Broadcast & Production - Numero 2/2012

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Anno XIV - Numero 2 - Aprile/Maggio 2012

E D I Z I O N E I TA L I A N A D I R A D I O W O R L D & T V T E C H N O L O G Y

GESTIONE SOFTWARE DI RADIO E TV

Sommario

Workflow digitale

NEWS

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LE TELEVISIONI IMPOSSIBILI pag. 14 RADIO WORLD ITALIA pag. 20

WEB TV

pag. 26

WEBRADIO

pag. 30

FILMMAKERS pag. 32 OSSERVATORIO SWITCH-OFF pag. 34 GUIDA RADIO pag. MAM & Newsroom

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GUIDA TV pag. 60 MAM & Newsroom


IN THE AIR

Hope

Passion for FM and TV Broadcasting La speranza è nell’aria, intangibile ma reale. Non riesci a toccarla con mano, ma puoi sentirla con il tuo cuore: è la forza che muove le tue azioni. Come la speranza, i segnali FM e TV viaggiano nell’aria per consentire alle persone di comunicare in qualsiasi momento ed in qualsiasi luogo. DB Elettronica, leader mondiale nel Broadcasting FM e TV dal 1975, fornisce prodotti, sistemi e servizi per la tua comunicazione.

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NEWS

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Ritorna il RadioTv Forum di Aeranti-Corallo: quest’anno la settima edizione Il RadioTv Forum 2012 di AerantiCorallo, l’associazione di categoria delle imprese radiofoniche e televisive locali, satellitari e via internet guidata dall’avv. Marco Rossignoli, si svolgerà nella consueta sede del Conference Center dell’Hotel Melià Roma Aurelia Antica, a Roma, nei giorni di martedì 22 e mercoledì 23 maggio 2012

Un momento dell’edizione 2011. Da sinistra: Calabrò, Romani, Rossignoli e Bardelli

Giunto alla settima edizione (la prima, quella del 2006, coincise con il trentennale della storica sentenza della Corte costituzionale che sancì la liberalizzazione dell’etere e, conseguentemente, la nascita dell’emittenza radiofonica e televisiva privata), il RadioTv Forum di Aeranti-Corallo è divenuto, nel corso degli anni, il punto di riferimento per tutto il settore del broadcast

radiofonico e televisivo e rappresenta, a oggi, l’unico evento italiano che riunisce tutti gli operatori del settore. Anche quest’anno saranno numerosi gli argomenti di discussione e di

approfondimento, sia sul fronte televisivo, sia su quello radiofonico. Parlando di televisione, il 2012 è l’anno in cui, secondo le previsioni del calendario ministeriale, si dovrebbe concludere lo switch off della televisione analogica, con le ultime sei regioni L’area expo, affollata come ormai consuetudine. Il RadioTv Forum è anche il momento in cui domanda e offerta italiane (Abruzzo, tecnologica del broadcast italiano si incontrano Molise, Basilicata, Calabria, Puglia e Sicilia) in cui è previsto il passaggio alle trasmissioni televisive digitali. Tuttavia, numerose sono le incognite e le incertezze per tutto il settore, in quanto alle difficoltà già incontrate negli scorsi anni da parte delle imprese, si sommano, quest’anno, i problemi legati alla scarsità di risorse radioelettriche. Nel 2011, infatti, essendo cambiata la destinazione di uso delle frequenze dei canali 61 - 69, (assegnate dallo Stato, per mezzo di un’asta

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competitiva, agli operatori telefonici per la larga banda in mobilità), gli spazi frequenziali per le tv locali si sono ridotti di un terzo (passando dalle 27 frequenze pianificate a circa 18). In tale situazione sono a rischio gli switch off di molte regioni del Sud Italia, specialmente quelle, come la Puglia e la Sicilia, dove operano attualmente un rilevantissimo numero di imprese televisive locali. Quelli che ci attendono, dunque, sono mesi cruciali e l’appuntamento del RadioTv Forum di Aeranti-Corallo consentirà di fare il punto della situazione e di verificare lo stato dell’arte della transizione al digitale, analizzando criticità e prospettive di un settore che ha sempre garantito pluralismo e libertà di informazione. Sul fronte radiofonico, al RadioTv Forum di Aeranti-Corallo vi sarà l’occasione per dibattere delle questioni di maggior interesse per il settore, dall’evoluzione tecnologica del mezzo alle possibilità offerte dalla diffusione multipiattaforma. Verrà inoltre fatto il punto sulle prospettive della diffusione in tecnica digitale e vi sarà l’occasione per discutere di misurazione degli ascolti (quest’anno, dopo un periodo di assenza totale di dati di ascolto, è stata avviata

l’indagine Radio Monitor Fabrizio Berrini di Gfk Eurisko, cui hanno aderito, tra l’altro, un rilevante numero di radio locali). In aggiunta ai convegni, incontri, dibattiti e seminari tecnici, il RadioTv Forum di Aeranti-Corallo sarà anche quest’anno caratterizzato dall’ampia area espositiva, dove numerose aziende del settore broadcast, audio e video, nonché della produzione e distribuzione programmi propria presenza al RadioTv Forum e, in e servizi presenteranno le loro ultime novità questa settima edizione, è platinum sponsor tecnologiche per le imprese radiotelevisive. dell’evento. L’azienda predisporrà, in L’area expo dell’evento si estende su un’ampia un’apposita sala, la “digital lounge” dove si superficie, con le sale “Murillo”, “Picasso” e il svolgeranno specifici seminari tecnici. relativo foyer interamente dedicati alle aziende Ses, l’operatore satellitare globale, è gold operanti nel settore. È, inoltre, stata sponsor del RadioTv Forum di Aerantipredisposta un’ampia area esterna dove Corallo e presenterà, nell’ambito di un verranno esposti mezzi mobili e ob-van per la incontro nella prima giornata, i propri servizi. contribuzione satellitare. Sponsor dell’evento si conferma anche la Gli sponsor Diem Technologies di Genova. Luigi Bardelli

I contatti

M-Three Satcom, già presente anche nelle scorse edizioni, ha rafforzato la

L’evento è organizzato dalla RadioTv srl, di cui è amministratore Elena Porta. La RadioTv srl ha sede in Genova, via Cantore n. 14/5, Tel. 010 460486, fax 010 4693245, email radiotvsrl@aeranticorallo.it La concessionaria esclusiva per la vendita degli spazi espositivi è la NewBay Media Italy srl, editrice della nostra rivista Broadcast & Production, con sede in Segrate, San Felice, Prima Strada 12, tel. 02 92884940, email broadcast@broadcast.it

Logistica e sistemazione alberghiera Il RadioTv Forum di Aeranti-Corallo si svolge presso il Centro Congressi dell’Hotel Melià Roma Aurelia Antica, in via degli Aldobrandeschi 223, a circa 25 minuti dall’aeroporto di Roma Fiumicino e a circa 30 minuti dalla stazione ferroviaria di Roma Termini, ed è situato nei pressi dell’uscita “Aurelio-Città del Vaticano” del Grande Raccordo Anulare. Di fronte all’albergo è disponibile un ampio parcheggio auto. Coloro che intendessero soggiornare presso l'Hotel Melià Roma Aurelia Antica, dove si tiene il RadioTv Forum di Aeranti-Corallo, o presso l'Hotel Aldobrandeschi (ubicato a pochi metri dall'Hotel Melià), possono prenotare le relative camere utilizzando gli appositi moduli reperibili nel sito www.radiotvforum.it. Gli stessi moduli possono essere richiesti alla segreteria dell'evento al numero 010 460486 o all’indirizzo email radiotvsrl@aeranticorallo.it I partecipanti al Radiotv Forum che soggiornano presso l'Hotel Melià riceveranno un voucher che dà diritto allo sconto del 15% su servizi di ristorazione e bar dell'hotel (ad eccezione dei punti ristoro posizionati nell'area espositiva). È consigliabile la preregistrazione all’evento tramite il sito www.radiotvforum.it, dove sono pubblicate tutte le informazioni aggiornate sull’evento. Nel medesimo sito è possibile una “visita virtuale” alle precedenti edizioni del RadioTv Forum di AerantiCorallo; inoltre, nella sezione “Galleria multimediale”, sono disponibili immagini, documenti e le registrazioni di convegni, seminari e workshop di tutte le precedenti edizioni. Visitando il sito dell’evento è possibile accedere all’elenco delle aziende partecipanti al relativo expo.

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TV locali a Roma: in tanti all’incontro congiunto Aeranti-Corallo ed FRT area tecnica sarebbero 21 anziché 18. Inoltre, il coordinatore Aeranti-Corallo ha sottolineato l’esigenza che i canali 51, 53 e 59 vengano mantenuti per l’uso televisivo. Sul tema degli indennizzi per il rilascio volontario delle frequenze da parte delle tv locali, Rossignoli ha lamentato come gli stessi siano assolutamente irrisori, (da un’ipotesi iniziale di 400 milioni, si è passati, infatti, con diversi provvedimenti legislativi agli attuali 174 milioni), in quanto i valori previsti sono inferiori ai minimi di mercato e tali da non consentire nemmeno di risarcire gli investimenti per il passaggio al digitale. Inoltre, sulle plusvalenze realizzate è attualmente prevista la tassazione ordinaria.

Marco Rossignoli Ha avuto un'eccezionale partecipazione l’incontro organizzato a Roma, da AerantiCorallo e dalla Associazione Tv Locali FRT lo scorso 28 febbraio sul tema “Tv locali: a rischio pluralismo e libertà di impresa”. Presenti i rappresentanti di circa 300 tv locali e, in rappresentanza del Governo, il sottosegretario allo Sviluppo Economico Massimo Vari. Numerosissime sono state le presenze istituzionali e politiche, di ogni schieramento, all’incontro.

Serve chiarezza Rossignoli ha, altresì, sollecitato un intervento legislativo urgente finalizzato a dare stabilità alla regolamentazione sull’ordinamento automatico dei canali (Lcn), nonché al fine di liberalizzare, sburocratizzare il settore televisivo locale, sopprimendo requisiti e vincoli a carico del comparto e promuovendo lo snellimento di tutte le pratiche burocratiche, andando in direzione di quella semplificazione normativa più volte sollecitata dallo stesso Governo. Rossignoli ha infine evidenziato che, a causa del ritardo nell’emanazione del Piano di assegnazione delle frequenze e dei bandi di gara, non vi sono i tempi tecnici previsti dalle delibere 366/10/CONS e 353/11/CONS (Art. 27) dell’Agcom per realizzare gli switch off nei tempi previsti dal calendario ministeriale. Luigi Bardelli, componente dell’esecutivoAeranti-Corallo e presidente Corallo, ha auspicato che, finalmente, il sistema televisivo locale venga considerato in maniera paritetica con quello nazionale, e non venga visto come elemento residuale. La specificità del sistema televisivo italiano deve essere, a parere di Bardelli, vista come elemento di ricchezza, valorizzazione e unicità in ambito europeo e deve essere difesa in tutti i consessi, a cominciare da quelli internazionali. Per tale ragione, l’Italia deve salvaguardare e tutelare il pluralismo garantito ai telespettatori dall’emittenza locale. Con riferimento alle tempistiche per la definitiva digitalizzazione televisiva nel resto del Paese, nonché a tutti gli adempimenti che nei prossimi mesi dovranno essere esperiti dalle tv locali, Bardelli ha chiesto che vengano previsti tempi congrui affinché le imprese non si trovino in difficoltà (come avvenuto in molte

Temi bollenti L’incontro è stato organizzato per lamentare che la transizione al digitale, così come è realizzata, mette seriamente in discussione il pluralismo e la libertà di impresa del settore televisivo, penalizzando l’emittenza locale. Il coordinatore Aeranti-Corallo e presidente Aeranti, Marco Rossignoli, e il presidente delle Tv Locali di FRT, Maurizio Giunco, in apertura Maurizio hanno Giunco evidenziato come l’incontro fosse stato finalizzato a cercare un confronto con il Governo. Nello specifico, Rossignoli ha sottolineato che gli spazi frequenziali per le tv locali sono insufficienti e che diviene necessario recuperare al sistema televisivo locale almeno un terzo delle risorse destinate al beauty contest, nonché il canale 65, lasciato libero; in tal modo, le frequenze per le tv locali in ogni 6 B R O A D C A S T

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regioni già passate al digitale), con il conseguente rischio di non poter attivare per tempo i propri impianti di trasmissione.

Parla il Governo Il sottosegretario allo Sviluppo Economico Massimo Vari, alla sua prima uscita pubblica dopo la delega alle comuniMassimo cazioni Vari conferitagli il 14 febbraio, di cui ha dato notizia proprio in questa occasione, ha mostrato positivi segni di disponibilità al dialogo, dichiarando che intende aprire un confronto continuo con le associazioni rappresentative dell’emittenza locale. Prendendo atto che il momento è particolarmente difficile, il Sottosegretario ha riconosciuto il valore dell’emittenza locale in termini di pluralismo e di occupazione generata. Auspicando un migliore e più razionale uso dello spettro radioelettrico, Vari ha chiesto una responsabilità condivisa di tutti gli operatori con un ruolo partecipativo delle associazioni, per arrivare a un risultato di consolidamento e non di depauperamento delle realtà in grado di offrire servizi di intrattenimento e di informazione ai cittadini. Sulla questione della banda a 700 MHz, Vari ha affermato che eventuali decisioni saranno prese dai singoli Stati dopo il 20152016, quindi c’è tempo per riflettere su questo problema. Il Sottosegretario ha poi preso atto della richiesta di assegnazione alle tv locali di una parte delle frequenze del beauty contest e ha affermato che la richiesta si trova in fase di valutazione da parte degli uffici. Con riferimento al regolamento sulle misure compensative, ha espresso un giudizio positivo sulle proposte di defiscalizzazione delle somme previste per le compensazioni ed ha auspicato che il Ministero dell’economia possa trovare la copertura necessaria. Infine, con riferimento alla questione dell’Lcn, il Sottosegretario ha affermato che l’attuale ordinamento automatico dei canali della tv digitale terrestre vada tutelato, per preservare una numerazione che, soprattutto per l’emittenza locale, rappresenta uno dei principali valori di avviamento di impresa. (foto M. F.)

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Inaugurato il nuovo teleporto romano di M-Three Satcom: è qui la festa? Una fredda e limpida giornata d’inverno è stata il perfetto sfondo del battesimo del nuovo teleporto di M-Three Satcom che il 9 febbraio 2012 ha voluto aprire le porte del nuovo impianto a ospiti e visitatori per permette di scoprire questa nuova struttura già pronta con le antenne alzate verso il cielo.

bilità di tele controllare tutto l’impianto di sicurezza del teleporto attraverso una semplice “app” per Iphone che permette la visualizzazione in tempo reale delle telecamere e delle telemetrie in assoluta mobilità ed in tempo reale. Ad esempio mentre avveniva la visita al parco antenne, installato qualche

Hi-Tech Sat La sede del nuovo teleporto è sulla Via Aurelia, vicino al Grande Raccordo Anulare su una piccola collina che sembra messa apposta per poter elevare ancora di più le parabole di M-Three Satcom verso i satelliti

Questi nuovi mezzi rappresentano il futuro del servizio di up-link perché trasmettendo dati IP possono essere usati per un numero infinito di applicazioni sul territorio anche non legate al classico mondo del broadcast.

The big party

che permettono lo scambio di programmi e dati. Questo nuovo teleporto è dotato delle stesse caratteristiche di logistica e sicurezza di cui dispone il primo impianto, esistente a Milano. La struttura di Roma è infatti collegata al circuito in fibra ottica di Interoute e dell’Eurovisione per permette il contatto constante con clienti e broadcaster sia italiani che dall’estero. L’impianto funziona in perfetta simbiosi con il teleporto di Milano garantendo così un’affidabilità completa potendo gestire in tempo reale lo switch dei segnali verso i satelliti dai due impianti. Durante la presentazione del nuovo impianto si è potuto toccare con mano quali sono i nuovi servizi che possono essere offerti ai clienti attraverso il satellite Ka-Sat di Eutelsat come la possi-

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metro sopra la sala di controllo del teleporto, sul telefono potevano continuare a controllare tutti i sistemi di sicurezza dell’impianto. Questo esempio è solo una delle possibili applicazione che possono essere sviluppate attraverso il Ka-Sat che offre un’ampia banda disponibile su tutto il territorio europeo per poter quindi offrire oltre alla classica disponibilità di canali audio-video anche collegamenti a banda larga per dati e applicazioni multimediali. Il teleporto romano di MThree Satcom è anche la base dei nuovi mezzi mobili satellitari dedicati al sistema Eutelsat Tooway di seconda generazione che offrono ai clienti un up-link IP professionale, con una velocità di 20 Mbps, per veicolare in modalità punto-punto, tramite KA-SAT, traffico misto tipo SD, HD e/o persino 3D.

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Per tutta la giornata il nuovo teleporto è stato aperto alla visite di clienti ed amici di M-Three Satcom che hanno potuto toccare con mano la qualità del nuovo impianto e le nuove possibilità di offrire nuovi servizi su piattaforma Ip su tutto il territorio nazionale. Degna conclusione di questo evento è stata la serata organizzata in un prestigioso ristorante nel cuore di Villa Borghese dove, con un sottofondo di musica jazz suonata dal vivo, si è cenato e brindato a questo nuovo progetto che rende M-Three Satcom uno dei più completi e dinamici operatori satellitari nel nostro paese. (Andrea Borgnino)

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Sony ti semplifica la vita! In due tappe, a Roma e a Milano, un minitour ricco di sorprese per gli estimatori dell’azienda giapponese che ha presentato le novità della famiglia XDCAM: non solo i nuovi camcorder, ma tutto ciò che rientra nella filiera produttiva costruita intorno al formato che da quasi dieci anni costituisce un punto di riferimento importante per i produttori e i broadcaster di tutto il mondo. La gestione, l’editing, l’archiviazione, il log e l’accesso ai file non sono mai stati così immediati e di facile intuizione. In particolare per la serie XDCAM HD422, che offre capacità di registrazione audio e video di elevata qualità, è stata presentata la PDW-F800, che pur mantenendo tutte le caratteristiche di base della 700, presenta funzioni avanzate aggiuntive, come la modalità Slow & Quick Motion. Della stessa famiglia fa parte la PMW-500, il camcorder a spalla più leggero e a più basso consumo energetico. Gli operatori abituati a lavorare con

camere Sony troveranno familiarità con il layout dei pulsanti, che segue quello di altri modelli della casa giapponese, ma vi sono importanti miglioramenti, come le grafiche del menu più chiare, così come più chiaro è il display LCD. Oltre che nella modalità di alta qualità MPEG HD422 50-Mbps, la PMW-500 è in grado di registrare e riprodurre video a bit rate diversi e in una varietà di formati video. Tra tutti i prodotti presentati, ciò che maggiormente incarna la versatilità di Sony nella gestione completa del flusso di lavoro attraverso il suo formato proprietario è indubbiamente ... e Sony a Roma

PD2000), garantisce un’incredibile multi-operatività in tempo reale, sia in lettura che in scrittura, che permette di leggere o addirittura editare la clip già durante la registrazione. Riproduce da tutti i supporti, sia XDCAM che XDCAM EX, e fa da ponte per HD-SDI, Memoria, Disc, Hard Drive e Network Storage. A completare il flusso di lavoro, il Sony

l’XDCAM Station. Nella doppia versione con hard drive o con solid state drive interno (per il solo modello XDS-

XDCAM Browser, un software di management tutto in uno che permette a chiunque di consultare e copiare facilmente VIDEO registrati sui vari sistemi di Camcorder o Deck XDCAM, e l’utilissimo XM-PILOT, che permette, attraverso il WiFi dongle, di effettuare un vero e proprio “live logging”, assegnando metadati in tempo reale a ciò che stiamo registrando, mentre si visiona il proxy in diretta, tramite dispositivi esterni come tablet o smartphone. (Enrico Ventrice)

Sony a Milano...

La radio pubblica olandese si dedica al DAB+ La radio pubblica olandese Nederlandese Publieke Omroep (NPO) sta cercando di realizzare una rete DAB+ per l’Olanda, con il 95% della copertura entro il 2017. Attraverso l’adesione al bando, NPO sta cercando di ottenere un massimo di 20 stazioni DAB+ e fino a tre canali video DMB-T. Hans Bakhuizen, Senior Policy Technology Adviser, ha detto che questo passo ha dimostrato come NPO sia interessata al DAB+. Tom Visser, Project Manager per la Radio digitale al ministero olandese dell’economia e degli affari economici, all’agricoltura e all’innovazione, ha appoggiato il DAB in Olanda, affermando che i ministri olandesi sono “totalmente impegnati” per la radio digitale in Olanda, insieme alle emittenti 10 B R O A D C A S T

pubbliche e private, e altri soggetti importanti che lavorano insieme per l’espansione della radio digitale. Visser ha anche detto che potrebbe essere interessante per la Germania, l’Olanda, la Norvegia e il Regno Unito – ciascuno impegnato con il DAB o il DAB+ – lavorare insieme per insistere con Bruxelles sulla necessità di un segnale chiaro sul futuro della radio digitale in Europa. Il seminario marketing del WorldDMB «L’Olanda e il Belgio, la miglior pratica per l’industria del DAB/DAB+», ha evidenziato le opportunità dei nuovi ricavi che possono arrivare con la radio digitale DAB. «Ciò che può guidare lo sviluppo della radio digitale sono i molteplici flussi di ricavo e i bassi costi. &

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L’interattività nella radio digitale è una parte molto importante nel futuro delle trasmissioni radio e la famiglia DAB offre più contenuti, nuovi formati, convergenza e servizi supplementari. Grazie ad essa, il consumatore è vincitore», ha detto Ronald Haanstra, CEO di MTVNL.

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Rohde&Schwarz ci parla di DVS Digital Video Systems e delle sue strategie Quando, nel Gennaio 2011 la notizia dell'acquisto della DVS di Hannover da parte della blasonata Rohde & Schwarz di Monaco di Baviera è stata resa pubblica, le reazione da parte degli addetti dai lavori si è d’acchito indirizzata alla semplice idea del classico acquisto di aziende da parte di grossi gruppi in eccezionale salute finanziaria. Idea questa certo ben giustificata dal conto economico del colosso tedesco, ma anche riduttiva rispetto al progetto complessivo. Durante tutto il 2011, le due società hanno dato corso con tutta la tranquillità necessaria ad una vera e propria integrazione della DVS all'interno della struttura produttiva e commerciale Rohde & Schwarz. Con questa "partnership" la DVS, leader mondiale nella produzione di hardware e software nel campo film professionale, post produzione, playout 2K / 4K e sistemi 3D, potrà contare nella rete commerciale internazionale della Rohde & Schwarz, mentre l'ambizioso obiettivo della stessa Rohde & Schwarz di fornire sistemi completi dallo studio al trasmettitore decollerà a partire 2012.

Filiera completa Anche l'Italia, tramite la Rohde & Schwarz Italia S.p.A., si è preparata alla nuova iniziativa e, completato da qualche settimana l'aggiornamento professionale di alcuni addetti commerciali presso la DVS di Hanover, ha iniziato a proporre i relativi prodotti anche ai suoi clienti nel nostro paese. Ricordiamo che DVS è leader nei sistemi Digital Cinema per le produzioni di film con tecnologia Real Time 4K e sistemi 3D con una presenza continua in tutte le più importanti produzioni di Hollywood. Fondata nel 1985, in questi 25 anni di esperienza nel software ed hardware, tutte le schede di

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acquisizione sono progettate e prodotte internamente controllando così tutto il knowhow principale, ha potuto introdurre sul mercato sistemi sempre innovativi allo stato dell'arte per il mercato del media digitale. I NAB Award ottenuti dal 2005 sono la conferma della tecnologia DVS in questo settore. La gamma dei prodotti della DVS, si può riassumere in tre differenti gruppi, come indicato anche sul ben strutturato sito web www.dvs.de: "Video System", "Storage Solution", "Video Boards". Navigando in particolare all'interno della sezione Video System, troviamo numerose soluzioni per il trattamento del segnale video DI (Digital Intermediate) cioè, il completo trattamento di un film digitale: color correction, inserting, transitions, conversioning, conforming e così via, prima della distribuzione alle sale cinema. All'interno della sezione Video system troviamo anche Clipster, cuore pulsante per tutte le funzioni DI per ogni livello e formato, SD, HD, 2K, 4K con processi in real time. La possibilità di effettuare demosaicing e decoding di file RAW permette di acquisire media da telecamere professionali, consegnando formati in DNxHD, Apple ProRes 422. Il supporto dei maggiori formati 3D Strereoscopico permette la correzione manuale / automatica in tempo reale della qualità del media prima della sua trasmissione. Formati video come il Mezzanine, IMF e codifica JPEG2000 a 500 Mbit/sec, sono anche questi gestiti completamente da Clipster senza alcuna difficoltà. A parte una semplice citazione per Fuze (Mastering DCI fino &

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al 2K), Cine4K (Playout 4K@60Hz), analizziamo in particolare il prodotto Venice, dedicato al vasto settore di ingest, editing e playout. Parliamo in questo caso di video server multicanale e multiformato, potente gestore di media video e files, con supporto nativo di DNxHD, XDCAM, DVCPRO e AVC-Intra. trascodifica di files MXF con processi in parallelo SD/HD fino a 440 Mbit/Sec. Connessione a storage DVS-SAN oppure ad altri SAN presenti via fibre channel, con completa integrazione ad sistemi presenti mediante standard VDCP e SOAP-API. Esplorando ora la sezione Video Storage, il prodotto DVS-SAN è la soluzione ideale per tutte le tipologie di archivio di media video. Il formato da gestire non è un problema, poiché il sistema “digerisce” senza problemi DPX, TIFF, Cineon, QuickTime, JP2, JPC, MXF, MPEG-1, MPEG-2, MPEG-4, R3D, WAV. Con Stream a 4K in 10/12/16 bit in parallelo e S. Gumiero RGB4:4:4 da 600 Mb/s a 10 GB/s.

