Viaggi nel tempo n. 5 - Estate 2020

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VIAGGI NEL TEMPO I GRANDI LUOGHI DELLA STORIA

Luoghi sacri

Dalla pace del monastero di Taktsang in Bhutan, al mistero dei megaliti di Stenness in Scozia, fino alla spirituale (ma esplosiva) Gerusalemme LUGLIO 2020

€ 6,90

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I fasti di Madrid sotto i Borbone

Guida ai templi maya di Palenque

L’età d’oro di Persepoli


RELIGIONI

Il divin Può essere un tempio o un semplice albero, ma un luogo dello spirito ha sempre il potere di toccarci nel profondo, in qualunque angolo del mondo.

Il Tempio d’Oro di Amritsar (India) è considerato dai Sikh la meta di pellegrinaggio in cui recarsi almeno una volta nella vita.

U

n luogo sacro è spesso un semplice elemento naturale del paesaggio – come un boschetto, un albero, una montagna o un fiume – nel quale sembra essersi manifestato il divino e dove esiste una lunga tradizione di culto. Le prime forme di religione “popolarono” questi luoghi di presenze di spiriti e divinità: i druidi dei Celti, per esempio, celebravano i loro riti nei boschi di querce, dove trovavano il vischio necessario per compiere i loro sacrifici.

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TRADIZIONI MILLENARIE. Questi antichi legami tra luoghi naturali e sfera divina possono mantenersi fino a diventare parte di un’importante religione. I pellegrini dell’induismo si recano sulle rive del Gange da secoli: per loro il fiume sacro è una dèa e immergendosi nelle sue acque si purificano. Anche i luoghi elevati, immaginati come i più vicini al mondo celeste, hanno spesso uno status di luogo sacro. Il Monte Fuji, per esempio, è la montagna più alta del Giappone e un vulcano attivo, ma anche un protagonista di arte e letteratura del Sol Levante. Secondo la tradizione giapponese

un saggio può salire sulla sua cima una volta, ma solo un folle lo farebbe due volte. Mentre alcuni angoli di natura sono diventati luoghi di culto per il senso di purezza che ispirano, altri sono legati a eventi religiosi che vi sarebbero avvenuti. È il caso della grotta di Lourdes, in Francia. Fino al 1858 non era un luogo noto, ma in quell’anno la giovane Bernadette disse di avervi incontrato la Vergine Maria. La gente del posto cominciò a considerare miracolosa l’acqua della sua sorgente e presto Lourdes diventò un luogo di pellegrinaggio e sinonimo di guarigione miracolosa.


viaggiare di Rebecca Ford

TRACCE UMANE. I luoghi sacri possono essere naturali, oppure opera dell’uomo: un santuario costruito sul luogo di un’apparizione divina; un mausoleo eretto sul luogo di sepoltura di un sant’uomo; un tempio, una chiesa, una sinagoga o una moschea. Sono tutti luoghi di culto dove il passato è ancora presente. Tra i luoghi sacri realizzati dall’uomo, molti sono legati a fenomeni e forze naturali, come nel caso delle rovine precolombiane del Sud America. Molti di questi posti mostrano strette relazioni con il culto del Sole e con i

solstizi, come accade nel sito megalitico di Stonehenge in Gran Bretagna o a Machu Picchu in Perù. L’importanza dei culti solari nelle società che costruirono quegli edifici oggi può essere soltanto intuita, ma le testimonianze materiali giunte fino a noi incutono soggezione. Del resto è proprio in nome della religione che l’umanità ha realizzato le architetture più impressionanti, che si tratti di ardite cattedrali, come Saint Michel d’Aiguilhe, in Francia, o santuari opulenti come il Tempio d’Oro di Amritsar, in India.

Alcuni di questi posti, come il Monte del Tempio a Gerusalemme, esistono da millenni e sono meta dei fedeli di diverse religioni. Altri, come i cerchi di pietre eretti dagli uomini del Neolitico nel Nord Europa, sono ormai parte del paesaggio, oggetto di curiosità più che di culto. Eppure emanano ancora una sacralità che percepiamo nel profondo, anche se non la sappiamo spiegare. Perché quello che accomuna tutti i luoghi sacri è la capacità di lasciarci senza fiato e farci riflettere sulla fede che ha ispirato la loro creazione. •

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MESSICO

PALENQUE e i suoi templi


Le rovine del Tempio della Croce, che insieme al Tempio del Sole e al Tempio della Croce fogliata celebrano con le loro iscrizioni l’ascesa al trono di Chan Bahlum II.

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SHUTTERSTOCK / DIEGO GRANDI

L’antica città nascosta nella giungla del Chiapas ha custodito per secoli i tesori dell’arte e dell’architettura maya.


