36 mxc sabato 13 ore 21 maccari

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sabato

TEATRO ESEDRA

Claudio Maccari Paolo Pugliese chitarre Rossini

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Bellini Giuliani de Lhoyer

Con il dolce supporto di

Sor

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LA BELLA MUSICA NEL TUO QUARTIERE

Chitarre dell’Ottocento Gioachino Rossini (1792-1868) Sinfonia nell’opera “L’Elisabetta” [“Il Barbiere di Siviglia”] del Maestro Rossini ridotta per due chitarre da Mauro Giuliani

Vincenzo Bellini (1801-1835) Sinfonia nell’opera “Il Pirata” del Sig. Maestro Bellini ridotta per due chitarre da Mauro Giuliani

Antoine de Lhoyer (1768-1852) Duo concertant op. 31 n. 3 in mi minore Allegro agitato Romance. Andante sostenuto Rondò. Poco vivace

Fernando Sor (1778-1839) L’Encouragement op. 34 Fantaisie op. 54 bis

Claudio Maccari Paolo Pugliese, chitarre

Si ringraziano per la collaborazione

Nella Francia dell’Ottocento un sottile legame univa la chitarra al “mestiere delle armi”: forse per il fatto d’essere facilmente trasportabile, lo strumento veniva insegnato in alcune accademie militari, dove si formavano i futuri ufficiali dell’esercito. Le famiglie della piccola nobiltà di provincia o della borghesia spingevano i figli a intraprendere la carriera militare: Antoine de Lhoyer e Napoléon Coste si accostano alla chitarra proprio negli anni dell’accademia. Il primo diventerà un ardimentoso guerriero, il secondo rinuncerà subito alla carriera militare per cercare fortuna come virtuoso a Parigi, dove si esibirà in duo con Sor. Anche Fernando Sor fu ufficiale nell’esercito spagnolo, e dovette espatriare in quanto “afrancesado” cioè compromesso col governo napoleonico, quando questo venne travolto dalla Restaurazione. In un periodo storico ricco di rivolgimenti politici, poteva infatti capitare di trovarsi dalla parte dei perdenti. La storia di Antoine de Lhoyer è emblematica: nato in una famiglia della piccola nobiltà di Clermont-Ferrand, frequenta la scuola militare dove inizia a studiare col chitarrista Porro. Quando scoppia la Rivoluzione francese è nel corpo di guardia del re e quindi è costretto a lasciare la Francia. Continua a combattere negli eserciti dei regnanti che cercano invano di riportare la monarchia nel suo paese. Inizia così a girare l’Europa: prima è a Vienna, poi ad Amburgo, infine si stabilisce a San Pietroburgo dove rimarrà quasi dieci anni. Solo con la Restaurazione può tornare a Parigi, dove dà alle stampe i Trois duos concertants op. 31 presso l’editore Simon Gaveaux. La sua vita avventurosa lo ha portato a conoscere i diversi stili musicali praticati nelle più importanti città d’Europa, e di questa esperienza egli fa tesoro nelle sue composizioni. Più in generale si può riconoscere uno spirito cosmopolita in tutta la musica per chitarra del primo Ottocento: anche Mauro Giuliani e Fernando Sor si costruiscono una carriera lontano dal paese d’origine, e si dimostrano pronti a cogliere le novità che man mano emergono nel panorama musicale internazionale. Le composizioni per due chitarre mostrano una maggiore permeabilità ai mutamenti del gusto musicale, forse perché maggiormente sganciate da condizionamenti tecnici. Il Duo concertant di Lhoyer è un piccolo capolavoro d’invenzione musicale, assecondata da una scrittura mobilissima. Nell’Allegro agitato è possibile percepire un’eco delle Sinfonie di Haydn trascritte per due chitarre da Carulli; ma la ricchezza dell’invenzione melodica (con temi inseriti a sorpresa nell’esposizione e nello sviluppo della consueta forma-sonata), la rapidità del ritmo armonico e la varietà dei modelli di scrittura, lo allontanano dal modello classico. Nel movimento lento il carattere di Romance è suggerito dalla melodia ampia e flessuosa; la breve sezione di contrasto in minore è sorprendentemente rapida e convulsa. Il tema del Rondò è folgorante, con i due strumenti che sembrano rincorrersi fra di loro, fra spunti ritmici incalzanti e armonie costruite su una scala cromatica discendente. Questo brano richiede agli esecutori una grande scioltezza tecnica, e la capacità di trarre dagli strumenti antichi tutta la varietà di timbri ch’essi possono produrre.

