In punta di penna anno 2019

n. Unico

settembre - giugno 2019 Istituto Comprensivo Benedetto Brin Terni

Racconti

Un mistero parigino nella storia di Sofia

a pag. 2

Anniversari

Un convegno per ricordare le leggi razziali

a pag. 5

Testimonianze

Incontro con un ex partigiano

a pag. 5

inpuntad penna Brin Alterocca Lanzi Vascigliano SantaLucia

infanziaprimariasecondaria AMBIENTE

SOCIETÁ

Salviamo il nostro mondo

Immigrazione Una riflessione su un fenomeno in continua espansione

I problemi derivanti dall’effetto serra CHIARA GRIMANI 2As [SEC]

L

MICHELA SCIAMANNINI 3G [SEC]

’immigrazione è un fenomeno oggi molto conosciuto, soprattutto nell’ultimo decennio, questa è infatti una parola che spesso sentiamo dire ai telegiornali e che molteplici volte leggiamo tra le notizie di cronaca.

“L’immigrazione è in generale, l’insediamento di uomini in paesi diversi da quello in cui sono nati, per cause naturali o politiche; può essere di massa o d’infiltrazione, secondo che le unità che si spostano comprendano varie migliaia di individui oppure siano di scarsa entità: i. interna, quella che avviene all’interno di uno stesso stato; i. esterna, quella diretta all’estero. Con sign. più specifico, l’arrivo e lo stabilirsi, nel territorio di uno stato, di lavoratori stranieri: l’aumento, la diminuzione dell’i. clandestina.” (Dizionario Treccani).

Quindi, l’immigrazione, è lo spostamento di persone dal loro paese d’origine a un altro. Ma perché e soprattutto, come avviene questo fenomeno?

Le cause che possono spingere una persona a fuggire dal proprio paese per recarsi in un altro sono molteplici, e variano dalle guerre, alle persecuzioni, conflitti politici interni, dissesti finanziari, disastri naturali, classi dirigenti inette, corrotte o dittatoriali ed economie piegate a interessi esteri etc.

L’immigrazione, per quanto riguar-

da il metodo in cui avviene, può essere clandestina (illegale) irregolare o no. Per quanto riguarda quella clandestina, il fenomeno avviene per mezzo, ovviamente, di vie non legali; ad esempio il viaggio che gli immigrati compiono per attraversare il mare e giungere, quindi in un altro paese, senza documenti o controlli doganali.

Di questa situazione approfittano organizzazioni criminali che lucrano sulle vite dei migranti non regolari e, che in cambio di denaro, li trasportano via mare, o via terra tramite trasporti inadeguati e pericolosi. Come, infatti, ci racconta la cronaca sono moltissime le vittime di questo traffico di esseri umani. Gli attraversamenti in mare, infatti, vengono

effettuati con gommoni e mezzi di fortuna e non adatti a trasporti simili. D’altronde anche i viaggi via terra non sono meno rischiosi; i migranti infatti vengono spesso nascosti in camion o container che superano la frontiera (senza i controlli adeguati) conducendoli in un altro Stato. Questi, però, durante i questo tipo di viaggi, si trovano in condizione pietose e spesso i migranti sono ammassati l’un l’altro e per via di ciò, molti muoiono durante il tragitto per soffocamento.

Oggi l’ Europa si trova in grande difficoltà nel fronteggiare questo fenomeno, poiché non esiste una politica uniforme fra tutti gli stati nell’affrontare questa situazione. L’immigrazione, infatti, è causa di scontri fra i Paesi europei e, soprattut-

Un doveroso ricordo di Anna Frank Il 14 agosto del 1938 deportarono me e la mia famiglia in un campo di concentramento.

Saliti sul vagone eravamo tutti appiccicati ognuno sentiva i sospiri avariati degli altri e i pensieri che dondolavano dentro di noi.

E dove saremmo andati a finire?

Dormivo un sonno non molto profondo, sentivo le carezze di mio padre sul mio viso sporco.

Era ormai mattina, mia sorella era più piccola di me e si mise a continua all’interno

Ultimamente abbiamo sentito molto spesso parlare dell’effetto serra, ma cos’è?

L’effetto serra è un fenomeno atmosferico-climatico del tutto normale, che permette alla Terra di raggiungere un livello di riscaldamento ottimale.

Questo fenomeno è dovuto alla presenza dei cosiddetti “gas serra” nell’aria: sono loro che permettono ai raggi solari di attraversare l’atmosfera e riscaldare la terra.

In poche parole, senza i gas serra, l’atmosfera bloccherebbe il calore dei raggi solari, impedendoci di sopravvivere.

C’è però un problema: negli ultimi decenni, a causa dell’inquinamento (quindi l’emissione di gas serra nell’atmosfera) l’effetto serra si è intensificato.

Se l’effetto serra si intensifica, andremo incontro al surriscaldamento globale: le temperature si alzeranno sempre di più, causando delle conseguenze devastanti, come la sempre più scarsa disponibilità di acqua, oppure nel clima, dove aumenteranno i fenomeni come uragani e inondazioni.

Come possiamo fermare la crescita dell’effetto serra?

Ad esempio, potremmo risparmiare energia elettrica, riciclare confezioni e contenitori oppure installare fonti di energia rinnovabile. Questo sta a voi, l’importante è che ognuno faccia la sua parte!

2 sulle ali delle parole RACCONTI

Mistero a Parigi E

SOFIA CONTI 2E [SEC] ra una tranquilla mattina di primavera. Parigi, affollata come sempre, ospitava una coppia carissima di fidanzati, Jamie e Laura.

“E’ il giorno più bello della mia vita, non ci credo che siamo a Paris la città dell’amore!” disse ridendo Laura:” Eh sì amore mio.

