecchio è un ‘one man show’ che sbaglia raramente e quando sbaglia lo capisce in fretta. Grazie a questo suo acume per gli affari la sua azienda si muove agilmente nel mare periglioso della globalizzazione ed i risultati lo dimostrano. Leonardo Del Vecchio è presidente di una multinazionale leader mondiale nell’occhialeria di alta gamma, con un fatturato nel 2013 di circa 7,3 miliardi di euro. Nei suoi stabilimenti sparsi per il mondo i suoi dipendenti producono, direttamente o su licenza di affermate griffe della moda, più di cinquanta milioni di occhiali all’anno che sono distribuiti da settemilacinquecento negozi di proprietà in centotrenta paesi nei cinque continenti. Il Gruppo Luxottica dal 1990 è quotato alla Borsa di New York e dal 2000 anche in quella di Milano. La dimensione finanziaria di Luxottica non ha però fatto mai venire meno l’amore di Leonardo Del Vecchio per la produzione e soprattutto l’amore per i suoi operai della sede storica di Agordo. “Sono loro a determinare il successo delle nostre aziende” afferma il presidente-operaio, uno che porta ancora i segni del lavoro in fabbrica, con quella falange del dito indice persa sui banchi di un’officina. La Luxottica coinvolge i dipendenti in un sistema di welfare aziendale di tipo scandinavo. A fronte di un aumento degli indici di produttività, invece di aumentare gli stipendi la multinazionale agordina ha studiato un pacchetto di welfare che consente ai dipendenti un maggior potere d’acquisto con i benefici ricevuti dall’azienda: il ‘carrello della spesa’ a prezzi calmierati, la mutua aziendale a surrogare una sanità pubblica in crisi, i libri di testo e le bor-

se di studio per i figli più meritevoli dei dipendenti. “Perché Luxottica – come ribadisce Leonardo Del Vecchio – si sente responsabile del suo dipendente in ogni momento della sua vita”. Ma Leonardo Del Vecchio non pensa solo ai propri dipendenti, è sensibile anche alle tematiche umanitarie. Senza clamore mediatico la Luxottica, da anni, attraverso quattro fondazioni, aiuta gratuitamente con farmaci e la fornitura di occhiali molte persone del Terzo Mondo a curarsi dalle malattie oculari. Questo è Leonardo Del Vecchio: un imprenditore sagace, filantropo, cavaliere del lavoro ed anche molto ricco. Il suo patrimonio personale è stimato, nel 2014, dalla rivista americana ‘Forbes’ in circa venti miliardi di dollari e lo colloca al secondo posto nella graduatoria delle persone più facoltose d’Italia. Il suo unico cruccio è di non aver potuto studiare in giovane età, ma nonostante ciò è plurilaureato. Nel 1995 ha ricevuto una laurea honoris causa in economia aziendale dall’Università Ca’ Foscari di Venezia. Quattro anni dopo, nel 1999 gli è stato conferito il Master in economia internazionale dal MIB, la School of Management di Trieste. Nel 2002 e nel 2006 ha ricevuto altre due lauree honoris causa, rispettivamente dall’ateneo di Udine in ingegneria gestionale e dal Politecnico di Milano in ingegneria dei materiali. Nel 2012 gli è stato anche conferito il Master honoris causa in ‘business administration’ dal Cuoa di Altavilla. In occasione della cerimonia di consegna del ‘master’ sono state rivolte a Leonardo Del Vecchio molte domande sia personali, sia riguardanti l’attuale situazione economica. Domande a cui ha risposto in modo esaustivo. “Il modello aziendale Luxottica è il contrario di tutto quello che insegnano nelle Business School, ma con l’integrazione verticale che ci dà il controllo della rete distributiva noi ci sentiamo tranquilli e padroni del nostro

destino – afferma Leonardo Del Vecchio e prosegue – ho cominciato a lavorare a quattordici anni e ho sperato ogni giorno di fare sempre meglio di quello precedente. In Luxottica siamo in tanti collaboratori, tutti bravi e la maggior parte dei successi degli ultimi dieci anni sono scaturiti grazie ai manager ed ai giovani. A questi ultimi ripeto di lavorare, lavorare, lavorare. La disoccupazione è il problema più grande, ma un giovane deve tentare di uscirne, deve avere forza, volontà e fiducia, andare dove può realizzare la propria volontà. Se pensiamo di essere europei, l’Europa non finisce a Como. Anche se devo ammettere che oggi mettersi in proprio è più difficile. L’Italia è in una situazione critica, più degli altri paesi europei, ci vorranno tempo e pazienza e non sarà mai più come prima, ma siamo intelligenti e ne usciremo”. Chi lo conosce bene dice che Leonardo Del Vecchio non è cambiato, è rimasto lo stesso di tanti anni fa, una persona normale sulla plancia di comando però di una multinazionale, leader mondiale nel settore dell’ottica di alta gamma.


Primiero Vanoi

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Visita in Consiglio provinciale per l’APSP San Giuseppe 1914 – 2014 A Imèr la “Madonna del Bus” torna nella sua grotta dopo il restauro

di Cesare Cerchio Trento - Anche quest’anno la Provincia di Trento ha invitato i residenti della Casa San Giuseppe a fare una gita istruttiva nel capoluogo, e

quest’anno abbiamo visitato la sala Depero ed il Muse che è il nuovo museo delle scienze di Trento, progettato e creato dal grande architetto Renzo Piano, che ha avuto un grande successo di visitatori, con oltre 500.000 presenze annuali.

