ON LIFE
THE CHILDREN’S UNIVERSITY

In breve page 1
Pitch page 1
Sinossi page 3
Note di regia page 5
Main cast page 11
Technical sheet page 13
Previsional Calendar page 15
Financing plan page 16
Regia Rodolfo Bisatti page 17
Kineofilm Production house page 20
Contacts page 24
Partners page 26
contessa ha fondato una casa famiglia nella sua villa e per far fronte alle necessità economiche e valorizzare le competenze dei suoi ragazzi, nativi digitali, fonda On Life – l’Università dei Bambini.
On Life è una commedia che nasce dall’esigenza di muovere il dialogo intorno al sistema educativo. I nativi digitali usano strumenti diversi di apprendimento e la scuola rischia di non essere più all’altezza del compito che si pone. Il mondo dei bambini di oggi è precluso agli adulti, che spesso si limitano a giudicarlo senza tentare di comprenderlo. Questo film propone un ribaltamento dei piani e vede i piccoli insegnare ai grandi. L’artefice di questa sperimentazione è una nobildonna, Olimpia, che riunisce sotto il suo tetto alcuni minori “disobbedienti” allontanati dalla società civile.
È la vicenda della Contessa Olimpia Piovene che vive in una villa del cinquecento, dove gestisce una decina di ragazzi problematici.
Tra tutti spicca Rosy che è la ragazza più spirituale, infatti si reca spesso in preghiera presso i resti di un’icona miracolosa racchiusa in uno specchio settecentesco, nascosto all’interno della cappella votiva della villa. Marcello è invece un hacker adolescente, poi vi sono Diana, Athena ed altri ragazzi con precedenti penali, piccoli furti, spaccio, problemi scolastici. In villa ci sono pochi soldi, bollette salate, restauri inevasi e scarsa voglia di fare. Le esortazioni di Olimpia cadono nel vuoto, ma osservando i ragazzi giocare tutto il giorno con i cellulari e stanca di redarguirli, coglie in quel problema una risorsa. Capisce che l’immersione in quei dispositivi è a lei totalmente ignota. Le viene un’idea: perché non costruire la prima università gestita da bambini e rivolta agli adulti? Parte così la promozione di On Life, l’Università dei Bambini. Ad iscriversi sono dei facoltosi corsisti, disposti a pagare cifre ingenti pur di ricevere un’educazione vibrante e giovane. Nel frattempo si palesa l’Assessore all’Urbanistica che ha un piano tutto suo per recuperare la storica magione: propone ad Olimpia di rilevare la Villa offrendole in cambio una nuova palazzina green. Olimpia declina, la sua è una stirpe di filantropi che hanno sempre valorizzato la Casa come luogo di accoglienza per i più bisognosi. L’Università dei Bambini procede con fantastici corsi su ASMR e SCP, tra ispezioni e avvisi di garanzia per truffa aggravata e sfruttamento del lavoro minorile.
Il processo ha inizio ma l’attività accademica prosegue. Elena, l’avvocato difensore, dà battaglia per ottenere l’assoluzione.
La sentenza è però fatale, con la condanna di Olimpia a tre anni di carcere e l’interdizione da ogni attività rieducativa. Gli abitanti della Villa vengono immediatamente trasferiti in altri centri di recupero. Grazie all’Intervento di Elena
la pena detentiva viene comunque sospesa. Olimpia si ritrova da sola con le sue proprietà, attanagliata da un dolore insopportabile, implora la Santissima Madre degli Orfani, proprio come una dolente del popolo. Patteggia con Maria la cessione di tutti i suoi beni terreni, pur di riavere i propri figli. La Madonna la esaudisce. Il tempo si riavvolge tornando alla vigilia del grande lancio di On Life. Olimpia tiene fede al proprio voto, si reca al Comune, cede la Villa in cambio della Palazzina.
La ciurma è davanti alla nuova abitazione, a tutti luccicano gli occhi nel vedere tanto splendore: i tubi blu della fibra ottica, bagni con docce nuove fiammanti, pannelli solari, grandi finestre, temperatura costante. Rosy, Diana e Marcello, usciti sul terrazzo della casa moderna, srotolano e appendono un grande manifesto: ON LIFE - L’UNIVERSITÀ
La singolarità di “On Life”
sta nel ribaltamento di prospettiva, non sono più gli adulti ad istruire i piccoli ma viceversa, sono i ragazzi ad educare degli adulti. Questo è il tratto originale di questo film. Non è una stravaganza ma la riaffermazione di alcuni principi che si sono affacciati nella storia dell’educazione e sono stati quasi sempre ricusati o convertiti a “riserve indiane” appannaggio di poche élite.