Castello di

La roccaforte della Storia di Ross Hamilton

Château de Fontainebleau

Anno di costruzione: 1528-1861 (fondato nel XII secolo, ricostruito dal 1528, completato nel 1861) Durata del cantiere: 333 anni Numero di stanze: 1.900 Stile: rinascimentale, barocco, impero LocalitĂ : Fontainebleau, a 60 km da Parigi, Francia

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FRANCIA

Fontainebleau Ha ospitato i sovrani di Francia dal Medioevo fino a Napoleone III. E tutti hanno lasciato il segno del loro passaggio.

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MADRID

ULLSTEIN BILD VIA GETTY IMAGES

La

dei Lumi di Alex Hoskins

Madrid come appariva a inizio ’700, in un quadro di Alfred Guesdon.

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S PA G N A

L’ascesa dei Borbone in Spagna, all’inizio del XVIII secolo, si intreccia con la diffusione del dispotismo illuminato. Di quell’epoca di (timide) riforme, nella capitale iberica resta soprattutto l’eredità architettonica.

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di Marian Jones L U O G H I V I S I TAT I LINZ SALISBURGO VIENNA INNSBRUCK

SULLE TRACCE DI...

Mozart

La maggior parte di noi associa all’Austria il nome del più grande genio musicale vissuto nel Settecento: Wolfgang Amadeus Mozart.

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ato a Salisburgo nel 1756 e seppellito in una fossa comune a Vienna 35 anni dopo, Mozart era già al suo tempo tra i cittadini più famosi di queste due città austriache. Insieme ad altri due compositori leggendari, Haydn e Beethoven, fu all’origine del cosiddetto Classicismo musicale viennese. Ma diversamente dai suoi colleghi, Mozart eccelleva in tutti i generi, dall’opera alle sinfonie, dalla musica sacra a quella da

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camera, e per questo era noto in tutto l’Impero austriaco e anche all’estero. Oggi è il figlio più celebrato dell’Austria, ricordato come un bambino prodigio, ma anche come il compositore di capolavori assoluti della storia della musica, da Il flauto magico alla serenata in Sol maggiore K525 Eine kleine Nachtmusik (“Piccola serenata notturna”). Suo padre Leopold del resto parlava di lui come di un “miracolo che Dio ha permesso che nascesse a Salisburgo”.

Mozart crebbe nella cittadina sul fiume Salzach e trascorse la seconda metà della sua vita a Vienna, dove la scena musicale era più sofisticata. Ma viaggiò moltissimo attraverso mezza Europa fin da bambino – con il padre musicista – impressionando grazie al suo formidabile talento nobili e teste coronate. Trascorse circa dieci anni all’estero, ma tornò sempre in Austria, la terra a cui apparteneva il suo cuore e che oggi tutti conoscono come la patria di Mozart.


1756

Il fiume Salzach, la cattedrale e, sulla collina, la fortezza di Salisburgo, cittadina dove nacque Mozart.

LA CASA NATALE 1

La casa dove venne alla luce Mozart, al numero 9 della Getreidegasse, oggi è il museo più visitato di Salisburgo. Wolfgang vi nacque il 27 gennaio 1756 e vi abitò fino al 1773 con i genitori e la sorella Maria Anna, detta Nannerl. La coppia ebbe in tutto sette figli, ma solo Wolfgang e Nannerl sopravvissero all’infanzia. All’epoca, l’edificio era noto come Casa Hagenauer, dal nome del proprietario al quale Leopold Mozart, il padre di Wolfgang, pagava l’affitto: un certo Johann Hagenauer, un commerciante che al piano terra vendeva spezie. In tedesco Getreidegasse significa proprio “vicolo delle granaglie” ed è facile immaginare quanto fosse rumorosa la via in cui crebbe il piccolo Wolfgang. Nelle stanze al terzo piano vivevano i

Mozart. Qui sono oggi in mostra oggetti e documenti appartenuti alla famiglia, tra i quali un ritratto incompiuto intitolato Wolfgang Amadé Mozart al piano, opera del cognato Joseph Lange. Alcuni strumenti usati da Wolfgang bambino, tra cui un violino e un clavicordo, permettono ai visitatori di immaginare il bimbo prodigio esercitarsi in queste stanze, tirar fuori i primi accordi da una tastiera all’età di tre anni e suonare brevi brani a memoria a quattro. Qui, a cinque anni, cominciò a creare, componendo al piano i brani che il padre poi trascriveva. Fu allora che Leopold ebbe l’idea di pianificare le tournée internazionali nelle quali avrebbe fatto esibire il figlio di sei anni, nella speranza di guadagnare fama e denaro grazie al suo talento.

Una delle stanze della casamuseo di Mozart a Salisburgo: qui il compositore visse da ragazzo. Sopra, la targa che ricorda ai passanti l’importanza dell’edificio nella Getreidegasse e la scritta "Casa natale di Mozart" sulla facciata.


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