Pr7-Gie

ANNO XXXVIII - n.3 aprile 2016

energy lab Efficienza energetica

Tagliare i costi con monitoraggio e misurazione

Lezioni di domotica H&B Automation

segreti e trucchi per impianti a regola d’arte

il mercato riparte dai led puntare tutto su sorgenti luminose efficienti e sulla gestione intelligente degli impianti: questi i temi chiave emersi nell’edizione 2016 di light+building. l’abbiamo passata in lungo e in largo per voi

smart box Attrezzi digitali

tutti i software per lavorare meglio (e meno)

Dai luce al tuo impianto

reportage esclusivo da francoforte

l’INSTALLATORE tecnico

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1. Spelare il cavo e preparare il conduttore PE.

Distribuzione dell’energia semplice e veloce, anche in luoghi dove la velocità di cablaggio è essenziale.

2. Inserire i fili nel dado e fissarli nelle guide contrassegnate (1,2,3…).

Robuste soluzioni Plug and Play che consentono una rapida connessione, anche per generatori eolici.

3. Tagliare a livello le estremità dei fili.

4. Posizionare il cavo sull’inserto portacontatti e stringerlo.

Il collegamento delle luci in campo è rapido e semplice, e non è necessario aprire la custodia.

5. La chiusura è garantita dallo scatto del cavo una volta raggiunta la posizione finale.

La solida struttura e la resistenza alle temperature elevate rendono i passaparete QPD adatti anche per i dispositivi nel settore dell’infrastruttura logistica.

6. Il cavo viene collegato in modo rapido, semplice e senza utensili.

ANNO XXXVIII - n.3 aprile 2016

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4 editoriale

daniele bonalumi

A ogni installatore la sua domotica.

E il suo mercato...

Da MCE a Light+Building, le ultime settimane hanno offerto una interessante panoramica di settore, tra tendenze e innovazioni.

Si sta delineando un nuovo modo di fare home automation, dove semplificazione è la parola chiave

c

hi ha fatto un giro a MCE - Mostra Convegno Expocomfort o chi addirittura si è spinto fino a Francoforte per visitare Light+Building? Se non avete avuto l’occasione di visitare queste manifestazioni, tra le più significative nel settore, non preoccupatevi, all’interno di questo numero vi abbiamo fornito un primo reportage, sottolineando le principali tendenze che hanno contraddistinto queste edizioni.

Per i più curiosi, vi anticipo in breve le novità che ritengo maggiormente significative per la vostra professione, dopo essermene fatto un’idea gironzolando tra gli stand. Innanzitutto la tanto famigerata integrazione tra il mondo elettrico e il termoidraulico è oramai una solida realtà, e vale la pena cercare di capire come potete essere coinvolti.

Attenzione, idraulici e termotecnici sono diventati un pubblico particolarmente attraente anche per le “vostre” aziende di riferimento: non fatevi battere sul tempo in ottica di innovazione, anzi, visto che la tecnologia vincente, quanto meno a lungo termine, vedrà l’elettricità come vettore unico, datevi come obiettivo le tecnologie legate al riscaldamento e alla climatizzazione. Potrebbe essere un’opportunità da non sottovalutare…

Mi sento invece in dovere di fare una mia personale valutazione sulle innovazioni tecnologiche legate all’automazione domestica e dell’edificio: ho positivamente notato un aumento vertiginoso di start up e nuove aziende, con tecnologie inerenti al mondo della domotica. Avevano tutte una caratteristica in comune: prodotti sempre più intuitivi, quasi plug&play, che abbattono le competenze di un esperto installatore.

Non sono tra coloro i quali pensano che l’utente finale si farà da sé l’impianto, stiamo però probabilmente assistendo alla diversificazione dell’offerta sul mercato professionale: una domotica “semplice” per chi ancora non la mastica e una più complessa per progetti più sofisticati, ma dalle maggiori potenzialità. All’abilità dell’installatore l’ardua scelta.

Attenzione però, la domotica del futuro potrebbe davvero livellare (verso il basso) gli installatori. Forse sto correndo un po’ troppo, ma non venitemi a parlare di bus, programmazione in Knx o automazioni in plc, quando poi un vostro collega proporrà per il medesimo progetto un sistema semplice e poco invasivo…

Come ci racconta Salvatore, il nostro Installatore Smart di questo mese (pagina 42), scegliete dove posizionarvi sul mercato e affrontate il cliente con intelligenza!

daniele.bonalumi@dbinformation.it www.elettricoplus.it

GIE 3 aprile - 2016

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il giornale dell’installatore

elettrico

Anno 38° - Numero 3 - Aprile 2016 Periodico per installatori e operatori del comparto elettrico

n.3 aprile 2016

www.elettricoplus.it - gie@dbinformation.it

Direttore Area Building/Impianti: Francesco Briglia francesco.briglia@dbinformation.it Redazione: Daniele Bonalumi - daniele.bonalumi@dbinformation.it

Hanno collaborato: Manuela Battaglino, Gianni Forcolini, Luciano Gaia, Antonello Greco, Adelaide Maini, Antonio Porro, Leonardo Ristori

08 Facciamo luce sull’innovazione

Segreteria di redazione: Marianna Saut - marianna.saut@dbinformation.it Responsabile siti web: Lucia Ruggiero - lucia.ruggiero@dbinformation.it

22 tutorial innovazione

L a domotica sale in cattedra

ORGANO DIRETTIVO NAZIONALE DI CONFARTIGIANATO - IMPIANTI

24 lezioni di domotica DBInformation SpA 20143 Milano - Viale G. Richard, 1/a Telefono 02 81830.1 - Telefono redazione 02 81830.237 Fax redazione 02 81830.418 - Fax pubblicità 02 81830.405 www.dbinformation.it

Le regole per progettare

Luciano Gaia

PRIMO PIANO Gianni Forcolini

10 Una vetrina per l’integrazione

a cura di Manuela Battaglino

CASE STUDY

44 Un premio all’integrazione

DETTAGLI TECNOLOGICI

Pubblicità Responsabile Commerciale: Luca Di Munno tel. 02 81830.413 (luca.dimunno@dbinformation.it) Segreteria Commerciale: Valentina Davio tel. 02 81830.624 (valentina.davio@dbinformation.it) Ufficio traffico: Emanuela Giudice tel. 02 81830.284 (emanuela.giudice@dbinformation.it) Vendite internazionali: Patrizia Sandri tel. 02 81830.635 (patrizia.sandri@dbinformation.it) Servizio abbonamenti: abbonamenti@dbinformation.it - tel. 02/81830.661

Tutti i vantaggi

Tariffe abbonamento 2016 - Italia: sped. ordinaria € 54,00; sped. contrassegno € 58,50 - Estero: sped. ordinaria € 89,00; sped. prioritaria Europa € 110,00; sped. prioritaria Africa, America, Asia € 159,00; sped. prioritaria Oceania € 188,00; fascicolo arretrato € 2,40. Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche versando il relativo importo sul c/c postale n. 33668666 intestato a DBInformation Spa - Viale G. Richard 1/A Milano. L’Iva sugli abbonamenti, nonché sulla vendita di fascicoli separati, è assolta dall’editore ai sensi dell’art. 74 primo comma lettera C del DPR 26/10/72 N. 633 e successive modificazioni ed integrazioni. Pertanto non può essere rilasciata fattura.

38 energy lab

Misurare e monitorare: così si fa efficienza

54 Da Mef l’installatore

è di famiglia

Diffusione del presente fascicolo carta + digitale: 42.000 copie La rivista è inviata ai soci della Confartigianato Impianti.

DBInformation SpA è associata a:

Registrazione Tribunale di Milano n. 285 in data 2/8/1978. Iscrizione al ROC n. 1136 Costo copia singola € 1,20 (presso l’editore, fiere e manifestazioni) Direttore Responsabile: Francesca Bonadeo Progetto grafico: Design 3 - www.design3.it Stampa: CALEIDOGRAF SRL - Via Milano 45 - 23899 ROBBIATE (LC) Italy

26 smart box

di un installatore 2.0

a cura di Daniele Bonalumi

Antonio Porro

42 installatore smart

Non usate mai la parola domotica

Daniele Bonalumi

Informativa ai sensi dell’art. 13, d. lgs 196/2003. I dati sono trattati, con modalità anche informatiche, per l’invio della rivista e per svolgere le attività a ciò connesse. Titolare del trattamento è: DBInformation S.p.A. - Viale Giulio Richard, 1/A - 20143 Milano (MI). Le categorie di soggetti incaricati del trattamento dei dati per le finalità suddette sono gli addetti alla registrazione, modifica, elaborazione dati e loro stampa, al confezionamento e spedizione delle riviste, al call center, alla gestione amministrativa e contabile. Ai sensi dell’art. 7, d. lgs 196/2003 è possibile esercitare i relativi diritti fra cui consultare, modificare, aggiornare o cancellare i dati, nonché richiedere elenco completo ed aggiornato dei responsabili, rivolgendosi al titolare al succitato indirizzo dell’editore al pubblico.

www.elettricoplus.it

50 Il cervello della casa

IL DISTRIBUTORE DEL MESE Daniele Bonalumi

PROFESSIONE 58 Gli ingredienti

per la tua promozione

Leonardo Ristori

80 Competenze elettriche

Antonello Greco

PROGETTAZIONE

Copyright DBInformation SpA - Milano - Italia È vietata la riproduzione, anche parziale, di articoli, fotografie e disegni senza preventiva autorizzazione scritta. Manoscritti, foto, disegni, quando non esplicitamente richiesti, non vengono restituiti.

Informativa dell’editore al pubblico ai sensi dell’art. 13, d. lgs 196/2003. Ai sensi del decreto legislativo 30 giugno 2003, n° 196 e dell’art. 2, comma 2 del Codice deontologia relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica, DBInformation S.p.A. - titolare del trattamento - rende noto che presso i propri locali siti in Milano (MI), V.le Giulio Richard 1/A, vengono conservati gli archivi di dati personali e di immagini fotografiche cui i giornalisti, praticanti, pubblicisti e altri soggetti (che occasionalmente redigono articoli o saggi) che collaborano con il predetto titolare attingono nello svolgimento della propria attività giornalistica per le finalità di informazione connesse allo svolgimento della stessa. I soggetti che possono conoscere i predetti dati sono esclusivamente i predetti professionisti, nonché gli addetti preposti alla stampa ed alla realizzazione editoriale della testata. Ai sensi dell’art. 7, d. lgs 196/2003 si possono esercitare i relativi diritti, fra cui consultare, modificare, cancellare i dati od opporsi al loro utilizzo, rivolgendosi al predetto titolare. Si ricorda che, ai sensi dell’art. 138, d. lgs 196/2003, non è esercitabile il diritto di conoscere l’origine dei dati personali ai sensi dell’art. 7, comma 2, lettera a), d. lgs 196/2003, in virtù delle norme sul segreto professionale, limitatamente alla fonte della notizia.

46 Soluzioni a misura

di utente

72 Chi controlla l’impianto?

Antonio Porro

NORMATIVA 04 EDITORIALE 14 NORME E LEGGI 16 NEWS DALLA FILIERA 62 SCHEDE TECNICHE 70 NOVITà 82 VETRINA - ups 96 INDIRIZZI UTILI

74 Impianti di terra

in media tensione Antonello Greco

TECNOLOGIA 78 Cambia la sorgente,

migliora l’efficienza Gianni Forcolini

GIE 3 aprile - 2016

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8 primo piano fiere

Facciamo luce sull’innovazione Chiari segnali di ripresa economica e produttiva sull’onda di un’evoluzione tecnologica. Questa la tendenza emersa nell’ultima edizione di Light+Building: una spinta per gli operatori del settore verso il rinnovamento e la crescita di GIANNI FORCOLINI

L

e grandi fiere hanno sempre avuto la funzione di offrire ai visitatori una vasta panoramica - quanto più possibile aggiornata e articolata - della produzione industriale riguardante uno specifico ambito di attività, un’ampia rassegna di prodotti e servizi con la presenza attiva di personale qualificato in grado di fornire adeguate risposte ad ogni tipo di problematiche.

Nel mondo del lighting questo ruolo viene svolto - ormai da parecchi anni e con riconosciuto successo - da Light+Building, la fiera biennale che si tiene in primavera a Francoforte, nel cuore dell’Europa degli affari.

La dimensione europea è stata ampiamente superata dall’impronta internazionale anche se Light+Building rimane, nel quadro mondiale, la fiera più rappresentativa dell’industria continentale di settore. Ed è certamente riduttivo identificarla come manifestazione dedicata soltanto al comparto dell’illuminotecnica. Altri settori limitrofi di pari rilevanza economica e imprenditoriale sono ben rappresentati: l’industria elettrotecnica ed elettronica unitamente al settore dell’automazione impiantistica applicata all’edilizia e, in genere, alle costruzioni.

re le linee di tendenza per gli anni a venire. Innanzitutto si consolidano e si arricchiscono notevolmente le tecnologie optoelettroniche dedicate al lighting. Messe nettamente in secondo piano le sorgenti luminose tradizionali (fluorescenti, a ioduri, a vapori di sodio), anche quelle con prestazio-

ni relativamente avanzate; i led sono proposti per tutte le applicazioni, dai piccoli ambienti confinati alle grandi aree outdoor.

Il fenomeno si poteva prevedere, ma indubbiamente fa una certa impressione osservare che, tra la miriade di stand all’interno dei grandi padiglioni,

la presenza delle lampade che per anni e anni avevano tenuto banco è quanto mai esigua. La loro sostanziale scomparsa ha evidentemente comportato la proliferazione dei prodotti a tecnologia led e lo sviluppo di una variegata componentistica dedicata. È ben diffusa oggi la consapevolezza

Le tendenze emerse Come è accaduto nelle scorse edizioni Light+Building ha svolto egregiamente questa funzione, ossia tracciawww.elettricoplus.it

GIE 3 aprile - 2016

PRIMO PIANO 9

a Light+Building i Led sono proposti per tutte le applicazioni: dai piccoli ambienti alle grandi aree outdoor.

Con la totale scomparsa delle tecnologie obsolete

che solo l’aggregazione a sistema di dispositivi (elettronici, meccanici, ottici, termici) aventi ciascuno una specifica funzione può garantire il corretto funzionamento e quindi le migliori prestazioni delle nuovi diodi luminosi.

L’impiego modulare dei led, secondo le potenze e con le caratteristiche funzionali di volta in volta richieste, certamente accentua la diversificazione impegnando - oggi di più rispetto al passato - le competenze tecniche, sia dei fabbricanti di apparecchi sia degli installatori. Di fronte alla moltitudine di possibili soluzioni ad ogni problematica relativa agli apparecchi o agli impianti, diventa cruciale il ruolo dell’operatore tecnico. Con ogni probabilità la completa maturazione delle tecnologie optoelettroniche farà emergere in futuro delle regole per arrivare ad una maggiore standardizzazione che oggi è solo agli inizi.

Un focus sulla gestione automatizzata Oltre il dato più appariscente della diffusione dei sistemi che riguardano la generazione della luce e delle proposte di nuovi modelli di apparecchi tutti equipaggiati con diodi luminosi Light+Building ha mostrato, come seconda tendenza prevalente, l’offerta di prodotti per la gestione intelligente degli impianti.

Anche in questo ambito è emersa la volontà di affiancare ai sistemi già conosciuti e ampiamente praticati soGIE 3 aprile - 2016

luzioni innovative improntate alla semplicità sia nell’uso pratico che nell’installazione. Ci riferiamo ai prodotti che permettono di gestire tutte le accensioni, gli spegnimenti e le regolazioni di flusso e cromatiche degli impianti di illuminazione con il minimo impiego di materiali eliminando cablaggi e comandi manuali, almeno nelle proposte più spinte, sempre più orientate verso la dotazione di comandi remoti e vari automatismi.

Nell’era che si caratterizza soprattutto per la pervasività delle telecomunicazioni via telefono cellulare, con il costante ricorso alla rete Internet per ogni acquisizione di informazioni e trasmissione di messaggi, anche l’impianto di illuminazione non può che essere usato, controllato, gestito tramite comandi da cellulare.

Il grande vantaggio offerto consiste in una semplificazione dell’impianto dovuta principalmente all’assenza di cavi e di centraline elettroniche da installare nei quadri elettrici. Ogni apparecchio alimentato come di norma dalla rete elettrica contiene un ricevitore e attuatore che risponde ai comandi trasmessi, attraverso un software dedicato, dal telefono cellulare abilitato. Tutte le funzioni delle fonti luminose sono gestite in modo facile, semplice e intuitivo. Gli scenari luminosi sono memorizzati con il corredo di immagini dell’ambiente illuminato. Per aiutare anche l’utilizzatore meno esperto appaiono

Le cifre del successo Per rendersi conto della rilevanza mondiale di Light+Building basta ricordare i dati salienti relativi all’edizione del 2014: circa 2.300 espositori provenienti da 50 Paesi per un pubblico di 210.000 visitatori affluiti a Francoforte da 161 nazioni. L’impressione avuta dai molti visitatori dell’edizione 2016 conferma il successo delle edizioni passate. Gli effetti depressivi della crisi economica si fanno ancora sentire ma, nonostante ciò, la presenza di espositori e di pubblico continua ad essere massiccia, anche grazie alla leva dell’innovazione tecnologica che non cessa di esercitare la sua forza di traino e quindi la sua attrazione sui mercati internazionali. Può essere utile, dunque, riflettere sulle tendenze in atto per capire quali saranno in futuro gli orientamenti dei mercati e preparare installatori e progettisti ad affrontare con successo nuove sfide, contribuendo così ad accrescere la loro professionalità.

sul piccolo monitor del cellulare le immagini fotografiche degli apparecchi già installati nell’ambiente, in modo da rendere immediata la loro individuazione.

Attenzione agli interventi di retrofit Un ulteriore aspetto ha caratterizzato l’edizione 2016. Come è noto da tempo, una parte sempre più rilevante del lavoro degli installatori è dedicata, specialmente nelle città europee, all’ammodernamento (o retrofit) degli impianti esistenti. Si tratta di un insieme di operazioni finalizzate a migliorare la qualità dell’illuminazione, riducendo allo stesso tempo le spese dovute al consumo di energia elettri-

ca e all’ordinaria manutenzione: dalla pura e semplice sostituzione delle lampade o degli apparecchi fino al rifacimento della rete di distribuzione dell’energia elettrica con i relativi comandi e protezioni. Light+Building ha mostrato molti prodotti e sistemi tecnologici proposti per eseguire a regola d’arte questo tipo di interventi sul patrimonio edilizio esistente.