Vorrei citare solo alcuni esempi: “Le case dei bambini” di Maria Montessori, la “scuola di Barbiana” di Don Milani, la “scuola steineriana”, ma anche la “scuola senza zaino” di Mario Orsi, la “scuola libertaria e democratica”, “L’Outdoor education”, “la Scuola parentale”. L’idea nasce da radici solide, tant’è che la Fondazione di Olimpia Piovene, la nostra protagonista, porta il nome di Pestalozzi un antesignano delle grandi riforme del sistema scolastico svizzero e mondiale. Questi gio -
vani emarginati, espulsi dalla società, sono accolti in una villa decadente, che sta andando a pezzi e, nonostante dei trascorsi travagliati sono ragazzi che, come tutti gli altri, si sono costruiti dei veri e propri universi paralleli configurati perlopiù in mondi artificiali: quello del gioco online, della gestione disinvolta della rete e delle tecnologie digitali. Questa è la voragine che divide gli adulti dai “Bro” (fratelli). Basti pensare alla recente esperienza scolastica della DAD, in cui gli allievi, tracciati digitalmente, vengono interrogati alla vecchia maniera dal professore mentre ricevono sottobanco digitalmente, le risposte dai compagni. Nel nostro film, creiamo un dialogo virtuoso tra la generazione dei Boomer e Baby Boomer e quella dei under 18. Uno degli aspetti più singolari del film è l’utilizzo del gergo della Generazione Z.
L’apprendimento di questi codici comunicativi dei giovanissimi è uno degli elementi dell’Università dei bambini.
La peculiarità cinematografica di “On Life” , sta nella relazione virtuosa, credo per la prima volta così estesa, tra giovani e anziani.
L’antagonista non è un cattivo, ma una “cattiva società”, per esempio un sistema scolastico standard che è “fuori bolla” rispetto alla realtà.
L’utilizzo indiscriminato dei videogiochi da parte dei ragazzi, viene trasformato in una risorsa, in un lavoro, in un’opportunità di relazione per estirpare quello che Pestalozzi chiamava il “cancro della disunione”. Questo film è pensato in modo poetico pedagogico nel senso che è dedicato alle generazioni mature affinché imparino a relazionarsi a quelle giovani, ma anche ai ragazzi che a nostro avviso non dovrebbero essere “bannati” e derisi, perché non si stracciano le vesti sulle rime del Petrarca, ma valorizzati, ascoltati e aiutati. La peculiarità artistica del film è costituita, come in tutti i nostri lavori, dalla costruzione della stratificazione del senso, la filigrana è spessa. Pur essendo una storia che ha uno svolgimento, anche avvincente perché corre lungo la direttrice di un’udienza, On Life parla più in generale della società.
La Contessa, che rappresenta il privilegio del nobile lignaggio, trasferirà, infine, la sua attività nel mondo “normale”, si inserirà nella routine sociale, a fronte della perdita dell’aura. On Life si innesterà nel quotidiano abbandonando la meravigliosa unicità decadente ma aristocratica del bello per il buono: un buon impianto elettrico, una caldaia termo solare che riscalda e così il buono diventa anche bello, nell’opportunità di poter tracciare un futuro per questi ragazzi che la società ha cacciato perché “brutti e cattivi”. Auspichiamo lo stesso a tutte le sperimentazioni elitarie, altrimenti appannaggio per i soli benestanti. Teniamo molto ad una scuola pubblica realmente accessibile a tutti, a partire dagli ultimi, in cui la casta degli intoccabili (il posto fisso) sia sostituita dalla nobiltà d’animo, dall’entusiasmo, da una didattica di ricerca che non
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stia banalmente nelle cose (arsenale tecnologico spesso inutilizzato) ma nei cuori. On Life è un piccolo contributo al cambiamento di paradigma educativo, necessario per affrontare la post pandemia. La sceneggiatura si basa su una serie di consultazioni avute con alcuni professori che hanno già ampiamente preso in considerazione una critica del contesto educativo odierno, quali la Prof.ssa Vera Gheno, dell’Accademia della Crusca, Paolo Mottana, filosofo della contro educazione e di Erme -
neutica della formazione e pratiche immaginali all’Università di Milano Bicocca, Lorenza Alessandri, insegnante, Alide Di Lauro, filosofa e pedagogista.
che rappresentano un ampio archivio dal quale attingere spunti e riflessioni per la sceneggiatura. Il film nasce proprio da una riflessione su questi atelier creati insieme a ragazzi “difficili” o portatori di handicap, nonché con giovani richiedenti asilo politico, sostanzialmente con gli “emarginati” sociali.