Valentina Saitta

dott.ssa in Biologia ad indirizzo ecotossicologico

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Imèr (Trento) - Cento anni di storia, di pellegrinaggi, di emozioni, di gioie e di dolori per la comunità locale. Tutto questo racconta la bella grotta poco distante dalla strada che porta da Imèr al passo Gobbera, costruita nel 1914 su iniziativa di Maria Doff Sotta “delle Molinere”. Le statue della Madonna di Lourdes e di santa Bernardetta, furono portate con grande solennità in processione nel mese di ottobre dello stesso anno. E’ quanto scriveva in uno dei suoi libri, lo storico locale Floriano Nicolao, scomparso nei mesi scorsi. Grazie al lavoro degli alpini, sono state rinnovate anche le cancellate, mentre l’intera area è stata ripulita e resa più accessibile a chi volesse passare a dare una saluto a quella Madonna che da 100 anni protegge Imèr e tutti coloro che percorrono a piedi o in auto il passo della Gobbera.

Festa a Primiero per l’arrivo di don Giuseppe Da Prà e San Martino abbraccia “don Bepi” per i 30 anni insieme


Notizie in breve

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Presentata a Milano bozza macroregione Alpi NORDEST - La commissaria Ue Corinna Cretu, i Ministri degli Esteri di sette Paesi, i Presidenti delle Regioni alpine si sono incontrati a a Milano per pianificare la strategia Ue per la creazione di una macroregione alpina. All’evento era presente anche il presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher che ha ribadito: l’Alto Adige è stato uno dei promotori del progetto transfrontaliero. Sarà una macroregione in grado di rappresentare gli interessi delle regioni alpine e uno spazio vitale sensibile come la montagna”.

Altre notizie in breve da lavocedelnordest.it

‘Primiero Comune unico’ Verso il referendum del 2015: avanza la fusione dell’Alto Primiero ma con molti distinguo. DITE LA VOSTRA/Passo Rolle, Luciano Scalet (Commissione Valanghe): “E’ ora di rimboccarsi le maniche” Sanità, incontro tra i vertici di Ulss 2 e Comunità di Primiero Croce rossa, Primiero – Albania: missione compiuta IL DIBATTITO/”Stati Generali del Turismo” a Primiero: dubbi sulla funicolare, viabilità a rischio e futuro del turismo tra i commenti Primiero non dimentichi Schweizer: dopo l’interrogazione Provincia e Regione si mobilitano

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Zaia in Russia nonostante • stop governo NORDEST - Il presidente del Veneto, Luca Zaia, stato in Russia, dove ha incontrato il vice primo ministro, Arkady Dvorkovich e il vicepresidente del comitato industria della Duma, nonostante il parere contrario ricevuto il giorno prima della partenza dal dipartimento per gli affari regionali della Presidenza del Consiglio. Lo ha reso noto lo stesso Zaia, spiegando come la risposta del Governo sia arrivata dopo la sua richiesta.

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Il Personaggio

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Chiara Lubich, testimone di pace dal Trentino al Mondo

© Concept & design. GianAngelo Pistoia/A.P. - © Photos: 2012 Centro S. Chiara Audiovisivi Soc. Coop. a.r.l.

di GianAngelo Pistoia Il 7 dicembre 1943, Silvia Lubich, giovane maestra trentina, non avrebbe mai immaginato che sei papi qualche decennio più tardi avrebbero pronunciato parole assai impegnative sulla sua persona e sulla sua famiglia spirituale. Non aveva nessuna idea di quello che avrebbe visto e vissuto negli 88 anni della sua vita. Non aveva alcuna idea dei milioni di persone che l’avrebbero seguita. Non immaginava che coi suoi amici sarebbe arrivata in 182 nazioni. Poteva mai pensare che avrebbe inaugurato una nuova stagione di comunione nella Chiesa e che avrebbe aperto canali di dialogo ecumenico mai praticati? Tanto meno poteva immaginare che nella sua famiglia avrebbe accolto fedeli d’altre religioni e persone senza un riferimento religioso. Anzi, non aveva nemmeno l’idea che avrebbe fondato un movimento. Quel 7 dicembre 1943 Chiara Lubich aveva solo i sentimenti di una giovane e bella donna innamorata del suo Dio col quale stringeva un patto di nozze, sigillato con tre garofani rossi. Ciò le bastava. Poteva immaginare la corona di gente di ogni età, censo e razza che l’avrebbero accompagnata nei suoi viaggi chiamandola semplicemente ‘Chiara’? Poteva mai pensare nella sua piccola Trento che le sue intuizioni mistiche avrebbero aperto una cultura dell’unità, adatta alla società multietnica, multirazziale e multireligiosa? Ha precorso i tempi Chiara Lubich. Nella Chiesa – lei, donna e laica – ha proposto temi e aperture riprese più tardi dal Concilio Vaticano II. Nella società modernizzata ha saputo indicare la via della fraternità universale quando nessuno parlava di avvicinamenti tra civiltà. Ha rispettato la vita e ha cercato il senso del dolore. Ha tracciato un via di santità religiosa e civile praticabile da chiunque, non riservata a pochi eletti. Nel 1977, al Congresso eucaristico di Pescara, disse: “La penna non sa quello che dovrà scrivere, il pennello

