Gazzetta Matin del 27 luglio 2015

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lunedì 27 luglio 2015

■ TRAGEDIA / Ivan Ibello, napoletano da tempo in Valle per lavoro, nella notte tra giovedì e venerdì aveva avuto un incidente autonomo a Gignod

Schianto sulla SS27, muore dopo due giorni di agonia AOSTA - Non ce l’ha fatta Ivan Ibello, 41enne originario di Arzano, in provincia di Napoli, da tempo in Valle d’Aosta per motivi di lavoro. E’ deceduto nella tarda serata di sabato nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Umberto Parini di Aosta a causa di «complicanze emorragiche dovute ai gravi traumi riportati» nello schianto avvenuto nella notte tra giovedi e venerdì - poco dopo la mezzanotte - sulla strada statale 27 a Gignod. L’incidente autonomo, avvenuto in corrispondenza del curvone che unisce i due viadotti del

nuovo tracciato della SS27, realizzato per portare il traffico fuori dal centro abitato di Gignod, è avvenuto molto probabilmente per una distrazione o per un colpo di sonno. Eloquenti, d’altra parte, i segni lasciati dall’auto sul luogo della disgrazia: Ibello stava percorrendo la strada statale in direzione Aosta, quando a un certo punto - per cause al vaglio dei carabinieri intervenuti sul posto per i rilievi - la sua auto è andata a strisciare con la fiancata destra contro il muro. Una strisciata di alcune decine di metri, finita in corrispondenza del-

l’inizio del guard rail. L’impatto in quel punto è stato violento, con l’auto che si è impuntata e ha effettuato una giravolta, finendo in mezzo alla carreggiata, per fortuna senza coinvolgere altre vetture che stavano nel frattempo sopraggiungendo. Trasportato d’urgenza all’ospedale Umberto Parini di Aosta per i gravi traumi cranico e maxillo facciale riportati, Ivan Ibello - già nella giornata di venerdì era stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico al volto. Sabato, quindi, il risveglio dal coma farmacologico: i medici

stavano valutando il suo nuovo quadro clinico (Ibello aveva subito la perdita di un occhio), quando - dal tardo pomeriggio - le sue condizioni sono via via peggiorate, fino al decesso sopraggiunto poco prima della mezzanotte. «Purtroppo in quel tratto di strada non è la prima volta che capitano incidenti - spiega il sindaco di Gignod, Gabriella Farcoz -. La pericolosità del tratto è segnalata, il fatto è che spesso la velocità con cui viene affrontato quel curvone è troppo alta». pa.ba.

■ COSTI DELLA POLITICA / E’ ufficiale: la Corte dei Conti ha aperto un fascicolo

Spese dei gruppi, la Procura contabile indaga sui rendiconti dal 2009 al 2012 AOSTA - Ora è ufficiale. La Procura regionale della Corte dei Conti ha aperto un fascicolo per presunto danno erariale nell’ambito delle spese effettuate - tra il 2009 e il 2012 - dai sei gruppi consiliari della XIII legislatura, vale a dire quelli di Alpe, Fédération Autonomiste, Pd, Pdl, Stella Alpina e Union Valdôtaine. Archiviato il doppio processo penale con rito abbreviato di primo grado, concluso con l’assoluzione - a vario titolo «perché il fatto non sussiste» o «perché il fatto non costituisce reato» - di tutti e 27 i politici per i quali la Procura della Repubblica di Aosta aveva chiesto il rinvio a giudizio, ora la palla passa al procuratore regionale contabile Claudio Chiarenza, che - nonostante il gup Giuseppe Colazingari debba ancora depositare le motivazioni delle assoluzioni di Marco Viérin, André Lanièce e Dario Comé di Stella Alpina del 28 aprile scorso - confer-

ma di avere aperto un fascicolo sui rendiconti dei gruppi consiliari dal 2009 al 2012, ovvero quelli nell’ambito dei quali il procuratore capo Marilinda Mineccia contestò «spese pazze» per complessivi 1.495.900 euro tra peculato, finanziamento illecito dei partiti e indebita percezione di contributi pubblici. Accuse che ribadirà per tutti davanti alla Corte d’Appello di Torino. A prospettare l’eventuale apertura di un’attività di in-

NOTIZIE IN BREVE Omicidio Milliery, si attente la perizia che potrebbe stringere il cerchio attorno all’unico indagato

Salvo eventuali richieste di proroghe, dovrebbe essere depositata a breve nell’ufficio del sostituto procuratore Luca Ceccanti la perizia conferita al medico legale Armando Mannucci di Genova nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Elio Milliery, il pensionato 76enne di La Salle ucciso la sera dell’8 maggio scorso nei pressi della sua baita di località Liaey, trafitto da numerosi fendenti. Unico indagato per l’omicidio risulta essere il 34enne cubano Osmany Lugo Perez, in carcere dalla stessa sera del delitto. L’incarico tecnico dovrà accertare - tra le altre cose - se il sangue trovato sui vestiti del giovane sia quello di Milliery. Se così fosse, il cerchio si stringerebbe in maniera pressoché definitiva attorno a Lugo Perez, che poco prima dell’omicidio era stato notato litigare violentemente con l’anziano, tanto da indurre la moglie del cubano a chiamare i carabinieri. Droga, spaccio di hashish e marijuana nelle scuole: tre giovani denunciati e trenta segnalati