L’operazione meno dispendiosa per l’utilizzatore, in termini di costi e di tempi, cioè la sostituzione delle vecchie lampade è garantita dalla qualità e dalle prestazioni delle nuove sorgenti optoelettroniche e non comporta per gli apparecchi sottoposti a retrofit la perdita dell’originaria certificazione della sicurezza elettrica. www.elettricoplus.it

10 primo piano fiere

Una vetrina per l’integrazione Si chiude con un buon riscontro di pubblico Mce - Mostra Convegno Expocomfort 2016 che si conferma sempre più una manifestazione dedicata alla convergenza tra comparto elettrico e termotecnico: un appuntamento dedicato anche agli installatori elettrici a cura di Manuela Battaglino

O

ltre 2.100 espositori, di cui il 40% esteri per oltre 155.000 visitatori da tutto il mondo con un trend positivo per i flussi dall’estero (+5,5%). Con questi numeri si è conclusa l’edizione 2016 di MCE Mostra Convegno Expocomfort, la manifestazione regina nell’impiantistica civile e industriale, di climatizzazione e di energie rinnovabili.

Innovazione, efficienza, integrazione e convergenza di settore e competenze: questa in sintesi la 40esima edizione di MCE, in cui l’eccellenza è stata il trait d’union dei quattro giorni di esposizione.

Oltre a presentare le migliori eccellenze in termini di efficienza energetica, comfort e sostenibilità, MCE è stata l’occasione per conoscere e approfondire le tecnologie più innovative che domineranno il panorama impiantistico nei prossimi anni.

Seguitissimi in tal senso l’area “Oltre la Classe A” e lo spazio “That’s Smart”, il momento espositivo e convegnistico che, oltre a offrire un ricco calendario di workshop, è stato l’esempio più concreto dell’interazione e della condivisione tra il settore elettrico e quello termotecnico.

La casa del futuro L’edificio prototipo realizzato a MCE 2016 all’interno dell’area espositiva “Oltre la Classe A” ha avuto l’obiettivo di proporre le migliori tecnologie in ambito civile in grawww.elettricoplus.it

do non solo di gestire i fabbisogni energetici, ma di assicurare il massimo risparmio di energia in termini di riscaldamento e raffrescamento, oltre al controllo di tutte le soluzioni presenti per ottenere il comfort di chi vive gli spazi.

“Oltre la Classe A” è un modello arredato e accessoriato di una casa “connessa” in cui gli oggetti d’uso quotidiano, dal termostato al frigorife-

ro, dall’allarme di casa alle luci, sono capaci di parlare tra di loro attraverso la condivisione di uno standard di linguaggio comune, con un’interfaccia di semplice utilizzo.

L’intera abitazione è gestibile da remoto attraverso un’interfaccia intuitiva di utilizzo, con tre scenari buongiorno, vita diurna, buonanotte - per consentire di regolare in modo personalizzato temperature, riscal-

damenti, condizionamenti, umidità, illuminazione, consumi elettrici e sicurezza.

A completamento dell’edificio presente a MCE un piccolo parcheggio con le colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, per rendere ancora più evidente il nuovo modo di concepire l’edificio come un nodo intelligente di connessione al quartiere e alla città intesa come Smart City.

GIE 3 aprile - 2016

primo piano 11

Innovazione in mostra

L’impianto diventa social Dispositivo semplice, intuitivo e soprattutto non invasivo per controllare l’abitazione da remoto tramite una app, con la possibilità di condividere i consumi giornalieri su Facebook per scoprire chi è il più virtuoso tra i vicini.

Smartdhome - My Virtuoso home Un girasole a caccia di energia solare Prima soluzione all in one che mette insieme produzione di energia solare fotovoltaica, stazioni di ricarica elettrica, storage di energia e design esclusivo.

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Termostati intelligenti Controllo e sicurezza della casa grazie ai nuovi termostati di design che consentono di gestire in modo intelligente la temperatura dell’abitazione anche in remoto tramite una app.

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Focus on e-mobility Non si può parlare di Smart Building senza pensare l’edificio inserito nel ciclo energetico virtuoso della Smart City e quindi considerare le soluzioni che integrano in questa dinamica l’e-mobility.

Massimo Valerii, presidente di Knx Italia, ospite del workshop tecnico “Ridurre gli sprechi e massimizzare l’efficienza” nell’ambito di That’s Smart, ha parlato dei sistemi di ricarica intelligenti per mezzi elettrici.

Ciò che è emerso durante l’incontro, al di là del semplice posizionamento capillare di colonne di ricarica, è la necessità di strutturare un sistema integrato per gestire l’energia.

Il binomio edificio-auto elettrica è ormai realtà, soprattutto da quando le abitazioni private si sono strutturate per la produzione di energia green grazie al fotovoltaico.

Lo scenario odierno vede la complicata gestione tra produttori centralizzati ed energia distribuita, un ostacolo che potrebbe essere superato anche grazie all’adozione diffusa della mobilità elettrica. Con questa energia è possibile infatti operare ricariche con GIE 3 aprile - 2016

regimi, erogazioni, correnti e tempi differenti, ma l’obiettivo primario resta l’ottimizzazione e l’efficientamento, favorendo l’utilizzo principale di energia proveniente da fonti rinnovabili.

In sintesi, è primario ricaricare le auto elettriche con energia a emissione zero, sia nel pubblico sia nel privato. Da qui l’importanza di controllare l’intero processo con strumenti di gestione automatizzata, misurando nel periodo di ricarica le correnti e regolandole in funzione di quanta energia si sta producendo, quanta è stoccata nello storage, monitorare i flussi di energia dalla rete e dalle eventuali fonti rinnovabili eseguendo il controllo su soglia, consentendo al sistema di capire quanta energia arriva e da quale origine. Adottando, in sostanza, politiche atte a massimizzare il consumo di energia rinnovabile verso l’obiettivo autoconsumo totale.

In una visione in cui la mobilità fa parte della sostenibilità generale del territorio, i regolamenti edilizi dovranno prevedere l’obbligatorietà di dotare gli edifici di almeno di una stazione di ecoricarica per condominio. Anche Regione Lombardia si

è espressa sulla necessità di un sistema di omologazione delle regole minime dell’infrastrutturazione del territorio in ambito di ricarica accessibile al pubblico dei mezzi elettrici.

Delle linee guida per l’installazione delle strutture di ricarica ha parlato Silvana Di Matteo, dirigente della struttura Infrastrutture per lo sviluppo territoriale e la mobilità sostenibile di Regione Lombardia. Con la DGR del 17 dicembre 2015 è stata adottata una strategia poi condivisa con le altre regioni italiane (i mezzi, ancorché elettrici, ovviamente si spostano).

L’obiettivo è promuovere lo sviluppo di una rete di ricarica che supporti la circolazione dei veicoli elettrici ed ibridi “plug-in”. Le linee guida indicano metodologia e priorità per realizzare l’infrastruttura e i requisiti tecnici da rispettare. Si analizzano poi tipologie di sosta, quantificazione e localizzazione della domanda di ricarica elettrica (normal power, high power) e i requisiti di una infrastruttura di ricarica (potenza, prese, accesso e pagamento, comunicazione).

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14 norme e leggi Normativa sui SEU

Semplificazioni per il fotovoltaico di Antonello Greco

Importanti modifiche per gli impianti fotovoltaici con potenza fino a 20 kW: il GSE dovrà avviare autonomamente la qualifica SEU entro il prossimo 31 ottobre

N

ovità in vista per quanto riguarda la procedura di qualifica dei Sistemi Semplici di Produzione e Consumo e, in particolare, per gli impianti fotovoltaici di potenza fino a 20 kW che accedono alla tariffa onnicomprensiva e alla tariffa premio sul consumo in sito del quarto e quinto Conto Energia: in assenza di specifica richiesta, il GSE dovrà comunque avviare la qualifica SEU entro il prossimo 31 ottobre. È questa una delle previsioni della Delibera 25 febbraio 2016 72/2016/R/eel “Integrazioni e modifiche alla regolazione relativa ai sistemi semplici di produzione e consumo” pubblicata dall’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il servizio idrico che aggiorna, appunto, il TISSPC - Testo Integrato Sistemi Semplici di Produzione e Consumo.

Nel caso evidenziato, il GSE procederà autonomamente con la qualificazione che avrà effetto retroattivo dal 1° gennaio 2014. I produttori potranno essere interpellati solo per fornire eventuali informazioni mancanti. Non solo. Entro il 30 aprile, il Gestore Servizi Energetici deve semplificare la procedura per il rilascio delle qualifiche SEU nel caso di impianti di produzione di energia elettrica di potenza fino a 100 kW. La delibera, inoltre, prevede alcune semplificazioni come l’eliminazione del limite di 20 MW per l’accesso alla normativa dei SEU e l’estensione della definizione di SEESEU-A prevedendo che l’unicità del soggetto giuridico titolare dell’unità di produzione e dell’u-

www.elettricoplus.it

nità di consumo di energia elettrica sia verificata alla data del 1° gennaio 2016. Al fine di evitare l’insorgere di rilevanti difficoltà amministrative ed economiche nel caso dei sistemi classificati tra i SEESEU-C, la delibera prevede che la qualifica di SEESEU-C abbia validità fino all’1 febbraio 2016 anziché fino al 31 dicembre 2015.

A proposito di SEU e SEESEU, desidero segnalarvi che l’Autorità ha recentemente emanato un chiarimento in merito all’applicazione degli oneri generali di sistema dal 1° gennaio di

quest’anno. Il comunicato specifica che a decorrere dal 1° gennaio 2016 si applicano i valori e i parametri della Deliberazione 675/2014/R/eel (modificati dalla Deliberazione 302/2015/R/ com).

In particolare: • la maggiorazione dell’aliquota, espressa in centesimi di euro per punto di prelievo per anno afferente la componente tariffaria A3 si applica a tutti i SEU e SEESEU in Media Tensione, senza distinzioni nella titolarità di soggetti inclusi nell’elenco

delle imprese a forte consumo di energia elettrica; • la Cassa per i servizi energetici e ambientali riscuote l’ammontare derivante dall’applicazione nella misura del 5% dei corrispettivi a copertura degli oneri generali di sistema sull’energia elettrica consumata, ma non prelevata dalla rete per tutti i punti di prelievo in Alta e Altissima Tensione, inclusi in SEU e SEESEU, senza distinzione nella titolarità di soggetti inclusi nell’elenco delle imprese a forte consumo di energia elettrica.

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Corsi di formazione per installatori FER Il termine entro cui Regioni e Province autonome devono attivare il programma di formazione per gli installatori di impianti a fonti rinnovabili o procedere al riconoscimento dei fornitori di formazione, ai sensi dell’articolo 15, comma 2 del Decreto Legislativo 3 marzo 2011, n. 28 “Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/ CE e 2003/30/CE” è posticipato al 31 dicembre 2016. È quanto prescritto dalla legge di conversione del decreto legge 30 dicembre 2015, n. 210 (convertito con la Legge 25 febbraio 2016, n. 21 - Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - serie generale - n. 47 del 26 febbraio 2016).

Nuovo Conto Termico Il Ministero dello Sviluppo Economico ha semplificato la procedura per accedere agli incentivi del nuovo Conto Termico. Le nuove modalità di erogazione delle risorse estendono la misura agli impianti di potenza più elevata. Queste alcune delle novità contenute nel decreto di aggiornamento del Conto Termico che rivede la disciplina per l’incentivazione dei piccoli interventi, per l’incremento dell’efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili, di cui al Decreto 28 dicembre 2012. Le principali novità introdotte dal Decreto 16 febbraio 2016 sono: • eliminazione dell’iscrizione ai registri per l’installazione di pompe di calore elettriche o a gas, e per le caldaie a biomassa di potenza termica superiore a 500 kW che d’ora in avanti, quindi, potranno accedere direttamente all’incentivo; • predisposizione di un catalogo di prodotti di mercato idonei e prequalificati per l’accesso al meccanismo, per i quali è prevista una procedura semiautomatica

di riconoscimento (il catalogo è integrabile su richiesta degli operatori); • nuova modalità di pagamento per la Pubblica amministrazione con la possibilità, cioè, di erogare un acconto e pagamenti per stato di avanzamento lavori, nonché il rilascio in un’unica rata per importi fino ai 5.000 euro; • aggiornamento del contratto tipo predisposto dall’AEEGSI (Autorità per l’Energia elettrica, il gas e il sistema idrico) con termini di pagamento ridotti a 60 giorni da fine lavori (rispetto ai 180 giorni previsti in precedenza); • introduzione di nuovi interventi agevolabili e innalzamento delle soglie di accesso per l’installazione di pompe di calore elettriche, a gas, caldaie a biomassa e impianti solari termici; • possibilità per le amministrazioni pubbliche di richiedere, prima della realizzazione degli interventi e al ricorrere di precise condizioni, la prenotazione degli incentivi con impegno all’erogazione delle risorse.

Brevi dal Cei Pubblicata, nel mese di febbraio, la variante V1 alla Guida Cei 64-19.

La norma, come noto, fornisce informazioni per la realizzazione degli impianti di illuminazione esterna. In particolare, la variante ha lo scopo di

Il CEI su Twitter Nell’ambito di un più ampio progetto di aggiornamento e ampliamento della struttura comunicativa, il CEI - Comitato Elettrotecnico Italiano ha deciso di entrare nel mondo di Twitter. @CEInorme, il nuovo profilo ufficiale del CEI, va ad affiancarsi alle altre piattaforme social come Facebook e LinkedIn per usufruire di un canale particolarmente adatto a una comunicazione snella, veloce e mirata. Seguite @CEInorme, il modo più comodo e diretto per restare in contatto con l’universo della normazione e dei servizi CEI.

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definire una serie di indicazioni circa l’utilizzo delle infrastrutture di illuminazione esterna (condotti e pozzetti) per l’installazione di cavi ottici dielettrici e relativi accessori di giunzione. La guida, pertanto, propone una metodologia operativa di riferimento con cui il proprietario e/o l’esercente dell’infrastruttura di illuminazione esterna può gestire la coesistenza dei cavi in fibra ottica con le stesse infrastrutture di illuminazione, sia per scopi propri sia concedendo l’uso a terzi, ad esempio agli operatori delle TLC, degli spazi disponibili per infrastrutture dedicate agli impianti di comunicazione elettronica. Relativamente alla comunicazione digitale tra stazione di carica in c.c. e veicolo elettrico per il controllo della carica è stata pubblicata nel mese di febbraio 2016 l’errata corrige EC1 alla Norma Cei EN 61851-24/ EC1:2016-02 “Carica conduttiva dei veicoli elettrici - Parte 24: Comunicazione digitale tra stazione di carica in c.c. e veicolo elettrico per il controllo della carica”. In particolare, l’errata corrige contiene alcune modifiche introdotte dalla Norma Iec 61851-24: 2014.

Inchieste pubbliche Sono in inchiesta pubblica (o si è appena conclusa la fase di inchiesta pubblica) le seguenti norme: • Progetto C.1170 “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1.000 V in corrente alternata e a 1.500 V in corrente continua”, riguardante il nuovo Capitolo 8.1 ‘’Efficienza energetica degli impianti elettrici’’ della Norma Cei 64-8, fornisce prescrizioni, misure e raccomandazioni supplementari per il progetto, l’installazione e la verifica di tutti i tipi di impianti elettrici a bassa tensione, compresi la produzione locale e l’accumulo dell’energia per ottimizzare l’utilizzo efficiente globale dell’elettricità. Il documento sarà pubblicato come Norma Cei 64-8; V3; • Progetto C.1171 “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1.000 V in corrente alternata e a 1.500 V in corrente continua”, che contiene: - il nuovo articolo 422.7 della Sezione 422 della Norma Cei 64-8/4; - il nuovo Capitolo 53 “Dispositivi di protezione, sezionamento e comando”; - il nuovo Capitolo 57 “Coordinamento dei dispositivi di protezione, sezionamento, manovra e comando”; - l’aggiornamento della Sezione 551

“Gruppi generatori a bassa tensione”; - l ’aggiornamento della Sezione 559 “Apparecchi e impianti di illuminazione”; - l ’aggiornamento della Sezione 714 “Impianti di illuminazione situati all’esterno”; - l ’aggiornamento della Sezione 715 “Impianti di illuminazione a bassissima tensione”; - l ’aggiornamento della Sezione 753 “Sistemi di riscaldamento per pavimenti e soffitti”.

Il documento sarà pubblicato come Norma Cei 64-8; V4.

• Progetto C.1152 “Sistemi di cablaggio strutturato. Guida alla realizzazione e alle norme tecniche”, che si riferisce alla Guida per l’applicazione razionale e corretta dell’insieme delle norme tecniche sul cablaggio strutturato. L’applicazione di quanto indicato nella guida favorisce inoltre la penetrazione dei servizi di comunicazione elettronica; • Progetto C.1167 “Materiali isolanti, di guaina e di rivestimento per cavi di energia di bassa tensione - Parte 0: Generalità. Caratteristiche tecniche e requisiti di prova delle mescole per isolanti e guaine per cavi energia e segnalamento specificati dalle normative italiane”, che fornisce le caratteristiche tecniche e i requisiti di prova delle mescole per isolanti e guaine per cavi energia e segnalamento specificate dalla normativa italiana. Per la verifica dei valori prescritti nei fogli di specifica o nelle norme relative ai singoli tipi di cavo si devono usare i metodi di prova in essi indicati; • Progetto C.1168 “Cavi elettrici - Guida all’uso dei cavi con tensione nominale non superiore a 450/750 V (U0/U) Parte 1: Criteri generali”, una variante che riporta sia annotazioni generali, di cui il Cenelec non ha ancora tenuto conto nella Norma EN 50565-1, sia considerazioni aggiuntive relative ad altri cavi di comune impiego previsti da Norme Cei o Cei-Unel diverse da quelle indicate nella EN 50525 (tutte le Parti); • Progetto C.1169 “Cavi elettrici - Guida all’uso dei cavi con tensione nominale non superiore a 450/750 V (U0/U) Parte 2: Criteri specifici relativi ai tipi di cavo specificati nella Norma EN 50525”, una variante che riporta considerazioni aggiuntive relative ad altri cavi di comune impiego previsti da Norme Cei o Cei-Unel diverse da quelle indicate nella Norma EN 50525 (tutte le Parti). www.elettricoplus.it

16 Newsdalla filiera

a cura di daniele bonalumi

INTEGRAZIONE e convergenza Ritorna l’appuntamento con Elettromondo: la fiera di Padova si anima di professionisti del mondo elettrico… e non solo. Un’occasione imperdibile per conoscere le tecnologie che guideranno il mercato dei prossimi anni Giunta alla quinta edizione Elettromondo, la manifestazione promossa da Elettroveneta e Ferri Com, raggiungerà la sua piena maturità e completezza facendo convergere il mondo elettrico e quello termoidraulico in un unico evento fieristico grazie allo Spazio Termomondo, un’area in cui il visitatore potrà toccare con mano le innovazioni di prodotto e le soluzioni impiantistiche più all’avanguardia in un’ottica di integrazione tecnologica.

