Sul finale di un’estate abbastanza strana e neanche tanto prolifica, mentre cronache di guerra si moltiplicavano attorno a noi, ho incontrato una donna che si muove per la pace. A me la storia delle persone che fanno cultura e urlano la pace, ha sempre interessato. Voglio dire, quanti di noi sono cresciuti ascoltando e riascoltando ricordi di guerra, prigionia, coprifuoco e nascondigli per voce dei nostri nonni, magari seduti sopra le loro ginocchia. La guerra l’abbiamo sentita raccontare, la leggiamo e la guardiamo nelle foto dei giornali, in tv: il mondo è una polveriera, Africa, Asia, Medio Oriente, Europa e America, in ogni continente ci sono conflitti attivi. E non sono poi così lontani come crediamo. Il Papa ha parlato di Terza guerra mondiale. L’Isis con gli uomini neri lancia messaggi di terrore. Allora quando mi si è presentata l’occasione di intervistare Noa, mi è venuto in mente che è bello ospitare una persona che si batte per la pace. Ci sono riuscita.