Nazareno De Santis | Mistero in 4 atti

NAZARENO DE SANTIS

MISTERO IN 4 ATTI

PROMOSSO DA:

DIOCESI D I LATINA-TERRACINA SEZZE-PRIVERNO

COMUNE D I SERMONET A

Nazareno De Santis Mistero in 4 atti a cura di Ilaria Monti

19 dicembre 2021 - 22 gennaio 2022 Museo Diocesano di Sermoneta con installazioni presso: Museo dell’Abbazia di Valvisciolo Palazzo Caetani, Bassiano Chiesa di Sant’Oliva, Cori Allestimento: Nazareno De Santis Ferruccio Pantalfini Fotografie: Marco Zanotti Copertina: Giuseppe de Gregorio DIALOGHI CONTEMPORANEI

PATROCINIO:

COMUNE D I COR I

MUSEO DELL’ABBAZI A DI VALVISCIOL O

Si ringrazia la Diocesi d i Latina-Terracina-Sezze d i Priverno e i l Museo Diocesano per aver ospitato questa mostra, la Sindaca di Sermoneta Giuseppina Giovannoli per aver sostenuto il progetto, l’amministrazione comunale di Cori che, insieme a Vincenzo Scozzarella, direttore del Museo dell’Abbazia di Valvisciolo e del Museo delle Scritture Aldo Manuzio di Bassiano hanno reso possibile la creazione di un itinerario tra i Monti Lepini, e infine Ferruccio Pantalfini per la preziosa collaborazione.

Come Amministrazione comunale abbiamo sposato con piacere la proposta di organizzare a Sermoneta l a mostra d i Nazareno D e Santis “Mistero i n 4 atti”, sostenendola e inserendola all’interno del nostro cartellone di eventi Natale a Sermoneta. Mi mende orgogliosa sapere che ha scelto Sermoneta per la sua prima personale in provincia di Latina, dopo anni di attività svolte in Italia e all’estero.

Una mostra che va ad animare un luogo ricco di arte come il Museo Diocesano di Sermoneta.

Di “Misteri” Sermoneta è piena: dalle leggende sul fantasma nel Castello Caetani, ai segni lasciati dai Templari sparsi nel borgo, fino al Sator dell’Abbazia di Valvisciolo.

Antichi retaggi che diventano essi stessi arte. Eppure Sermoneta non è solo storia. Il Borgo si presta alla sperimentazione di forme artistiche moderne, incastonate nel contesto medievale: il “Festival del Tempo” e “Le vie dell’acqua” sono solo l e ultime mostre “moderne” i n ordine di tempo a essere state ospitate negli ultimi mesi nel borgo, segno che la storia della nostra Città, i suoi vicoli, i monumenti, l’architettura e in generale il contesto culturale sono fonte di ispirazione continua.

Come Amministrazione siamo ben felici d i incoraggiare l’arte i n ogni sua espressione, c he si accompagna alla valorizzazione dell’arte classica: quest’anno è il 500esimo anniversario della nascita di Girolamo Siciolante, pittore manierista conosciuto nel mondo come “Il Sermoneta” e sono i n corso iniziative, visite e conferenze per far conoscere un genio del suo tempo, c he proprio a Sermoneta h a lasciato testimonianze importanti, una delle quali ospitate proprio all’interno del Museo Diocesano.

Accogliere e sostenere iniziative culturali è uno degli obiettivi dell’Amministrazione che ho l’onore di guidare: le attività artistiche sono “strumenti che favoriscono la crescita dei cittadini”, come si legge nello statuto del Comune d i Sermoneta, c he è città della musica, città del cinema ma soprattutto città d’Arte. L’arte ci aiuta a superare le differenze sociali, l’arte ci rende liberi.