Inoltre, l’attività convegnistica metterà la persona al centro, proponendo a un pubblico di professionisti interessanti percorsi di approfondimento che si articoleranno nei tre giorni. Il giovedì consentirà di fare il punto della situazione sulla questione dell’etichettatura energetica, il venerdì si focalizzerà sugli smart sensor e sulle tecnologie mobili per l’automazione, mentre il sabato sarà dedicato ai sistemi di controllo dell’illuminazione con particolare attenzione alle tecnologie digitali e all’integrazione con la building automation.

Un ulteriore momento di aggiornamento professionale e di interazione con i visitatori verrà poi proposto dalle stesse aziende espositrici grazie alla formula già collaudata dei workshop tematici, che daranno voce ai produttori leader del mercato.

In assoluta anteprima abbiamo rivolto alcune brevi domande a Claudio Schiavon, Responsabile Marketing di Elettroveneta, per parlare della manifestazione e non solo.

Siamo giunti alla quinta edizione di Elettromondo: come nasce l’evento?

Elettromondo è nato dall’esigenza di organizzare un momento di incontro forte e professionale dedicato al www.elettricoplus.it

mercato di riferimento con lo scopo di rafforzare la presenza aziendale di Elettroveneta sia in termini di contatti sia in termini commerciali.

Cosa vi differenzia dalle altre manifestazioni dei vostri concorrenti?

Il nostro evento fieristico è un format dinamico in costante evoluzione. Da un fiera “nomade”, che incontra gli operatori di settore per offrire nuove visioni e opportunità fino a giungere ad un grande evento dove trovano convergenza e sintesi tecnologia elettrica e idraulica.

Parlando proprio di Termomondo, da cosa nasce questa iniziativa?

Spazio Termomondo, all’interno di Elettromondo, rappresenta il naturale sviluppo di una convergenza tecnologica già di fatto in atto nel mondo dell’impiantistica. Impianti elettrici e idraulici si integrano, con lo scopo di offrire sempre nuovi e semplificati prodotti a disposizione del consumatore.

Qual è il rapporto di Elettroveneta con il settore termotecnico?

Elettroveneta ha il suo core business nella fornitura di materiale elettrico e grazie alla società controllata H2A,

specializzata nel settore ITS, è in grado di proporsi al mercato come unico fornitore di materiale elettrico ed idraulico. Ci rivolgiamo quindi ad aziende specializzate nei vari settori, ma soprattutto a coloro che vedono nella convergenza tecnologica nuove opportunità di business.

Elettromondo+SpazioTermomondo è un moltiplicatore di professionalità. Il punto di incontro tra mondo elettrico e termoidraulico.

Cosa ci aspetta a Elettromondo 2016?

Un significativo programma di convegni e workshop particolarmente rafforzato in questa edizione affianca la ricca offerta espositiva, offrendo contemporaneamente l’opportunità di approfondire le conoscenze in ambito ITS, automazione industriale e nella gestione automatica degli impianti di illuminazione. Una spinta alla formazione significa attribuire all’evento Elettromondo+SpazioTermomondo la valenza di una piattaforma di dialogo su cui fare convergere gli esperti, gli operatori e i professionisti di settore.

Per conoscere tutti i dettagli e gli eventi consultate il sito www.eventoelettromondo.it, sezione convegni e workshop.

SACCHI in Valtellina La rapidità e la comodità del self service, unite alla tradizionale vendita al banco: ecco la formula innovativa del nuovo punto vendita Sacchi di Piantedo (SO), il primo self service assistito dell’intera Valtellina che ha aperto i battenti sabato 2 aprile. Assortimento completo di prodotti, un personale competente ed esperto, opportunità imperdibili: questi i vantaggi che la nuova filiale assicurerà a tutti i clienti.

Oltre a 6.500 prodotti immediatamente disponibili, il professionista avrà a disposizione 50.000 articoli in 24 ore e 1,5 milioni di referenze su richiesta.

All’interno del punto vendita, inoltre, sarà presente un’area espositiva dedicata a prodotti di illuminazione di design indoor e outdoor, per consentire agli installatori di scoprire soluzioni personalizzate e multibrand adeguate a differenti tipologie di spazi.

L’esposizione dei prodotti sarà accompagnata da una serie di pannelli che illustrano le attività di una delle divisioni specialistiche di Sacchi: Studio Luce, laboratorio di Lighting Design che offre consulenza illuminotecnica a installatori, impiantisti e progettisti.

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TECNOLOGIA al servizio della cultura Nell’ambito della propria attività volta alla protezione del patrimonio culturale italiano, la Fondazione Enzo Hruby prosegue il rapporto di collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini di Venezia sostenendo la protezione dello Squero dell’Isola di San Giorgio attraverso un sistema integrato antintrusione, di videosorveglianza e antincendio. Antica officina per la riparazione delle imbarcazioni, la struttura è stata ora trasformata in un moderno e suggestivo auditorium. Grazie alla sua eccezionale acustica e alla sua posizione privilegiata che si affaccia direttamente sulla laguna, lo Squero dell’Isola di San Giorgio Sostenendo la messa in sicurezza dello Squero, la Fondazione Enzo Hruby conferma il suo ruolo di punto di riferimento per la protezione del patrimonio culturale italiano e prosegue l’impegno iniziato nel 2009 per rispondere alla necessità di salvaguardare i tesori di proprietà della Fondazione Cini custoditi sull’Isola di San Giorgio Maggiore e a Palazzo Cini a San Vio, garantendo al contempo la loro piena fruibilità da parte degli studiosi e dei visitatori provenienti da tutto il mondo. Per una corretta protezione antintrusione dell’auditorium è stato progettato un sistema di sicurezza all’avanguardia che permette il controllo di tutti i varchi e degli ambienti mediante protezioni puntuali e sensori volumetrici. Il cuore del sistema è una centrale a 192 zone gestita da

tastiera touch screen e collegata con una sirena per interno, una sirena per esterno e un modulo di collegamento IP per l’invio delle segnalazioni d’allarme e la telegestione del sistema da parte del personale addetto. Il progetto prevede l’integrazione del sistema antintrusione con un impianto di videosorveglianza che permette di controllare i locali e i flussi delle persone avvalendosi di telecamere su rete IP ad alta risoluzione e con ottica varifocal. Le telecamere sono inoltre dotate di illuminatori a raggi infrarossi che consentono la visione anche in condizioni di totale oscurità, passando dalla modalità a colori a quella in bianco e nero. Per la parte antincendio è stato progettato un sistema di rilevazione fumi con sensori puntiformi, barriere fotoelettriche

di fumo e un sistema di evacuazione certificato EN54 che in caso di incendio riesce a distribuire messaggi vocali di evacuazione ordinata attraverso altoparlanti installati all’interno della struttura, in modo da non creare panico ai presenti in caso di necessità di evacuazione. Tutti gli impianti di sicurezza saranno integrati nel sistema di centralizzazione già esistente presso la Fondazione Cini. Trattandosi di un contesto di importante valore storico e artistico, nell’elaborazione del progetto è stata prestata la massima attenzione a mimetizzare le apparecchiature di sicurezza nel rispetto dell’estetica degli ambienti. L’intervento di protezione è affidato alla società Umbra Control di Perugia, azienda amica della Fondazione Enzo Hruby.

Nuova Guida Tecnica sui sistemi di accumulo Anie Energia ha presentato la Guida Tecnica “Sistemi di Accumulo connessi alla rete elettrica di distribuzione”, uno strumento rivolto agli operatori del mercato per chiarire le recenti modifiche alle norme e alle delibere di riferimento per questi prodotti.

L’accumulo è una tecnologia strategica determinante per garantire al sistema elettrico flessibilità, sicurezza, controllo e stabilità dei parametri di rete e una gestione ottimale dell’energia da parte dei produttori/ consumatori.

Anie ha inteso interpretare le prescrizioni tecniche che devono soddisfare i sistemi di accumulo secondo quanto riportato nelle varianti di dicembre 2014 delle norme Cei 0-21 per quanto riguarda la bassa tensione e Cei 0-16 per quanto riguarda la media

tensione. La pubblicazione fa riferimento alle deliberazioni dell’Autorità per l’Energia elettrica e il Gas e il Sistema idrico che rendono cogenti le suddette varianti e ne dettano le tempistiche di applicazione. Anie, tramite i suoi esperti, spiega alcuni adempimenti imposti dall’Autorità agli operatori del settore, tra i quali il GSE. In particolare il GSE ha aggiornato le regole per accedere agli incentivi in caso di sistemi di accumulo accoppiati ad impianti fotovoltaici che accedono agli incentivi secondo i decreti dei Conti Energia.

Inoltre Terna ha aggiornato il sistema Gaudì in modo da poter censire tutte le nuove installazioni di sistemi di accumulo. La pubblicazione considera anche aspetti di sicurezza e ambientali come trasporto, movimentazione,

deposito, esercizio legati all’installazione di sistemi di accumulo, per poi trattare il tema delle applicazioni specifiche, ad esempio i servizi di rete.

La Guida Tecnica contiene infine un capitolo sulle procedure di connessione corredate di esempi e una rassegna delle FAQ più frequenti. Il Gruppo Sistemi di Accumulo di Anie Energia è costituito da aziende, sia nazionali sia multinazionali, operanti in tutti i segmenti della filiera dei SdA elettrochimici. Il Gruppo promuove e svolge studi sulle prospettive dei SdA elettrochimico, in un costruttivo e propositivo rapporto con il mercato e con le Istituzioni del settore. La Guida Tecnica è scaricabile dal sito Anie www.anie.it e sarà resa disponibile gratuitamente presso le principali fiere di settore.

18 News dalla filiera

Una luce di QUALITÀ UL (Underwriters Laboratories), organizzazione globale indipendente attiva in materia di scienza della sicurezza, ha annunciato lo scorso marzo il lancio del servizio di verifica sul flicker ottico, rilasciando il primo marchio UL Verified “a basso flicker ottico” (UL Verified Low Optical Flicker mark) a Disano Illuminazione.

Il flicker ottico - cioè la sensazione di instabilità della percezione visiva indotta da uno stimolo luminoso la cui luminanza o distribuzione spettrale oscilla col tempo, definito anche come il rapido cambiamento del flusso luminoso nel tempo - è presente, fino ad un certo livello, in quasi tutte le fonti di illuminazione. Tuttavia, il livello a cui il flicker ottico viene percepito può variare. Se presente ad alto livello, ed in base alla capacità di percezione individuale, il flicker ottico può creare un disagio tra gli utenti e rendere un’installazione luminosa inaccettabile da un punto di visto qualitativo, con possibile impatto sul comfort visivo.

Attraverso il nuovo servizio, le aziende del settore dell’illuminazione potranno differenziare i loro prodotti sul mercato dando la possibilità agli utilizzatori finali ed ai progettisti, già in fase di specifica, di selezionare ed utilizzare prodotti con un basso flicker ottico (“Low Optical Flicker)”. UL infatti, sulla base di un programma di prove sviluppato internamente che comprende specifici limiti di accettabilità, ha potuto offrire ai produttori del settore dell’illuminazione l’opportunità di avere un laboratorio di terza parte ed indipendente che verifichi il livello di flicker ottico presente nei loro prodotti. I prodotti verificati, che hanno una percentuale di flicker ottico entro i limiti identificati, sono idonei all’ottenimento del marchio UL Verified “a basso flicker ottico”.

NUOVO PORTALE per i professionisti BTicino ha lanciato il primo marzo scorso il nuovo sito professionisti.bticino.it dedicato agli operatori del settore: distributori, installatori e progettisti di impianti elettrici.

Accessibile anche dalla home page del sito istituzionale www.bticino. it, la nuova area appare completamente rivisitata e ottimizzata in chiave responsive, per offrire un’esperienza di navigazione immediata e fruibile da qualsiasi dispositivo.

Il sito, in realtà un vero e proprio portale d’informazione e approfondimento, ha per la prima volta anche un approccio social grazie alla nuova sezione Domande & Risposte, che permette il confronto tra i professionisti e il dialogo con lo staff BTicino, e Buildingblog, il blog dedicato al mondo del progettisti.

Il nuovo portale web ha migliorato la ricerca degli utenti, oggi più fluida e mirata: può essere effettuata all’interno delle sezioni del sito, per serie prodotti, per codice articolo, per famiglia, per applicazione, per soluzione, recu-

perando informazioni tecniche, fogli istruzioni e immagini. Dal sito è inoltre possibile scoprire le novità di prodotto o di servizio secondo il proprio profilo professionale scegliendo una delle icone: Distributore, Installatore, Progettista. BTicino proporrà una navigazione che evidenzia gli argomenti più coerenti con la professione. La nuova release, che tiene conto di analisi e ricerche sulle modalità di navigazione, si appoggia anche sui feedback ricevuti da un panel di professionisti di varie estrazioni. Questi sono stati invitati a dare un indirizzo iniziale, quindi a testare il sito in corso d’opera per dare i suggerimenti utili a rendere bticino. professionisti uno strumento veramente utile ed efficace per il lavoro.

AUTOMAZIONE 4.0 in mostra SPS IPC Drives Italia è un appuntamento imperdibile per i costruttori di macchine e per le aziende manifatturiere, con espositori sia italiani sia stranieri e una serie di partnership messe in campo che evidenziano l’alto livello ormai consolidato.

Dal 24 al 26 maggio, presso la fiera di Parma, sarà possibile sentire i contributi di Cisco con “IoE Talks: la fabbrica in digitale” e di Roland Berger, con la presentazione dello studio commissionato da SPS Italia “Industria 4.0, la nuova frontiera della competitività industriale in Italia” con focus sui settori automotive, cyber security, elettromeccanica, food e pharma&beauty.

Agorà di confronto e dialogo, animata da tensione innovativa e da un intento

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anche formativo, quest’anno la fiera non sarà solo vetrina ma soprattutto fabbrica. Si chiama Know how 4.0 il progetto che si propone di esemplificare praticamente ciò che sarà il futuro della produzione, con un intreccio di tradizione e innovazione, rappresentando in loco uno spaccato della fabbrica di nuova generazione dove tutto sarà collegato e le varie componenti della catena di produzione comunicheranno tra loro al fine di snellire il processo e renderlo sempre più fluido e versatile. Nella stessa area saranno presenti Industrial Software, Centri di ricerca, start-up e l’Ordine degli Ingegneri che, nel corso dei tre giorni di fiera, organizza cinque sessioni formative di mezza giornata tenute da esperti

iscritti all’Ordine e giuristi di settore, focalizzate sull’evoluzione normativa e sulle problematiche di security nei processi industriali. Ogni sessione organizzata dall’Ordine e le sessioni

tecniche Progettazione meccatronica e IoT e Big Data danno diritto al riconoscimento di crediti formativi (CFP).

Per maggiori informazioni è possibile visitare il portale www.spsitalia.it.

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Comfort ed efficienza

CAVI DI QUALITÀ PER LA VIDEOSORVEGLIANZA

per i nuovi uffici Microsoft

*

NOVITÀ MICRO COASSIALE *

PER ALTA DEFINIZIONE

Abb ha fornito le soluzioni di building automation a standard Knx per i nuovi uffici di Microsoft in Danimarca. Il nuovo, imponente quartier generale del colosso del software è stato realizzato a Lyngby, nei dintorni di Copenhagen, su progetto dello studio danese Henning Larsen Architects: si estende su 18.000 metri quadrati ed è formato da due blocchi adiacenti con un ampio atrio che unisce i due edifici, disegnando una forma a V e dando vita ad una spaziosa e luminosa area comune fruibile dai dipendenti. Lo studio ha lavorato fianco a fianco con Microsoft per fare sì che nel progetto fosse riconoscibile la “vision” Microsoft, incentrata sulla creazione di un ambiente di lavoro del futuro dove si possa pensare, lavorare e interagire nel massimo comfort e avvalendosi delle più moderne tecnologie di automazione.

Per realizzare tutto questo la società Hoffmann, in qualità di General Contractor, ha optato per l’integrazione del sistema intelligente Knx di Abb per il controllo e la gestione degli edifici, che ha il compito di garantire la corretta illuminazione e la perfetta climatizzazione degli ambienti grazie all’ottimizzazione della temperatura e della qualità dell’aria.

Un importante requisito richiesto, a tutto vantaggio del comfort dei dipendenti, era la presenza di ampi open space delimitati da pareti in vetro per sfruttare la luce naturale proveniente dalle vetrate della facciata e di sale riunioni, adiacenti all’atrio, illuminate dal grande lucernario posto sulla copertura.

Utilizzando, dove possibile, la luce e il calore del sole ed agendo su tende e finestre si risparmia energia senza rinunciare al comfort e anche il calore prodotto da computer e server può essere riutilizzato per ridurre al minimo gli sprechi di energia.

Oltre a scegliere i componenti intelligenti della soluzione Knx di Abb, per la prima volta in Danimarca Hoffman ha impiegato MooV’n’Group di Newron System Abb, l’interfaccia di programmazione grafica per Knx. La portata e la complessità del sistema Knx implementato fanno di questa realizzazione una delle più grandi di tutta la Danimarca, certificata Leed Gold per il risparmio energetico e l’ecosostenibilità.

Inoltre, il sistema è preconfigurato in modo che gli elementi di controllo Knx dell’edificio possano essere gestiti tramite interfaccia Web, dando così ai dipendenti la possibilità di regolare luci, tende da sole e temperatura direttamente dai loro computer o tablet. Soltanto nelle sale riunioni sono presenti termostati e interruttori a pulsante sulle pareti.

