Slovenia fra storia e natura

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SLOVENIA IN MOTO TRA STORIA E NATURA Dai monti fino al mare attraversando laghi e vigneti 1


MOTO ON THE ROAD Giornale on line dedicato a viaggi, avventure e turismo in moto Supplemento al numero di maggio 2017 Registrazione Tribunale di Milano n°358 del 16-06-2010 ________________________________ Direttore Responsabile Claudio Falanga

Testo e foto di Nadia Giammarco

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sommario pag. 6

Le forre di Tolmin

pag. 12 Museo di Caporetto pag. 22 Bovec Rafting pag. 26 passo di VrĹĄiÄ? pag. 32 Lago di Bled pag. 36 Ljubljana pag. 50 Ptuj pag. 54 Murska Sobota pag. 58 Ljutomer pag. 60 Jeruzalem pag. 64 La costa slovena. 3


SLOVENIA IN MOTO TRA STORIA E NATURA La Slovenia è una meta ricca di fascino. I colori dei suoi paesaggi, il verde intenso dei boschi, il turchese dei corsi d’acqua e il blu intenso del cielo, rapiranno i vostri sensi.

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La scelta della Slovenia come meta per un viaggio in moto è sicuramente vincente, per tutto ciò che può offrire dal punto di vista naturalistico, storico ed enogastronomico: i paesaggi che vanno dalle montagne al mare passando per fiumi di un meraviglioso colore turchese, le tracce degli eventi storici vissuti in queste terre e la cucina, ricca di prodotti del territorio insieme all’ottimo vino che vi si produce, lo renderanno particolarmente stimolante. Tutto questo, unito alla possibilità di praticare numerosi sport come rafting, trekking e golf oppure di rilassarsi in uno dei tanti centri termali, rendono la Slovenia una terra capace di offrire un mix che soddisfa le esigenze di molti visitatori.

Arrivando da Nova Gorica si rimane subito ad occhi spalancati davanti ad un panorama fatto di vallate verdissime in contrasto con un cielo azzurro intenso decorato da nuvole candide, proprio come, nell’immaginario collettivo, deve essere una paesaggio alpino, con tanto di vacche al pascolo. Immersi in questo paesaggio è molto piacevole percorrere le curve che portano fino alle Gole di Tolmin, complice anche un fondo stradale ottimamente manutenuto, e in un’ora circa raggiungiamo la nostra prima meta. Una volta giunti nel centro abitato di Tolmin, seguendo il cartello con l’indicazione “Tolminska Korita”, in località Zatolmin, la strada si restringe e porta fino ad un comodo parcheggio. 6


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Il percorso è ad anello, rimane solo da scegliere se farlo in un verso o nell’altro ed è comunque consigliabile l’uso di scarpe adatte, perché in alcuni tratti si rischia di scivolare sulle rocce a causa della presenza dell’umidità. Le Gole di Tolmin sono il punto piu basso del Parco nazionale del Triglav (180 m) e sono le più lunghe e tra le più profonde dell’intera nazione.

Le forre sono lunghe circa 200 m e la loro visita è resa possibile dal sentiero nato dalla collaborazione tra gli abitanti del luogo con i lavoratori della ferrovia di Bohinji, i quali li crearono nell’intento di collegare tra loro gli abitati di Zadlag e Cadrg . Lungo il sentiero occorre fare molta atten-

zione, alcuni tratti sono ripidi e il fondo di roccia non sempre è regolare, conviene riposarsi spesso e approfittare così per ammirare le meraviglie della natura che cambiano repentinamente durante il tragitto. Spettacolare osservare la Tolmika da sopra il Ponte del Diavolo, l’acqua è color verde smeraldo e, a seconda delle condizioni atmosferiche vira dal turchese al verde intenso. La vegetazione presente in queste profonde gole è il risultato di un incontro tra clima alpino e submediterraneo con forti contrasti tra caldo e freddo o secco e umido, varie zone sono interessate da muschio che copre le rocce. 8


