Priscilla Occhipinti - Aziende al Top

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aziende al top

Priscilla Occhipinti, la bella favola della “signora delle grappe” Ha raccolto l’eredità di uno dei più grandi distillatori della storia e ora guida un’azienda, che può considerarsi un vanto per la Maremma tutta. Parliamo di Priscilla Occhipinti e della sua bella storia che l’ha portata a dirigere, un po’ per passione, un po’ per destino, sulle orme del grande Gioacchino, la distilleria artigianale Nannoni con sede in località Aratrice a Paganico di Nicola alocci

L

’arte e la tecnica della distillazione hanno radici antichissime, e si sono intrecciate sin dalla notte dei tempi con i segreti dell’alchimia, in tutte le culture tra fascino e mistero. La grappa è il distillato tipico per eccellenza della tradizione italiana, un prodotto, famoso nel mondo, che ha subìto significative evoluzioni, nel tempo e nei luoghi di produzione. Aratrice, Paganico, Toscana, Italia. Aratrice è una minuscola frazione agricola nella campagna maremmana, qui prospera la distilleria artigianale “Nannoni”, storica e pluripremiata, con una meritata fama nel settore, e che ha svolto un ruolo significativo nella tradizione dei maestri grappaioli. Priscilla Occhipinti è il maestro distillatore, l’artigiano della distilleria che gestisce insieme alle due socie Rossana

Gioacchino Nannoni

58 • Maremma Magazine • Marzo 2010

e Morena, l’azienda fondata da Gioacchino Nannoni, definito da Luigi Veronelli e riconosciuto dai suoi colleghi “il distillatore principe”, che, oltre ad essere l’inventore della grappa toscana, ha dato vita a grappe uniche nel panorama italiano. Priscilla frequentava ancora il liceo classico, quando cominció a seguire il suo maestro e ad imparare da lui metodi e segreti di cui va fiera, ed ancor prima di laurearsi in Enologia e Viticultura aveva giá la responsabilitá della distillazione. È sempre il distillatore che fa la differenza, e la sensibilità deve essere tramandata tramite: esperienza, magia del tempo, volontà, passione, estro, istinto e ottime vinacce. Tutti elementi questi che animano da sempre le grappe dell’azienda Nannoni. Priscilla ci aspetta; arriviamo in una mattinata umida e piovosa, con un freddo che spazza il viso, la campagna è irrigidita e rallentata dall’inverno. Ma dentro la distilleria, in passato casa padronale di un’antica fattoria, batte un cuore caldo, fatto di alambicchi e strani macchinari, e soprattutto batte quello di Priscilla che novella Paracelso, mescola terra, aria e fuoco. Questa mattina c’è una classe dell’Istituto Agrario di Grosseto in visita all’azienda. Le visite da parte di scuole e università sono frequenti, e Priscilla oltre a dare lezioni tecniche, grazie al supporto di un medico ha dato vita ad una campagna di sensibilizzazione invitando i giovani a bere con intelligenza. “La grappa in rosa”, “una maga tra gli alambicchi”, “il vero distillatore donna”, “la signora delle grappe”, sono queste alcune delle tante definizioni attribuite a Priscilla. Incontriamola.

La grappa è un simbolo del made in Italy, con secoli di cultura alle spalle, solo negli ultimi decenni, grazie al lavoro di alcuni produttori, ha saputo evolversi nel gusto e nella comunicazione, fino a diventare un prodotto nobile, pari ai grandi distillati. Sei d’accordo con tutto questo? Soprattutto si è evoluto il modo di proporla e il modo di distillarla. Il potenziale aromatico dei vitigni italiani è il migliore che si può avere, e la varietà di uve è straordinaria. Negli ultimi 20 anni è nato un rispetto per queste materie prime. Vale a dire, laddove prima la grappa era fatta con vinacce buttate nell’aia e raccolte da terra con calma, oggi da parte di distillerie come la mia si valorizza la materia prima al massimo, proponendo non un semplice alcol, ma un distillato pieno di aromi, sapori e fascino da essere indirizzato e consumato da un mercato medio alto. Un ricordo degli inizi. Quando ho iniziato a girellare per la distilleria vedevo il mio maestro (Gioacchino Nannoni) che stava seduto al calduccio davanti agli impianti e guardava la campana di distillazione e mi diceva: “Vedi Priscilla, ogni gocciolina che esce da quella campana è un soldino”. Naturalmente aveva omesso di sottolineare tutta la fatica che c’è dietro. Io ho sempre desiderato fare il distillatore ed ho trascorso molto del mio tempo tra gli impianti e le vinacce. Faccio la grappa con amore e la vendo per necessità. Anche se oggi, sempre più spesso, ci si ritrova a gestire e spesso subire una marea di leggi, qualche volta incomprensibili, che prima non esistevano. Ogni distillatore esprime la sua capacità di interpretare questo affasci-


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