Venerdi 6 ore 17 oft

Torino Milano Festival Internazionale della Musica 04 _ 21 settembre 2013 Settima edizione

Settembre Musica

Torino Conservatorio Giuseppe Verdi

Orchestra Filarmonica di Torino Sergio Lamberto maestro concertatore Ugo Favaro corno

VenerdĂŹ 06.IX.2013 ore 17

Galuppi Mozart Pärt Haydn

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Baldassarre Galuppi (1706-1785) Sinfonia “della serenata” in fa maggiore Allegro Andante Allegro Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) Concerto per corno e orchestra n. 2 in mi bemolle maggiore KV 417 Allegro maestoso Andante Rondò Arvo Pärt (1935) Orient & Occident per archi Franz Joseph Haydn (1732-1809) Sinfonia in la maggiore Hob. I:65 Vivace con spirito Andante Minuetto e Trio Finale: Presto Orchestra Filarmonica di Torino Sergio Lamberto, maestro concertatore Ugo Favaro, corno

In collaborazione con Orchestra Filarmonica di Torino

B

aldassarre Galuppi, detto il Buranello, acquisì fama internazionale (Caterina II lo volle alla corte di Pietroburgo) e duratura grazie alla sua copiosa produzione di melodrammi seri e giocosi – questi ultimi soprattutto su libretti di Goldoni. La forza innovativa del compositore veneziano viene dall’approfondimento psicologico sottolineato dall’orchestrazione e dall’inclinazione alle inflessioni patetiche e sentimentali, prefigurazione del periodo classico; temi cantabili ma netti, chiari, ritmicamente incisivi, sono il tratto saliente dello stile del musicista, che si distingue per questo impressionismo ritmico, tipico dei suoi tempi rapidi di derivazione clavicembalistica.

Mozart scrisse quattro concerti per corno; a quell’epoca questo strumento era ancora trascurato, ma nelle eleganti opere mozartiane, dedicate al virtuoso e amico Ignaz Leutgeb (vittima di scherzose villanie da parte del musicista, come la pesante dedica a un “asino, bue e ignorante”), il corno finalmente acquista una posizione di rilievo. Il Concerto in mi bemolle maggiore KV 417 mette alla prova il valore tecnico e la forza di espressione dell’interprete, soprattutto nell’Allegro maestoso iniziale e nel Rondò conclusivo che, secondo la prassi di allora, evoca fanfare di caccia; il malinconico Andante centrale invece è lirico e cantabile. Tutte le risorse dello strumento sono messe in risalto, per prima la bella sonorità; anche la scelta di irrobustire l’orchestra con altri due corni oltre al solista rivela la volontà di superare la consueta dimensione decorativa che avevano questi ottoni nel Settecento.

Orient & Occident di Arvo Pärt interpreta genialmente il complesso rapporto tra le culture occidentale e orientale affidandone la rappresentazione a uno spasmodico contorcimento senza pace dell’orchestra, in un contesto di melodie che non decollano, movimenti implosi, silenzi improvvisi. La forza vibrante che sostiene tutta la composizione, che è in relazione con il dissidio situato nella struttura orchestrale, non esplode, diversamente da quanto sarebbe necessario avvenisse.

La Sinfonia in la maggiore n. 65 di Haydn inizia con tre accordi declamatori ai quali segue una risposta di carattere lirico; la struttura si avvicina di più a quella dell’ouverture italiana che alla forma-sonata, anche perché il primo tema non compare nella ricapitolazione. Il secondo movimento, Andante, potrebbe essere stato concepito come musica di scena per uno spettacolo teatrale, è stato ipotizzato per un Amleto; il Minuetto è ritmicamente complesso, passando dal 3/4 al 4/4, e la medesima complessità di ritmo compare nel Trio in tonalità minore. Il Finale è un pezzo “di caccia” che ricorda la Sinfonia n. 73.

Monica Rosolen

L’Orchestra Filarmonica di Torino è nata nell’aprile 1992, dopo una decina d’anni di attività sotto la denominazione di Filarmonici di Torino.

Dal 1993 realizza presso il Conservatorio di Torino una propria stagione sinfonica, che dall’anno 2005-2006, dopo l’arrivo di Nicola Campogrande alla direzione artistica, è concepita in modo che ogni concerto sia un “evento speciale” sviluppato attorno a uno specifico tema.

