
Trifone, Andreina Sgaglione
Trifone, Andreina Sgaglione
1 La lingua del cuore (pag. 11)
parlare di sé descrivere il proprio percorso di apprendimento della lingua italiana spiegare il significato di una parola o di una frase fare confronti tra forme e strutture della lingua madre e forme e strutture della lingua italiana
la lingua italiana le esperienze di studio
ripresa e ampliamento del congiuntivo presente, passato, imperfetto trapassato la costruzione di + infinito nelle frasi dipendenti
La lingua e il dialetto
Quaderno dello studente (pag. 138)
2 La tecnologia: amica o nemica? (pag. 25)
narrare e mettere in sequenza due o più eventi nel tempo discutere su argomenti di attualità
la tecnologia le abitudini la globalizzazione
dello studente (pag. 142)
3 Che voglia di viaggiare! (pag. 39)
descrivere con precisione luoghi, eventi, circostanze discutere di problemi legati al turismo di massa
parlare di viaggi programmare attività
i viaggi, i luoghi, l’enogastronomia, il turismo
la concordanza dei tempi
i tempi nelle frasi subordinate con verbo all’indicativo
Umberto Eco, la tecnologia e la memoria
Quaderno dello studente (pag. 146)
i tempi nelle frasi subordinate con verbo a
il periodo ipotetico della irrealtà
descrivere i pro e i contro di un lavoro parlare degli aspetti più importanti di una scelta lavorativa esporre con precisione le proprie idee
il mondo del lavoro gli aggettivi e pronomi indefiniti alcuni verbi con preposizioni
riferire ricette complesse
descrivere piatti e bevande
parlare del cibo nella storia argomentare a favore o contro una certa tesi il cibo la tradizione culinaria italiana
ripresa e approfondimento del gerundio
i verbi con il gerundio irregolare il gerundio + i pronomi
stare + gerundio andare + gerundio
Il romanzo di Michela Murgia Il mondo deve sapere
Contenuti comunicativi
Dante nostro (pag. 75)
raccontare storie e aneddoti
riferire i contenuti di un testo fare commenti
parole legate alla storia, alle biografie, al passato l p o o
Quaderno dello studente (pag. 158)
Paolo e Francesca: una storia eterna
descrivere opere d’arte complesse
parlare di temi legati all’arte
chiedere informazioni
opere d’arte
7 In… arte! (pag. 87) 8 Libri in movimento (pag. 99)
l’arte, le mostre, le biografie di artisti
Quaderno dello studente (pag. 163)
riferire trame complesse
raccontare storie comprendere interviste complesse la letteratura, le storie, i libri
Quaderno dello studente (pag. 167)
approfondimento sull’uso degli avverbi di modo, luogo, g
avverbi interrogativi ed esclamativi l’uso di ecco
Un artista straordinario: Caravaggio
la forma attiva e la forma passiva del verbo
la formazione del passivo
essere + participio passato del verbo venire + participio passato del verbo andare + participio passato del verbo si + verbo attivo (si passivante)
Deledda e le sue storie
Contenuti comunicativi Lessico Grammatica Contenuti culturali
9 Noi, l’ambiente e la natura (pag. 113)
riferire in modo preciso le idee degli altri
chiedere ad altri di esprimere le proprie opinioni
discutere su vari argomenti
la natura, l’ambiente, il territorio
il discorso diretto e indiretto
I parchi nazionali italiani
Quaderno dello studente (pag. 171)
10 Tra finzione e realtà (pag. 127) Per chi vuole… un passo in più!
esprimere emozioni e sentimenti complessi le emozioni i racconti dei film
l’ordine delle parole nella frase
la dislocazione a sinistra
la dislocazione a destra
la frase scissa
“Vestire” un film: la storia di Nanà Cecchi
Quaderno dello studente (pag. 175)
Schede grammaticali (pag. 179)
Vocabolario multilingue di base (pag. 228)
Lezioni digitali
1 Il congiuntivo trapassato pag. 180
2 La concordanza dei tempi pag. 184
3 Il periodo ipotetico della irrealtà pag. 188
4 Gli aggettivi e i pronomi indefiniti pag. 191
5 Il gerundio pag. 197
6 L’infinito e il participio pag. 201
7 Gli avverbi pag. 207
8 La forma attiva e la forma passiva del verbo pag. 216
9 Il discorso diretto e indiretto pag. 220
10 L’ordine delle parole nella frase pag. 225
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Parole per comunicare
• Nell’epoca che stiamo vivendo, Internet fa tutto il lavoro per noi, ma vent’anni fa tutto questo era un’utopia!