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Infatti, molto caratteristica è la roccia triangolare incastrata nella parte stretta della forre della Zadlaščica che, parzialmente ricoperta di muschio, prende la conformazione di una testa d’orso, nome con cui viene chiamata. Dalla terrazza da cui si può notare questa caratteristica formazione naturale, si può anche osservare che l’acqua della Zadlascica salta letteralmente da un fiume all’altro, formando delle affascinanti cascate. Nel punto più basso del

parco nazionale del Triglav avviene la confluenza di Tolminka e Zadlaščica, nei pressi della parte più stretta della Gola di Tolmin, questo fenomeno può essere osservato dal ponte pedonale che atraversa il Zadlascica. Affascinante osservare come Come il Tolminka col suo scorrere, nel tempo, abbia creato nel calcare delle lastre verticali lisce nel suo letto. La fusione dei due fiumi è molto interessante dal punto di vista paesaggistico in quanto è l’unica confluenza di due gole del fiume in Slovenia. 11


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Varcare dall’Italia il confine con la Slovenia fa riaffiorare, in chiunque abbia una coscienza storica, il ricordo della Grande Guerra, che lasciò alle sue spalle milioni di vittime e territori devastati; sulle cime delle montagne che rendono il panorama di queste zone cosĂŹ affascinante, ebbero luogo battaglie atroci. 13


All’interno del Museo di Caporetto è possibile immergersi nelle vicende del conflitto tra le truppe Italiane e quelle AustroUngariche avvenuto lungo il fiume di Soča, con particolare riguardo alla tragica disfatta italiana, attraverso la sapiente organizzazione di oggetti utilizzati nelle battaglie, documentazioni fotografiche, audiovisivi e plastici che illustrano al visitatore la disposizione degli eserciti e delle trincee scavate nella roccia. Lo spazio espositivo è molto ben organizzato e prevede teche contenenti oggetti utilizzati dai soldati per affrontare il duro terreno di guerra e le condizioni climatiche particolarmente avverse, ad esempio alcuni modelli di

ramponi per il ghiaccio, a quelle che accolgono le uniformi dei vari stati che si affrontarono nei conflitti. Parte del Museo è dedicato alla storia della terra slovena: veramente suggestivo vedere lungo il perimetro di una stanza un alternarsi di bandiere diverse che illustrano il susseguirsi degli stati che hanno sopraffatto i popoli di questa terra. Impressionante la parte che riguarda più da vicino la disfatta di Caporetto: con le maschere antigas che avrebbero dovuto proteggere i nostri soldati dalle armi chimiche utilizzate dai nemici, ma che in realtà nulla avevano a che fare con una barriera contro una simile offensiva. 14


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L’ossario italiano sul colle GriÄ?, sopra Caporetto, si raggiunge attraverso la via Crucis che si sviluppa lungo tutta la lunghezza del sentiero

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Impossibile rimanere indifferenti di fronte ad un monumento dal significato tanto drammatico inserito in un contesto suggestivo come la valle dell’Isonzo. 18


Alcune stanze del Museo di Caporetto sono offrono la visione di documenti inquietanti, ad esempio le cartoline con cui i soldati comunicavano con i propri familiari (chissà se poi siano state veramente recapitate) oppure i prestampati con cui si avvisavano i parenti del soldato della sua caduta in battaglia o delle ferite riportate in guerra.

to: la strada è asfaltata e in salita, ma molto bella e vale ampiamente una passeggiata a piedi percorrendo la via Crucis che si sviluppa su tutta la lunghezza del sentiero. Al termine della stradina alberata che dal centro città sale fino alla nostra meta, si apre davanti a noi una visuale molto suggestiva, gli alberi lasciano il posto ad una spianata dominata dalla Chiesa di sv. Anton Padovanski (Sant’Antonio da Padova) circondata da delle arcate che formano degli ottagoni concentrici, quasi a piramide.

Uscendo dal Museo si torna alla realtà, con una consapevolezza maggiore della nostra storia e con la sensazione di non poter nemmeno lontanamente immaginare cosa i nostri antenati, italiani o sloveni, abbiano dovuto La vista è imponente e patire per difendere la sapere che all’interno loro Patria. delle mura ottagonali soDal 2007 il Sentiero della no racchiuse le ossa di pace collega i resti e i quasi 8.000 soldati italiamonumenti più importanti ni caduti in guerra agrelativi ai conflitti del giunge all’atmosfera una fronte isontino per far sì certa inquietudine. che il visitatore possa Camminare intorno alle percepire le peculiarità arcate e attraversarle per storiche della Slovenia entrare nella Chiesa, per mentre è circondato dalla poi uscirne ed ammirare natura della Alta valle un panorama mozzafiato dell’Isonzo. sul fiume Isonzo (Soca) In alternativa si può risa- è un’esperienza unica lire in sella per dirigersi che da sola merita un verso l’ossario italia- viaggio in questa splenno che si trova sul sul dida terra. colle Grič sopra Caporet19


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Il fiume Isonzo ci ha accompagnati durante la prima parte del nostro itinerario in Slovenia con il colore turchese delle sue acque.

