MY LIFESTYLE N. 22

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LUXURY MAGAZINE Periodico Trimestrale N째 22 - EURO 9,50

CONCEPT PLANE Per volare nel futuro

BOSCO VERTICALE

Architettura sostenibile a Milano

BENTLEY BENTAYGA

Il concetto di SUV secondo Bentley

WWW.MYLIFESTYLE.IT



travel



sommario 2050: volare nel futuro gli ingegneri di airbus ci presentano il meglio delle tecnologie aeronautiche. sarĂ l'aereo del futuro?

travel

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abitare

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un bosco...verticale

economia

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luxury & brands il lusso italiano nei best global brands

lifestyle

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lapo elkann: sartoria per veicoli intervista a carlo borromeo, centro stile garage italia customs

wines

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le 50 migliori etichette d'italia best italian wine awards: vince il barolo monprivato 2010

l'intervista top selection

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turismo e patrimonio culturale binomio strategico e motore di crescita del paese

wellness top selection

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fitness? no, wellness! la nuova filosofia per il benessere della persona secondo muv

viaggi top selection

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fughe segrete, nel lusso anche in italia i viaggi di lusso di secret escapes

orologi

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blancpain innovazione e tradizione dell'arte orologiera

photographer

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gianni berengo gardin storie di un fotografo

auto da sogno

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bentley bentayga

top car

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mazzanti evantra la supercar "handmade in italy" dall'anima sportiva ed elegante

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2050: volare nel futuro Gli ingegneri di Airbus ci presentano il meglio delle tecnologie aeronautiche. Sarà l'aereo del futuro? Tra pochi decenni il mondo sarà molto diverso da quello che conosciamo oggi. La popolazione sul nostro pianeta crescerà notevolmente fino a superare i 9 miliardi nel 2050 (fonte: IMF - The UN Population Division) e, di conseguenza, cambierà anche il modo di vivere di tutti noi. Identificare questi cambiamenti ed anticipare le esigenze dei clienti è lo sforzo che le grandi aziende del nostro pianeta stanno compiendo. Nel settore del trasporto aereo, a partire dal 2010 il colosso aerospaziale europeo Airbus ha avviato una consultazione globale che ha coinvolto, in due anni, oltre 1,75 milioni di persone, sia mediante il web sia attraverso la partecipazione ad airshow ed eventi. Il risultato di questo sondaggio ha confermato che i passeggeri vorrebbero che i viaggi aerei fossero più economici, più verdi e più divertenti. Tenendo conto di queste indicazioni, Airbus ha tracciato e rivelato la sua visone di quello che sarà l'aeromobile del futuro, annunciando il progetto Concept Plane. L'aereo, che per ammissione della stessa Airbus sarà probabilmente molto diverso da ciò che si immagina oggi, sarà pronto nel 2050 ed unirà tecnologie già esistenti ad innovazioni sorprendenti, alcune già in fase di studio. Le ali saranno più lunghe e sottili, per ridurre la

© Immagini: AIRBUS S.A.S.

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travel

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resistenza dell'aria e migliorare l'efficienza energetica, mentre la fusoliera non sarà più un semplice tubo ma sarà curvata e sagomata per fornire più spazio all'interno ed una migliore aerodinamica all'esterno. La sezione della coda potrà avere una forma di "U", che permette di ridurre l'inquinamento acustico, non essendoci più l'esigenza delle code verticali che gli aeromobili d'oggi utilizzano per fornire stabilità direzionale in caso di avaria dei motori. Nuovi metodi di produzione permetteranno di ridurre il costo e l'impatto ambientale nella costruzione, nonostante l'utilizzo di nuovi materiali molto più leggeri. I motori saranno più affidabili, silenziosi ed efficienti nei consumi e saranno semi-incorporati nella parte posteriore per migliorare l'efficienza aerodinamica ed il confort in cabina. Il velivolo di nuova generazione avrà un eccezionale confort, sarà ecologico e trasparente. Nella costruzione sarà utilizzata una struttura bionica che riproduce la struttura ossea degli

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uccelli. L'osso è sia leggero che forte, perché il suo interno poroso porta tensione solo se necessario, lasciando spazio altrove. Utilizzando strutture bioniche, la fusoliera avrà la necessaria resistenza ma potrà anche sfruttare al massimo lo spazio, dove richiesto. Questo non solo riduce il peso ed il consumo di carburante del velivolo ma permette anche di aggiungere funzionalità quali porte di maggiori dimensioni per facilitare l'imbarco. La struttura bionica della cabina sarà rivestita con una membrana biopolimerica che permetterà di controllare i valori di umidità, temperatura e la quantità di luce naturale, fornendo l'opacità o la trasparenza a comando ed eliminando la necessità di finestre. Tale struttura intelligente renderà l'aereo più leggero e parco di carburante, dando la possibilità ai passeggeri di godere di una vista a 360 gradi del cielo. Questo permetterà la visione di stupendi panorami delle meraviglie dei cinque continenti attraverso le pareti trasparenti del velivolo.

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La parte elettrica richiamerà la struttura del cervello umano, con una rete neurale integrata nei materiali strutturali che renderà obsolete le centinaia di chilometri di cavi e fili presenti in un aereo di oggi. L'utilizzo di metalli o polimeri morphing, capaci di cambiare forma attraverso sistemi di sensori e attivatori per adattarsi alle differenti esigenze dei passeggeri, e di materiali auto-pulenti, auto-riparanti ed ecologici, garantiranno un eccezionale comfort. Le cabine del Concept Plane saranno infatti molto differenti da quelle di classe First, Business ed Economy presenti sugli aerei commerciali di oggi. Tutte le zone avranno caratteristiche differenti per soddisfare le esigenze individuali più disparate come il relax, il gioco, le interazioni con altri passeggeri o le riunioni di lavoro in collegamento con persone a terra. La Zona Rivitalizzante, per esempio, colmerà la crescente richiesta di spazi dedicati alla salute ed al relax, soprattutto destinati al pubblico femminile ed agli anziani; la struttura bionica e la membrana creeranno una perfetta combinazione di calore, luce e spazio, offrendo una visione panoramica dell'esterno attraverso grandi aree nelle quali il rivestimento potrà diventare trasparente con il semplice movimento delle mani. Le sedute intelligenti, costruite con materiali provenienti da agricoltura biologica, si adatteranno perfettamente al corpo del passeggero ed offriranno massaggi, bevande o vitamine a seconda della modalità selezionata. Una leggera brezza marina o un leggero aroma di pino silvestre inonderà i passeggeri mentre docce sonore concilieranno il sonno. Nella Zona di Interazione, la tecnologia e la realtà virtuale saranno perfettamente integrate con la vita reale e saranno a disposizione delle persone che vorranno interagire con i loro compagni di viaggio. Spazi delimitati da gusci a scomparsa daranno la possibilità di tutelare la propria intimità e potranno essere adattati alle esigenze di ogni utente per svolgere riunioni, conferenze di lavoro virtuali, una cena romantica, oppure la lettura di una favola per i propri bambini a casa. Attraverso un muro virtuale ci si potrà dedicare allo shopping, con i vestiti che potranno essere proiettati direttamente sul corpo dei passeggeri mentre, una parete di gioco virtuale permetterà di fare un po' di pratica ad appassionati di tennis, baseball, golf o di altri giochi di avventura.

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La crescita della popolazione mondiale e la conseguente maggiore necessità di viaggiare da parte di persone di differente stazza (si prevede che nel 2050 il 65% della popolazione americana sarà obesa), forma ed esigenze farà sì che le compagnie aeree adeguino le cabine a queste nuove caratteristiche dei passeggeri. Per tale motivo si è pensato ad una Zona Smart Tech, nella quale i sedili morphing si adatteranno ed offriranno servizi in base al budget ed alla corporatura del passeggero, offrendo differenti livelli di comfort e di spazio e permettendo di viaggiare da soli, di lavorare con i colleghi o leggere una favola ai propri bambini come se fossero accanto, grazie alle tecnologie olografiche e di comunicazione. Offrendo diversi livelli di esperienza all'interno di ogni zona, le compagnie aeree saranno in grado di applicare il differenziale di prezzo di cui hanno bisogno per gestire un business di successo, dare ad un maggior numero di persone l'accesso ai benefici del viaggio in aereo e, ancora, prendersi cura dell'ambiente. Con il Concept Plane il futuro dell'aviazione commerciale è già stato tracciato.

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Un Bosco...Verticale

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abitare

Un Bosco...Verticale

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Due torri verdeggianti dominano i Giardini di Porta Nuova, nel centro Direzionale di Milano. È il primo esempio di "Bosco Verticale", un progetto innovativo costruito a partire dal 2009 ed inaugurato nel novembre 2014, vincitore di numerosi premi nel mondo. Uno su tutti, il prestigioso CTBUH Award 2015 (Council on Tall Building and Urban Habitat) promosso dall'Illinois Institute of Technology di Chicago, che ogni anno sceglie il grattacielo migliore di ogni continente e poi premia il vincitore assoluto. Lo scorso 12 novembre, il premio è stato attribuito al "Bosco Verticale", progettato dallo studio dell'architetto Stefano Boeri di Milano, eletto grattacielo più bello ed innovativo del pianeta, concorrendo, tra gli altri, contro il One World Trade Center di New York (progetto realizzato dallo studio SOM) che era stato dato per favorito fin dall’inizio. «Dopo il premio internazionale di Francoforte del 2014, il riconoscimento planetario del CTBUH di Chicago è la conferma che il Bosco Verticale è diventato un'icona dell'architettura internazionale contemporanea. Sono felice per Milano, che ha oggi un simbolo del suo rilancio e per la cultura e l'architettura italiana, che confermano un momento di grande innovazione», ha detto Boeri subito dopo la premiazione. Altrettanto interessante la motivazione con cui è stato assegnato il premio: «Il Bosco Verticale è un esempio unico nell'utilizzo del verde in altezza e in proporzione. La facciata vivente dell'edificio, che incorpora numerosi alberi e oltre 90 specie di piante, svolge il ruolo di interfaccia attiva per l'ambiente circostante. Ciò che rende l'idea eccezionale è l'azione delle piante, che agiscono come estensione della copertura esterna dell'edificio». I numerosi riconoscimenti attribuiti al progetto del Bosco Verticale acquistano ancor più valore se si pensa allo scetticismo iniziale dimostrato da parte della città di Milano, ormai totalmente dissolto, per lo più dovuto a voci relative ad inverosimili forti correnti d'aria ed a prospettati altissimi costi per la gestione del verde. Come detto, il complesso è composto da due torri di 19 e 27 piani, rispettivamente di 80 e 112 metri, le quali ospitano 480 alberi di grande e media altezza, 300 alberi di piccole arbusti. L’equivalente - su una superficie urbana di 4.000 mq - di 20.000 mq di bosco e sottobosco. L'idea architettonica alla base del Bosco Verticale è la demineralizzazione delle superfici urbane attraverso l'utilizzo della mutante policromia delle foglie per le facciate. Infatti, il colore della vegetazione cambia ciclicamente a secondo

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© Immagini: Paolo Rosselli

dimensioni, 11.000 fra piante perenni e tappezzanti e 5.000


abitare

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Š Ph. Ivan Sarfatti

Stefano Boeri (sopra) - CittĂ Foresta in Cina (pagina accanto, immagine centrale)