Te l’avevo promesso che ti ci portavo! Ma tu meriti molto di più!” “Amore mio, che dici! Il primo giorno visitarono il Louvre e videro la Gioconda: “Certo, il Louvre in sé è magnifico, ma la Gioconda è proprio piccola! Mi aspettavo un quadro enorme e invece è minuscolo. Leonardo Da Vinci si è sprecato!” “Ma dai Jamie…! ” rispose Laura mentre moriva dalle risate. Il secondo giorno andarono alla Tour Eiffel. Era magnifica, tutta di ferro nero lucido; “ Tre lettere … w-o-w!. Mi viene da piangere!” esclamò Jamie : “ Bene, fai pure! Non ti … giudicherò!” “Senti amo’ perché non andiamo fin sulla sommità della Tour Eiffel per vedere tutta Parigi dall’alto?”

“Ottima idea” “Tranquilla, c’è il tuo cupido che ti aiuterà!” “ Grazie, cupidino mio!” rispose Laura e iniziarono a salire. Un piano, due piani…cinque, sei … erano infiniti: “ Ma quando arriviamo! Le mie gambe si stanno arrendendo, è caldo, ho sete, ho fame, sto morendo, aiuto!” “Mamma mia che esagerato! Pensare che hai solo 18 anni … che farai quando ne avrai 100!”. Da lassù si poteva vedere tutta Parigi: gli Champs Elysées, il Louvre, tutti i fiumi tra cui la Senna… Era un sogno: “ Guarda Jamie è bellissima vero?” “ Sì, spettacolare!” “ Guarda le macchine, che ganze! Sembrano formichine!” “Oh, vieni qui!” Prima che si potessero baciare per l’ultima volta … “Laura, noooooo!” cos’era successo a Laura? Cos’era successo a Jamie? Leggete! Il telefono dell’FBI suonò: “Pronto chi parla?” “Sono il capitano della polizia di Parigi, Leo Buarò, mi serve il vostro aiuto!” “ Di che si tratta?” “ Beh, ai piedi della Tour Eiffel c’è una ragazza sui 18 anni con il cranio rotto, sanguinante e …”

“Ok,ok arriviamo subito!” disse Derek Morgan: “Hotchner, c’è un caso!” “Dimmi tutto Morgan!” “ A Parigi c’è stato un omicidio, una ragazza è stata buttata dalla Tour Eiffel.

Stava facendo un weekend con il suo ragazzo, Jamie, anche lui scomparso.” “ Ok, chiama Penelope, presentiamo il caso!” “Subito Hoc!” Si riunirono in sala riunioni dove Penelope Garcia stava spiegando cos’era successo: “ La ragazza di 18 anni, Laura Hins era a Parigi con il suo ragazzo Jamie Rol. Erano sulla Tour Eiffel e l’assassino ha spinto Laura dalla Torre e ha rapito Jamie.” “Molto interessante bambolina, ma il motivo principale è capire il perché” disse Derek Morgan, “Morgan, secondo me aveva un conto in sospeso con lei oppure voleva vendicarsi di qualcosa” aggiunse Hotchner: “Preparatevi! Abbiamo un aereo tra un quarto d’ora” concluse Hoc. Arrivati a Parigi si diressero subito sulla scena del crimine: “Questo omi-

cidio è troppo brutale, per spingere una ragazza da così in alto, la posta in gioco doveva essere alta!” “Hai ragione Morgan, ma c’è qualcosa che non mi quadra … perché l’assassino doveva buttarla proprio da lì? non ti sembra strano?” “ Hai ragione Hoc. Andiamo ad esaminare il cadavere, lì, troveremo delle prove. Ne sono sicuro!” “ Sono d’accordo Hoc.” Arrivati vicino al cadavere, Morgan si accorse di un piccolo particolare: “ Hoc, guarda qui!”

Morgan tirò fuori dal cadavere un pezzo di metallo: “ Un martello! L’assassino l’ha colpita con un martello …” “E poi l’ha spinta dalla Torre!” “Ora tutto combacia!” esclamò Hoc. “Ma … questo caso è difficile, dov’è Jamie?” “Ehi guardate qui!” Morgan aveva trovato un pezzo di carta con su scritto: “Se il ragazzo volete avere, sotto la Tour Eiffel dovete vedere!” “Oh no! Morgan andiamo corri!” Corsero più forte che potevano ma: “Povero ragazzo. Quando troveremo questo infame lo uccido!”

“Calmo Morgan o ti ucciderà lui.” Anche il ragazzo era stato trovato … solo che, non vivo. L’assassino lo aveva impiccato: “Andiamo a presentare il profilo! Cerchiamo un uomo sui 35 anni, muscoloso e robusto. Ama vedere le persone mentre soffrono e prende di mira solo le coppie di giovani fidanzati. Mentre voi poliziotti cercate il colpevole io e Morgan interroghiamo qualcuno, al lavoro!” Prima di tutto hanno interrogato gli amici e i genitori dei ragazzi: “Signori Rol per caso vostro figlio aveva qualcuno con cui non andava d’accordo?” “No! Nostro figlio andava d’accordo con tutti” “Ok. Negli ultimi tempi ha avuto discussioni o cose del genere?” “Sì. Una volta ha discusso con un certo Nick Rossetti. Si sono picchiati un paio di volte perché Nick era stato violento più volte Laura. Laura era come una musa per lui ma poiché lei non lo voleva, lui si vendicava.

Non so altro!” “Grazie signora, ci è stata di grande aiuto.”

