Promemoria, numero 4

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soldatini ma con i dinosauri, ho imparato a leggere prima di andare a scuola. Ho studiato in conservatorio violino e viola (e pianoforte complementare), ho fatto un paio di anni di scuola d’arte (metalli ed oreficeria), e fino all’ultimo giorno di scuola non ho mai studiato nei libri di testo. Sapevo solo quello che riuscivo ad assimilare durante le lezioni. Anche a violino, ho superato l’esame di quinto senza avere studiato i pezzi. Invece di studiare mi piaceva andare a cercare i fossili con mio padre, con mio zio e con un mio amico soprannominato “Bolla”. I fossili, soprattutto, li studiavo; quando trovavo un pezzo volevo sapere quale fosse il suo nome scientifico. Un particolare tipo di pesce fossile ha attirato l’attenzione di uno scienziato americano, il quale venne a casa mia per studiarlo. Scoprì che il pesce era di una specie nuova e la battezzò Frigocanthus Stroppanobili, ed io lo donai al museo di storia naturale di Verona (dove ero molto amico del fu direttore Lorenzo Sorbini). Successivamente trovai anche una libellula nel giacimento di Monte Castellaro: nuova specie anche questa, e fu battezzata Italolestes Stroppai. La Libellula e tutti gli altri fossili li donai all’allora costituendo Museo Paleontologico di Fiorenzuola di Focara (dove sono amico della direttrice Nicoletta Bedosti). Contemporaneamente ho sempre raccolto materiale cartaceo da aggiungere a ciò che avevo già di famiglia. Ho avuto esperienze di illustratore, attore d’improvvisazione, fotografo, orefice, incisore di musica e copista per il Rossini Opera Festival.

Il mio avatar? Ovviamente il Conte Carlo Emanuele Montani (17471818), tra le mie carte c’è una parte del suo archivio. Ora sto lavorando per pubblicare le sue Memorie Istoriche Ecclesiastiche e civili della Città di Pesaro e suo Territorio”, in passato pubblicai Primo a Pisauro Lapide, studio controcorrente sul Lucus Pisaurensis, che alcuni hanno tentato di oscurare solo perché non in linea con le loro idee. Ho in cantiere un altro studio sempre sul Lucus, e un altro ancora sull’anfiteatro di Pesaro, non tutti sanno che anche noi pesaresi ne avevamo uno. Un piccolo Colosseo. Mi piace l’arte, e la musica. Ascolto principalmente Chopin, ma anche tutti gli altri musicisti. Mi piace il teatro, girare l’Italia, passeggiare in montagna e il vino rosso che fanno qui a Montegaudio, vicino a casa mia. Sono sposato, mia moglie è musicista, suona il pianoforte, il clavicembalo e l’organo. Di tanto in tanto organizza dei concerti nella chiesa di Farneto, chiesa che ha contribuito economicamente a restaurare. Non mi piace la politica, non mi piace il gossip, non mi piacciono i programmi tipo Grande fratello o L’isola dei famosi. Penso che non ci sia da aggiungere altro, che dici? Silvio Picozzi Gabriele, sei grande!! Claudio Zidolani Complimenti Gabriele! quindi per l’anfiteatro la zona dell’ex Bramante che sembra indicare il medaglione-Sforza non ti convince! Archivio > Claudio Tu costruiresti un anfiteatro sulla sabbia o sulla spiaggia? I romani non avrebbero neanche rischiato una cosa del genere! Se guardi il medaglione originale, quella struttura non assomiglia neanche lontanamente ad un anfiteatro! Luca Acacia Scarpetti Cosa c’è dietro Archivio Stroppa Nobili? Eleganza, sobrietà, tenacia, saggezza, modestia, laborosità, insomma uno che “se incontra il buddha per la strada, lo uccide!” perché ha il suo stile! Continua così!

Hanno partecipato Luisa Majone, Luca Acacia Scarpetti, Ester Arceci, Enrico Cecchi Ella Coccioni, Franco Cucchi, Giuseppe Frulli, Marco Gerunzi Momo Girfalco, Alberto Nobili, Silvio Picozzi,Valeria Poliseno Maria Grazia Tacchi, TeleGianna, Barbara Verni, Claudio Zidolani e, naturalmente, Gabriele Archivio Stroppa Nobili Tra il 21 aprile e il 5 maggio 2012 circa 1.500 persone hanno visualizzato i contenuti legati all’evento Facebook Intervista ad Archivio Stroppa Nobili; nel settembre 2012 alcuni dei partecipanti, tra i quali lo stesso Gabriele Stroppa Nobili, sono stati invitati a raccontare la loro esperienza di collezionisti e appassionati di storia locale nell’ambito dell’iniziativa La stanza dei ricordi, esposizione e conversazioni svoltesi a Pesaro nell’ambito del progetto Pesaromemolab, curato da Cristina Ortolani.

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