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abitare

delle stagioni e della diversa natura delle piante, offrendo così un panorama cangiante allo sguardo degli abitanti di Milano. Tale architettura affida a uno schermo vegetale il compito di creare un adeguato microclima e di filtrare la luce solare. Di estate, il manto verde protegge dall'irradiazione diretta del sole ma anche dal rumore e dalla polvere. D'inverno, il manto verde ridotto fa filtrare la luce ed il calore, riducendo i consumi. La diversità delle piante permette quindi lo sviluppo di un microclima che produce umidità, assorbe CO 2 e polveri producendo ossigeno (trasforma circa 20.000 chilogrammi di CO 2 in O 2 ogni anno), protegge dall’irraggiamento e dalla polluzione acustica. Il

Bosco

Verticale

incrementa

anche

la

biodiversità,

favorendo la formazione di un ecosistema urbano nel quale diverse tipologie di verde creano un ambiente verticale discontinuo, ma in rete, che può essere colonizzato da volatili e insetti (si parla di 1600 esemplari di uccelli e farfalle), diventando un fattore di spontanea ricolonizzazione vegetale e faunistica della città. Altro importante effetto riguarda la funzione anti-sprawl che contribuisce a controllare e ridurre la dispersione urbana. A livello di densificazione urbana, ogni torre costituisce l’equivalente di un'area periferica di ville monofamiliari e palazzine di circa 50.000 metri quadri. La gestione delle vasche che ospitano le piante è condominiale. Infatti, ogni anno sono richiesti 2 interventi dall'esterno e 8 dall'interno per la manutenzione e la sostituzione di tutto il materiale vegetale e il numero di piante stabilito per ciascuna vasca. Il progetto del Bosco Verticale ha dato il via ad altri ambiziosi progetti di sviluppo urbano sostenibile. La Municipalità di Shijiazhuang, capitale della regione dell’Hebei, città più inquinata della Cina a causa delle tantissime miniere di carbone e delle acciaierie e centrali di carbone presenti nella zona, ha commissionato allo studio Boeri la realizzazione della Città Foresta, nella quale vivranno più di centomila abitanti. Lo scorso 7 dicembre, in occasione di alcuni appuntamenti nell'ambito della Conferenza Internazionale sul Clima - COP21 tenutasi a Parigi, Stefano Boeri ha così commentato il nuovo progetto: «…L'architettura del futuro, sia che operi come sostituzione e innesto nelle città esistenti, sia che funga da mattone di una nuova città, oltre che autosufficiente dal punto di vista energetico, dovrà pulire l'aria (assorbendo CO 2 e polveri sottili grazie a milioni di foglie) e promuovere la biodiversità delle specie viventi…». La Città Foresta avrà una forma a fiore, con 5 quartieri che

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comporranno i petali, e sarà composta da un centinaio di Boschi Verticali ed altri edifici più bassi, comunque circondati dal verde. La prima parte dei lavori verrà completata entro il 2016 mentre l'intera Città-Foresta sarà consegnata nel 2021. Altro recentissimo progetto riguarda il "Maspero Triangle District", complesso di forma triangolare affacciato sul Nilo e posto nell'omonimo quartiere de Il Cairo, oggi combinazione di grattacieli e case povere e degradate, tristemente famoso per la bomba dello scorso luglio al Consolato italiano. «Uno dei punti fondamentali del bando - dice Boeri - è il recupero della zona poverissima, fatta di case molto piccole, dove vivono artigiani, meccanici, popolazione disagiata. È il centro del triangolo del Maspero, le cui facce sono lo skyline di grattacieli e le grandi strade tipiche delle moderne metropoli arabe. La richiesta è stata di non allontanare questa popolazione, ma anzi usare le risorse della città dei ricchi anche per finanziare servizi e riqualificazione di questa città dei poveri». Grazie a Stefano Boeri ed alle sue creazioni, il futuro dell'architettura è sostenibile.

Maspero Triangle District- Il Cairo

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© INTERBRAND


economia

luxury & brands

il lusso italiano nei best global brands Vi siete mai chiesti se sia possibile dare un valore ad un brand? Interbrand, società internazionale leader nella brand consultancy, ogni anno fornisce la risposta a questo quesito attraverso uno studio che identifica i 100 brand globali a maggior valore economico. La classifica Best Global Brands viene stilata analizzando i differenti modi in cui un brand influenza e crea benefici per l’azienda, dalla definizione delle aspettative dei consumatori alla generazione di risultati economici. In particolare, il valore economico dei brand viene calcolato analizzando tre aspetti fondamentali: la performance finanziaria dei prodotti o dei servizi contraddistinti dal brand, il ruolo del brand nel processo di scelta e di acquisto da parte della clientela, la forza del brand nel definire un premium price oppure generare margini nel tempo. La 16ª edizione, che ha stilato la classifica Best Global Brands per il 2015, ha portato molte conferme ma anche tante novità . Per il terzo anno consecutivo, Apple e Google si confermano ai vertici,

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rispettivamente al primo e al secondo gradino del

una crescita del 15% del valore del proprio brand.

podio. Con un valore di 170,276 miliardi di dollari, Apple

Analizzando i dati, si calcola che il valore aggregato

accresce il proprio valore del brand del 43%. Il brand

dei brand della tecnologia corrisponde a circa un terzo

Google, valutato 120,314 miliardi di dollari, incrementa

(33,6%) del valore totale dei 100 brand dello studio Best

il proprio valore del 12%. Coca-Cola si mantiene salda

Global Brands 2015. I brand dei settori IT e automotive

al terzo posto. Microsoft sorpassa IBM posizionandosi

dominano la classifica con un totale di 28 posizioni su

quarto. Importante balzo in avanti per Amazon che, per

100.

la prima volta, entra nella top 10 registrando un valore

Secondo Jez Frampton, Global Chief Executive Officer

del brand pari a 37,948 miliardi di dollari.

di Interbrand, «lo studio Best Global Brands mette in

Cinque i nuovi ingressi: i danesi della Lego (#82), PayPal

evidenza le strategie che i brand dovrebbero perseguire

(#97), MINI (#98), Moët & Chandon (#99) e Lenovo, che

per avere successo in un mondo iper-frammentato,

chiude la classifica (#100). Quest’ultimo è il secondo

quale quello di oggi. Dato che gli individui richiedono

brand cinese presente nello studio Best Global Brands:

esperienze immediate e personalizzate, imprese e brand

Huawei ha fatto il suo debutto nel 2014 e nell’edizione di

devono muoversi ‘alla velocità della vita’. Molti di questi

quest’anno si posiziona alla 88ª posizione, registrando

brand sono così istintivamente allineati con le priorità


economia

delle persone da integrarsi senza soluzioni di continuità nella loro quotidianità». Per Manfredi Ricca, Chief Strategy Officer EMEA & LatAm e responsabile dell’ufficio italiano, «questa classifica è una finestra su un mondo che sta cambiando rapidamente. Vince chi abbandona il concetto di settore e di categoria per offrire un’esperienza senza soluzione di continuità ai propri clienti». Anche l’Italia è presente all’interno della classifica ed è rappresentata da due brand del settore luxury: Gucci e Prada, entrambi segnati da un anno di sfide. Il brand toscano subisce un rallentamento e scivola alla 50ª posizione, registrando un valore del brand di 8,882 miliardi di dollari. Prada, posizione 69, registra un incremento del 4%

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portando il valore del brand a 6,222 miliardi di dollari,

Accanto allo studio dei Best Global Brands, un altro

risultato ottenuto anche grazie alla pronta reazione alla

interessantissimo tema è stato frutto di approfondimento

contrazione del mercato cinese.

da parte di Interbrand.

«La presenza ridotta dei brand italiani si spiega con

Stiamo parlando della definizione del concetto di

la dimensione relativamente contenuta delle imprese

lusso autentico, analizzato come modello culturale e di

che compongono il nostro tessuto industriale: questo,

business.

nell’ambito di una classifica per valore economico, è

Manfredi Ricca, questa volta insieme a Rebecca Robins

determinante», osserva Ricca. «Al di là dei due presenti

(Director europeo di Interbrand), ha affrontato questo

in classifica, i nostri brand sono estremamente influenti,

argomento nel libro “Meta-luxury: Brands and the

ma sono per lo più all’ interno di economie aziendali

Culture of Excellence”, introducendo il paradigma del

relativamente ridotte. E questo è a sua volta spiegato da

“Meta-luxury”.

diversi fattori, quali un mercato dei capitali relativamente

In questo libro, vi è una rivoluzione del concetto

ancora in fase di sviluppo, l’assenza di player globali in

tradizionale di lusso, attraverso l’esame dell’ascesa del

settori strategici come quello dell’ information technology,

meta-luxury, un paradigma culturale ed economico

una certa tendenza alla non aggregazione».

basato su quattro pilastri: l’Artigianalità, il Focus, la


economia

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Storia e la Rarità. Ricca e Robins osservano come oggi il termine “lusso” abbia perso significato in quanto “abusato, esteso e diluito” e, ispirandosi alla metafisica aristotelica, introducono il termine “meta-luxury” per definire ciò che è “oltre” il termine “lusso”, ormai vuoto di significato. Ne emerge un modello che traduce alcune delle più profonde aspirazioni umane in un insieme preciso di driver di scelta, e che riporta in vita arte e scienza, unendo creatori ed intenditori, piuttosto che produttori e consumatori. Gli autori spaziano dai fondamenti filosofici ai fenomeni economici del modello, quali il rapporto tra sostenibilità e profitto e tra efficienza ed efficacia, la creazione di “monopòli virtuali” che trascendono la nozione di settore,

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economia

il prezzo come conseguenza della rarità piuttosto che il

Scott dell’Università di Cambridge; Francesco Trapani,

contrario, e il paradosso della crescita derivante dalla

President of LVMH Watches & Jewelry.

limitazione.

«Il libro è stato ispirato dalla nostra ferma convinzione

Sostanziato da numerosi esempi, Meta-luxury propone

che il vero lusso consista nel tramandare la cultura

anche dieci conversazioni esclusive con pensatori

dell’eccellenza di generazione in generazione», affer-

di diversi profili, chiamati a condividere le proprie

mano Ricca e Robins, «I brand del metalusso sfidano

prospettive e i propri pensieri su lusso ed eccellenza:

le convenzioni su concetti quali artigianato, innovazione,

il Maestro Salvatore Accardo, violinista; Hans Peter

pricing, diversificazione e redditività. Il nostro auspicio è

Danuser von Platen, già del St Moritz Tourist Board;

che questo libro aiuti a dare più profondità al dibattito

Paolo Fazioli, fondatore di Fazioli Pianoforti; Simon

sul lusso».

Jacomet, fondatore di Zai; Francis Kurkdjian, fondatore

Come dice Jez Frampton, Global CEO, Interbrand, «Ricca

della Maison Kurkdjian; Kazumi Murose, Patrimonio

e Robins hanno affrontato con successo una domanda

Nazionale

Pagani,

critica: ossia, come definire il lusso oggi, e quali sono

fondatore e proprietario di Pagani Automobili; Renzo

le implicazioni per i brand (…) ci accompagnano in un

Piano, Architetto, fondatore di RPBW; il Prof. Michael

viaggio affascinante nel mondo dell’eccellenza».