Giuseppina Giovannoli Sindaco di Sermoneta

Il Mistero in quattro atti di Nazareno De Santis - dopo la mostra Tony Di Nicola, sculture e rilievi, inaugurata nel 2018 - rappresenta il secondo confronto tra il patrimonio artistico antico della collezione permanente del Museo Diocesano di Sermoneta e la produzione contemporanea. Nel testo di presentazione del catalogo della mostra di Di Nicola, concludevo con parole che oggi, durante questa terribile pandemia che ci ha resi ancora più fragili, appaiono maggiormente significative: In una società fluida e priva di punti di riferimento certi, in questi tempi “tristi” in cui l’uomo, perse le sicurezze di fede, etiche, sociali ed economiche, disorientato vede nell’altro e nel diverso un nemico da respingere, è evidente come un museo debba proporre – nel suo specifico – una strada diversa da percorrere. Il percorso della generosità, del coraggio e, appunto del dialogo tra apparenti opposti.

Sono sicuramente apparenti opposti Dio e l’uomo, l’arte sacra e l’arte laica, l’arte antica e l’arte contemporanea, la trascendenza e l’esistenza, il silenzio delle opere e le parole scritte (anche le presenti) e dette e quindi tra ciò che è spiegabile e appunto il Mistero. E ciò che permette di avvicinare gli opposti è il dialogo.

Il Museo d’arte sacra - con opere che testimoniano un passato artistico illustre tessuto di Bellezza, Fede, Storia e delle storie dei loro artefici - si apre al presente, all’esistenza di un artista, alle sue emozioni e ai suoi vivi desideri, alla sua rigorosa e onesta ricerca formale di un senso e di un significato alla vita.

Il Museo diventa lo spazio in cui si specchiano le prospettive, gli scorci, le scacchiere e i labirinti delle opere esposte. Il luogo reale e gli spazi dipinti assumono la funzione di una fenditura, uno “scomodo” passaggio a cui tutti sono invitati ad affacciarsi per vedere cosa c’è oltre il muro dei nostri limiti fisici e di pensiero. Una finestra attraverso la quale l’uomo può intravedere l’Invisibile.

Dio si è rivelato all’uomo attraverso il Figlio, lo ha creato a sua immagine. Ci ha lasciato un’orma silenziosa ma quell’impronta, come l’opera di un artista, lega l’uomo e la sua esistenza terrena al Mistero.

Ferruccio Pantalfini Incaricato del Museo Diocesano d’Arte Sacra di Sermoneta

Il rito e l’enigma dell’arte Dal Maestro di Castelseprio a Duccio, da Simone Martini a Felice Casorati, a Jackson Pollock e Marina Abramovich, gli artisti e le artiste di ogni tempo hanno espresso attraverso le proprie creazioni la loro contemporaneità, il loro vivere e raccontare il presente. Lo hanno fatto con il linguaggio e la cultura del loro tempo, ora intrisa di spiritualità, ora di raziocinio illuminista, di magico realismo e profonda interiorità.

Così è per Nazareno De Santis, che nel mettere in scena il suo Mistero in 4 atti ha scelto la storica sede del Museo diocesano d i Sermoneta, con “incursioni” nel Museo dell’Abbazia di Valvisciolo, nel Museo delle Scritture d i Bassiano (presso l a Sala dei Ricevimenti nel Palazzo Comunale) e nella medievale chiesa di Sant’Oliva a Cori.

L’artista ci invita a un viaggio presso luoghi intrisi di storia, profondamente identitari del territorio lepino e propone un nuovo dialogo tra passato e presente. Tra le moderne opere e quelle dei luoghi che le ospitano, De Santis va alla ricerca di una relazione che superi il divario cronologico e l’apparente contrasto linguistico. Stabilisce un moderno colloquio, una conversazione – nella classica accezione d i incontro – che proprio sulla contemporaneità costruisce una feconda relazione. Nel reciproco dare e ricevere - suggestioni, stimoli, visioni, significati - i dipinti e le installazioni odierne ne assumono di nuovi, inaspettati, si storicizzano e attualizzano il passato.