Il progetto ha avuto enorme successo tanto che la Knx Association di Bruxelles, proprietaria dello standard internazionale Knx per la gestione intelligente degli edifici, ha selezionato la nuova sede Microsoft per il premio Knx Award 2016, che è stato consegnato lo scorso 15 marzo 2016 in occasione della manifestazione fieristica dell’illuminazione e della building automation “Light&Building” di Francoforte.

GIE 3 aprile - 2016

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La domotica sale in cattedra Formarsi adeguatamente è il passo iniziale per affacciarsi al mondo della home automation.

Ave propone a tutti gli installatori un percorso completo per mantenersi aggiornati sulle novità del settore e sulle tecnologie più avanzate

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arlare di domotica significa confrontarsi, per sua stessa natura, con un ambiente in costante evoluzione, soprattutto quando si parla di prodotti e sistemi domotici.

Azienda protagonista nel settore elettrico ed elettronico da oltre cent’anni, Ave sposa in pieno questa filosofia, offrendo oggi un’ampia gamma di prodotti e soluzioni all’avanguardia dedicati all’automazione domestica.

Per permettere a tutti quei professionisti che intendano rimanere aggiornati sulle novità e soluzioni adottate nel settore della domotica, Ave propone dei corsi formativi indirizzati a tutti gli addetti ai lavori.

Come partecipare Per prendere parte alla formazione Ave è necessario inviare la domanda compilando la form dedicata sul sito ufficiale di Ave nella sezione “Corsi per professionisti”. L’adesione ai corsi è subordinata all’acquisto del Kit Start Domotica (art.

K015-Start) per quanto riguarda il corso di domotica base e all’acquisto del Kit K015Domina1 (art. K015-Domina2 o art. K015-Domina3) per quello avanzato. www.elettricoplus.it

L’offerta dell’azienda si sviluppa lungo due direttrici: un corso base della durata di 8 ore, in cui i tecnici Ave illustrano nel dettaglio i principi base della tecnologia AveBus con diversi esempi pratici applicativi, e una sessione formativa avanzata per tutti gli installatori che hanno già effettuato in passato un corso base e vogliono ampliare le proprie competenze.

Formazione avanzata Il corso proposto da Ave si sviluppa attraverso due giornate formative in cui vengono forniti gli strumenti teorici per potere realizzare un impianto domotico complesso. Dopo un’intro-

duzione per focalizzare i principi di un impianto base, il corso avanzato prosegue passando in rassegna tutte le componenti dell’evoluto sistema domotico Domina Plus.

Domotica step by step Da quelli tradizionali a quelli elettronici che rimangono nascosti dietro le eleganti placche Ave touch, i dispositivi di comando sono una parte essenziale del sistema domotico. Grazie ai corsi Ave, l’installatore potrà comprendere la tecnologia AveBus e come collegare le funzioni del sistema domotico ai relativi comandi. In questo campo, tra le più recenti soluzio-

ni l’innovativo multitouch modulare (art.

442ABTC6), che permette di scegliere e posizionare contemporaneamente fino a sei comandi domotici dietro una raffinata placca in vetro personalizzabile dall’utente tramite un software dedicato disponibile sul sito www.ave.it.

Il corso prosegue delineando le caratteristiche del rilevatore di movimento IR, un dispositivo che può essere impostato per gestire l’illuminazione e scenari in funzione della presenza di persone all’interno dell’edificio o in base alla soglia crepuscolare regolata. In seguito verrà spiegato ai professionisti come cablare l’interfaccia contatti AveBus (art. ABIN02), in modo GIE 3 aprile - 2016

tutorial innovazione 23

Una soluzione tecnologica tutta da scoprire

tutti i corsi

Il sistema modulare a scomparsa con comandi a sfioro Ave Touch si amplia oggi con una nuova soluzione multitouch modulare, nell’ottica di una continua ricerca legata alla soddisfazione dell’utente e ad un uso più ricercato, prestigioso e versatile del prodotto. Il nuovo comando multitouch dispone di un massimo di sei comandi indipendenti e può essere personalizzato dall’utente in base ai propri gusti ed esigenze abitative. Ave offre anche la possibilità di personalizzare le placche di finitura grazie un software dedicato disponibile sul sito www.ave.it, valorizzando così l’impianto elettrico con un’estetica esclusiva e unica. Le placche, in cristallo, sono disponibili nei cinque colori Ave Touch: bianco lucido, nero assoluto, grigio argentato, rosso Pompei e verde acqua. Sulla superficie delle placche, pure ed essenziali, spiccano i led blu che guidano, anche al buio, l’utente verso i comandi con tecnologia a sfioramento. Il comando multitouch di Ave viene installato ad incasso in scatole standard a tre moduli ed è disponibile sia nella versione tradizione che domotica. I comandi a sfioro permettono quindi di comandare luci o tapparelle e di interfacciarsi con gli altri componenti del sistema domotico. Tecnologia evoluta e design di pregio esaltano il nuovo comando multitouch di Ave, mentre la personalizzazione da parte dell’utente contribuisce a renderlo un vero e proprio elemento d’arredo.

Domotica base Sede del corso: Rezzato (BS) Venerdì 1 luglio dalle ore 9.00 alle ore 17.30 Venerdì 30 settembre dalle ore 9.00 alle ore 17.30 Venerdì 18 novembre dalle ore 9.00 alle ore 17.30 Sede del corso: Roma Martedì 24 maggio dalle ore 9.00 alle ore 17.30 Sede del corso: Napoli Martedì 14 giugno dalle ore 9.00 alle ore 17.30 Sede del corso: Bari Martedì 28 giugno dalle ore 9.00 alle ore 17.30 Sede del corso: Corciano (PG) Martedì 5 luglio dalle ore 9.00 alle ore 17.30 Martedì 10 maggio dalle ore 9.00 alle ore 17.30 Domotica avanzata Sede del corso: Rezzato (Brescia) Giovedì 21 e venerdì 22 luglio dalle ore 9.00 alle ore 17.30 Giovedì 6 e venerdì 7 ottobre dalle ore 9.00 alle ore 17.30 Sede del corso: Roma Martedì 21 e mercoledì 22 giugno dalle ore 9.00 alle ore 17.30 Sede del corso: Napoli Martedì 12 e mercoledì 13 luglio dalle ore 9.00 alle ore 17.30 GIE 3 aprile - 2016

da gestire due comandi domotici derivati da contatti liberi da potenziale, l’interfaccia Allarmi tecnologici (art. 44.ABTA) per la segnalazione di fughe di gas e acqua dai rispettivi rilevatori e l’interfaccia Telecomandi IR (art. 44.AB-IR), che consente di associare fino a 32 comandi richiamabili dal telecomando Ave Ir-Remote.

Durante il corso l’installatore potrà inoltre apprendere come configurare gli attuatori domotici per l’illuminazione, i dimmer e la gestione dei serramenti, nonché quelle che sono le componenti per la gestione e la supervisione multizona della termoregolazione. I partecipanti apprenderanno come impostare l’impianto domotico

per il monitoraggio dei consumi elettrici, di acqua e gas attraverso il dispositivo economizzatore e controllo carichi (art.

53AB-Eco), che è in grado di prevenire l’intervento per sovraccarico dell’interruttore limitatore di corrente e contabilizzare i consumi energetici che potranno essere comodamente visualizzati dall’utente attraverso gli eleganti display touch screen che saranno oggetto di un esaustivo approfondimento, assieme al dispositivo Web Server (art. 53AB-WBS) per tutto ciò che concerne il controllo evoluto dell’impianto, la programmazione complessa e la creazione di database.

La caratteristica principale di Domina

Plus è infatti la sua estrema flessibilità e scalabilità: mediante apposite interfacce è possibile espandere le funzioni e integrare sistemi avanzati come quelli di Ventilazione Meccanica Controllata, permettendo di gestire automaticamente il ricambio dell’aria in funzione delle reali necessità, o come i sistemi di chiamata, consentendo il monitoraggio e la ricezione delle segnalazioni. Un’esaustiva spiegazione di come collegare questi sistemi e il sistema antintrusione a quello domotico farà così da preludio alla fase conclusiva del corso dove saranno illustrate tutte le configurazioni e spiegato il dimensionamento dell’impianto. www.elettricoplus.it

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Le regole per progettare Grazie alle norme di settore si possono dedurre i principali criteri per la realizzazione di un sistema domotico. Ponendo particolare attenzione alla coesistenza con altri impianti già presenti, di Luciano gaia in ottica di integrazione ed efficientamento energetico

U

no dei riferimenti più importanti in tema di sistemi elettronici per la casa e l’edificio è la Guida Cei 205-14 “Guida alla progettazione, installazione e collaudo dei sistemi HBES”, che definisce molteplici aspetti del lavoro dell’installatore: le regole per una corretta procedura di progettazione, installazione e collaudo degli impianti; il flusso delle informazioni che i soggetti coinvolti a vario titolo devono scambiarsi;

i documenti che devono essere prodotti in ogni fase e la simbologia standard (e quindi un linguaggio comune) per descrivere i vari componenti degli impianti HBES. Ricordiamo che per impianti HBES si intendono i sistemi bus conformi alla serie di Norme EN 50090, ma le indicazioni possono essere anche estese ai sistemi bus non normati. La guida presenta le proprie raccomandazioni in funzione delle varie fasi di realizzazione di un impianto bus, suddividendo sche-

maticamente il processo in quattro fasi: • predisposizione dell’infrastruttura nell’edificio (oggetto delle Guide Cei 64-100/1,2); • progettazione dell’impianto; • installazione dell’impianto; • verifica e collaudo tecnico dell’impianto.

Le fasi di progetto La guida individua come pratica comune due distinte fasi di progettazione: una di progettazione preliminare e una defini-

tiva/esecutiva. Il risultato della progettazione preliminare deve essere un documento che generalmente comprenda: • la descrizione del progetto con uno schema di principio di ogni applicazione prevista (termoregolazione, automazione luci) e l’illustrazione delle ragioni della soluzione prescelta; • una stima di massima del costo di ogni applicazione prevista; • un’indicazione dello sviluppo temporale delle attività previste.

Progetto preliminare

Progetto esecutivo

Nella stesura del progetto preliminare il progettista del sistema bus definisce l’elenco dei servizi richiesti scegliendoli tra quelli riportati nella Guida Cei 64-100/2. Per ogni servizio scelto dal committente, il progettista del sistema bus individua l’architettura dell’impianto (sistema) che realizza l’integrazione dei vari servizi completo delle necessarie interfacce (sensori e attuatori) verso i componenti degli altri impianti esistenti o da progettare dell’unità immobiliare.

La progettazione definitiva/esecutiva definisce: • gli schemi elettrici dell’impianto bus; • le interfacce verso i sistemi (impianti) non bus; • le caratteristiche dei componenti dell’impianto bus; • l’eventuale sistema di supervisione completo di eventuali periferiche; • il dimensionamento delle connessioni con specifico riferimento alla separazione di sicurezza ed EMC.

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lezioni di domotica 25

Una domotica “di livello”

il System Integrator deve avere piena consapevolezza che dal suo lavoro possono variare prestazioni e funzionalità dell’intero impianto

Nel progetto esecutivo si deve porre nella massima attenzione la possibilità di integrazione fra i diversi impianti definiti nella fase di progettazione preliminare.

In particolare, il sistema bus nel suo complesso dovrà interagire con altri sottosistemi non necessariamente di tipo bus e si dovrà quindi definire in modo appropriato le interfacce dei sistemi bus con gli altri sistemi.

Come si installa Per quanto riguarda i criteri di installazione, le raccomandazioni della guida si focalizzano sulla documentazione con l’obiettivo di rendere immediatamente comprensibili all’installatore (ma non solo) le finalità del progetto. La guida richiede che la documentazione specifichi il funzionamento del sistema nel suo complesso e in ogni sua parte, allo scopo di presentare in modo chiaro e schematico i requisiti funzionali e di sicurezza dell’impianto bus. In particolare, la guida prevede la seguente documentazione: • schema logico; • schema delle connessioni; • schema planimetrico; • elenco dei componenti e delle connessioni; • istruzioni per la configurazione; • specifica di collaudo.

Rapporto finale e collaudo Al termine dei lavori è necessario redigere un rapporto finale dell’attività di installazione (resoconto dell’installazione) che fornisca evidenza, tra l’altro, del risultato delle verifiche eseguite secondo la specifica di collaudo. Il resoconto dell’installazione comprende innanzitutGIE 3 aprile - 2016

to un elenco delle prove effettuate, oltre a una puntuale sintesi delle regolazioni/ configurazioni effettuate su ogni apparecchio con indicazione delle eventuali modifiche rispetto a quanto stabilito nella specifica di collaudo; inoltre è necessario condividere la valutazione delle prestazioni dei componenti, delle diverse applicazioni realizzate e del sistema nel suo complesso, così come il risultato della messa in servizio dell’impianto.

Infine, per ciò che riguarda il collaudo, la guida si limita a segnalare lo scopo e gli accertamenti, in particolare quelli relativi alla sicurezza funzionale ed elettrica, al rispetto delle prestazioni definite dal progetto e all’osservanza delle norme e leggi pertinenti.

Coesistenza dei sistemi HBES con altri sistemi Uno dei principali aspetti di sicurezza che riguarda gli impianti HBES è quello relativo all’eventuale coesistenza con i circuiti di altri sistemi/impianti. I circuiti degli impianti HBES sono circuiti SELV (Safety Extra Low Voltage) e, come tali, secondo la Norma Cei 64-8 devono essere separati dai circuiti FELV (Functional Extra Low Voltage) e dai circuiti a tensione più elevata mediante separazione di protezione. La separazione di protezione si può ottenere effettivamente separando i circuiti secondo quanto prescritto dalla Norma Cei 64-8, tuttavia la condizione di separazione di protezione può essere ottenuta anche tra cavi a contatto purché i cavi HBES soddisfino precisi requisiti di rigidità dielettrica. Altri aspetti sia funzionali sia normativi possono creare problemi nel contesto generale dell’im-

La settima edizione della Norma Cei 64-8, che recepisce la tanto discussa Variante V3 del 2011, ha rappresentato una netta svolta culturale nell’approccio normativo nel settore dell’impiantistica elettrica in tema di automazione, con l’adozione dei livelli prestazionali e di fruibilità per gli impianti di unità immobiliari ad uso residenziale. Il raggiungimento del livello 3, oltre a tutte le dotazioni tradizionali, prevede l’automazione dell’impianto (domotica) ovvero l’insieme dei dispositivi e delle loro connessioni che realizzano una determinata funzione utilizzando uno o più supporti di comunicazione comune a tutti i dispositivi e attuando la comunicazione dei dati tra gli stessi secondo un protocollo prestabilito.

pianto elettrico: ad esempio la Norma Cei 64-8 richiede, nei locali di pubblico spettacolo, che i dispositivi di protezione e la suddivisione dei circuiti relativi all’illuminazione di sicurezza siano tali da prevenire l’insorgere di panico in caso di guasto o mancanza dell’alimentazione.

Un buon progetto elettrico può essere invalidato da una non corretta configurazione dei moduli di uscita che, in caso di assenza di tensione sul bus, potrebbero interrompere l’illuminazione del locale. In sintesi, il System Integrator deve avere una piena consapevolezza che dal suo lavoro possono variare prestazioni e funzionalità che in alcuni casi sono previste e/o prescritte da specifiche normative.

In alcune circostanze potrebbe anche essere necessario per questo tecnico il possesso dei requisiti e abilitazioni richiesti dal DM 37/08 o, in alternativa, che operi per conto di un soggetto che ne sia provvisto e che si assumerà la completa responsabilità. Ne deriva, in linea generale, la convenienza che la configurazione dell’impianto sia realizzata direttamente senza intermediari dall’installatore elettrico o in alternativa da un tecnico di sua fiducia, e che contrattualmente il cliente possa avere l’installatore come unico referente. A questo punto risulta augurabile un intervento tendente ad organizzare la situazione legislativa al fine di aggiornare il quadro normativo sulle competenze e responsabilità nell’impiantistica tecnica in quanto, come si è visto, la domotica spesso va ad interferire su alcuni punti dell’intero quadro normativo relativi all’impianto elettrico, ad esempio quando il System Integrator non solo

si inserisce nell’impianto elettrico ma interviene in modo sostanziale anche nel funzionamento di altre tipologie impiantistiche, operando quindi in modo trasversale rispetto a quanto previsto dal DM 37/08.

La normativa vigente Il comitato tecnico del Cei che si occupa di domotica e building automation è il CT 205 - Sistemi Bus per edifici. Scopo del CT 205 è predisporre norme che riguardano tutti gli aspetti dei sistemi elettronici per gli ambienti domestici e gli edifici, in relazione alla società dell’informazione, tutto ciò tenendo conto dei requisiti di sicurezza funzionale, elettrica e compatibilità elettromagnetica. Il CT 205 non predispone norme di prodotto ma norme che coprono i requisiti di prestazione nonché le interfacce logiche e fisiche ritenute necessarie: tali norme specificano le prove di conformità. Il principale riferimento normativo sul tema in oggetto è costituito dalle Norme Cei EN 50090 ma progettista e installatore, per gli aspetti pratici, non possono non riferirsi anche alla settima edizione della Norma Cei 648, alla Norma Cei 205-14 e alla Guida Cei 205-18 (riguarda più l’efficienza energetica), dedicata alla valutazione della riduzione dei consumi energetici in relazione al livello di automazione degli edifici. Gli impianti di automazione ricadono anche nel campo di applicazione del DM 37/08 e, come tali, sono soggetti a tutti gli obblighi previsti tra cui quello che prevede il rilascio da parte dell’impresa installatrice della dichiarazione di conformità, previa effettuazione delle verifiche della sicurezza e della funzionalità. www.elettricoplus.it

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Tutti i vantaggi di un installatore 2.0 Ottimizzare le manutenzioni, gestire gli interventi e il materiale a magazzino: un lavoro quotidiano che ruba tempo agli installatori. Un metodo per migliorare la propria attività esiste: affidarsi a strumenti software che a cura di daniele bonalumi incrementino l’efficienza e il rapporto con i clienti

I

l mondo attuale è sempre più connesso, si comunica esclusivamente via smartphone e il tempo a nostra disposizione è sempre più ridotto. Ma queste considerazioni che impatto hanno sull’attività degli installatori elettrici?

