CRONACA
Venerdì 24 Aprile 2015
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MILANO Pubblichiamo volentieri la triste vicenda di una piazza che non riesce proprio ad uscire dal degrado
Nuova beffa per la riqualificazione di piazza Negrelli
Rimpallo di responsabilità tra Comune e Regione. I cittadini minacciano clamorose iniziative MILANO (ces) Buche, rifiuti, polvere, una maleodorante laguna quando piove, microcriminalità e disagi per chi ci vive intorno: questo è l’incredibile biglietto da visita che, nell’anno di Expo e dei suoi investimenti, Piazza Negrelli presenta tuttora a chi entra a Milano dalla Via Lodovico il Moro venendo da Corsico. Siamo al confine ovest della città all’altezza del capolinea del tram 2, a pochi passi da un hotel di fama internazionale, da un ponte nuovo fiammante sul Naviglio Grande, appena realizzato per Expo, tra condomini ordinati e fioriti e qualche negozio coraggioso a sfidare un disastro urbanistico che, al di là della strada, attende una riqualificazione promessa da decenni. I cittadini hanno fatto di tutto per svegliare il Comune di Milano ed ottenere il risanamento dell’area, fino a poco tempo fa di proprietà di privati, ma senza risultati conclusivi. Finalmente, a dicembre 2013, pressato dagli abitanti della zona, il Comune aveva acquistato l’area, aprendo così di fatto la strada al ri-
sanamento con un’operazione da 1,5 milioni di euro e lo scorso anno aveva presentato un progetto di restyling, oggi dichiarato definitivo. Il piano prevede una grande superficie a parcheggio, vialetti a verde pubblico, strisce alberate e panchine. Ma due mesi fa è saltato tutto: a sorpresa si è scoperto un nuovo proprietario di Piazza Negrelli, di cui il Comune non era a conoscenza, che da un
giorno con l’altro ha transennato la sua porzione di terreno adibendola a deposito di materiale edile. Messo di nuovo sotto pressione da un comitato spontaneo di cittadini (Comitato Piazza Negrelli), esasperati da quest’ultima “chicca”, il Comune di Milano pare intenzionato ora ad acquisire anche questo terreno. Però, secondo l’assessore ai Lavori Pubblici Carmela
Rozza, che ha incontrato i cittadini durante un sopralluogo alla piazza, il vero problema che blocca l’apertura dei lavori, almeno sulla parte di terreno già acquistato, è un altro: il cosiddetto “Vincolo Navigli” della Regione Lombardia. Sembra infatti che la Regione debba dare il suo nulla osta all’esecuzione di qualsiasi operazione edile o urbanistica sulle aree accanto al Naviglio Grande. La ri-
chiesta di deroga a tale vincolo, ha confermato l’assessore, sarebbe già stata avanzata dal Comune di Milano, ma negli uffici della Regione Lombardia – fino al momento in cui scriviamo - non si trova. Così del progetto tanto atteso non se ne fa ancora nulla! I cittadini della zona si sentono presi in giro e si chiedono se sia mai possibile che dopo aver sborsato così tanti quattrini per acquistare l’area il Comune non si sia reso conto che una parte di essa apparteneva ad altri privati. Ed ancora, se sia credibile che a pochi giorni dall’inaugurazione di Expo ci sia una parte di Milano abbandonata a sé stessa e costretta immeritatamente a convivere con un degrado indegno di una metropoli civile. Si domandano inoltre come, quando e chi risolverà il nuovo perverso percorso a ostacoli tra Comune e Regione per ottenere il via libera ai lavori. Intanto il Comitato Piazza Negrelli, forte di oltre 400 firme raccolte in tre giorni, è sul piede di guerra e non esclude clamorose iniziative.
Andrea Pasotti i.p.