Mistero in 4 atti è un cammino che non porterà il visitatore alla rivelazione dell’Enigma, che per sua natura è insondabile e non comprensibile dall’umano intelletto, ma condurrà alla scoperta di nuovi luoghi e di una nuova storia.

Vincenzo Scozzarella Direttore del Museo dell’Abbazia di Valvisciolo Direttore del Museo della Scrittura di Bassiano

Il mistero come un multiverso d i ipotesi e possibilità accompagna l a storia dell’uomo. Per definizione è mistero ciò che esula dalle nostre capacità di comprensione razionale, ciò che ci lascia incerti o perplessi davanti infinite e rinnovate domande. La Teologia cattolica, ad esempio, intende per mistero l’oggetto di una fede in una realtà che la ragione non comprende. È mistero ciò che resta occulto e segreto. A tal proposito, l’utilizzo originario in ambito greco e latino del termine mystérium connette l a parola alla realtà iniziatica del rito e dei suoi oggetti di culto.

Questi e altri i riferimenti contenuti nei Misteri di Nazareno De Santis che, come mettendoci in mano un mazzo di chiavi (di lettura e di porte immaginarie), ci lascia entrare in un immaginario sottile, che pure riesce a sprofondare dal presente a un tempo delle origini, sconfinando tra la dimensione micro e macrocosmica del pensiero e dell’esistenza.

In un tempo di iperdescrittivismo e ipercomunicazione verbale e visiva, digitale e analogica quale quella in cui il contemporaneo ci immerge,

il mistero è ciò che tace.

Allora, l a scelta d i De Santis d i sostituire nel lessico della propria pratica artistica i l termine “mistero” al più comune “opera”, nasconde una scelta, o semplicemente un’esigenza di silenzio, che può risultare in controtendenza rispetto alla retorica spiegazionista di certa critica d’arte, la quale spesso dice anche troppo, o troppo oscuramente. Che sia una scultura, una tela dipinta, un’installazione, o che sia un’immagine digitale quale un meme, l’opera è Mistero.

Davanti a l mistero-opera d i De Santis, chi osserva è chiamato a decifrare una serie codici e simboli universalmente riconoscibili: gli elementi della geometria sacra, gli spazi e le architetture del labirinto e degli antichi luoghi di culto – i chiostri, le arcate, la statuaria classica e pagana – fino ad arrivare agli emoticons di Whatsapp come nuove icone del nostro tempo. La mente e lo sguardo si confrontano così con un linguaggio metacontemporaneo, ironico e drammatico allo stesso tempo, attraverso con cui l’artista metta i n scena allusioni e significati che giocano a perdersi e confondersi nella molteplicità di spazi e tempi racchiusi nell’opera. Da qui il titolo della mostra, Mistero in 4 atti, che guarda alla drammaturgia e alla messa in opera di una narrazione dove si incontrano la storia personale dell’artista e storie collettive e condivisibili, dove il gioco si

Ilaria Monti Storica dell’Arte

Mistero in 4 atti

mescola a matrici concettuali, e dove infine lo spazio vissuto si stratifica, nascondendosi, nello spazio dipinto. In quest’ultimo, le prospettive, gli scorci, le scacchiere e i labirinti appaiono come luoghi e percorsi fuori dal tempo, ed echeggiano temi e questioni metafisiche sulla natura essenziale ed enigmatica del mondo, dell’uomo e dell’arte.