Contatti DVS in Italia è supportata dalla Rohde & Schwarz Italia con sede a Roma (Adriano Principi 3357866498 adriano.principi@rohde-schwarz.com) e a Milano (Sandro Gumiero 3469657416 sandro.gumiero@rohde-schwarz.com)

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a cura dell’Ing. Davide Moro*

Monte di Portofino: tante onde, non solo in mare Sembrava tutto come l’altra volta. Giorni di preparativi, la sveglia prima dell’alba, il buio, il freddo, la neve. La strada. Tutto come l’altra volta. E allora perché là sotto c’è il mare? Le cinque e mezza di mattina. Anche il pulsante che fa aprire la basculante del garage sembra più duro del solito. La macchina si avvia perché quando si gira la chiave proprio non può farne a meno, ma si capisce che, potendo, farebbe altro. Siamo al termine delle tre settimane più rigide che questo inverno ci ha riservato. Il termometro segna meno tre gradi. Nulla di strano, se non fosse che siamo ancora al chiuso di un garage interrato. Meglio non pensarci. Appena il muso dell’auto spunta dalla rampa dei box, l’indicatore della temperatura esterna precipita. Meglio non pensarci. Dove arriveremo, andrà sicuramente meglio. Perlomeno dovrebbe. L’autostrada verso Milano brulica di auto e furgoni. Sono le sei di mattina, ma sembrano le sei di sera. Raccogliamo l’equipaggio. Anche stavolta siamo in tre, ma uno è nuovo, e mentre i campi innevati scorrono veloci facciamo il nostro briefing. Caffè. Curve. Curve e controcurve. Salite, discese, curve. Lo switch-off, di per sé, è già un passaggio epocale: si abbandona una modalità di trasmissione conosciuta e sperimentata per passare ad una nuova, sicuramente più efficiente, ma con la quale, in quanto nuova, non possiamo avere la confidenza e la familiarità che ogni addetto ai lavori vorrebbe avere con il proprio pane quotidiano. In più, abbiamo deciso di fare le reti isofrequenza (SFN). In diverse parti d’Italia, questo ha comportato un certo numero di grattacapi aggiuntivi. In una città in particolare, unica anche da questo punto di vista, qualcuno tuttora non ci dorme la notte. Sono circa le nove del mattino quando arriviamo a Genova. Abbiamo appuntamento con Rinaldo Montarsolo, funzionario del Ministero Sviluppo Economico - Dipartimento Comunicazioni, Ispettorato Territoriale Liguria. Parlando con lui nei mesi scorsi, sentendogli raccontare le situazioni che lui ed i suoi colleghi trovano ogni giorno, ci siamo convinti che era il caso di venire qui. Perché le montagne non mancano, ovviamente, ma Genova in particolare è come se fosse un vero e proprio modellino in scala di una regione di montagna: la città arriva sul mare, ma la particolare orografia costringe Genova ad incanalarsi fra ripide alture radiali, sviluppandosi all’interno delle valli e sulle pendici dei rilievi, consegnando alla città un territorio avaro di spazi e “faticoso” da vivere. Figuratevi da coprire con un segnale radiotelevisivo. In pochi chilometri quadrati si condensano le problematiche che normalmente si incontrerebbero in territori molto più vasti: come in un insieme di valli di montagna, ognuna delle quali viene servita da uno o più impianti dedicati, ciascuno dei tanti rami lungo i quali si è sviluppata la città di Genova è illuminato da un impianto pensato a volte esclusivamente per gli abitanti di quella 14 B R O A D C A S T

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valle. Se il bilancio della popolazione asservita al singolo impianto è senz’altro favorevole (il solo comune di Genova conta più abitanti delle intere provincie di Biella, Sondrio, Aosta ed Isernia messe assieme) la cosa assume un rilievo del tutto particolare se si valuta il numero complessivo di impianti necessari per garantire la copertura di una sola città. Quanti sono? Tantissimi. Lo vedremo fra poco. Con una aggravante pressoché unica: dicevamo che diversi quartieri di Genova sono l’equivalente di vallate radiali, e vengono illuminati da un impianto pensato (a volte) esclusivamente per gli abitanti di quel quartiere. Queste vallate hanno origine comune indicativamente nel porto della città. Ma lo spartiacque delle colline che separano le diverse vallate digrada verso il mare: per cui c’è una parte non trascurabile di Genova che è in visibilità ottica con un gran numero di impianti. Che, lo ricordiamo, sono tutti

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a pochi chilometri dai punti di ricezione “multipla”, per cui il segnale non fa in tempo a “spegnersi” come tipicamente succede nei casi di questo tipo che si verificano in montagna. Cosa succede allora nelle zone da cui è possibile ricevere il segnale di più trasmettitori? Con la televisione analogica (multifrequenza), nulla di che, ma se dopo lo switch-off tutti quegli impianti iniziano a trasmettere sulla medesima frequenza, la cosa si fa più complicata. Belvedere di Sampierdarena. Palo, antenna e strumento. Canale di un primario operatore nazionale. Lasciamo perdere i livelli e il BER, andiamo subito a vedere gli echi. Fig. A1. Provate a contarli. Certo, qualcuno sarà una riflessione, ma almeno otto ci sono tutti. In queste condizioni, e per il FIG. A1 sistema DVB-T, gli echi significativi sono quelli entro i -30 dB dal segnale principale. Si dice tipicamente che sono significativi solo quelli entro i -20 dB: vero, ma solo se sono pochi e, possibilmente, “vicini”. Di fronte ad una impallinata di questo genere, anche un eco a -29 dB può far pendere il piatto della bilancia dalla parte sbagliata. In questa misura gli echi, generati da trasmettitori od ostacoli naturali, sono undici. Qualsiasi analogico avrebbe da molto tempo alzato bandiera bianca. E, invece, il segnale digitale terrestre compie in casi come questo un

vero miracolo. Guardate il BER (Fig. A2): dopo Viterbi è nell’ordine del 10-8, assolutamente incredibile viste le premesse. In presenza di una selva FIG. A2 di riflessioni di questo genere il puro valore di MER non è minimamente significativo, in quanto è la media del MER delle 8.000 e rotti portanti. Molto meglio valutare qualitativamente l’andamento dello spettro (Fig. A3) e del MER per portante, in questo caso assolutamente accettabili, anzi verrebbe da dire: da non crederci. A pari condizioni, con l’analogico vedremmo sullo schermo qualcosa di difficilmente descrivibile a parole, più vicino all’arte FIG. A3 astratta che a una

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LE TELEVISIONI IMPOSSIBILI ▲ ▲ ▲ produzione televisiFIG. B1 va. Uno dei molti impianti che servono la città di Genova è davvero speciale. È situato sul faro di Genova, la celebre e caratteristica “Lanterna” (Fig. B1). È un trasmettitore di Rai Way, l’hanno messo qui perché era l’unico modo di coprire una certa zona della città. Cinque watt, non ne servono di più. Lo sintonizziamo dalla collina di Castelletto, precisamente dal Belvedere Luigi Montaldo. È un segnale in banda III, canale 5 in polarizzazione verticale. Non è l’unico impianto ad operare su questa frequenza, ma tutti gli altri trasmettono in polarizzazione orizzontale (fonte: sito www.raiway.it, consultato il 23/02/2012), quindi viene ricevuto quasi come se fosse trasmesso in MFN. La risposta ad impulso, ben diversa da prima, lo conferma (Fig. B2). In Fig. B3, l’intervallo di guardia pari a 1/32 è tipico della modalità MFN, mentre BER e MER sono di assoluta tranquillità. Meno tranquille erano le coppie di anziani a passeggio nella zona, che guardavano il palo FIG. B2 ed il resto del nostro armamentario con un misto di curiosità e preoccupazione. Appena FIG. B3 sotto il canale 5 utilizzato da Rai Way non siamo più in banda Broadcast, e ne vediamo chiaramente un FIG. B4 esempio in Fig. B4. Dei due “picchi” visibili, quello di sinistra è continuo, quello di destra è intermit16 16 BB RR O O AA D D CC AA SS TT

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tente. Abbiamo probabilFIG. B5 mente trovato la frequenza del radio-taxi. Lo spettro (Fig. B5) conferma la “stranezza” del segnale, chiaramente non di stampo broadcast televisivo. Ci spostiamo di pochi metri, e da una terrazza notiamo un fenomeno particolare. Rai Way trasmette da ogni impianto in modalità SFN esattamente il medesimo contenuto, con una piccola ma significativa differenza: i bit dedicati a trasmettere l’identificativo della stazione trasmittente, il cosiddetto “Cell ID”, sono diversi da impianto ad impianto. Sembra una cosa scontata, ma la modalità SFN “pura” richiederebbe che ogni impianto trasmetta esattamente il medesimo contenuto, e quindi anche lo stesso "Cell ID"; Rai Way è fra quelli che hanno fatto una scelta differente , e ogni impianto trasmette il "Cell ID" specifico di quel particolare impianto. Per questo motivo è possibile leggere in ogni istante sul nostro Sefram 7865HD-T2 l’identificativo dell’impianto che in quel preciso momento viene ricevuto come segnale principale, cioè più forte: le TPS che il ricevitore decodifica sono infatti quelle del segnale che riesce a sovrastare tutti gli altri. Orientando l’antenna in una determinata direzione, ed estendendo il palo fino a circa 5 metri dal suolo, lo strumento rileva come segnale principale quello emesso dall’impianto di Portofino, con identificativo BD9H (Fig. C1). È bastato effettuare una minima stratificazione (di solito si fa con pali da 20 metri, noi ne avevamo uno da 5) senza modificare il puntamento dell’antenna per vedere che il segnale principale diventava quello dell’impianto con identificativo BC2H (Fig. C2, Righi). Sapevamo che con la stratificazione si possono cogliere chiaramente la variazioni del campo al FIG. C1 variare della quota dell’antenna ricevente: evidentemente nel punto di misura da noi scelto la stratificazione del segnale emesso da due differenti impianti determina dei punti di massimo e di minimo non coinciFIG. C2 denti al variare della quota, e questo consente a ciascun impianto di “emergere” a quote specifiche, pur se la direzione di provenienza rigorosamente la medesima. I nostri migliori auguri agli antennisti della zona: non solo dovranno scegliere la direzione migliore per il puntamento dell’antenna, ma pure la scelta della quota riserverà loro qualche sorpresa: scegliere una posizione in base alla quale il ricevitore considera come principale un impianto piuttosto che un altro comporta che il computo di tutti gli echi

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LE TELEVISIONI IMPOSSIBILI ▲ ▲ ▲ ricevuti venga fatto a partire dall’istante di arrivo di quello specifico segnale. E questo aumenta in esponenziale le possibili combinazioni. Non vorremmo essere nei loro panni. Almeno in linea teorica, perché poi, come abbiamo visto, pur in condizioni che definire avverse è un eufemismo (si veda la Fig. A1 di pagina 15) il segnale DVB-T conserva comunque caratteristiche di ricevibilità davvero straordinarie. Bei discorsi, ma le montagne dove sono? Ci arriviamo. Solo che, nel più genuino spirito delle Televisioni Impossibili, le condizioni che abbiamo evidenziato all’interno dell’area urbana di Genova presentano caratteristiche uniche, praticamente irripetibili in cima a qualsiasi montagna. Ma questo non significa che non valga la pena di andarci a fare un po’ di mulattiere. Ripartiamo in direzione Levante, verso il Monte di Portofino. Lasciamo l’auto fuori dall’abitato di S.Rocco, e attraversiamo il paese a piedi. Impossibile non notarci. Passi per lo strumento, passi l’antenna, ma il treppiede con palo che Angelo Brustia, responsabile tecnico di Aldena, reca a spall’arm come fosse un Garand 7.62 non può certo passare sotto silenzio FIG. D1 (Fig. D1).

Iniziamo a salire lungo la mulattiera che porta a Portofino Vetta, sede tra l’altro di un impianto Rai Way. Proseguiamo per un bel po’, la giornata vista da qui è ancora più splendida di come ci fosse sembrata da Genova. Tutto intorno a noi il paesaggio è uno splendido amalgama di montagna e di mare, di sole e di cielo, di roccia e di acqua (Fig. D2).

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Arriviamo vicino alla cima del Monte di Portofino (non proprio “in cima” per toglierci dall’ombrello del succitato FIG. D5 impianto), e iniziamo le nostre misure. Anche qui i casi da segnalare non mancano. Un segnale come quello di Fig. D3 sembra FIG. D6 costruito apposta in laboratorio per evidenziare l’effetto di sorgenti multiple. Qui invece è tutto vero, e l’analisi dello spettro (Fig. D4) conferma chiaramente che la situazione non è costruita a tavolino, ma è assolutamente reale. L’andamento tormentato del segnale, pur se non privo di una certa regolarità, non è facilmente riproducibile in laboratorio,

pur utilizzando generatori multipath di assoluta eccellenza. L’andamento del MER per portante (Fig. D5) è emblematico: se avessimo cercato di crearlo apposta, difficilmente ci saremmo riusciti. La risposta ad impulso (Fig. D6) completa il quadro delle misure. Giocando un po’ con i puntamenti abbiamo poi trovato una figura di echi come quella in Fig. E1. È una cosa da non credere, ma era quello che entrava dalla nostra Aldena Alp1847710!

FIG. E1 *“Televisioni impossibili" è un progetto di Davide Moro, realizzato in collaborazione con Delo Instruments/Sefram e Aldena Telecomunicazioni. Si ringrazia in particolare Rinaldo Montarsolo, dell’Ispettorato Territoriale Liguria del Ministero Sviluppo Economico - Dipartimento Comunicazioni, per la preziosa collaborazione e il supporto fornito in occasione di questa seconda uscita.

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a cura di Piero Rigolone*

La radio che si vede Nella prima puntata della rubrica Radio World Italia ci siamo focalizzati sull’estensione del mezzo radio verso il web, i canali digitali e, più in generale, la distribuzione dei contenuti su IP. Sia quelli sonori che costituiscono il programma radio principale, l’anima “broadcast” della radio, sia quelli multimediali, ausiliari, che vi si possono associare in modo sincrono o asincrono. Gli editori radiofonici hanno dunque la possibilità di distribuire anche le immagini dei loro studi e, soprattutto, dei loro ospiti, oppure videoclip ed eventi dal vivo. Non rappresentano novità i programmi che portano la radio sulle Tv generaliste, già realizzati negli anni ‘80 e addirittura ‘70. Ma alcuni pionieri tra gli editori radiofonici non hanno atteso la diffusione delle reti IP ad alta capacità per attivare intere Tv, inizialmente satellitari, totalmente collegate alle loro stazioni radio. È stato il caso, ad esempio, di Video Italia, abbinata a Radio Italia, o di HitChannel, che ha poi dato luogo a RTL 102.5 Radiovisione. C’è un gran numero di Tv italiane, nazionali e locali, tradizionali e web, che si sono sviluppate a partire da emittenti radiofoniche. Non intendiamo, di seguito, farne una rassegna completa, ma abbiamo incontrato gli esponenti di alcune di esse per analizzare dei casi significativi e diversi tra loro. Condividiamo queste riflessioni con gli editori che stanno valutando l’opportunità di rendere “visibili” le proprie stazioni radio, cercando di dare loro anche un’idea dell’impegno e dei riscontri che una tale impresa implica. Partiamo dall’“estensione video” più semplice ed economica, che può essere affrontata da qualsiasi radio locale con un’attrezzatura e un impegno di personale minimi, fino a incontrare un gruppo radiofonico che è anche operatore di rete Tv nazionale.

La radio che si vede… a basso costo Radio GRP, leader regionale in Piemonte, ha recentemente rinnovato i suoi studi impostando la sala diretta come ambiente unico, senza la tradizionale divisione tra regia e sala microfoni. Lo studio, grazie alle sue semplici e moderne caratteristiche estetiche, ben si presta come sfondo alle immagini degli artisti intervistati in diretta radio. Radio GRP ha iniziato, alcuni anni fa, a pubblicare su web la traccia audio di queste interviste, abbinandola

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alle foto scattate in studio, mostrate come slideshow in un file video, con semplici titolazioni ed effetti di transizione. «Le foto venivano realizzate o con una macchina fotografica compatta, o con una più professionale Nikon D200, e montate con Windows Movie Maker insieme all’audio reperito dalle registrazioni per il Garante. Il tempo di montaggio variava a seconda del numero dei tagli che occorrevano, ma solitamente per un’intervista di dieci minuti c’era un’oretta di lavoro», ha spiegato Alessandro Sdei, direttore di Radio GRP. «L’idea è nata per permettere di rivedere le interviste a chi non ha potuto seguirle in diretta e quindi generare anche traffico sulle nostre pagine Facebook, sul canale YouTube e sul nostro sito web. Su YouTube il numero dei visitatori varia a seconda della popolarità del personaggio intervistato, si va dalle poche decine di visualizzazioni per quelli poco conosciuti, alle quasi cinquemila di Marco Mengoni, per finire alle quasi diecimila di Annalisa Scarrone». «Quanto di questo traffico abbia aumentato anche quello sul sito istituzionale, cinquemila visitatori/mese – continua Sdei – non siamo in grado di stabilirlo con precisione. Numeri ancora troppo piccoli per pensare a risvolti commerciali». Ma, parlando di piattaforme come YouTube, non dimentichiamo l’effetto “long tail”, complementare alla trasmissione radio in diretta una tantum. Prosegue Sdei: «Il passo successivo è stato quello di provare a cimentarsi con dei filmati. Dopo alcune prove, abbiamo deciso di investire qualche centinaio di euro in una telecamera con hard disk interno. I filmati vengono poi importati su un iMac e montati con i Movie. Il tempo di montaggio è di circa un paio d'ore, più una mezz’oretta per il caricamento su YouTube». Secondo Sdei c’è ancora un problema da risolvere: «è la luce dello studio, che avrebbe bisogno di essere curata meglio con l’investimento di qualche altro centinaio di euro in faretti». «La telecamera solitamente è manovrata da un operatore oppure, occasionalmente, montata su cavalletto e fissa sull’ospite» ha concluso Sdei. Insomma: è un primo, dignitoso, passo verso la radio “che si vede”, con poco lavoro supplementare e un investimento economico: Radio GRP usa una telecamera Sony HDR-CX150E, (costata circa 400 euro) e un iMac 21” con iMovie (circa 1.200 euro).

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Sottolineiamo come l’illuminazione delle persone da riprendere davanti ai microfoni, in uno studio radio, sia cruciale per una resa professionale del video. Le luci sul volto provenienti solo dall’alto, ad esempio, non valorizzano certo i lineamenti, accentuando l’incavo degli occhi. Sono piccoli accorgimenti da considerare se dovete ancora iniziare la ristrutturazione degli studi, e se intendete installarvi anche solo una webcam fissa sul conduttore.

La Radiovisione di RTL 102.5 Il caso di RTL 102.5 è interessante perché la sua “Radiovisione”, presente in Tv Digitale Terrestre, satellitare e sui terminali digitali mobili, è un’estensione televisiva “a tempo pieno” del programma radio nazionale, con forte coerenza del format anche in Tv e, soprattutto, programmazione sincrona tra Sala apparati di RTL radio e Tv per la quasi totalità del tempo. Consiste essenzialmente nella ripresa televisiva dei conduttori, inquadrati quando parlano al microfono, cazione: rispetto al costo per la rete radiofonica, quella Tv rapalternata all’emissione di videoclip musicali mentre la radio FM presenta «il 15% del totale». Quanto al personale impiegato per trasmette le medesime canzoni. I jingle e gli altri elementi del la Tv, «tutti quelli che lavorano alla radio lavorano anche alla format, nonché i giornali radio, sono supportati da grafica animaradiovisione», a conferma di come i due canali siano integrati ta e immagini statiche. È la semplicità che rende vincente il anche a livello strutturale. Sul piano marketing e su quello commezzo radio, trasposta in Tv. merciale, invece, il Presidente di RTL A Lorenzo Suraci (nella foto a sini102.5 dice che gli spazi televisivi non stra), Presidente di RTL 102.5, abbiasono stati ancora posti sul mercato. mo chiesto da dove e quando sia Con Alessandro Miotto (nella foto nata l'idea della “radiovisione”. «È a destra), che si occupa della bassa nata nel 2001», ha detto [con frequenza, abbiamo visitato i due studi HitChannel - n.d.r.]. Oggi «l’operatore da cui hanno origine i programmi di di rete è TIMB e, per quanto riguarda RTL 102.5. Il primo studio, inizialmenil satellite, Globecast». te progettato solo per la radio, è stato Ma quanto costa, a una radio nazioadattato alle riprese Tv con un arredo nale, consegnare nelle case degli minimale che riprende l’immagine grautenti un programma Tv su scala fica di RTL 102.5, un’illuminazione nazionale? Suraci ci fornisce un’indiprofessionale, alcune telecamere robo-


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tizzate e, ovviamente, le apparecchiature per la regia video. Qui sussiste la divisione a vetri tra la Studio Virgin in via Moscova regia e la sala microfoni, quindi gli ambienti si prestano per le dirette nelle fasce orarie a maggiore contenuto informativo, dove il lavoro di assistenza ai conduttori (ad esempio, contatti telefonici e gestione contributi) è consistente e si può così svolgere senza disturbare il suono ripreso dai microfoni. Il secondo studio era invece già stato progettato per la Tv satellitare HitChannel e ben si presta per i programmi di intrattenimento “in radiovisione”: spazio ampio e unico, che prevede anch’esso, comunque, una postazione conduttori e una più adatta ai giornalisti che si dovessero inserire nel programma, con un ampio schermo LCD e gli apparati tecnologici sullo sfondo. A RTL 102.5 viene rimarcato da più persone che, comunque, la radio è l’attività principale e prioritaria. La parola “Televisione” è bandita, né nelle mire di RTL 102.5 c’è la realizzazione di una Tv in senso tradizionale. La componente video, la “Radiovisione”, pur avendo grande successo di pubblico, è complementare alla radio. Questa attenzione si riflette SMS o post nei social network ecc. anche nella scelta di tenere separata l’emissione della musica per la Tutto il contenuto, in diretta e non, viene distribuito su tutte le piattaradio da quella della Tv. Il suono della radio parte esclusivamente da forme: FM, video su Tv terrestre e satellitare, DMB, DAB, web (siti e file audio alta qualità, riprodotti su computer dal software David, applicazioni per smartphone), sempre con il feedback degli utenti e seguendo il palinsesto radio, che detta anche la scaletta e il timing di integrato nei contenuti della trasmissione stessa. tutta l’emissione. Contemporaneamente ai file audio dei brani e dei Virgin Radio Tv vari segmenti di palinsesto, vengono fatti partire i file video destinati e le esperienze alla sola Tv, con un sistema Etere. Pertanto, l’audio del canale Tv arriva webTv di Finelco dalla traccia audio dei video, e la radio ha una sua fonte indipendente. Il gruppo Finelco ha In comune ai due mezzi, invece, restano le fonti sonore acquisite in aggiunto le immagini alle sue tempo reale come microfoni, linee telefoniche ecc. Questa impostaradio nazionali (105, zione permette anche di lavorare con ridondanza nel playout e nei Montecarlo e Virgin), dapprimixer, e di differenziare le trasmissioni durante alcuni segmenti come ma con il progetto delle i caroselli pubblicitari o, in casi particolari, durante intere fasce orarie webTv, poi arrivando sulla Tv (ad esempio, in caso di diritti su eventi o personaggi acquistati in digitale terrestre con Virgin esclusiva per la sola radio o la sola Tv). Sono già stati trasmessi anche Radio Tv. A poco più di un eventi esterni dal vivo in radio e Tv, come il concerto di Noel anno dall’avvio, pur non Gallagher a fine 2011, in questo caso appoggiandosi a service attrezpotendo divulgare il dato di zati e specializzati per la Tv. ascolto in valori assoluti per Durante la diretta, che si estende su tutte le 24 ore, un operatore ragioni contrattuali, Virgin Radio Tv sa di avere raggiunto la terza, assiste il programma radio e due operatori quello video, che gode di e talvolta la seconda posizione tra le Tv musicali, nonostante una molta automazione, con componenti software in gran parte sviluppati numerazione LCN poco favorevole. dal personale interno, incluse la grafica, la titolazione automatica dei François Le Genissel (nella foto sopra), direttore generale di videoclip e l’inserimento dei messaggi in arrivo dagli ascoltatori come Finelco, nel presentarci Virgin Radio in Italia, e l’estensione Tv che ne è successivamente derivata, descrive uno dei rari casi degli Studi di RTL anni successivi al 2000 in cui una stazione radio italiana sia stata progettata e realizzata da zero, potendo contare sulle evidenze della ricerca di mercato. Finelco, a tal proposito, ha una struttura collegata, la NCP ricerche. Le Genissel dice che «Virgin Radio ha un core target nella fascia di età 18 – 34 anni e si incastra tra l’offerta di Radio 105 e Radio Montecarlo». Le ricerche di ascolto condotte successivamente al lancio di Virgin Radio mostrano il raggiungimento degli obiettivi quantitativi e di profilo demografico pianificati in base all’analisi di mercato preliminare. Virgin Radio sfrutta, tra l’altro, la forza di un marchio che era già noto anche in Italia, abbinandolo alla programmazione di musica rock o pop-rock, e si guarda dal fare una caricatura del mondo “rock”, grazie ad una particolare ricerca nel suo stile (la dicitura “style rock” accompagna Virgin Radio non a caso). 22 22 BB RR O O AA D D CC AA SS TT

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tizzate. Nell’edificio Finelco di via Moscova è poi presente uno studio di ripresa Tv con chroma key e set virtuali, dove Davide Di Lernia ci ha spiegato come si realizzano molte delle riprese per Virgin Radio Tv. Il resto del palinsesto televisivo si basa su videoclip rock e pop-rock e, al momento, non sono previste dirette speciali di eventi live. «Le persone che si occupano della Tv sono circa quindici», ha detto Le Genissel, sulle circa 250 che lavorano per il