Vivente

del

Giappone;

Horacio

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lifestyle

LAPO ELKANN: SARTORIA PER VEICOLI Intervista a Carlo Borromeo, Centro Stile Garage Italia Customs

Come un sarto confeziona su misura un abito per il suo cliente, seguendo le linee armoniche del suo corpo, così accade a Garage Italia Customs, l’azienda che fa capo a Lapo Elkann, rampollo della famiglia Agnelli, indisciplinato e creativo imprenditore, specializzata nella personalizzazione di veicoli, auto, moto, aerei, elicotteri, barche, con interventi tailor made volti alla ricerca, all’equilibrio dei componenti, allo studio dei materiali ed alla rielaborazione dei sogni del cliente. L’idea è proprio quella del lavoro sartoriale sui veicoli, partendo dalle idee del proprietario che diventa il protagonista della scena, al di fuori dei numeri della grande produzione. A Garage Italia Customs lavora una equipe formata dalla squadra che ha creato il servizio Tailor Made per Ferrari, raccoglie i migliori tecnici specializzati nel settore automotive per la verniciatura, il wrapping e la realizzazione degli interni. Elkann li definisce “maestros”, i veri creativi del gruppo, dotati di talenti unici, abilità di eccellenza nell’eseguire il loro lavoro. A loro si affianca il Centro Stile Interno ed i suoi designer, dove le idee del cliente si incontrano con il gusto e il know how degli esperti. Tutti quelli che sembrano essere concetti astratti diventano realtà grazie all’uso delle tecnologie più moderne: diventa così facile fare i giusti abbinamenti cromatici, scegliere i materiali più ricercati e ottenere un veicolo che reca in sé la propria ideale firma. Lo scorso ottobre l’azienda ha presentato l’idea della sua nuova sede, di assoluta eccezione: è stato scelto un luogo simbolo di Milano, l’ex stazione di servizio Agip di Piazzale Accursio. Restauro e riqualificazione firmate da Michele De Lucchi ed uno spazio interno dedicato al food a cura dello chef stellato Carlo Cracco.

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Nuovo splendore per un luogo molto amato dai milanesi,

coniugano a dimostrazione che le eccellenze italiane

che ha avuto un ruolo chiave negli anni Cinquanta, voluta

possono intrecciarsi ancora e dare via a strategie

da Enrico Mattei e commissionata all’architetto Mario

vincenti. “Un monumento alla fantasia”, come lo definisce

Bacciocchi, era un vero e proprio tempio dell’automobile,

l’architetto De Lucchi, luogo in cui design, tecnologia,

in cui si avvicendavano automobilisti ed appassionati,

creatività e cucina si incontrano che sarà aperto nella

per ritrovarsi e dedicarsi a momenti di relax, segno del

primavera del 2016.

miracolo economico italiano.

Abbiamo intervistato Carlo Borromeo, responsabile del

Nel progetto originale c’erano una sala d’attesa, un

Centro Stile di Garage Italia Customs.

autolavaggio, un bar, un’officina elettrauto, uffici e anche

Garage Custom propone l’originale personalizzazione di

unità abitative.

auto, barche, moto, aerei, elicotteri, celebrati come veri

Oggi si proporrà, dopo il restauro e la riqualificazione,

e propri “oggetti” unici. In quale modo possono diventare

come punto di riferimento ed incontro per gli amanti

irrinunciabili, proprio come può esserlo un abito di “alta

del bello e buono concepiti in Italia. Creatività, cura

sartoria”?

del dettaglio, tecnologie avanzate ed esperienza si

«Garage Italia Customs vende prima di tutto un servizio


lifestyle

e quindi un’esperienza, i nostri clienti non scelgono delle opzioni predefinite e non subiscono alcuna limitazione alla loro fantasia. Il nostro obiettivo è di accompagnarli nella ricerca di qualcosa che esprima la loro personalità nel rispetto delle loro disponibilità economiche. Come si arriva a questo risultato dipende interamente dalla situazione e dal cliente. Può essere un colore sviluppato apposta per una persona, una livrea che ricorda un passato glorioso, degli interni di lusso oppure a prova di bambino, un dettaglio raffinato come le iniziali ricamate sul sedile. L’unico limite è la fantasia nostra e dei nostri clienti». La sede di Garage Italia Customs trova il suo posto nella storica stazione Agip di Piazzale Accursio voluta proprio

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da Enrico Mattei, riprogettata da uno degli architetti italiani più celebri, Michele De Lucchi. Cosa c’è stato alla base del concepimento di uno spazio “officina” che fosse anche luogo di grande esclusività? «La nostra sede non è assolutamente un luogo esclusivo. È un tempio dell’automobilismo e come tale deve essere inclusivo, aperto a tutti. Il ristorante, il bar, i servizi stessi del Garage sono e saranno sempre accessibili, nel rispetto delle logiche commerciali. Noi abbiamo creato un brand ma perché attecchisca abbiamo bisogno di creare, o meglio ravvivare, una cultura che sia trasversale e accessibile a tutti». Nella stazione di servizio c’è un settore dedicato alla cucina curato dallo chef stellato Carlo Cracco. In che

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lifestyle

modo si legano le auto e la gastronomia?

artigianale ed una forte spinta creativa. I servizi principali

«Garage Italia vuole dire personalizzazione ma anche

sono la verniciatura, la pellicolatura e gli interventi di

ottimismo, dinamismo, entusiasmo e carattere. Tutte

selleria, ma il punto fondamentale è che non esiste

caratteristiche a cui il ristorante farà necessariamente

un limite ai servizi. Se potete pensarlo noi troveremo

eco. Noi proponiamo un’esperienza ed un’attitudine

una maniera per realizzarlo con il miglior rapporto

che è trasversale, applicabile a qualsiasi categoria di

qualità/tempo e costo che le specifiche circostanze

prodotto».

concedano».

La personalizzazione così come proposta da Garage

Tante le attività in cui il Garage è coinvolto, come la

Italia Customs richiama i principi forti del Made in Italy:

personalizzazione, lo scorso luglio, della Volkswagen

unicità, artigianalità e creatività. Quali sono gli aspetti su

UP! per la vincitrice della Targa Rodolfo Bonetto,

cui la personalizzazione si concentra?

concorso rivolto agli studenti delle Università e Scuole

«I nostri servizi si concentrano su quello che sappiamo

di Design di tutto il mondo. Una pellicola con pattern a

fare meglio: stile, attenzione al dettaglio, contaminazione

carta millimetrata sull’intera carrozzeria, all’interno sedili

con il mondo del design e della moda, alta qualità

e tunnel centrale rivestiti in pelle Pasubio con trama a

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rete, cruscotto pellicolato bianco opaco su cui l’artista

toni del nero carbonio e rosso perlato opaco “Accursio”

Walter De Silva ha schizzato un disegno indelebile, a

con finitura Velvet Touch. La tecnica è tutta manuale,

mano libera.

la sfumatura gradiente continua anche sulla copertura

Il Garage conquista anche Dubai: in occasione del

posteriore del motore e sulle pinze freno. Per i componenti

Salone Internazionale dell’Auto di Dubai 2015, Garage

in carbonio che caratterizzano la 4C, come i gruppi

Italia Customs ha presentato in anteprima mondiale

ottici anteriori, le prese d’aria e gli specchietti laterali,

alla stampa internazionale “La Furiosa”, la 4C one-off,

il team ha invece scelto una colorazione rosso candy

idea di Carlo Borromeo, realizzata per Alfa Romeo,

che lascia a vista,la peculiare trama di questo materiale

esemplare unico che unisce le caratteristiche tecniche

ultraleggero. Gli interni, plancia, tunnel e pannelli porta,

di eccellenza della casa madre agli interventi creativi

sono in Alcantara rossa, materiale d’eccellenza con

Tailor Made del Centro Stile e dei Maestros di Elkann.

particolari doti estetiche e tecniche. Sui sedili l’Alcantara

Gli interventi hanno enfatizzato lo spirito selvaggio della

è nera forata con backing a contrasto e fianchetti in

4C attraverso un impatto estetico molto forte: livrea

rosso. Stesso cromatismo bicolore anche sul volante,

esterna caratterizzata da una verniciatura speciale nei

rivestito con cuciture a contrasto.


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wines

I cinquanta migliori vini d’Italia premiati a Milano in occasione dell’edizione italiana del Best Italian Wine Awards: è successo lo scorso 21 settembre a Milano presso il Centro Congressi Fondazione Cariplo. Un comitato internazionale composto da giornalisti, esperti e critici e affiancato dai due patron Gardini e Grignaffini ha selezionato i vincitori scegliendo tra almeno trecento nomi. Il primo posto se lo è aggiudicato Giuseppe Moscarello e figlio con Monprivato Barolo docg 2010 dal Piemonte, al secondo posto troviamo Giuseppe Rinaldi con Brunate Barolo docg 2011, ancora dal Piemonte, al terzo posto Duemani con Duemani Costa Toscana, IGP Cabernet Franc 2012, dalla Toscana. Il premio è nato tre anni fa da un’idea di Luca Gardini e Andrea Grignaffini e ha generato la celebre classifica che ha portato su vette internazionali le eccellenze vinicole italiane, promuovendole a Città del Messico, Londra, Hong Kong e Bordeaux. La giuria: Tim Atkin da Londra, uno dei wine writer più celebri e premiati al mondo e Master of Wine (esclusivo titolo londinese conferito in base a dimestichezza nella teoria e pratica nell’arte, nella scienza e nel business del vino) con esperienza pluriventennale, Raoul Salama da Parigi, giornalista, degustatore professionale e docente presso la facoltà di Enologia di Bordeaux, Christy Canterbury da New York, giornalista, giudice, formatrice e Master of Wine degli Stati Uniti; Daniele Cernilli, conosciuto ai più come Doctor Wine, decano della degustazione e giornalista enogastronomico fra gli artefici del Gambero Rosso fin dagli esordi; l’italiano Antonio Paolini, rinomato critico enogastronomico ed esperto degustatore, firma di alcune delle più prestigiose testate di settore, autore e curatore di molte guide; Pier

le 50 migliori etichette d’Italia Best Italian Wine Awards: Vince il Barolo Monprivato 2010

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wines

Bergonzi, vice direttore della Gazzetta dello Sport, sommelier ed appassionato di enogastronomia, fondatore della “Gazza Golosa”. Non solo cinquanta vini ma anche dieci eccellenze tra le eccellenze: si tratta degli Awards2015, premi speciali per riconoscere vini, aziende e professionisti che si sono distinti con buone pratiche nel loro settore di pertinenza. Anche per i dieci premi speciali una giuria ha lavorato appositamente, giornalisti

esperti

come

Marco

Tonelli,

Davide

Oltolini,

Alessandro Bocchetti, Aldo Fiorelli e Giorgio Melandri hanno assegnato gli Awards2015. Il BIWA ha permesso, grazie al confronto e alla condivisione di talenti ed esperienze comuni, di valorizzare il comparto vitivinicolo italiano, mettendo in luce la qualità tipica del Made in Italy attraverso le aziende, i prodotti e i protagonisti. Questi i dieci Award2015: Barberani, viticoltori di Orvieto, in cui si fondono i principi di un’azienda e la tradizione, in una cantina che ha preservato e rilanciato le tradizioni enologiche del territorio; Tenuta Sette Pinti - Vigna dell’Impero 1935, Valdarno di Sopra doc, etichetta da poco arrivata sul mercato che si prepara ad entrare nel pantheon dei grandi vini italiani; Giuseppe Sedilesu, Mamuthone Cannonau di Sardegna Doc Rosso 2011, vino da uve autoctone rosso, etichetta che porta avanti il messaggio enologico del proprio territorio attraverso l’utilizzo di una o più varietà autoctone a bacca rossa; Valle Reale - Trebbiano d’Abruzzo Vigneto di Popoli 2013, vino da uve autoctone bianco, per la conferma di un messaggio enologico proveniente dal proprio territorio, attraverso l’utilizzo di una o più varietà autoctone a bacca bianca; Maeli Fior d’Arancio Moscato Giallo Spumante docg 2013, definito vino pop, semplice ma sanguigno, schietto ma di carattere, un giusto mix tra genuinità e originalità; Sokol Ndreko - Ristorante Lux Lucis a Forte dei Marmi, per la sezione Sommelier, per la classe, eleganza e professionalità, autentiche e imprescindibili credenziali dell’ambasciatore del vino italiano nella ristorazione italiana d’eccellenza; Castello del Terriccio, alfiere del territorio, per le potenzialità nel suo complesso, andando oltre la vite ma senza prescindere da agricoltura e allevamento; Umberto Cesari per la comunicazione e i social media, per aver espresso e comunicato i propri valori enologici oltre il semplice messaggio della bottiglia; Rosset Torroir per una viticoltura eroica, per