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Percorrendo senza fretta le curve di tutta questa area della Slovenia, si scopre come ci sia veramente spazio per la pratica di molti sport: trekking, ciclismo, mountain bike, canoa, kayak; ma soprattutto, a giudicare dal continuo via vai di furgoni che trasportano lungo le strade che costeggiano il fiume colora-

ti gommoni, il rafting. Come resistere alla tentazione? Gli splendidi colori del fiume sono molto invitanti e sembra uno sport di squadra molto divertente, quindi si va. Diciamo che di prima mattina c’è una bella arietta frizzante da queste parti, le temperature durante il giorno sono

senz’altro estive, ma essendo già settembre l’escursione termica si fa sentire: l’idea di cavalcare a bordo di un gommone le rapide, con la possibilità di cadere nell’acqua non propriamente calda, lascia pensare, ma non bisogna farsi intimorire.

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Guidati dalle guide del no a noi il paesaggio è centro di rafting di bellissimo e si gode di Bovec, ci si dirige verso una pace surreale, lontala riva del fiume a bordo no dalla strada e ci si di uno dei furgoni incon- sente immersi nella natutrati lungo la strada, una ra a stretto contatto con volta giunti ci vengono le acque del fiume che, spiegate le norme di si- finora, ci siamo limitati a curezza e i comandi che osservare e fotografare verranno utilizzati lungo dalla strada. la discesa poi, indossata la muta, il casco e il salvagente tutti insieme parte per l’avventura.

Non è poi così difficile e pericoloso, le guide hanno una grande esperienza e superare rapide e Durante la discesa intor- piccole cascate è molto divertente.

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Dopo aver visitato la parte della Slovenia in cui scorrono i fiumi color smeraldo e fatto rafting sulle loro acque trasparenti, continuiamo il percorso che ci porterà fino al lago di Bled, attraverso i 50 tornanti del passo Vrsic. Il nome è quasi impronunciabile, in italiano lo troviamo sovente come passo della Maistrocca, la strada fu costruita durante la Grande Guerra dall’esercito austro-

ungarico e porta ad una altezza di 1611 mt. s.l.m. collegando l’alta valle dell’Isonzo con la valle della Sava. Lungo tutto il percorso si è totalmente immersi nella natura, durante il tratto che sale verso il passo si costeggia costantemente il fiume Isonzo (Soca) lungo la Val Trenta circondati dalle bellezze del Parco Naturale del Tricorno (Triglav).

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I cinquanta tornanti del passo Vrsic vi porteranno, dalla valle dell’Isonzo lungo un percorso totalmente immerso nella natura, durante il quale soddisferete la vostra voglia di curve. 28


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Inutile specificare che non si è mai soli e continuamente si incrociano gruppi di motociclisti di varie nazionalità che hanno scelto queste curve come loro meta e che salgono verso il Passo attraversano le valli delle meravigliose acque turchesi del fiume Isonzo, attraverso boschi tipicamente alpini, fino al Passo con il suo panorama roccioso. E’ qui che ci ritrova tutti per una cioccolata calda a scambiarsi consigli e impressioni sugli itinerari. Occorre percorrere questo passo con molta cau-

tela nel tratto che scende verso la Val Sava in quanto il fondo stradale dei tornanti è fatto di sampietrini che si sa, non sono molto amici dei motociclisti, soprattutto in curva. Raggiunta la valle, giunti all’altezza della città di Kranjska Gora, si procede in direzione di Jesenice per poi dirigersi verso il Lago di Bled: un posto da visitare assolutamente per poter passare alcune ore in relax assaporando il tipico dolce del luogo, la torta Kremna Rezina, in una delle terrazze dei numerosi bar con vista lago.

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Il Lago di Bled è uno di quei posti da cartolina che facilmente restano impressi nei ricordi.