Le trascrizioni operistiche di Mauro Giuliani appartengono all’ultimo periodo creativo, quando, lasciata Vienna dove aveva fatto fortuna conquistando la stima di Beethoven, Hummel e Moscheles, era rientrato in Italia, stabilendosi prima a Napoli e poi a Roma. Queste trascrizioni in genere venivano prodotte per dare la possibilità a chi aveva assistito a

un’opera in teatro di riprodurre in casa i pezzi più famosi, suonandoli su uno strumento familiare. Giuliani fa ben di più: trasferisce gli effetti orchestrali di queste sontuose sinfonie operistiche nel dialogo serrato fra i due strumenti. La trascrizione si rivela un indicatore sensibilissimo dei mutamenti del gusto: così accanto alla sinfonia del Barbiere di Siviglia compare quella del Pirata, l’opera che nel 1827 aveva rivelato il genio di Bellini. La trascrizione di questa Sinfonia, così diversa da quelle rossiniane e percorsa da un nuovo spirito romantico, fu pubblicata da Ricordi nel gennaio del 1829, l’anno della morte di Giuliani.

Fernando Sor si forma nella scuola del monastero di Monserrat, vicino a Barcellona, dove impara ad amare i modelli classici. I brani per due chitarre furono scritti principalmente per le sue esibizioni concertistiche in duo a Parigi prima con Dionisio Aguado, poi con Napoléon Coste. Anche quando il brano ha un esplicito intento didattico, come avviene nell’Encouragement in cui la parte della prima chitarra è riservata all’allievo e quella della seconda al maestro, la bellezza delle linee melodiche e l’equilibrio delle parti contribuiscono a formare un piccolo capolavoro. La “nobile semplicità” è un requisito dello stile classico e si ottiene solo con una grande abilità compositiva. Benché nato in Catalogna e costretto a lasciare la Spagna con la Restaurazione, l’elemento spagnolo è quasi assente nella musica di Sor. Fa capolino nell’ultimo movimento della Fantaisie op. 54 bis, nel quale è prescritto l’uso del rasgueado. Questo brano fu composto intorno al 1833 e risente della temperie romantica che aveva risvegliato la curiosità verso gli stili nazionali. Anche un compositore aristocratico come Sor non può sottrarsi ai richiami della moda: la danza stilizzata che conclude la Fantaisie è costruita intorno ad alcuni elementi folklorici accuratamente filtrati e purificati. Quel che più colpisce è il crescendo trascinante che porta alla conclusione, sfruttando i rasgueados, le ripetizioni melodiche e il ritmo incalzante.

Carlo Lo Presti Definiti dal volume di storia della chitarra The Classical Guitar (1994) come massimi specialisti del repertorio ottocentesco eseguito con strumenti originali, Claudio Maccari e Paolo Pugliese dal 1990 propongono, con chitarre d’epoca, il linguaggio musicale del periodo classico e romantico e si esibiscono in tutto il mondo, suonando e tenendo masterclass in sale prestigiose come la Carnegie Hall di New York, la Royal Academy di Londra, la Yale University negli Stati Uniti, il Performing Arts Centre di Sidney, l’Auditorium Parco della Musica di Roma. Hanno inciso le opere complete per due chitarre, chitarra sola e chitarra con orchestra dei principali autori dell’epoca. Nel 2003, la rivista italiana «Amadeus» ha dedicato loro un numero speciale con la pubblicazione dei Concerti per chitarra e orchestra di Mauro Giuliani incisi, per la prima volta in tempi moderni, con strumenti originali e nella loro versione integrale. Fra i numerosi artisti con cui hanno lavorato si ricordano John Williams, Malcolm Bilson e Piera degli Esposti.

Il loro Giuliani: Complete Works for guitar duo ha vinto il premio “Chitarra d’oro” quale miglior disco del 2007.