non sa quello che dovrà dipingere e lo scalpello non sa ciò che dovrà scolpire. Quando Dio prende in mano una creatura per far sorgere nella Chiesa qualche sua opera, la persona scelta non sa quello che dovrà fare. E’ uno strumento. E questo, penso, può essere il caso mio. Quando l’avventura iniziò a Trento, io non avevo un programma, non sapevo nulla. L’idea del movimento era in Dio, il progetto in cielo”. Così, con questi interrogativi e spunti di riflessione il Movimento dei Focolari, nel suo sito web ufficiale (www.focolare. org) presenta la figura carismatica della sua fondatrice: Chiara Lubich. Per comprendere appieno la vita e le opere di Chiara Lubich ripropongo di seguito informazioni tratte dal sito web e stralci di articoli che prestigiosi giornalisti (Franca Zambonini, Armando Torno, Maria di Lorenzo, Valerio Pece, Fabio Ciardi, …) le hanno dedicato. Silvia, questo il nome di battesimo di Chiara, nasce a Trento il 22 gennaio 1920. Nel 1938 si diploma maestra elementare. Insegna a Castello e poi a Livo, paesi della Val di Sole nel Trentino e poi a Trento. Si iscrive all’Università di Venezia. Inizia gli studi di filosofia, ma il secondo conflitto mondiale le impedisce di continuarli. Il punto di partenza decisivo della sua esperienza umano-divina si rivelerà, nel 1939, un viaggio. “Sono stata invitata ad un convegno di studentesse cattoliche a Loreto – scriverà Chiara – dove è custodita secondo la tradizione, in una grande chiesa, la casetta della Sacra famiglia di Nazareth … Seguo in un college un corso con tutte le altre; ma, appena posso, corro lì. Mi inginocchio accanto al muro annerito dalle lampade. Qualcosa di nuovo e di divino m’avvolge, quasi mi schiaccia. Ogni pensiero mi pesa addosso, mi stringe il cuore, le lacrime cadono senza controllo. Ad ogni intervallo del corso, corro sempre lì. E’ l’ultimo giorno. La Chiesa è gremita di giovani. Mi passa

un pensiero chiaro, che mai si cancellerà: sarai seguita da una schiera di vergini ”. Intravede che nascerà nella Chiesa una realtà nuova. Sarà il ‘focolare’: comunità di persone, vergini e coniugate tutte donate, seppur in modi diversi a Dio. Tornata dalle Marche in Trentino, Chiara ritrova la sua scolaresca e il parroco che tanto l’aveva seguita in quei mesi. Questi, appena la vede raggiante, una ragazza veramente felice, le chiede se ha trovato la sua strada. La risposta di Chiara è apparentemente, per lui, deludente, perché la giovane donna sa dire solo quali sono le vocazioni che non avverte come ‘sue’, cioè quelle tradizionali: né convento, né matrimonio, né consacrazione nel mondo. Nulla di più. Negli anni dalla visita a Loreto del 1939, e fino al 1943, Silvia continua a studiare, lavorare e impegnarsi al servizio della Chiesa. All’atto di farsi terziaria francescana, assume il nome di Chiara, attratta dalla scelta radicale di Dio di Chiara d’Assisi. Nel 1943, ormai ventitreenne, avverte che Dio la chiama: ‘datti tutta a me’. Chiara non perde tempo, e con una lettera chiede il permesso di compiere un atto di totale donazione a Dio, a un cappuccino sacerdote, padre Casimiro Bonetti. L’ottiene, dopo un colloquio approfondito. E il 7 dicembre 1943, alle sei di mattina si consacra. Quel giorno, Chiara non aveva in cuore nessuna intenzione di fondare qualcosa: semplicemente ‘sposava Dio’. E questo era tutto per lei. Solo più tardi si attribuì a quella data l’inizio simbolico del Mo-


Il Personaggio

13 vimento dei Focolari. Nel 1944 la guerra infuria anche a Trento. Rovine, macerie, morti. Durante un bombardamento anche la sua casa viene colpita e la sua famiglia deve sfollare in montagna. Chiara Lubich decide di rimanere in città per sostenere quanto stava nascendo attorno a lei. Le viene offerto un appartamento in Piazza Cappuccini che chiamerà ‘la casetta’ in ricordo di Loreto. Vi abiterà con quattro delle sue prime compagne: Natalia, Giosi, Graziella e Aletta. Nasce così di fatto il primo ‘focolare’. Le ragazze che vi abitano, ma anche le persone che girano attorno ad esso, avvertono in quei mesi un balzo della qualità nella loro vita. Hanno l’impressione che Gesù realizzi fra loro la sua promessa: ‘dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro’. Ecco il ‘focolare’, quel luogo dove il fuoco dell’amore riscalda i cuori e appaga le menti. In effetti, attorno a Chiara e alle ragazze del ‘focolare’ si sussegue una serie impressionante di adesioni al progetto di unità che appare nuovo, benché appena abbozzato. E non mancano le conversioni, le più varie. Si salvano vocazioni in pericolo, e nuove ne sbocciano. Ben presto infatti, anche ragazzi e adulti cominciano a seguire le ragazze del ‘focolare’. Il fervore cresce a dismisura cosicché, già nel 1945, circa cinquecento persone – di tutte le età, uomini e donne, di ogni vocazione ed estrazione sociale – desiderano condividere l’ideale delle ragazze del ‘focolare’. Ogni cosa fra loro è comune, così come accadeva nelle prime comunità cristiane. Tutto ciò non poteva lasciare indifferente la città, allora di poche decine di migliaia di abitanti, né tanto meno la Chiesa tridentina. Monsignor Carlo De Ferrari capì Chiara e la sua nuova avventura e la benedì. La sua approvazione e la sua benedizione accompagneranno il Movimento fino alla sua morte. Da quel momento, quasi impercettibilmente, si varcarono le frontiere della regione, invitati a Milano, a Roma, in Sicilia. E fioriscono ovunque comunità cristiane sul tipo di quella sorta a Trento. Si andrà lontano. Nel 1948 in Parlamento, a Roma, Chiara Lubich incontra il deputato Igino Giordani, padre di quattro figli, scrittore, giornalista, pioniere dell’ecumenismo. Sarà il primo focolarino sposato. Per il particolare contributo da lui dato all’incarnazione nel sociale della spiritualità dell’unità e agli sviluppi ecumenici del Movimento, lo