Li consolò Hoc. Poi Morgan andò dagli Hins: “Signori, vostra figlia, aveva contatti con persone ossessive, possessive …” “Sì! Lei veniva maltrattata da Nick Rossetti. La stolkerava. Negli ultimi tempi, era addirittura diventato violento”. “Ok grazie!” concluse Morgan. Tutte le prove andavano contro di lui ma non erano abbastanza quindi andarono a esaminare i cadaveri. Su quello del ragazzo c’erano delle prove. probabilmente aveva lottato prima di essere ucciso, sotto le sue unghie c’erano dei pezzi di pelle e corrispondevano a Rossetti: “ Bambolina, dacci l’indirizzo di casa, ce lo abbiamo in pugno.” “Subito mio orsettino peloso!” quando ebbero tutto l’occorrente lo arrestarono: “ Senti, dimmi subito il motivo per cui hai ucciso questi due ragazzi innocenti !” disse Morgan arrabbiato. “ Volevo vendicarmi. Volevo far provare a loro cosa ho provato io e finalmente ce l’ho fatta!” “Tu sei pazzo!”. Il caso era risolto.

3A Primaria di Stroncone

NATALE 2015

NATALE 2015

NATALE 2015

I sensi dell’autunno

Le foglie

Il fungo

Gli alberi perdono il loro vestito colorato e le foglie sembrano un tappeto adornato.

Nelle vie si diffonde il profumo delle caldarroste e l’olio nuovo arriva dalle campagne nostre.

L’aspro delle arance e il dolce dei mandani rendono felici tutti i bambini.

Sento il garrito delle rondini che volano lontano e un leggero venticello mi accarezza la mano.

I brividi del freddo che avanza con una veloce danza: l’ estate va in vacanza

Foglie colorate come farfalle volano nel cielo Giocano con il vento e lentamente cadono come stelle gialle.

Fungo funghetto spunti ai piedi di un tronchetto.

Rosso il cappello giallo il calzino sembri un regalo vicino al camino.

3 RACCONTI

Gaston, l’allegro fornaio C’

Ilary Giorgi 5A [PRI]

era una volta in un piccolo villaggio della periferia di Parigi un allegro panettiere di nome Gaston. Gaston era sempre molto indaffarato con il suo lavoro. Infornava e sfornava continuamente centinaia di filoncini di pane da lui sapientemente preparati. La sua ricetta segreta era una ed una sola e sempre e solo quella... L’allegria.

Dico allegria perché Gaston era solito fare colazione consumando un fiaschetto di vinello francese. Non solo la colazione era accompagnata dal vinello ma questo era presente in tutta la giornata in quanto lo assaggiava, tanto per non dimenticare il suo saporino.

Il forno di Gaston era conosciuto da tutti.... Allegria e spensieratezza venivano da se. I clienti compravano il miglior pane della zona, pane squisito, sempre caldo e croccante e di conseguenza mille ordini da soddisfare.

Un giorno mentre era in viaggio per una consegna, a bordo della sua motoretta, con in spalla un bel carico di filoncini di pane ma gli si incastrò un laccio della scarpa nella ruota e la motoretta si bloccò improvvisamente; un attimo dopo Gaston volò in aria per circa 6 mt ma, ironia della sorte, atterrò proprio dentro un autocarro colmo di patate.

A quel punto Gaston non seppe più cosa fare. Guardò dietro di sé e cercò di capire la direzione dell’autocarro.

Ben presto ritrovò il sorriso, perché? (E stavolta il vinello era molto distante da lui e dai suoi pensieri...)

Gaston doveva riuscire a portare a termine il suo lavoro e per sua fortuna si accorse che il senso di marcia dell’autocarro era proprio in direzione della sua consegna.

Finale e morale di questo strano racconto si sovrappongono in quanto sia l’allegria che la positività possono sempre accompagnarci senza che nulla intervenga ad aiutarci.

La felicità è in ognuno di noi, sempre.

Gaston continuò a sfornare il suo ottimo pane senza bere più neanche una goccia di vinello e il suo forno divenne famoso in tutto il mondo sfornando sempre pane in allegria.

La mamma LOUBNA OUBIH 2Bs [SEC] Appena nati lei, che ci appare come raggio di luce nella notte, dice parole tanto tanto care per i suoi figli farebbe a botte.

Ci nutre, ci consiglia cosa fare, si occupa di noi senza misura, ci chiede mille volte: “Vuoi mangiare?”

Ci dedica pensieri ed ogni cura.

Le mamme sono donne e amiche, lavorano dentro e fuori casa, riempiono la vita di felicità.

Aggiungono bellezza ad ogni cosa e rendono leggere le fatiche, grazie alla loro intelligenza.

SEGUE DA PAGINA 1

Un doveroso ricordo di Anna Frank farmi un solletico con aria gioconda.

Accennai un sorriso aprendo gli occhi e vidi una donna anziana che aveva le guance rosse i capelli bianchi come la neve e gli occhi verdi come il prato dove da piccola mi rotolavo.

Stanca mi alzai e le andai accanto mi disse solo questo: - la fine per noi è vicina -.

Io all’inizio non capii poco dopo ritornai da mio padre. Lui prendendomi in braccio mi cantò una ninna nanna che poco dopo venne fermata dal fischio del capotreno, eravamo arrivati.

Aprirono il vagone strapieno di persone come me e vidi un mondo che non conoscevo, filo spinato ovunque.

Scesi aiutata da mio padre che accennò un sorriso per sollevarmi il morale, una guardia ci divise tra femmine e maschi, mio padre venne portato via e una parte di me se ne andò via con lui, prima di andarsene mi promise che come un supereroe ci avrebbe portato via da quell’inferno.

Ci spogliarono di tutti i nostri beni tranne del mio diario nascosto nella tasca della mia mantella.

Con i nostri vestiti facevano gli stracci e il cibo era scarso, ci chiamarono sull’attenti le donne adulte dovevano andare a fare le docce, poco dopo sentii l’acqua che scendeva e l’urlo stridulo di mia madre, che poverina non aveva fatto nulla di male per meritare tutto questo.

Ora toccava a noi. Tutte le donne uscirono vive e vegete tranne mia madre, quella era la fine che doveva fare? Aprii il rubinetto e uscì acqua pura, fortunatamente io uscii sana e salva.