• Oggi non conversiamo più... quasi tutta la nostra comunicazione avviene attraverso le app di messaggi o sui social.
- l’applicazione
- il dispositivo digitale
- la globalizzazione
- la piattaforma
- la rete
- la rivoluzione digitale
- gli smartphone
- i social network
- la tecnologia
- la telefonia mobile
– Fabiana mi racconta spesso che da bambina andava sempre al mare in Versilia.
– Martina mi disse che stava andando a sciare.
– Credo che la globalizzazione abbia portato degli enormi vantaggi.
– Il professore dubitava che Riccardo avrebbe fatto l’esame il giorno dopo.
Umberto Eco, la tecnologia e la memoria
1 A coppie o a piccoli gruppi. Confrontatevi. Quali oggetti non si usano più nella società di oggi? Che cosa si usa al loro posto?
2a Leggi il testo.
Potete crederci o no, ma non tanto tempo fa nelle nostre tasche non avevamo dei piccoli computer come gli smartphone di oggi. Ma quant’è cambiata la nostra vita? E prima com’era?
Di seguito trovate alcuni oggetti che usavamo e alcune abitudini che avevamo prima che la tecnologia modificasse in modo sorprendente le nostre esistenze.
Le cabine telefoniche
Le prime cabine telefoniche arrivarono intorno al 1980, con lo scopo di garantire un servizio che consentisse di telefonare in qualsiasi ora del giorno e della notte. I telefoni funzionavano con gettoni acquistabili presso le rivendite di giornali. I gettoni erano dei dischi, spesso in bronzo o in rame, con delle scanalature: negli anni Ottanta un gettone valeva cento lire, negli anni Novanta duecento lire. Smisero di essere accettati nel 2001 con l’arrivo dell’euro, ma già nella seconda metà degli anni Settanta furono messi in crisi dalle schede telefoniche, introdotte perché i gettoni erano un peso inutile. Le prime schede erano bianche e blu, con scritto sopra «carta telefonica». All’inizio si fecero anche schede da 1.000 o 2.000 lire, ma i tagli che più si affermarono furono le 5.000 e le 10.000 lire. L’avvento della telefonia mobile, poi, decretò lentamente la fine delle cabine telefoniche, fino alla scarsissima presenza nel territorio come in questi ultimi anni.
Le fotografie
Oggi le immagini a cui teniamo di più sono conservate nei nostri dispositivi per poterle ammirare quando vogliamo. In passato le fotografie non erano salvate sulla memoria di un computer o di uno smartphone, ma erano stampate e generalmente conservate in un album fotografico. Le immagini scattate e impresse sulla pellicola del rullino della macchina fotografica venivano stampate in un laboratorio da un fotografo professionista: pensate che si facevano stampare le foto senza averle viste! Un po’ di anni fa si portavano in vacanza o in viaggio tanti rullini per la macchina fotografica: un peso importante e anche un pensiero in più a cui dover fare attenzione. Immaginate se si perdeva un rullino! Ora, invece, è tutto diverso: niente rullini, ma una schedina che contiene una miriade di fotografie e mille backup tra cloud e hard disk portatili.
Il telefono fisso
In passato nella maggior parte delle case degli italiani c’era un telefono fisso con un unico numero di telefono valido per tutte le persone della famiglia. Se si aspettava una telefonata, c’era una buona probabilità che qualcun altro nella famiglia potesse stare al telefono. Quando questo accadeva, di solito non c’era una segreteria telefonica con un messaggio registrato o il segnale di una chiamata in attesa, ma semplicemente la persona che provava a chiamare riceveva il segnale di linea occupata. Bisognava, dunque, aspettare.
Cercare informazioni e scrivere documenti
Trent’anni fa Internet non esisteva. Questo significa che quando gli studenti dovevano fare una ricerca per la scuola, dovevano usare un metodo tradizionale: andare in biblioteca e cercare informazioni sui libri. In passato i documenti si scrivevano a mano oppure con una macchina da scrivere. In questo caso, una volta che un documento era completo, se c’erano degli errori, si poteva usare il bianchetto per le correzioni oppure bisognava riscrivere l’intera pagina!