Nel 1928 Jean Cocteau scrisse un raccolta di aforismi e frammenti sull’arte e in particolare sulla pittura Metafisica, intitolata Mistero laico. Un titolo curioso e ossimorico, e una fortunata coincidenza per riflettere oggi, di nuovo, su un mondo in cui si pretende di spiegare tutto e che raramente lascia spazio al sospetto. La pittura, invece, può e deve essere in grado di inventare nuovi paesaggi e spaesamenti. E forse è proprio questo spaesamento che l’artista ci invita a sperimentare prendendo parte ad un vagabondaggio tra l e opere i n mostra e quelle da lui lasciate come tracce e contaminazioni in altri luoghi significativi del territorio dei Monti Lepini: l’Abbazia di Valvisciolo, lo storico Palazzo Caetani di Bassiano, e la Chiesa di Sant’Oliva a Cori, luoghi ricchi di spiritualità e di storia. Siamo tutti invitati a seguire i l percorso che D e Santis articola dentro, fuori e intorno alle opere, siamo invitati a stupirci e a restare interdetti davanti a simboli e codici che sembrano familiari solo se collocati nel contesto in cui siamo abituati ad incontrarli. Siamo invitati a non farci domande oppure a farcene troppe davanti ad opere che nascono per attivare cortocircuiti iconografici attraverso immagini e riti quotidiani in cui tutti, almeno una volta, possiamo riconoscerci.

Mistero n.1

Mistero n.6 bi s

Mistero n. 2

Mistero n. 7

Mistero n. 3

Mistero n. 8

Il circo della serenità tecnica mista su tela 85x105 cm 2018 Giro d'Europa tecnica mista su tela 80x74 cm 2018 Il bluff di picche tecnica mista su tela 77x69 cm 2018

Dove, come, quando tecnica mista su tavol a 80x70 cm 2019

Ritratto di famigli a acquaforte, acquatinta 50x50 cm 2020 L_ b_ _ _ a d_ T_ _ _ _ _ n tecnica mista su tel a 60x60 cm 2020-2021

Mistero n. 9 Mistero n. 4 ?

Il centrino scomparso tecnica mista su tel a 104x104x104 cm 2019

Mistero n. 5

Mistero n.10

L’enigma del David tecnica mista 80x80 cm 2019

Quella notte a BRA tecnica mista su tel a 75x115 cm 2020

Chiesa di Sant’Oliva, Cori

Scioglimento di Madri, 1di 5 Mistero n. 6

Il tesoro di Bussana Vecchia performance documentazione fotografica 2019

Mistero n.11

Il Signor M.C . tecnica mista su tela 15x45 cm 2020

scultura 2016

Palazzo Caetani, Bassiano

Museo dell’Abbazia di Valvisciolo

installazione 2015

scultura 2015

Portate Avanzat e

Obses

Nazareno De Santis (Latina, 1987), artista multidisciplinare, s i è formato presso l e Accademie d i Belle Arti di Frosinone e Roma. La sua ricerca artistica si nutre di contaminazioni tra le tecniche artistiche e concetti e temi interdisciplinari, in particolare antropologici, filosofici e di teologia.

Nel 2014 viene selezionato tra i migliori 15 artisti della decima edizione di Paratissima Torino; anno in cui fonda “Madre”, Collettivo d'Arte Contemporanea per la valorizzazione di artisti e di spazi culturali periferici, attivo fino al 2919 con numerose mostre e residenze artistiche in Italia e all’estero.

Dal 2015 intraprende una collaborazione con la storica stamperia romana “Il Feltro” di Piero Cesaroni.

Nel 2017 partecipa alla mostra Il nuovo volto della Pop Art. Dagli Anni ’60 al Contemporaneo”presso il Palazzo Mathis di Bra. Dal 2019 collabora con “Italian Art” occupandosi della promozione degli artisti italiani all'estero.

Nel 2020 fonda insieme ad altri artisti i l gruppo “A.A.” con cui, attraverso l a redazione e la diffusione del manifesto del Metacontemporaneo, prosegue l’impegno e l a cooperazione artistica in territori marginali rispetto al sistema dell’arte.

Le sue opere sono presenti in collezioni d'arte pubbliche e private.

Il 5° atto è la presenza

un atto di fede

L’associazione minima ringrazia tutte e tutti coloro che hanno contribuito a sostenere il progetto

© minima, 2021 Finito di stampare nel mese di dicembre 2021 su PressUP

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MISTERO IN 4 ATTI