Nelle collezioni naturalistiche dei Musei Civici di Reggio Emilia sono presenti 12 erbari, che forniscono un compendio degli studi e delle classificazioni botaniche dalla metà del ‘600 alla fine del ‘900. Tra questi, iI più antico è l'”Antico erborario del Santo Spirito in Reggio”, della metà del XVII secolo, mentre le raccolte di Spallanzani e quella dell’agronomo Filippo Re sono state realizzate tra XVIII e XIX secolo. Gli erbari di Antonio Cremona Casoli e di Carlo Casali risalgono invece al XIX e XX secolo, mentre sono di anni recenti gli erbari di Giuseppe Branchetti, dedicato alla flora reggiana, e la raccolta di funghi ipogei di Amer Montecchi.
Le raccolte anatomiche, costituite da materiali risalenti all’800 e 900, comprendono preparazioni tassidermiche e osteologiche, reperti conservati in liquido e modelli didattici a documentare tre temi principali: l’anatomia comparata, che mostra analogie e differenze tra le specie animali, l’anatomia umana e la teratologia, che si occupa delle malformazioni.