Nell’alloggio dove risiedevo c’era

SEGUE DA PAGINA 1

Immigrazione to, tra le forze politiche di ogni singolo Stato. Negli ultimi anni il fenomeno migratorio sta spostando sempre di più i consensi dei cittadini europei verso partiti di destra che, a volte, cavalcano questo problema a fini prettamente elettorali. Il fenomeno dell’immigrazione, d’altronde, mette a dura prova le coscienze dei cittadini europei che da un lato vorrebbero accogliere, aiutare e integrare queste persone in difficoltà, ma dall’altro temono un’invasione dei popoli africani con il conseguente disgregamento economico, culturale e sociale delle città di accoglienza.

Un altro timore che si annida nell’animo comune è che nei flussi migratori si nascondano terroristi, persone che fuggono per non saldare i conti con la giustizia nel proprio paese e criminali in genere. La strada che l’Europa dovrebbe percorrere su questa tematica, è quella di unirsi in un’unica politica e parlare con voce unisona attuando azioni di collaborazione economica e politica con

i paesi protagonisti dei maggiori flussi migratori. Se infatti teniamo conto del fatto che la maggior parte dei migranti economici sono giovani, spesso nel pieno delle forze e con caratteri ambiziosi e determinati (data la capacità di superare ostacoli pur di migliorare le loro condizioni) ci rendiamo conto che se le energie di questi giovani fossero impiegate nei loro paesi d’origine sarebbero in grado, con il tempo, di migliorare e di far sviluppare la loro società.

Quello che a mio parere l’Europa finalmente coesa e compatta dovrebbe fare, oltre alla collaborazione con i Paesi di origine dei flussi, è un’ulteriore cooperazione per distinguere i flussi costituiti da migranti economici, o da individui che fuggono da guerre, fame, carestie etc.

Andrebbe poi rafforzato il sistema di aiuto e integrazione per questi ultimi con una ripartizione equa all’interno dell’Europa, a seconda delle possibilità delle varie economie e tessuti sociali.

Mentre, invece, la migrazione economica andrebbe ostacolata e scoraggiata con aiuti e investimenti mirati nei loro Paesi come sopra descritto.

un grande armadio e curiosa come ero non potevo che aprirlo.

Lì dentro trovai con grande sorpresa mio padre, le lacrime gli accarezzavano il viso, io lo abbracciai e scoprii che tra le sue mani c’era la foto della nostra famiglia. Restò per poco ma prima di andarsene mi disse che si era nascosto dentro l’armadio per rivedere i miei occhi l’unica cosa da cui traeva speranza.

Mi promise che questo incubo sarebbe finito. Pochi giorni dopo vidi le prime bolle spuntare sul mio corpo per me non era solo la malattia era pure la trascuratezza della mia anima che ormai aveva sofferto per troppi abbandoni, mia madre, mia sorella che dava i primi segni di malattia e mio padre che senza di noi sarebbe caduto nella depressione più oscura.

6 ottobre 1938 La sfortuna ci perseguita, mia sorella non ce la fa più, la malattia l’ha devastata.

Nessuno poteva venirla a trovare, avrebbe attaccato loro quella che oggi chiamano peste nera.

Io che ero già contagiata entrai, alzai dolcemente la sua coperta e mi infilai nel suo letto, aveva un pigiama di cotone grezzo regalato al suo ottavo compleanno dalla nonna.

Sentendo il mio respiro ansimante sul suo collo si svegliò aprì gli occhi suoi verdi e abbracciandomi... richiuse gli occhi, visto che leggevo molte favole sognai ad occhi aperti e facendo uscire una lacrima dai miei occhioni blu sperai che la forza dell’amore la facesse risvegliare ma non accadde.

Il nulla devastò le mie speranze ed io mi lasciai andare insieme a lei.

Quello dell’immigrazione è comunque un tema molto complesso, che non riguarda solo l’Europa; basti guardare oltreoceano al muro in costruzione tra Messico e Stati Uniti; inoltre, anche storicamente, questi flussi sono sempre esistiti poiché economie più forti hanno sempre attirato popolazioni in cerca di lavoro e di benessere.

Per concludere ritengo che il fenomeno dell’immigrazione, seppur andrebbe controllato in maniera più efficace, non potrà mai essere fermato, in quanto la ricerca del benessere e di un miglioramento delle proprie condizioni sociali caratterizza l’animo umano e, nonostante le popolazioni più ricche temano di perdere i loro privilegi a causa dell’immigrazione, il processo di trasformazione del Mondo, la mescolanza e l’integrazione fra i popoli non potranno mai essere arrestate; quindi il futuro sarà sempre più multietnico, multiculturale e multireligioso. Questa trasformazione andrà vissuta come un fenomeno di arricchimento reciproco e non di conflitto. Speriamo che l’umanità dimostri di esserne capace, poiché in passato, spesso, non è stato così.

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4 scienza e tecnica o

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L’ECO DEL TURISMO

Percorsi sostenibili a Stroncone NATALE 2015

CLASSE 3As [SEC]

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l turismo sostenibile è un modo di viaggiare nel rispetto dell’uomo e del pianeta.

Grazie a questa forma di viaggio si può esplorare la natura e preservare così l’ambiente migliorando il benessere delle persone.

Coloro che praticano questa attività sono turisti che amano divertirsi senza danneggiare l’ambiente e vengono chiamati ecoturisti.

Il nostro consiglio ecoturistico Una meta che desideriamo consigliarvi, per praticare questo tipo di turismo, sono i Prati di Stroncone, una località incontaminata a pochi chilometri dalla città di Terni.

difficoltà, nel rispetto dell’ambiente.

Tra i molti percorsi che possono essere effettuati, quello che vogliamo proporvi è il trekking che parte appunto da I Prati di Stroncone, attraversa la Piana di Ruschio ed arriva al Santuario di Greccio. L’escursione si

compie in un’ora e mezzo circa, e lungo il cammino potete non solo ammirare la ricchezza e la bellezza della flora e della fauna, ma anche godere della quiete e della spiritualità che il bellissimo Santuario vi restituisce.