Studio Finelco in Largo Donegani

Studio Virgin in via Moscova

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L’editore Alberto Hazan ha contribuito in modo consistente agli aspetti creativi e alla cura di questi dettagli. La radio rock, in Italia, «non ha concorrenti su scala nazionale e il rock rappresenta un universo con i suoi codici» dice Le Genissel. Moda e concerti, per fare due esempi che rappresentano questo universo, costituiscono materiali interessanti per la Tv, non solo per la radio. Virgin Radio Tv è stata la naturale evoluzione, incoraggiata dai risultati del progetto in FM, per cui non sono state necessarie ulteriori ricerche di mercato e gli investimenti sono stati relativamente contenuti, dato che Finelco già realizzava video in proprio, per i suoi canali webTv. Sul fronte commerciale, «gli inserzionisti nazionali sono già in casa», dice Le Genissel, sono gestiti dall’agenzia interna al gruppo. Il mercato pubblicitario, tuttavia, attraversa una fase di stasi. In sostanza, i mezzi ci sono e sono consolidati, ora si tratta di attendere che il mercato riparta e capire in che direzione lo farà. È evidente che Virgin Radio Tv è parte di un sistema che ha come canali principali le tre radio FM e poi una serie di attività web a cui partecipano gruppi di utenti ben profilati. Sul fronte tecnologico, dice Le Genissel, «i device cambiano, ma l’offerta si è stabilizzata». «Gli obiettivi del momento sono far vivere le community, che hanno numerosi iscritti, e monetizzare questi numeri», considerato che il mezzo su cui gli investimenti continuano a crescere è il web, dove il potenziale appare illimitato. Davide Gaddia ha mostrato lo studio radiofonico collocato dietro le vetrine di Largo Donegani a Milano, attrezzato con la postazione regia radio e le postazioni a microfoni singoli disposte a ferro di cavallo, utile per i programmi da diffondere anche in Tv o sulle webTv. Interessanti alcuni accorgimenti che rendono flessibile questo studio, come un fondale basato su teli che recano i loghi delle tre diverse radio, avvolgibili elettricamente e quindi intercambiabili a seconda della radio che viene qui a realizzare il suo programma. Vi sono anche luci direttive addizionali, a scomparsa nel soffitto, che si possono attivare per illuminare i volti degli ospiti da inquadrare secondo precise direzioni. Le riprese vengono in gran parte effettuate dagli operatori di una squadra interna dedicata, con telecamere convenzionali, non robo•

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R A D I O W O R L D I TA L I A ▲ ▲ ▲ gruppo radiotelevisivo. Ma molti hanno ruoli trasversali tra radio, Tv e attività web. Nell’implementare una Tv all’interno di una stazione radio, è decisamente più semplice stimare i costi della rete di diffusione, rispetto alla costruzione e all’esercizio delle reti FM. I carrier televisivi – nel caso di Virgin Radio Tv, l’accordo è con 7 Gold sul digitale terrestre – hanno tariffe chiare in funzione della banda messa a disposizione e del bacino servito, quindi è possibile calcolare in anticipo i costi da sostenere per trasmettere i propri programmi, senza imprevisti. Non occorre, inoltre, il colossale investimento che sarebbe necessario per allestire la rete in proprio, con tutti i problemi di ammortamento dei costi. Da Katamashi, direttrice artistica di Virgin Radio Tv, abbiamo colto l’interessante considerazione che, «cambiando la piattaforma [da Tv analogica a digitale -n.d.r.], cambia anche il linguaggio». Pertanto, la collocazione di un canale tematico come Virgin Radio Tv su un LCN relativamente “scomodo” come il canale 69, sembrerebbe non costituire problema: chi passa in rassegna i canali che lo precedono, dove trova musica pop che già c’era sulla Tv analogica, percepisce la forte personalità e unicità di Virgin Radio Tv e, se nel target, vi si ferma. Oppure, vi approda intenzionalmente grazie alla promozione sugli altri canali del gruppo e con campagne mirate.

Elemedia è anche operatore di rete Tv È noto come Elemedia, gruppo a cui fanno riferimento Radio Deejay, Radio Capital e m2o, sia anche proprietaria di due mux nazionali, uno dei quali veicola, tra gli altri, Deejay Tv, con l’importante LCN 9. La presenza di Deejay in televisione risale al noto programma Deejay Television che ebbe successo negli anni ’80, ma oggi il gruppo realizza una galassia di radio e Tv tematiche che hanno preso avvio circa 7 anni fa, quando Elemedia è stata incaricata di realizzare il progetto “Music on Sky”. In quel periodo Gianluca Costella, con grande esperienza musicale sugli anni ’70 e ’80, nonché nella gestione di emittenti radiofoniche, ha realizzato il bouquet audio e, constatato il successo ottenuto, ha iniziato a pensare, su richiesta di Sky, a canali musicali video: nasce così la squadra da lui coordinata che realizza Onda Latina e MyDeejay. Quando, con l’arrivo del digitale terrestre, il direttore generale gli chiede di pensare a un nuovo canale video, nasce il progetto che diventerà Radio Capital Tv. Il nuovo direttore generale, Carlo Ottino, visiona il progetto e decolla Radio Capital Tv. Sarebbe stato inutile creare un brand diverso per trasmettere musica d’epoca, e in questo modo si rafforza quello di Radio Capital, nel frattempo definitivamente consacrata alla musica di qualità del passato, sotto la supervisione di Danny Stucchi, con lo slogan “Solo classici, solo Capital”. Ci focalizziamo su Radio Capital Tv per tre motivi principali. Il primo, come detto, è che appartiene all’unico gruppo nazionale che controlla direttamente stazioni radio e anche reti di trasmissione Tv terrestri. In secondo luogo perché, come spiega Costella, «è l'unico canale che trasmette la storia della musica, non solo da classifica ma anche le rarità». «Il comune denominatore tra Radio Capital e Radio Capital Tv è la qualità della musica, non legata alle hit da classifica». Dice Costella: «Se Deejay si differenzia per i conduttori, Capital lo fa per la qualità, ad esempio suonando musica dei Pink Floyd o dei Genesis che raramente si sente in radio». Il terzo argomento interessante, riguardo Radio Capital Tv, è la particolarità del suo database di 24 24 BB RR O O AA D D CC AA SS TT

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videoclip. Unico caso in Europa e, probabilmente, al mondo, Radio Capital Tv si basa su videoclip d’epoca, digitalizzati e restaurati secondo un metodo ormai standardizzato da Costella, in cui la traccia audio è stata sostituita acquisendola da CD o supporti comunque migliori rispetto ai nastri magnetici. «Sincronizzare i video degli anni ‘80 è stato relativamente facile» dice Costella, ma quelli degli anni ‘70 hanno dato del filo da torcere: il repertorio è su pellicola cinematografica, con variazioni di velocità e altri intoppi che hanno richiesto un lavoro minuzioso. Ma i risultati sono sbalorditivi. Dopo attenta valutazione, si è scelto di mantenere il formato 4:3 dei video originali, senza forzarli a 16:9 per non snaturarli. Aggiungiamo che la passione di Costella per la musica ha senz’altro dato il suo contributo. Il palinsesto di Radio Capital Tv è costituito quasi interamente da un flusso di videoclip, e il suo valore aggiunto risiede, come detto, nella qualità e unicità del contenuto.

Conclusioni Se pensiamo di implementare un’“estensione video” alla nostra emittente radio, possiamo dunque tenere in considerazione alcuni aspetti che riassumiamo come segue: Progettazione degli studi curando non solo l’estetica, ma anche l’illuminazione, i campi di ripresa e la giusta collocazione di camere fisse o robotizzate Attenzione ai codici di comunicazione, diversi per le diverse piattaforme A parte il caso delle Tv via etere 24h, conviene selezionare pochi momenti del palinsesto, in cui le immagini – siano esse live via webcam o in differita – rappresentino un valore aggiunto, come le interviste ai personaggi famosi o gli eventi speciali, lasciando in modalità solamente “sonora”, e all’immaginazione dell’ascoltatore, i momenti di normale programmazione di flusso Priorità al programma radio FM, con le immagini a complemento, mantenendo “l’essenza” della radio e usandola, anche, come canale di promozione per invitare gli ascoltatori sugli altri canali, molti dei quali prevedono possibilità di feedback Possibilità di abbinare i contenuti visivi al programma radio costruendo i canali per piccoli passi, a partire da un investimento sotto i 2000 euro per le produzioni destinate al web, fino ad evolvere verso lo streaming web ed eventualmente il digitale terrestre, con costi per la diffusione decisamente maggiori, ma comunque certi Possibilità di impiego del personale e della struttura della radio FM, con poche persone e mezzi supplementari necessari per realizzare il canale Tv Tv a rinforzo del brand, della comunità degli utenti-ascoltatori e come contesto per spazi pubblicitari la cui offerta – allo stato attuale dei mercati – per molti editori deve ancora decollare Valorizzazione degli utenti presenti sulle diverse piattaforme, interazione con le community e monetizzazione dei contatti su web come possibilità di incremento degli introiti economici. “La radio che si vede”, comunque, è già oggi una delle strade verso cui sta evolvendo, nella sua lunga storia, il mezzo radio.

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*Piero Rigolone da fine anni ’80 opera nel settore della comunicazione, in particolare quella radiofonica. Docente presso master universitari e corsi professionali, ha fondato BitRadio, azienda di servizi editoriali, tecnici, commerciali e di formazione nel campo della radiofonia. Contatti: bitradio@bitradio.it

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a cura della redazione di Altratv.tv*

I nuovi business online per le web tv Piccole web tv crescono. E parecchio. Ad oggi si stima che il fatturato delle quasi seicento web tv dislocate in ogni angolo d'Italia e il loro indotto riesca a muovere quasi 10 milioni di euro. Impensabile soltanto fino a qualche anno fa. Le web tv italiane iniziano così a fare sul serio, confrontandosi con un mercato sempre più competitivo ma di fatto maggiormamente accessibile, grazie ad una diffusione più capillare di social network e devices mobili. È proprio su quest'ultimo aspetto, quello della telefonia mobile, che si registrano le sperimentazioni di maggiore successo. Gli ultimi dati del rapporto annuale Netizen dimostrano come il tasso di sviluppo sia a due cifre e che fare business in Rete sia oggi un dato di fatto. Così il digitale inizia a creare Lo staff di Ravenna web tv occupazione anche da noi. E se i finanziamenti legati alla Pubblica Amministrazione diminuiscono attestandosi al 12% (erano al 19% nel 2010), si incrementano in modo considerevole i Dai dati alle storie di successo. Come quella già raccontata di rapporti commerciali con le Piccole e Medie Imprese del territorio: Francesco Vanin, che nel 2006 ha lasciato il suo lavoro e ha scoml'80% delle web tv intrattiene rapporti di business con le realtà del messo sulla creazione di una web tv a Pordenone. Ha così acceso territorio, realizzando video su commessa (24%) o producendo pubPnbox.tv, trasmettendo all'inizio dal salotto di casa sua per poi trasfeblicità con pre-roll o banner (32%). Le web tv anche come fattore di rirsi in uno studio tv con annessa redazione. Francesco due anni dopo crecita, di formazione al digitale per lo sterminato mondo delle piccoha deciso di inventarsi il primo "restaurant tv" italiano: un ristorante le e medie imprese disseminate sul territorio. In Italia, infatti, ci sono con prodotti a chilometro zero e con annessa web tv: alle pareti gli 4 milioni e mezzo di aziende, di cui circa 4 milioni sono piccole realtà schermi irradiano il palinsesto della web tv, raccontando la città di sotto i dieci dipendenti. Secondo i dati di Eurisko solo una piccola Pordenone. Poi c'è un palco per le presentazioni dei libri e in cucina parte vicina al 25% del totale delle imprese italiane ha un sito, e se ci tutti giovani chef provenienti dalla scuola alberghiera. La struttura gli focalizziamo sulle imprese sotto i dieci dipendenti, la percentuale è stata data in concessione dietro un pagamento d'affitto direttamenscende ulteriormente, al 20%. te dal comune di Pordenone, tramite la vittoria di un bando pubblico. Tornando ai dati del rapporto Netizen 2012, diminuiscono le web tv «Sono orgoglioso della mia creatura: nella mia restaurant tv acqua, che si basano su donazioni o su risorse degli ideatori (il dato aggregapane e Internet sono gratuiti. Per me sono in fondo i beni primari, ed to registra il 56%, sceso di meno della metà rispetto all'ultimo monieccco perchè ai miei clienti non faccio pagare questi servizi» ha affertoraggio, ovvero Netizen 2011). Più business, con squadre più numemato Francesco, che oggi dà lavoro a dodici collaboratori. rose e mature (il 53% ha un'età compresa tra i 31 e i 40 anni, solo il Francesco e tanti altri piccoli e coraggiosi neo-imprenditori della Rete. 5% sono net-nativi). Fanno web tv con un buon ritorno dell'investimento anche Ravenna web tv (ravennawebtv.it) in Romagna, Messina Riprese di Board tv web tv in Sicilia (messinaweb.tv) e Ostiatv.it (ostiatv.it) sul litorale romano. Il business - a detta di questa web tv - passa soltanto se si lavora con professionalità, se si crea un contatto reale con i cittadini e se si opera in multicanalità: «Abbiamo inventato mesi addietro un'app sul mobile per segnalare ciò che avviene a Ostia: senza aver fatto pubblicità abbiamo raggiunto trecento download in pochi mesi», racconta Silvia Tocci, direttore di Ostiatv.it, canale che ha una decina di collaboratori sparsi sulla città e una redazione che fa anche da studio tv. Ma occorre che la web tv sia “liquida”, oltre “social”: la chiave per il successo imprenditoriale passa attraverso una buona copertura commerciale sul territorio, con un potenziale enorme di risorse economiche da intercettare. «In ogni struttura di web tv è necessario che ci sia una risorsa che si dedichi ai media sociali e al posizionamento sui 26 B R O A D C A S T

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©2011 JVC Kenwood Corporation. Tutti i marchi registrati appartengono ai rispettivi proprietari.


WEB TELEVISION ▲ ▲ ▲ motori di riceca. Noi di Vallesina tv (vallesina.tv) abbiamo una risorsa dedicata per i social network perchè occorre presidiare, anche in un'ottica di vendita», precisa Daniele Bedetti, fondatore della web tv marchigiana. Varese news è nato come giornale online nel 97 e nel 2005 ha inserito nel portale anche la web tv (www3.varesenews.it/tv). Oggi conta 10 giornalisti professionisti + 7 collaboratori. I

fatturato è di 1milione di euro circa. Crescono e di molto anche le web tv verticali, quelle con una community di appassionati e che intercettano investitori specifici anche per via della capacità di interessarsi a temi molto definiti. Tra le eccellenze italiane spicca la modenese Board tv (www.board.tv) la web tv degli sport estremi, con un fatturato di circa 100mila euro l'anno.

LA STORIA

Bari TV anche sul mobile “Walled garden” ovvero “giardino chiuso”. Qualche anno fa gli analisti di nuovi media ci abituarono a questa terminologia riferita alle prime esperienze di Internet sui devices mobili. Dal “giardino chiuso” del passato agli “ambienti social” degli ultimi anni il passo è stato straordinariamente decisivo. I dati e gli entusiasmi sulla cultura 2.0 in Rete fanno comprendere quanto i media sociali oggi siano strategici. È anche grazie alla scommessa delle apps e di una dialogo sul mobile il successo della neonata web tv barese Bari Tv: in meno di sei mesi oltre un migliaio sono stati i download della loro app sulla città di Bari. E c'è anche un download “celebre”, quello del primo cittadino di Bari Michele Emiliano.Bari tv ha attivato anche una rubrica con

Bari Tv premiata ai Teletopi 2011

Emiliano: direttamente da casa sua in collegamento via Skype il sindaco risponde alle domande dei cittadini postate su Facebook. Per “sintonizzarla”: www.baritv.tv

L'APPROFONDIMENTO

Crowdfunding, la Rete finanziata dagli utenti Una delle più attive è Produzioni dal basso (www.produzionidalbasso.com), nata nel 2004, prima ancora di YouTube. Produzioni dal basso è la prima piattaforma indipendente e gratuita di crowdfunding in Italia. Idee chiare sin dall'esordio: offrire uno spazio per proporre il proprio progetto. Il primo progetto – di grande successo - è stato “Il Vangelo secondo precario”. Un'inchiesta sulla strategia della tensione negli anni '70 tra Belgio e Italia, un reportage sulla discarica del Vesuvio tutto finanziato dal territorio e un reportage sull'influenza suina: sono questi i progetti attivi

su Youcapital (www.youcapital.it), la community per il crowdfunding nel mondo del giornalismo e dell’informazione. Youcapital è un progetto dell'associazione Pulitzer, nata nel marzo 2010 e con l'obiettivo dichiarato di sostenere l'informazione libera. E poi c'è Creative Swarm. “Il fine più elevato di Internet è l'intelligenza collettiva”: questa citazione di Pierre Lèvy troneggia in home page su www.creativeswarm.org. Lo sciame creativo – questa la traduzione letterale – nasce in versione beta nel luglio 2010 a Paternò, in provincia di Catania. Il lancio è avvenuto nel dicembre 2010.

LA NOVITÀ

Le web tv fanno sul serial: nasce un laboratorio sui format in rete Nasce “Tv fai-da-web”, il primo laboratorio universitario permanente dedicato ai format e linguaggi della web tv. Un laboratorio che diventa di fatto uno spazio di riflessione, analisi e sperimentazione ideato e promosso dalla cattedra di Semiotica dei nuovi media del Dipartimento di Discipline della Comunicazione dell’Università di Bologna e dall’osservatorio e network italiano delle web tv Altratv.tv. Un laboratorio 28 28 BB RR O O AA D D CC AA SS TT

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rivolto agli studenti dell’ateneo bolognese, ma aperto anche a studiosi, appassionati e videomaker. «Oggi le web tv ricalcano stili, formati e generi già usati dalla televisione generalista. Il laboratorio vuole studiare la possibilità di inventare nuovi modi di fare televisione, partendo dall’osservazione sistematica e analitica di ciò che accade in rete», precisa Giovanna Cosenza, docente di semiotica dei nuovi media all'Università di Bologna.

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* Altratv.tv. è l’osservatorio che monitora circa 600 emittenti tv online. Gianpaolo Colletti ne è il fondatore. Per contatti: info@altratv.tv

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WEB RADIO ▲ ▲ ▲

a cura di RadUni - Ustation*

Alla scoperta di Radioeco… in attesa del FRU Prosegue il nostro viaggio nella radiofonia universitaria italiana, iniziato lo scorso numero con Unica la radio degli studenti dell'Università di Cagliari. In questo numero incontriamo Radioeco della Facoltà di Economia dell'Università di Pisa. È una radio per gli studenti fatta dagli studenti e la sua missione consiste nel creare uno spazio libero e aperto al dibattito e alla creazione di cultura nel senso più ampio, stimolando la socializzazione e la partecipazione attiva alla vita dell’ateneo. Abbiamo incontrato Francesco Cito, station manager di Radioeco che ci racconta il loro progetto e con l’occasione ci parla anche del FRU, Festival delle Radio Universitarie che si terrà proprio a Pisa dal 3 al 5 maggio. D: Ci racconti qualche passaggio saliente della vostra storia? R: Radioeco nasce nell’estate del 2007 per volontà del professor Enrico Gonnella, docente della Facoltà di Economia, che decide di partecipare al progetto del Sole24Ore, UniOnAir. La prima trasmissione va in onda a novembre dello stesso anno in via del tutto sperimentale mentre nel 2008 viene varato il primo palinsesto alla luce della predisposizione della prima e grezza struttura tecnica. L’evoluzione va avanti giorno per giorno a cura di un gruppetto di studenti senza particolari competenze tecniche e tanto entusiasmo, che mettono a punto un sistema minimo, semplice ed efficiente per la messa in onda. Iniziano a collaborare con Radioeco diverse realtà associative del network studentesco pisano, tra cui l’asscociazione e gli studenti della Scuola Normale Superiore. Col passare degli anni la radio degli studenti dell’Università di Pisa diventa un vero e proprio canale Studio Radioeco

di informazione, centro di aggregazione e punto di riferimento per la comunità studentesca con un palinsesto che include 22 programmi per un mix di informazione, intrattenimento e musica. D: Qual e' secondo voi il punto di forza del vostro progetto? R: Caratteristica che distingue Radioeco da Francesco Cito un’emittente radiofonica commerciale è la sua capacità di rispondere, trattare e analizzare le problematiche degli studenti universitari sotto i diversi profile, offrendo al pubblico una programmazione e un servizio ritagliato sulle esigenze degli ascoltatori. D: Qual e' la vostra dotazione tecnica? R: Radioeco è situata all’interno della facoltà di Economia dell’università di Pisa in un’aula che racchiude l’essenziale per poter garantire la messa in onda dei format, la registrazione e l’editing audio. Parallelamente all’attività radiofonica, su ww.radioeco.it c'e' il blog curato dall’area news, che svolge gran parte della sua attività tramite la piattaforma Wordpress. Lo storico “gabbiotto” contiene il mixer, microfoni, compressori e l’amplicuffie. E’ trattato acusticamente con pannelli fonoassorbenti. La scelta e il set-up dei componenti è stata effettuata per dare la possiblità a tutti di gestire la messa in onda autonomamente. La disposizione delle strumentazioni è stata concepita per permettere ai gruppi di eseguire delle live session in tutta comodità grazie all’ottimizzazione degli spazi. D: E come siete organizzati internamente? R: Lo staff della radio è composto da 60 collaboratori provenienti da tutte le facoltà, portando all’organizzazione della radio un contributo di conoscenze multidisciplinari e completando le necessità organizzazive del team.

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L’organigramma è diviso in area amministratva, che fa capo allo station manager e racchude i responsabili marketing, comunicazione, stampa e tecnica. Poi abbiamo le tre aree strategiche nell’organizzazione delle attività della radio che sono: la redazione news, che si occupa delle pubblicazioni sul blog, la redazione musicale che organizza serate, esibizioni dal vivo all’interno degli studi oltre che a occuparsi di recensioni e live report di concerti, e, nfine, l’area programmazione. D: Sviluppi futuri? R: Sicuramente cercheremo uno spazio più grande per incrementare I progetti editoriali. Dal punto di vista audio puntiamo sempre alla facilità d’uso ma ci piacerebbe incrementare la qualità audio con strumentazioni ad alta fedeltà. Questi sono passi che si fanno in relazione alle disponibilità economiche, che per una webradio universitaria sono chiaramente limitate. Vorremmo aumentare gli spazi, sia a livello di palinsesto che a livello tecnico, per le jam session, per dare il giusto spazio alle band emergenti. A livello tecnico ci piacerebbe sviluppare e sperimentare l’integrazione tra i prodotti tipici di una webradio e le opprtunità offerte dallo sviluppo del web.

Radio universitarie per l'UE Ogni settimana le radio universitarie ritrasmettono nei propri palinsesti due format dedicati a temi europei: “22 Minuti” e “Un Libro per l'Europa”. Con la partnership tra Ustation, Raduni e la Rappresentanza della Comunità Europea in Italia, l'UE entra nel mondo dei giovani italiani attraverso i media universitari.

Ustation.it Una guida per scegliere l'Universita'? Magari guardando quelle dove ci sono radio e tv d'Ateneo. Nella sezione Università del portale www.ustation.it per ogni ateneo le sedi, gli indirizzi, i siti web, i social network e i contenuti multimediali. Un aggregatore dedicato a orientamento, iscrizioni e tasse, borse di studio, corsi di laurea, vita da studenti e opportunità post laurea.