L’idea è nata come conseguenza naturale di questa coinvolgente esperienza. Le persone apprendono molto più in fretta se si divertono, se giocano, se si relazionano tra loro, se hanno rapporti con il territorio, se escono dall’aula e pensano al mondo come ad una scuola a cielo aperto. Tutto funziona meglio se l’incarico dell’insegnante viene ridimensionato e concepito appunto come un ruolo intercambiabile con l’allievo. Vorremmo chiudere con un cenno “tecnico” per noi rilevante. L’innovatività del linguaggio cinematografico sta anche nell’utilizzo di una tecnologia di ultimissima generazione totalmente Green. In questi ultimi cinque anni la tecnologia si è spinta nella creazione di sensori che da 800 iso nativi di Arry è passata ai 102.400 di Sony, riducendo di molto il volume e i consumi delle telecamere. Ciò permette di girare al buio senza illuminare artificialmente, questo consente un risparmio di energia e di tempo e una maggiore libertà espressiva, come per esempio di poter chiudere il diaframma aumentando la profondità di campo con l’opportunità di realizzare dei piani sequenza mantenendo i fuochi con maggior agio.
L’elemento tecnologico non è di secondaria importanza bensì innestato nel linguaggio, anche in quello della scrittura. Essere consapevoli di poter riprendere un bosco notturno in modo naturale cambia anche il modo di pensare e scrivere il cinema, così come è cambiato da quando sono entrati in azione i droni. È inoltre utile conoscere tutte le possibilità di ripresa con telecamera montata su sistemi di Camera Stabilizer System. La medesima cosa si può dire dell’audio e della registrazione ambisonica degli ambienti.
Direction: Rodolfo Bisatti
Screenplay: Rodolfo Bisatti, Laura Pellicciari
D.O.P.: Paolo Ferrari
Main cast: Benedetta Barzini, Valeria Cavalli, Paolo Bonacelli, Laura Pellicciari
Main Location: Friuli-Venezia Giulia (Italy)
First release: 2024
Target audience: 14 - 75
Co-production: Kineofilm - 67% IT
Cine-Sud Promotion - 23% FR
4FILM - 10% HR
Stage: Pre-production
Budget: 1,4 mio
Shooting: Summer 2023
Distribution: L.O.I. in place by CHILI and CG Entertainment -
PFA Film and World Sale to be defined
GUARDA TESTIMONIANZA BENEDETTA BARZINI
2022
Final screenplay
Location scouting
Promo teaser
Shooting plan and schedule
Main cast confirmation
Budget and financial plan confirmation
Development closed thanks to Creative Europe, FVG Audiovisual Film Fund and development tax credit closed
Private investors researches – P.P. and sponsors
2023
Main International Markets participation
Co-production recognition
Italy - France call for production money
FVG calls for production money
Technical and artistic roles confirmations
Shooting organization
Shooting start (6 weeks of works)
2024
Post production start
Sound and video editing for the film master
Promotion and film’s launch
World Sale representative confirmation
National and international theatrical distribution confirmation
Key international festivals
Theatrical and web distribution at the moment L.O.I. from:
CHILI (Europe) and CG entertainment
TOTAL BUDGET:1,400,000 euros
ITALIAN TAX CREDIT FRANCE Cine sud CROATIA 4 Film SPONSOR ITALY-FRANCE Broadcasters’ pre- sales FVG Film Commission FVG Audiovisual Film Fund MIC Italian flm fundRodolfo Bisatti è nato a Padova nel 1960. Nel 1984 si laurea al Dams, Bologna con una tesi in semiologia delle arti. Dal 1980 s’impegna nella ricerca sul linguaggio della comunicazione audiovisiva ed è tra i soci fondatori di Ipotesi Cinema. Ha diretto diversi programmi televisivi, documentari e spot pubblicitari. Ha diretto per Lux Vide e RAI documentari relativi al Giubileo. Ha realizzato per il web VIVERE LA STORIA – MEMORIALI DEL XX SECOLO – progetto europeo finanziato da Italia, Germania, Austria, Francia, Gran Bretagna e Grecia. Nell’ambito dello stesso programma europeo Cultura 2000 e con gli stessi paesi, nel 2005 realizza “Art of memory”. Tra i programmi televisivi ha diretto Linea Blu per RAI1 per 3.500.000 spettatori TV ad episodio, record di sharing.