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E’ possibile godersi la bellezza e la quiete di questo specchio d’acqua ai piedi del Triglav passeggiando o pedalando intorno al suo perimetro, fare escursioni con le Pletna, imbarcazioni tipiche del luogo, o noleggiare una kayak. Volendo si può raggiungere in barca a remi il piccolo e suggestivo isolotto al centro del lago, con la sua chiesetta, oppure programmare una visita al castello museo sulla sommità del colle che sovrasta il lago da cui si può ammirare la stupenda vista. Questo luogo è anche indicato per gli

amanti di terme e centri benessere, dato che se ne trovano molti nei suoi dintorni. il Lago di Bled è uno di quei posti da cartolina che facilmente restano impressi nei ricordi, il suo paesaggio e l’atmosfera romantica che vi si respira sono molto caratteristici, infatti, pur essendoci stati solo il giorno prima, abbiamo deciso di tornarci la mattina successiva per una breve sosta, prima di proseguire lungo il nostro itinerario verso la nostra prossima tappa.

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Il centro storico di Lubiana è sovrastato da un colle su cui sorge il Castello, una delle maggiori attrazioni della capitale Slovena. 36


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Ljubljana (Lubiana) è la capitale del- da qui che decidiamo di cominciare la la Slovenia ed ha un ruolo fondamentale nella storia, nella cultura e nell’economia del Paese. E’ situata al centro del territorio nazionale, lungo il corso del piccolo fiume Ljubljanica e il suo centro storico è sovrastato da un colle su cui sorge il Castello di Lubiana. E’

nostra visita in città, visto che è possibile salire in moto fino al piazzale davanti all’entrata dove si può parcheggiare comodamente e gratis (per chi va in auto attenzione, perché i posti a disposizione sono pochi).

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Il Castello di Lubiana, le cui origini risalgono al sec. IX, è stato oggetto di una recente ristrutturazione e, all’interno della struttura storica, sono stati inseriti degli elementi moderni; non bisogna aspettarsi quindi di visitare un castello con la classica fisionomia del maniero medievale.

Solamente il perimetro esterno e la cappella di San Giorgio non sono stati oggetto di ristrutturazioni successive, tutti gli altri elementi furono restaurati o costruiti tra il XVI e il XVII secolo .

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Appena entrati si accede al grande piazzale centrale che ospita distese di bar e ristoranti e da cui si accede ai vari spazi espositivi collocati nelle aree ristrutturate; in questo ambiente scenografico si svolgono molti concerti, congressi, mostre e anche vari ricevimenti, in modo tale da far vivere questo luogo come centro culturale,

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ricreativo e come un ottimo spazio di aggregazione, anche grazie alla facilità con cui è possibile accedervi: una funicolare parte dai piedi del colle su cui sorge il castello e porta comodamente in cima, oppure dal centro di Lubiana parte un servizio navetta con un trenino.

a penitenziario nel periodo asburgico e anche durante la Grande Guerra, e diverse centinaia furono i soldati italiani prigionieri. Degne di nota anche la Cappella di San Giorgio e la torre di guardia, da cui è possibile godere di una splendida vista dell’intera città.

mente nel centro della città di Lubiana: ci si accorge subito, passeggiando lungo le sponde del Ljubljanica, di quanto sia rilassante vivere le stradine e i ponti di questa perla mitteleuropea ma quanto sia, allo stesso tempo, una città ricca di spunti culturali, di spazi da vivere o per praticare Lasciamo quindi il Castelattività sportiva. Questo castello fu adibito lo per immergerci final-

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Il corso del fiume è un viavai di canoe guidate da sportivi di ogni sesso ed età, le sue rive sono il luogo ideale per una passeggiata in bicicletta con la famiglia, le panchine che vi si affacciano la postazione ideale per leggere un buon libro godendosi una bella giornata di sole. Intanto numerosi battelli accompagnano i numerosi visitatori che si concedono una visita di Lubiana dal fiume; in effetti solo dal punto di vista del fiume si possono assaporare tutti gli aspetti di questa città. Il centro storico è totalmente chiuso al traffico, ciò rende ancora più rilassante la visita di questo centro: seduti per un aperitivo in uno dei numerosi bar con la distesa lungo il fiume, si è circondati solamente da turisti e gente a passeggio, magari al suono della musica di qualche artista di strada. L’immagine della città di Lubiana è fortemente influenzata dalle opere dell’architetto lubianese Jože Plečnik (1872 – 1957), che è l’autore di molte opere e strutture presenti nella città e che lasciò la sua impronta ar-

tistica sull’immagine di altre due città mitteleuropee come Vienna e Praga.