* RadUni è un’associazione di studenti e professionisti accomunati dalla passione per il modello di radio universitaria. Info: www.raduni.org. Tiziana Cavallo segue Ustation.it, media network che aggrega contenuti prodotti da media universitari e da singoli studenti reporter. Info: www.ustation.it

D: Qualche anticipazione sul FRU 2012 a Pisa? R: Il tema sarà la sostenibilità: culturale, sociale e musicale e dell’informazione. Il Festival conclamerà la condivisione e la passione per un’attività comune con un’attenzione particolare alle “buone patriche”. Come farlo? In primis sfruttando la rete di trasporti urbani, attuando politiche di risparmio energetico, promuovendo uno stile di vita più social e responsabile, ma anche curando nei particolari l’aspetto musicale e tecnologico. (Intervista curata da Tiziana Cavallo - Ustation.it)

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FILMMAKERS ▲ ▲ ▲

a cura di Enrico Ventrice*

Deliziosa maledizione Flavio Costa non è ancora riuscito a raggiungere il suo obiettivo: vincere “The 48 Hour Film Project”. Eppure di strada ne ha fatta nelle ultime cinque edizioni. » stato il primo in assoluto, in Italia, a sorteggiare il genere “western” nel lontano 2007. Chiunque si sarebbe tirato indietro, come spesso è successo nelle edizioni successive, ma non Flavio. Ma andiamo con ordine. Flavio Costa è romano, ha 30 anni, fa parte quindi di quella generazione di filmmaker indipendenti che si sono formati a cavallo tra il “nastro” e lo “stato solido”. Uno di quelli che, alla domanda “Cosa fai nella vita?”, hanno ancora difficoltà a rispondere. Fortunatamente c’è la lingua inglese che ci viene in aiuto, quindi Flavio, che non se la sente ancora di affrontare il peso della parola “regista” con tutto ciò che questa comporta, può rispondere, come tanti altri nella sua condizione, definendosi un filmmaker, come il titolo della nostra rubrica, o meglio ancora un videomaker (giusto per far capire che, se serve per sbarcare il lunario, non è che si fanno solo i film!). Ma c’è di più. Un filmmaker, mi fa notare Flavio, non è solo colui che il film lo realizza dal punto di vista artistico e tecnico, ma deve anche saper gestire il budget a disposizione, il più delle volte minimo. Flavio, come molti altri della sua generazione, ha studiato comunicazione, specializzandosi poi attraverso corsi di formazione più tecnici. Ha viaggiato, e proprio durante uno di questi viaggi ha conosciuto Fabio, quello che i sociologi definirebbero un traveller, un ragazzo che, nonostante la sua giovane età, ha già visitato mezzo mondo. Fabio gli propone di andare in Australia a girare un road movie indipendente. Un’idea folle. È il 2004 e Flavio, fresco di laurea, senza nessuna esperienza, ovviamente accetta, e ben presto si ritrova a Sidney, in pieno inverno australe, senza un vestito di ricambio, ma con una Canon XL1 comprata usata, tre luci al quarzo Ianiro comprate nuove, un cavalletto, un mezzo fucile Sennheiser comprato rubato e mille dosi di Polase, ricevute come sponsorizzazione dall’unica azienda che ha creduto nel loro progetto ma che invece di contribuire economicamente, lo ha fatto con una maxi fornitura di bustine di integratori che gli hanno provocato non pochi problemi alla dogana! Ovviamente dopo qualche settimana di avventura in giro per l’Australia i ragazzi finiscono per abbandonare il progetto e tornare in Italia. Un’esperienza fallimentare quindi dal punto di vista produttivo, ma che permette a

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Flavio di capire che prendere una telecamera in mano per raccontare il mondo e le sue storie lo rende davvero felice. Tuttavia ha bisogno ancora di imparare e di fare esperienza. Si iscrive a un corso di regia e inizia a dirigere piccoli cortometraggi d’esercitazione. Nel 2007 viene a sapere che in Italia sta per partire la prima edizione del “48 ore”. Si iscrive con il team “Lurini” e proprio in quel momento capisce che dell’esperienza australiana qualcosa è rimasto, che quello spirito è ancora vivo, uno spirito che Flavio descrive così: entusiastico, ingenuo, idealista, un modo di fare dettato dalla passione più che dal calcolo, dal coinvolgimento emotivo più che dal ragionamento, caratterizzato dal fatto di essere in pochi con pochi soldi e pochi mezzi e talvolta poche conoscenze, a risolvere problemi e a cercare soluzioni con quello che

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si ha a disposizione. Flavio partecipa al 48ore per ben cinque edizioni consecutive, sempre con lo stesso team. È ciò che lui chiama “caccia al tesoro cinematografica”, perchè il contest ha proprio quell’atmosfera, con le squadre, il sorteggio, il disperdersi per la città ognuno con la propria mappa del tesoro. La qualità dei suoi film è sempre molto buona. Le aspettative sono alte. I premi arrivano. Prima quelli minori come “Best use of character”, poi quelli più pesanti, come “Best writing” nel 2011. Ma a Flavio non basta, nonostante la nomination per il miglior film all’ultima edizione. Anzi, brucia di più sapere di essere stati a un passo dalla vittoria e vedere sempre qualcun altro partire per la finale mondiale al posto suo. È una maledizione, una “deliziosa maledizione”, proprio come il titolo del suo ultimo cortometraggio, dove Flavio si muove con disinvoltura nel genere fantasy, raccontando una storia delicata, che scivola via con eleganza, ironia e leggerezza, tanta leggerezza che alla fine quasi ci si dimentica che si sta parlando di morte. Si perchè Nicola, il personaggio principale interpretato da Giacomo Cannelli, è un

cuoco con un potere magico, un potere che non ha chiesto e che si ritrova contro la sua volontà. Un potere che lo tiene lontano dalle persone che ama: Nicola è un ottimo cuoco, ma qualsiasi delizia prepari finisce per provocare la morte della persona che l’assaggia. Un corto girato benissimo, con una fotografia che meritava forse qualche considerazione in più da parte dei giudici. Flavio e Matteo Gozzi, il DoP, hanno deciso di utilizzare la reflex Canon 5D Mark II. La scelta, oltre che per l’indiscussa qualità del mezzo (sempre più adottato nelle produzioni indipendenti, anche per via dell’ottimo rapporto qualità-prezzo), è stata fatta anche per la relativa facilità di poter noleggiare le ottiche Zeiss. Lavorare con ottiche cinematografiche con questa camera è molto importante, non solo per una questione di look, ma anche per le problematiche relative al controllo del fuoco se utilizzata con ottiche standard. Un corto di indiscusso valore che, ci auguriamo, oltre a far conoscere il talento di Flavio Costa nel circuito del 48ore, gli darà grandi soddisfazioni anche in altri contesti.

C’è bisogno di distribuzione Durante l’intervista uscita sull’ultimo numero di Broadcast&Production, la presidentessa dell’AGPC Martha Capello mi ha confidato che, a suo avviso, il cortometraggio non è e non deve essere un prodotto commerciale, ma un semplice audiovisivo a carattere educational per chi lo realizza. In pratica nient’altro che un’esperienza formativa, affinchè filmmaker e produttori prendano dimestichezza con le regole del gioco. Non condivido al 100% questa affermazione, credo che il cortometraggio possegga una propria dignità di prodotto, alla pari del documentario, e che un filmmaker, così come un documentarista, non debba per forza di cose arrivare un giorno a dirigere un lungometraggio per realizzarsi professionalmente. Il cortometraggio è un’opera finita, non propedeutica a qualcosa di diverso, di più grande. Gli schemi narrativi del cosiddetto “short film” sono diversi da quelli del lungo, e bisogna conoscerli alla perfezione. Non è una questione di durata. Sono prodotti diversi che utilizzano codici diversi. Tuttavia non posso che essere d’accordo sul fatto che i corti non trovano spazio nella distribuzione cinematografica, nè tantomeno in quella televisiva (se non in rari esperimenti effettuati in orari improponibili), quindi non possono essere definiti dei prodotti commerciali. Ma se non si tratta di prodotti commerciali, allora perchè ci si scontra con le stesse problematiche delle grandi produzioni? Non si dovrebbe concedere la possibilità ai piccoli produttori indipendenti di ottenere delle agevolazioni che facilitino le dinamiche di produzione? O almeno di distribuzione? L’unico modo per far conoscere il proprio lavoro è metterlo in rete o presentarlo a un festival. In Italia esistono svariate decine, se non centinaia, di concorsi, festival e/o rassegne di cortometraggi. È un mercato in cui la richiesta (di film) è spesso maggiore dell’offerta

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(i film), tanto che spesso si vedono titoli di cortometraggi selezionati da più festival. Sicuramente per un filmmaker è un modo, forse l’unico, per autopromuoversi e far conoscere agli altri il risultato del proprio lavoro. I canali preferiti per mettere on line il proprio corto sono Youtube e Vimeo. Molto interessante anche la community 242 Movie Tv, dedicata ai professionisti di cinema e televisione indipendente. Vi segnalo poi un’interessante iniziativa di Giovanni Costantino, Alessandra Sciamanna e Daniele Silipo: Distribuzione Indipendente (www.distribuzioneindipendente.it). Come si legge sul sito, si tratta di “una nuova realtà distributiva per il cinema indipendente, d’autore e di genere. Un progetto dinamico e trasversale, nato dalla volontà di promuovere e rilanciare una cinematografia altra, creativa e vitale, che fatica a ottenere la giusta e adeguata visibilità”. In bocca al lupo! * Dal 2007 ha curato le 5 edizioni italiane di “The 48 Hour Film Project”, una competizione internazionale di filmmaking che gli ha dato la possibilità di scoprire e ammirare il talento di centinaia di giovani professionisti della macchina da presa. Qui Enrico Ventrice presenta i progetti, realizzati o in corso di realizzazione, di alcuni dei migliori filmmaker, cercando di capire cosa succede nel mondo della produzione cinematografica indipendente in Italia. Per contatti: enrico.ventrice@gmail.com

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a cura dell’Ing. Davide Moro*

Giochi Pericolosi di Sincronizzazione (GPS) GPS significa “Global Positioning System”, sistema di posizionamento globale (cioè efficace in qualsiasi punto del globo terrestre). Il sistema GPS appartiene alla categoria dei GNSS “Global Navigation Satellite System”, sistemi di navigazione basati su segnali satellitari: “navigazione”, non “sincronizzazione”. È solo una coincidenza? O c’è dell’altro?

Come tante delle storie che vi raccontiamo, anche questa è cominciata in modo casuale con una telefonata. Era appena finita l'estate dello scorso anno, e poco dopo l'IBC incontro una persona che mi dice: "Ho qualcosa di veramente interessante da raccontarti per i tuoi articoli. Quando mi passi a trovare?" L'invito era autorevole, e meritava un riscontro immediato. L'argomento era assolutamente "caldo": i segnali provenienti da alcuni ricevitori GPS avevano talvolta un comportamento "strano". E, talvolta, quasi in corrispondenza dell'istante in cui si verificava il comportamento "strano", si registravano micro-interruzioni del segnale DVB-T. Il nesso era tutto da dimostrare, e a maggior ragione non era chiaro cosa succedesse in quei momenti al ricevitore GPS. Da quell'incontro venni via con molte domande e parecchi pensieri. Nei giorni successivi ognuno avrebbe fatto le sue verifiche e poi ci saremmo risentiti per provare a chiarirci le idee. Passano alcuni giorni, e andiamo a Bolzano per incontrare i tecnici di RAS, l'azienda altoatesina che diffonde programmi in lingua tedesca nei territori della provincia di Bolzano (vedi Broadcast&Production n° 6/2011, pag. 78). Il loro direttore tecnico, Johann Silbernagl ci accoglie così: “Agli inizi del digitale terrestre usavamo anche noi i GPS su ogni sito, ma non ci davano la stabilità che volevamo. (...) Adesso tutti i trasmettitori DVB-T e DAB funzionano in SFN senza essere collegati a ricevitori GPS: e la rete è più stabile di prima”. Eh no. Se due persone di indiscutibile competenza, che non si conoscono, che lavorano per aziende diverse, a distanza di anni hanno rilevato lo stesso fenomeno sulla medesima tecnologia, non può essere solo suggestione. Abbiamo proseguito con l'intervista, ma una settimana dopo eravamo di nuovo a Bolzano, per cercare di capirne di più. E siamo tornati a casa con le idee molto chiare, anche se mancava ancora

un pezzettino per trovare "la quadra". Come nella migliore tradizione, la troviamo per caso, parlando di tutt'altro con un produttore di trasmettitori che ha investito molto nella ricerca e nello sviluppo del proprio GPS. Siamo alla fine di novembre: da allora abbiamo passato molto tempo a documentarci e ad approfondire con esperti del settore quello che avevamo capito. Ma ne è valsa la pena.

Un passo indietro Per capire fino in fondo quello che abbiamo trovato, è però il caso di fare qualche passo indietro. Rispondendo ad esempio ad una domanda: perché qualcuno, ad un certo punto, ha pensato di inserire un ricevitore GPS in una rete per la diffusione di segnali televisivi? La prima applicazione non è stata, come si potrebbe credere, per le reti SFN. Probabilmente la prima comparsa di un GPS in un impianto trasmittente televisivo fu per l'esercizio di impianti secondo il cosiddetto "offset di precisione". Eravamo in piena era dell'analogico, e a volte si riscontrava che nella stessa zona, e sulla medesima frequenza, fosse possibile ricevere il segnale emesso da due diversi trasmettitori, appartenenti ad emittenti diverse. Era possibile mitigare gli effetti di disturbo imponendo ai due trasmettitori una frequenza lievemente sfalsata per la portante video. In questi casi, la tolleranza di frequenza doveva essere di 1 Hertz (D.M. 9 marzo 1994, n. 311, Art. 21-2), aprendo così la porta (per una questione di rapporto prezzo/prestazioni) ai primi GPS in impianto, dai quali si otteneva un segnale a 10 MHz estremamente stabile e preciso che veniva inviato agli apparati di stazione per ottenere la frequenza di emissione desiderata. Con il passaggio al digitale terrestre l’offset di precisione non era più praticabile, e quindi avremmo potuto congedare i ricevitori GPS già in servizio presso gli impianti. Ma la scelta della modalità SFN li ha fatti rientrare dalla finestra (per una trattazione A sinistra: Schema a blocchi della struttura dei segnali GPS. Sotto: schema a blocchi di un Ricevitore GPS

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completa del funzionamento delle reti SFN vi rimandiamo alla rubrica “Osservatorio” pubblicata sul numero 2/2010 di Broadcast&Production). L’impiego di un ricevitore GPS come riferimento di frequenza è accettato addirittura per applicazioni metrologiche, dove la precisione deve essere estremamente elevata. In effetti, ogni satellite del sistema GPS ha a bordo alcuni orologi atomici: quali e quanti dipende dall’epoca in cui lo specifico satellite è stato costruito, ma in ogni caso la precisione è dell’ordine di 1 secondo ogni 30.000 anni. Anche l’orologio più preciso, prima o poi, inizia a derivare, e per questo motivo gli orologi di ciascun satellite vengono riallineati ad un riferimento temporale terrestre di precisione ancora maggiore ogni volta che lo stesso satellite passa sopra ad una delle stazioni di controllo terrestri che governano il funzionamento dell’intero sistema. Per cui, in teoria, utilizzare il GPS come riferimento di tempo e frequenza sembrerebbe una scelta a prova di imprevisto. La pratica, invece, è un po’ diversa. Sapete come funziona un ricevitore GPS? E, soprattutto, il segnale che viene reso disponibile alle uscite “1PPS” e “10 MHz”, da dove arriva? Dal satellite?

Ahi, ahi, ahi… Purtroppo no. Ciascun satellite GPS trasmette continuamente un flusso di dati in pacchetti di 1500 bit, ciascuno dei quali necessita di 30 secondi per essere inviato. Il bitrate è quindi 50 bit/s; se vi sembra bassissimo, avete ragione, ma considerate che viene trasmesso con una potenza di 40 W da 20.000 km di distanza: difficile pretendere di più. Il flusso di dati è continuo, e il protocollo con cui i dati vengono costruiti e trasmessi è degno di un sistema nato per impieghi militari (ne trovate un timido assaggio nell’apposito box, ma sappiate che “dietro” c’è una elaborazione matematica da far girare la testa a chiunque); in ogni caso

non c’è un pacchetto di bit (“burst”) trasmesso ogni secondo, stile Sputnik, come l’espressione 1PPS potrebbe lasciar credere. È uno specifico modulo del ricevitore che si occupa di creare il segnale 1PPS, in base ai dati ottenuti demodulando il segnale ricevuto. Già da questo si capisce come la precisione e la stabilità del segnale 1PPS dipenda dalle caratteristiche del modulo ricevitore. Ci sono moduli con precisione pari a 1 microsecondo, mentre per l’SFN DVB-T le specifiche ETSI prevedono una granularità minima di 100 nanosecondi. Le radio GPS attuali sono in grado di fornire l’1PPS con un’incertezza inferiore ai 50 nanosecondi. Ma l’1PPS non arriva dal satellite, viene creato sulla Terra: quindi non è intrinsecamente lo stesso per tutti i ricevitori, come sarebbe invece se il segnale arrivasse direttamente dal cielo. Nemmeno il 10 MHz arriva direttamente dai satelliti GPS; l’oscillatore di bordo è tarato a 10,23 MHz “terrestri”, (un po’ meno sul satellite, per effetto della relatività), e questa frequenza viene moltiplicata per ottenere le due frequenze a cui il satellite trasmette i propri messaggi verso Terra. Anche il segnale 10 MHz viene quindi “costruito” dal ricevitore, partendo dal segnale 1PPS. Capiamo come. Tipicamente chi vuole costruire un apparato GPS da utilizzare come riferimento di tempo e frequenza, si affida ad un modulo RF/demodulatore (prodotto da un costruttore specializzato) che riceve i segnali dai diversi satelliti, effettua una lunga e complessa serie di calcoli, e restituisce una stringa di dati (“burst”) secondo un clock che tipicamente può essere impostato dall’esterno. Per comodità il modulo ricevitore viene istruito per inviare una stringa di dati ogni volta che l’orologio interno del modulo stesso (che si è nel frattempo “agganciato” a quello dei satelliti ricevuti) indica che è trascorso 1 secondo. 1PPS, appunto, ma potrebbe essere un impulso ogni 30 secondi, ogni due minuti, e così

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O S S E R VATO R I O S W I TC H O F F ▲ ▲ ▲ Schema della rete mondiale di esercizio del sistema GPS via. A valle del modulo ricevitore si trova la parte progettata e costruita dal produttore dell’apparato GPS. Il segnale 1PPS viene utilizzato per disciplinare un oscillatore controllato, generalmente un VCXO (controllato in tensione) che funziona a temperatura stabilizzata per migliorarne la precisione. L’oscillatore genera un segnale alla frequenza di 10 MHz: una volta si sarebbe detto 10 megacicli, perché l’onda sinusoidale compie dieci milioni di cicli completi al secondo. Potremmo dire che in un secondo la sinusoide passa per lo zero dieci milioni di volte “in salita” (all’inizio di ogni ciclo) e dieci milioni di volte “in discesa” (a metà di ciascun ciclo). Quando il sistema di controllo riceve un impulso del segnale 1PPS, inizia a contare le oscillazioni del segnale proveniente dall’oscillatore. Di fatto, conta le volte che la sinusoide passa per lo zero “in salita”. Quando arriva il successivo impulso del segnale 1PPS, se il circuito di controllo ha contato esattamente dieci milioni di oscillazioni, sorride soddisfatto: il suo protetto sta marciando esattamente a 10 MHz. Se invece ne ha contata una di più, o una di meno, prende nota e passa alla fase successiva. In questo momento la sorte della vostra rete SFN può essere in pericolo.

Un passo avanti… Quale è la fase successiva? Dipende da chi ha costruito l’apparato, dagli scopi che si è posto, e, anche, dalla sua bravura. Immaginate di osservare da lontano un grande albero, e vedere cadere una foglia. Potete scegliere di reagire in vari modi. Ad esempio potreste pensare che una foglia è solo una foglia, e vale la pena di vedere se e quando ne casca un’altra prima di decidere il da farsi. Oppure potete pensare che sta per cadere l’albero, e allora vi precipitate ad assicurarlo con una fune, tendendola con una gru dalla parte opposta a quella dove è caduta la foglia. Così facendo, però, l’albero potrebbe inclinarsi dal lato della fune, e perdere altre due foglie. Quindi, a rigore, bisognerebbe mollare la fune e correre dalla parte opposta per tirare l’albero dall’altro lato. Eccetera. In sostanza si tratta di decidere quale è la soglia di intervento del regolatore, e con quale velocità il segnale di controllo deve riportare la frequenza al valore prestabilito. Idealmente la soglia di controllo dovrebbe essere pari a zero, e la velocità infinita; ma gli oscillatori controllati sono come grandi alberi, possenti e maestosi, ma un po’ rinsecchiti: a trattarli 36 36 BB RR O O AA D D CC AA SS TT

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con troppa irruenza possono reagire male. Come per tante altre cose, si tratta di trovare un buon compromesso. Ammettiamo per un attimo di esserci riusciti.

… facendo molta, ma molta attenzione! Qui c’è la seconda trappola, la più subdola e la più insidiosa. Lo scopo di un riferimento di frequenza è di essere costantemente il più possibile vicino al valore di frequenza nominale. Cioè: parto a 10 MHz, dopo un po’ leggo 10 MHz e un nonnulla in più. Correggo e riporto a 10 MHz. Passa un po’ di tempo, e leggo di nuovo 10 MHz e un’inezia in più. Correggo e riporto a 10 MHz. Eccetera. Per un sistema che deve fungere da riferimento di frequenza, sembra tutto perfetto. E invece basta ripetere questa cosa per un numero sufficiente di volte e la vostra rete SFN va a gambe all’aria. Vediamo perché. Bisogna prenderla un po’ alla larga, e fare ricorso ad un esempio. Prendiamo una vasca da bagno, mettiamo il tappo allo scarico e apriamo il rubinetto. Il livello dell’acqua comincerà a salire. Quando è arrivato a metà altezza, togliamo il tappo e lasciamo libero lo scarico. Possono succedere tre cose: 1) dal rubinetto aperto entra più acqua di quanta ne esce dallo scarico, e il livello dell’acqua continua a salire. 2) dal rubinetto entra meno acqua di quella che esce dallo scarico, e la vasca si vuota. 3) dal rubinetto entra esattamente la stessa quantità di acqua che esce dallo scarico, ed il livello nella vasca resta costante. Il buffer del modulatore funziona esattamente allo stesso modo. Una rete in modalità SFN prevede che le informazioni che giungono al trasmettitore dalla rete di distribuzione non vengano immediatamente trasmesse, ma rimangano immagazzinate in una memoria locale (chiamata appunto “buffer”) per il tempo necessario ad essere trasmesse al momento stabilito. Diciamo che mediamente devono “aspettare” per un tempo pari al ritardo che in sede di pianificazione di rete è stato deciso per quello specifico trasmettitore: lo scopo è allineare in fase le emissioni dei diversi impianti che insistono sulla medesima area di servizio. Bene. La velocità con cui i dati arrivano al trasmettitore (cioè la velocità con la quale vengono scritti nel buffer) è imposta dal sistema di Head-end, che aggrega i diversi contenuti secondo il bit-rate complessi-

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vo desiderato (la rete di distribuzione si può in questo momento consiquesto possa accadere? Si e no. A seconda delle scelte effettuate dal derare come un “tubo” che introduce solamente un ritardo fisso). progettista, il buffer di memoria presente su un generico modulatore L’Head-end ha un proprio master clock: il segnale a 10 MHz che propotrebbe essere costituito da più parti fisicamente distinte: in sostanza, viene dal riferimento di frequenza utilizzato in quella sede. da diversi blocchi di memoria. La somma delle capacità è comunque La velocità con la quale gli stessi dati escono dal buffer in teoria sarebpari alla capacità complessiva, ma per migliorare la velocità complessiva be nominalmente identica alla precedente: ma siccome il master clock dell’apparato senza incorrere in costi eccessivi è possibile installare un del modulatore è il riferimento a 10 MHz disponibile in impianto, se i blocco di memoria ad alta velocità, ma di capacità ridotta, e un secondue riferimenti a 10 MHz viaggiano a frequenze anche solo leggermendo blocco di grande capacità ma di velocità più bassa. Se la memoria te diverse, il buffer prima o poi o si svuota o si satura. Proviamo a guarnon è omogenea, di solito per mandare in tilt il modulatore è sufficiendare la Tabella 1. Il riferimento di frequenza locale costituisce il master te che si saturi il primo blocco. Quello di capacità più piccola. clock di ciascun sito. Se la frequenza è diversa, i due “orologi” viaggiano Una possibile obiezione potrebbe essere: si, ma tu hai considerato un a velocità diverse. Supponiamo, esagerando, che l’”orologio” del moduerrore costante e permanente fra i due riferimenti a 10 MHz, in realtà il latore vada il 10% più lento dell’”orologio” dell’Head-end, e per comodità supponiamo che ciascun MegaFrame duri esattamente 1 secondo. All’istante zero arriva il primo MegaFrame, chiamato MF1. L’istruzione per il modulatore è: aspetta a trasmettere fino all’istante con t=1s. MF1 viene immagazzinato nel buffer. Quando per l’head-end siamo a 1s, arriva MF2. Per il modulatore, però, siamo solo a 0,91 s, e anche MF2 va nel buffer. Per l’headend siamo a 1,1s, e per il modulatore siamo a 1s. MF1 viene trasmesso e nel buffer rimane solo MF2. Per l’head-end siamo a 2s, e arriva MF3, che viene immagazzinato nel buffer. Eccetera. Capite che, a lungo andare, il buffer si satura senza alcuna possibilità di scampo. Tabella 1: accumulo nei buffer SFN Pensate che il buffer sia troppo grande perché

Campagna promozionale Schomandl In In concomitanza concomitanza col col NAB NAB 2012 2012 ee l’introduzione l’introduzione dell’opzione dell’opzione DVBDVBT2 T2 la la Schomandl Schomandl ha ha deciso deciso di di effettuare effettuare una una campagna campagna di di “trade “trade in” atta a rinnovare la strumentazione per la verifica e l’installain” atta a rinnovare la strumentazione per la verifica e l’installazione zione di di apparati apparati broadcasting. broadcasting. A A partire partire dal dal 1/4/2012 1/4/2012 fino fino al al 31/10/2012 31/10/2012 per per chi chi acquista acquista l’ADAM l’ADAM 3000 3000 ee restituisce restituisce un un misuratore misuratore di di campo campo usato usato di di qualsiasi qualsiasi priprimaria marca *, avrà diritto ad uno sconto pari al 20% sull’acquisto maria marca *, avrà diritto ad uno sconto pari al 20% sull’acquisto del del nuovo, nuovo, compresi compresi gli gli eventuali eventuali optional optional CARATTERISTICHE ADAM 3000 : - Analisi DVB-T/T2 (opt), DVB-S/S2, DVB-C , FM e gestione del multi stream in DVB-S2 (opt). - Analisi di spettro in real time fino a 3 GHz con markers per la misura di channel power e schoulder automatica. - Costellazione, MER, MER vs Carrier, BER C/F, Echi entro e fuori intervallo di guardia e funzione Automeasure - Transport Stream, NIT e summary page - Connettori ASI in e ASI out - OCXO e connettore per external Sync (opt) - Completamente remotizzabile via LAN (opt) - Portatile, alimentazione a batterie (durata 4 ore) e a 220 V AC