A maggio dello scorso anno avevamo realizzato un’indagine presso i nostri lettori, analizzando l’impatto del web e delle tecnologie 2.0 sulla professione degli installatori. I risultati sono stati discordanti, ma una tendenza di innovazione e cambiamento era emersa.

In tal senso si era manifestata la volontà da parte degli installatori di utilizzare gli strumenti digitali per meglio gestire tutte le fasi di lavoro: dalla preventivazione alla gestione delle commesse, dalla realizzazione della dichiarazione di conformità sino alla programmazione della manutenzione degli impianti.

In questo numero vogliamo quindi offrirvi una prima panoramica dei software attualmente a vostra disposizione, in grado di velocizzare diversi aspetti della vostra attività; innanzi-

tutto agevolarvi nella fase di progettazione di un impianto elettrico, grazie a strumenti Cad che dialogano con i listini dei vostri distributori di fiducia, per poi passare ai tools finalizzati allo sviluppo di documenti da consegnare al cliente che semplificano la valutazione economica e la realizzazione dell’opera. Non dimentichiamoci poi il valore della fidelizzazione del cliente: grazie a software gestionali evoluti, gli installatori hanno infatti la possibilità di mantenere un contatto costante con i vecchi committenti, proponendo loro manutenzioni programmate o aggiornamenti d’impianto.

Insomma, le potenzialità dei software sono molteplici e il loro legame sempre più stretto con il mondo “mobile” avvicina ulteriormente i professionisti al loro utilizzo. Nessun ostacolo quindi alla loro diffusione se non una scorretta percezione da parte degli utenti professionali: l’offerta digitale è sempre più customizzata e può migliorare la vostra attività quotidiana: perché allora non provare a utilizzare questi sistemi?

Un’offerta speciale per i nostri lettori Siete interessati ad acquistare o a visionare uno dei software presentati in queste pagine?

Scriveteci a gie@dbinformation.it e vi riserveremo una proposta dedicata con sconti e agevolazioni! www.elettricoplus.it

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Perfetto Gestione delle commesse Perfetto, realizzato da Antos Business Tool, è una soluzione dedicata specificatamente alla gestione delle commesse nelle aziende che realizzano impianti tecnologici. Il software è completo di tutte le funzioni necessarie ad un’azienda che vuole migliorare il controllo di ogni fase di gestione della commessa: tutti gli utenti potranno lavorare con un unico sistema e condividere informazioni, migliorando il loro rendimento e garantendo il migliore servizio reso ai clienti.

Aumentare il margine medio delle commesse, ridurre i costi diretti di materiale e manodopera, risolvere tempestivamente le anomalie presenti nelle commesse, misurare e premiare l’efficienza dei migliori collaboratori, responsabilizzare tutta l’azienda al risultato. Questi sono solo alcuni dei vantaggi concreti che si possono ottenere con Perfetto. Nello specifico, il sistema è in grado di effettuare il controllo economico della commessa e dell’ef-

ficienza della manodopera; inoltre si occuperà della gestione di listini, fornitori, del subappalto, fino a spingersi verso il controllo dei materiali a magazzino e dell’amministrazione di incassi e pagamenti.

Grazie a Perfetto sarà inoltre possibile avvalersi di un sistema intelligente di preventivazione e contabilità, simulando gli andamenti economici e verificando la corret-

tezza dei dati gestionali. Infine, Perfetto offre l’innovativo Centro di controllo della commessa, lo strumento avanzato che consente un controllo grafico dei lavori in corso, immediato e senza interpretazione: i dati visuali permettono di capire a colpo d’occhio come sta andando economicamente la commessa.

Il controllo è semplice: si vedono subito i costi, le spese, le anomalie da

correggere e con il Centro di controllo si analizzano efficacemente i lavori, al fine di ridurne i costi e aumentare il margine di commessa. Oltre 400 impiantisti in Italia utilizzano Perfetto per controllare e gestire la propria azienda, professionisti che credono nell’organizzazione per ottimizzare l’andamento economico delle commesse e prendere decisioni efficaci senza affidarsi alla casualità.

Edison Gestionale per l’installazione e la manutenzione Il software Edison di Exe Progetti è stato creato su misura per le esigenze dell’installatore e del manutentore e viene costantemente aggiornato e migliorato da oltre 23 anni.

Con Edison è possibile inserire e aggiornare il listino Elettroveneta da si-

preventivi con annotazioni, articoli, composti, manodopera, utilizzando anche modelli preesistenti in excel e word, ma con calcoli automatici; in tal modo è possibile stampare i propri moduli personalizzati da inviare direttamente via e-mail in formato pdf.

la contabilità cantiere e il consuntivo in confronto con il preventivo associato. Il tutto anche da smartphone e da tablet, sia in Apple iOS sia in Android. Non ultimo, Edison consente la produzione della dichiarazione di conformità.

manutenzione e per singolo componente. Inoltre si potranno gestire uscite dei tecnici a partire dalle attività programmate e su chiamate, con percorsi consigliati dalla geolocalizzazione, il tutto anche da smartphone e da tablet.

stema E, creare un prezzario personalizzato delle voci composte e delle forniture con analisi costo e prezzo, o utilizzare un prezziario su base Elettroveneta.

Il sistema permette la creazione di

Per ogni lavoro da eseguire sarà quindi possibile creare un cantiere in cui caricare le ore di lavoro a consuntivo, i materiali utilizzati con carico DDT fornitore in automatico, le spese extra e con un click aggiornare

Anche la manutenzione è semplificata: attraverso una scheda si segnaleranno i dati di contratto, di manutenzione programmata, di composizione e di scadenze, consentendo così di tenere sotto controllo le scadenze per

Infine, sarà possibile inviare gli ordini a fornitore al Sistema E e inserire in automatico da file i DDT di Elettroveneta dal Sistema E, con successivo smistamento automatico o manuale del materiale a cantieri.

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Le opportunità del software per le PMI

Acut Impianti Per fare business intelligence Acut Impianti è l’ultima evoluzione dei gestionali Acut, un software dall’altissimo grado di flessibilità che riesce a vestire le esigenze di diverse realtà professionali con un grande numero di funzioni. Acut Impianti è infatti in grado di garantire la centralizzazione massima delle informazioni commerciali, tecniche e amministrative coniugando la gestione integrata di listini, preventivi, commesse, manutenzioni, contabilità, tesoreria, business intelligence con strumenti e utilità quali server di posta, Crm, codici a barre e operatività web.

Acut Impianti consta di numerose possibilità di gestione ed utilizzo, pertanto è sempre possibile giungere a una soluzione dedicata senza investire in personalizzazioni onerose. Non vi è alcuna differenza tra aziende piccole, medie o grandi, al centro ci sono semplicemente le esigenze e la maniera migliore per risolverle e soddisfarle. La mission di Acut è indirizzata alle concrete funzioni da mettere a disposizione dei clienti: impiantisti elettrici, quadristi, termoidraulici, idraulici, della sicurezza, dell’automazione o delle energie rinnovabili hanno ciascuno esigenze ben distinte: per questo sono state affinate le procedure per gestire diversi tipi di listini al fine di creare preventivi accurati con la possibilità di revisioni, gestione di articoli composti, costo posato, manodopera differenziata e infinite

possibilità di stampa per una presentazione efficace ed accattivante, anche per gare d’appalto. Tramite il software è inoltre possibile effettuare richieste di approvvigionamento, richieste di offerta ai fornitori e gestire la ricezione del materiale integrando funzioni rivolte alla qualità e Iso. Per questo la gestione del magazzino è semplice e automatizzata dall’integrazione di codici a barre e maschere ottimizzate per touch screen, mentre le diverse possibilità di inserimento e gestione della manodopera contribuiscono ad una gestione commesse integrata e completa. In particolare l’interazione di contabilità, magazzino, manodopera e pianificazione permette una gestione delle manutenzioni a

tutto tondo: dalla gestione dei ratei contabili alla gestione impianto cliente, fino alla composizione di uno storico degli interventi effettuati. Acut Impianti dialoga con Outlook, Gmail, è in grado di importare e-mail nel gestionale ed inviarne in maniera massiva, gestisce sms ed in generale è configurabile per interfacciarsi con procedure esterne. È possibile avere un controllo contabile completo fino ai bilanci, riclassificazioni e gestione di cespiti. Tutta la gestione aziendale viene infine organizzata per confluire negli strumenti di business intelligence, scalabili e personalizzabili a partire dalle stampe (sono oltre 700 quelle incluse) fino a cruscotti dinamici, grafici personalizzabili e cubi di analisi integrata.

In questi anni ci è capitato di chiederci quale deve essere oggi la funzione del software come supporto gestionale in una PMI del settore impiantistico, sia in ottica di evoluzione tecnologica, sia organizzativa. Per quanto riguarda l’organizzazione occorre sottolineare che la PMI una volta chiedeva al gestionale di evadere le classiche esigenze operative legate alla contabilità, alla fatturazione, agli ordini e magazzino e poco altro. Oggi dal software non si esige solo che risponda perfettamente alla propria specifica realtà e perciò affronti le gestioni impianti, commesse, listini, preventivi, manutenzioni, ma ci si aspetta soprattutto un incremento dell’operatività che porti a una crescita organizzativa, calandosi nella attuale realtà fatta di comunicazione, social e cloud, dalla quale non si può più prescindere.

Oggi oltre mille aziende, fra le più significative del settore, hanno scelto Acut Impianti, sia per l’offerta completa messa a disposizione sia per il ruolo di partner offerta dalla software house in grado di erogare all’impresa impiantistica organizzazione, supporto, formazione.

In tal senso Acut ha saputo interpretare anticipatamente l’evoluzione tecnologica che oggi ha praticamente annullato le distanze con i clienti, permettendo la fruizione dei servizi erogati direttamente dal pool di consulenti Acut, senza rischiare di trovarsi affidati a qualche rivenditore la cui preparazione, purtroppo si sa, potrebbe non essere sempre adeguata.

Gabriele Pavan, Presidente Acut

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La ventilazione secondo Ave  PRESTAZIONI TECNICHE D’AVANGUARDIA  DESIGN COORDINATO CON LE SERIE CIVILI  INTEGRAZIONE VENTILAZIONE MECCANICA CONTROLLATA CON SISTEMA DOMOTICO

Serie Civile

Coordinamento estetico e funzionale con serie civili

Per maggiori informazioni sui prodotti della gamma Ventilazione richiedi il nuovo catalogo alla rete vendita AVE o scaricalo dal sito www.ave.it

Integrazione con sistema domotico

http://www.ave.it/it/notizie/ catalogo-ventilazione-ave-domusair-2016

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Ampère ed Eplus Progettazione elettrica integrata Electro Graphics, con i software Ampère ed Eplus, fornisce una risposta esaustiva sia per il calcolo delle linee elettriche e verifica sugli elementi di protezione che per la realizzazione di schemi topografici e unifilari dei quadri, con disegno delle carpenterie.

Ampère è un software di calcolo di rete elettrica secondo norme Cei/Iec; nella versione Professional supporta anche norme Une (spagnole), Nf (francesi), Bsi (inglesi) e Nbr (brasiliane) in bassa o media tensione, sia in alternata che regime continuo (applicazione nei campi fotovoltaici). Sono gestite linee in cavo o condotti sbarra, carichi normali o motori, generatori, carichi distorcenti e relative armoniche, gruppi di continuità, inverter, moduli fotovoltaici, con la valutazione dei parametri elettrici nei vari punti dell’impianto.

Il software determina la sezione dei conduttori verificando il coordinamento con le protezioni, effettua il bilanciamento di carichi monofasi, il rifasamento dell’impianto, calcola le cadute di tensione e le correnti di guasto (secondo Cei 1125 o Iec 909 e 61363-1), verifica la selettività, calcola le sovratemperature dei quadri (Cei 17-43 o 23-51) e gestisce situazioni di carico e alimentazione variabili nel tempo, secondo profili definibili. Nella modalità di lavoro multiprogetto, pensata per grossi sistemi elettrici

con migliaia di utenze, più tecnici possono cooperare contemporaneamente sullo stesso progetto; ognuno sarà focalizzato su un sottoprogetto (uno o più quadri), ma ciascuna parte è però correlata in tempo reale con tutti i dati elaborati dagli altri membri del team di lavoro, permettendo uno sviluppo rapido e semplificato del progetto generale.

Tra le novità più recenti, la definizione di un sistema di fornitura multiplo, con più connessioni indipendenti dalla rete di fornitura o a gruppi di cogenerazione, per potere sviluppare lo studio di impianti con allacci ridondanti alla rete di distribuzione o con svariati generatori a supporto del sistema di alimentazione. È stata inoltre potenziata la gestione della rete di terra, sia lato impianto sia lato cabina di ricezione, con la definizione di più collettori di terra, ognuno caratterizzato da modalità realizzative proprie (maglia rettangolare, stella a più raggi, corda con picchetti, reattanze di collegamento - bobine di Petersen). Conseguentemente, può essere visualizzato il percorso del PE equivalente sulla magliatura della rete, per rendere maggiormente riconoscibili le condizioni di messa a terra del sistema.

Eplus è invece un Cad elettrico autonomo basato su tecnologia Autodesk (standard .dwg), dispone di una vasta libreria di simboli elettrici, domotici, al-

larme, antintrusione, antincendio e fluidici; è presente inoltre un grosso archivio di carpenterie sviluppate in 3D con le serie più diffuse di Abb, Bticino, Gewiss, Hager, Rittal, Schneider e molti altri costruttori. Per ogni tipologia di carpenteria sono già definitive varie combinazioni di elementi e parti accessorie, per ottenere alla fine del progetto la lista dei materiali utilizzati per realizzare il quadro. Eplus è uno strumento estremamente versatile, condivide il progetto sviluppato con Ampère e permette la realizzazione di schemi di quadro di qualsiasi tipo (unifilare, multifilare, ausiliari), la gestione della carpenteria con elementi tridimensionali, la disposizione automatica su guide e siglatura in linea dei componenti; si ottengono liste cavi, morsettiere e dettagli di cablaggio (particolari 3D della carpenteria e di eventuali canalizzazioni d’impianto).

Il software supporta inoltre il disegno del topografico tridimensionale dell’impianto con il layout delle vie cavo, siano esse canalizzazioni o tubazioni, e la collocazione di quadri ed apparecchiature.

La potenzialità principale è data dall’in-

filaggio automatico dei cavi nel sistema delle condutture ricercando il percorso ottimale, con verifica del coefficiente di stipamento; per gli stacchi terminali è in grado di gestire gli schemi di collegamento tipici di punti comando, prese, circuiti di chiamata e di trasferire la loro realizzazione filare nelle condutture interessate dopo la semplice posa dei simboli di rappresentazione. Si ottiene quindi un progetto esecutivo di estremo dettaglio che non lascia dubbi o elementi di interpretazione, causa tipica di errori di realizzazione in cantiere.

Eplus opera in maniera collaborativa sui dati di Ampère, ed in caso di modifiche apportate durante il disegno del quadro o della disposizione planimetrica tridimensionale, se necessario, viene richiesta direttamente la rielaborazione dei dati da Ampère, per evitare in assoluto disallineamenti tra le due fasi operative.

l’ordine completo. Un sofisticato legame tra il disegno e il progetto fa sì che le eventuali modifiche apportate all’elenco degli elementi del progetto siano subito aggiornate anche sulla planimetria e viceversa. Si completa graficamente, anche in 3D, collegando i componenti con tubazioni e cavi e si ottengono automaticamente i computi metrici dettagliati e gli schemi

unifilari di progetto. Spac Start Impianti 16 è il software Cad elettrico che va incontro alle esigenze dei progettisti del settore edile e impiantistico e degli installatori di impianti elettrici e fotovoltaici.

SPAC Start Impianti 16 Cad per la progettazione di impianti Dall’esperienza SDProget per lo sviluppo di software tecnici ai vertici di categoria nasce oggi la nuova versione di Spac Start Impianti, il software Cad per la progettazione di impianti elettrici civili, industriali e per il terziario.

Spac Start Impianti 16, che include il noto motore grafico AutoCad OEM 2016, grazie al minuzioso lavoro di semplificazione e attenzione alla produttività è senza dubbio il più performante software con input grafico nel settore elettrico, pur continuando a rimanere la soluzione professionale con il migliore rapporto www.elettricoplus.it

qualità/prezzo presente sul mercato.

Caratterizzato dall’esclusivo Project Center, Spac Start Impianti si conferma come il più semplice e intuitivo software per la progettazione elettrica. Nella pratica, prima si compongono gli elementi del progetto attingendo ai ricchi cataloghi dei principali produttori e poi questi possono essere utilizzati nel disegno trascinandoli all’interno della planimetria 2D o all’ambiente 3D. Il sistema calcola automaticamente tutti i componenti nonché gli accessori come supporti, placche e copriforo necessari per comporre

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Mini Handsfree.

L’essenziale nella sua forma più raffinata.

Fronzoni ‘64 A.G. Fronzoni, 1964

Mini. Ora in versione Vivavoce.

Ispirato dai maestri del minimalismo, Mini Handsfree è la più recente evoluzione del videocitofono Comelit che punta sull’estrema essenzialità del suo design: spessore ridotto al minimo, superfici opache e lucide dalla linearità assoluta, VIVAVOCE con fonica full-duplex. La bellezza delle forme veste la moderna tecnologia Sensitive Touch con monitor wide-screen 4,3” a colori.

Passion.Technology.Design.

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Smart box

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Progetto Elettricista 3 Gestione lavori e software Cad Progetto Elettricista 3 di Finson permette la gestione completa dei lavori e dei materiali impiegati, facilitando la creazione dei preventivi e tutti gli aspetti contabili e amministrativi.

Il software include inoltre uno strumento Cad completo e permette di gestire le dichiarazioni di conformità

e tutti i documenti annessi, dalle fatture agli ordini ai fornitori.

Grazie all’innovativa interfaccia grafica, che permette un intuitivo utilizzo di tutte le funzionalità del programma, il programma stesso non richiede particolari conoscenze informatiche ed è utilizzabile fin dal

primo momento anche senza studiare complicati manuali d’uso.

Semplice da utilizzare ma allo stesso tempo completo e potente, Progetto Elettricista 3 gestisce tutte le anagrafiche tra cui clienti, materiali, articoli composti, fornitori e collaboratori, consentendo di creare moduli di stampa personalizzabili in cui inserire il proprio logo.