Piazza Preseren, da dove scegliamo di partire per il nostro itinerario alla scoperta di Lubiana e delle opere di questo grande architetto, sorge in corrispondenza di un incrocio dell’età medievale di fronte all’ingresso della città murata, la chiesa francescana dell’Annunciata fu qui costruita nel XVII secolo e solo una volta che furono abbattute le mura della città, l’incrocio fu lastricato e trasformato in piazza; con la realizzazione del Triplice ponte ( Tromostovje) di Plečnik la piazza si collegò all’altra sponda del fiume Ljubljanica così da avere l’aspetto attuale. Il monumento a France Prešeren che sorge sulla piazza a lui intitolata è un’ opera dell’architetto Max Fabiani e dello scultore Ivana Zajec e raffigura il poeta sovrastato da una musa che tiene in mano un ramoscello di alloro.

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Da qui viene quasi naturale attraversare il Triplice Ponte, alzare lo sguardo verso la facciata della Chiesa e fotografare questo contesto scenografico da tutte le angolazioni possibili. Il ponte centrale di pietra del Tromostovje (Triplice ponte) del 1842 sostituisce quello preesistente, molto trafficato perché utilizzato sia per i veicoli che per i pedoni, ma strategicamente molto

importante visto che collegava i paesi dell’Europa occidentale con i Balcani e/o l’Europa sudorientale. Nel 1931 aggiunse lateralmente all’antico ponte ligneo medievale, il Ponte dell’Ospedale, i suoi due gemelli, destinati al solo transito dei pedoni, per aggiungere fascino e importanza all’accesso alla città vecchia e donando alla città di Lubiana un’opera architettonicamente molto particolare. 45


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Passeggiando lungo il fiume ci si può facilmente imbattere in altre opere di Jože Plečnik come, ad esempio, il Ponte dei Macellai, che collega il lungo fiume con il mercato coperto. Costruito nel 2010 su progetto di Plečnik e decorato da sculture dell’artista sloveno Jakov Brdar. Gli innamorati che vogliono sigillare la loro unione per sempre debbono chiudere un lucchetto e appenderlo qui, per poi gettare le chiavi nel fiume. Noi ci limitiamo ad attra-

versare il ponte per raggiungere il mercato coperto, altra opera di Plecnik che nel costruirlo trasse ispirazione dall’arte dell’antica Grecia. E’ un fabbricato che si sviluppa in lunghezza seguendo la curvatura del fiume Ljubljanica su cui si affaccia la sua facciata retrostante, con davanti una serie di colonne greche: tutto sembrerebbe tranne che un mercato. Passeggiando sotto al porticato invece si trovano molte attività tra cui i vari negozi di alimentari ma anche dei caratteristici bar.

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Al primo piano di questo grande edificio ci sono diversi negozi tipici e locali di ristorazione che hanno la loro distesa con i tavoli e le sedie all’esterno sotto il porticato.

da l’impressione di un luogo dove la qualità della vita è alta: il centro è totalmente chiuso al traffico, le strade sono pulite e offre molti spazi per vivere all’aria aperta.

Di fronte alla struttura del mercato coperto c’è la piazza con i banchetti all’aperto, tutti disposti ordinatamente; in effetti questo posto trasmette un senso di ordine e pulizia, tanto che è un vero piacere passeggiare tra i banchi e curiosare tra le diverse specialità.

Passeggiare lungo le sponde del Ljubljanica è molto rilassante ma anche navigare sulle sue acque non deve essere male.

L’area del mercato a Lubiana è molto viva e frequentata, non solo si fanno acquisti, ma è anche un luogo di ritrovo dove incontrare gli amici dopo una giornata di lavoro. Tutta la città, del resto,

Ci sono numerose compagnie che offrono la possibilità di salire su un battello per ammirare la città da un punto di vista diverso e osservare i monumenti di Lubiana e i suoi pittoreschi ponti dal fiume è un’esperienza davvero piacevole, ancora meglio farlo durante le ore del tramonto.

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Il Castello di Ptuj si specchia direttamente sulle acque del fiume Drava e ospita al suo interno il Museo Provinciale di Ptuj. 51


Dopo aver attraversato la regione Goriška con le vallate dell’Isonzo fino al passo del Vršič, la regione Gorenjska con il paesaggio da cartolina del Lago di Bled e la capitale Lubiana, ripartiamo alla scoperta della Slovenia orientale, verso la zona dell’oltredrava.