Forza ecoturisti, in cammino!

Questo altopiano, situato al confine tra Umbria e Lazio, a circa 1000 m di altezza, ci offre la possibilità di effettuare escursioni, a vari livelli di

CRONACA

Allarme nelle frazioni Aumentano i furti nelle abitazioni di Stroncone Victoria Kerstin Bolli 1As [SEC]

Nelle ultime settimane, a Stroncone ci sono stati molti furti.

Visto l’ampio numero di case derubate, il comune ha aumentato i controlli come telecamere che sorvegliano le strade e pattuglie di carabinieri o poliziotti che girano per le frazioni.

Secondo delle voci, i ladri osserverebbero le abitudini giornaliere degli abitanti della zona in cui vogliono rubare per capire in quali orari si trovano nelle loro abitazioni e in quali no, in quali case abitano persone più “fragili” come gli anziani, in quali è più semplice irrompere o quali sono dotate di allarme antifurto.

Questi ladri, oltre ad essere veri e propri esperti nel loro ambito, di certo non hanno paura, infatti, sono anche entrati in case in cui erano presenti i proprietari.

Ad esempio, sono entrati nel secondo piano di una casa, usando una scala, mentre le persone che vi abitavano erano al piano sottostante: i furfanti sono riusciti a scappare senza lasciare nessuna traccia.

Questi malviventi rubano soprattutto cose di valore, come oro, gioielli, oggetti tecnologici come telefoni cellulari, tablet, computer, ma probabilmente, queste non sono le uniche cose che rubano.

Alcuni stronconesi che abbiamo intervistato, hanno ammesso di sentirsi a disagio, perché, in questo periodo, non si sa se o quando degli sconosciuti potrebbero irrompere nelle loro case, rubando oggetti non solo di valore monetario, ma anche affettivo.

ANNIVERSARI

Auguri diritti 70 passati ma non rispettati

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CLASSE 1As [SEC]

l 10 Dicembre 1948 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò e proclamò, a Parigi, la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'uomo, composta da un preambolo e da 30 articoli.

Nonostante non abbia valore giuridico, alcuni Stati hanno inserito questi principi nelle loro Costituzioni. L'esigenza di elaborare tale documento partì dall'idea di impedire il ripetersi di guerre, genocidi e privazioni di libertà.

Anche se sono passati 70 anni

dalla sua proclamazione, purtroppo molti sono i Paesi che non rispettano la Dichiarazione e la strada dei diritti perciò è ancora molto lunga.

In cuor nostro speriamo che tutti si impegnino presto a tenere in grande considerazione tali principi.

Via Liutprando Una via del tutto speciale

I

CLASSE 1Bs [SEC]

mmaginate che la via in cui si trova la vostra scuola si chiami via Liutprando: cosa pensere-

ste?

Ebbene, la sede centrale della nostra scuola si trova in via Liutprando e noi ci siamo chiesti perché avesse questo nome. Un giorno a scuola abbiamo studiato i Longobardi e… ci si è accesa una lampadina!

Così abbiamo deciso di fare una ricerca e vorremmo raccontarvela.

Liutprando fu un importante re dei Longobardi che creò leggi valide sia per i Longobardi sia per i Romani.

Liutprando, inoltre, nel 728 donò alla Chiesa il Castello di Sutri, dando origine al potere temporale della Chie-

sa. Nel 743 il re passò anche a Terni dove si incontrò, sembra presso la Chiesa di San Salvatore, con Papa Zaccaria, a cui donò altri territori.

E’ proprio da questo incontro che prende nome Via Liutprando.

«Mentre, così, stava giungendo [papa Zaccaria] nella città di Interamna, dove il re si era già attestato con tutto il suo esercito, il re, che era venuto a sapere del suo arrivo, mandò tutti i suoi comandanti di grado più alto fino all’ottavo miglio per accoglierlo.

Ma lo stesso re procedette incontro al sommo pontefice Zaccaria e lo accompagnò all’interno della città con grande gioia e massimo rispetto. Dopo essersi assisi ambedue nella chiesa del Beato Valentino...colpito dalle sante parole persuasive di costui [papa Zaccaria] il re longobardo restituì al pontefice le città che aveva tolto ai Romani.» (Pauli Continuationes, III , 9-18)

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Dedicato a Mariam

Una bambina siriana lascia i suoi compagni CLASSE 2A [PRI]

Mariam è una bambina venuta dalla Siria che ha frequentato la classe seconda di Vascigliano per due mesi. Poi improvvisamente si è trasferita con la famiglia in Sardegna. I compagni hanno pensato di manifestarle il loro affetto scrivendole ...

Raccolta di alcuni loro pensieri ...«Cara Mariam, quando sei andata via ci è dispiaciuto molto,quindi abbiamo pensato di scriverti una lettera, speriamo che tu possa leggerla» (Andrea) «Noi bambini di classe seconda e terza siamo molto tristi perché sei partita così in fretta, non ce lo aspettavamo» (Aurora) «Vorrei raccontarti tante cose, ma te ne dico solo alcune: sei sempre nel mio cuore; non scorderò mai i tuoi lunghi capelli sempre legati in una treccia; di notte ti penso tanto e sogno di riabbracciarti forte forte» (Vittoria)

Spero che tu sia sempre brava come lo eri qui con noi. Ti abbraccio» (Leonardo) «Sento molto la tua mancanza. Spero che il tuo viaggio sulla nave sia stato bello e divertente» (Federico) «Come stai? Noi per Natale abbiamo fatto un piccolo pupazzo di neve con il polistirolo e coperto di brillantini, da regalare ai genitori» (Matteo) «Sicuramente anche tu stai facendo dei lavoretti a scuola. Spero che tu sia felice con la tu famiglia» (Nicolò) «Ogni notte sogno di averti accanto…appena mi sveglio sono triste perché non ci sei e cerco di riaddormentarmi per sognarti ancora» (Francesca) «Speriamo che tu possa tornare per riabbracciarti. Tanti baci da tutti noi» (gli alunni della seconda e terza di Vascigliano)