Tra i suoi film, menzioniamo:
CASE (1997)
Locarno IFF
RAI STORIA
IL GIORNO DEL FALCO (2004)
presentato alla 62° Biennale del Cinema di Venezia
IFF London
IFF Festival del Cinema Italiano di Marsiglia
LA DONNA E IL DRAGO (2011)
Primo premio al Como IFF
VOCI NEL BUIO (2013)
Premio della Giuria a Murcia IFF
Sezione Panorama al Shanghai IFF
Los Angeles South Eastern IFF
Seminci IFF
AL DIO IGNOTO (2020) cofinanziato dal MIBACT
“Al dio ignoto” Backstage shooting 2019
Premio per il miglior film sulle donne al Mumbai International Cult Film Festival
Premio giuria SIGNIS nel 2021
In qualità di promotore KINEO, ha realizzato documentari di rilevanza sociale e organizzato workshops sulla “Tecnica dell’ascolto condiviso”. Nel 2009 fonda Kineofilm s.r.l. e collabora con l’Università degli Studi di Trieste per un master in “Produzione Cinematografica”. Nel 2012 ha ideato il laboratorio sperimentale V.A.M. (Video Alfabetizzazione Multisensoriale) patrocinato dall’U.N.E.S.C.O. e inizia a collaborare con ICS (Consorzio Italiano Solidarietà) di Trieste, per il quale organizza dei VAM. La collaborazione in ambito formativo di ricerca si estende anche con IRES FVG. Nell’idea di creare una community di filmakers, organizza incontri stagionali ed itineranti con il gruppo denominato TERZOCINEMA.
V.A.M.
Video Alfabetizzazione Multisensoriale
Kineofilm è stata fondata da Kineo, Associazione per lo studio e la ricerca sulla comunicazione audiovisiva.
Dal 1995 Kineo, partita da Ipotesi Cinema, ha lavorato e costruito un network europeo grazie al quale ha collaborato con diversi programmi europei ed elaborato due tecniche di approccio sperimentale denominati “Postazione per la memoria” e “Tecnica dell’ascolto condiviso”.
Nel 2006 Kineo apre sede a Trieste dove per realizzare il film “VOCI NEL BUIO” costituisce, grazie alla collaborazione instaurata con il territorio coinvolto nelle riprese, una serie di laboratori di carattere sociale e artistico
quali “Audiovisual”, “Cantiere del suono” e “Quadrisound”.
KINEO collabora con realtà impegnate nel sociale: Osservatorio sui Balcani, A.I.C.A.T., Servizi Sociali, Pari Opportunità, E.A.C.P. (Auropean Association of Palliative Care). Nel 2007 si aggiudica un bando nazionale e realizza il documentario “Donne Lavoro” – storie di ordinaria discriminazione. Nel 2009 Central Europe Programme ingaggia Kineo che realizza due video per documentare come vengono percepiti i valori europei dai cittadini di otto stati membri. Nel 2009 fonda Kineofilm s.r.l., il primo film prodotto è “La donna e il drago” 2011, Miglior Film al Como IFF, distribuito su Amazon USA, da CHILI in Europa. Nel 2013 produce “Voci nel buio” una coproduzione Italia – Slovenia, con la partecipazione di Gianluca Arcopinto. Unico film italiano scelto per la sezione Panorama al Shanghai IFF, riceve menzione d’onore della giuria a Murcia IBAFF, in Spagna. Distribuito nel mondo da Lifesizeentertainment e da CHILI e Filmfriend in Europa.
Nel 2015 realizza in collaborazione con TERZOCINEMA, “La crudeltà del mare” che esordisce in Turchia al Malatya IFF, in seguito selezionato da Guadalajara IFF per la digital library - Merché du Film a Cannes. Partecipa nel 2016 alla “Semaine Asymétrique” di Marsiglia ed è selezionato dall’Università della Comunicazione della Cina per il WIFF (Women International Film Festival). Partecipa anche a Phoenix IFF, a Wiper IFF di New York e al Nuovo Cinema Avvenire di Roma.
Ultima produzione del 2020 è “Al Dio ignoto” che debutta in anteprima al MAXXI durante l’esposizione internazionale “Sulla Materia Spirituale dell’Arte” riceve una lettera di riconoscimento da parte del Pontificium Consilium De Cultura. Selezionato per i Festival di Barcellona, Singapore, Monterrey in Messico, Ischia ed Aquerò, premiato a Bombay ed in Ecuador. Distribuito da CHILI e Filmfriend in Europa e da iNDIEFLIX nel mondo.
KINEOFILM s.r.l.
www.kineofilm.it president@kineofilm.it ON LIFE Video-intents declaration
INTERVISTA VARIETY 2023
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Adream is dreaming of us and its name is reality. A world where helplessness can live and be happy and where children drive adults along the way to freedom.