Conservare i contatti telefonici
Se si incontrava per caso una persona con cui approfondire la conoscenza, non c’era la possibilità di rintracciarla sui social, quindi si chiedeva il numero di telefono. Se non si aveva con sé un biglietto da visita da scambiarsi, si scriveva il numero su un piccolo pezzo di carta. E se il pezzo di carta si perdeva? Era un vero problema perché non c’era modo di rintracciare la persona! Oggi siamo davvero fortunati a poter salvare su un dispositivo digitale tutti i nostri contatti telefonici e gli indirizzi.
Guardare un film
In passato, se si voleva guardare un film, c’erano due possibilità: andare al cinema oppure aspettare che venisse successivamente reso disponibile su videocassetta. Non c’era un deposito digitale da cui attingere e non c’era nessun sistema per la trasmissione di segnali audio e video via Internet o di servizi su richiesta. Se si voleva affittare un film, bisognava andare in appositi negozi, cercare la videocassetta e verificare che non fosse stata già affittata, portarla poi a casa, inserirla in un videoregistratore per vederla e, infine, riportarla al negozio. Oggi Internet fa tutto il lavoro per noi, ma vent’anni fa tutto questo era un’utopia!
2b Abbina le domande ai testi dell’attività 2a.
Quale paragrafo
a descrive i problemi relativi alla ricezione di telefonate?
b parla del coinvolgimento di un professionista del settore?
c spiega come le persone scrivevano i documenti?
d parla dei telefoni pubblici?
e descrive un processo che in passato prendeva molto più tempo?
f racconta come i social network ci aiutano a mantenere l’amicizia?
g parla di un cambiamento tecnologico che ha favorito molto lo studio?
h spiega come prima era molto facile perdere i contatti?
4a Leggi le frasi.
LA CONCORDANZA DEI TEMPI
I tempi nelle frasi subordinate con verbo all’indicativo
Se la frase principale ha il verbo all’indicativo presente, il tempo del verbo nella frase subordinata è...
indicativo presente
indicativo presente di stare + gerundio
Mia figlia Irene dice che il corso di teatro è molto interessante.
So che Paolo sta partendo per Palermo.
AZIONE CONTEMPORANEA
indicativo passato prossimo indicativo imperfetto
AZIONE PASSATA
Fabiana mi racconta spesso che da bambina andava sempre al mare in Versilia.
Mio nonno ricorda che da bambino una volta ha assistito a un concerto di Nat King Cole.
indicativo futuro indicativo presente
Sono sicura che Rachele andrà a studiare all’estero.
Noi siamo certi che l’anno prossimo andiamo in vacanza in Puglia.
AZIONE FUTURA
Se la frase principale ha il verbo all’indicativo passato, il tempo del verbo nella frase subordinata è...
indicativo imperfetto indicativo imperfetto di stare + gerundio
AZIONE CONTEMPORANEA
Ho saputo / Sapevo / Avevo saputo / Seppi che vicino alla casa dei miei nonni c’era una cabina telefonica.
Martina mi disse che stava andando sciare.
indicativo trapassato prossimo indicativo imperfetto
AZIONE PASSATA
Giada mi riferì che l’estate precedente aveva sostituito il suo vecchio televisore.
Avevo saputo che Giorgio cantava molto bene già da piccolo.
condizionale passato indicativo imperfetto indicativo futuro
AZIONE FUTURA
Eleonora mi raccontò che avrebbe comprato presto un nuovo iPhone.
Stefano nel messaggio aveva scritto che andava a Roma il giorno dopo.
Abbiamo letto che le elezioni si svolgeranno a giugno.
Grammatica, pagine 184-185
4b Completa le frasi con i verbi giusti e indica se l’azione è contemporanea (C), passata (P) o futura (F).
1 Parlando con Donatella del nuovo locale di Marco, mi accorsi che non ne (sapere) sapeva niente. ( C )
2 Giulio non può sostenere l’esame fino a quando non (terminare) di studiare tutto il programma. ( )
3 Nonna Silvia sapeva perfettamente che il vecchio telefono non (funzionare) più, ma non voleva disfarsene. ( )
4 Pensammo che, finita l’estate, Giorgio (trasferirsi) negli Usa, ma ci sbagliavamo. ( )
5 Lorella mi ha detto che la scorsa estate (partire) per la Calabria. ( )
6 Marina mi ha riferito che Andrea l’anno prossimo (comprare) una casa nuova. ( )
7 Mio padre dice che Claudia (rientrare) a casa adesso. ( )
8 Oggi Eleonora mi spiega perché (comportarsi) in modo così strano sabato scorso alla festa di Alessio. ( )
5a Leggi le frasi.