considererà cofondatore. Nell’estate del 1949, Igino Giordani raggiunse Chiara Lubich, che vi si era recata per un periodo di riposo, nella Valle di Primiero, a Tonadico, sulle montagne del Trentino. Il 16 luglio, cominciò un periodo di intensità straordinaria, conosciuto ora come ‘Paradiso 1949’. Durante quell’estate trascorsa a Primiero, Chiara Lubich ebbe diverse ‘intuizioni’ che riguardavano il progetto di Dio sul futuro di lei stessa, dell’Opera di Maria (nome ufficiale del Movimento dei Focolari) e di alcuni focolarini. Secondo una delle sue ‘intuizioni’ Pasquale Foresi, aderente al nascente movimento, sarebbe dovuto diventare sacerdote. Foresi nel 1954 decise di ricevere l’ordinazione diventando il primo sacerdote focolarino. Chiara Lubich scriverà più tardi a proposito di quei mesi: “… se il 1943 fu l’anno dell’origine del Movimento, il 1949 segnò invece un balzo in avanti. Circostanze impensate, ma previste dalla Provvidenza, fecero sì che, per riposo, il primo gruppo dei membri del Movimento si ritirasse dal ‘mondo’ in montagna. Dovevamo ritirarci dagli uomini ma non potevamo allontanarci da quel modo di vivere, che costituiva il perché della nostra esistenza. Una piccola e rustica baita di montagna ci ospitò nella povertà. Eravamo sole. Sole fra noi col nostro grande ‘Ideale’ vissuto momento per momento, con Gesù Eucaristia, vincolo d’unità, a cui si attingeva ogni giorno; sole nel riposo, nella preghiera e nella meditazione. E lì inizio un periodo di grazie particolari ”. In un’altra occasione Chiara Lubich affermò “… nell’estate del 1949 è iniziato un periodo straordinariamente luminoso in cui, fra il resto, ci è sembrato che Dio volesse farci intuire qualche suo disegno sul nostro Movimento …”. Dal 1949 e fino al 1959 ogni estate Chiara Lubich si recò nelle Dolomiti trentine. A lei, alle sue prime compagne e ai suoi primi compagni si uniscono un numero sempre maggiore di persone, formando un bozzetto di società fondata sul Vangelo. Nasce così la ‘Mariapoli’, la città di Maria. Nel 1959 saranno più di diecimila la persone che si riuniranno a Fiera di Primiero, provenienti da 27 paesi dei cinque continenti. Chiara Lubich così si espresse in quell’occasione: “se un giorno i popoli sapranno posporre loro stessi, l’idea che hanno della loro patria, i loro regni, e

offrirli come incenso al Signore, re di un regno che non è di questo mondo, guida della storia, … quel giorno sarà l’inizio di un’era nuova”. Incontri decisivi nella crescita del Movimento dei Focolari furono quelli con il giornalista e deputato Igino Giordani, avvenuto nel 1948 e quello, l’anno successivo, con Pasquale Foresi. Insieme a Chiara Lubich, Foresi avrà un ruolo decisivo nella crescita degli studi teologici nel Movimento, nella nascita della casa editrice ‘Città Nuova’ e della ‘cittadella’ internazionale dei Focolarini a Loppiano in Toscana nel 1964. Negli anni Cinquanta si avvia anche l’internazionalizzazione del Movimento, con l’inizio della penetrazione clandestina nei Paesi del blocco sovietico e l’invio di ‘volontari’ del Movimento Umanità Nuova nei diversi campi dell’attività umana, dalla politica all’economia, dall’arte all’insegnamento. Risale al 1962 il primo riconoscimento ecclesiastico del Movimento, da parte del papa Giovanni XXIII, preludio dell’approvazione definitiva degli statuti avvenuta solo nel 1990 con il papa Giovanni Paolo II. Nel 1967 Chiara Lubich decide di fondare il Movimento Famiglie Nuove, in risposta alla percepita crisi della famiglia mentre l’anno prima era nato il Movimento Gen (Generazione Nuova), rivolto ai giovani. Nel 1971 in un’udienza storica il papa Paolo VI benedì le religiose aderenti al Movimento dei Focolari. Come è avvenuto con la nascita di altri Movimenti Ecclesiali, anche per Chiara Lubich e per i focolarini non mancheranno però le incomprensioni. E forse non poteva che essere così: una donna, e neanche suora, a capo di un popolo in continua crescita, era cosa oggettivamente inedita. E poi quell’accusa di strizzare l’occhio ai protestanti per quel ‘vizio’ di leggere il Vangelo in piccoli focolari, magari senza la presenza del sacerdote, Non pochi arrivarono a paragonarli a cellule marxiste. “Quando il pensiero di Chiara cominciò a precisarsi – dice parlando di lei il suo amico Sergio Zavoli – correvano tempi intrisi di ideologia. Si diceva che ‘il comunismo era la parte di dovere non compiuto dei cristiani’; qualcuno spinse ad assimilare la predicazione di Chiara ad un sentimento ingenuamente comunista”. Il tempo, la sapienza della Chiesa e poi i frutti abbondantissimi hanno dato ragione all’Opera di Maria. Oggi


