FOCUS n. 325 - Novembre 2019

Page 12

l’esperimento

Intrappolati nel

ghiaccio

I

Alfred-Wegener-Institut/Stefan Hendricks

«

Una nave carica di scienziati si è fatta inglobare nell’Artico e si lascerà trasportare dal movimento della banchisa per un anno. Isolata da tutto e da tutti. Siamo saliti a bordo prima della partenza. di Giovanna Camardo

lunghi mesi della notte polare stanno per iniziare. Lavoreremo nell’oscurità completa, sul ghiaccio, vicino al Polo Nord, con temperature che scenderanno sotto i -40 °C. Saremo isolati, visto che gli esseri umani più vicini saranno a oltre mille chilometri di distanza. E non sappiamo dove saremo stati trascinati, tra un anno». Così, con poche frasi asciutte, Markus Rex descrive ciò che attende lui e gli altri scienziati a bordo della Polarstern, nave rompighiaccio tedesca che per il prossimo anno resterà intrappolata nella banchisa, bloccata nel ghiaccio. Markus Rex è il leader della missione MOSAiC (Multidisciplinary drifting Observatory for the Study of Arctic Climate), la più grande spedizione scientifica nell’Artico, a cui partecipano oltre 70 enti di ricerca e 19 Paesi. Un’avventura concepita per studiare la regione attorno al Polo Nord, in inverno, quando diventa praticamente inaccessibile. Nemmeno i rompighiaccio possono farsi largo nella crosta bianca che copre l’oceano, quando è al massimo di spessore ed estensione. «Quindi, se non si può vincere il ghiaccio, bisogna lavorare con lui. È l’unico modo per raggiungere la zona centrale dell’Artico in inverno», commenta Rex. Ecco dunque l’idea di lasciar imprigionare la Polarstern nel pack, e di farla viaggiare con esso. «I venti e le correnti muovono il ghiaccio attraverso il Polo Nord, dal lato siberiano al lato atlantico. E noi ci facciamo trasportare. Nessuno sa dove questa deriva ci porterà. Ma passeremo vicino 104 | Focus

al Polo Nord e prevediamo che andremo verso il passaggio di mare tra le Groenlandia e le Svalbard, dove tra un anno usciremo dai ghiacci per ritornare a casa (v. mappa alle pagg. seguenti). Seguiamo così le orme del grande esploratore norvegese Fridtjof Nansen, che oltre 120 anni fa fece bloccare nei ghiacci la sua Fram». La Fram aveva uno scafo di legno, fatto apposta per non essere stritolato: non raggiunse il Polo come avrebbe voluto Nansen, ma tra il 1893 e il 1896 attraversò l’Artico. E il viaggio entrò nella storia delle esplorazioni, tanto che oggi la Fram riposa in un museo a lei dedicato a Oslo. Ora a fare lo stesso viaggio sarà un moderno rompighiaccio carico di apparecchiature scientifiche. ANCORATI A UNA ZATTERA GLACIALE Rex, fisico dell’atmosfera dell’Istituto Alfred Wegener per la ricerca marina e polare (il centro tedesco ha messo a disposizione la nave e organizza la spedizione), prepara questa avventura da anni. Abbiamo incontrato lui e gli altri ricercatori a bordo della Polarstern a Tromsø, nel Nord della Norvegia, poche ore prima che il rompighiaccio partisse verso l’oceano a nord della Siberia, in cerca di una grande e spessa “zattera” glaciale a cui ancorarsi. Mentre state leggendo questo articolo, la nave sarà ormai “fissata” e sulla banchisa sarà nata una vera città della scienza, con diverse postazioni per lo studio del ghiaccio, dell’oceano, dell’atmosfera, di alghe, pesci e altri abitanti di


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.