I tempi nelle frasi subordinate con verbo al congiuntivo
Se la frase principale ha il verbo all’indicativo presente, il tempo del verbo nella frase subordinata è…
congiuntivo presente congiuntivo presente di stare + gerundio
Penso che Ginevra adesso sia al lavoro.
Spero che i ragazzi si stiano comportando bene in classe.
congiuntivo passato congiuntivo imperfetto
AZIONE CONTEMPORANEA
AZIONE PASSATA
Credo che la globalizzazione abbia portato degli enormi vantaggi.
È probabile che Lorenza da bambina facesse danza classica.
indicativo futuro congiuntivo presente
Mi pare che Simone si iscriverà alla facoltà di medicina.
Ci auguriamo che presto Michele torni a vivere a Firenze.
AZIONE FUTURA
Se la frase principale ha un verbo all’indicativo passato, il tempo del verbo nella frase subordinata è…
congiuntivo imperfetto congiuntivo imperfetto di stare + gerundio
AZIONE CONTEMPORANEA
Ho pensato / Pensavo / Avevo pensato / Pensai che Sabrina avesse una moto.
Credetti che Paolo stesse dicendo la verità.
congiuntivo trapassato congiuntivo imperfetto
AZIONE PASSATA
Luisa aveva temuto che Martina si fosse offesa per il mancato invito alla festa.
I miei amici hanno immaginato che mio fratello suonasse la chitarra da molti anni.
condizionale passato congiuntivo imperfetto
AZIONE FUTURA
Il professore dubitava che Riccardo avrebbe fatto l’esame il giorno dopo.
Carla ha pensato che Giulia la prossima estate andasse al mare.
Se la frase principale ha un verbo al condizionale presente, il tempo del verbo nella frase subordinata è…
congiuntivo imperfetto
Vorrei che tu venissi a casa mia subito.
congiuntivo trapassato
Vorremmo che i nostri figli avessero terminato l’università.
AZIONE CONTEMPORANEA
AZIONE PASSATA congiuntivo imperfetto
AZIONE FUTURA
Ci piacerebbe se voi partecipaste alla gita in montagna il prossimo sabato.
Se la frase principale ha un verbo al condizionale passato, il tempo del verbo nella frase subordinata è…
congiuntivo imperfetto
Ieri avrei preferito che gli parlassi tu.
congiuntivo trapassato
AZIONE CONTEMPORANEA
AZIONE PASSATA
Il giorno della tua laurea avrei voluto che tua sorella fosse venuta il giorno prima per darti supporto.
congiuntivo imperfetto
Stamattina avrei voluto che Lorella venisse domani a casa mia.
AZIONE FUTURA
Grammatica, pagine 186-187
5b Sottolinea la frase corretta.
1 Mi sembrava che Giacomo avesse conseguito il dottorato di ricerca l’anno scorso. / Mi sembrava che Giacomo conseguisse il dottorato di ricerca l’anno scorso.
2 I genitori di Alessio avrebbero voluto che il figlio si laureasse in giurisprudenza. / I genitori di Alessio vorrebbero che il figlio si laurea in giurisprudenza.
3 Mi augurai che Marta starebbe bene. / Mi augurai che Marta stesse bene.
4 Non eravamo sicuri che l’idraulico sarebbe riuscito a riparare il guasto in breve tempo. / Non saremmo sicuri che l’idraulico sarebbe riuscito a riparare il guasto in breve tempo.
5 Ieri gradirei che tu dicessi a Claudio la verità. / Ieri avrei gradito che tu avessi detto a Claudio la verità.
6 Speriamo che i bambini stiano facendo i bravi. / Speravamo che i bambini stiano facendo i bravi.
7 Sonia ha pensato che il prossimo Natale Giulio andasse sulla neve. / Sonia ha pensato che il prossimo Natale Giulio andrebbe sulla neve.
8 Mia madre aveva avuto paura che il cane fosse scappato fuori dal giardino. / Mia madre avrebbe paura che il cane fosse scappato fuori dal giardino.
6a 04 Ascolta l’intervista e completa la tabella.
Elisabetta
James Maria
6b Confrontatevi.