In tasca modiche quantità di hashish e marijuana, ma lo smercio di droghe leggere era fiorente; a testimoniarlo eloquenti messaggi su WhatsApp, l’applicazione per smartphone che consente di inviare gratuitamente messaggi, fotografie e file audio e video, di così grande uso tra i giovani (e non solo) tanto da essere considerato un vero e proprio social media. I carabinieri del Nucleo operativo del Comando Compagnia di Châtillon/St-Vincent - dopo una lunga attività di indagine - hanno denunciato tre giovani: due residenti ad Aosta - M.C., 26 anni, ed E.C., 18 anni - per spaccio di sostanze stupefacenti e A.D., 23 anni, anch’egli residente ad Aosta per favoreggiamento. L’indagine era partita dalla segnalazione della preside e degli insegnanti di un’istituzione scolastica di Châtillon, che avevano notato strani ‘movimenti’ a scuola. Nell’immediato, proprio a scuola, due studenti minorenni erano stati sorpresi con modiche quantità di hashish. Dalle testimonianze e dai numerosi messaggi WhatsApp emersi a seguito della convocazione in caserma di una trentina di giovani, per la maggior parte minorenni, sono quindi state confermate le responsabilità dei due ragazzi indagati per spaccio. Uno dei ragazzi ascoltati in in caserma, A.D., è stato denunciato per favoreggiamento in quanto ha tentato di coprire, rendendo false dichiarazioni, un amico anch’egli indagato. Oltre ai tre denunciati, sono stati segnalati 30 giovani (11 minorenni) quali consumatori di sostanze stupefacenti.

dagine da parte della Procura contabile, d’altra parte, era stato lo stesso gup Maurizio D’Abrusco, che nelle motivazioni della sentenza del 30 marzo scorso - che mandò assolti tutti e 24 gli imputati del primo processo - scrisse: «Occorre tenere ben distinti il profilo della responsabilità contabile e il profilo della responsabilità penale in quanto la prima è più ampia della seconda e non tutte le condotte che integrano un illecito contabile configurano an-

che un illecito penale». Da qui i primi approfondimenti effettuati nelle scorse settimane dagli uffici della Corte dei Conti sull’imponente mole di documentazione trasmessa dalla Procura della Repubblica di Aosta. Si tratta di un secondo fascicolo rispetto a quello già aperto nel febbraio scorso nei confronti dell’ex capogruppo di Stella Alpina, Francesco Salzone, dopo che la sentenza di patteggiamento del 22 luglio 2014 davanti al gip Maurizio D’Abrusco (un anno di reclusione) passò immediatamente in giudicato, visto che per il patteggiamento non è ammesso ricorso né in Corte d’Appello né in Corte di Cassazione. Nei confronti di Salzone, la Corte dei Conti ipotizza possano esserci gli estremi per contestargli un presunto danno all’immagine dell’amministrazione pubblica che potrebbe sfiorare i 200 mila euro. Patrick Barmasse

Il curvone in cui è avvenuto lo schianto e nel riquadro Ivan Ibello

VALGRISENCHE

Consulenze in Comune, fascicolo della Corte dei Conti AOSTA - Vent’anni di incarichi esterni per la gestione dell’ufficio tecnico comunale di Valgrisenche. E’ quanto ha spinto la Procura regionale della Corte dei Conti della Valle d’Aosta ad aprire nelle scorse settimane un fascicolo per un presunto danno erariale, con la struttura coordinata dal procuratore Claudio Chiarenza che ha già acquisito atti e delibere attraverso i quali le diverse giunte comunali succedutesi dalla metà degli anni ‘90 a oggi, hanno affidato gli incarichi annuali esterni sempre alla medesima professionista. Da quanto appreso, la reiterazione ormai ventennale degli incarichi esterni sarebbe emersa nell’ambito di approfondimenti svolti dall’Autorità Giudiziaria su una serie di presunti abusi edilizi perpetrati sul territorio di Valgrisenche. In un simile contesto, nonostante nella pianta organica del Comune figuri regolarmente il posto di ruolo di responsabile dell’ufficio tecnico, questo negli ultimi vent’anni è sempre stato ricoperto da una figura esterna. «Una reiterazione illegittima degli incarichi», secondo la Procura regionale della Corte dei Conti, in quanto la professionista svolge «tutte le operazioni relative all’ufficio tecnico comunale, ossia alla gestione delle pratiche edilizie, urbanistiche, espropriative e all’assistenza e al controllo di lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria», si legge nella delibera-tipo con la quale i diversi amministratori succedutisi nel tempo hanno rinnovato gli incarichi di anno in anno. «Attività che sarebbe dovuta essere svolta da personale interno all’amministrazione», è la convinzione del procuratore Chiarenza. Dal canto suo il sindaco di Valgrisenche, Riccardo Moret, ancor prima dell’apertura del fascicolo, aveva sostenuto come in passato l’amministrazione comunale avesse regolarmente indetto un concorso pubblico per l’assunzione del responsabile dell’ufficio tecnico, concorso andato però deserto, e come il Comune di Valgrisenche sia ora assoggettato al blocco delle assunzioni. L’eventuale danno erariale che verrà contestato potrà fare riferimento soltanto agli ultimi cinque anni, per tutti gli altri è già scattata la prescrizione.