Partendo dal preventivo, facilitato dalla funzione di aiuto per il calcolo dei prezzi in base a diversi parametri, è possibile avere sempre sotto controllo lo stato dei lavori in corso, il consuntivo e la verifica dei materiali impiegati.

Con Finson Progetto Elettricista 3 è inoltre possibile pianificare ed orga-

nizzare le manutenzioni programmate; la gestione del magazzino comprende anche le operazioni di carico e scarico, l’inventario, la valorizzazione e i sottoscorta. La funzione di importazione di anagrafiche e listini da file Excel, l’agenda grafica e le statistiche completano il programma. Sul sito Finson è inoltre presente una versione dimostrativa gratuita.

MosaicoX Impiantisti Gestionale per aziende impiantistiche

MosaicoX Impiantisti di Innobit è una soluzione completa studiata per le aziende impiantistiche (elettriche e termoidrauliche) che hanno la necessità di ottimizzare la gestione dell’attività, con particolare riguardo per la gestione delle commesse e degli interventi tecnici di manutenzione.

Il software si utilizza online come servizio, ma su richiesta può essere installato localmente, ed è disponibile ad un canone www.elettricoplus.it

mensile che include anche l’assistenza tecnica e i backup. Tra le principali funzionalità del sistema, la completa gestione del ciclo documentale attivo (preventivi, fatture) e passivo (ordini fornitore, DDT da fornitore, fatture passive), oltre al coordinamento del magazzino e delle anagrafiche articoli, con carico e scarico automatico attraverso la movimentazione dei documenti o la lettura del codice a bar-

re. Il software è inoltre dotato di uno strumento di CRM Prevendita che consente di gestire le fasi preliminari di vendita, tenendo così sotto controllo le opportunità commerciali, e di una funzione per il controllo commesse e margini con l’emissione dei documenti necessari e la gestione in tempo reale dell’andamento dei ricavi (fatture attive) e dei costi (fatture passive), con la possibilità dunque di calcolare i margini sia in corso d’opera sia al termine della commessa. Infine, grazie alla definizione, registrazione e assegnazione di tutte le informazioni relative al cliente, è pos-

sibile calendarizzare gli interventi tecnici con lo scopo di offrire un servizio più efficiente possibile. In particolare consente di gestire le richieste di intervento tecnico con possibilità di inserimento della chiamata completa di descrizione del problema, soluzione del problema, assegnazione dell’incarico al tecnico, codice di intervento e stato della chiamata (aperta, chiusa, in attesa). MosaicoX è altamente personalizzabile: su richiesta potranno essere implementate ulteriori funzionalità, in modo da ottenere uno strumento adatto alle proprie esigenze.

GIE 3 aprile - 2016

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SPECIALE con 2 Trasmittenti EXTRA e il lampeggiatore FAACLED IN OGNI SPECIALE KIT CELEBRATIVO FAAC trovi 1 cartolina con i codici per partecipare e richiedere subito il tuo buono elettronico.

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software

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Syncrogest Smart working per elettricisti

le caratteristiche fondamentali del software Accessibilità via web I moderni software devono essere accessibili via web: l’utente può operare anche lontano dall’ufficio, quando è in trasferta e persino quando è in vacanza. Il web ha enormi potenzialità perché consente di lavorare a distanza con velocità e risultati di performance un tempo inimmaginabili.

Usabilità ai massimi livelli Il software deve essere facile e intuitivo per il pubblico al quale si rivolge. L’accesso può essere personalizzato per mostrare solo i dati e le funzioni che servono al profilo utente. L’utente deve avere la possibilità di fare ricerche (anche con campi liberi) e filtrare agevolmente i dati per trovare ciò di cui ha bisogno in pochi secondi.

Syncrogest di Syncronika è un servizio web dotato di applicazioni per smartphone che consente di pianificare le attività (attività spot, attività ricorrenti, attività su pacchetto ore), tenere il conteggio delle ore, generare rapportini di lavoro elettronici e averli sempre a disposizione in cloud, fare firmare i rapportini al cliente sullo schermo dello smartphone e inviarli via mail.Con Syncrogest l’installatore

avrà sempre con sé il proprio archivio attività, disponibile per tutti i collaboratori ai quali si concederà l’accesso tramite un utente dedicato.

Si potrà inoltre gestire la squadra tecnici, anche a distanza, e ogni utente potrà accedere a Syncrogest col proprio account e utilizzare esclusivamente le funzionalità abilitate e utili per ottimizzare il suo lavoro.

Grazie ai moduli Ticket, i clienti po-

Disponibilità app per mobile Le applicazioni mobile non possono mancare. Sono un elemento fondamentale per consentire il lavoro in mobilità e un’esperienza utente ancora più semplice ed immediata rispetto alla versione web. Un software che guarda al futuro e che vuole crescere insieme ai suoi utenti deve dotarsi di applicazioni per smartphone ed essere tablet ready.

Sviluppo di funzionalità richieste dalla base utenti Gli esperti del software non sono coloro che l’hanno creato, bensì coloro che lo testano nel lavoro di tutti i giorni. Un gestionale è valido quando è apprezzato da chi lo usa! Ascoltare i suggerimenti degli utenti e capire le loro reali necessità è la chiave del successo: il software deve crescere nel tempo, offrendo sempre qualcosa in più.

Archiviazione documenti in cloud Un software gestionale deve avere tra i suoi obiettivi quello di eliminare la carta. I documenti, salvati in cloud e organizzati in un archivio online protetto, sono accessibili a diverse persone all’interno dell’organizzazione. Modificare, visualizzare e condividere le informazioni - senza stampare - fa certamente la differenza (anche in termini di risparmio!).

Condivisione del lavoro con più collaboratori Professionisti, tecnici e operatori delle PMI si trovano sempre più spesso a gestire attività complesse che coinvolgono tante figure professionali con competenze specifiche. Hanno bisogno di un software che possa gestire il lavoro di squadra: pianificare le attività, assegnarle a chi le deve svolgere e rendicontarle una volta concluse. In questo modo tutti sono costantemente informati sull’andamento aziendale e i responsabili sono in grado di monitorare le performance e controllare costi e ricavi.

tranno richiedere direttamente l’intervento dei tecnici, ottimizzando la gestione dell’intero ciclo lavorativo: impianti e mezzi, prodotti e magazzino, preventivi e ordini, fatturazione. Attraverso le funzionalità di import/export in formato CSV e XML, infine, Syncrogest può comunicare con i sistemi gestionali già utilizzati in azienda, ad esempio importando le anagrafiche clienti già compilate www.elettricoplus.it

ed esportando il report interventi di Syncrogest verso un sistema di fatturazione esterno. Syncrogest è uno strumento di lavoro semplice ed intuitivo che può essere adottato da un lavoratore autonomo o da un’intera squadra. È studiato per chi lavora sul campo e consente di ottimizzare le attività degli elettricisti e di tutte le figure che operano nel settore elettrico.

GIE 3 aprile - 2016

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On-line Scalability

Green Power 2.0 UPS Socomec, leader di mercato nello sviluppo e nella produzione di grandi sistemi per alimentazione critica, presenta le ultime soluzioni di UPS scalabili ed innovative, il MODULYS GP ed il DELPHYS Xtend GP. > I carichi critici rimangono sempre protetti grazie alla modalità UPS on-line (VFI) sia durante l’aggiunta di un modulo, sia durante la sua manuntenzione.

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Smart box

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Work-i e WorkImpianti Assistenza, manutenzione e gestione commesse WorkImpianti di Office Automation 2000 è un gestionale nato per soddisfare le molteplici necessità degli impiantisti e affinato dall’esperienza maturata in 16 anni di gestione delle loro commesse di lavoro. È integrabile al programma TP8 della Tecnoproget, per il servizio di aggiornamento online dei listini Metel e Angaisa, e propone un’evoluta analisi preventiva con ottime librerie di opere compiute già pronte.

Ha un potente cruscotto che consente di seguire la formazione del margine lordo di commessa, dalla fase preventiva fino a quella consuntiva.

Contiene la gestione dei contratti e delle manutenzioni, con l’impostazione dei piani di attività e delle operazioni standard previste per ogni impianto oltre ad una comoda gestione degli approvvigionamenti, della movimentazione della merce per cantieri e il magazzino, l’archiviazione dei documenti e, da ulti-

mo, la fatturazione elettronica per la PA con il relativo servizio di conservazione sostitutiva.

Può essere abbinato a Work-i, suo fratello minore, che lo completa con la gestione degli interventi e delle manutenzioni da tablet o smartphone. WorkImpianti viene fornito anche in cloud, utilizzando Azure di Microsoft. Ha un costo contenuto di aggiornamento software ed è possibile richiedere un trial kit prima dell’acquisto.

Work-i è una soluzione ideale sia per chi ha la responsabilità in azienda di pianificare, gestire, rendicontare e archiviare richieste e interventi di assistenza o di manutenzione sia per il team dei tecnici che ogni giorno esegue, con l’utilizzo di tablet e smartphone, le attività lavorative e l’erogazione dei servizi. Work-i nasce combinato con WorkImpianti, ma può essere usato da solo o interfacciato con i gestionali già presenti in azienda. È normalmente fornito in

cloud, utilizzando Azure di Microsoft, ma è possibile anche installarlo sul server del cliente. È particolarmente indicato per impiantisti e manutentori perché calcola i costi di commessa, emette le notifiche per i controlli periodici, archivia la documentazione di ogni impianto, tiene il calendario degli impegni sincronizzandolo con Google Calendar od Outlook, fornisce

il percorso per raggiungere il cliente integrandosi con Google Maps, stampa le ricevute fiscali, raccoglie la firma digitale del cliente, invia mail con i rapporti di intervento, fornisce la storia del cliente, stampa i formulari di legge. I costi sono davvero interessanti e con la versione lite esiste la possibilità di provare la soluzione prima dell’acquisto.

Pr7 Creazione di computi Pr7 è uno strumento superveloce per la creazione di computi che, utilizzando direttamente i listini Metel dei costruttori (inseriti ed aggiornabili) e una vasta libreria interna di oggetti finiti, permette di dare al professionista una stima esatta della commessa e di fornirgli, al contempo, la stesura del preventivo per la committenza finale.

Pr7 mette a disposizione soluzioni per applicare sconti e ricarichi personalizzati in modo capillare. Il complesso meccanismo delle connessioni che opera dietro le quinte consente di calcolare uno stesso documento, in pochi secondi, con scelte di fornitori, sconti e ricarichi diverse.

Tutto ciò con la massima semplicità di utilizzo tramite chiari comandi e metodi “familiari”. La ricerca di un componente della libreria, ad www.elettricoplus.it

esempio, viene fatta digitando cosa si vuole trovare come se si fosse in un browser.

Utilizzare Pr7 vuole dire curare la parte tecnica e commerciale del proprio lavoro di installatore, fornendo al committente finale documenti dettagliati e ben fatti (fra i quali anche dichiarazioni di conformità) che nessun altro software offre assieme nello stesso prodotto.

Pr7 consente inoltre anche la stesura di DDT e fatture con la stessa interfaccia utente e flessibilità.

Più dettagliatamente, Pr7 consente: creazione di computi tramite libreria di opere compiute e listini Metel, stampe ed esportazioni (anche in PDF) dettagliate e personalizzabili; creazione automatica della “Nota materiali”, cioè della lista della spesa per l’ordine; calcoli dinamici su scelte di costrutto-

ri diverse e con l’ausilio di tabelle sconti e ricarichi; impostazioni delle fasi di lavoro per un rapido stato avanzamento lavori in esecutivo; dichiarazione di conformità e rispondenza con lista tipologia materiale estratta in automatico.

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Eclypse

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Centralina di rete IP

Distech Controls www.distech-controls.com

Sistemi integrati e convergenti

G

Informazione pubblicitaria

li edifici di nuova costruzione sono generalmente dotati di una serie di dispositivi intelligenti, in grado di controllare i sistemi di climatizzazione, gestione energetica, illuminazione, sicurezza e molto altro. Questi dispositivi di controllo contengono informazioni preziose, ma spesso operano isolati dagli altri apparecchi e ciò ne limita le potenzialità.

Dal momento che questi dispositivi non dialogano facilmente fra loro, la sfida da affrontare è quindi rappresentata dalla comunicazione. I sistemi di climatizzazione, sicurezza e illuminazione, infatti, utilizzano da sempre protocolli di comunicazione proprietari diversi da IP, che rendono difficoltoso il collegamento fra di essi e con il resto dell’infrastruttura edilizia. Un edificio può essere definito veramente intelligente solo quando è dotato di sistemi in grado non solo di integrarsi, ma anche di convergere in un unico standard.

L’adozione di standard di protocollo aperti per le comunicazioni di rete e di piattaforme multiprotocollo rende la distribuzione di sistemi integrati e convergenti uno scenario molto più realistico. Il concetto di convergenza implica meno cablaggi, meno impianti e meno centraline: semplificare la rete e riunire le apparecchiature in un unico sistema unificato rappresenta la soluzione più ragionevole. In questo modo è inoltre possibile eliminare gli ostacoli che impediscono l’integrazione. L’opportunità di operare in un ambiente aperto e convergente, infatti, cambia radicalmente l’approccio all’integrazione, rendendo più semplice non solo la realizzazione di soluzioni integrate ma anche l’evoluzione futura dei sistemi tenendo conto del ciclo di vita dell’edificio. I benefici appaiono significativi anche dal punto di vista dell’utente finale. Un’unica interfaccia software, che consente di controllare e monitorare i sistemi, apre le porte all’affermazione degli edifici intelligenti, efficienti e flessibili.

Un futuro aperto, convergente e integrato Distech Controls ha intrapreso iniziative importanti per assicurare un futuro aperto, convergente e integrato ai sistemi di gestione dell’edificio.

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Ad esempio, la nuova centralina di rete IP Distech Controls Eclypse è una piattaforma modulare e scalabile che offre una connettività BACnet/ IP, cablata e wireless IP e Wi-Fi; ciò ne consente l’integrazione con i sistemi di gestione dell’edificio e la convergenza con le reti informatiche, al fine di garantire applicazioni di controllo e analisi dati migliorate. La centralina è costituita da un server di controllo per l’automazione e la connettività, alimentatori e moduli I/O: in questo modo, gli utenti hanno la possibilità di selezionare il tipo e il numero di moduli da utilizzare in base alle loro esigenze specifiche, e di installare agevolmente eventuali pacchetti aggiuntivi per futuri aggiornamenti.

Inoltre, Eclypse fa anche di Distech Controls il primo e unico costruttore a offrire una centralina con sistema operativo Android, che consente di accedere al sistema più facilmente e rapidamente oltre che di personalizzare il sistema di controllo dal proprio cellulare o tablet tramite app specifiche.

Distech Controls ha inoltre lanciato Envysion, un’interfaccia dinamica di design e visualizzazione rapida basata su web, che fornisce tutti gli elementi artistici e scientifici offerti dall’attuale know how in fatto di grafica interattiva, oltre a garantire

Matteo Vecchi, responsabile dello sviluppo economico di Distech Controls in Italia

grande potenza. Envysion può essere incorporata in una centralina di sistema connessa Eclypse, oppure ospitata in EC-NetAX, su piattaforma NiagaraAX Framework®, per creare interfacce utente all’avanguardia, adatte sia al controllo di un singolo dispositivo sia al monitoraggio completo di un sistema di gestione edificio (BMS). Envysion, grazie alla sua interfaccia HTML 5 estremamente dinamica, potenzia la mobilità, assicurando un’esperienza ottimale su tutti i diversi dispositivi connessi. Integratori di sistemi, proprietari di edifici e operatori del settore potranno trarre vantaggio da una soluzione in grado di semplificare il processo di integrazione e utilizzo del sistema di controllo e, al contempo, di garantire un’efficienza energetica più elevata e il comfort delle persone presenti nell’edificio. www.elettricoplus.it

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Misurare e monitorare: così si fa efficienza P

er realizzare un efficace sistema di gestione dell’energia in generale, ed elettrica in particolare, è necessario agire lungo quattro direttrici (Figura 1), che consentono di implementare programmi di efficienza energetica in grado di conseguire tangibili e significativi risultati.

In tal senso la misura, il monitoraggio e il controllo continuo dello stato dell’impianto elettrico sono passi fondamentali; la direttiva europea n° 374 del 25 luglio 1985 all’articolo 2 precisa infatti che “anche l’elettricità è un prodotto”, equiparandola ad ogni altro “bene mobile”: la prima, importante ragione per procedere alla misura è quella di potere commercializzare il prodotto elettricità; risulta però evidente, nel mercato attuale, la necessità del contenimento dei consumi, della riduzione dei costi e della continuità di servizio.

Inoltre, in un’ottica gestionale, la misura e il monitoraggio delle grandezze elettriche consentono di ottimizzare la prevenzione dei guasti e programmare gli interventi di manutenzione grazie ad una identificazione anticipata dei problemi che, di fatto, si traduce in una maggiore protezione non solo degli impianti, ma dei beni ad essi collegati.

Un efficiente sistema di misura e di monitoraggio delle grandezze elettriche si inserisce pertanto con successo www.elettricoplus.it

Ci sono molti modi per ridurre l’apporto energetico e i costi in bolletta. Ma per un corretto progetto di efficientamento bisogna partire da dati concreti e storicizzati: di antonio porro come ottenerli? E come sfruttarli?

Migliorare l’efficienza dell’impianto (materiali di isolamento, lampade a basso consumo, motori ad alta efficienza)

Misura, monitoraggio e controllo continuo dello stato dell’impianto (piani di monitoraggio orientati al miglioramento continuo)

EFFICIENZA ENERGETICA Ottimizzare l’utilizzo dei dispositivi (luminosità e temperatura costante, spegnimento delle apparecchiature quando non necessarie…)

Comportamenti proattivi da parte degli utenti finali (formazione e sensibilizzazione di tutti i soggetti ai vari livelli)

Figura 1. Sistema di gestione per l’energia GIE 3 aprile - 2016

energy lab 39

Figura 2. Perché misurare l’energia?