Ribelli
Quale dei libri citati nell’attività 6a vi piacerebbe leggere? Perché?
7 Spiega le seguenti espressioni presenti nell’intervista dell’attività 6a.
1 tema chiave
argomento fondamentale
2 rompere il ghiaccio
3 dare la parola
4 essere solo contro tutti
5 avere una storia alle spalle
6 sfidare le convinzioni
7 smontare luoghi comuni
8 non essere più quello di un tempo
9 essere sull’orlo di una crisi
8 Leggi il titolo e scrivi un testo: puoi usare le frasi nel riquadro come guida. (circa 120 parole)
In America e in Gran Bretagna la carta sta riprendendo quota nel settore dell’editoria. Amazon apre librerie fisiche e non virtuali. E le vendite aumentano dappertutto.
Spunti di riflessione:
- il ritorno e la riscoperta del libro e della carta stampata; - il libro appariva qualche tempo fa come un oggetto vintage, senza mercato e senza appeal per i giovani che preferiscono usare solo gli apparati elettronici per leggere;
- le piccole librerie indipendenti, di quartiere o di settore tornano di moda e aprono nuove sedi.
9 A coppie o a piccoli gruppi. Confrontatevi.
1 Quali sono gli oggetti che oggi le persone non usano più o le cose che non fanno più?
2 Pensate che la tecnologia abbia reso le nostre esistenze più facili o più complicate? Fate degli esempi.
3 Ci sono delle conseguenze negative legate all’uso della tecnologia?
4 Potreste vivere senza il supporto della tecnologia? Perché?
10 Molte persone pensano che la tecnologia abbia effetti negativi sui più giovani. Sei d’accordo? Scrivi un testo (circa 120 parole) dove consideri:
- il pericolo di isolamento dalla realtà;
- un migliore accesso al mondo dell’informazione;
- le tue idee personali.
11 05 Ascolta il testo e rispondi alle domande.
I LAVORI NEL CAMPO DEL DIGITALE
1 Che lavoro fa Alessio?
2 Quali sono le caratteristiche di questo lavoro?
3 Con chi lavora?
4 Che cosa fa quando l’applicazione è stata creata?
12a
06 Ascolta il testo e indica se le affermazioni sono vere o false.
1 Ming è in Italia da poco tempo.
2 Ming studia ingegneria al Politecnico di Milano.
3 Ming dice che molte persone non sanno vivere senza gli strumenti della tecnologia.
4 In passato le persone non erano in grado di orientarsi senza gli strumenti tecnologici.
5 Ming dice che oggi la conversazione in presenza rimane la modalità preferita dai giovani.
6 Quando arrivò la TV negli anni Cinquanta, tanti pensavano che avrebbe disgregato la famiglia.
7 Ming è completamente pessimista sul nostro futuro.
8 Ming ritiene che parlare con gli altri in presenza sia uno spazio da preservare.
12b A coppie. Rispondete alle domande.
1 Che tipo di mezzi tecnologici usate di più (e-mail, social media, WhatsApp, Internet, ...)?
2 Per che cosa li usate principalmente?
3 Quanto tempo al giorno trascorrete utilizzando dispositivi tecnologici?
4 Qual è l’impatto della tecnologia sulla vostra vita?
5 Pensate che l’uso eccessivo degli strumenti tecnologici possa avere ripercussioni negative sulla vita di relazione?
13a Leggi il testo.
Caro nipotino mio, [...] volevo parlarti di una malattia che ha colpito la tua generazione e persino quella dei ragazzi più grandi di te, che magari vanno già all’università: la perdita della memoria. È vero che se ti viene il desiderio di sapere chi fosse Carlo Magno o dove stia Kuala Lumpur non hai che da premere qualche tasto e Internet te lo dice subito. Fallo quando serve, ma dopo che lo hai fatto cerca di ricordare quanto ti è stato detto per non essere obbligato a cercarlo una seconda volta se per caso te ne venisse il bisogno impellente, magari per una ricerca a scuola. [...] Quindi ecco la mia dieta. Ogni mattina impara qualche verso, una breve poesia [...] e magari fai a gara con gli amici per sapere chi ricorda meglio. Se non piace la poesia fallo con le formazioni dei calciatori, ma attento che non devi solo sapere chi sono i giocatori della Roma di oggi, ma anche quelli di altre squadre, e magari di squadre del passato. [...] Sembra un gioco (ed è un gioco) ma vedrai come la tua testa si popolerà di personaggi, storie, ricordi di ogni tipo. Ti sarai chiesto perché i computer si chiamavano un tempo cervelli elettronici: è perché sono stati concepiti sul modello del tuo (del nostro) cervello, ma il nostro cervello ha più connessioni di un computer, è una specie di computer che ti porti dietro e che cresce e s’irrobustisce con l’esercizio, mentre il computer che hai sul tavolo più lo usi e più perde velocità e dopo qualche anno lo devi cambiare. Invece il tuo cervello può oggi durare sino a novant’anni e a novant’anni (se lo avrai tenuto in esercizio) ricorderà più cose di quelle che ricordi adesso. E gratis.