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Chiara Lubich con papa Giovanni Paolo II nel mondo i membri dell’Opera di Maria, questo il nome ufficiale del Movimento dei Focolari, sono circa centocinquantamila, ma gli aderenti e i simpatizzanti sono oltre due milioni, tra cui un numero consistente di appartenenti ad altre religioni come ebrei, musulmani, buddhisti, induisti, taoisti; oltre centomila poi sono gli ‘amici di convinzioni diverse’ che si riconoscono negli ideali del Movimento. E’ un caso probabilmente unico nella storia della Chiesa, corroborato da una presenza viva ed efficace nel mondo moderno, con 35 cittadelle mariane, riviste e iniziative editoriali di tutto rispetto, due complessi musicali e molto altro, fra cui l’Università Sophia con sede a Loppiano; opere pensate per diffondere il concetto di fraternità universale e che fanno la cifra dell’internazionalità e della capillarità del Movimento dei Focolari fondato da Chiara Lubich. Franca Zambonini nell’introduzione del suo libro dedicato a Chiara Lubich dal titolo ‘La sua eredità’ ebbe a scrivere “… il Novecento, secolo breve, segnato da sanguinosi conflitti, dalla Shoa e da numerosi genocidi, ha dato voce anche a figure profetiche che hanno indicato, proprio in un contesto di desolazione, alcune strade possibili … Una di queste voci è sicuramente Chiara Lubich, la maestra trentina che ha fondato l’Opera di Maria nota come il Movimento dei Foco-

lari, la cui diffusione è capillare in tutti i continenti. Ha indicato una strada di riconciliazione, ha inventato un modello di vita cristiana all’insegna dell’amore, del dialogo, della costruzione di ponti tra religioni, tra culture, portando il lievito del Vangelo nella semplicità e nella gioia. L’eredità di Chiara Lubich sta nella visione di un’umanità senza confini, capace di superare barriere, diversità, appartenenze. Una famiglia unita nell’epoca del villaggio globale. Un mondo che abbatte muri e costruisce ponti. Una vasta multinazionale, se la parola non disturba, della solidarietà, del dialogo, dell’unità tra fratelli, tra i vicini e i lontani …”. Dal 1995 si moltiplicano i riconoscimenti a Chiara Lubich da parte di organismi internazionali, accademici e amministrazioni pubbliche. Le motivazioni evidenziano in particolare l’apporto dato alla pace e all’unità tra i popoli, religioni e culture. Intervenendo a queste cerimonie pubbliche, Chiara Lubich, con modalità diverse, approfondisce vari aspetti del carisma dell’unità che lo Spirito le ha affidato, attribuendo ad esso i frutti di pace e unità che le vengono riconosciuti. Riceve decine di lauree honoris causa, cittadinanze onorarie e premi prestigiosi fra i cui spiccano il “premio Educazione alla Pace” conferitole dall’Unesco nel 1996 e il “premio Templeton” che le viene consegnato a Londra nel 1977 per aver

favorito il progresso della religione e il dialogo interreligioso. Un monaco buddhista il 18 marzo 2008 nella Basilica di S. Paolo fuori le Mura, durante i funerali della fondatrice del Movimento dei Focolari, su cui ben quattro papi spesero parole di profonda ammirazione, ebbe a dire: “Chiara non appartiene solamente a voi cristiani. Ora lei e il suo ideale sono eredità dell’umanità intera.” E in qualche modo era così: l’unità bramata da Chiara ha contagiato tutti i continenti, l’Opera di Maria da Trento al mondo intero, in poco più di sessanta anni di vita, si è diffusa in 182 Paesi: dall’America all’Asia, dall’Africa all’Oceania. La forza della ‘rivoluzione discreta’ di Chiara Lubich, del suo cristianesimo mite ha raggiunto milioni di uomini con la modalità dei cerchi concentrici: cattolici, cristiani, credenti di altre religioni, fino ad arrivare ai non credenti, tutti attratti dall’ideale dell’unità tra i popoli, del mondo unito. La celebre ‘via dei dialoghi’, così incardinata nel carisma dei focolarini, non deve però sviare. Padre Angelo Lazzarotto, missionario del Pime e amico personale di Chiara Lubich precisa che per lei “non si trattava di quei dialoghi intellettuali che lasciano ognuno nelle proprie convinzioni. Al contrario, per lei era sempre un’opportunità di testimoniare la potenza dell’amore di Gesù nella propria vita”.