«Abbiamo vissuto insieme a te dei giorni molto belli , abbiamo imparato a conoscerci e pian piano hai superato la timidezza dei primi giorni» (Erika) «Io ti devo dire due cose: la prima che ti voglio molto bene invece la seconda che mi manchi tanto quanto le stelle del cielo e ti dedico un disegno» (Sara) «Ci manchi tantissimo e ti auguro di non vivere più la brutta esperienza della guerra e spero che i momenti vissuti con noi ti abbiano dato un pò di gioia» (Massimiliano) «Come ti trovi in Sardegna? Come si chiama il paese in cui vivi? Hai nuovi amici?

Ottanta anni dalle leggi razziali Un convegno per ricordare una tragica pagina di storia FEDERICO BATTISTONI 3E [SEC] Lo scorso 12 dicembre noi alunni delle classi terze dell’Istituto Comprensivo B.Brin abbiamo partecipato ad un incontro tenutosi nella Sala dei Notari del Palazzo Priori (Perugia) per gli ottant’anni dall’emanazione delle leggi razziali in Italia e per gli eventi che ne sono conseguiti.

Abbiamo assistito alla proiezione di un documentario, ad opera di Lia Tagliacozzo, in cui venivano intervistati dei sopravvissuti allo sterminio degli ebrei e portavano la loro triste testimonianza. La visione è stata intervallata dalle interviste della stessa Lia Tagliacozzo al padre Nando, vittima delle leggi razziali imposte agli ebrei durante la seconda guerra mondiale.

Al tavolo vi era anche la garante per l’infanzia e l’adolescenza umbra,sign.ra Maria Pia Serlupini, che ha dato il proprio contributo al dibattito su questa delicatissima materia.

Nell’incontro si è parlato dei tragici eventi che hanno investito l’Europa dal 1938 al 1945 e postumi,dall’emanazione delle prime leggi razziali ai campi di sterminio,passando per le parole di chi ha vissuto gli avvenimenti in prima per-

sona.

Abbiamo ascoltato la tragica storia di Nando Tagliacozzo, che per essere nato ebreo ha perso il padre, la sorella e la nonna nel campo di sterminio di Auschwitz, come milioni di altre persone.

Noi abbiamo portato la nostra lettura degli eventi intervenendo nella discussione con domande e riflettendo con estrema cura sugli argomenti che ci venivano proposti. Le nostre posizioni erano tutte accomunate dal principio inderogabile che tali avvenimenti non si sarebbero dovuti più ripetere.

Di certo al termine dell’incontro ci siamo potuti fare un esame di coscienza su quanto l’uomo, a volte,possa dimostrarsi un essere malvagio e privo di consapevolezza, quanto a volte l’uomo, raggiunto l’apice del pozzo della crudeltà, possa scavare e corrodere la dignità delle persone innocenti.

E’ quindi di estrema importanza ricordare questi momenti bui della storia, perchè non possa più accadere nulla di tutto questo.

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Le interviste

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Un partigiano racconta Incontro con gli studenti della Brin Redazione [SEC] Può dirci dove e quando è nato?

Mi chiamo Alvaro Valsenti e sono nato a Terni il 26 Ottobre del 1924 Lei quindi, è nato e cresciuto nel ventennio fascista. Che ricordi ha di Terni in quel periodo?

Io vivevo a Sant’Agnese uno dei tanti quartieri cresciuti intorno alle fabbriche. A Terni, infatti, già dalla fine del 1860 la popolazione aveva iniziato a crescere rapidamente per via delle opportunità di lavoro offerte dalle nuove fabbriche. All’aumento degli abitanti però non era corrisposto un aumento delle abitazioni e delle infrastrutture per questo motivo si viveva in cinque, sei persone in scantinati fatiscenti con condizioni malsane senza fogne o acqua corrente tanto che per lavarci dovevamo usare l’acqua gelata della forma che passava tra S.Agnese e via Eugenio Chiesa; proprio in questa forma le donne lavavano i panni per le famiglie più ricche perchè, nonostante tutti i padri lavorassero in fabbrica i salari erano da fame quindi le nostre madri dovevano fare le domestiche per aiutare la famiglia.

Ed è proprio in questo clima che si alimentava la ribellione del popolo, furono le camere del lavoro a raccogliere le istanze di miglioramento degli operai,importanti erano la componente anarchica “ forma naturale di ribellione degli oppressi” e la componente socialista, il governo fascista sciolse queste camere proprio per ostacolare lo sviluppo del movimento operaio in appoggio ai ceti agrari e industriali. In sostituzione fu aperta la sede del fascio che però fu frequentata pochissimo.

Quando in lei matura il profondo senso dell’ingiustizia e come questo sentimento popolare condiviso sfocerà nella resistenza?

La mia coscienza e la voglia di ribellarmi nacque quando ,in assenza di cibo io e mio padre andammo a Colle dell’oro a raccogliere dell’erba di campo per mangiarla e il padrone della terra ci puntò il fucile contro nonostante ciò che stavamo prendendo non avesse per lui nessun valore.