C’è poi la memoria storica, quella che non riguarda i fatti della tua vita o le cose che hai letto, ma quello che è accaduto prima che tu nascessi. [...] Bada bene che questo non lo puoi fare solo su libri e riviste, lo si fa benissimo anche su Internet. Che è da usare non solo per chattare con i tuoi amici ma anche per chattare (per così dire) con la storia del mondo. [...] Potrei continuare all’infinito, e sarebbero tutte belle avventure di ricerca. E tutto da ricordare. Verrà il giorno in cui sarai anziano e ti sentirai come se avessi vissuto mille vite, perché sarà come se tu fossi stato presente alla battaglia di Waterloo, avessi assistito all’assassinio di Giulio Cesare e fossi a poca distanza dal luogo in cui Bertoldo il Nero, mescolando sostanze in un mortaio per trovare il modo di fabbricare l’oro, ha scoperto per sbaglio la polvere da sparo, ed è saltato in aria (e ben gli stava). Altri tuoi amici, che non avranno coltivato la loro memoria, avranno vissuto invece una sola vita, la loro, che dovrebbe essere stata assai malinconica e povera di grandi emozioni.
Coltiva la memoria, dunque, e da domani impara a memoria “La Vispa Teresa”.
13b A piccoli gruppi commentate il testo.
1 Completa le frasi con i verbi nella forma giusta.
Non dispiace agli italiani l’idea che la cabina telefonica (evolvere) verso qualcosa di più moderno e utile. Le nuove cabine (dovere) avere – chiedono gli intervistati – un pulsante SOS per chiedere aiuto, un sistema di prenotazione dei taxi, prese elettriche per ricaricare i cellulari, antenne Wi-Fi per collegarsi a Internet. E ancora molti auspicano che le cabine (avere) videocamere per tenere d’occhio le strade, soprattutto di notte. Ma questi servizi – che troviamo in qualche comune italiano in forma sperimentale, molto più spesso all’estero – sappiamo che (comportare) investimenti forti e immaginiamo che (esporre) le società telefoniche al rischio del vandalismo. Nell’indifferenza degli italiani, l’Autorità per le Comunicazioni ha messo a punto, qualche tempo fa, un piano di salvataggio per le cabine, convinta che (essere) ancora utili a chi (persone anziane, feriti) si trova nei guai e non (avere) un cellulare carico a portata di mano. Crediamo, tuttavia, che per le storiche cabine –protagoniste di tanti nostri film, citate da Dino Buzzati, Elsa Morante e Pier Paolo Pasolini nei loro scritti – l’ultima chiamata (essere) ormai vicina. Vi riportiamo alcune opinioni dei nostri intervistati.
Credo che le cabine telefoniche (avere) una grande importanza nel passato, ma che oggi si (stare) rovinando e, quindi, (essere) opportuno rimuoverle.
Pensavo che mia nonna a casa (usare) il telefono fisso e invece mi ha raccontato che da giovane (andare) spesso alle cabine telefoniche per parlare con più libertà con mio nonno che all’epoca (vivere) a Padova. Insomma, quando le vedo ricordo la loro storia... e ne sono affezionata! Vorrei che (rimanere) nei nostri paesaggi urbani!
Avrei preferito che le cabine telefoniche non (sparire) : nella mia cittadina non ce n’è più nemmeno una! So che tempo fa le (usare) anche mia madre e (divertirsi) a collezionare le schede telefoniche!
Ho sempre pensato che le cabine telefoniche (essere) un inutile ingombro, fanno davvero parte di un’altra epoca e, inoltre, adesso sono diventate un ricettacolo di immondizia! Preferirei che lo spazio occupato si (utilizzare) in modo diverso!
Punti / 20