Lasciando Lubiana la prima città dove decidiamo di fare tappa è Ptuj, già dal ponte sul fiume Drava si rimane affascinati dalla vista della case dai tetti tipici e del suo castello che si specchiano sull’acqua. Il castello di Ptuj sorge sulla collina che domina la città, la sua costruzione risale al periodo che va dal XIII secolo al XIV e comprende anche la torre Ovest che risale al IX secolo. La struttura ha una forma a ferro di cavallo e il doppio loggiato sul cortile interno è opera ddell’architatto senese Giovanni Sallustio Peruzz. Dal 1945 la proprietà è passata dagli Herbstein allo Stato che ne ha fatto la sede dell Pokrajinski muzei Ptuj (Museo provinciale di Ptuj).

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Il Festival culinario Prekmurske Sunke in Gibanice all’interno del castello di Murska Sobota.

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Proseguendo ancora verso il nord della Slovenia, si raggiunge Murska Sobota, nella regione di Prekmurje, situata vicino al fiume Mura e poco distante dai confini con Austria, Ungheria e Croazia, è quasi alla stessa distanza da cinque capitali europee: Lubiana, Vienna, Bratislava, Budapest e Zagabria. Questa città,

turisticamente meno nota di altre, è comunque molto ricca di eventi culturali, artistici e culinari, tra i quali, in settembre, il Festival Prekmurske Sunke in Gibanice, cioè il festival che ha come obiettivo quello di valorizzare due prodotti tipici della zona: la torta tipica Gibanice che ricorda vagamente uno strudel composto di

vari strati come il tiramisù e il Prekmurske Sunke, un prosciutto tipico che come sapore si trova a metà tra un prosciutto crudo e uno speck; entrambi decisamente da assaggiare.

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E’ proprio qui nei pressi del capoluogo della regione Prekmurje, appena fuori città, che è possibile visitare la sede di qualche azienda produttrice di specialità del luogo il cui titolare, dotato dell’intraprendenza tipica dell’imprenditore, ha pensato di unire la tradizione artigianale per la preparazione del prodotto tipico, con un’area

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destinata alla degustazione. Sintomo della volontà di far crescere l’economia del posto e di contribuire allo sviluppo turistico di queste zone, che hanno molto da offrire, ma che non sono spesso note come meriterebbero. Lo stesso spirito si può trovare nella vicina città di Lendava, dove il 12 settembre 2015, è stata inaugurata la Torre di

guardia

Vinarium

Lendava; costruita su una collina, questa torre dalla pianta rotonda, alta 53.50 metri e con nove piani oltre il piano terra, è nata dal progetto di Oskar Virag. La torre ha una struttura di acciaio su tutta la sua altezza mentre, la struttura del piano terra è in cemento armato; le pareti sono completamente vetrate e racchiudono al centro l’ascensore e la scala che consente ai visitatori di godere della vista del paesaggio di quattro paesi: Slovenia, Ungheria, Croazia e Austria. Il progetto per la realizzazione di questa opera è stato co-finanziato dall’Unione Europea. 57


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Da Moravske Toplice in direzione sud, soli 30 minuti di strada, si giunge a Ljutomer, una cittadina che sorge nel territorio compreso tra il fiume Drava e il Mura, il suo territorio composto da dolci colline è l’ideale per crescita di rigogliosi vigneti.

Ljutomer, fin dal medioevo, ebbe un ruolo fondamentale nel commercio di vino e altri prodotti dell’agricoltura, fino a quando fu oggetto di conquiste da parte dei Turchi che più volte cercarono di far proprie queste terre così ricche e produttive. Solamente dopo l’inizio del ‘700 la produzione di vino fu portata all’antico splendore. Nella tradizione di questa città riveste molta importanza anche l’ippodromo, famoso perchè ospita competizioni ippiche a livello nazionale, situato in un centro sportivo dotato di molte strutture sportive, è anche un luogo di ritrovo di tutti gli appassionati delle zone circostanti che si ritrovano qui a scommettere sul proprio cavallo davanti 59


Scendendo dalle colline di Jeruzalem, tra le vigne e gli spaventapasseri, ci godiamo ancora un po’ di pace e paesaggio bucolico prima di fare rotta verso il mare.