■ ALLARME / Tre casi nell’ultima settimana ad anziani di Gignod, Gaby e Châtillon; arraffati soldi e gioielli

Torna la truffa dei falsi ufficiali di polizia Il Capitano Molinari: «Nessuno è legittimato a chiedervi di verificare i soldi che avete in casa» AOSTA - E’ tornata a marcare visita in Valle d’Aosta - purtroppo - la truffa dei falsi ufficiali di polizia che, una volta carpita la fiducia dell’anziano di turno, con la scusa di verificare l’autenticità delle banconote presenti in casa o dello stato dei luoghi, alla fine si trasformano in veri e propri ladri, arraffando soldi e gioielli agli ignari proprietari. Era già accaduto martedì mattina a Gignod, quando un pensionato 95enne è stato raggirato da un finto carabiniere, che con la scusa di controllare il denaro presente nel portafoglio dell’anziano, se l’è fatto consegnare in mano per poi darsela a gambe levate. E’ accaduto di nuovo nei giorni scorsi, tra giovedì e sabato a Gaby e Châtillon. Nel primo caso l’anziano è stato truffato da un «fantomatico ufficiale giudiziario delle Poste», spiega il Capitano Enzo Molinari della Compagnia dei carabinieri di Châtillon/St-Vincent, che aggiunge: «Una volta entrato in casa, con una scusa si è introdotto all’interno dell’abitazione, dalla quale in un secondo tempo il proprietario si è accorto che erano spariti dei soldi». Il secondo è invece avvenuto sabato mattina a Châtillon, quando alla porta di un alloggio abitato da una coppia si è presen-

I carabinieri sul posto della truffa di sabato a Châtillon

SKYWAY MONTE BIANCO

La Procura di Aosta apre un fascicolo La Procura della Repubblica di Aosta ha aperto un fascicolo sulla nuova funivia Skyway Monte Bianco. «Sono approfondimenti doverosi vista l’importanza dell’operazione», ha confermato il procuratore capo Marilinda Mineccia, commentando l’apertura di un «modello 45» (atti non costituenti notizia di reato) che sarà affidato al sostituto procuratore Pasquale Longarini. Più nel dettaglio, nelle prossime settimane saranno acquisiti atti e verbali della seconda commissione del Consiglio regionale in riferimento alle riunioni dedicate ai costi e agli assetti della società di gestione dell’infrastruttura, partecipata al 50,1% da Finaosta e per il restante 49,9% dal milanese Ferruccio Gilberti, big della produzione della carta e figlio del Conte Giovanni Battista Gilberti, che nel 1957 acquistò le azioni della Società Monte Bianco diventandone maggior azionista e presidente, e dalla società chimica Mare Spa di Ossona, in provincia di Milano.

tato - con tanto di tesserino di riconoscimento in mano - un falso ufficiale di polizia. «Era ben vestito, ha mostrato il tesserino», è stato il racconto dell’anziano truffato all’arrivo dei carabinieri (quelli veri). Anche in questo caso, una volta entrato in casa, il truffatore con una scusa si è introdotto in una stanza, dalla quale sono stati asportati i gioielli che la moglie custodiva in un portagioie. A scoprire il furto è stata la stessa donna, una volta rientrata a casa poco prima di mezzogiorno. «Il truffatore, una volta ottenuto quello che voleva, ha detto all’anziano che doveva andare a prendere una cosa in macchina, dopodiché di lui non si è più saputo nulla», afferma ancora il Capitano Molinari, che ammonisce: «Dopo alcuni anni in cui il fenomeno sembrava scemato, in queste ultime settimane abbiamo notato una sua ripresa, motivo per cui invito tutti a non fidarsi degli sconosciuti che si presentano alla porta. Gli appartenenti alle forze dell’ordine si presentano in divisa e per nessuna ragione chiedono di verificare l’autenticità dei soldi che uno possiede in casa. Per qualsiasi dubbio non si esiti a contattarci, meglio una telefonata in più che una casa depredata». pa.ba.


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