Siror di Primiero

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Scarica il programma completo www.comitatosiror.it Domenica 7 Dicembre Le vie e le piazze di Siror si riempiranno delle melodie natalizie degli ZAMPOGNARI FRIULANI Giocoleria e comicità con i FRATELLI AL. Sarà presente la TROIKA per un giretto lungo le vie del paese. ore 20.30 In occasione dell’apertura serale del Mercatino, il locale CORO SASS MAOR si esibirà in piazza in un concerto di canti natalizi.

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E’ una tradizione ormai quella del tempo di Avvento che vede Siror, antico borgo a nord della Valle di Primiero, trasformarsi in un romantico e tipico Christkindlmarkt. Giunta ormai alla 21° edizione, la manifestazione vede la partecipazione di una quarantina di espositori che nel suggestivo borgo sorprendono i visitatori con i loro prodotti natalizi: decorazioni, presepi, produzioni artigianali e numerose proposte golose, dolci e salate, come il tipico brazedel di Siror, lo zelten trentino, i salumi, il miele, le frittelle e tante altre delizie! Da non perdere la visita al “Il villaggio dell’Avvento” un vero e proprio villaggio all’interno del paese nato dalla creatività e partecipazione attiva dei paesani. Gli occhi dei bambini si illumineranno nell’aprire le finestrelle numerate che ci accompagneranno al Natale e che sveleranno piccoli capolavori e grandi pensieri.

Lunedì 8 Dicembre Spettacolo divertente de I MUSICANTI DI SAN CRISPINO. I più piccoli potranno fare il giro delle vie del Mercatino in GROPPA AGLI ASINELLI Domenica 14 Dicembre La giornata sarà allietata dalla musica dei PASTORI CON FISARMONICHE. Spettacolo NATALE NEL MONDO con fiabe e racconti natalizi

Domenica 21 Dicembre (apertura dalle 10.30 alle 18.30) Intrattenimento musicale con la TIROL BAND e i NO NAME BRASS della Scuola musicale di Primiero. JOSEF il suonatore ambulante con l’organetto di Barberia rallegrerà i più piccoli e distribuirà loro sculture di palloncini. Ore 15.00 ARRIVO DI BABBO NATALE

Speck Keller da Marco

Bar - Gelateria - Panini - Aperitivi Piccola Cucina Casalinga via Cavallazza 12 - San Martino Di Castrozza Cell. 349 1343428

Mercoledì 24 Dicembre Ore 21.00 TRADIZIONALE FIACCOLATA DI NATALE. Per i partecipanti alla fiaccolata, ritrovo in piazza Centrale a Siror alle ore 20.00. All’arrivo musica e brulè per tutti. Sabato 27 dicembre ore 21 CONCERTO del CALVARY CHAPEL CHOIR GOSPEL

NUOVA GESTIONE


ViviNordEst - Natale Gli appuntamenti scelti per voi A CHRISTMAS CAROL

Località: Mezzano ore 20.30 Il 14 dicembre 2014

Un racconto per voce, orchestra e spiriti

CONCERTO DI NATALE BEAN,S RICE Località: San Martino di Castrozza 24 dicembre 2014 21.30

Concerto di musiche natalizie dell’Ensemble Salvete Flores accompagnato da quartetto d’archi 27 dicembre chiesa parrocchiale di Canal San Bovo 20.30

Lago Dei Cigni

Bashkir State Opera and Ballet USA Località: Teatro Verdi - Gorizia Via Garibaldi 2/a 2 Gennaio 2015 - Orario: 20.45

Soave, il paese dei presepi

dal 21/12/2014 ore 09.00 al 18/01/2015 Veneto Soave (VR) Mostra dei presepi a Soave Da domenica 21 dicembre 2014 a domenica 18 gennaio 2015 Soave (VR)

SKI SPRINT PRIMIERO ENERGIA Aspettando il Natale... nel Borgo degli Elfi

INCONTRO CON ANDREA SEGRE Località: Fiera di Primiero Il 23 gennaio 2015 ore: 20:30

FIACCOLATA DEL MONTE LUSSARI Località: Tarvisio - 1 Gennaio 2015

Storia e memoria 1914-1918 La Gran Vera La Grande Guerra: Galizia, Dolomiti

Mostra-evento sulla Grande Guerra Fino al 6 aprile 2015 Orario: 10.00 - 12.30 e 15.00 - 19.00 Cinema Teatro Navalge Moena

Lo sguardo inquieto. Rovereto 1914-1918

Fino al 15 marzo 2015 Palazzo Alberti Poja - Rovereto La mostra propone un “diario di guerra” della città di Rovereto, raccontato attraverso la fotografia e la pittura. Il percorso espositivo ricompone, in un mosaico di immagini, il volto straniato di una città “negata”, in cui si è insediata la guerra, e di un territorio quotidianamente ferito, svuotato dei suoi abitanti, ripopolato di gente in uniforme. Info: www.museocivico.rovereto.tn.it

LAngolo Artigianale

Natalizio di Imer Mercatino di oggetti artigianali presso le Ex Sieghe dove potrete anche gustare Vin brulè, bevande calde e dolcetti natalizi. Per i più piccoli: “Aspettando Babbo Natale” con uno spazio dedicato alle letterine dei desideri. Ex Sieghe - Imèr (TN) Weekend e festivi dal 6 al 21 dicembre dalle ore 10 - 12 / 14 - 21