41


Luca Gardini

42


wines

chi non si ferma di fronte alle numerose difficoltà

Sassicaia Bolgheri Doc 2012 Toscana; Parusso

del fare vino in zone difficili da raggiungere, da

Armando - Bussia Riserva Oro Barolo Docg

coltivare e da vivere; infine Ca’ Viola - Dolcetto

2006 Piemonte; Cantine Marisa Cuomo - Furore

d’Alba doc Barturot, premio vino da tavola,

Bianco

etichetta che si sposa con disinvoltura al ricco

Campania; Valentini - Trebbiano d’Abruzzo Doc

panorama di preparazioni che caratterizzano la

2012 Abruzzo; Ferrari F.lli Lunelli - Giulio Ferrari

cucina italiana.

Riserva del Fondatore Trento Doc 2004 Trentino;

La classifica dal quarto posto: Palladino -

Buondi Santi - Brunello di Montalcino Docg 2010

Parafada Barolo Docg 2011 Piemonte; Marco

Toscana; Podere Le Ripi - Lupi e Sirene Brunello

De Bartoli - Vecchio Samperi Ventennale Sicilia;

di Montalcino Docg 2010 Toscana; Poggio

Tenuta Le Potazzine - Brunello di Montalcino

di Sotto - Brunello di Montalcino Docg 2010,

Docg 2011 Toscana; Tenuta San Guido -

Toscana; Roagna - Asili Vecchie Viti Barbaresco

Fiorduva

Costa

d’Amalfi

Doc

2013

43


Docg 2009 Piemonte; Diego Conterno - Ginestra Barolo Docg 2011 Piemonte; Giacomo Borgogno e Figli - Liste Barolo Docg 2010 Piemonte; Tenuta di Petrolo - Galatrona Toscana IGT 2012 Toscana; Casanova di Neri - Tenuta Nuova Brunello di Montalcino Docg 2011 Toscana; Santa Barbara Mossone Marche Rosso IGT 2012 Marche; Argiolas - Turriga Isola dei Nuraghi IGT 2011 Sardegna; Dal Forno Romano Vigneto di Monte Lodoletta Amarone della Valpolicella Doc 2011 Veneto; Il Marroneto Selezione Madonna delle Grazie Brunello di Montalcino Docg 2010 Toscana; Sottimano Currà Barbaresco Docg 2011 Piemonte; Jermann - Vintage Tunina Bianco Venezia Giulia IGT 2013 Friuli; Azelia - Bricco Fiasco barolo Docg 2011 Piemonte; Brovia - Brea Vigna Ca’ Mia Barolo Docg 2011 Piemonte; Ca’ La Bionda Vigneti di Ravazzol Amarone della Valpolicella Doc classico 2010 Veneto; Torre dei Beati - Bianchi Grilli (Per la Testa) Abruzzo Soc Pecorino 2013 Abruzzo; Monte Rossa - Cabochon Stellato Franciacorta Docg 2005 Lombardia; Castello D’Albola - Il Solatio Chianti Classico Gran Selezione Docg 2010 Toscana; Lusignani - Vin Santo di Vigoleno Doc 2004 Emilia Romagna; Tua Rita - Redigaffi Toscana Rosso IGT 2012 Toscana; Poderi Boscarelli - Il Nocio Vino Nobile di Montepulciano Docg 2011 Toscana; Ca’ del Bosco - Cuvée Annamaria Clementi Rosé Franciacorta 2006 Lombardia; Zidarich - Vitovska Venezia Giulia IGT 2012 Friuli; Fattoria Zerbina - Arrocco Albana di Romagna Docg Passito 2012 Emilia Romagna; Ferghettina - Riserva 33 Franciacorta Pas Dosè Docg 2007 Lombardia; Massolino - Vigna Rionda Riserva Barolo Docg 2009 Piemonte; Tenute Cisa Asinari dei Marchesi di Gresy - Camp Gros Martinenga Barbaresco

Docg

2010

Piemonte;

Castello

di

Monsanto - Il Poggio Chianti Classico Riserva Docg 2010 Toscana; Gianfranco Fino - Es Primitivo di Manduria Doc 2013 Puglia; Michele Chiarlo - Cerequio Barolo Docg 2011 Piemonte; Burlotto Comm. G. B. Monvigliero Barolo Docg 2011 Piemonte; Bussia Soprana - Mosconi Barolo Docg 2010 Piemonte; Florio - Donna Franca Marsala Superiore Riserva Doc Sicilia; Polvanera - Polvanera 17, Primitivo Doc Gioia del Collo 2012 Puglia; Z ym e - Riserva La Mattonara Amarone Classico della Valpolicella Dop 2004 Veneto; Fattoria Di Fiorano - Fiorano Rosso 2010 Lazio; Ettore Germano - Hérzu Langhe Doc Riesling 2013 Piemonte.

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wines


Top Selection

Turismo e patrimonio culturale Binomio strategico e motore di crescita del Paese

Se il patrimonio culturale italiano costituisce una delle leve fondamentali per lo sviluppo del Paese in ottica turistica, a sua volta il turismo può rappresentare uno strumento eccezionale per garantire la conoscenza e la diffusione dei nostri beni artistici, architettonici e naturalistici, supportandone la valorizzazione. Il binomio tra turismo e patrimonio culturale non può che essere produttivo perché valorizza le potenzialità dell’uno e dell’altro settore, senza però intaccarne le complesse e specifiche peculiarità. Tale processo può essere garantito attraverso la progettazione e la realizzazione di percorsi, ben focalizzati in ambiti territoriali specifici, che non si traducano in mera fruizione, ma diventino vere e proprie esperienze di senso, attraverso un’offerta culturalmente e storicamente coerente, o attraverso altre strade parallele. Ne parliamo con Vito Ruggieri Fazzi, 50 anni, architetto, imprenditore nel campo dell'energia, dell'ambiente e della pianificazione dei trasporti ed impianti, delegato nazionale di Piccola Industria Confindustria per Turismo e Beni Culturali. Il turismo e i beni culturali rappresentano senza dubbio la leva di sviluppo per l'intero Sistema Paese. Cosa sta cambiando, se sta accadendo, in Italia negli ultimi anni? È sufficiente questa presa di coscienza o occorre fare di più? «L’Italia è il Paese che i turisti da tutto il mondo sognano di visitare. Perché abbiamo un patrimonio artistico e culturale che nessun altro paese può vantare e perché nell’immaginario collettivo siamo un condensato di bellezza, storia, tradizioni, eccellenze, panorami, sapori che possono soddisfare tutte le esigenze. Abbiamo talmente tanto da offrire che paradossalmente spesso non riusciamo e mettere tutto “in vetrina” e tralasciamo alcuni pezzi forti. Secondo un’analisi fatta da Eurostat, nonostante il nostro Belpaese vanti a livello mondiale il maggior numero di tesori artistici e naturali iscritti al patrimonio Unesco, 51, destina meno dell’1% del Pil nazionale alla spesa culturale. Siamo consapevoli che serve fare di più, e alcuni segnali in questa direzione ci sono. Dobbiamo rendere il turismo vero motore di sviluppo del Sistema Paese, dobbiamo premere con forza l’acceleratore nella

46


l'intervista

VITO RUGGIERI FAZZI Delegato per Turismo e Beni Culturali di Piccola Industria Confindustria

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Top Selection

convinzione che non stiamo parlando solo di alcuni settori della nostra economia, ma di un ecosistema di business in cui tutti i settori possono essere coinvolti ed essere protagonisti. Dobbiamo muoverci in una visione ampia di attrazione e di valorizzazione, concentrandoci innanzitutto sulle infrastrutture materiali e immateriali necessarie per far vivere al meglio l’esperienza Italia». In

particolare,

il

turismo

può

essere

strumento

di

promozione del Made in Italy e del relativo processo di internazionalizzazione. Come vede questa opportunità? «Il turista che viene nel nostro Paese è un messaggero importante del Made in Italy e di quello che ci è riconosciuto come Italian Lifestyle. Anche attraverso queste persone passa il racconto e la reputazione del nostro Paese oltre confine. Si tratta di un fattore che non possiamo sottovalutare, e al quale dobbiamo invece prestare la massima attenzione per dare eco alle eccellenze nostrane. Passando per le attrazioni più note, dobbiamo riuscire a dare risalto anche a realtà meno conosciute, comprese le realtà industriali del territorio, e non penso solo a food e fashion che pure sono dei volani importanti che ci caratterizzano come Paese». Nell’ambito del suo impegno nella Piccola Industria di Confindustria con la delega specifica per Turismo e Beni Culturali state portando avanti una serie di progetti proprio sul ruolo delle PMI per la valorizzazione del patrimonio italiano, anche coinvolgendo nuove fasce di pubblico ed utenza, tra cui le scuole. Vuole raccontarci queste esperienze? «Si tratta di una delega di cui sono particolarmente orgoglioso e che offre numerose opportunità per creare sinergie,

sviluppare

contatti,

avanzare

proposte.