La resistenza del popolo nacque dalla coscienza di classe, prima del fascismo, nacque dalla necessità di ottenere più diritti e migliori condizioni di vita La fabbrica era il centro della resistenza, della lotta in difesa della libertà e della democrazia.Questa ribellione non fu mai sopita neanche durante il fascismo, anche se regnava un clima di paura e diffidenza, dovuto ai continui arresti e pestaggi , le idee di rivolta continuavano a circolare. Gli operai facevano sentire la loro voce con scritte sui muri e volantini, nel 36 ne vennero stampati clandestinamente in solidarietà con il popolo spagnolo che si ribellava alla dittatura di Franco, gli antifascisti italiani erano infatti, internazionalisti . Dopo questo episodio molti furono costretti a fuggire altri furono arrestati e mandati al confino. Dopo l’amnistia fatta da

Mussolini riuscirono a rientrare nelle loro città ma, erano tutti sorvegliati speciali quando veniva qualche autorità a visitare le diverse fabbriche a questi operai era impedito di recarsi al lavoro. Il 1943 fu un anno cruciale; il 25 Luglio ci fu l’arresto di Mussolini, l’11 Agosto il drammatico bombardamento di Terni e infine l’8 Settembre ci fu l’annuncio ufficiale dell’armistizio del governo italiano con le truppe anglo-americane.

Cosa successe dopo l’8 settembre?

Dopo l’arresto di Mussolini molti che avevano operato nella clandestinità vennero allo scoperto, però il fascismo tornò per un breve periodo con la nascita della Repubblica sociale italiana, quindi ci furono rastrellamenti in tutto il territorio del ternano, molti furono costretti alla clandestinità e un po’ in tutta italia si costituirono gruppi di resistenza all’occupante tedesco. I partigiani dormivano nelle caprarecce nelle capanne dei carbonari esposti al continuo pericolo di essere scoperti e fucilati.I nazifascisti durante la ritirata si scagliarono con ferocia sulla popolazione inerme ,casa per casa ,paese per paese,ad esempio, a Leonessa fucilarono 51 persone accusate di aver aiutato partigiani, a Calvi dell’umbria sulla piazza ci fu l’esecuzione di tredici persone inermi, tra cui un’intera famiglia i Guglielmi i cui figli avevano solo quindici e diciassette anni,i cadaveri furono lasciati per terra e fu impedito alle famiglie di seppellire i propri cari, a Narni fecero il corteo funebre a due antifascisti prima di ucciderli . Abbiamo lottato per far finire la guerra che bombardava e distruggeva le città che portava fame e morte. La lotta di Resistenza permise poi di sedersi al tavolo delle trattative di pace come cobelligeranti e non come nemici. La classe operaia ebbe un ruolo fondamentale nella resistenza della zona di Terni, tutti aiutavano chi scappava, chi si nascondeva.

Qual era il suo compito nella Resistenza?

Mi occupavo di fornire le armi, il 9 settembre del ‘43 andammo a saccheggiare una batteria antiaerea a Borgorivo, riuscimmo a prendere tre balle di moschetti e una di queste la demmo a Cimarelli, furono le prime armi del suo gruppo.Andammo anche a Sambucetole d’Amelia perchè era pieno di depositi di armi tedesche che rifornivano il fronte di Cassino, le andavamo a rubare la notte rischiando tantissimo dato che, se ti prendevano ti fucilavano. Poi nel ‘44 la Resistenza ci diede l’ordine di rimuovere gli ostacoli così io e un altro compagno andammo a rimuovere una miccia a ponte di Colicello, non era un lavoro troppo difficile, però due compagni più esperti andarono a Capitone a disinnescare le mine e saltarono in aria.

Che cosa vorresti dire ai giovani d’oggi?

Bisogna interessarsi della politica , della vita del proprio paese. Bisogna partecipare alla vita della comunità , lottare oggi come ieri per i diritti di tutti e per la libertà di tutti

6 a scuola di ...

newscinemasportCUCINA MUSICA

CUCINA a cura di 2A Primaria Lanzi

MENÚ AI GUSTI AUTUNNALI I sapori del bosco e delle vigne ANTIPASTO DI FUNGHI

TORTA DI UVA BIANCA

Ingredienti:

Ingredienti:

200gr. di farina 500 gr. di uva 3 uova 100 gr. burro 120 gr. di zucchero 1 bustina di lievito 1 bicchierino di liquore

200 gr. di funghi prezzemolo basilico 3 acciughe sott’ olio Un cucchiaio di capperi 1 limone ½cucchiaino di senape olio, sale, pepe

Procedimento:

Procedimento:

Pulire e tagliare i funghi. Tritare le acciughe, il prezzemolo, il basilico e i capperi.

Amalgamare con senape e succo di limone.

Condire con olio, sale, pepe e versare sui funghi.

RISOTTO ALL’ UVA

Ingredienti:

350 gr. di Riso Carnaroli 450 gr. uva bianca varietà Italia 80 gr. di burro 1 scalogno Sale Brodo vegetale 70 gr. robiola 4 fette di prosciutto crudo sottili Pepe rosa Prezzemolo

Tagliare gli acini a metà e metterli a bagno nel liquore.

Montare le uova con lo zucchero, unire il burro tagliato a pezzetti, la farina e il lievito.

Mescolare gli ingredienti fino ad ottenere un impasto morbido e omogeneo.

Versare metà dell’impasto in una tortiera e cospargere con gli acini d’ uva.

Ricoprire con il restante impasto. Decorare con i rimanenti acini e infornare a 180° per 25-30 minuti.

Spolverizzare di zucchero a velo e servire.

PALLINE DI CASTAGNE E CIOCCOLATO

Ingredienti:

150 gr. di castagne 50 gr. di cioccolato fondente, zucchero

Procedimento:

Procedimento:

Rosolare il prosciutto. Mettere gli acini in un passaverdure e passateli per ottenere il loro succo.

Sciogliere il burro, unire lo scalogno tritato e versare il riso. Lasciatelo tostare e sfumare con il succo d’uva. Proseguire la cottura aggiungendo il brodo vegetale.

A fine cottura unire gli acini d’ uva tagliati a metà o interi. Poi la robiola, il pepe.

Guarnire con il crudo sbriciolato e del prezzemolo tritato.