Per informazioni: 349/3008744 - www.imereventi.it

Località: Fiera di Primiero Il 28 dicembre 2014

Località: Fiera di Primiero Dal 5 dicembre 2014 Al 5 gennaio 2015

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Note di Stagione JESOLO SAND NATIVITY 2014 Presepe di Sabbia a Jesolo

dal 06/12/2014 al 01/02/2015 Veneto Iesolo (VE) Jesolo Sand Nativity 2014 Dal 6 dicembre 2014 all’1 febbraio 2015 Jesolo (VE)

Mostre Giappone Dai Samurai a Mazinga Treviso, Casa dei Carraresi 11 ottobre 2014 - 22 febbraio 2015 Dall’11 ottobre 2014 al 22 febbraio 2015, Casa dei Carraresi di Treviso, dopo le quattro grandi mostre dedicate alla Cina, lo straordinario successo dell’esposizione dedicata al Tibet e la rassegna dedicata alle Magie dell’India, farà da cornice ai capolavori d’arte provenienti dal Giappone.

DALLA TERRA DEI MAGISTRI SCODELARI - Mostra di ceramica Travesio; Palazzo Conti Toppo-Wassermann, Via G. Verdi, 98 Data: Da Lunedì 8 Dicembre 2014 a Domenica 1 Febbraio 2015 http://www.arcometa.org

21 Dicembre 2014 ore 20.30 Chiesa Parrocchiale di Imer L’Ensamble “En Chamade” e il Coro “In dulci jubilo” accompagneranno un viaggio musicale alla scoperta della tradizione Natalizia. Al termine seguirà un momento conviviale.

Teatro XII Edizione - ARTI INFERIORI

Stagione Teatrale 2014/2015 Dal 6 Novembre 2014 al 26 Marzo 2015 - Padova (PD) Al nastro di partenza la rassegna teatrale ARTI INFERIORI 2014/15 che fino a marzo porterà all’MPX di Padova spettacoli di compagnie nazionali e internazionali. Il 28 gennaio va in scena MARTA CUSCUNÀ nel suo pluripremiato È bello vivere liberi! In memoria di una giovane partigiana morta per la libertà. Giovedì 5 febbraio CLAUDIO SANTAMARIA, VALENTINA PICELLO e MARCELLO PRAYER sono gli interpreti di Gospodin, produzione di Giorgio Barberio Corsetti, che offre una visione spietata di un’umanità che dipende dai soldi e dal consumo. Il 19 febbraio spazio alle NINA’S DRAG QUEENS protagoniste de Il giardino delle ciliegie - étude pour un vaudeville en travesti plein de paillettes, un grande classico del teatro affrontato in vesti drag queen.


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ViviNordEst - Carnevale Dal 6 dicembre Gardaland apre al Natale

CARNEVALE DI VENEZIA

“La festa più golosa del mondo” La città impazzisce e si riempie di una folla festante, nel salotto di Piazza San Marco e nei mille altri campi dove si può assistere liberamente a rappresentazioni teatrali e sfilate in costume, concerti e rievocazioni storiche, intrattenimento per bambini e notti di ballo sfrenato, degustazioni gastronomiche e altre esperienze sensoriali. Un’esperienza per tutti i gusti, nel segno del divertimento.

PIAZZA SAN MARCO - Sfilate giornaliere

Ogni giorno un gruppo di attori comici, in grado di parlare anche in più lingue, animeranno le due sfilate giornaliere, una al mattino e una al pomeriggio, in cui si sfideranno i costumi più belli, nel consueto contest della Maschera più Bella. I partecipanti verranno selezionati dal pubblico stesso presente in piazza che avrà modo di votarli e farli avanzare fino alla vittoria finale.

Oltre il limite

Viaggio ai confini della conoscenza

Orario: ma - ve: 10.00 - 18.00 me: 10.00 - 21.00 sa - do e festivi: 10.00 - 19.00: Muse Museo della Scienza, Trento Fino al 15-giu-2015 ​“Oltre il limite. Viaggio ai confini della conoscenza” è la prima grande mostra temporanea del MUSE, promossa dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, con la partecipazione dell’Agenzia Spaziale Italiana e con la collaborazione dell’Università di Trento. Grazie ad exhibit interattivi, allestimenti, video ed esperienze multimediali i visitatori potranno avventurarsi alla scoperta dell’universo e dei suoi misteri.

PROGRAMMA 2015

Sabato 31 gennaio: Apertura Festa con spettacolo a Cannaregio. Domenica 1 febbraio: Corteo acqueo sul Canal Grande Domenica 8 febbraio: il Volo dell’Angelo Sabato 14 febbraio: Sfilata dei Carri a Marghera Domenica 15 febbraio: il Volo dell’Aquila e il Volo dell’Asino a Mestre Martedì 17 febbraio: Volo del Leone e proclamazione della Maria del Carnevale 2015 Dal 8 al 17 febbraio: Concorso Maschera più bella

Il Carnevale dei Matoci

Uno dei più antichi Carnevali Alpini 14-feb-2015 - Di frazione in frazione, nel comune di Valfloriana Un lungo corteo di personaggi con maschere lignee e costumi sgargianti scende di villaggio in villaggio per incontrarsi sulla piazza principale di Casatta. Per raggiungere la meta, i “matoci” devono superare una serie di ostacoli e impegnarsi in scanzonati “botta e risposta” satirici. Giunti a Casatta i “matoci” vengono accolti dalle maschere guidate dagli “arlecchini” che danno il via alla festa con balli, scherzi, dolci e vin brulè. Ballo alla sera.

