L'anima, il cibo. A tavola con un paese

Page 1

l’anima, il cibo.A tavola con un paese Belvedere Fogliense di Tavullia, Primavera 2005. L’Amministrazione comunale promuove presso gli abitanti una raccolta di testimonianze e documenti, attraverso i quali realizzare una mostra e successivamente un volume, per festeggiare la fine dei restauri del castello, protrattisi in verità piuttosto a lungo. Senza che nessuno lo chieda o lo decida, si finisce per ‘fare base’ nel cortiletto di casa Bartolucci, da Teo e la Ida. I pomeriggi sotto il pergolato si moltiplicano, ad attenderci ci sono sempre una torta, dei pasticcini, una crostata, accompagnati da un tè o da una crema di limoncello capaci di sciogliere ogni incertezza di quelle donne tra loro diversissime, radunate intorno al tavolo che sempre di più si affolla di vecchie foto. Da subito si sente che non è questione di carta stampata, che la mostra, il libro devono essere veicolo di qualcosa d’altro. Le case allineate su via Parrocchiale hanno le chiavi infilate nella porta, molte porte anzi sono aperte sempre, e c’è chi dalla finestra si affaccia e ti offre un caffè. Dalla casa verde una signora esce col passo di chi non ha tempo da perdere, va verso il cimitero: ho pronti i ciambelloni, se vuole entrare, signorina. Ma no, grazie, non si disturbi... beh, almeno prenda due pastine [intende biscotti, come gli anziani di queste parti]: sa, i wafer li compro dalla Emma per i miei nipoti, si mangiano facile, veh, basta spezzarli, li prenda, così li tiene da parte per la merenda. Voi ragazze d’oggi lavorate sempre, non avete neanche il tempo per mangiare. Il tempo per mangiare. Il tempo, tout-court. Nel frattempo le fotografie compongono il loro mosaico, pochi sono gli

spazi che restano bianchi, gli archivi e i cassetti restituiscono disegni, parole, oggetti desueti, tutto insieme fa proprio una bella figura, manca solo la rocca, e il ritratto di Montelevecchie è quasi pronto. Ma per far festa a un posto così non basta ‘mostrare’. Bello è provare a ‘vivere’ un’atmosfera che per natura sembra votata all’accoglienza. E allora, una sera di Settembre, magari con un po’ di improntitudine, si butta là una proposta: perché non invitare tutti a cena, far assaporare (toccare con mano, assaggiare, sperimentare) il genius loci di Belvedere, quella particolare attitudine all’incontro senza troppi complimenti, il gusto di un paese? L’idea di conoscere un paese passando dalla cucina, luogo dell’anima prima ancora che del cibo, alla fine ha la meglio sulla iniziale diffidenza (ma si va a casa di uno sconosciuto? e loro come fanno a sapere che siamo persone perbene?). Il primo anno siamo tutti trepidanti, poi la voce si sparge e gli ospiti cominciano ad arrivare anche da fuori provincia, in cinque edizioni solo uno su trecento si è presentato a mani vuote, solo uno su trecento ha dato forfait senza avvisare. Vorrà forse dire che la gentilezza, la buona creanza tengono ancora nonostante tutto? Tre libri di diverso peso sono nati dall’esperienza delle cene ‘in famiglia’, e questa mostra - tutta l’edizione 2011 della festa, in realtà - prova a inventarne un altro, ampliando uno spunto accennato sin dal 2005 e approfondito nel 2009 con l’Album di Un paese e cento storie che, accanto alle immagini delle prime tre edizioni della festa, pubblicava ricette e ricettari delle Famiglie di Belvedere. La raccolta di ricette allarga lo sguardo, e chi vorrà partecipare troverà alla fine di questo percorso tutte le informazioni. Per adesso, dunque, grazie di nuovo a tutti coloro i quali da sei anni realizzano il piccolo miracolo di Un paese e cento storie, e buona lettura. Cristina Ortolani p.s. Sul tavolo trovate carta e penna, per segnarvi i segreti delle cuoche e dei cuochi che già hanno aderito al progetto

L’Anima, il Cibo. A tavola con un paese. Ricette da vedere e da pensare ricerche, testi e immagine Cristina Ortolani

la festa del cibo e dell’accoglienza di Belvedere Fogliense

con la collaborazione di Pro Loco Fogliense AVIS - Tavullia

Provincia di Pesaro e Urbino

Comune di Tavullia


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.