In

particolare stiamo lavorando per sviluppare circuiti virtuosi per la valorizzazione o il recupero di beni, coinvolgendo possibilmente anche aziende che apparentemente sono lontane da questo tipo di mercato. Si tratta di un’operazione innanzitutto culturale, volta a promuovere proprio quella visione ampia di industria del turismo di cui parlavo prima. In questo è per noi preziosa la collaborazione delle nostre associazioni territoriali e quella strategica con Federturismo, oltre la disponibilità che sinora ci hanno fornito il FAI ed il Prof. Pierfelice Rosato dell’Università del Salento, per citare solo alcuni dei rapporti che stiamo portando avanti. Anche l’introduzione del cosiddetto Art Bonus messo in campo dal MiBACT offre ulteriori stimoli per rendere le nostre imprese protagoniste. Per quanto riguarda il turismo scolastico, siamo convinti che sia importante affiancare ai percorsi di visita legati a storia e arte anche tappe di visite aziendali, nell’ottica di promozione del fare impresa ma anche di ruolo sociale dell’impresa. Piccola Industria da sei anni promuove nel mese di novembre la Giornata nazionale delle Piccole e Medie Imprese, una giornata in cui le nostre PMI aprono le

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Beni del FAI - Fondo Ambiente Italiano Abbazia e Frantoio Ipogeo Santa Maria di Cerrate (Lecce) Bosco di San Francesco Assisi (Perugia)


l'intervista

porte a studenti che sempre più mostrano di apprezzare l’iniziativa, scoprendo realtà eccellenti del proprio territorio che neanche conoscevano. Questa esperienza di successo, che solo quest’anno ha portato complessivamente più di 34mila partecipanti in 850 imprese sparse su tutto il territorio nazionale, ci spinge a sostenere una più ampia proposta di visita alle realtà produttive locali». E le aziende? Come si possono sostenere all’interno di questo processo di rilancio? «Le aziende devono aprirsi, comunicare il più possibile i propri punti di forza, allearsi e fare sistema anche su progetti apparentemente distanti dai propri target e dai propri prodotti. Symbola ha stimato che nel biennio 2012 2014 le imprese che hanno investito in creatività, e dunque in cultura, hanno visto crescere il proprio fatturato del 3,2% e hanno registrato un incremento dell’export di oltre il 4%. Sono dati significativi che mostrano concretamente il valore di un impegno per la cultura. Lo stesso rapporto ci dice che per ogni euro prodotto dalla cultura se ne attivano 1,7 in altri settori, un effetto che non possiamo sottovalutare». La Puglia, regione da cui proviene, ha sviluppato molte iniziative di rilancio del territorio attraverso la promozione turistica. Come è possibile trasferire questa esperienza di successo in altre regioni e contesti? «La Puglia ha fatto del turismo e della valorizzazione del territorio un must. Con il tempo siamo riusciti a costruire un equilibrio fra tradizione e modernità, facendo emergere una identità tipica, ma riuscendo comunque a differenziare l’offerta turistica per esigenze anche molto diverse. Uno degli esempi più eclatanti è il Festival della Taranta che ogni anno porta a Melpignano, paesino del Salento, migliaia di giovani e meno giovani ed è simbolo di una tradizione popolare pugliese che è diventata attrazione a livello internazionale e mediatico. Penso anche al turismo religioso, a quello paesaggistico, a quello legato al divertimento, alla storia, alle bellezze naturali. Ancora oggi si sperimentano percorsi nuovi e alternativi, come ad esempio quello delle masserie, che consentono di programmare in questa striscia di Italia tante vacanze diverse. Ancora c’è tantissimo da fare, ad esempio a livello infrastrutturale, ma abbiamo capito che questa è una strada con potenzialità di occupazione e di sviluppo significative. Va dato atto che anche le amministrazioni locali hanno dedicato particolare attenzione a questo volano di © immagini a pagina 96

crescita. Non sta a me dire come esportare questo modello, o parte di esso, nelle altre regioni. Questa esperienza rappresenta tuttavia l’orgoglio e la volontà di dare visibilità alle tante opportunità che un territorio può offrire. L’auspicio è che si creino sempre più proficue collaborazioni e sinergie fra pubblico e privato per dare concretezza ed efficacia a iniziative congiunte, nell’interesse dell’Italia intera».

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Top Selection

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wellness

“Abbi buona cura del tuo corpo, è l’unico posto in cui devi vivere”. Fosse possibile racchiudere in una citazione la filosofia che sottende al concetto di “wellness”, probabilmente questa ne sarebbe il manifesto. Il wellness, estensione ed evoluzione del concetto di fitness, è infatti riferito ad una filosofia di vita che mette il benessere della persona al centro dell’attenzione proponendo attività sportive e pratiche di rigenerazione che, combinate con un’alimentazione corretta ed uno stile di vita favorevole, facilitano uno stato di benessere ed equilibrio psicofisico. A Lecce, questo obiettivo non è un’utopia, ma una realtà, già ben consolidata sul territorio e in ulteriore fase di sviluppo: MUV, innovativa struttura dedicata al wellness. Non una piscina, non una palestra, non un semplice termario, ma una proposta olistica ed integrata, che prevede decine di soluzioni e corsi differenti per rispondere alle diverse esigenze del clienti. Ne parliamo con Mario Cacciapaglia, Direttore Operativo del centro. Il suo centro ha già tre anni di vita. Quello che era un obiettivo, ovvero introdurre un nuovo approccio e nuovi standard sul benessere, è stato raggiunto… «Esattamente. E, anche se non ci poniamo limiti e vogliamo crescere ancora, direi che siamo riusciti a portare a Lecce una nuova filosofia del benessere, che si basa sulla

La nuova filosofia per il benessere della persona secondo MUV

Fitness? No, Wellness!

51


Top Selection

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wellness

necessità di iniziare e portare avanti un’attività fisica

Si può parlare di filosofia “Wellness”?

che non si traduca in un mero esercizio estemporaneo.

«Assolutamente sì. In realtà, questa dicitura esiste già,

Il nostro obiettivo, sin dalla nascita del centro, è stato

è stata “battezzata” da Nerio Alessandri, presidente

quello di stimolare un cambiamento generale dello stile

della famosissima azienda di attrezzature per il

di vita. Mi piace ripetere sempre che l’ora trascorsa

fitness e wellness Technogym, che nei primi anni

nel nostro centro deve poter influenzare le altre ventitré

‘90 ha definito il concetto di Wellness come uno stile

della giornata. Per questo proponiamo la formula “Gold

di vita orientato al miglioramento della qualità della

No Limits”, che consente al nostro cliente di usufruire

vita attraverso una regolare attività fisica, una sana

di tutti i servizi senza vincoli, rispondendo in qualsiasi

alimentazione ed un approccio mentale positivo. Un

momento alle esigenze del proprio corpo e della

concetto

propria mente».

proprie radici nel “mens sana in corpore sano”, che

È quindi un cambiamento culturale…

anche noi a Lecce intendiamo fare nostro. Sarebbe

«Direi proprio di sì. Vogliamo che la gente apprezzi il va-

bello poter replicare a Lecce la formula di Alessandri in

lore del wellness e lo facciamo con una serie di attività,

Romagna, realizzando il secondo distretto italiano del

che non si svolgono soltanto dentro al centro, ma che

benessere. Magari è già qualcosa in più di un sogno…

prevedono anche attività all’aperto e complementari».

vedremo».

profondamente

italiano

che

affonda

le

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Top Selection

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viaggi

FUGHE SEGRETE, NEL LUSSO

Anche in Italia i viaggi di lusso di Secret Escapes Hotel e resort di lusso dotati di ogni comfort, concepiti per essere appannaggio esclusivo di chi non ha alcun problema a sborsare cifre da capogiro. Location emozionanti, elitarie, lontane dal turismo di massa. I viaggi di lusso possono costare migliaia di euro, ma non per forza. Infatti, in pieno boom del mercato digitale (le vendite online dei personal luxury goods valgono oggi circa 14 miliardi di euro, su un totale di 224, e si prevede raggiungeranno i 70 miliardi di euro entro 10 anni fonte: Altagamma/McKinsey), l’organizzazione di un viaggio di lusso utilizzando il web riserva spesso più di qualche sorpresa. Numerosissime sono le offerte pubblicate all’interno dei portali specializzati più conosciuti, come Booking, Trivago, Groupon o TripAdvisor, ideali per confrontare od acquistare viaggi orientati a target molto differenti. Tuttavia, nel caso non dovessimo riuscire a scovare l’offerta giusta per il nostro viaggio di lusso, dall’aprile dello scorso anno la scelta è ulteriormente aumentata grazie all’approdo (finalmente!) anche in Italia di Secret Escapes, la piattaforma web specializzata nella vendita last

© Photos: Secret Escapes

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Top Selection

minute di soggiorni in alberghi a quattro ed a cinque stelle e di vacanze in tutto il mondo. Alex Saint, co-fondatore ed attuale CEO della società, ha creato Secret Escapes in Inghilterra nel 2011, insieme a Tom Valentine e Troy Collins, con l’obiettivo di riuscire a rendere il settore dei viaggi di lusso alla portata di tutti. Negli anni successivi, la piattaforma ha aumentato il proprio raggio d’azione raggiungendo Germania, Svezia, Polonia, Norvegia, Danimarca, Austria, Stati Uniti, Svizzera e, dal 2015, anche Spagna, Belgio, Paesi Bassi e Italia. Oggi, vanta oltre 28 milioni di membri in tutto il mondo. A proposito dell’attività di Secret Escapes nel nostro paese, Alex Saint afferma: «…in Italia abbiamo registrato in pochissimi mesi una crescita straordinaria, superando il traguardo del milione di iscritti (con una crescita media di circa 120.000 membri ogni mese, n.d.r.)…». Accedere alla moltitudine di offerte del portale, frutto della selezione tra oltre 5.000 hotel e strutture partner, è fin troppo semplice. Infatti, è sufficiente registrarsi gratuitamente sul sito con

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viaggi

il proprio indirizzo e-mail per diventare immediatamente membro della comunità ed usufruire del motore di prenotazione. Tutti questi passaggi si svolgono senza necessità di abbandonare le pagine del portale di Secret Escapes per collegarsi a siti esterni. Ogni settimana vengono proposte offerte flash che durano circa dieci giorni ciascuna e il tempo rimanente viene sempre indicato su ogni offerta. Le promozioni inserite sono scelte e curate da un team di esperti del settore, i quali operano esclusivamente con strutture che offrono tariffe esclusive, che non si possono trovare altrove. Inoltre, la ricerca del team di Secret Escapes è sempre orientata a trovare servizi aggiuntivi qualificanti: upgrade gratuiti, una bottiglia di bollicine, un massaggio rilassante, una cena compresa nel prezzo, un cocktail di benvenuto e tutto ciò che permette di rendere un soggiorno indimenticabile. Altra caratteristica chiave è la diversificazione dell’offerta, che include ogni genere di sistemazione

La nuova app italiana di Secret Escapes

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Top Selection

per soddisfare i differenti gusti di ciascun viaggiatore: intriganti boutique hotel di campagna, accoglienti alberghi di design, rilassanti soggiorni benessere a cinque stelle in hotel con spa, soggiorni di lusso nelle città europee, vacanze da sogno in destinazioni esotiche e tropicali. Gli sconti raggiungono anche il 70% sul prezzo standard, approfittando del fatto che anche ai migliori hotel di lusso capita di avere camere vuote. Il grado di soddisfazione dei viaggiatori è tra i più alti del web: il 95% degli utenti si dichiara soddisfatto della vacanza prenotata con Secret Escapes. Ultima novità in ordine di tempo (gennaio 2016) riguarda il lancio dell’app italiana, che permette agli utenti iscritti in Italia di trovare e prenotare hotel e soggiorni di lusso in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo con funzionalità esclusive per dispositivi mobili. «…Oltre la metà delle visite giornaliere al sito - continua Alex Saint - sono provenienti da mobile. Per questo abbiamo deciso che era giunto il momento di lanciare una app in italiano che permettesse

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viaggi

a tutti i nostri utenti di consultare le nostre offerte, sfogliare i nostri contenuti e creare nuove wishlist in tutta semplicità, anche dal proprio smartphone. L’app vuole essere un nostro piccolo contributo per tutti i viaggiatori italiani e le migliaia di pendolari che ogni mattina potranno cominciare la giornata divertendosi a programmare il loro prossimo viaggio da sogno…». Così come detto da Saint, da oggi i membri del club Secret Escapes potranno aggiungere le proprie wishlist con gli hotel preferiti e ricevere notifiche di nuove offerte sia in modalità online che offline. Una funzionalità di ricerca permette di pianificare le date del soggiorno, con settimane o mesi di anticipo, in centinaia di destinazioni disponibili ogni settimana. Al momento l’app è disponibile su iTunes e Google Play ma l’azienda ha in programma di renderla disponibile anche per altri dispositivi smartphone e di offrire una newsletter e consigli di viaggio personalizzati. Il futuro del lusso “viaggia” sempre più sul web.

