#mountain free LA COSA PIÙ IMPORTANTE
«...lo sci, se devo dirne una grossa, è la parte più importante della mia vita. La cosa che mi rende più felice in assoluto. Ed è la verità. Posso chiamare dei testimoni che confermeranno questa faccenda...». Jimmy Sesana, cit.
I numeri dicono che gli attrezzi più larghi che lunghi non hanno sfondato. Tre inverni di fresca sopra la media avevano illuso il mercato, ma non si trattava comunque della vera powder. Siamo sulle Alpi, non in Colorado o in British Columbia. Quindi i riders consapevoli stanno restringendo. Si fanno portare giù da biscottoni che restano più larghi e lunghi dei classici tradizionali ma, considerando che la media di questi ultimi si è allargata di almeno 10 mm negli ultimi anni, le distanze non sono più abissali e neppure i rocker. Si stanno accorciando anche tra riders e scialpinisti: i primi sempre di più allungano la parte con le pelli sotto gli sci! E sempre più scialpinisti classici allungano il raggio di curva. Esistono già i punti contatto tra i due mondi, soprattutto nel ripido e nell’estremo. I freeriders hanno portato freschezza e allargato gli orizzonti. Forse il beneficio maggiore, ancor più di qualche decina di millimetri in più sotto il piede, è consistito nella rottura degli schemi seriosi e noiosi, del classicone barbuto e del tutinato fighetto (peraltro
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Ski-alper_buyer’s guide 2014