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Incuriositi dalla fama della produzione vinicola di queste zone, prendiamo la strada che ci porterà a Jeruzalem attraverso le infinite vigne .Questa piccola città si trova tra le colline a sud est di Ljutomer e proprio al suo centro c’è la Chiesa della Madonna Addolorata di Dio. La scarsa illuminazione presente nella piccola Chiesa, in un primo momento, non consente di vedere alcuni particolari come la croce nera sopra l’altare maggiore simbolo

dell’Ordine dei Cavalieri Teutonici o la bellissima pala dell’altare in stile barocco, con l’immagine della Madonna. Questa chiesetta è un posto molto tranquillo in cui è possibile restare in silenzio a osservare i piccoli particolari al suo interno.

in queste zone, sono tra i migliori in Slovenia e non hanno nulla da invidiare alle produzioni estere. L’atmosfera in quest wine bar è molto confortevole e l’ambiente rende le degustazioni una pausa piacevole, si possono trovare Pinot Bianco, Chardonnay, Sauvignon, MoUscendo dalla Chiesa si scato Giallo e molti altri accede, attraverso la vini tra cui scegliere il piazza, alla vinoteca, in proprio preferito. cui è possibile trovare e degustare i vini prodotti, Lasciando Jeruzalem,ci principalmente bianchi, godiamo ancora un po’ di da oltre 30 aziende vini- pace e paesaggio bucolicole; la qualità dei vini, co per poi fare rotta verso frutto delle uve coltivate la costa Slovena.

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Dopo circa 200 km di autostrada decidiamo di uscire a Postumia, per proseguire il nostro viaggio verso il mare su strade che ci permettano di assaporare le bellezze naturali, e ci accorgiamo ben presto che la scelta è stata azzeccata. Il paesaggio che ci si prospetta è molto piacevole, perlopiù collinare e circondato da boschi. Il fondo stradale è molto buono e la visuale tra queste curve ottima; infatti qui torniamo ad incontrare gruppi di mototuristi che si erano rarefatti durante

la nostra visita delle zone più pianeggianti della nazione. In realtà occorre fare attenzione, la tipologia di strada induce qualche centauro a pensare di essere in circuito, facendo bella mostra delle sue doti da pilota e, in effetti, per la prima volta, notiamo diversi posti di blocco della polizia. Si giunge finalmente al mare, a Capodistria (Koper), dove ci fermiamo ad ammirare il panorama dal molo mentre il sole sta calando, prima di raggiungere la nostra destinazione: Portorose. 64


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Tutta la costa della Slovenia è molto pittoresca, con le sue località sul mare e i porticcioli che si colorano di arancione al tramonto.

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Portorose offre ai suoi particolarmente fortunati, patologie, questo servì da visitatori molteplici opportunità per passare delle piacevoli giornate. Le sue spiagge sono ben attrezzate e offrono dei servizi di tutto rispetto, il lungomare è molto frequentato e si può passeggiare tranquillamente o fare sosta ai tavoli di uno dei suoi localini vista mare sorseggiando un cocktail oppure, se ci si sente

si può scegliere di varcare la soglia del casinò, che qui in Slovenia sono legali.

Questa cittadina, inoltre, è nota fin dal 13 ° secolo come luogo di cura, quando i frati del Monastero di San Lorenzo utilizzavano l’acqua marina per curare le malattie reumatiche, l’idropisia e altre

impulso per la costruzione di ville e case di cura all’inizio e di strutture ricettive poi; oggi sono molti gli alberghi, a Portorose e nelle zone limitrofe, che offrono la possibilità alla propria clientela di scegliere trattamenti di ogni tipo, mirati a migliorare la salute, il benessere o anche semplicemente estetici.

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La strada che da Portorose porta verso Pirano regala dei panorami splendidi sul mare che assume una moltitudine di sfumature blu.

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Tutta la costa della Slovenia è molto pittoresca, con le sue località sul mare e i porticcioli che si colorano di arancione al tramonto, il clima è mite tutto l’anno ed è quindi la meta ideale per regalarsi una pausa di relax e benessere anche nei mesi invernali.

Proseguendo lungo la costa, in direzione del confine con la Croazia, si giunge a Pirano, una vera e propria cartolina abbracciata dal mare con

la sua architettura in stile mediterrane e le sue viette e il molo che d’estate si affollano di turisti. Numerose sono, in relazione alla grandezza della cittadina, le possibilità di visitare dei punti di interesse storico, a partire da Piazzale Tartini, con il monumento al compositore Giuseppe Tartini, la casa gotica in stile veneto “Benecanka”, l’acquario marino e il Duomo, situato sulla collina panoramica.

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Si ringrazia l’Ente Sloveno per il Turismo. 74


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