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B

LAN

C P AIN

innovazione e tradizione dell’arte orologiera Nel caso di Blancpain l’accostamento di termini come tradizione ed innovazione non costituisce un’antinomia: i due concetti sono al centro della filosofia della Manifattura, che non conosce la catena di montaggio. Come già accadeva in passato, tutti i componenti del movimento sono rifiniti e decorati a mano nel rispetto della tradizione orologiera. Senza mai rinunciare alla sua storia, saldamente radicata nella Vallée de Joux, Blancpain propone una versione attuale dei design, delle complicazioni e dei metodi produttivi del secolo scorso. Dal 1735, anche con l’apertura di una fabbrica a Villeret (Giura svizzero) voluta da Jehan-Jacques Blancpain, l’inventiva e la ricerca hanno spinto i mastri orologiai del marchio a realizzare delle creazioni che hanno segnato la storia dell’orologeria. Oltre 280 anni di ricerca e di sviluppo che confermano la filosofia Blancpain. L-EVOLUTION Tourbillon Carrousel: Il sapiente abbinamento tra i due regolatori dà vita a un nuovo calibro, il 2322V2. La cassa, esaltata da una lunetta di forma innovativa, aggressiva e sportiva, racchiude un tourbillon e un carrousel entrambi volanti. La lunetta piuttosto singolare, la forma delle applique, l’estetica dei ponti dalla forma asimmetrica e la piastra (platine) ne fanno un modello particolare nell’ambito della collezione Blancpain. Il design dei ponti è stato lavorato minuziosamente con una finitura granulare e con un trattamento che permette di annerire i ponti e la piastra. La gabbietta del carrousel e quella del tourbillon sono rialzate per metterle in evidenza. Il movimento è traforato e strutturato su diversi livelli, creando un’impressione di dinamismo e profondità. Le

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orologi

Tourbillon Carrousel


Il calibro 2322V2

62

viti del movimento, per la prima volta di forma

nera di alligatore. La tiratura di questo modello è

esagonale, accrescono la dinamicità dell’insieme.

limitata a soli 50 esemplari.

La lira collocata sulla gabbietta del carrousel

Fifty Fathoms Bathyscaphe Chronographe

rappresenta le iniziali della marca, ed è intagliata

Flyback Ocean Commitment: Per Blancpain il

col laser. I due regolatori, il tourbillon e il carrousel,

Bathyscaphe è un nome leggendario. Tre anni

sono provvisti di un bariletto ciascuno per poter

dopo la presentazione (avvenuta nel 1953) del

disporre delle due complicazioni in maniera

Fifty Fathoms originale, Blancpain ha presentato

verticale e armoniosa. La difficoltà tecnica di

il Bathyscaphe, un orologio subacqueo dal

questo accoppiamento consiste nel permettere

diametro inferiore, più adatto all’uso quotidiano.

di ricaricare contemporaneamente i bariletti del

Con l’andare degli anni il Bathsycaphe si è

tourbillon e del carrousel mediante un’unica

andato evolvendo fino a diventare parte della

corona che si trova sulla circonferenza del

collezione

movimento. La cassa di platino ha un diametro di

Flyback Bathyscaphe Ocean Commitment ha

47.40 mm e monta un cinturino integrato in pelle

un diametro di 43 mm, più piccolo rispetto ai

Fifty

Fathoms.

Il

Chronographe


orologi

due modelli della collezione Fifty Fathoms, ed è

terza per avviare la misura del secondo evento),

animato dal più recente movimento di Blancpain,

con la funzione flyback basta un’unica pressione

il calibro F385. Diversamente dalla maggior parte

per bloccare la misura in corso, riportare a zero

dei cronografi subacquei, che paradossalmente

le lancette ed avviare la misura del secondo

vietano l’uso del cronografo sott’acqua imponen-

evento. Questa funzione è utile per determinare

do il blocco dei pulsanti, il Bathyscaphe Flyback

la durata dei tempi di decompressione durante

è dotato di pulsanti speciali che permettono

il ritorno in superficie dopo un’immersione. Sotto

l’uso del cronografo anche in fase di immersione

l’aspetto estetico il cronografo è racchiuso in una

fino alla profondità di 300 mt. Inoltre l’orologio

cassa di ceramica grigia con corona e pulsanti

possiede la funzione flyback: mentre i cronografi

cronografici dello stesso materiale. La lunetta

convenzionali esigono una triplice manipolazione

girevole è di ceramica blu con indicizzazione

dei pulsanti per misurare eventi consecutivi (una

di Liquidmetal®. La presenza del colore blu si

pressione per interrompere la misura del primo

estende

evento, una seconda per l’azzeramento ed una

indicazioni per i contatori cronografici e per la

al

quadrante,

che

comprende

tre

Bathyscaphe Chronographe Flyback Ocean Commitment

63


piccola lancetta dei secondi. Per ogni esemplare

anche gioielli. Impiegata raramente nell’orologeria,

venduto di questa serie, limitata a 250 esemplari,

questa tecnica viene oggi rimessa in voga da

una somma di 1.000 euro sarà devoluta a

Blancpain. Quattro differenti modelli mescolano

sostegno delle spedizioni scientifiche.

il shakudo, l’incisione e la damaschinatura. Ogni

Villeret Shakudo: Blancpain, famoso per i suoi

esemplare è esclusivo perché dipende dalla

laboratori d’incisione e di pittura su smalto, oltre

sensibilità dell’incisore e dal modo in cui usa la

che per i suoi orologi damaschinati, presenta

patina rokusho. Nel quadrante è rappresentato

oggi esemplari in shakudo. L’origine del shakudo

il dio Ganesh, dalla testa di elefante, che nella

è giapponese e consiste in una lega composta

cultura induista sopprime gli ostacoli e che è

principalmente di rame e oro che, secondo la

anche dio della saggezza, dell’intelligenza, della

sua composizione e la sua texture può patinarsi

prudenza e patrono delle scuole e dei lavoratori

in un colore scuro fra il marrone, il blu e il nero. In

che coltivano il sapere. Si tratta di un’applique

passato il shakudo era usato per fabbricare tra

d’oro incisa a mano che troneggia al centro di

l’altro la guardia delle spade, oggetti decorativi ed

motivi indù tradizionali. Gli ornamenti sono stati

Shakudō

64


orologi

Grande Date

ottenuti con la tecnica della damaschinatura,

di limitare lo spessore del movimento. Risultato:

che consiste nel forare la superficie facendovi

un movimento automatico dotato di due bariletti e

passare dei fili di metallo tenero (può essere oro)

di un meccanismo con grande datario provvisto

martellato nelle cavità prima di essere decorati

di protezione contro gli urti. In questo nuovo

mediante l’incisione. Questi orologi sono proposti

orologio si ritrovano i valori autentici dell’orologeria

in una grande cassa di 45 mm a doppia mela

tradizionale grazie alla purezza di linee che

d’oro rosso. Il fondocassa di zaffiro consente

caratterizzano i modelli Villeret. Basta osservare

di osservare il calibro 15B a carica manuale,

la cassa d’oro rosso del diametro di 40 mm.

decorato a Côtes de Genève.

La nitidezza del quadrante opalino. Il giro delle

Villeret Grande Date: Quando progettarono il

ore, che sottolinea le applique in forma di numeri

calibro 6950 i maestri orologiai della Manifattura

romani. Il grande datario all’altezza delle 6h. E

Blancpain di Le Brassus si proponevano di facilita-

il cinturino in pelle di alligatore color cioccolato.

re la lettura della data mediante un’indicazione più

Ogni elemento concorre a creare un modello

grande con il cambio istantaneo a mezzanotte e

innovatore che sfida il passare del tempo.

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Jour Nuit

66

Women Jour Nuit: Questo modello ha il pregio di

del colore blu sotto la madreperla permette di

stabilire un rapporto equilibrato tra diametro (40

differenziare la zona giorno dalla zona notte. La

mm) e spessore (meno di 12 mm). Il quadrante,

luna è formata da 50 diamanti, mentre il sole

interamente di madreperla, è diviso in tre zone

è composto da 50 zaffiri gialli. Alcuni punti di

su quattro livelli che danno l’impressione di

madreperla gialla sono disseminati su tutta la

profondità. Il disco Giorno Notte ruota due

superficie, mentre 14 diamanti rappresentano

volte al giorno. Questa rotazione si compie in

le stelle. Una particolarità di questo modello

quattro minuti circa, mentre la decorazione

sta nel fatto che la lancetta dei secondi è

sfila progressivamente, lasciando scoprire tutti i

interamente incorporata nel quadrante, di modo

particolari del giorno e della notte. Le tecniche

che la lancetta dei minuti può sfiorarla senza

impiegate sono numerose: si va dal décalque

essere rallentata. Tutto intorno alla lunetta sono

(deposizione di materiale) al champlevé (contorno

incastonate in forma di spirale due file di 140

di forme in rilievo) e al marquetage (incorporazione

diamanti. Il modello Jour Nuit si porta con un

di motivi sovrapposti di madreperla). Il degradare

cinturino bianco in pelle di struzzo.


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G. Berengo Gardin, Normandia, 1933 (sopra) - Venezia, In vaporetto, 1960 (pagina accanto)

[ storie di un fotografo ] Con occhio sempre attento a cogliere le svolte della storia, così come i passaggi minimi, più discreti del reale, Gianni Berengo Gardin ha narrato - e continua a farlo, basti pensare al suo lavoro su L’Aquila, prima e dopo la devastazione inflitta dal terremoto - avvenimenti che hanno marcato in profondità la storia del nostro paese, sotto molteplici punti di vista, oltre ai momenti di vita quotidiana nelle strade, agli incontri casuali con le persone, ai gesti spontanei Le sue immagini - ormai riconosciute come patrimonio visivo degli italiani - sono uno spaccato della vita politica, sociale, economica e culturale dell'Italia dagli anni del boom a oggi, sia nei suoi risvolti felici, sia nelle sue pieghe drammatiche, ponendo sempre al centro dell’attenzione l’uomo e la sua dignità. La mostra “Gianni Berengo Gardin - Storie di un fotografo” si è tenuta al Palazzo Ducale, in versione rinnovata e arricchita, con un intero capitolo dedicato a Genova. Le fotografie, appositamente selezionate per la mostra e in buona parte completamente inedite, coprono un ampio periodo che va dal 1969 al 2002. Quello di Berengo è un vero e proprio omaggio alla città. Un racconto affettuoso, forse nostalgico, ma comunque senza retorica. Il porto, spesso fotografato su invito di Renzo Piano, diventa un crocevia di storie parallele: i lavoratori, le vedute, le navi e l’idea di un paesaggio che si trasforma in

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sentimento e consapevolezza nei confronti del cambiamento. Poi le strade, le architetture, le case si sovrappongono alla visione, i mestieri che ormai sono scomparsi. Le botteghe di un tempo. Conosciuto in Italia ed all’estero come il poeta della fotografia, Gianni Berengo Gardin ha saputo restituire e rinnovare il linguaggio visivo del nostro paese: Venezia, Milano, i manicomi e la legge Basaglia, la Liguria, l’entusiasmante esperienza con Renzo Piano, il grande reportage “dentro le case”, la Biennale d’arte di Venezia, ma anche New York, Vienna, la Gran Bretagna e la straordinaria esperienza con il Touring Club. Nella fotografia di Gianni Berengo Gardin la poesia è spesso protagonista attraverso il silenzio. E le figure umane, quando ci sono, raccontano attimi di una vita sospesa, senza tempo, in una tradizione di tranquilli gesti quotidiani che si susseguono giorno dopo giorno. Gianni Berengo Gardin predilige il bianco e nero, in parte per una questione generazionale, ma anche perché "il colore distrae il fotografo e chi guarda". Instancabile testimone del nostro tempo, nei suoi scatti in bianco e nero traspare infatti la capacità di raccontare le storie senza pregiudizi e una ricchezza di sentimenti che si scioglie in narrazione sempre lineare e coerente. La sua grandezza è la semplicità. O meglio la capacità di rendere leggibile la complessità del mondo.