La sua attività si è svolta in Italia, Francia, Svizzera, Spagna, Belgio, Estremo Oriente e ha visto la realizzazione di numerose collaborazioni con prestigiosi direttori, tra i quali Aldo Ceccato, Sergiu Celibidache, Victor Dubrovsky, Carlo Maria Giulini, James Levine, Giuseppe Patané, Gennadij Roždestvenskij, Thomas Sanderling, Marcello Viotti, Francesco Cilluffo, Silvia Massarelli, Christian Benda – primo direttore ospite della formazione – e con solisti di fama mondiale, tra i quali Boris Belkin, Andrea Bocelli, Walter Boeykens, Maurice Bourgue, Michele Campanella, Bruno Canino, Olivier Charlier, Daniele Damiano, Thomas Demenga, Rocco Filippini, Laura De Fusco, Cecilia Gasdia, Eugene Istomin, Alexander Lonquich, Antonello Manacorda, Francesco Manara, Shlomo Mintz, Boris Petrushansky, Ruggero Raimondi, Jean-Pierre Rampal, Marco Rizzi, Mstislav Rostropovič, Maxim Vengerov, Massimo Quarta, Enrico Dindo.

Nel giugno 2013 l’Orchestra è stata inoltre protagonista, insieme all’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e al Coro del Teatro Regio, del primo Festival Beethoven organizzato dalla Città di Torino: nella splendida cornice di piazza San Carlo ha proposto i più bei Concerti di Beethoven collaborando con solisti quali Massimo Quarta, Roberto Cominati, Anna Kravtchenko, Andrea Lucchesini, Leonora Armellini e con il Trio Johannes.

Le incisioni dell’Orchestra Filarmonica di Torino riguardano principalmente la musica strumentale, con alcune incursioni in campo operistico.

Per la prossima stagione, al via a ottobre 2013 presso il Conservatorio di Torino, l’Orchestra collaborerà con solisti e direttori del calibro di Emanuele Arciuli, Francesco Cilluffo, Claudia Barainsky, Arttu Kataja, Alessandro Cadario, Federico Maria Sardelli, Andrea Rebaudengo, Philippe Graffin, Ula Ulijona Zebriunaite, Ivano Battiston, Christian Benda.

Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.oft.it

Sergio Lamberto è stato primo violino solista dell’Orchestra Haydn di Trento e Bolzano, dell’Orchestra da Camera di Torino, dell’Orchestra Sinfonica Abruzzese e dal 1991 ricopre lo stesso ruolo nell’Orchestra Filarmonica di Torino. È il violinista del Trio di Torino con il quale ha vinto il primo premio di musica da camera al Concorso Internazionale “Viotti” di Vercelli edizione 1990, il secondo premio all’International Chamber Music Competition di Osaka e il secondo premio al Concorso Internazionale di Trapani.

Con il Trio di Torino ha suonato nell’ambito dei più importanti festival e per le più prestigiose associazioni musicali in Italia, Austria, Germania, Svizzera e Giappone, effettuando inoltre numerose incisioni discografiche. È primo violino concertatore de Gli Archi dell’Orchestra Filarmonica di Torino con i quali ha tenuto concerti nelle più prestigiose sedi italiane, collaborando con solisti quali Anna Kravtchenko, Giampaolo Pretto, Chloë Hanslip, Leticia Moreno, Liza Ferschtman, Mihaela Martin, David Geringas, Isabelle van Keulen, Robert Cohen, Filippo Gamba, Emanuele Arciuli, Enrico Bronzi, Simonide Braconi, Giuseppe Albanese.

Recentemente è stato preparatore dei primi violini presso l’Orchestra Giovanile Italiana a Fiesole. Dal 1982 è docente di violino presso il Conservatorio di Torino.

Ugo Favaro, diplomatosi nel 1987 con il massimo dei voti, ha collaborato con varie formazioni orchestrali e cameristiche nazionali ricoprendo il ruolo di solista e primo corno. Ha vinto il primo premio al Concorso di musica da camera della città di Genova e il primo premio al Concorso “Zoppi” della Città di Asti.

Nel 1998 ha fondato il Quintetto d’ottoni Pentabrass del Teatro Regio di Torino, con cui organizza festival e masterclass. Ha inoltre all’attivo due pregevoli incisioni realizzate a New York e presentate per i Grammy Awards. Dal 2010 si esibisce con l’European Brass Orchestra, formazione di ottoni patrocinata dalla Comunità Europea che opera in ambito internazionale.

Dal 1988 ricopre il ruolo di primo corno presso l’Orchestra del Teatro Regio di Torino e ha collaborato in ambito cameristico con artisti quali Antonio Ballista, Bruno Canino, Gianluca Cascioli e Alexander Lonquich. È interessato all’utilizzo dello strumento in ambiti non classici come il jazz e la musica contemporanea sperimentale; ha collaborato inoltre per incisioni e concerti di musica leggera con Mina, Claudio Baglioni, Riccardo Cocciante, Andrea Bocelli e con jazzisti come Furio Di Castri, Emanuele Cisi, Stefano Bollani, Herbie Hankock ed Enrico Rava.

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Bruno Genero e allievi del Cons. Giuseppe Verdi di Torino, MITO per la città, Torino 2012, Ph. Michele D’Ottavio - MITO SettembreMusica©

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