Aziende eccellenti Il Gruppo Autotorino rileva la gestione di cinque società di TT Holding
Nasce il primo dealer auto italiano per volumi e fatturato La concessionaria ora ha 36 punti vendita su 13 province e i dipendenti salgono a 740 (gmc) Il 1° aprile 2015 segna una tappa storica per il mercato commerciale italiano delle auto. Da questa data, Gruppo Autotorino S.p.a. ha assunto la gestione dei 25 punti vendita appartenenti alle società New Motors (concessionaria Jeep, Mercedes-Benz, Smart), Auto Class (concessionaria BMW, Mini, Motorrad), Tecno Motors (concessionaria Hyundai), Anelli Auto (concessionaria KIA) e Real Motors (concessionaria Toyota, Lexus), diventando così il primo dealer auto in Italia per dimensioni e fatturato. L’accordo è stato siglato dai rappresentati di Autotorino - il presidente Plinio Vanini e il direttore generale Stefano Martinalli - e dai responsabili di TT Holding S.p.a. - i fratelli Gerolamo e Luigi Malvestiti - a cui fanno riferimento le società coinvolte. Prioritario per tutti, l’impegno a preservare il patrimonio professionale e di competenze rappresentato da tutte le risorse - 470 persone - attive nelle realtà aziendali coinvolte nel passaggio di gestione. Il passaggio sotto la gestione Autotorino consentirà di fare affidamento sui medesimi servizi finora erogati, contando sulla disponibilità e professionalità sempre dimostrate dall’azienda valtellinese. La clientela potrà contare sul
AUTOTORINO La prima rivendita di auto fu fondata nel 1965 a Morbegno (So) da Arrigo Vanini, padre dell’attuale presidente Plinio Vanini (nella foto)
prezioso apporto fornito dal know-how tecnico e commerciale maturato dal Gruppo Autotorino in 50 anni di storia. «Affrontiamo questa sfida con grande entusiasmo - ha commentato Plinio Vanini, 51 anni, presidente di Gruppo Autotorino che proprio quest’anno festeggia i 50 anni dalla fondazione - Ci presentiamo ai nuovi clienti con molta umiltà: siamo un’azienda seria, che mette al primo posto la soddisfazione di coloro che scelgono i nostri servizi di vendita e assistenza. Tutto il lavoro di integrazione sta procedendo regolare. Certo, qualche
difficoltà non è mancata e ci stiamo impegnando al massimo per risolvere rapidamente i disagi scaturiti dal complesso passaggio di consegne tra la precedente gestione e la nostra. Approfitto per ringraziare personalmente coloro che hanno affrontato con pazienza questa fase delicata. Ai clienti di tutte le nostre concessionarie rinnovo l’invito ad affidarsi con fiducia ai tanti professionisti che incontreranno nelle officine, nei saloni e negli uffici del nostro nuovo Gruppo. Nei giorni scorsi ho voluto incontrare di persona uno ad uno, tutti i nuovi collaboratori. Ho trovato persone va-
lide, determinate a dare il loro prezioso contributo. Sono certo che, smaltita la fase di rodaggio iniziale, procederemo spediti». L’accordo sottoscritto non ha precedenti nel panorama italiano dei dealer auto. Mai prima d’ora era stata realizzata un’operazione così complessa e articolata, unica nel suo genere per il numero di concessionarie, dipendenti e brand coinvolti. Con questa iniziativa, Gruppo Autotorino S.p.a. - già attivo con 11 concessionarie in sette province di Lombardia ed Emilia Romagna - estende la propria presenza alle province di Milano, Varese, Pavia e alle piemontesi Novara, Vercelli, Verbano Cusio Ossola, rafforzando la propria posizione dominante sul mercato italiano automotive. Dal 1° aprile 2015, dunque, Gruppo Autotorino diventa il primo dealer auto in Italia per dimensioni e fatturato, rappresenta 13 brand auto, operando su 13 province sparse in tre regioni con un organico di 740 collaboratori. Nel 2014 i “numeri” generati dalle concessionarie Autotorino e dalle realtà TT Holding interessate dall’accordo hanno registrato complessivamente un volume di 27.000 auto vendute (nuovo/usato), per un fatturato totale di circa 500 milioni di euro.