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O S S E R VATO R I O S W I TC H O F F ▲ ▲ ▲ GPS è in grado di rendersi conto dell’errore e periodicamente si corregge. Se il modulo ricevitore funziona bene, è sicuramente vero. Ma purtroppo non basta. Ringrazio l’Ing. Bruno Sacco del Centro Ricerche RAI di Torino per l’esempio che segue. Supponiamo di avere due orologi, perfettamente sincronizzati. Ad un certo punto uno dei due accelera e, ovviamente, le sue lancette vanno più veloci. Dopo un po’ uno dei due orologi è cinque minuti “avanti” rispetto all’altro. In quel momento me ne accorgo, e rimetto a posto la velocità dell’orologio che va di fretta. Da quel momento in poi i due orologi marceranno di nuovo alla stessa velocità, ma uno dei due rimane sempre cinque minuti “avanti” rispetto all’altro. Il ricevitore GPS fa esattamente questo: dovendo assicurare un segnale 10 MHz il più possibile preciso, cerca sempre di riallineare la frequenza (omologa della velocità nell’esempio considerato) al valore nominale. Ma non rimette a posto le lancette dell’orologio. Per cui il mio buffer si sarà svuotato o riempito per una quantità pari all’equivalente del maggiore o minore “spazio” percorso dall’ “orologio” del modulatore rispetto all’”orologio” dell’Head-end (spazio = velocità x tempo). Consideriamo che, per come sono fatti, i quarzi degli oscillatori tendono ad avere un comportamento costante. Se uno è stabile, tenderà ad essere stabile. Se un altro tende ad andare “veloce”, tenderà sempre ad andare veloce. Supponiamo che l’oscillatore presente nel GPS dell’Head-end sia tendenzialmente “stabile”. Se l’oscillatore del GPS di impianto si è trovato ad essere l’orologio più veloce, è molto probabile che per tutta la sua vita continuerà ad avere la tendenza ad andare più veloce della frequenza nominale. Per cui saranno necessarie continue correzioni, ciascuna di valore infinitesimale e tale da rispettare appieno le specifiche di quell’apparato e del sistema GPS in genere. Ma le specifiche del GPS si riferiscono solamente allo scostamento di frequenza (la differenza di “velocità”), e non all’errore accumulato (lo “spazio”, pari all’errore medio di velocità moltiplicato per il tempo totale di osservazione). Se due automobili partono allineate procedendo nella stessa direzione, e una delle due ha una velocità media superiore di 1 m/h rispetto all’altra (un metro all’ora, avete capito bene), dopo un’ora quella più veloce precederà l’altra di 1 metro, ma dopo una settimana sarà davanti di quasi duecento metri. Il buffer si riempie o si svuota per l’errore accumulato o, se preferite, per l’integrale nel tempo della funzione errore. E quando si riempie o si svuota, il modulatore reagisce male: si va da una micro-interruzione di segnale, al restart completo. Diversi secondi di nero, per capirci. La normativa ETSI di riferimento, la TS 101 191, è molto criptica in quanto si limita a richiedere la sincronia di emissione fra i vari nodi della rete con una tolleranza di 100 nanosecondi. Nessuna indicazione esplicita è data sul mantenimento della coerenza di fase tra 10MHz ed 1PPS e quindi sulle modalità di conservazione della fase assoluta o sulle condizioni per consentire od inibire la disponibilità di tali segnali. Ad esempio non si trovano indicazioni sulle modalità di gestione dell’hold-over. È altresì vero che la modalità estensiva con cui si è fatto uso delle reti SFN in Italia non era prevedibile al momento della stesura delle specifiche, che sono ferme a quasi dieci anni. Ci sono poi i casi di imprecisioni localizzate dei sistemi GPS. Alcuni costruttori di apparti GPS, anche confrontandosi con i broadcasters, si sono resi conto della problematicaI maggiori broadcaster sono ben consapevoli di tutto quanto sopra, e da diversi mesi hanno iniziato studi approfonditi ed osservazioni sistematiche di quanto accade e hanno intrapreso iniziative per migliorare i loro apparati GPS nel tempo. Confrontando ad esempio il numero di colpi di clock a 10 MHz generati da un apparato GPS con i colpi del clock generato da un orologio atomico di elevatissima precisione, si riscontra che periodicamente fra i due riferimenti si verificano come degli “scatti” localizzati. Dato per affidabile l’orologio atomico di riferimento, era come se il GPS prendesse improvvisamente una serie di colpi di clock in più o in meno. 38 38 BB RR O O AA D D CC AA SS TT

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Tutti insieme, e poi ogni cosa riprendeva a funzionare senza problemi. Indagini estensive di questo fenomeno hanno portato ad evidenziare che lo stesso può verificarsi tipicamente in due circostanze: quando un satellite della costellazione GPS “tramonta” rispetto alla posizione di installazione e in caso di hold-over (perdita del segnale GPS, ad esempio per disturbi od interferenze). Se provate a pensare a quante volte al giorno si osserva il “tramonto” di uno dei 24 satelliti della costellazione GPS dalla posizione di installazione, capite bene la portata del fenomeno. Anche questi colpi di sfasamento vanno ad incrementare l’errore accumulato.

Non è finita qui Qualcuno potrà obiettare che la vasca da bagno di prima non potrà mai traboccare, perché c’è il foro di “troppo pieno”. Un modulatore, invece, mica ha il “troppo pieno”. Ce l’ha. E ha perfino il “troppo vuoto”. Dicevamo che in un apparato GPS il segnale 1PPS arriva direttamente dal modulo ricevitore dei segnali radio satellitari, mentre il segnale 10 MHz viene ottenuto disciplinando un oscillatore a 10 MHz con il segnale 1PPS. All’interno del transport stream che deve essere trasmesso vengono inseriti sia i dati corrispondenti ai contenuti video e audio da trasmettere, sia una serie di “pacchetti” contenenti informazioni e istruzioni di sistema. Con la modalità SFN viene inserito un particolare pacchetto, chiamato MIP (MegaFrame Initialization Packet), che contiene i dati necessari a ogni trasmettitore per determinare quando è il momento di trasmettere quel determinato MegaFrame. Ci sono in particolare due valori inseriti nel MIP che indicano, rispettivamente: il numero di impulsi di clock a 10 MHz trascorsi dall’ultimo PPS ricevuto (“STS”, Synchronization Time Stamp) e il numero di pacchetti che mancano all’inizio del prossimo MegaFrame (“Pointer”). Il modulatore legge questi dati, e può correlare i colpi di clock dell’oscillatore locale con la “distanza” dall’ultimo 1PPS ricevuto e con la posizione del pacchetto all’interno del MegaFrame. Se esiste una differenza apprezzabile (una frazione dell’intervallo di guardia, in più o in meno) fra la posizione nominale del MIP e quella effettivamente rilevata, a seconda dei costruttori il modulatore può essere forzato a riavviarsi, perché viene meno la certezza di garantire il rispetto dell’intervallo di guardia in area di servizio. Altri istanti di nero. GPS significa “Global Positioning System”, sistema di posizionamento globale (cioè efficace in qualsiasi punto del globo terrestre. Il sistema GPS appartiene alla categoria dei “Global Navigation Satellite System”, sistemi di navigazione basati su segnali satellitari: “navigazione”, non “sincronizzazione”. È sicuramente vero che, da specifiche, un apparato GPS ben realizzato può garantire una precisione puntuale di frequenza ragguardevole, e sicuramente ad un costo molto interessante. Per applicazioni che richiedono un riferimento puntuale (ad esempio un laboratorio di misure elettriche) è sicuramente perfetto. Rimangono a nostro avviso da considerare attentamente le implicazioni che comporta sincronizzare fra loro una pluralità di stazioni anche molto distanti fra loro, e asservite ad apparati GPS differenti. Stazioni che, in aggiunta, operano in una modalità (il digitale terrestre SFN) che è per sua natura più sensibile all’errore cumulato che all’errore puntuale.

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* Davide Moro si occupa della gestione di progetti operativi o strategici (comunicazione, metodi e strumenti per la gestione e l'ottimizzazione di processi aziendali, e la gestione del cambiamento). Ha lavorato per grandi società, tra cui Rai Way. Attualmente esercita la libera professione come consulente nel mondo Broadcasting. Per contatti:editor@broadcast.it

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Queste pagine sono realizzate in collaborazione

I top di gamma e gli economici di vero interesse

con la redazione di Radio World

Questa volta c’è tanto pane per i denti (ma forse dovremmo dire le orecchie) dei fonici! Una rassegna che racconta case histories interessanti per applicazioni ambiziose, accanto ad una intelligente analisi, da pagina 54, di Curt Yengst, tecnico di un’emittente radio statunitense, dei software più economici ed opensource disponibili sul mercato, che tuttavia possono ben soddisfare gran parte delle esigenze

Wide Orbit per Motor Racing Network Stabilità, flessibilità e un buon servizio di assistenza erano le tre cose desiderate da Motor Racing Network di Concord, in Nuova Carolina, quando ha deciso di rimpiazzare il suo sistema d’automazione. Motor Racing Network fornisce programmi a 650 stazioni affiliate e al canale NASCAR di Sirius/XM, con la cronaca diretta delle gare automobilistiche. A differenza di una normale stazione radio, l’attività di MRN si svolge in diversi luoghi: presso lo studio principale di Concord e presso diversi circuiti automobilistici in tutti gli Stati Uniti. Abbiamo tre mezzi mobili, che usiamo come vere e proprie “sedi” quando ci sono le gare NASCAR, mentre lo studio di Concord viene utilizzato per l’emissione dei programmi di formato lungo.

In questa guida parliamo di: Abelton ............................................................pag. 54 Acoustica.........................................................pag. 56 Arrakis...............................................................pag. 50 Audacity...........................................................pag. 56 Axel Technology ..........................................pag. 50 Broadcast Electronics ................................pag. 52 BroadView ......................................................pag. 54 BSI ......................................................................pag. 42 Enco...................................................................pag. 44

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Goldwave........................................................pag. 58 IK Multimedia...............................................pag. 58 iMediaTouch..................................................pag. 46 JT Communications...................................pag. 49 Mediatron.......................................................pag. 54 Music1..............................................................pag. 48 N-Track.............................................................pag. 56 NCH ..................................................................pag. 56 Netia .................................................................pag. 49

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NOA..................................................................pag. 50 Powergold.......................................................pag. 52 Pristine Systems...........................................pag. 52 RadioTraffic....................................................pag. 45 RCS ....................................................................pag. 46 Sony Creative................................................pag. 56 Sourcefabric...................................................pag. 48 WideOrbit ......................................................pag. 40

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Con la Sincronizzazione... ...non si scherza! Differenze a tutto gas A collegare tra loro tutte queste attività c’è il sistema d’automazione WideOrbit Automation for Radio. Si interfaccia direttamente con il sistema Axia di instradamento dei segnali audio e lo usiamo per riprodurre i sottofondi sonori e gli spot nazionali durante i programmi. Controlla anche dei dispositivi hardware mediante GPI, da noi usati per inviare agli affiliati i comandi che fanno partire ID, liner e caroselli pubblicitari locali. Una delle cose più eccitanti è prepararsi per la cronaca di una gara Nascar. Uno dei nostri studi mobili viene mandato al circuito qualche giorno prima della gara. Mentre il mezzo mobile è per strada, il nostro incaricato alla programmazione che fa base a Concord, mediante Traffic di WideOrbit, prepara la scaletta pubblicitaria per la gara. Gli spot saranno trasmessi durante la gara e sarà anche possibile riprodurre altro materiale preregistrato. Utilizziamo la tastiera rapida “hot keys” per eseguire precise sequenze sonore in concomitanza con l’esposizione della bandierina verde, di quella rossa e di altri eventi sul circuito. Le gare di auto creano una forte energia e talvolta occorre modificare “al volo” la programmazione fatta: il fonico nel mezzo mobile ha il Playlist Editor aperto, noi facciamo la modifica al palinsesto e lui ce l’ha subito visibile nel suo WideOrbit. A fine gara il mezzo si sposta verso il prossimo circuito automobilistico e i log di quanto trasmesso vengono mandati allo studio centrale per la riconciliazione degli orari, operazione che richiede 10 minuti a fronte delle due o tre ore a settimana che impiegavamo con il sistema precedentemente in uso. I nostri tecnici amano queste comodità e abbiamo installato schermi tattili di grandi dimensioni negli studi mobili. In quanto cliente di SS32, sapevo che WideOrbit avrebbe fornito l’assistenza di persone competenti, e accessibile: così è stato. Non dobbiamo mai attendere troppo a lungo le risposte alle nostre richieste e questo è motivo di grande soddisfazione. Per informazioni: www.wideorbit.com

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BSI Op-X è un successo per i fan di Atlanta Visione, pianificazione e implementazione. Questi sono i passi minimi necessari a completare la maggiore parte dei progetti. La visione era quella di spostare le tre stazioni di sport di Dickey Broadcasting Co. – WCNN(AM), 680 The Fan, WFOM(AM), 1230 The Fan 2 e WIFN(AM), 1340 The Fan 3 – in una nuova sede, insieme alle stazioni di Cumulus Media Atlanta WWWQ(FM), Q100, WNNX(FM), Rock 100.5 e WWWQ-H2(FM), 99X. Il piano era quello di traslocare gli studi di tutte e tre le stazioni, oltre agli uffici programmazione, vendite e pubblicità, senza interrompere l’attività nemmeno un istante. L’implementazione è stata resa possibile dal lavoro di squadra e dalla collaborazione di ciascuna delle persone coinvolte.

utilizzati per i prepartita o per gestire la rete di Atlanta Braves baseball, Atlanta Hawks basket e, uno o tutti e tre gli studi, per i segnali di Dickey Broadcastig. La chiave del successo nel realizzare questo lavoro è stata l’installazione della rete audio WheatNet-IP e del sistema di automazione Op-X di Broadcast Software International. Dovevamo sostituire i mixer Harris Pacific Research & Engineering RMX della vecchia sede di Dickey Broadcasting. Eravamo in grado di installare una nuova console Wheatstone Evolution 6 con tre componenti WheatNet IP Blade nella sala regia dello studio “talk” di 680 The Fan. Abbiamo installato i WheatNet IP Blade in due studi di produzione e tre Blade nel centro di coordinamento tecnico. Questa rete IP consente a ciascuna delle tre stazioni di Dickey Broadcasting di essere in onda da uno qualsiasi di questi tre studi oppure di trasmettere palinsesti non autoprodotti, con ESPN o Fox Sports e Op-X. Dal punto di vista della produzione, Op-X offre un metodo più facile per trasferire i file dal server e costruire i clock per i programmi in diretta e per quelli trasmessi in automazione. L’Op-X File Manager permette di gestire i file WAV sul PC locale e gli spot presenti sul file server, allo stesso tempo. Localmente, si possono assegnare i titoli

Pianificazione Dopo parecchie versioni di un piano di consolidamento, era stato deciso che avremmo costruito uno studio “talk” aggiuntivo e rimodellato altri cinque studi, per renderli funzionali. Il solo modo che avevamo per realizzare tutto ciò, era dotarci di studi multifunzionali. Durante il mattino, la maggiore parte degli studi è utilizzata per la produzione degli show. In tarda mattinata, alcuni di essi passano alla produzione degli spot, degli elementi sonori di immagine e dei voice-track. Alla sera, gli studi possono essere

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degli spot, i codici ISCI (se necessari per l’archivio degli spot), impostare le date e le ore di inizio e fine campagna e i suoni che segnalano le sequenze pubblicitarie. Sul file server, si possono editare il titolo e le date di qualsiasi file audio senza doverlo trasferire nuovamente sul PC. Si possono anche trasferire grandi gruppi di file simultaneamente e assegnare la distribuzione dell’audio in un preciso contenitore per la rotazione (o “cart”), quando i file vengono trasferiti al server. L’Op-X Clock Builder è molto più intuitivo degli altri programmi di automazione simili e permette di realizzare e gestire con facilità i clock di ogni segmento del palinsesto. Per le stazioni che usano l’automazione, i programmi via satellite si possono riportare nel Clock Builder, così da potere leggere ed utilizzare le chiusure di contatto originate dai relè di un ricevitore satellitare. Questo permette di commutare l’audio da più satelliti anche in modalità automatica e senza un assistente in regia, anche per i formati parlati più complessi, come le notizie o i programmi sportivi. Il programma Op-X Import/Manage offre un modo rapido e semplice per importare i log di spot e musica nel file server di Op-X. Se i clock della vostra stazione coincidono con il file esportato dal programmatore della pubblicità, un’intera giornata viene caricata sul server in pochi istanti. È anche possibile editare e modificare il log dopo che è stato inserito nel file server, potendo così aggiungere o rimuovere elementi che potevano non essere nel clock iniziale. Se volete semplificarvi la vita e cercate affidabilità, usate Op-X e non avrete problemi. Rob Jenners è Direttore di produzione a WCNN(AM) Per informazioni: www.bsiusa.com

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La radio che guarda il suo DAD Enco crescere “Stazione radio intelligente, matura e affidabile cerca rapporto a lungo termine con sistema di automazione…”. Se ci fossero annunci personali su queste pagine, ne avremmo sicuramente letto uno così. Il 16 Giugno 1993, WGUC(FM) di Cincinnati ha rimpiazzato i riproduttori a nastro con un nuovo sistema di automazione digitale chiamato DAD (Digital Automation Delivery) di una società chiamata ENCO Systems. WGUC(FM) era una nota emittente che trasmetteva musica classica e programmi di NPR da 30 anni, ma Enco, il produttore di DAD, stava solo iniziando l’attività: WGUC era il suo undicesimo cliente. Le apparecchiature, all’inizio, consistevano in un server Novell e tre stazioni di lavoro basate su DOS, senza memoria di massa al loro interno. Partivano con un floppy drive e si collegavano al server per riprodurre l’audio che esso conteneva. È stato utilissimo per trasmettere promo, basi ecc., ma… la musica? Lo spazio per salvare i file era costoso e solo nel 1999 abbiamo comprato un sistema RAID da 300 GB da attaccare al nostro server Novell. Non era ancora tutto lo spazio che sarebbe servito per digitalizzare il nostro archivio, ma siamo riusciti a metterci una buona parte della paylist attiva, comprimendola in mpeg2.

Entro il 2011 le nostre stazioni di lavoro (comprese quelle acquistate da WVXU) avrebbero raggiunto il termine del loro ciclo di vita. L’hardware non era più supportato dall’ultima versione dei software. Abbiamo iniziato a riconsiderare cosa fare, e come, e abbiamo contattato molti venditori per capire come avrebbero soddisfatto i nostri desideri. Alla fine è stata nuovamente scelta Enco per il nostro sistema di automazione. La decisione è stata presa dopo avere valutato prezzo, capacità e assistenza. Avevamo già il software, il che ha aiutato a contenere i costi. Patrik Campion, il nostro commerciale, è stato anche di aiuto nell’aiutarci a ottenere le condizioni economiche più favorevoli. Un’installazione di DAD può essere semplice o complessa, a seconda di quel che vi serve. Fino a qui, le nostre erano state una via di mezzo. Con quest’ultima, abbiamo – almeno dal punto di vista tecnico – un sistema complesso. Ecco perché era cruciale considerare anche l’assistenza clienti, per prendere la decisione d’acquisto. La nostra ultima versione di DAD si può dire che, a differenza del passato, non abbia più limiti di spazio su disco. Abbiamo un server da 8 TB che funziona da archivio centrale per tutto

Cambiamenti Nel 2005 sono avvenuti grandi cambiamenti all’interno e all’esterno della nostra organizzazione. Abbiamo comprato WVXU(FM) dalla Xavier University. Quindi, i responsabili hanno deciso di dedicare interamente alla musica classica WGUC e fare di WVXU una stazione interamente talk, con i contributi di NPR. Allo stesso tempo, Public Radio Satellite System stava preparandosi a lanciare il suo nuovo sistema di distribuzione dei programmi, ContentDepot. Abbiamo rimpiazzato il vecchio “mulo”, il server Novell, con un nuovo server Windows da 1.2 TB per soddisfare le necessità di archiviazione audio delle due stazioni e del nuovo sistema ContentDepot. 44 B R O A D C A S T

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l’audio. Invia questo audio, attraverso l’utility Gateway di Enco, alle stazioni di messa in onda che hanno 4,5 TB di disco per la riproduzione dell’audio locale. L’utility Cutserver funziona come un vigile urbano e controlla questo movimento e l’aggiornamento del database. Questa impostazione è stata scelta perché la musica classica e il ContentDepot possono causare problemi di larghezza di banda, considerata la mole dei file in gioco. L’utility Watchdog tiene d’occhio i componenti vitali e, se smettono di funzionare, li riavvia. Usando un’utility di un produttore terzo chiamata KaVoom, possiamo accedere a qualsiasi stazione di lavoro DAD o al server da un’altra stazione di lavoro. Questo ci permette di monitorare e far funzionare più studi da un’unica postazione. È da 18 anni che abbiamo iniziato ad usare DAD. Da allora, le nuove tecnologie hanno continuato ad entrare nel mondo della radio. Grazie alla sua potenza e alla sua flessibilità, DAD è stato in grado di assorbire questi cambiamenti e fare molto di più di quel che ci eravamo immaginati. Siamo fiduciosi che DAD continui ad evolvere e soddisfare le richieste degli editori radiofonici. Mike Mcaninch è Manager presso Cincinnati Public Radio Per informazioni: www.enco.com

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Radiotraffic.com e Good Karma Good Karma Broadcasting LLC è stata costituita dal suo presidente e CEO Craig Karmazin nel 1997. Good Karma lavora con passione e competenza nel mondo dello sport. La prima impresa nel 2003 fu quella di acquistare una radio in AM a West Palm Beach, ma attualmente il gruppo vanta otto stazioni affiliate a ESPN, di cui sette in mercati cosiddetti “top 100”.

Sviluppi Quella che è iniziata come sola emittente radio, è poi cresciuta come impresa impegnata nel marketing, con esperienza in abito digitale e mobile, negli eventi, nelle radio, nelle collaborazioni con le emittenti Tv, nelle sponsorizzazioni e per la promozione di personaggi famosi. Un ruolo chiave in tutto ciò è la contabilità; soprattutto in un’azienda che – come tante – cerca di contenere i costi. Abbiamo iniziato a cercare un sistema gestionale circa un anno fa, provandone molti, tra cui, finalmente, RadioTraffic.com

Il fattore determinante che ci ha portati alla decisione finale è stato il costo. A confronto di altri sistemi, ho chiesto, «come può essere giusto questo prezzo»? Ebbene: si è dimostrato funzionare per noi e con noi. Mentre provavamo RadioTraffic.com, il dimostratore ci ha informati di come sarebbe stato veloce da installare e ha detto che avremmo imparato ad usarlo in sole 12 ore. Sei presone hanno dedicato le loro sere e i fine settimana all’inserimento dei contratti e dei bilanci precedenti. La conversione ha richiesto poco più di tre settimane, non male considerato il database dei nostri partner e i contratti che dovevamo inserire. È stato tutto piuttosto semplice. Per certo, una bella funzione che offre RadioTraffic.com è una pagina web tipo forum. Utile a un’azienda per vedere come le altre si organizzano e come fare cose simili in modi diversi. Si possono anche inserire suggerimenti per gli sviluppatori di RadioTraffic.com. In ogni mercato, il nostro gruppo

radiofonico ha necessità diverse: addirittura il log richiesto dai responsabili delle diverse stazioni è differente. Mediante i forum e le e-mail, abbiamo inviato agli sviluppatori le indicazioni per aiutarci a risolvere le nostre specifiche necessità.