Funzioni/obiettivi delle misure elettriche

Qualità dell’energia

Funzioni

· Analisi delle armoniche · R ilevamento sovratensioni, variazioni e buchi di tensione · R ilevamento scariche da ripidi transitori · C onformità della fornitura alla Norma EN 50160

Riduzione costi energia

Funzioni

· Sottoconteggio dei consumi e ripartizione costi · C ontrollo andamento carichi · G estione dei picchi ·M igliorare il rifasamento

Continuità di servizio

Funzioni

· Controllo in tempo reale dell’impianto · C ontrollo a distanza · G estione allarmi e ripartizione costi ·M anutenzione preventiva e in caso di guasto

spazio se in un dato istante si considerano tutti i punti di consegna esistenti in una rete di distribuzione; la Tabella 1 mostra i diversi tipi di variazione di ampiezza della tensione dovuti a fenomeni transitori e impulsivi mentre per quanto riguarda gli apparecchi disturbanti, ossia dispositivi, macchinari ed apparecchiature dell’utente che possono introdurre disturbi di tipo elettromagnetico, la Tabella 2 ne raggruppa i principali, secondo il criterio della tipologia dell’applicazione che mostra come uno stesso tipo di apparecchio può dare luogo contemporaneamente a più disturbi; ad esempio, un forno industriale ad arco può generare dissimmetrie e squilibri, fluttuazioni di tensione, armoniche e frequenze

la misura e il monitoraggio consentono di ottimizzare la prevenzione dei guasti e programmare gli interventi di manutenzione

in tutti quei contesti che richiedono: • il contenimento del costo dell’energia; • la qualità dell’energia fornita; • la continuità di servizio degli impianti.

Nello specifico, il perseguimento degli obiettivi di cui sopra richiede l’attuazione delle attività/funzioni riassunte nella Figura 2; attività/funzioni che verranno nel seguito analizzate nel dettaglio.

Legenda (a)

Buchi di tensione

Durata da 10 ms a 60 s, se la tensione si annulla completamente si parla di interruzioni brevi

(b)

Sovratensioni non impulsive

Di segno opposto ai buchi di tensione

(c)

Variazioni di ampiezza riferite al valore nominale con durata > 10 s Sovratensioni impulsive Durata compresa fra 0,1 ms e alcuni ms originate da di lunga durata guasti o manovre Durata compresa fra 1 e 100 μs di origine Sovratensioni impulsive atmosferica o da manovre di interruttori o sezionatori di media durata e da interventi di fusibili Sovratensioni impulsive Durata < 1 μs originate da manovre di interruttori o di breve durata sezionatori in casi speciali Transitori di comunicazione Originati da apparecchi convertitori e raddrizzatori

(d) (e) (f) (g)

Variazioni lente

Tabella 1. Schematizzazione delle diverse tipologie di variazioni della tensione GIE 3 aprile - 2016

Attenzione alla qualità dell’energia Per quanto riguarda la qualità dell’energia, le principali caratteristiche della tensione trifase fornita ai punti di consegna dal sistema di distribuzione pubblica in condizioni di esercizio normale sono le seguenti: • frequenza; • ampiezza; • forma d’onda; • simmetria del sistema di tensioni trifase.

Tali caratteristiche risultano essere mutevoli nel tempo ed anche nello

spurie, rispettivamente indicate nelle colonne di destra della tabella con le sigle SQ, FT, AR, FS.

Come ridurre la bolletta Per quanto riguarda gli aspetti legati alle funzioni del secondo blocco della Figura 2, si osserva innanzitutto che dall’analisi del contratto di fornitura dell’energia elettrica è possibile ricavare una serie di utili informazioni: • la potenza impegnata, ovvero il valore massimo di potenza disponibile limitata o da non superare per non incorrere in penali; • il piano tariffario applicato, che può essere fisso o variabile su fasce orarie; • la punta o superamento di potenza che costituisce la potenza in eccesso che si utilizza rispetto a quella contrattuale.

L’impegno di potenza si stabilisce, in fase di progettazione, in base alla reale necessità di energia per il funzionamento contemporaneo dei carichi nei www.elettricoplus.it

energy lab

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periodi di maggiore consumo.

Ogni kW impiegato ha un costo fisso ed è quindi opportuno valutare le reali esigenze per evitare di pagare inutili impegni di potenza.

Il contratto va sottoscritto dopo una attenta valutazione di: • numero dei punti di allacciamento; • consegna in BT o MT; • eventuale realizzazione di un impianto di emergenza; • p revisione dei consumi in base all’effettivo prelievo e non alla somma delle potenze nominali dei carichi.

Nel corso della fornitura è opportuno che l’utente riesamini periodicamente l’andamento dei consumi in bolletta ed effettui delle analisi/registrazioni con strumenti adeguati.

Per potenze rilevanti (generalmente superiori a 37,5 kW) la società erogatrice utilizza misuratori di energia che misurano gli assorbimenti nel tempo, memorizzando la media dei consumi effettuati ogni 15 minuti.

Se, ad esempio, il contratto prevede una potenza impegnata pari a 100 kW, il valore di punta si considera compreso entro il valore contrattuale se il consumo massimo ha un valore medio di 100 kW nei 15 minuti, che può equivalere al consumo di 150 kW medi in 7,5 minuti con successivo consumo di 50 kW nei 7,5 minuti seguenti.

Per evitare l’applicazione delle penali è importante controllare e gestire le punte di assorbimento in modo da non superare mai la media della potenza disponibile.

La registrazione dell’energia suddivisa per fasce orarie permette di controllare tutti i consumi elettrici della giornata o del mese, fornendo un quadro totale sulla situazione dell’energia, onde evitare elevati conguagli a fine anno.

Sul versante opposto, negli ambienti residenziali o del terziario, dove la potenza disponibile è limitata e le esigenze di carico cambiano continuamente nel corso della giornata, è importante conoscere i consumi istantanei ed avere la possibilità di staccare i carichi meno importanti in caso di raggiungimento del livello massimo della potenza disponibile.

Ad esempio, se in un ambiente domestico si fanno funzionare contemporaneamente più carichi quali www.elettricoplus.it

APPARECCHI

POTENZA

DISTURBI GENERATI SQ

FT

VT

AR (3)

Riscaldamento a resistenza

1-40 kW

(1)

(2)

Forni domestici - microonde - infrarossi

1-2 kW

(1) (1)

• •

Forni industriali - a induzione - HF - UHF - plasma - arco

10-2.000 kW 10-600 kW 10-100 kW qualche MVA 1-100 MVA

Saldatrici - a resistenza - ad arco

FS

RE

•

•

• • •

• • • •

• • •

• • •

•

•

•

•

0,1-2 MW 1-300 kW

•

• •

• •

(3)

Motori - asincroni (es. compressori) - a velocità variabile

< 10 MVA -20 MVA

• •

• •

•

• •

Trasformatori

< 100 MVA

•

•

Convertitori - ca/cc - ca/ca e cicloconvertitori

< 10 MW < 30 MW

• •

• •

Elettroerosione

10-30 kW

Cosa misurare?

•

•

Lampade a scarica

•

Televisori

•

•

Radiologia

•

•

SQ = dissimmetrie e squilibri FT = fluttuazioni di tensione VT = variazioni di tensione AR = armoniche FS = frequenze spurie RE = radioemissione (1) se monofase (2) all’inserzione, quando la potenza non è piccola rispetto a quella di cortocircuito della rete (3) se a controllo elettronico

Tabella 2. Apparecchiature che possono introdurre disturbi di tipo elettromagnetico

Se oltre al monitoraggio si vuole eseguire un controllo dei consumi e dei carichi è necessario scegliere strumenti di misura che includano queste funzioni

lavastoviglie, lavatrice, asciugacapelli superando la potenza contrattuale, il limitatore inserito nel contatore di energia dell’ente fornitore interrompe la fornitura togliendo tensione a tutto l’impianto. In casi semplici come questo può risultare sufficiente un interruttore di gestio-

te vengono disinseriti i carichi meno importanti, mantenendo l’alimentazione ai carichi prioritari).

Per quanto riguarda infine il rifasamento e l’importanza di misurare il fattore di potenza, la recente delibera all’Autorità 654/2015/R/eel ha riportato prepotentemente d’attualità le problematiche connesse elevando a 0,95 il cosφ medio mensile e di fatto cambiando le regole a partire dal primo gennaio 2016.

ne carichi mentre in ambienti più complessi, quali l’industria e il terziario, è invece possibile utilizzare i misuratori di energia per monitorare continuamente i consumi e predisporre gli accorgimenti necessari in caso di raggiungimento del valore massimo impostato (normalmen-

Da ultimo, per quanto riguarda le funzioni legate alla continuità di servizio, si osserva che la lettura remota e la memorizzazione delle informazioni deve partire dall’esigenza: cosa si vuole misurare? Parametro elettrico singolo, oppure tutti (o quasi) i parametri elettrici?

In commercio esistono diverse famiglie di prodotto: strumenti che misurano un singolo parametro elettrico (tensione, corrente, frequenza, angolo di sfasamento), generalmente utilizzati in sistemi monofasi quali strumenti a bordo macchina e strumenti che invece permettono la misura e la visualizzazione di tutti i parametri elettrici, sia per singola fase sia nel sistema trifase. Fanno parte di questa categoria i multimetri digitali che raggruppano in un unico strumento le funzioni di voltmetro, amperometro, cosfimetro, wattmetro, varmetro, frequenzimetro, contatore di energia attiva e reattiva. Questi strumenti consentono un notevole risparmio sia in fase di acquisto sia in fase di installazione grazie al ridotto spazio occupato nel quadro elettrico ed alla facilità del loro cablaggio.

Se l’esigenza è, oltre al monitoraggio dei parametri elettrici, anche quella di eseguire un controllo dei consumi energetici e di effettuare lo stacco dei carichi per il risparmio energetico, nonché inviare segnalazioni di allarme, è necessario scegliere strumenti di misura che includano queste funzioni, ovvero analizzatori di rete che consentono la misura in vero valore efficace delle grandezze elettriche e che, grazie alla misura THD (distorsione armonica totale) in valore assoluto e percentuale, sono in grado di monitorare in tempo reale la qualità dell’energia e prevenire eventuali danneggiamenti delle apparecchiature.

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Non usate mai la parola domotica Salvatore è un giovane professionista che ha fatto dell’innovazione il suo core business. senza spaventare i clienti, ma interpretandone le esigenze e proponendosi di Daniele bonalumi come generatore di opportunità

I

l comparto elettrico auspica da anni il cosiddetto “cambio generazionale”, un irreale momento in cui gli installatori “tradizionali” lasceranno il posto a giovani professionisti in grado di portare una ventata di novità nel settore: domotica, efficienza, Internet of Things, automazione spinta… Ovviamente si tratta di un sogno irrealizzabile, l’evoluzione del settore non sarà mai drastica, ma è una costante che viene generata giorno per giorno da chi crede nell’innovazione e nella tecnologia.

Esistono però delle positive eccezioni.

Giovani di belle speranze Salvatore Romano è un “ragazzo” di 35 anni, titolare da 13 della To.Ro. Impianti Elettrici, una ditta individuale di Santa Margherita Ligure (GE) che si occupa di installazione di impianti elettrici ed elettronici. Salvatore è forse uno di quei professionisti tanto attesi dal mondo elettrico? Beh, non secondo lui. “Io non ne faccio mai una questione anagrafica: penso che l’innovazione tecnologica nasca da una profonda passione per il proprio mestiere, una passione che non ha età, ma si caratterizza per una predisposizione per il lavoro e per il cambiamento: la novità non deve mai fare www.elettricoplus.it

paura. È vero, mi rendo conto che 13 anni di attività sembrano pochi rispetto a quelli di tanti altri miei colleghi ma a livello impiantistico, quando guardo un mio vecchio lavoro, mi chiedo: ‘ma l’ho fatto proprio io?’. Non posso che constatare che nell’ultimo decennio ci sia stata parecchia evoluzione grazie soprattutto ad alcuni interventi normativi; le occasioni dunque per evolvere la propria attività ci sono state e ci sono tuttora, purtroppo molti colleghi però seguono ancora la strada vecchia per paura del cambiamento”. Una filastrocca già sentita, che caratterizza il settore impiantistico.

Ma Salvatore è il perfetto esempio di un approccio diverso a questa professione, soprattutto nei confronti dell’utente finale. “Io sono partito da zero, facendomi strada pian piano, con l’esperienza acquisita impianto per impianto. Non posso quindi parlare di una vera e propria svolta dal punto di vista tecnico. Posso però suggerire ai miei colleghi una riflessione sulla propria condizione di installatori: bisogna prendere consapevolezza dei propri mezzi, essere coscienti di potersi porre in maniera diversa quando ci si relaziona con il cliente, senza paura.

In questo modo è possibile trasmettere le proprie competenze in maniera più fluida, indirizzando il cliente dove più vogliamo. È questa la più grande arma di cui disponiamo”. Non una proposta standard, ma una soluzione su misura del cliente, anticipando le sue esigenze e creando il bisogno ancora prima della domanda. È così che si fa marketing. “È facile tradurre in esempi concreti questa filosofia. In tema di sicurezza, per esempio, bisogna sopperire al bisogno di protezione espresso dal cliente, ma la modalità la decidiamo noi: l’utente ha paura del ladro e vuole installare un sistema di telecamere? Benissimo, ma è necessario offrirgli una soluzione più completa al suo bisogno, chiarendo fin da subito che senza un buon sistema di antintrusione o di allarme avrà un risultato parziale… non possiamo pretendere di confrontarci con dei clienti ‘smart’, ma dovremmo essere noi i primi a offrire un’ampia gamma di possibilità all’utente e scegliere insieme a lui quella che meglio soddisfa le sue esigenze”. Inoltre, come un bravo venditore porta a porta, ci sono sempre frasi da dire… e da evitare. “Mai, e dico mai, parlare di domotica.

Capisco che possa essere un controsenso, ma ad oggi quel termine fa ancora paura. È purtroppo associato a spese folli GIE 3 aprile - 2016

installatore smart 43

Bisogna anticipare, è un punto fondamentale. Quando il mercato chiede tu devi essere lì, devi sapere fare, essere sempre pronto

devono farsi trovare impreparati.

“Bisogna anticipare, è un punto fondamentale. Quando il mercato chiede tu devi essere lì, devi sapere fare. Non devi indugiare, devi essere pronto. Altrimenti hai già perso il treno, perché non puoi recuperare il gap che si crea”.

Dove va il settore? Tra opportunità e paradossi e funzioni di svago, e non interpreta affatto le richieste di chi ci sta di fronte. Io mi sono adeguato in tal senso e propongo solo una lista di opportunità e di funzioni, a quel punto sta all’utente scegliere. Ma mi sono reso conto che in questo modo riesco sempre ad accendere il suo interesse, senza per questo intimorirlo”.

Evoluzione di mercato, crescita personale Non basta ovviamente un atteggiamento da esperto venditore per farsi valere sul mercato. Alle spalle di ogni professionista ci deve essere un completo bagaglio di competenze, soprattutto una formazione costante che segua le tendenze più attuali del mercato, adeguandosi ai moderni orientamenti dell’edilizia e dell’impiantistica. “Ritengo la formazione un requisito fondamentale. Negli anni ho imparato ad aggiornarmi sia a livello normativo, sia a livello tecnico. Il grosso cambiamento nel settore delle costruzioni è stato però ben più netto. In passato c’era l’elettricista che metteva i fili, poi veniva l’antennista che faceva il

suo ed era finita lì. Adesso, a mio avviso, l’elettricista non si deve limitare in questo modo: deve sapere interagire con gli altri professionisti presenti, deve sapere integrare tutti gli impianti, tutti i servizi della casa: dalla termoregolazione agli impianti citofonici, dalla sicurezza all’automazione. Insomma, tutto quello che è presente a livello impiantistico dentro l’abitazione deve essere fatto da una persona o da un team coordinato”.

L’obiettivo d’altra parte è molto semplice.

“Indirizzare il cliente verso una soluzione che gli consenta di avere comfort domestico e lo traghetti verso un efficientamento energetico con conseguente riduzione dei costi. La direzione deve essere necessariamente questa tanto più che, anche dal punto di vista normativo, sta per essere varata una nuova variante alla 64/8 che tratterà proprio il tema dell’efficienza energetica e che dovrebbe recepire una volta di più la EN 15232 che da anni è praticamente ignorata”.

Un mercato che spesso però non è pronto a recepire questa aria nuova ma, non per questo, gli installatori

CHI SARÀ IL PROSSIMO INSTALLATORE SMART? Una vetrina di professionisti che ce l’hanno fatta, che non sono rimasti con le mani in mano a subire la crisi del “vecchio” mercato elettrico, ma hanno saputo reinventarsi e rilanciarsi nel nuovo. In questa rubrica vogliamo presentarvi le storie di quelli di voi che sono riusciti a emergere grazie a fatica, professionalità ma soprattutto sfruttando le tante opportunità della rivoluzione in atto nel vostro mercato e nell’intero sistema building: dall’efficienza energetica agli impianti integrati e ibridi, dalla building automation alla domotica alle tecnologie led e smart. Per riconoscere il giusto merito a chi ha avuto il coraggio di scommettere su se stesso (e sul futuro), e insieme - speriamo - per ispirare tutti quelli che non l’hanno ancora fatto.

Hai una storia da raccontare? Scrivici a gie@dbinformation.it

(spiegaci in 10 righe perché sei smart e allega una tua foto: le migliori saranno pubblicate qui e su www.elettricoplus.it)

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Una delle maggiori difficoltà nella diffusione dell’innovazione è una pressoché totale assenza di informazione da parte dell’utente finale. Un cliente che non chiede è spesso un cliente perso, a meno che... “Da parte del cliente c’è poca consapevolezza delle potenzialità dell’impianto elettrico. La richiesta aumenta solo quando riesco a incuriosirlo.

Certo, non nascondo che detrazioni ed ecobonus abbiano portato qualche vantaggio in questi ultimi mesi, ma la paura di un mercato drogato è molto viva. Mi piace sempre portare un esempio per illustrare il paradosso; vivo in Liguria, terra di seconde case, il cliente che installa un moderno impianto di riscaldamento radiante a pavimento con generazione elettrica del calore usufruisce di agevolazioni fiscali. Ma è davvero efficienza, questa? L’impianto radiante ha bisogno di un’inerzia molto lunga, ci vuole tempo per scaldare gli ambienti della casa; un utente medio, che tutt’al più vive l’abitazione il sabato e la domenica, non sta facendo efficienza, ma solo un investimento sbagliato. E lo paghiamo tutti noi grazie alle detrazioni. Qualcosa in questo processo non funziona”.