Copyright Immagini: Gianni Berengo Gardin/Contrasto Mostra: 14.2>8.6.14 - Genova, Palazzo Ducale

gianni berengo gardin


G. Berengo Gardin, Catania, 2001 (sopra) - Lavoratori al porto di Genova, 1988 – Immagine GUIDA (sotto)

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G. Berengo Gardin, Venezia, Piazza San Marco, 1959

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G. Berengo Gardin, Venezia, 1960

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G. Berengo Gardin, Lido di Venezia, Spiaggia di Malamocco, 1958

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photographer

G. Berengo Gardin, Venezia, 1958 (sopra) - Genova, 2002 (sotto)

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G. Berengo Gardin, Yugoslavia ,1979 (sopra) - La Spezia, 2005 (sotto)

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G. Berengo Gardin, Monaco, Germania, 1965

GIANNI BERENGO GARDIN Gianni Berengo Gardin nasce a Santa Margherita Ligure nel 1930, ed inizia a occuparsi di fotografia nel 1954, dopo aver vissuto a Roma, Venezia, Lugano e Parigi. Nel 1965 si stabilisce a Milano ed intraprende la sua carriera professionale dedicandosi al reportage, all’indagine sociale, alla documentazione di architettura ed alla descrizione ambientale. Le sue prime foto, da semidilettante, sono state pubblicate nel 1954 su il Mondo, diretto da Mario Pannunzio, con cui ha collaborato fino al 1965. Ha lavorato con le principali testate della stampa italiana ed estera, con il Touring Club Italiano e con l’Istituto Geografico De Agostini, ma si è principalmente dedicato alla realizzazione di libri fotografici, pubblicandone oltre 200. Nel 1963 è stato premiato dal World Press Photo. Nel 1990 è stato invitato d’onore al "Mois de la Photo" di Parigi dove ha vinto il Premio Brassai. Nel 1995 ha vinto il Leica Oskard Barnack Award ai "Rencontres Internationales de la Photographie" di Arles. Nel 1998 ha vinto ex aequo il Premio Oscar Goldoni per il miglior fotolibro dell’anno con Zingari a Palermo. Ha tenuto circa 200 mostre personali in Italia ed all’estero, e sue immagini fanno parte delle collezioni di diversi musei e

fondazioni culturali, tra cui la Calcografia Nazionale di Roma, il Museum of Modern Art di New York, la Bibliotheque Nationale, la Maison Européenne de la Photographie e la Collection photo FNAC di Parigi, il Musée de l’Elysée di Losanna. Nel 1972 la rivista "Modern Photography" lo ha inserito tra i "32 World’s Top Photographers". Nel 1975 Cecil Beaton lo ha citato nel libro "The magic Image: the genius of photography from 1839 to the present day" e H. Gombrich lo ha citato come unico fotografo nel libro "The Image and the Eye" (Oxford 1982). Italo Zannier nella "Storia della Fotografia Italiana" (RomaBari 1987) lo ha definito "il fotografo più ragguardevole del dopoguerra", ed è presente tra gli 80 fotografi scelti da Henri Cartier-Bresson nel 2003 per la mostra "Les choix d’Henri Cartier-Bresson". Nel 2006, in occasione di una sua mostra, ha tenuto un discorso alla sede del Parlamento Europeo di Bruxelles. Nel 2008 gli è stato assegnato, negli Stati Uniti, il prestigioso "Lucie Award" alla carriera e nel 2009 gli è stata conferita dall’Università degli Studi di Milano la laurea Honoris Causa in Storia e Critica dell’Arte.

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bentley bentayga Il Bentayga rappresenta la quarta famiglia di modelli di casa Bentley. CosĂŹ come nel 2002 la Continental ridefinĂŹ il concetto stesso di Gran Turismo, allo stesso modo il Bentayga definisce un nuovo segmento di mercato extra-lusso e rappresenta il piĂš veloce, potente, raffinato ed esclusivo SUV realizzato sinora, standard di riferimento per i prossimi modelli della categoria.


auto da sogno


Il

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Design:

Nella

parte

anteriore

della

vettura,

Bentley basata sulla meticolosa attenzione ai dettagli.

l’inconfondibile ampia griglia a nido d’ape verticale è

Le caratteristiche linee di cintura Bentley, ancora

affiancata da quattro caratteristici fari “flottanti” corredati

più incisive, scorrono fluide dai gruppi ottici, fino ad

da luci a LED. l gruppi ottici poggiano perfettamente

estendersi sopra le ruote anteriori ed avvolgere i fianchi,

a filo nei parafanghi anteriori, realizzati mediante un

conferendo alla vettura un aspetto maestoso.

processo denominato “superforming” con l’impiego di un

l passaruota, i parafanghi ed il cofano fanno convergere

unico foglio di alluminio. l raffinati lavafari, alloggiati nella

in perfetta armonia il carattere sportivo e l’imponenza

sezione centrale in tinta con la carrozzeria del gruppo

tipica dei SUV, mentre le fiancate posteriori danno un

ottico esterno, sono uno dei tanti, innovativi tocchi di

tocco di volume e potenza in più al profilo laterale più

design del Bentayga e incarnano appieno la filosofia

alto.


auto da sogno

Il parafango scorre fluido lungo la parte posteriore della

dona al Bentayga una inconfondibile presenza notturna

vettura ed accentua lo sbalzo posteriore più lungo ed

d’effetto.

atletico, contraddistinto dal caratteristico disegno a ferro

La dotazione di serie include, inoltre, un tettuccio pa-

di cavallo Bentley.

noramico in vetro, composto da due pannelli, che ha

L’ampio lunotto ed il generoso portellone garantiscono

un’area pari a 1,35 m² ed occupa all’incirca il 60% della

la massima praticità, esaltando contemporaneamente il

superficie complessiva del tetto. Il pannello anteriore è

carattere dinamico e vigoroso della vettura.

apribile ed inclinabile, mentre l’intera superficie in vetro

l gruppi ottici posteriori Bentley, le cui luci si separano

può essere oscurata azionando elettricamente una ten-

quando si alza il

dina a tutta lunghezza. Il tettuccio panoramico in vetro è

porcellone, presentano un elemento

grafico raffigurante l’iconico stemma della “B” alata, che

stato testato fino alla velocità di 300 km/h.

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GLI INTERNI: Il design degli interni si ispira ad un

chiaro rimando alle giacche sartoriali da caccia in

concetto suggestivo per gli appassionati del marchio:

classico stile britannico. I sedili consentono 16 o 22 tipi

il profilo delle iconiche ali Bentley declinate attraverso

di regolazioni in funzione della specifica e presentano,

raffinati dettagli realizzati a mano. I comandi “flottanti” del

prima volta per il marchio, seduta e schienale con fianchi

quadro informativo del conducente si caratterizzano per

regolabili. Sono inoltre incluse 6 funzioni di massaggio e

particolari elaborati, protetti da vetro minerale. Le griglie

sistemi di riscaldamento e ventilazione.

con trama a nido d’ape degli altoparlanti si ispirano alle

L’abitacolo può essere a quattro oppure a cinque posti,

iconiche trapuntature a losanghe ricorrenti nell’abitacolo.

a seconda della configurazione scelta.

I nuovi sedili, completamente riprogettati, abbinano

Nella configurazione a quattro posti, i due sedili po-

morbida pelle e rivestimenti con trapuntature a losanghe,

steriori consentono di selezionare 18 tipi di regolazioni


auto da sogno

e sono dotati di funzioni di massaggio e ventilazione. All’interno della console posteriore in radica sono celati portabicchieri, nicchie portaoggetti e prese per ricarica USB. Nella configurazione a cinque posti, il sedile posteriore può venire abbattuto per massimizzare la capacità di carico. Il lato posteriore dei sedili anteriori può inoltre essere accessoriato con tavolini ribaltabili in radica. L’area di carico è completa di cappelliera copribagagli rivestita in pelle e di battitacco in acciaio inossidabile.

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la tecnica: Il Bentayga è dotato di sospensioni di

impostazioni Sport e Confort, come raccomandato dai

nuovissima concezione progettate per garantire non solo

progettisti), Custom (sistemi personalizzabili dal guidatore).

le dinamiche prestazioni su strada tipiche del marchio,

Se si sceglie la specifica Off-Road, le modalità di guida

ma anche straordinarie capacità fuoristrada.

passano da quattro a otto. Alle quattro modalità su strada

La messa a punto del telaio (assetto, ammortizzatori,

si aggiungono infatti quattro modalità fuoristrada: Neve

controllo del rollio, controllo elettronico della stabilità e

ed erba (per superfici scivolose), Sterrato e ghiaia (per

della trazione, impostazioni per motore e trasmissione)

superfici terrose), Fango e piste (per pendenze ripide ed in

viene controllata mediante un comando rotativo con

presenza di ostacoli), Sabbia (guida su sabbia profonda).

quattro modalità di guida su strada: Sport (massimo

Le sospensioni, controllate tramite computer, compren-

controllo della carrozzeria), Comfort, Bentley (unione delle

dono quattro assetti preimpostati, che vengono selezionati


auto da sogno

automaticamente in base alla modalità di guida ed alla

alto, garantisce la massima aderenza degli pneumatici,

velocità della vettura. Inoltre, l’assetto standard della

offrendo stabilità, comfort e maneggevolezza ai vertici

vettura può essere alzato per aumentare la distanza da

della categoria. Un computer di controllo dedicato rileva

terra in fuoristrada oppure abbassato per poter salire

le sollecitazioni a cui sono sottoposte le ruote, regolando

e scendere dalla vettura in modo semplice e rapido o

immediatamente la posizione di attuatori rotativi elettrici

per facilitare le operazioni di carico nel vano bagagli.

incorporati nelle barre anti-rollio anteriori e posteriori.

Il Bentayga è il primo SUV al mondo dotato di tecnologia

La sospensione principale ha una corsa massima di

per il controllo attivo del rullio (Bentley Dynamic Ride),

225 mm, che consente di superare ostacoli importanti.

mediante un sistema elettrico da 48 V. Questo sistema,

La distanza da terra con la regolazione più alta è di 245

per lo più utile nei veicoli larghi e con un baricentro più

mm. La massima profondità di guado è pari a 500 mm.

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I MOTORI: Il W12 biturbo da 6 litri, realizzato nel 2002, è

Altra tecnologia presente è la cilindrata variabile, la quale

stato completamente riprogettato insieme a Volkswagen

permette di disattivare una parte del motore in alcune

per dare vita al nuovo motore W12 TSI. La disposizione

situazioni: le valvole di aspirazione e di scarico, l’iniezione

a W consente al motore di essere più corto del 24%

del carburante e l’accensione vengono arrestrate su

rispetto a un normale V12, a vantaggio di un più ampio

determinati cilindri ed il motore agisce come un 6 cilindri.

spazio a disposizione nell’abitacolo.

