Ski-alper 82

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VIRATa

LA VIRATA TRADIZIONALE pendenza facilita anche l’esecuzione della virata che può essere affrontata con maggior tranquillità senza il rischio di cadute nel momento in cui lo sci viene ruotato nella direzione opposta.

COS’È UNA VIRATA?

Possiamo definirla un cambio secco di direzione che disegna sulla neve un angolo acuto. Per qualcuno è uno dei momenti più difficili della pratica dello ski-alp poiché presuppone una certa base tecnica e una mobilità articolare non indifferente. Durante le uscite domenicali si assiste spesso a interpretazioni molto approssimate della virata: sciatori che arrivati nel punto di inversione sbagliano completamente i tempi di questo particolare gesto, indirizzando i propri sci fuori dalla traccia. Qualcuno ruota uno sci per poi trascinare il secondo in qualche modo nella nuova direzione. Qualcun altro cade in avanti a ‘pelle di leone’. Se ci si soffermasse a bordo traccia in un itinerario molto frequentato risulterebbero percentualmente pochi gli scialpinisti in grado di eseguire una corretta inversione. Il motivo va certamente ricercato nella mancanza di bagaglio tecnico, nella scarsa importanza data a questo gesto, nel non aver avuto qualche istruttore in grado di trasmetterne l’essenza all’allievo. A volte semplicemente nel non aver avuto la costanza e la testardaggine di ripeterlo un numero di volte sufficiente ad acquisirne gli automatismi di base. In questo articolo cercheremo di dare alcuni consigli per l’esecuzione di una virata corretta e funzionale.

Il tracciato non è indicativo della traiettora ma sottolinea solamente la continuità di movimento nell’esecuzione della virata

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QUANTE SONO LE VIRATE?

Sotto un profilo biomeccanico e tecnico possiamo annotarne essenzialmente due: la virata tradizionale e la virata ‘Brosse-Elmer’. La prima è quella più praticata e insegnata, quella dei corsi del CAI e delle Guide, adottata dalla maggior parte degli atleti in gara. La seconda, da me segnalata e descritta qualche anno fa sul DVD ‘Ski-alp, la tecnica dei campioni’, è stata adottata dapprima da Stephane Brosse e poi ripresa dallo svizzero Rico Elmer. Si tratta di un gesto tecnico che permette di ‘rubare’ un tempo alla virata tradizionale e se interpretata nel modo giusto può far risparmiare secondi preziosi nell’economia della gara. Può però essere interpretata anche dallo scialpinista della domenica a patto che prima apprenda correttamente la versione tradizionale.

LA VIRATA TRADIZIONALE

La sua corretta esecuzione rientra nel bagaglio tecnico di ogni buon scialpinista permettendo un risparmio energetico direttamente proporzionale alla perfezione del gesto. Esso consiste

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