Fatturazione elettronica La fatturazione elettronica è, per me, il miglior modo di risparmiare tempo. Pur non avendone ancora sfruttato appieno le potenzialità, stimiamo che ci porterà a risparmiare il 50% della carta e dei costi. Con, in più, il rispetto per l’ambiente, a cui anche i nostri partner sono sensibili. Basta un click per inviare in e-mail le fatture mensili. Con un altro click parte l’importo delle fatture alle agenzie, per la compensazione pattuita. Senza sforzo alcuno. Chi programma la pubblicità usa l’opzione con cui si possono assegnare dei colori alle diverse categorie merceologiche, in modo da evitare

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conflitti quando si programmano gli spot nei caroselli. Si possono effettuare, un po’ per volta, le operazioni che prima bisognava fare tutte insieme alla fine del mese. La fatturazione mensile, che prima occupava circa 8 persone per 40 ore, adesso si completa in 15 ore. RadioTraffic.com ha, infine, un’altra funzione utile: la firma elettronica e il timbro a sigillo notarile sulle fatture. È un altro 50% di lavoro risparmiato, anche in questa attività, che prima andava fatta manualmente. Devo tornare al vecchio sistema solo per le ricerche nello storico delle spese e qualche rapporto. Mi chiedo come abbiamo fatto a usarlo per 11 anni! Avere la possibilità di entrare in un computer e scaricare RadioTraffic.com lo rende di facile impiego dovunque ci si trovi! Jill Cullen è Business Manager presso Good Karma Broadcasting Per informazioni: www.radiotraffic.com

Debutta la versione 4.2 di OMT iMediaTouch È disponibile una nuova versione del software di automazione iMediTouch di OMT. Le nuove funzioni di iMediaTouch 4.2 comprendono il supporto per Windows7, collegamenti rapidi ad una varietà di siti di social network, funzione auto-duck per la regolazione dei liner EOM, una nuova visualizzazione della libreria audio nel modulo On-Air, lo schermo della libreria come strumento tra quelli disponibili per la gestione del palinsesti, tabulazioni “Info” e “Backsell” aggiunte al voicetraking e una funzione “wildcard” aggiunta a

iMediaImport per scaricare centinaia di elementi audio da siti FTP esterni utilizzando semplicemente i tag id3. OMT ha anche aggiunto funzioni alla sua applicazione iMediaArchive, progettata per le grandi stazioni radio che desiderano disporre dell’archiviazione di massa e di funzioni di ricerca superiori con campi come compositore, solista, conduttore ecc. Gli utenti possono caricare il contenuto sonoro a partire dallo schermo della libreria di iMediaArchive e inserire i file nel palinsesto di trasmissione del MediaTouch. I conduttori possono anche creare scalette orarie con iMediaArchive, quindi caricarle nell’iMediaTouch semplicemente evidenziando l’ora in cui vogliono che vengano inserite. Per informazioni: www.imediatouch.com

Zetta funziona con GSelector e Aquira musicale GSelector di RCS, RCSnews e il sistema di programmazione pubblicitaria Aquira. Aquira fornisce l’accesso in tempo reale alle vendite e ai dati d’archivio e una gamma di opzioni per la programmazione, la fatturazione e i report. Aiuta gli utenti a gestire i

RCS afferma che il sistema di automazione Zetta è solido ed è progettato in modo semplice e chiaro, con un’interfaccia utente impostata in modo che chi lo utilizza per la prima volta se la cavi bene, senza dovere seguire dei corsi per imparare ad usarlo. Zetta si integra con il programmatore 46 B R O A D C A S T

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clienti, le proposte e i contatti con i clienti da parte dell’ufficio commerciale. La piattaforma, scalabile, supporta singole stazioni, molteplici stazioni e gruppi di stazioni con sedi diverse, gestibili in modo centralizzato. Un database sicuro permette agli utenti di gestire la programmazione e la

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fatturazione degli ordini di pubblicità su più stazioni a partire da una sede centrale. I contatti vengono processati dall’inserimento dell’ordine fino alla fatturazione singola o multi-livello. Sono disponibili la gestione agenti e contatti, la fatturazione, l’analisi degli spot, le disponibilità in palinsesto, le vendite e altre funzioni. GSelector è un sistema di programmazione multi-stazione. Con un singolo punto di inserimento e una

configurazione flessibile. GSelector elimina virtualmente le posizioni in cui le canzoni non vengono programmate. Secondo RCS, il suo motore di programmazione, brevettato, basato sulla domanda dei brani e finalizzato a precisi obiettivi, è unico tra i sistemi di programmazione musicale esistenti. L’utente crea la stazione, progetta i clock, inserisce e codifica le canzoni. GSelector le programmerà secondo la strategia adottata. L’utente può affinare le rotazioni generali, il

suono e il flusso, mediante semplici cursori che ne regolano le caratteristiche. Per informazioni: www.rcsworks.com

Music1 si dota di nuove funzioni abbinamento al software. Traffecta gestisce gli ordini degli spot, consolida e rettifica le programmazioni e quindi provvede a fatturazioni e rapporti, tutto all’interno di Music1, il quale può anche programmare gli elementi del palinsesto come jingle, liner, link, voicetrack, programmi di lunga durata e comandi per i sistemi di automazione. Anche le funzioni di programmazione degli elementi non musicali sono comprese in Music1. L’azienda afferma che il proprio software può funzionare in rete ed è portatile. I direttori della musica e dei programmi possono installarlo sui propri computer portatili (senza costi aggiuntivi) e possono portarli con sé in viaggio, facendo le programmazioni in qualsiasi luogo e inviando all’emittente radio le

La più recente versione del software di programmazione musicale Music1, basato su Windows, ha ora un nuovo modulo per la programmazione pubblicitaria e la fatturazione che si chiama Traffecta. La versione 7 ha anche un riproduttore per l’ascolto dell’audio, che permette agli utenti di ascoltare qualsiasi canzone facendo un solo click, mentre lavora con Music1. Il riproduttore è incorporato nel programmatore Music1 e non dipende dal sistema di automazione eventualmente utilizzato in

scalette per l’automazione, mediante una semplice e-mail o via FTP. Una singola installazione di Music1 è in grado di programmare qualsiasi numero di stazioni, canali o flussi IP da un solo computer. Ha interfacce interne per i più diffusi sistemi di automazione. La società ha annunciato di avere rilasciato Music1 SE, un software di programmazione per chi trasmette su Web. Music1 SE si basa sul codice sorgente della versione 7 completa, ma è privo di alcune funzioni, dando così a chi trasmette su Web uno strumento efficiente per la programmazione, a un prezzo d’acquisto contenuto. Music1 SE è anche un’opzione adatta ai canali HD delle stazioni radio analogiche terrestri. Per informazioni: www.gomusic1.com

Airtime di Sourcefabric è sempre più aperto Airtime è un software open source per programmare e gestire da remoto le stazioni radio. Le funzioni di accesso all’archivio media della stazione mediante Web browser, l’upload di molteplici file e la verifica automatica dei metadati fanno coppia con un calendario di programmazione online collaborativi e la gestione delle playlist. Il sistema è sviluppato da Sourcefabric, un’organizzazione non profit europea per i media open source. Si può scaricare gratuitamente mentre il supporto, l’hosting, l’installazione personalizzata e lo sviluppo di funzioni si può acquistare dall’organizzazione stessa. La sua scalabilità permette di implementarlo in scenari che spaziano da un’anonima unità di trasmissione cui 48 B R O A D C A S T

si acceda da remoto via Internet, a una rete locale di macchine che accedano a un sistema centralizzato di archiviazione Airtime. Airtime supporta la riproduzione dei file nel formato mp3, comunemente utilizzato, e l’equivalente Ogg Vorbis, aperto e libero da diritti. Airtime gestisce il generatore di flussi Liquidsoap, che è nel cuore del sistema. Liquidsoap genera i flussi audio a partire dai file che sono nell’archivio media di Airtime, che viene indicizzato in un database PostgreSQL. I programmi in diretta vengono registrati automaticamente con Ecasound, utilizzando la linea in ingresso della scheda audio. Gli editori e coloro che controllano &

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le stazioni possono utilizzare Airtime per costruire le scalette e gestire i file (caricarli, aggiungere i metadati, gestire la pubblicità), all’interno della stazione o via Internet, utilizzando un comune browser. Il programmatore Airtime ha una modalità di visualizzazione a calendario, organizzata per mesi, settimane e giorni. Per informazioni: airtime.sourcefabric.org

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JT Communications presenta Free Playright Playright è un riproduttore virtuale di cart gratuito, basato su Windows, utile per le trasmissioni in diretta. L’utente seleziona il riproduttore, inserisce il file e preme il bottone “play” o il corrispondente bottone sulla tastiera, per controllare la cart. Il riproduttore si colora di rosso se vengono intercettati difetti nei file, per prevenire inconvenienti in diretta. Si possono caricare molteplici riproduttori,

mettendoli in sequenza, così da simulare una sequenza fatta dal vivo. I singoli riproduttori in sequenza si possono saltare, all’occorrenza, e si può anche impostare l’intera sequenza in loop, per riprenderla dall’inizio quando termina. Una funzione unica per i tag

(disponibile nel demo di JT Communications Automatronix), permette all’utente di mettere dei tag sui file in modo da ottenere sequenze verosimili quando si usa PlayRight. Lo schermo si può ridimensionare a piacimento. Per informazioni: www.jtcomms.com

Radio-Assist 8 di Netia aggiunge il video La linea di software per l’automazione dell’audio digitale Radio-Assist 8 di Netia è dotata di strumenti per gli stream multimediali. Il nuovo modulo CamDirector aggiunge il controllo diretto delle telecamere e la commutazione automatica del segnale video. Utilizzando il riconoscimento automatico della voce, permette di automatizzare la produzione delle

interviste, degli spettacoli o degli eventi su un set, comandando automaticamente la commutazione delle telecamere, in modo da seguire con le immagini chi sta parlando, in base al microfono che ne sta captando la voce. Le emittenti possono così creare contributi in diretta o programmi registrati per ritrasmetterli via etere, in streaming, come podcast e su

piattaforme mobili. Netia afferma che l’automazione del processo di commutazione permette agli utenti di massimizzare il valore delle interviste e di altri eventi per la distribuzione su molteplici piattaforme. Per informazioni: www.netia.com

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Axel integra il flusso di lavoro con Xmam Tra le uscite recenti nella gamma di software per il flusso di lavoro di Axel Technology, c’è Xmam: una suite basata su web per l’archiviazione, la catalogazione e l’asset management che permette di salvare e richiamare i media file per la radio, dovunque essi siano. Non occorre nessuna installazione di software. Il sistema di ricerca e anteprima, nello stile di Google, è disponibile utilizzando qualsiasi computer o smartphone. La società afferma che Xmam aggiunge valore agli archivi e estende la loro disponibilità ovunque, aumentando la possibilità di accedere ai contenuti multimediali, condividerli, distribuirli e venderli. DjPro di Axel Technology, pacchetto per la produzione, l’automazione, la programmazione e la diretta assistita, è ora disponibile nell’edizione Enterprise.

DjPro Enterprise è un sistema di gestione del flusso di lavoro, modulare e integrato, per l’emissione radiofonica dall’ingest alla registrazione e editing, alla programmazione, alla trasmissione. La configurazione modulare si può personalizzare a seconda delle necessità della stazione radio, adattando il flusso di lavoro all’organizzazione interna e integrandolo attraverso un’architettura aperta con i programmi Axel come Digiware e Ram-Comm. Digiware è un programma per la creazione e la gestione delle scalette. La sua interfaccia grafica e la flessibilità operativa sono state progettate per la programmazione, la gestione e la comparazione di differenti canali e scalette. Il browser permette ricerche flessibili

nell’archivio, utilizzando varie categorie o criteri. La scaletta può essere modificata in tempo reale, pochi secondi prima di andare in onda. Ram-Comm è un’applicazione multistazione che si prende cura della pubblicità, dell’informazione sui clienti, le vendite, le campagne, i contratti, la programmazione pubblicitaria e la fatturazione. Per informazioni: www.axeltechnology.com

Arrakis cavalca la “New-Wave” L’Arrakis Sytems New-Wave è una soluzione software per l’automazione basata su Windows e destinata agli operatori radiofonici professionali. New-Wave è progettata per riprodurre i file audio da un hard disk, flussi provenienti da Internet, file audio salvati su siti FTP, riproduttori MP3, smartphone, sistemi di sintesi vocale e altre fonti. New-Wave unisce le tecnologie per realizzare le trasmissioni in diretta, le trasmissioni automatizzate e in podcat, e quelle da mandare in streaming per la radio via

Internet, tutte allo stesso tempo. Secondo la società, New-Wave è veloce da imparare e facile da utilizzare, ma incorpora sofisticate funzioni per gli utenti più evoluti. È ridondante ed evita le situazioni di blocco della messa in onda automatica. Inoltre, se collegato a una Arrakis Advanced Radio Console (Serie ARC), la console e il software vanno a costituire una stazione di lavoro radiofonica integrata. New-Wave supporta il sistema operativo Microsoft Windows 7.

Per informazioni: www.arrakis-systems.com

NOA rafforza gli strumenti di archiviazione transcodificare i file, ricombinare gli archivi frammentati e altro ancora, integrandosi con i sistemi jobDB per il flusso di lavoro e mediARC per i media e i metadati. Per esempio, UniPort WaveScanner è un decodificatore universale che converte una varietà di file in Wave. Il MediaButler è una piattaforma che transcodifica i file da un formato lineare a altri formati. JeanChristophe Kummel, partner nella gestione di NOA, ha affermato: «Anziché utilizzare una combinazione

NOA Audio Solutions, uno sviluppatore di sistemi per l’archiviazione dell’audio, offre actLINE, una famiglia di prodotti che lavora con i sistemi esistenti jobDB e mediARC di NOA. ActLINE dà agli utenti un insieme di strumenti che permette loro di rimodellare il contenuto durante il processo di archiviazione. La famiglia di software actLINE contiene 12 strumenti per attivare flussi di lavoro, spostare file tra flussi di lavoro, decodificare e 50 B R O A D C A S T

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di prodotti di diversi produttori, i clienti possono disporre di tutte queste funzioni in una singola console di servizio, che li aiuta a risparmiare tempo e assicura compatibilità e costi più bassi».A fianco di UniPort WaveScanner e MediaButler, actLINE include AutoCut, Cedar Dehiss per NOA, Cedar Declick per NOA, Dactylo, Clip, DBScripter, eMailer, UniPort FoldScanner, UniPort FileCollector e la Service Console. Per informazioni: www.noa-audio.com

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AudioVault FleX 10.10 di BE lavora con facilità La versione 10.10 di AudioVault FleX di Broadcast Electronics ha iniziato a entrare negli studi quest’anno e ha parecchie migliorie che la società sente possano fare la differenza nell’attività quotidiana in studio. Per esempio, BE ha spostato il modulo voice-tracker nello schermo dell’interfaccia utente e l’ha combinato con un editor di sequenze, in modo che sia più facile impostare una traccia e editarla in molteplici transizioni su voiocetrak. In aggiunta a un editor a traccia singola, compreso nello schermo di trasmissione, e un editor di sequenze con modifica del

volume di riproduzione dei segmenti audio, per ottenere precise transizioni, l’aggiornamento di AudioVault FleX 10.10 prevede la modalità “live” per rendere più spontanea la conduzione, come fosse dal vivo, oltre a palette a tabulazione per navigare espandendo la parte riservata alle operazioni radio e dei marcatori che si possono impostare sui file con il drag-and-drop per realizzare loop sonori continui o per suonare i ritornelli prima dei break. La nuova versione ha una nuova disposizione grafica sullo schermo, che

può essere personalizzata, e delle preimpostazioni per una maggiore flessibilità del flusso di lavoro. Grazie alle sue funzioni audio su rete IP e di sincronizzazione tra gli studi, le emittenti possono accedere velocemente alla musica ovunque sia sulla rete, personalizzare i programmi in syndication in funzione degli affiliati, programmare e distribuire i contenuti. BE afferma che il sistema si può configurare per attività di qualsiasi portata, da una singola stazione a una rete con molteplici sedi. Per informazioni: www.bdcast.com

Pristine lancia Control Room-7 condizioni meteo. Inoltre, ci sono: 42 riproduttori tipo “hotkey” con molteplici gruppi, testo “ora in onda” continuamente aggiornato per il sito Web e l’RDS, aggiornamenti per l’HD Radio e lo streaming server, allarmi di messa in onda bloccata via testo ed email, con sei riproduttori e due registratori che possono funzionare simultaneamente. Sono anche supportati i più popolari sistemi di programmazione musicale e pubblicitaria. Per l’uso con l’automazione via satellitare, si possono aggiungere 24

Pristine Systems Corp. ha annunciato il lancio della quarta generazione del suo sistema di emissione e automazione, il Control Room-7. Secondo la società, il CR-7 sfrutta la recente evoluzione del processamento dati multicore nei computer, su Internet e in Windows 7 Professional. Pristine definisce il sistema come ricco di funzioni, robusto, ridondante e facile da usare. Le funzioni comprendono il voicetraking locale e remoto, l’inserimento di giornali radio con ritardo temporale, l’annuncio automatico dell’ora esatta e della temperatura e la visualizzazione della temperatura attuale e delle

riproduttori di liner, molteplici commutatori audio, il controllo TTL, RS-232 e di altri dispositivi, l’emissione ritardata dei programmi da satellite, e si può gestire il timing in modo dinamico in modo da allineare i blocchi di spot con gli sganci dalla rete principale. Per informazioni: www.pristinesys.com

Powergold sale di livello con la compatibilità modulare Powergold Music Scheduling Software ha introdotto Modular Compatibility, una risorsa che la società afferma permetta il perfetto interfacciamento con qualsiasi sistema di automazione per la riproduzione sonora e la programmazione pubblicitaria. “Crediamo che le stazioni radio stiano diventando più titubanti quando devono acquistare costosi sistemi “chiavi in mano”, che comprendono un pacchetto di programmazione musicale, automazione e gestione pubblicitaria realizzati da una stessa società», ha detto Lance Olvey, Chief Technology Officier di Powergold. Ha anche dichiarato che “le stazioni stanno passando alla modalità modulare, valutando ciascun componente di differenti case produttrici, separatamente e scegliendo il meglio di ciascuna”. 52 B R O A D C A S T

Powergold vede Modular Compatibility come un’opportunità di risparmio per le organizzazioni radio perché le stazioni possono, ora, andare al “supermercato della radio” e scegliere tra numerosi sistemi di messa in onda e gestione pubblicitaria, prendendo i singoli prodotti che preferiscono. La Modular Compatibility di Powergold assicurerà un’interfaccia compatibile. Ciò significa che un utente può creare un palinsesto quotidiano utilizzando Powergold, importare la pubblicità da qualsiasi sistema nel palinsesto di Powergold e creare un file completo di musica e pubblicità da esportare verso qualsiasi sistema di automazione. Attraverso la tecnologia Modular Compatibility, i cambiamenti fatti durante la giornata nel sistema di &

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automazione, vengono riportati in Powergold, per riconciliare il palinsesto che era in quest’ultimo con le modifiche effettuate in diretta. Se, successivamente, una stazione decide, ad esempio, che vuole passare a un diverso sistema di gestione pubblicitaria, Modular Compatibility fa sì che l’utente, premendo pochi bottoni, completi l’interfaccia per il nuovo sistema. Lo stesso vale con i sistemi di automazione. Per informazioni: www.powergold.com

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Migliori prestazioni di misura grazie all’Analizzatore DVB-T ¸ETH. Per le manutenzioni quotidiane di trasmettitori e gap-filler, al personale tecnico è necessario uno strumento preciso ma leggero: Analizzatore DVB-T palmare R&SÂŽETH, l’unica scelta possibile! Un concentrato di tecnologia: ĆŠ /KUWTG &8$ 6 CPCNK\\CVQTG FK URGVVTQ G XGVVQTKCNG ĆŠ )COOC FK (TGSWGP\C )*\ )*\ ĆŠ &GOQFWNCVQTG 4GCNVKOG &8$ 6 * s VGEPQNQIKC (2)# RGT HWVWTG implementazioni ĆŠ #FCVVQ CNNG RKĂ• UGXGTG EQPFK\KQPK FK WVKNK\\Q UWN ECORQ ĆŠ 'UVTGOCOGPVG NGIIGTQ UQNQ MI ĆŠ $CVVGTKG TKECTKECDKNK G UQUVKVWKDKNK Ć› PQ C SWCVVTQ QTG FK HWP\KQPCOGPVQ Maggiori informazioni: YYY TQJFG UEJYCT\ EQO CF GVJ


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MAM, Newsroom e Editing

Mediatron ha soluzioni per le piccole emittenti Mediatron afferma che il suo Radiocube sia una soluzione per l’automazione delle stazioni radio più piccole, come le radio cittadine FM e quelle su Internet. Il Radiocube OnAir e il Radiocube OnAir XS sono facili da installare,

mantenere e capire. La linea supporta i principali formati audio e i plug-in DirectX di terze parti. Radiocube ha funzioni di registrazione continua e importa le scalette dai principali sistemi di automazione di altri produttori. I prodotti Radiocube si possono scaricare da www.radiocube.com come versione dimostrativa con piena funzionalità o come versione

licenziata, per l’uso immediato. Il pacchetto separato Cart Machine è disponibile per le redazioni e qualsiasi altro posto di lavoro che necessiti di un modulo di riproduzione audio. Cart Machine è compatibile con Radiocube e permette il drag-and-drop tra i due. Si possono gestire fino a 17 riproduttori Cart Machine contemporaneamente e il pacchetto è compatibile con tutti i principali formati di file audio, oltre a supportare i plug-in direct. Per informazioni: www.radiocube.com

BroadView OneSolution integra MediaOffice diventano ordini d’acquisto e quindi spot programmati senza perdere tempo con due software separati. Tutto ciò semplifica il flusso di lavoro, fa risparmiare tempo e riduce il margine di errore. Elimina anche problemi di gestione del software causati dall’utilizzo di molteplici sistemi abbinati tra loro, come la necessità di mantenere aggiornate e compatibili tra loro le versioni dei diversi software. Si possono creare report in grado di soddisfare specifiche necessità di analisi. Per informazioni: www.broadviewsoftware.com

OneSolution di BroadView Software è una suite per la gestione della pubblicità, delle vendite e la programmazione in una stazione radio. Le funzioni basate sul software per la gestione dei media, come le ricerche, le offerte commerciali e la programmazione pubblicitaria, sono disponibili in un kit di strumenti integrati. OneSolution ha aggiunto strumenti di ricerca, per le offerte commerciali e il post vendita, alimentati dal pacchetto OneDomain di MediaOffice. L’integrazione della programmazione e gestione pubblicitaria di BroadView con MediaOffice significa che le offerte commerciali approvate

Ed ora presentiamo un’interessante analisi di software a basso costo per l’editing audio Una richiesta che viene fatta di frequente, oggi, a chi lavora, è di rendere di più grazie a metodi che costino meno. Questo vale nella radio come in altri tipi di imprese. Ma la produzione audio richiede attenzione ai dettagli e qualità. È possibile produrre audio professionale con un budget molto limitato? Fortunatamente ci sono delle soluzioni per il produttore audio parsimonioso o squattrinato, che spaziano da quelle relativamente economiche a quelle gratuite. Per l’analisi che segue ho deciso di limitare il nostro budget a 100 dollari, un ordine di 54 B R O A D C A S T

prezzi molto inferiore a quello di molte applicazioni usate in gran parte delle stazioni radio. Ho considerato anche le funzioni, la facilità di installazione e la curva di apprendimento. Dopo avere cercato candidati adatti tra i principali produttori del settore e alcuni meno noti, ho ristretto la ricerca a sette contendenti. Per dimostrare la verità di alcune affermazioni, ho radunato una squadra di tecnici di produzione, che hanno usato versioni dimostrative di questi programmi, nel tentativo di produrre spot in grado di competere con gli altri &

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normalmente trasmessi nelle stazioni radio. Ed eccomi a raccontarvi qualcosa su questi software. Tenete conto che ad oggi un dollaro è pari a circa 75 centesimi di Euro.

99 dollari Abelton Live Intro Live Intro di Abelton ha un aspetto diverso da quello di qualsiasi altro editor audio io abbia utlizzato. Essenzialmente, è uno strumento di produzione musicale basato sui loop. Fortunatamente, il programma incorpora

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MAM, Newsroom e Editing Acid Music Studio o Acid Pro ogni volta che il programma viene chiuso Suppongo che si possa considerare questo programma come un pomposo messaggio promozionale per le versioni a pagamento. Per informazioni: www.sonycreativesoftware.com

69,95 dollari Acoustica Mixcraft “lezioni” interattive per guidare chi non ne è esperto. Dato che è destinato alla produzione musicale, tutto quel che viene registrato è automaticamente gestito in termini di battute e misure, rendendo la precisione nell’editing pressoché impossibile. Questo programma è utile se si vogliono creare basi musicali personalizzate, potendo contare sul contenuto compreso nel pacchetto. La curva di apprendimento, tuttavia, appare “tortuosa”, nonostante gli eccellenti strumenti di aiuto in linea. Per informazioni: www.abelton.com/live-intro

64 dollari n-track Studio 6 È uno dei miei preferiti. Semplice da installare, attraente e di facile uso. Come l’Abelton Live Intro, è principalmente un programma per la produzione musicale, ma anche un editor audio facile da utilizzare. La timeline può essere commutata in modo che mostri le battute oppure le ore:minuti:secondi. Viene consegnato con tonnellate di loop musicali, campioni ed effetti sonori per produrre musica di ogni genere, dalla classica al surf rock, alla tribal house. Comporre una breve base musicale per uno spot è stato facile e davvero divertente. Comprende un piccolo complemento di effetti e processori, ma gestisce anche plugin VST e DirectX. Gestisce anche i file MIDI e video, e permette di masterizzare le sessioni su CD direttamente dalla timeline. Per informazioni: www.acoustica.com/mixcraft

Gratuito Sony Acid Express

Ho avuto l’opportunità di recensire il fratello maggiore di questo programma, Acid Pro7, nell’ormai lontano 2001. Acid Express, di fatto, è una versione minore di Acid Pro, limitata a 10 tracce audio a 16-bit/48 kHz massimo, nessun supporto VST o DirectX e nessun effetto (c’è anche Acid Music Studio, venduto a 69.95 dollari, che si colloca tra le versioni Express e Pro in termini di funzioni). Per scaricarlo occorre registrarsi – gratis – diventando membri del forum online Acid Planet, che offre anche accesso gratuito a loop, campioni e altro contenuto. È stato di grande aiuto per generare basi musicali, così come per registrare e editare l’audio. A chi si occupa di sola produzione musicale, permetterebbe di risparmiare soldi. La registrazione e l’editing sono risultati semplici, ma la mancanza di effetti è stato un problema. Un altro aspetto fastidioso è l’invito a passare alla versione 56 B R O A D C A S T

le clip audio e regolare i loro livelli. Non mi è però piaciuto scoprire che, per fare qualsiasi tipo di editing oltre il taglia e cuci basilare, l’utente debba comprare il fratello maggiore del programma Mixpad, ovvero Wavepad. I due programmi sono progettati per lavorare insieme, comportandosi in modo simile ai due diversi schermi – multitraccia e edit – di Adobe Audition. Il file di aiuto in linea è un collegamento ipertestuale a un sito Web, pertanto è necessaria la connessione Internet per potere consultare le istruzioni. Non è supportato alcun plug-in VST o direct. Per informazioni: www.nch.com.au/mixpad

66,95 dollari NCH Mixpad Programma di missaggio multitraccia, NCH Mixpad permette anche all’utente di importare e registrare l’audio. L’aspetto è pulito, semplice e intuitivo. Come dice il nome, è principalmente un mixer, il che permette all’utente di spostare

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Facile da installare e attraente, n-track 6 permette di spostare agevolmente i segmenti delle registrazioni audio e regolare i livelli nel missaggio. L’editing taglia-incolla è un po’ più difficoltoso da immaginare. La maggior parte delle funzioni di editing è disponibile solo mediante selezioni del menu o combinazioni di tasti, anziché mediante il mouse. Ciò risulta un po’ di ostacolo al mio modo di lavorare. Ho anche appurato che i comandi play/stop rispondono con troppa latenza, anche su un computer con processore dual-core. In generale, il programma non è apparso così intuitivo quanto gli altri. Comprende alcuni effetti e processori, e supporta anche plug-in VST e direct, così come strumenti VST e compatibilità MIDI. Una funzione interessante è la finestra Signal Path, che rappresenta graficamente dei cavi di collegamento virtuali che si possono manipolare per modificare l’instradamento dei segnali sonori con molta facilità. Gradevole. Il programma può anche masterizzare direttamente i CD audio e convertire i Wave in MP3. Per informazioni: ntrack.com

Gratuito Audacity

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ELBER S.r.l. 9LD 3RQWHYHFFKLR : Čƒ &DUDVFR *( Čƒ ,WDO\ 3KRQH )D[ www.elber.com ∤ elber@elber.it


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“Hai quello per cui paghi”. Ma non è questo il caso! Sono stato positivamente sorpreso dall’ultima versione di questo programma gratuito che si distingue, verso l’alto, nel confronto con i suoi competitori commerciali. Non solo ha molta capacità nell’area della registrazione multitraccia e del relativo editing, ma ha anche un complemento di effetti interni che comprendono eco, compressione, modifica della velocità e riduzione del rumore. Audacity può ricevere dei plug-in VST, ma la funzione richiede che venga scaricato VST Enabler dal sito Web di Audacity. Può anche fare il rendering dei file MP3. L’aspetto è molto simile a NCH Mixpad, semplice e pulito, ma il programma ha molte più funzioni. Alcune di esse possono sembrare poco chiare a un primo sguardo, ma è disponibile la documentazione e c’è anche il wiki di Audacity per ottenere maggiore assistenza. Per informazioni: audacity.sourceforge.net

finché l’Authorization Manager non dà il suo ok. Ciò richiede un viaggio nel sito Web di IK per trovare l’area utenti e il numero seriale di Sample Tank, che deve essere inserito manualmente nell’Authorization Manager. Ma aspettate, non è finita! L’enorme libreria di campioni deve essere scaricata separatamente, e qui c’è una nota importante: avete solo 30 giorni di tempo per farlo, da quando avete scaricato Sample Tank. Altrimenti, la libreria dovete acquistarla. Superati questi ostacoli, è stato molto divertente da usare. Si utilizza al meglio con una tastiera MIDI, ma si può anche cercare di far suonare le note utilizzando la tastiera visualizzata sul monitor e il mouse, oppure usare la tastiera del computer, il che si è rivelato la soluzione migliore. Per informazioni: www.ikmultimedia.com/sampletankfree

49 dollari/39 dollari Goldwave Multisequence

Gratuito IK Multimedia Sample Tank

Goldwave Inc. offre due programmi separati che possono funzionare insieme, un po’ come NCH Mixpad e Wavepad. Goldwave è un editor per il suono nella sola modalità stereofonica ed è essenzialmente un “coltellino svizzero” per l’audio. Comprende parecchi effetti al suo interno, dai basilari equalizzatori e filtri alla riduzione del rumore e anche qualche effetto davvero interessante come Mechanize, Doppler e Censor (per rimpiazzare facilmente i passaggi offensivi della registrazioni con dei toni a scelta). È attraente e relativamente facile da usare. Multisequence è un registratore e editor multitraccia basilare. Ha anche funzioni elementari di registrazione e editing video. Trascinare le clip audio (che qui si chiamano “sezioni”) è assai semplice. L’editing è rudimentale. Per un editing di maggiore precisione, Multisequence si può configurare per l’uso abbinato al proprio WAV editor preferito, tra i quali lo stesso Goldwave.