FETTINE CON PANNA E FUNGHI

Ingredienti:

800 gr. di fettine 500 gr. di funghi 1 confezione di panna da cucina olio, sale, pepe

Procedimento:

Mettere in una padella le fettine, olio, sale e i funghi tagliati a pezzetti.

Cuocere a fuoco basso.

Mettere a bagno le castagne, con un pizzico di sale, per 24 ore.

Cuocere, nella loro stessa acqua, per circa un’ ora.

Grattugiare il cioccolato, e aggiungere le castagne leggermente raffreddate.

Schiacciarle, con una forchetta, insieme al cioccolato.

Formare delle palline e rotolarle nello zucchero.

PANE DI CASTAGNE

Ingredienti:

2 parti di farina di frumento 1 parte di farina di castagne Acqua Lievito di birra Un pizzico di sale

Procedimento:

Impastare il tutto e far lievitare. Cuocere in forno caldo.

Buon appetito a tutti

Semestrale dell’IstITUTO Comprensivo “B. Brin” di Terni In punta di penna

Via Liutprando 28/g Terni tel. 0744.273933 tric81300L@istruzione.it

uscite nei mesi di gennaio e maggio (se le casse scolastiche lo consentono)

Direttore responsabile Marcello Fico Caporedattori Sivia Biscaroni (infanzia) Gioia Campili (primaria Stroncone) Maria Cecilia Teofoli (primaria Vasc.)

Carolina Nardi (primaria Montessori) Phillis Pellegrineschi (secondaria Brin) Valentina P. Barsanti (second. Alterocca) Tania Pulcini (secondaria Stroncone)

Redazione Riccardo Uffreduzzi, Costanza Valentini, Carmen Vettese, Simone Proietti, Alessio Sabatini, Michela Sciamannini, Oriana Temperoni, Nicolò Fantauzzi, Dalila Montagnoli, Nicola Porcari, Emanuele Cianchella, Martina Paterni, Lorenzo Cesarini, Aurora Correa, Esmeralda Colaj, Giulia Filipponi, Riccardo Donati Impaginazione e grafica Studio BB Direttore generale Carmen Maria Clara Iuliano

LA MUSICA EBRAICA ANTICA Le origini nel periodo della diaspora

La musica ebraica è nata dopo che iniziò la diaspora (ovvero la dispersione degli ebrei in vari luoghi nel mondo) perciò venne influenzata dalle musiche del luogo. Gli strumenti che venivano usati più spesso per comporre questa musica erano i violini, legni, percussioni, il piano, l’ arpa arcuata e il nebel. Questa musica ha due particolari variazioni: lo yiddish e il klezmer. Lo yiddish è un intreccio di variazioni di musiche ebraiche, ha un suono particolare rispetto alle altre musiche perché unisce i modi antichi ebraici arabi e europei. Lo yiddish non era soltanto una musica, ma una vera e propria cultura in cui si uniscono i folklori di varie popolazioni europee . Invece il klezmer nasce nell’ Europa occidentale dall’ unione del klei e lo zemer che sono degli strumenti di canto. Le strutture ritmiche e melodiche provengono dalle culture di Polonia e Russia alle quali

il popolo ebraico si è stabilizzato.

Gli strumenti principali sono il clarinetto e gli ottoni. Questa musica viene spesso ascoltata nei luoghi dove si svolgono celebrazioni matrimoniali o funebri, ma viene anche usata per colonne sonore teatrali. Questo stile musicale ha anche contribuito alla nascita del jazz.

Della musica ebraica antica rimangono poche testimonianze.

Le uniche opere, benché disorganiche, sono quelle bibliche. Nel periodo nazista la musica ebraica fu quasi scomparsa perché veniva loro vietato cantare le loro canzoni. Una canzone famosissima che poi diventerà anche uno dei loro inni è Gam Gam, canzone da loro molto cantata in quel periodo. La musica ebraica , antica e moderna, è un complesso di tradizioni e culture di diverse origini che nelle loro melodie raccontano storie vere.

ORIENT EXPERIENCE Un’esperienza nella cucina del viaggio

a cura della 2B

Il primo Orient Experience nasce a Venezia non da uno chef famoso, ma da emigranti e rifugiati che hanno trasformato il viaggio in uno scambio di ricette nate dall’inventiva e dalla necessità di adattarsi trovando gli ingredienti disponibili nelle terre di passaggio per ricreare piatti tradizionali.

parare la Korma aveva deciso di utilizzare i ceci al posto dei fagioli perché erano meno costosi. Era nato un nuovo gustosissimo piatto!

Hamed è un ragazzo afghano, in occasione delle feste al centro di accoglienza per minori Forte Rossarol a Venezia, decide di creare un menù con una lista di piatti particolari che avesse un tema condiviso: il viaggio dal Medio Oriente all’Italia.

asiatico inizia a diventare sempre più famoso: c’e la korma con cous cous, il riso alle verdure siriano, moussaka e tzatziki.

Così Hamed fa di questo incontro fra culture il suo mestiere e insieme a Alikhan Qualandari e Sara Grimaldi fonda nel 2012 il primo Orient ExperienL’idea di fondare un ristorante ce a Cannaregio. con un menù basato su piatti Dopo questa prima esperiendella trazione medio-orientale za, sono nati altri sei ristoranrivisitati con ingredienti dispo- ti che si sono ispirati anche ai nibili sul posto, nasce da Ha- viaggi dall’Africa e dai Balcani. med.

Così questo menù del sud-est

Hamed racconta che i clienti continuano a crescere, persone curiose di assaggiare la gastronomia dei viaggi, ma il viaggio è ancora tutto da scoprire.

Alì nel suo viaggio verso l’ISareste curiosi di assaggiare talia si era dovuto fermare in nuovi cibi e nuovi sapori che Turchia e poiché aveva poca raccontano unioni di culture e disponibilità di denaro per pre- di popoli diversi? Noi sì!