NORDEST - Gardaland Magic Winter, l’appuntamento invernale del grande parco a tema sulla sponda veronese del lago di Garda, prende il via il 6 dicembre con un’invasione di Babbi Natale. In quell’occasione entrata ridotta a chi si presenta travestito da Babbo Natale. Saranno presenti oltre al Babbo Natale classico, nella sua casetta in stile lappone, pronto a raccogliere le letterine dei desideri e a scattare foto ricordo con i più piccoli, Babbi Natale stravaganti, acrobati e giocolieri.

Mostre: Gallerie Accademia nel segno di de Kooning e Manuzio VENEZIA - Dall’avanguardia artistica del secondo dopoguerra, con un mostro sacro come Willem de Kooning, al clima culturale della Venezia dello stampatore Aldo Manuzio, nei tempi di Carpaccio, Bellini o Giorgione: tocca più registri il programma espositivo delle Gallerie dell’Accademia, a Venezia, per il prossimo anno. Un 2015 che sarà segnato anche dall’avvio della realizzazione, seppure con i tempi dettati dalla raccolta di fondi anche privati, dell’allestimento delle nuove sale delle Gallerie, con un percorso espositivo di fatto già pronto sulla carta, con spazio all’arte dell’Ottocento, alla statuaria, e più respiro alla pittura barocca del Seicento e alla stagione del Settecento veneziano. A tirare le fila del piano di mostre già in cantiere e di progetti da portare avanti la soprintendente del Polo Museale lagunare, Giovanna Damiani.


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Le Ricette dello Chef Alessandro Bettega

COME RICICLARE GLI AVANZI DI NATALE? RICETTE E IDEE VELOCI!

Come smaltire gli avanzi di Natale? Usateli per creare qualche ricetta nuova e saporita: non presentate in tavola l’arrosto riscaldato, ma riutilizzatelo come ingrediente per creare una ricetta nuova e inaspettata!

La pasta

Si parte con la pasta: le lasagne non stancano mai, basa riscaldarle a bagnomaria per mantenere intatta la loro freschezza. Altro discorso invece per gli altri tipi di pasta: usateli per creare un timballo goloso. Se avete fatto una pasta con il sugo di carne, aggiungete qualche cucchiaio di besciamella e fatela gratinare in forno per 15 minuti.

Gli affettati? Usateli per farcire dei saccotini di pasta sfoglia: per ciascun triangolino di pasta, mettete una fettina di affettato, un cucchiaino di ricotta e richiudete con la pasta sfoglia. Infornate a 180° per 15 minuti e servite come antipasto. Sono rimaste alcune fettine di arrosto? Tagliatele a dadini piccolissimi e aggiungeteli al classico ripieno del polpettone. Lo stesso impasto potete utilizzarlo per creare delle polpettine da servire come antipasto o come secondo gustoso per i bambini.

Il pesce La carne

Avanzi di pollo, cappone o faraona? Niente paura: tagliate, disossate e spezzettate la carne avanzata, trasferitela in un recipiente, aggiungete 2 uova ben sbattute, 2 cucchiai di amido di mais, mezzo bicchiere di latte, 1 pizzico di bicarbonato e un filo d’olio, erba cipollina, mescolate bene con una frusta per qualche minuto fino ad ottenere un liquido omogeneo quindi versate il composto in una padella oliata e ben calda. Fate cuocere 3-4 minuti, poi giratela come fosse una frittata e lasciate cuocere l’altro lato, quindi servite!

Per recuperare il pesce che avete cucinato e servito nella cena della vigilia, bastano pochi e semplici passaggi: sbriciolate tutti gli avanzi in una terrina, aggiungete un paio di uova, prezzemolo, uno spicchio di aglio sminuzzato, il succo e le scorzette di un limone, 2 cucchiai di pan grattato e mescolate il tutto fino ad ottenere un impasto compatto e morbido. Con le mani, fatene delle polpette del diametro di 5-6 cm, ripassatele nella farina, poi nell’uovo battuto e infine

nel pangrattato; ripetete nuovamente questi tre passaggi e friggete in olio bollente. Otterrete così delle gustose crocchette di pesce. Se volete evitare la frittura, potete cuocerle 10 minuti a vapore, o in alternativa 20 minuti in forno a 180 gradi.

Frutta secca

Per recuperare tutta la frutta secca vi consiglio di preparare un dolce poco calorico e semplicissimo: in una terrina unite 150 g di farina, 100 g di amido di mais, mezza bustina di lievito per dolci, 3 uova (o 1 bicchiere di latte di soia), 2 cucchiai di olio e tutta la frutta secca che avete in casa, mescolate, trasferite in uno stampo foderato con carta da forno e fate cuocere a 180 gradi per circa 40 minuti, poi sfornate, lasciate freddare e servite!

Dolci

Il torrone è l’ingrediente perfetto per creare un delizioso semifreddo da servire con una salsa tiepida di cioccolato. Il panettone usatelo invece per creare delle coccottine con soffice crema di mascarpone.

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