Mettiamo che abbiate già un audio editor, ma state cercando qualcosa per creare musica o suoni divertenti. Sample Tank è un campionatore software gratuito, scaricabile, e uno strumento VST. Opera come applicazione indipendente o come plug-in VST. Il più grande rammarico è la complessità del download. È necessario registrarsi presso IK Multimedia prima di effettuare il download (un po’ come nel caso di Acid Express, per ottenere il quale ci si deve unire a Sony Acid Planet). Quindi, l’utente viene avvisato della necessità di scaricare l’Authorization Manager, un programma separato che tiene traccia di quali programmi IK si possiedano e se siano correttamente registrati. Sample Tank non può essere utilizzato 58 B R O A D C A S T

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Il maggior disappunto – cosa non da poco – è che risulta impossibile equalizzare o comunque regolare il processamento di un clip audio in tempo reale. Per equalizzare una traccia, ad esempio, l’utente deve prima selezionare la traccia, quindi selezionare l’effetto dalla barra degli strumenti. Si apre così una finestra che permette di fare le regolazioni. Qui c’è il problema: mentre questa finestra è aperta, è impossibile riprodurre l’audio, quindi non c’è modo di fare le regolazioni a orecchio durante l’ascolto! Questa limitazione vale anche per i plug-in di terze parti. Per me rappresenta un ostacolo nella scelta del software. Per informazioni: www.goldwave.com

And the winner is... Dunque, qual è il più valido tra i nostri concorrenti? Se ragioniamo solo sul prezzo, Audacity è imbattibile (è gratuito)! Acid Express di Sony è appena secondo, data la libreria di contenuti aggiuntivi gratuiti che si possono prendere dal sito di Sony. La mancanza di effetti e processori, tuttavia, può condizionare la scelta di questo software. Penso che Acoustica Mixpad (69.95 dollari) abbia il maggior valore in termini di soluzione completa che si può acquistare a basso prezzo. Se non avete bisogno di produrre musica, n-Track Studio (64 dollari) o NCH Mixpad (69.95 dollari) svolgeranno bene il lavoro, ma dovete essere pronti a sacrificare alcune funzioni. In conclusione: è possibile produrre audio di qualità all’altezza delle trasmissioni radiofoniche, spendendo meno di 100 dollari? Assolutamente sì. Garantisco anche che ci sono dei compromessi e il prezzo basso spesso limita il prodotto alle funzioni basilari. Se avete bisogno di software per la produzione audio con un budget limitato, che sia il vostro o quello della vostra radio, scaricate le demo e provate di persona quali di queste opzioni faccia la caso vostro. Curt Yengst, CSRE, è assistente tecnico a WAWZ(FM) di Zarephath, New Jersey. Un ringraziamento particolare va a David A. Dein e Izzy Knight di WAWZ(FM) e Abel Sanchez di WNYZ(LP) per il loro contributo a questo articolo.

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Gestire un mondo digitale Queste pagine sono realizzate in collaborazione con la redazione di

Ricca rassegna di soluzioni disponibili sul mercato globale per il media asset management della stazione televisiva. Dalle soluzioni più potenti, a quelle “leggere”, ma comunque performanti, ecco 25 suggerimenti che meritano un’occhiata

TV Technology www.tvtechnology.com

Una marcia in più per l’efficienza nella transizione A/D con Morpheus di Snell Il passaggio da analogico a digitale ha comportato anche per la nostra emittente l’occasione di ripensare all’intera catena degli apparati di produzione e messa in onda. Un'attenta ricerca di mercato ha portato all’attenzione il sistema Snell Morpheus. Non è rimasto solo a lungo, però: da Snell sono arrivati anche un master control system Masterpiece HD ed un router Sirius, capace di lavorare con canali HD e SD, e sono stati prontamente integrati tra le apparecchiature dell'emittente. Da allora è passato molto tempo, ma anche a distanza di cinque anni sono convinto che la scelta di avvalersi di un pacchetto chiavi in mano si sia rivelata vincente, e non solo per l'aspetto tecnico, con il workflow del sistema Morpheus che ha reso i processi più efficienti e conseguentemente ha permesso di realizzare un significativo risparmio sui costi; il fatto di ricevere un (validissimo)

supporto tecnico da un solo fornitore (e non di averlo spalmato su diverse case costruttrici), e la struttura integrata dei sistemi Snell hanno consentito negli anni di migliorare le macchine e aggiornare i software mantenendo la stessa impostazione e struttura, e di ricostruire completamente su queste basi l'impianto di produzione. Utilizzare Morpheus è estremamente intuitivo; inoltre, un vantaggio non indifferente di questo sistema sta nella sostanziale similarità della sua interfaccia di comando con quella di molti degli altri sistemi presenti sul mercato: per il personale di KBTC-TV, il passaggio a Morpheus è stato indolore. Quello che invece ne costituisce la differenza è la sua architettura intrinseca, un'architettura così particolare che ha consentito ai tecnici dell’emittente di sviluppare workflow nuovi e innovativi, di

un'affidabilità superiore. Ovviamente, il fatto di avere acquistato da Snell un pacchetto completo (il sistema Morpheus, il sistema per il master control ed il sistema di routing) ha moltiplicato i vantaggi, rispetto all'avere semplicemente macchine nuove; l'integrazione tra i sistemi è totale. Un esempio? Il sistema di automazione e il master control sono gestiti in autonomia, ma la comunicazione tra le diverse apparecchiature viene sfruttata intensivamente per rendere più facile il monitoring e il controllo da remoto. Non è un vantaggio da poco se si usa il master control senza supervisione, come fa KBTC-TV. Ed inoltre consente di ridurre drasticamente il personale on-site e di intervenire comodamente da casa nel caso si verificassero problemi operativi.

Un mondo di risparmi Il playout-server e l'archivio, nel caso di

In questa guida parliamo di: Avid .................................................................pag. 62 BitCentral......................................................pag. 72 Building4Media .........................................pag. 72 Digital Broadcast.......................................pag. 72 Enco ................................................................pag. 70 Florical............................................................pag. 64 Front Porch Digital ...................................pag. 70 Grass Valley .................................................pag. 68 Harris..............................................................pag. 67

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Leightronix...................................................pag. 68 Masstech Group........................................pag. 69 Matco.............................................................pag. 71 Miranda.........................................................pag. 73 Nesbit Systems ..........................................pag. 68 Netia ...............................................................pag. 67 Newpoint Technologies ........................pag. 70 Newsroom Solutions ..............................pag. 70 On-air Systems ..........................................pag. 70

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Pebble Beach ..............................................pag. 69 ProConsultant ............................................pag. 66 Ross Video ...................................................pag. 71 Scheduall.......................................................pag. 67 Snell.................................................................pag. 60 Video Technics...........................................pag. 68 Volicon...........................................................pag. 72

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KBTC-TV, non sono prodotti Snell. Ma questo non è un problema per Morpheus, che è in grado di gestire sia lo storage, sia il server di trasmissione, spostando i contenuti da un sistema all'altro, senza fare una piega, e senza richiedere hardware aggiuntivi. Per un risparmio stimato di circa 70.000 dollari (circa 52.000 Euro) solo di attrezzature.

Morpheus comunque ci ha consentito di risparmiare anche ore/uomo, e tutto questo rende KBTC-TV un'emittente "responsabile", capace di investire efficacemente in nuove tecnologie che sappiano unire aspetti tecnici di eccellenza e risparmi sui costi di installazione e gestione, nel perfetto spirito della televisione pubblica statunitense.I vantaggi di Morpheus, in fondo, si possono riassumere in due punti: un segnale affidabile di qualità estremamente elevata, e risparmi significativi grazie all'implementazione di workflow particolari (implementazione possibile grazie alle peculiari caratteristiche dell'architettura di

Morpheus), e alla riduzione del personale. Nel caso particolare di KBTCTV, questi vantaggi si riflettono in un consenso di pubblico sempre più elevato, consenso guadagnato attraverso la qualità dei prodotti e la qualità (elevatissima) delle trasmissioni. Morpheus è stato ed è fondamentale nella ricerca della "perfezione" delle trasmissioni. Precisiamo che KBTC-TV è una televisione pubblica (PBS) con sede a Tacoma, Washington. Copre l'area più occidentale dello stato di Washington. La stazione televisiva ha effettuato il cambio da analogico a digitale nel 2006, cogliendo nello stesso tempo l'occasione per modificare radicalmente la sua automazione, fino a quel momento affidabile, ma senza grandi scintille innovative, ed installare un nuovo sistema capace di supportare il playout dei suoi quattro canali SD e di un canale HD, qualcosa capace di spingere KBTCTV nel futuro, e di stare al passo con i mutamenti tecnologici del settore. Darin Gerchak è il direttore tecnico di KBTC-TV. Può essere contattato via mail: dgerchak@bates.ctc.edu Per informazioni: www.snell-group.com


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Oltre l’efficienza: con l’automazione Avid la parola d’ordine è “proattività” Presentiamo un’emittente locale della zona di Jacksonville, in Florida, che una decina di anni fa ha costruito un nuova sede, per la quale ha deciso di utilizzare a fondo le possibilità offerte dai sistemi di automazione messi a disposizione da Avid. Non era un passo di poco conto e, come era logico attendersi, utilizzare i sistemi Avid ha significato profondi cambiamenti rispetto al modo di lavorare già conosciuto. Ma di tutti i cambi possibili, quello che ha veramente marcato la differenza è stato il passare da un atteggiamento reattivo ad un atteggiamento proattivo. Il workflow di WJCT, quando l’emittente lavorava ancora in formato analogico, era estremamente lineare, tanto da richiedere una soluzione immediata a tutti i piccoli problemi che si potessero verificare durante le normali trasmissioni, come ad esempio un registratore che si bloccava durante una pausa: richiedeva attenzione immediata. Il nuovo mondo automatizzato è completamente diverso: i problemi possono essere risolti molto più rapidamente e, grazie alla tecnologia, la programmazione dei contenuti può essere impostata con grande anticipo. Internet ha giocato un grande ruolo nella scelta di Avid. Il direttore tecnico di WJCT ammette candidamente di essere stato attratto dalle notizie trovate in chat e in un forum di esperti: lì ha scoperto che un gran numero di emittenti pubbliche (PBS) utilizzavano i sistemi Avid, e che soprattutto erano soddisfatte della loro scelta. “Sarei stato in buona compagnia e, per qualsiasi evenienza, avrei avuto molti colleghi con cui confrontarmi”. La scelta finale di WJCT è caduta sul sistema Avid Fastbreak 8000, di cui tutt’ora la stazione è estremamente soddisfatta: è un sistema affidabile, utilizza un server SQL (e così le informazioni presenti nel database sono sempre duplicate, per maggiore sicurezza) ed è un sistema altamente personalizzabile che consente, per esempio, la scrittura di macro per la gestione di eventi secondari. Non sempre l’automazione soddisfa appieno il personale che poi deve essere 62 B R O A D C A S T

operativo su di essa, ma il motivo più frequente di questa insoddisfazione è semplice: raramente ci si mette a tavolino per decidere e pianificare con tempo e in dettaglio l’utilizzo dei nuovi sistemi automatizzati. L’errore che si compie è pensare che le macchine semplicemente sostituiranno gli operatori in carne ed ossa. Per WJCT è stato diverso: abbiamo sempre considerato l’automazione come uno strumento che, se ben utilizzato, consente di fare veramente dei balzi da gigante nel nostro settore.

Efficienza operativa Grazie a questa visione, possiamo dire che WJCT ha completamente stravolto il suo modo di lavorare: il nuovo sistema di automazione ci ha permesso di creare sinergie tra dipartimenti anche lontani tra di loro, dipartimenti così diversi come sviluppo, comunicazione e analisi che finalmente iniziavano ad interagire e a collaborare. WJCT può contare su un piccolo, ma altamente efficiente, gruppo di persone, che si occupa per esempio di lavorare con il Gateway BXF per inserire i &

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blocchi di pubblicità nella normale programmazione. Lavorando con i nostri sistemi automatici, possono velocemente rimediare ai piccoli inconvenienti: per esempio, se uno spot pubblicitario programmato durante una certa interruzione non viene trasmesso, i sistemi se ne accorgono in 10 secondi netti (non c’è bisogno di aspettare il log delle trasmissioni il giorno seguente) e così quel medesimo spot può essere trasmesso nell’interruzione immediatamente successiva. Tutto il management di WJCT è estremamente soddisfatto: del prodotto, il feedback degli spettatori è eccellente, merito anche della fluidità di trasmissione dei programmi, e tecnicamnete l’affidabilità di Avid Fastbreak è fuori discussione. Duane Smith è il direttore tecnico di WJCT Television e FM di Jacksonville, e la sua collaborazione con Avid dura dal 2002. Può essere contattato via mail: dsmith@wjct.org Per informazioni: www.avid.com

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10 canali per Florical posson bastare Channel Zero è una azienda canadese che trasmette via etere dieci diversi canali: di questi, due sono canali di cui cura direttamente anche la programmazione ed i restanti otto sono prodotti da altri editori. Occuparsi della trasmissione di tutti questi canali in maniera efficace significa occuparsi prima di tutto dell’ottimizzazione e dell’automatizzazione del workflow.

Un futuro senza supporti magnetici Per i responsabili di Channel Zero è stata subito evidente la necessità di affidarsi ad un workflow che facesse a meno di contenuti registrati su nastro magnetico; come logica conclusione, abbiamo pensato che un robusto sistema di automatizzazione dei processi avrebbe consentito di ottenere i migliori risultati. Il lavoro quotidiano di Channel Zero si affida ai sistemi di automatizzazione di Florical ed ai server video Omneon. Robustezza e flessibilità sono le qualità necessarie (e in fondo indispensabili) ad un sistema che gestisce un gran numero di eventi live o semplicemente di notiziari in diretta, dove i cambi dell’ultimo secondo sono all’ordine del giorno. E Channel Zero ha trovato queste qualità nei sistemi Florical. Sarebbe riduttivo però considerare solo gli aspetti tecnici dei sistemi: Florical ha messo a disposizione anche un supporto tecnico di prim’ordine, una squadra che si è impegnata a fondo per adattare ed inserire il prodotto Florical nel workflow di Channel Zero, e che non si è limitata a vendere un prodotto ed il relativo workflow, pretendendo che fosse il cliente ad adeguarsi. Channel Zero dalla sua parte ha comunque i server video Omneon, dei veri muli, capaci di adattarsi alle condizioni più impegnative senza battere ciglio. E così, una volta che i tecnici Florical hanno configurato il sistema, e lo hanno integrato con le apparecchiature pre-esistenti e una serie di drive per l’archiviazione nearline, la squadra di tecnici di Channel Zero non ha dovuto neppure intervenire per piccoli aggiustamenti. Il processo di lavoro è 64 B R O A D C A S T

semplice: i file necessari vengono copiati sui video server Omneon e tutti i file necessari per le trasmissioni vengono salvati automaticamente ed organizzati in una struttura che ne consente una facile riprogrammazione; per esempio, eventi live vengono salvati e poi riprogrammati molto semplicemente ed efficacemente su tutti i canali che fanno capo a Channel Zero. Si possono anche definire una serie di operazioni (da eseguire sui contenuti) per registrare e programmare per la trasmissione questi stessi contenuti: il sistema si è rivelato estremamente affidabile, e ciò ha consentito di ridurre al minimo, se non addirittura eliminare, l’intervento dell’uomo. L’impiego di sistemi che riducono tutta l’emittente a una semplice configurazione “station-in-a-box” è un argomento caldo di discussione. Il contributo di Channel Zero è semplice, ma illuminante: un sistema onnicomprensivo può sicuramente essere meno costoso rispetto a un sistema di automazione come quello scelto da Channel Zero, ma allo stesso tempo può essere più vulnerabile.

Miglioramenti anche alle news Il sistema di automazione di Channel Zero porta con sè altri importanti vantaggi: la squadra ENG, dedicata alle notizie, registra direttamente su disco e &

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su disco edita direttamente i contenuti, che poi esporta al sistema nearline dell’emittente. È da lì che il sistema di automazione sposta i file sul sistema online solo nel momento in cui realmente servono. Questi spostamenti sono effettuati attraverso un velocissimo sistema fatto di svariate connessioni parallele Gigabit Ethernet e l’automazione è così efficiente che permette di effettuare tutti questi movimenti senza dover cambiare nulla nell’infrastruttura esistente. L’intervento umano in queste fasi a scarso valore aggiunto è dunque limitato al massimo e gli operatori possono dedicarsi efficacemente al loro vero lavoro: l’editing di contenuti. Il campo dell’ingegneria è un campo sempre in movimento, dove la creatività può senz’altro fare la differenza fra il successo ed il fallimento. Al dipartimento di ingegneria di Channel Zero, la creatività è stata proficuamente impegnata nel disegnare il sistema di automazione di Florical. Scott Barry ha un’esperienza di 15 anni nel settore dei media digitali, film e televisioni. Attualmete lavora come responsabile del settore tecnico di Channel Zero. Può essere contattato via mail: scott.barry@channelzero.com Per informazioni: www.florical.com

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Louise di ProConsultant dà efficienza svizzera al workflow della RSI La Radiotelevisione svizzera di lingua italiana (RSI) sta completando il passaggio verso un ambiente di lavoro totalmente tapeless. Questo cambio radicale ha portato RSI a confrontarsi con una metodo moderno per la gestione dei contributi e dei programmi di archivio, che è stato costruito muovendo anche dall’esperienza di altri broadcasters. RSI ha disegnato un sistema globale, integrato, comune a tutta la sua organizzazione, capace di gestire in maniera unitaria l’organizzazione dei metadati, i trasferimenti dei contenuti, il playout e la rintracciabilità dei contenuti sui diversi sistemi utilizzati. Ma non solo: questo sistema doveva essere anche sensibile alle esigenze del business, capace di riconoscere e gestire eventuali limitazioni contrattuali e operative relativi alle diverse fasi, dall’ingest al playout, fino alla capacità di operare con piattaforme non lineari.

alla sua realizzazione, trasmissione e archiviazione, con un workflow basato esclusivamente su file. Louise consente di semplificare le fasi di lavoro e di risparmiare tempo. Dispone di un sistema avanzato di programmazione che, per esempio, permette al personale dedicato di RSI di collocare tutti gli epsiodi di una determinata serie televisiva al loro posto nel palinsesto semplicemente con pochi click del mouse. Una serie di controlli automatici verificano che siano rispettati da un lato i diritti di trasmissione, dall’altro le regole di programmazione per le singole emittenti. Il sistema di programmazione permette anche di trasmettere, secondo il palinsesto concordato, i loghi delle emittenti, cose che nella griglia della programmazione sono considerate come eventi secondari. Louise è un aiuto fondamentale per rendere più fluido e regolare l’intero workflow: è Louise che si incarica di “allertare” Media Backbone con il dovuto anticipo per effettuare tutte le operazioni necessarie su un contenuto prossimo alla programmazione; Media Backbone si occuerà poi direttamente della ricerca in archivio, della transcodifica e dello spostamento di quel contenuto sul sistema di trasmissione. Ovviamente Louise registra la conferma che tutte le operazioni siano andate a buon fine. O no. Quando si verifichi un problema, è Louise ad avvisare i tecnici dell’operazione fallita (per esempio la transcodifica). E non solo: l’integrazione tra Louise e Media Backbone è talmente stretta che i tecnici possono vedere i contenuti in elaborazione (su Backbone) direttamente da Louise e sempre su Louise possono inserire i timecode appropriati per ciascuna sezione.

Una risorsa ancora poco utilizzata Per la gestione del proprio workflow in maniera tradizionale, RSI stava già utilizzando il sistema Louise, di ProConsultant Informatique. L’intuizione fondamentale è stata il riconoscere le grandi capacità di Louise e la possibilità di utilizzarla anche come “master control” con un workflow tapeless. Louise avrebbe dovuto interagire con il Media Backbone Conductor di Sony (usato per la gestione degli archivi e la movimentazione dei contenuti) e con Veda di SGT, il sistema di automazione per le trasmissioni. Louise aveva il grosso vantaggio di “conoscere” tutte le regole che gestivano gli aspetti commerciali delle trasmissioni di RSI: diritti di trasmissione, restrizioni di uso dei contenuti, gestione dei metadata e struttura dei palinsesti. Un ulteriore vantaggio risiedeva nella sua architettura open e innovativa e sulla possibilità di appoggiarsi al team di supporto utenti di ProConsultant Informatique, un gruppo di tecnici con una forte esperienza di integrazione di sistemi. Louise era decisamente un sistema flessibile ed aveva tutte le caratteristiche necessarie per poter gestire tutti gli elementi e tutte le fasi: dalla semplice idea per un programma, 66 B R O A D C A S T

E gestisce anche le informazioni sul programma! Quando si tratti di gestire la trasmissione, le griglie di programmazione si spostano in automatico da Louise a Veda ed i log di trasmissione dei due programmi vengono armonizzati. Louise si fa carico anche di tutte quelle operazioni più prettamente commerciali e finanziarie, come utilizzi e ammortamenti, in modo da garantire sempre una gestione &

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accurata dei pagamenti e delle fatture. RSI si appoggia inoltre alla suite Fork Production per la produzione dei suoi programmi: Louise è in grado di interfacciarsi anche con questa suite, e funziona come archivio di clip che vengono poi utilizzate nei singoli programmi. Si occupa inoltre di inviare direttamente tutte le informazioni sul palinsesto agli opportuni uffici stampa, per la loro diffusione sulle pubblicazioni di settore. Vista quindi sotto un’ottica sia commerciale, sia operativa, l’utilizzo più in profondità di Louise si è rivelata una scelta vincente, tanto sotto l’aspetto dei costi, quanto sotto l’aspetto tecnico dell’innovazione. RSI ha fatto tutto ciò già pensando al momento in cui, nel 2012, sarebbe passata al solo standard HD (la qual cosa è accaduta lo scorso marzo). Louise è comunque efficace, non solo per gestire i contenuti per CatchUp TV, ma anche per distribuire i programmi sulle varie piattaforme. La Radiotelevisione svizzera di lingua italiana (RSI) è un’emittente che gestisce un ampio repertorio di programmi destinati al pubblico di lingua italiana della Svizzera, e controlla due canali: RSI La1 e RSI La2. Nicola Cattaneo è CIO e capo del dipartimento IT di RSI da 11 anni e durante questo periodo di tempo, ha avviato e guidato molte iniziative per il miglioramento del broadcast. Può essere contattato via mail: nicola.cattaneo@rsi.ch Per informazioni: www.proconsultant.net

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Netia CMS è il motore dell’ambizioso progetto di archiviazione Sonuma della belga RTBF Sonuma è un’azienda pubblica belga, nata come filiazione della radio televisione francofona belga, della regione vallona del Belgio e della federazione Wallonie-Bruxelles, allo scopo di archiviare, conservare e rendere disponibili i contenuti di archivio in lingua francese. L’archivio di RTBF conteneva più di 120.000 ore di contenuti memorizzati su una grande varietà di supporti, dalle pellicole 16 mm alle cassette analogiche e digitali. Il nostro lavoro al progetto Sonuma è iniziato nella primavera del 2009. La prima scelta è stata il sistema di contentmanagement con il quale avremmo realizzato la digitalizzazione dell’intero archivio.

