Jobs Act. Il mercato del lavoro, due anni dopo.

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la produttività e la competitività è la legge n° 2015-990, detta “Loi Macron” (Governo M. Valls II), la quale introduce liberalizzazioni in materia di giorni lavorativi, trasporti e professioni regolamentate; sempre nello stesso periodo, la legge n° 2015-994, relativa al dialogo sociale, pone le basi per un’ulteriore revisione delle dinamiche aziendali. Questi interventi non hanno però risolto tutte le problematiche insite nel mercato del lavoro francese: in primis la forte disparità di tutela tra le due principali tipologie di contratto, a tempo indeterminato e determinato o, nell’ordinamento francese, CDI e CDD; ma anche la rigidità dell’orario di lavoro, ancorato per legge alle 35 ore settimanali, e della retribuzione degli straordinari, anch’essa fissata per legge. Inoltre, i licenziamenti economici sono difficili da portare a termine e le cause legali ad essi connesse hanno spesso esiti incerti. In questa cornice, il dialogo sindacati-patronati rimane molto conflittuale. La legge n° 2016-1088 dell’8 agosto 2016, “relativa al lavoro, alla modernizzazione del dialogo sociale e alla salvaguardia dei percorsi professionali”, detta anche “Loi Travail” o “Loi El Khomri”, dal nome del ministro del lavoro, si pone, in questo contesto, l’obiettivo di concludere il ciclo di riforme sopra menzionato. L’iter e l’approvazione della legge sono stati segnati da aspri scontri all’interno della maggioranza e da diverse manifestazioni che ne chiedevano l’abrogazione.

Il processo di discussione della riforma Diversi economisti, come Jean Tirole, Philippe Aghion, Hélène Rey e Pierre-Olivier Gourinchas, hanno apertamente sostenuto la riforma, da considerarsi inoltre in linea con alcune indicazioni arrivate dall’UE e dal FMI. Questa ricezione rappresenta un segnale di stabilità e continuità verso i partner europei ed i mercati: pareri favorevoli sono infatti giunti anche da A. Nahles, ministro tedesco del lavoro SPD e da Angela Merkel, anch’essa alle prese con una revisione del mercato del lavoro, in particolare con riferimento al CPA – un “conto personale delle attività” del lavoratore di cui parleremo in seguito. Il Medef, associazione di imprenditori francesi, è sempre stato favorevole alla legge, pur con alcune riserve sulle indennità per il licenziamento economico. Molte però anche le critiche al disegno di legge, arrivate persino dall’interno dello stesso partito di governo, il PS. Fra i critici, il futuro candidato alle presidenziali Benoit Hamon ed ex

LOI TRAVAIL: LA VIA FRANCESE AL JOBS ACT

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