Il nuovo W12 si avvale anche delllo Start-Stop con

La potenza è di 608 CV (447kW) a 6000 giri/min mentre

modalità “coasting” che disinserisce il motore anche in

la coppia massima di 900 Nm, costante da 1.250 a

fase di decelerazione.

4.500 giri/min, assieme alla trasmissione a otto rapporti,

Le doti in fuoristrada hanno richiesto un nuovo sistema

elimina la necessità di un cambio a marce ridotte.

di lubrificazione in grado di affrontare inclinazioni fino a

I valori di emissioni di CO 2 sono pari a 292 g/km, valori

35° in qualsiasi direzione.

che permettono di centrare gli obiettivi previsti dalla

Il motore comprende, inoltre, tre differenti circuiti di

seconda fase della direttiva Euro 6.

raffreddamento, ciascuno dotato di una propria pompa

Le prestazioni sono di assoluto rilievo: la vettura è in

dell’acqua. Il primo circuito porta le teste dei cilindri a una

grado di passare da 0 a 100 km/h in soli 4,1 secondi e

temperatura di esercizio ottimale nel più breve tempo

di raggiungere una velocità massima di 301 km/h.

possibile, il secondo raffredda il monoblocco e l’impianto

Per la prima volta, il W12 integra iniezione diretta ad alta

di lubrificazione, mentre il terzo gestisce il carico termico

pressione ed iniezione a bassa pressione. L’integrazione

dei turbocompressori.

delle due tecnologie consente di ridurre le emissioni ed

Le superfici dei cilindri sono rivestite per ridurre l’attrito e

ottimizzare l’erogazione di potenza e coppia.

migliorare la resistenza alla corrosione.



MAZZANTI EVANTRA La supercar "handmade in Italy" dall'anima sportiva ed elegante. «La realizzazione di ogni Evantra regala un’emozione ed un’esperienza uniche a tutte le persone che partecipano al progetto. Lo stesso vale per il cliente che segue passo dopo passo la creazione dell’auto in ogni sua fase, sin dalla sua nascita. Evantra non nasce per piacere a tutti; al contrario, la sua personalità forte ed il suo carattere esclusivo la rendono un’auto vera che non ama i compromessi.». (Luca Mazzanti).


automobili


la filosofia Evantra è l’esclusiva Supercar realizzata “su misura” da

una reattività impressionanti ma che nella guida di tutti i

Mazzanti Automobili. Un numero limitato di 5 esemplari

giorni trasmettono una sorprendente comodità.

è prodotto ogni anno, ed ognuno di essi è creato al

Ogni singolo componente è pensato, progettato e realiz-

termine di un processo di sviluppo e personalizzazione

zato per appassionare chi guida.

unici. Questo enfatizza ancor di più l’unicità di Evantra.

Evantra è totalmente disegnata, ideata, prodotta e

La filosofia di Evantra si concentra sul piacere di guida.

assemblata in Toscana. Il nome deriva dalla lingua

Leggerezza, potenza ed equilibrio, fattori solitamente

etrusca. Nella tradizione etrusca, infatti, Evantra era la

difficili da amalgamare, qui si fondono in modo naturale.

dea dell’immortalità; un simbolo di eternità che sposa al

Il peso della vettura, di soli 1300 kg, è centralizzato al

meglio l’idea della supercar.

massimo ed i suoi 751 cavalli di potenza regalano le

Un nuovo concetto di automobile, lontano dalle logiche di

sensazioni di un’auto da corsa attraverso un handling ed

mercato, per attirare gli amanti del lusso e dell'esclusività.


automobili Il Design Il design è frutto della creatività di Luca Mazzanti, il

impreziositi da un disegno deciso a LED, alle aperture

quale ha elaborato uno stile dinamico ed equilibrato in

che permettono il passaggio dell’aria, le quali hanno

controtendenza con quello tradizionale delle Supercar

lineamenti puliti e netti. L’inedita apertura delle porte

a motore centrale, abitualmente caratterizzato da un

fonde il classico con il moderno, donando all’auto un

frontale molto corto e passo e posteriore molto lunghi.

aspetto dinamico anche da ferma; tale scelta risulta

L’ispirazione è nata dallo splendido panorama toscano,

anche estremamente funzionale in quanto il brancardo

con le colline intersecate dalle tortuose strade che le

laterale dell’auto viene lasciato molto più alto rispetto alla

percorrono. Il design di Evantra raccoglie anche alcuni

maggior parte delle auto, aumentando l’altezza del telaio

stilemi delle precedenti creazioni di Mazzanti Automobili,

e incrementando rigidità e reattività del telaio stesso.

ripensate però con un taglio più moderno e aggressivo.

Una meccanica potente e raffinata unita ad una tipica

Tutti i dettagli sono realizzati con estrema cura: dai fari,

identità stilistica italiana, tutto in una sinfonia perfetta.



automobili GLI INTERNI Gli interni, completamente "cuciti su misura” del cliente, sono realizzati da aziende leader nei settori di moda e

lusso,

con

pellami

speciali

totalmente

naturali,

incredibilmente morbidi al tatto. Ogni personalizzazione diviene possibile grazie ad un’infinita scelta di materiali speciali. La posizione di guida viene allestita e realizzata secondo le misure del cliente, come le più prestigiose auto da corsa. La Consolle centrale, raccolta e sportiva, è dotata di cruscotto con acquisizione dati e Headunit disponibile anche con controllo touch e sistema infotainment dotato di connettività Bluetooth, ecc. Il sistema di avviamento, con chiaro riferimento al Tricolore Italiano, è posizionato sulla plancia integrata al padiglione, in stile "Mazzanti", come richiamo al precedente modello ANTAS. Sul tunnel centrale trova spazio lo specifico selettore con i differenti programmi di gestione motore/cambio, “Strada” e “Corsa”. Il volante dotato di airbag ha un taglio sportivo e personale; è disponibile anche uno specifico volante Racing in carbonio e dotato di LED di cambiata e di un piccolo display che include l’indicatore delle marce insieme ad altre informazioni utili per l’uso in pista; dietro il volante trovano posto due “paddle” fissi che vengono realizzati e posizionati in base all’ impronta delle mani del cliente, questo per aumentare e personalizzare il feeling tra il driver e la vettura . LA TECNICA La carrozzeria realizzata in carbonio è una coupé a 2 posti; inoltre alcune parti della carrozzeria possono, su richiesta essere realizzate in alluminio battuto a mano. Il telaio è realizzato in parte in monoscocca in acciaio scatolato ad alta resistenza ed in parte in tubolare in cromo molibdeno. Il cockpit ha una sezione laterale molto alta che consente un’ottima protezione in caso di urto laterale. Esprime un'elevatissima rigidità torsionale ed è collegato ad un Roll-bar integrato all’interno della carrozzeria e realizzato in tubi in cromo-molibdeno: un connubio che rende il telaio estremamente rigido, reattivo e sicuro. Un semi-telaio posteriore, anch’esso realizzato in cromo molibdeno, è ancorato alla monoscocca e garantisce rigidezza è facilità e velocità nello smontaggio del gruppo power-train in caso di necessità di intervento. Questo semi-telaio accoglie il comparto propulsore/cambio in posizione centrale e più bassa possibile, ottenuta anche attraverso la scelta del posizionamento del serbatoio carburante, il quale trova solitamente posto tra l’abitacolo ed il motore ma che nella Evantra è posizionato tra l’asse anteriore ed il cockpit.


Il motore Il suo “cuore meccanico” è un V8 in alluminio di 7 litri

Tuttavia,

aspirato che eroga una potenza di 751 Hp a 7500 rpm

ingegnerizzato

ed una coppia max di 860 Nm a 5000 rpm.

Il rapporto di compressione è di 11:1, con sistema di

Il

motore

condivide

alcune

monoblocco

v8

via

del

attaccamento

grande

di

parti

un

origine

il

motore da

è

stato

Mazzanti

completamente Automobili

in

reItalia.

comune

con

lubrificazione a carter secco, con valvole e bielle in

americana,

per

titanio. Inoltre il motore è molto leggero ed oltre ad

che

essere posizionato centralmente, ha un baricentro

in

alle

tradizioni

hanno ispirato Evantra. Negli anni ’60 infatti, molti

molto basso.

piccoli costruttori artigianali italiani usavano motori

Queste caratteristiche sono fondamentali per dare

americani,

stabilità alle alte velocità e reattività nei cambi repentini

che

impreziositi

dall’inconfondibile

italiano, hanno creato capolavori immortali.

stile

di direzione.


automobili

La posizione specifica del motore, lascia inoltre un

zato insieme ad aziende con notevoli background in F1

discreto spazio di carico posteriore, capace di contenere

e nelle competizioni di Le Mans.

bagagli quasi al pari di una GT.

Le performance della Evantra V8 vengono trasferite

Il cambio è un semi-automatico a 6 rapporti, disponibile

sull’ asfalto grazie a pneumatici ad alte prestazioni

anche in configurazione completamente automatica o

Pirelli 255/30 R20 anteriori e 325/25 R20 posteriori,

sequenziale a discrezione del cliente. Le prestazioni della

montati

Evantra V8, salgono così fino ad una velocità massima

dall'impianto frenante Brembo con dischi da 380

di oltre 360 Km/h con uno 0-100 che si attesta

mm e pinze a 6 pistoncini sull'anteriore e con dischi

sotto i 3 secondi.

da 360 mm e pinze a 4 pistoncini al posteriore

Il processo di affinamento aerodinamico è stato realiz-

(carboceramici opzionali).

su specifici cerchi OZ da 20" ed assicurate


EDITORE Giovanni Colella editore@mylifestyle.it DIRETTORE RESPONSABILE Vincenzo Paticchio CAPOREDATTORE Annalisa Nastrini redazione@mylifestyle.it ARTICOLI REDAZIONALI Jessica Niglio redazione1@mylifestyle.it Si ringraziano per la gentile collaborazione: MArtina Ronconi Caterina Piras Roberto Corona Matteo Boccolini Giulia Rizzi Maria Rita Tattini Mara Gruppioni Francesca De Silvestri Daniele Lazzoni Chantal Guidi Niccolò Englaro IMPAGINAZIONE E GRAFICA PLUS Adv FOTOLITO, ALLESTIMENTO E STAMPA Arti Grafiche Panico PUBBLICITÀ PLUS Adv Tel. 329.7888992 www.plusadv.it info@plusadv.it

L I F E S T Y L E

MY LIFESTYLE N. 22 Winter 2015/16 Autorizzazione del Tribunale di Lecce: n. 1003 del 24/10/2008 Gli articoli “Top Selection” sono da considerarsi pubblicitari È vietata la riproduzione parziale o totale di articoli e immagini senza la preventiva autorizzazione scritta da parte dell’editore

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Jaguar F-PACE



automobili

COMUNICARE CON UNA MARCIA IN PLUS! Lo sviluppo delle idee nasce da una costante ricerca. Raggiungere la semplicità è la cosa più difficile. Lavoriamo instancabilmente su ogni progetto, per donargli essenzialità e facilità di lettura, al fine di rendere vincente ogni interazione con il vostro pubblico.

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