Abbiamo scelto il sistema Netia CMS non solo perché questa azienda ha una lunga storia nel mondo delle produzioni audio, ma soprattutto perché Netia ha sviluppato una suite di prodotti specificamente pensati per la conversione, la correzione e la metadatazione di contenuti di archivio.

Punto a favore Un altro punto a favore del Netia CMS è stata la capacità di inserirsi all’interno delle nostre installazioni senza richiedere alcun tipo di adattamento, consentendoci di realizzare un workflow altamente automatizzato che andava dall’ingest fino al delivery del materiale digitalizzato. La piattaforma di archiviazione che

abbiamo utilizzato è la Storage Tech SL3000 di Oracle, basata su un file system SAM-QFS. Sonuma viene utilizzata da centinaia di giornalisti di RTBF ed altre emittenti per ricercare contenuti di archivio da utilizzare per i loro servizi. Il risultato è che qualunque utilizzatore connesso al sistema Dalet News utilizzato da RTBF è in grado di visualizzare e ottenere direttamente il materiale di proprio interesse, e in futuro sarà addirittura possibile rendere disponibili questi contenuti a chiunque attraverso il sito web di Sonuma. Eric Denis è il responsabile IT di Sonuma. Può essere contattato all’indirizzo ed@sonuma.be Per informazioni: www.netia.com

ScheduAll Broadcast Management System Il prodotto di punta di ScheduAll mette a disposizione di tutte le organizzazioni e società legate al mondo dei media, dai broadcasters alle case di produzione, una serie di funzioni per la programmazione, il tracking dei programmi e il reporting. È un sistema che semplifica in maniera sostanziale una serie di operazioni, dalla gestione dei siti di ripresa e produzione e delle apparecchiature, alla gestione del

personale e della contabilità, e così via. ScheduAll ha i suoi punti di forza nella semplicità e facilità di uso della sua interfaccia utente, e nel suo essere estremamente flessibile, in modo da consentire larghi risparmi di tempo e di forze. Permette di semplificare al massimo tutti quei compiti, nel settore amministrativo, che un tempo assorbivano la maggior parte delle oreuomo, come la creazione dei report

finanziari e la gestione dei costi esterni. ScheduAll consente a utenti singoli o gruppi di utenti di coordinare le operazioni da un solo database. Può tenere traccia dell'utilizzo e del calendario di uso delle diverse apparecchiature e gestire attivamente il parco attrezzatura e le scadenze di manutenzione. Per informazioni: www.scheduall.com

Automazione Harris ADC Il sistema di automazione ADC di Harris è stato disegnato con una architettura modulabile e scalabile. Grazie a queste caratteristiche, ADC può fare fronte senza problemi alle situazioni sempre in evoluzione del mondo broadcast. ADC semplifica le operazioni di acquisizione, gestione e distribuzione dei contenuti, e consente di massimizzare la produttività grazie alla sua capacità di ridurre le ore-uomo necessarie per operazioni a poco valore aggiunto. Le sue particolari caratteristiche consentono quindi di implementare nuovi e più efficienti modelli di workflow, con i relativi

ritorni economici. ADC è uno strumento estremamente efficiente: è in grado sia di gestire svariate operazioni contemporaneamente sia di distribuire contenuti senza limitazioni di formato. Ovviamente, l’integrazione con gli altri sistemi Harris è perfetta: il sistema automatico di playout si interfaccia con il software Harris Invenio per la gestione digitale delle fonti, con i vari server e con i software per la gestione del traffico dati e per la gestione commerciale dei

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contenuti, in modo da fornire una soluzione integrata e creare un workflow comune per tutti gli aspetti relativi alle operazioni di broadcast. Per informazioni: www.broadcast.harris.com P R O D U C T I O N

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Leightronix Eminence-HD2 Playout System Eminence-HD2 è un sistema video server di Leightronix che permette di effettuare il playout automatico di contenuti televisivi. Consente di lavorare sull’acquisizione e sulla trasmissione di due diversi stream in alta definizione con un bit rate di 6 Mbps. È compatibile con gli standard HD 780 e 1080 utilizza il software WinLGX che gli consente di lavorare senza il controllo di un operatore 24 ore al

giorno, 7 giorni su 7. L’interfaccia di programmazione palinsesti di questo server altamente automatizzato consente la creazione di una griglia di programmazione con un sistema “drag and drop”; il controllo di eventuali conflitti sulla programmazione è automatico e genera un reporterrori; l’Eminence HD-2 può contare

anche su un archivio digitale di contenuti di repertorio. È compatibile con gli standard AES di audio digitale e analogico e può controllare sistemi esterni di routing audio/video. Per informazioni: www.leightronix.com

Library System di Nesbit Nesbit System ha progettato il sistema MLS (Media Library System) per l’archiviazione e la ricerca di contenuti, e ne ha fatto il sistema alla base della propria suite di prodotti. MLS semplifica in maniera radicale le operazioni, e consente di migliorare sensibilmente l’efficienza del workflow

grazie alle sue funzioni per l’archiviazione e per la ricerca dei contenuti. Dispone di funzioni di log avanzate, e di una funzione molto intuitiva per il labelling dei contenuti: le etichette infatti possono essere scambiate con il software apposito Design Pro di Avery.

MLS si appoggia a un motore di ricerca molto flessibile, capace tra le altre cose di utilizzare wildcards e chiavi di ricerca composte da più parole. Merita una segnalazione anche la possibilità di creare una reportistica di sistema completamente personalizzata. Per informazioni: www.nesbit.com

Da Video Technics ecco il NewsFlow HDX Video Technics ha messo sul mercato un sistema newsroom di seconda generazione, che si appoggia completamente a contenuti digitalizzati: è un sistema di costo contenuto e si può adattare senza problemi al bacino di utenza delle emittenti, grande o piccolo che sia. NewsFlow effettua automaticamente l’ingest delle notizie da una varietà di fonti, come ENG, Reuters, Path-Fire News; può recuperare anche altri contenuti, non solo lanci di agenzia,

trasmessi via satellite e, al bisogno, converte automaticamente i contenuti. News Flow crea automaticamente dai contenuti una versione a bassa risoluzione per l’archiviazione proxy e una versione a risoluzione piena per la trasmissione: in questo modo non è necessario nessun intervento manuale per la copia dei contenuti o la loro manipolazione per ricavare delle versioni adatte alla trasmissione. NewsFlow è totalmente compatibile con ENPS, iNews, AutoCue e

Comprompter ed è stato progettato su una piattaforma open che, nell’ambito delle news, garantisce la migliore efficacia nella produzione di contenuti. Per informazioni: www.video-technics.com

Ignite di Grass Valley in redazione Il sistema Grass Valley Ignite ci ha consentito un vero cambio di marcia nella nostra produzione quotidiana di news. Prima di mettere in produzione il sistema Ignite, impiegavamo un singolo operatore per ogni apparato della nostra catena. Ora siamo diventati un perfetto esempio di una one-man-band: un solo operatore è in grado di fare tutto quanto è necessario. Anche quando c’è da allestire al volo una breaking news o è necessario aggiungere nuovi elementi alla scaletta, è sempre una sola persona 68 B R O A D C A S T

che riesce a completare il tutto. Abbiamo notato che dare il pieno controllo a una sola persona su quanto sta andando in onda riduce di molto i possibili errori: quella persona ha sottomano tutta la situazione e sa esattamente, istante per istante, dove rivolgere la maggiore attenzione. Ignite consente di ripetere semplicemente e senza errori tutte le diverse operazioni che sono state precedentemente memorizzate: anche le transizioni piùcomplesse,una volta codificate, &

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vengono ripetute con la medesima precisione ogni volta che vengono richiamate, al solo tocco di un pulsante. Siamo inoltre molto soddisfatti dell’assistenza che abbiamo ricevuto da Grass Valley. La nostra consolle audio è una Wheatstone ed i tenici Grass Valley hanno dovuto scrivere del software dedicato per consentirci di automatizzare la consolle con Ignite, e tutto ha funzionato perfettamente fin dal primo colpo. Per informazioni: www.grassvalley.com

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Masstech Group con Emerald Digital Masstech ha creato Emerald, un sistema per l’archiviazione di contenuti digitali che si basa sul contenuto del file da archiviare. È totalmente compatibile con sistemi di newsroom quali iNews e AP-Enps. Funziona con un collegamento via fibra ottica, che gli

consente di accedere agli archivi più conosciuti; Emerald è venduto come pacchetto chiavi-in-mano e include anche una libreria di contenuti Spectra T50e con drive LTO5. Emerald può collegarsi, con le opportune interfacce, a sistemi diversi,

tra cui Encoda, Florical, Harris, Omnibus, Avid/Sundance. Con gli opportuni accessori può anche occuparsi di diverse operazioni, fra le quali misure e controllo del loudness, ingest, editing e playout. Per informazioni: www.masstech.com

Pebble Beach e Marina Automation Marina è l’ultimo e più evoluto e potente sistema integrato per l’automazione, pensato per coprire tutte le esigenze delle compagnie di broadcast. È estremamente flessibile e può gestire fino a cento canali. La flessibilità e l’adattabilità di questo sistema si vede dalla sua capacità di condividere e di allocare in maniera dinamica ciascuna sorgente su diverse playlist, e di gestire i diritti di trasmissione secondo le diverse autorizzazioni. Inoltre, tra le varie funzionalità, è pienamente compatibile

con lo standard Unicode, può gestire facilmente l’audio per trasmissioni plurilingue grazie a un controllo dinamico delle tracce audio, può controllare le apparecchiature in diretta. Marina è stato progettato specificamente per applicazioni che gestiscano contemporaneamente un grande numero di canali, e si integra perfettamente con il sistema Anchor di gestione dei media, sempre di Pebble Beach. Marina controlla la sincronizzazione dei vari dispositivi, ed, in questo modo, può sia effettuare un

efficace recovery dei dati in caso di problemi, sia, nel caso della normale operatività, garantire la più totale trasparenza dei workflow. Per informazioni: www.pebble.tv

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DAD Tv Audio Management di Enco Il sistema DAD Tv, Digital Audio Delivery per la televisione, di Enco Systems è un pacchetto di applicazioni (e del relativo hardware) dedicato alla gestione del sonoro nelle riprese televisive dal vivo. Il DAD mette a disposizione i flussi audio secondo gli standard AES/EBU a 48 kHz, ed è in

grado, se necessario,di convertire i più comuni formati audio in questo standard. L’utente di DAD può anche decidere di inserire una colonna sonora in stereo surround 5.1 oppure 7.1 nelle proprie trasmissioni in alta definizione. DAD può anche occuparsi di inserire commenti audio fuori scena ed effetti

sonori ai contenuti. Può accedere con connessione veloce al materiale audio archiviato su network all’interno di un sito trasmittente e può effettuare l’ingest automatico di materiale audio da fonti esterne. Per informazioni www.enco.com

DIVArchive di Front Porch DIVArchive di Front Porch è un sistema modulare che può assolvere a diversi compiti, come l’archiviazione, la gestione, il controllo della qualità e la pubblicazione dei contenuti digitali. Questo sistema è costituito da un server “manager” e da diversi server “actor”, il cui compito è semplicemente spostare i

contenuti all’interno del workflow. DIVArchive permette di avere un backup automatico dei nastri creati, e può controllare la qualità dei contenuti nel momento in cui vengono spostati all’interno del sistema. I server “actor” possono anche effettuare transcodifiche in maniera automatica, quando sia

necessario adattare il formato del contenuto trasmesso al formato maneggiato dal destinatario. Il sistema DIVArchive è inoltre estremamente personalizzabile e può soddisfare le più diverse richieste dei clienti. Per informazioni: www.fpdigital.com

Newsroom Solutions e intelliCommander Per controllare e sequenziare i dati provenienti dai news tickers e da altre fonti utilizzate per creare i flussi di informazioni secondari, Newsroom Solution propone intelliCommander. IntelliCommander si va a sostituire ad un software per il master control, consentendo all’operatore video di gestire a proprio piacimento (inizio,

pause e termine) il flusso delle notizie. Può evidenziare opportunamente gli allerta meteo (per eccezionali eventi atmosferici) o allerta quali la chiusura delle scuole; è in grado di controllare fino a tre diversi CG ed occupa lo spazio minimo di una sola 1unità rack. IntelliCommander consente la selezione di diverse funzioni, ed è dotato di uno

schermo LCD a due linee per la visualizzazione dello stato o di altre informazioni del sistema. Può controllare fino a quattro apparecchi esterni, grazie alle sue quattro uscite con trigger GPI. Per informazioni: www.newsroomsolutions.com

Newpoint e il sw di monitoring SpaceWatch spettro commerciale) che, per portanti di larghezza di banda fino ad 85 MHz, consente sia di determinare la qualità delle trasmissioni sia di identificare la portante con certezza. Le tracce dell’analizzatore di spettro sono archiviate, per poter essere utilizzate in caso di eventuali problemi; SpaceWatch inoltre usa una tecnologia “point and click” per monitorare in

Newpoint Technologies ha specificatamente progettato SpaceWatch per il controllo delle portanti dei satelliti, sia in ambito televisivo, sia in altri ambiti. Le misure sui segnali da satelliti sono effettuate con un normale analizzatore di spettro, ma la novità di Space Watch è l’inserimento di un particolare codice di riconoscimento del segnale (impossibile da gestire con un analizzatore di

automatico una portante o un trasponder; consente all’utilizzatore di impostare una serie di allarmi e restituisce quindi le opportune segnalazioni dei problemi verificatisi. SpaceWatch lavora con software disegnati per l’ambiente Windows, ma può, in contemporanea, lavorare con altri standard. Per informazioni: www.newpointtech.com

On-air Systems con Oasys Player Il catalogo On-air System si arricchisce di Oasys Player, un sistema di playout multicanale completamente personalizzabile ed adattabile, che non solo si occupa del playout ma consente di effettuare l’ingest dei contenuti dalle fonti più disparate. Gestisce una libreria centralizzata di contenuti e permette 70 B R O A D C A S T

all’utilizzatore di importare, convertire o anche modificare le programmazioni che riceve dai sistemi di gestione dati di terze parti. È dotato di un sistema di controllo della qualità automatizzato, ed elabora log sia dei soli contenuti trasmessi, sia dei dettagli tecnici dei contenuti &

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trasmessi. Può sincronizzare i sistemi di backup e, se necessario, si può occupare dei changeovers in maniera totalmente automatica. Tutti i contenuti trasmessi vengono anche salvati in formato bassa risoluzione, completi dell’indicazione di data e ora, per le opportune verifiche. Per informazioni: www.on-air-systems.com

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Automation Controller di Matco Il controller automatico MA210di Matco, basato su personal computer, consente la programmazione di una ampia serie di eventi televisivi, nonché il controllo di una vasta gamma di apparecchiature, come registratori a nastro, DVD player, router e generatori di caratteri. È in grado di gestire il

playback su 25 canali, ciascuno con la sua diversa programmazione. Si collega agli altri apparecchi attraverso porte seriali Ethernet, ed ha una funzione di auto-controllo sulla rete, in modo da generare messaggi di errore per l’operatore e sul network se dovessero essere rilevati problemi di connettività.

Il MA210 occupa lo spazio di 1RU, ed è stato progettato per essere un sistema facile da maneggiare: la sua curva di apprendimento è talmente veloce che la maggior parte degli operatori imparano ad usarlo in un’ora. Per informazioni: www.matco-video.com

Ross Video e l’Overdrive Production Control System Ross Video mette a catalogo OverDrive, un dispositivo touch screen in grado di controllare una serie di apparecchiature dedicate alle produzioni video, come ad esempio registratori a nastro e su disco digitale, mixer audio, generatori di effetti digitali, archivi, router... e la lista potrebbe ancora continuare. La produzione di contenuti in diretta viene semplificata di molto, in quanto OverDrive consente di avere su di un unico schermo i controlli di tutte le sorgenti: questo consente una drastica

riduzione dei costi quando ad esempio si parli di produzioni di eventi sportivi, trasmissioni di notiziari, e programmi simili. Il sistema può essere anche dotato di un'interfaccia MOS, con un sistema di aggiornamento automatico delle ultime notizie: OverDrive si può collegare a ENPS (il sistema automatizzato di AP), iNEWS (di Avid) e QNews (di Autocue). Come ciliegina sulla torta, OverDrive non solo è in grado di gestire le apparecchiature di controllo della produzione, ma è anche

capace di controllare telecamere robotizzate. Per informazioni: www.ross-video.com


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MAM, Newsroom e Editing

BitCentral presenta Create BitCentral ha messo in commercio Create, un potente strumento per la produzione e la pubblicazione di contenuti, dotato di una interfaccia browser. Questo software permette di mettere in onda con grande rapidità news dell'ultima ora e consente di raggiungere non solo la classica televisione, ma anche telefonini, tablet oppure di inserire i contenuti direttamente in rete. Può gestire i formati SD e HD sia in diretta, sia da materiale di archivio, e mette a disposizione una serie di strumenti (basati su proxy) per l'editing, consentendo, per esempio, la creazione di versioni multiple dello stesso contenuto. Per qualsiasi tipo di

contenuto, da archivio oppure in diretta, Create può aggiungere un log di annotazioni, da archiviare o da mostrare, agganciate a una timeline basata sul timecode; può inoltre connettersi, grazie alla sua compatibilità MOS, a tutti i sistemi automatici di diffusione di notizie. Lavora al meglio delle sue possibilità quando si integra con il media encoder

di Bitcentral. Può inoltre trasmettere diversi stream contemporaneamente in formato H.264, destinati agli utenti dei sistemi newsroom automatici, con strutture proxy oppure browser-based. Per informazioni: www.bitcentral.com

Building4Media con Fork Il sistema Fork di Building4Media Solutions è un sistema completo sotto tutti i punti di vista: può gestire tutti gli aspetti del broadcasting e tutte le apparecchiature, occupandosi in maniera efficiente di ingest, gestione dei contenuti, editing, logging e trasmissione. Ha un sistema di archiviazione dati centralizzato, un

sistema di ingest/trasmissione multicanale e si può connettere ed integrare ai sistemi di newsroom iNews di Avid, e ENPS di AP. Fork è multipiattaforma e può lavorare sia in ambiente Windows sia in ambiente Mac; inoltre è compatibile con un elevato numero di codec, tra cui, per esempio, XD-Cam di Sony, ProRes di

Apple, DNxHD di Avid, DVCPRO di Panasonic e molti altri. Il suo workflow è completamente basato su file ed è stato progettato per integrarsi con i principali server video di diversi produttori, come ad esempio Harris, Omneon (Harmonic) e altri ancora. Per informazioni:: www.b4m.com

Volicon propone Observer Volicon Observer Professional è un sistema automatizzato per il monitoring ed il logging dei contenuti, basato su Microsoft Silverlight e compatibile con le piattaforme Windows e Mac. Le sue prestazioni sono molto interessanti: può registrare ed indicizzare fino a quattro canali diversi 24 al giorno, 7 giorni su 7,

ed il suo video logging è di qualità estremamente elevata. Con un apposito modulo, gli utenti possono programmare giorno e ora per registrare solo specifici programmi di interesse. Il Volicon Professional inoltre consente al personale dell’emittente di accedere a contenuti già archiviati mediante un

browser Web assolutamente standard, quale può essere Chrome, Explorer, Safari o Firefox. La trasmissione di materiale di archivio non presenta tempi morti; materiali già registrati possono essrer esportati nei formati H.264, MPEG2/4 o Flash, solo per citarne alcuni. Per informazioni: www.volicon.com

Digital Broadcast e Media Fire Automation Il sistema automatizzato per il master control di Digital Broadcast, MediaFire, controlla tutte le operazioni di un master control, dall’ingest alla trasmissione. È un sistema che si connette con sistemi di gestione di traffico dati per il download automatizzato delle diverse programmazioni, e consente la condivisione dei contenuti attraverso i 72 B R O A D C A S T

normali comandi di Windows. Con MediaFire si possono trasferire, in maniera immediata ed automatica, tutti i contenuti, coperti da diritti di trasmissione, che si appoggiano ai circuiti Pathfire e PitchBlue, senza manipolazioni di nessun tipo. Questo sistema consente inoltre la programmazione simultanea di contenuti in formato HD e SD, e &

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codifica contenuti HD secondo lo standard MPEG-2. MediaFire è anche in grado di verificare e ricondurre automaticamente a standard i contenuti audio e può editare (con un’accuratezza frame by frame) i frame I, P o B di un contenuto codificato in standard MPEG-2. Per informazioni: www.digitalbcast.com

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Miranda presenta iTX Automated Playout System Miranda ha messo in commercio il sistema di playout automatizzato iTX: si tratta di una piattaforma multiformato, completamente integrata e basata su tecnologie IT, per la trasmissione di contenuti su reti televisive e radio e per la trasmissione anche su dispositivi mobili o direttamente su web. Può integrare, indifferentemente, contenuti lineari oppure on-demand e permette di convertire contenuti trasmessi in diretta in materiali di archivio, con l’aggiunta anche di scritte in sovraimpressione, watermarks e dell’eventuale logo del canale di trasmissione. Il sistema iTX può gestire tutte le fasi del processo di produzione di contenuti: si occupa di ingest e del controllo delle apparecchiature, compresa la fase di archiviazione. È un sistema multiformato, pensato e realizzato con una architettura open e sfruttando componentistica commerciale (non proprietaria), in modo da ridurre al minimo il costo di

acquisto e di semplificare le operazioni di manutenzione. iTX si appoggia alla rete standard Ethernet (1Gb/s), e si può collegare senza difficoltà ad una serie di

altri sistemi, compresi quelli di gestione traffico dati e di programmazione. Per informazioni: www.miranda.com

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INDICE INSERZIONISTI

Azienda

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Aldena Telecomunicazioni pag.

15

Azienda

pag.

Kitdigital

pag. 31

ATS

pag. 71

Leading Technologies

pag. 51

Blackmagic Design

pag.

Lupo Light

pag. 19

BLT Italia

pag. 61

M-Three Satcom

I cop.

Blueshape

pag. 73

M-Three Satcom

III cop.

BV Media

pag. 13

Net Insight

pag.

Canon

pag.

Network Electronics

pag. 49

Cartoni

pag. 69

Panatronics

pag. 32

DB Elettronica

II cop.

Powerbox

pag. 35

Delo Instruments

pag.

Rohde & Schwarz

pag. 53

Diem Technologies

pag. 39

Screen Service

IV cop.

DMG Communication

pag. 37

Sincron Sistemi

pag. 41

Elber

pag. 57

SIRA

pag. 55

Elle Erre Elettronica

pag. 23

Sitel

pag. 21

EVS

pag. 45

Software Creation

pag. 59

Gammared

pag. 63

Sony

pag.

Harris

pag. 29

Stream Solution

pag. 30

IRTE

pag. 65

Telsat

pag. 47

JVC Professional

pag. 27

Video Progetti

pag. 25

JVC Professional

pag. 33

5

11

17

Presidente Steve Palm Vice Presidente Carmel King Direttore Vendite Eric Trabb Direttore Responsabile e Publisher B&P Andrea Rivetta

Copyright: NewBay Media Italy Srl. Tutti i diritti di riproduzione e traduzione sono riservati. Gli elaborati inviati, anche se non pubblicati, non si restituiscono.

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Periodica Italiana

Broadcast & Production - Aprile/Maggio 2012

Per ricevere Broadcast & Production Vi preghiamo di riempire la cartolina in ogni sua parte. NewBay Media Italy srl decide a proprio insindacabile giudizio l’accettazione della richiesta di abbonamento. I dati raccolti con questa cartolina verranno anche utilizzati, se nel caso, anche per compilare la Guida Broadcast & Production. Dopo aver letto e pienamente compreso l'informativa sopra riportata in questa stessa pagina, ai sensi dell'art. 23 del Codice Privacy esprimo il mio consenso al trattamento dei miei dati personali da parte di Newbay Media Italy Srl, per finalità relative all'invio di informazioni su novità ed eventi relativi alle tecnologie broadcast.

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(1) Tipo di azienda ❏ A Emittente Radio ❏ B Emittente TV

Prov

❏ 1 Nazionale ❏ 2 Locale ❏ 3 Satellite ❏ 4 Web ❏ C Centro di Produzione A/V ❏ D Centro di Postproduzione A/V ❏ E Azienda Distributrice/Rappresentante

❏ F Azienda Produttrice ❏ G Fotografo Prof. ❏ H Consulente ❏ I Ag. Pub/Concess. ❏ J Laboratorio A/V. ❏ K Altro _____________ _______________________

(2) Funzione in azienda ❏ A Proprietario/Presidente ❏ B Ammininistratore Delegato/Direttore Generale ❏ C Dirigente o Funzionario Tecnico ❏ D Dirigente o Funzionario Commerciale ❏ E Produzione o Programmazione

❏ F Redazione ❏ G Comp. Grafica ❏ H Montaggio ❏ I Altro _____________ _______________________

Spazio per richieste, consigli e critiche:

INVIARE VIA FAX AL N° 02 70 300 211 (3) Ruolo nel processo decisionale d’acquisto ❏ A Raccolta informazioni

74 B R O A D C A S T

❏ B Decisione finale

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