Ecco perché non è sufficiente aspettare che qualcuno generi la domanda o che lo Stato agevoli il settore. “Se dovessi dare un consiglio ai miei colleghi direi: formatevi, fate qualche sacrificio e aggiornatevi. Proponetevi al cliente con un’ottica diversa, anzi, proponetevi. Punto. Se un cliente chiede una lampadina con un interruttore, cercate di capire che necessità non espressa nasconde”. Un processo non facile, soprattutto perché richiede dedizione e preparazione, fatiche necessarie se si vuole rimanere sul mercato. “Io finisco di lavorare, arrivo a casa e lavoro altre 4 o 5 ore, una volta per aggiornarmi, una volta per la contabilità, una volta perché faccio qualcos’altro... sono schiavo della mia professione, ma sono felice di esserlo, nel senso che ho scelto io questo lavoro e sono soddisfatto, ne sono innamorato e sono fatto per le

Realizzazione di sistema di limitatori di sovratensione per ridurre i danni dovuti a fulminazione indiretta dell’edificio. Il progetto prevede l’installazione di 28 SPD dislocati nei vai punti deboli dell’impianto elettrico, degli impianti Tv e Sat, della rete Lan e dell’impianto telefonico.

sfide: per me è una prova quotidiana e l’affronto molto volentieri”.

Non senza contraddizioni… “Ogni lavoro deve avere un valore. Purtroppo io la domotica la sto quasi regalando... nel senso che non riesco a farmela pagare quanto dovrei. Se facessi impianti tradizionali in termini di guadagno netto sulle ore impiegate guadagnerei molto di più.

Perché lo faccio? Perché mi piace, perché questa tecnologia è utile in un’ottica futura. Essere system integrator: questo è il nostro reale obiettivo. Integrazione dei sistemi ed efficienza energetica, distribuzione della rete nell’appartamento, se poi vogliamo andare un po’ in là con la fantasia mi immagino anche l’elettrodomestico che parla in bus e allora lì riuscirei a fare la vera integrazione, la vera gestione dei carichi”. Salvatore fa tutto questo con gli occhi innamorati di un giovane professionista che augura un futuro brillante a tutti i colleghi, non solo a se stesso. “Il mio desiderio più grande è vedere colleghi formati, colleghi più competenti. Perché così ci guadagniamo tutti. Io non spero nell’installatore incapace per poi ‘rubargli’ la commessa, io spero nel collega ancora più capace di me nell’ottica di una rivalutazione della nostra categoria, che è veramente la più bistrattata. Siamo poco considerati per colpa di gente che non sa quello che fa.

E mi dispiace profondamente”. www.elettricoplus.it

44 case study sicurezza

Un premio all’integrazione Non solo protezione dell’edificio, ma una completa rivisitazione di tutti gli impianti tecnologici: dalla rete dati al sistema antifurto, dal videocontrollo alla citofonia. Il risultato è la perfetta sintesi delle potenzialità della domotica

“L

a cosa che ci stava più a cuore era avere degli ambienti uffici belli e accoglienti, soprattutto per una migliore vivibilità dei nostri dipendenti. Abbiamo quindi esplicitamente ricercato fin dall’inizio un progetto che valorizzasse tecnologia e punto di vista estetico: è stato fatto più di quanto mi aspettassi perché veramente nulla, ma proprio nulla, è visibile. Inoltre l’impianto è totalmente automatizzato, consentendo di operare con semplici passaggi direttamente da un’unica postazione pc”.

Con queste parole i responsabili di BRV Bonetti Rubinetterie Valduggia hanno descritto al meglio la genesi del progetto che ha riguardato la sede di produzione della società e, soprattutto, i risultati ottenuti dal lavoro eseguito dalla società Enrico De Bernardi.

Nella realizzazione di questo impianto, infatti, la volontà della committenza è stata esplicita fin da subito: avere un sistema completamente automatizzato, integrato e di minimo impatto estetico in maniera tale che nulla fosse visibile.

Sintesi di progetto La struttura della BRV Bonetti Rubinetterie Valduggia è caratterizzata da diversi edifici divisi tra reparto lavorazioni, assemblaggio, magazzini e uffici. Tutti questi stabilimenti distinti sono regolati da un’unica comunicazione che arriva al centro nevralgico del sistema, un quadro elettrico generale, in cui è inserita www.elettricoplus.it

la domotica che gestisce tutte le varie automazioni. Per favorire la distribuzione interna sono poi stati realizzati altri quadri elettrici ausiliari, montati ognuno nei diversi edifici e collegati al quadro generale tramite cavi in rame schermati e certificati in categoria 7, e cavi in fibra ottica su rete Lan certificati.

L’unico dispositivo a vista è una telecamera da 3 megapixel montata esternamente a un edificio per monitorare il cortile dell’ingresso principale. La telecamera contiene al suo interno una

scheda usb sulla quale vengono memorizzate le registrazioni.

L’ingresso principale è ulteriormente controllato da sensori di movimento che hanno la duplice funzione di antifurto e di apertura porta, rilevando la presenza di persone che in orario lavorativo devono uscire. All’uscita i sensori azionano l’apertura del cancelletto pedonale, che è automatico e si apre da solo grazie all’ausilio di un apposito motore interconnesso al sistema domotico. Nelle colonnine presenti nel cortile sono stati

integrati dei led che sono sempre accesi al minimo nelle fasi di buio.

Esternamente all’ingresso uffici e alla sala riunioni sono state montate due tastiere che permettono al titolare, o a una persona di competenza, di attuare tutte le procedure di inserimento antifurto, apertura/chiusura porte, tapparelle, spegnimento/accensione luci. Per ogni singolo accesso è poi stato collegato un videocitofono al fine di controllare tutte le entrate. A parte l’ingresso principale che è pedonale, gli altri sono adibiti al GIE 3 aprile - 2016

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passaggio di veicoli motore e sono tutti regolati da cancelli automatici. In uno di questi accessi, in orario di apertura fabbrica, il cancello è sempre aperto, ma sono presenti due sbarre veloci che salgono e scendono, consentendo l’ingresso o l’uscita dei mezzi. Come per il cancelletto principale, anche qui gli ingressi sono tutti gestiti dalla receptionist, che li aziona tramite una pulsantiera fisica, mentre in uscita le barriere si aprono in automatico grazie a dei sensori rilevamovimento a microonde. Per tutte le uscite sono stati installati dei sensori, tutti filtrati dalla domotica.

Per monitorare su display le immagini del videocitofono è stato creato un piccolo software su misura per il cliente.

Da questo software è possibile collegarsi tramite pc e vedere il movimento delle sbarre o dei cancelli, decidendo se abilitare l’apertura o bloccarla.

Questo per una questione di sicurezza all’ingresso, ed è l’azienda stessa a decidere i possibili orari di entrata. La persona adibita all’apertura delle barriere è molto lontana fisicamente dai

vari accessi, non può vederli direttamente, ma grazie alla telecamera associata al software questo è possibile.

Integrazione totale Il sistema è interamente collegato e integrato. Avviene una comunicazione tra tutte le palazzine e tutti i singoli settori dell’azienda che arrivano sul software. Il videocitofono che parla con l’allarme, che a sua volta parla con la domotica. Per la domotica sono stati installati in tutti i quadri elettrici dei micro plc che operano in sintonia con l’antifurto. La centrale d’allarme gestisce il sistema d’allarme e i sensori. In realtà si dovrebbe parlare di due centrali d’allarme, perché oltre a quella principale è stata installata una sua periferica nell’edificio più lontano dalla palazzina degli uffici. La distanza tra le due centraline è di circa 600 metri, ma grazie a schede logico programmabili e ad un alimentatore che estende il Bus di centrale il sistema è tutto collegato e interconnesso.

Come già anticipato, il committente ci

La parola all’installatore Come avete approcciato questo progetto? L’integrazione è nata solo da un’esigenza della committenza?

Sì, l’esigenza è nata da una specifica richiesta del committente per rinnovare i locali e migliorare l’operabilità del personale; in realtà per questo tipo di lavori da molti anni operiamo con questo approccio, che si può ben definire il nostro standard.

Oltre all’impianto di sicurezza, cosa è demandato al cervello domotico? Che tipologia di impianti legati al “comfort”?

La domotica supervisiona la gestione di tutti gli accessi, tutti i comandi di apertura delle porte, le tapparelle, i deflettori motorizzati delle luci di ingresso della palazzina uffici, le luci e il riscaldamento. Il comfort è legato, secondo noi, all’automazione di procedure che diversamente dovrebbero pesare sull’utente. In questo progetto, essendo tutto interconnesso, gli impianti sono pensati senza alcun intervento manuale: dalla gestione delle luci con la presenza di personale all’apertura automatica dei varchi in uscita, dal riscaldamento dei vari ambienti agli scenari di utilizzo come quelli della sala riunione.

Vi siete affidati a una soluzione standard di domotica legata a un particolare brand o avete realizzato un progetto customizzato?

Non ci siamo legati a nessun brand in particolare, ma abbiamo customizzato il sistema. Per quanto riguarda il software su pc, è stato utilizzato il linguaggio G della National Instruments di Labview; per l’intelligenza in campo sono stati utilizzati dei plc di Schneider. Il protocollo utilizzato per la comunicazione dei vari componenti è invece il modbus Ethernet (rete dedicata ad anello), mentre per l’interfaccia con l’esterno Tcp/IP. Una soluzione così strutturata, rispetto a una più “tradizionale”, che tipo di vantaggi offre?

Innanzitutto bisogna sottolineare la facilità di utilizzo dei sistemi, l’introduzione del comfort come indicato nei punti precedenti, ma in particolar modo anche un notevole risparmio energetico, in quanto il sistema autonomamente parzializza i carichi dove non c’è presenza di personale. Il paragone in termini di costi nei confronti di un progetto “tradizionale” è abbastanza difficile, in quanto si confrontano due tipologie molto differenti, con un approccio di base completamente diverso. Se volessimo dare comunque una percentuale, visto che l’impianto sarebbe stato strutturato con una distribuzione ordinata e centralizzata, il costo si limita a una maggiorazione del 3/4%.

Un premio alla qualità Il progetto del sistema integrato antintrusione, videosorveglianza, impianto elettrico, rete dati, citofonia e domotica, realizzato per la società BRV Bonetti Rubinetterie Valduggia dalla società Enrico De Bernardi, si è aggiudicato il Premio H d’Oro 2015 nella categoria Commercio e Industria, un’iniziativa che valorizza la qualità e la professionalità delle migliori aziende d’installazione e system integrator che vogliono mettersi in gioco sottoponendo le loro migliori realizzazioni ad una giuria di esperti.

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teneva molto che non venisse intaccata l’estetica degli ambienti. Per questo le lampade di emergenza, obbligatorie, sono state realizzate con dei faretti a led aventi appositi alimentatori.

Il progetto è stato dunque di massima integrazione tra le varie componenti; un lavoro di non facile realizzazione, soprattutto per quanto riguarda gli spazi limitati. Sono stati per esempio integrate nelle mascherine delle serie civili delle sonde che rilevano la temperatura e che comunicano con

tutti i termostati decentralizzati. Nelle stesse è stata integrata anche la filodiffusione e le casse stesse sono state integrate nel soffitto. Per aumentare il livello di sicurezza sono state invece installate barriere a raggi infrarossi, oltre a sensori perimetrali e sensori volumetrici, questi ultimi con la duplice funzione di accensione luci e antifurto. Per ogni porta e portone di accesso agli edifici, inoltre, sono stati installati sensori volumetrici e microcontatti a tripla polarizzazione. www.elettricoplus.it

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SOLUZIONI a MISURA DI UTENTE Un sistema che sfrutta la tecnologia bus per adattarsi a tutti gli ambiti applicativi: soluzioni che ben si inseriscono in spazi ridotti o agevolano le strutture assistenziali, ricche di accessori e funzionalità specifiche

D

omina Plus è la proposta domotica di Ave per soddisfare al meglio le esigenze di comfort, sicurezza e qualità di vita nelle abitazioni, rendendo gli ambienti più accoglienti e piacevoli, migliorando il risparmio energetico, il controllo e la protezione. Installare Domina Plus significa infatti poter contare su un sistema che prevede le funzioni di automazione, comfort e comunicazione (oggi richieste per una moderna abitazione) ma anche poter avere un

sistema espandibile, modulare, che una volta installato con le funzioni base può crescere ed essere ampliato con le necessità della clientela più esigente.

Con l’adozione del sistema domotico Domina Plus si semplifica l’installazione, si migliora la manutenzione e si rende facile l’ampliamento degli impianti esistenti.

Un touch screen tutto da scoprire La domotica Ave è in costante evoluzione. Ultimo nato nel sistema Do-

mina Plus è il supervisore domotico da 4,3”, un dispositivo che riesce ad integrare le più avanzate funzioni in uno spazio contenuto. Risultato di un incessante lavoro di ricerca, il nuovo dispositivo di Ave si propone di condurre la domotica alla portata di tutti: potendo vantare un prezzo altamente competitivo, questo mini touch screen (art. TS01) è infatti stato progettato per rendere accessibile il meglio che la domotica residenziale può offrire attraverso una soluzione che coniuga perfettamente

design, tecnologia ed innovazione.

Nascosto dietro un elegante display lcd a colori si trova difatti un centro di controllo altamente avanzato, in grado di svolgere tutte le funzioni dell’evoluto sistema domotico Domina Plus. Mediante un’interfaccia grafica con layout ad icone e menù interattivi l’utente ha la possibilità di controllare la sua casa in modo comodo e del tutto intuitivo. Semplicemente toccando un’icona si possono gestire tanto le funzioni più basilari come il controllo dell’illuminazione

Un’offerta completa Il mini touch screen Domina Plus è un congegno innovativo che completa l’ampia offerta di Ave nel segmento della supervisione domotica. Il dispositivo TS01 va infatti ad aggiungersi alle già esistenti versioni da incasso con display a colori da 12” (TS04V), 5,7” (TS03) e al touch screen Domina Plus da 15”, il primo dispositivo Ave in grado di svolgere la funzione di videocitofonia in modo del tutto integrato con il controllo degli ambienti. Dietro una raffinata cornice completamente in cristallo a specchio nero lucido, il TS05 può sfruttare una comunicazione basata sullo standard internazionale VoIP che permette di configurare in modo semplice e veloce una postazione videocitofonica IP. Suonando il campanello viene attivata via rete una connessione con una postazione esterna mediante la quale è possibile interagire con l’interlocutore. Posizionata sulla parte inferiore del touch screen, la barra audio dotata di microfono ed altoparlanti permette in questo modo di comunicare con l’utente esterno. www.elettricoplus.it

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(accensione/spegnimento), la regolazione dell’intensità luminosa tramite dimmer, la gestione multizona della temperatura e di climatizzatori (attraverso un’apposita interfaccia IR) fino a quelle più complesse come la supervisione ed il controllo di sistemi antintrusione, l’apertura e la chiusura dei principali sistemi di azionamento elettrico (tapparelle e tende motorizzate), monitorare i consumi elettrici, di acqua e gas (mediante il dispositivo di controllo carichi) o realizzare scenari preimpostati al fine di ricreare ambientazioni in base alle diverse situazioni.

Grazie ad una sonda temperatura integrata, oltre alle funzioni di supervisione il mini touch screen può fungere da vero e proprio cronotermostato domotico permettendo una gestione completa della zona termica in cui è collocato. Attraverso opportune configurazioni della rete Ethernet è inoltre possibile estendere il ventaglio d’uso di questa unità dando la possibilità di impostare profili termici giornalieri, scenari, programmatori orari e consentendo la gestione di regole impostabili, gestibili sia localmente mediante il pc di casa sia da remoto attraverso dispositivi mobili come smartphone o tablet.

Le novità introdotte non si esauriscono qui. Il touch screen TS01 può infatti vantare soluzioni estetiche ed installative che gli consentono di essere inserito in qualsiasi ambiente residenziale. Per incontrare le diverse esigenze, tanto della committenza quanto degli installatori, il supervisore domotico Domina Plus da 4,3” può essere orientato a scelta per funzionare in orizzontale o in verticale. Ciò consente ad architetti ed impiantisti di proporsi con una soluzione che va ad incontrare anche le richieste della clientela più esigente. Con un ingombro di soli 11,6 cm di lunghezza e 12,65 cm di altezza, il touch screen da 4,3” può essere inserito ed opportunamente orientato in ogni locale. La compatibilità con le placche Ave 3+3 della Serie 44 rende inoltre questo dispositivo adatto ad essere integrato in qualsiasi soluzione d’arredo, restituendo all’utente un’ampia possibilità di personalizzazione tra cornici di finitura in vetro (Vera), metallo (Zama) o tecnopolimero (Personal).

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Risparmio energetico Monitoraggio del consumo di elettricità, acqua e gas con relativa visualizzazione mediante grafici consumi. Acquisizione di grandezze analoghe Termoregolazione Gestione multizone termiche con funzione risparmio energetico in caso di finestre aperte. Integrazione di climatizzatori attraverso interfaccia “ir” Supervisione Gestione delle funzioni domotiche mediante dispositivi mobile sia in locale che da remoto Scenari Gestione di sequenze di comandi al fine di ricreare ambientazioni predefinite per le varie situazioni

Illuminazione Controllo on/off e gestione mediante sensore di presenza e crepuscolare

Dimmer Controllo on/off e regolazione dell’intensità luminosa attraverso standard 1-10 V Automazioni Controllo apertura e chiusura dei principali sistemi azionamenti elettrici.

Acquisizione di grandezze analoghe Controllo carichi Controllo on/off in funzione dei reali consumi e delle priorità associate

Antintrusione Supervisione e controllo del sistema antintrusione Ave con rappresentazione a mappe grafiche delle aree d’allarme Diffusione sonora Supervisione e controllo del sistema multizona Mondo t di Tutondo Videocitofonia ip Integrazione con dispositivi VoIP

Allarmi tecnici Gestione e controllo di fughe di acqua, gas e altri allarmi tecnologici in funzione delle esigenze

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48 DETTAGLI TECNOLOGICI domotica

Domotica… d’emergenza Nell’ottica di soddisfare le più stringenti esigenze e necessità di natura assistenziale e rendere la gestione dei sistemi di chiamata d’emergenza ancora più agevole e intuitiva, Ave ha introdotto la possibilità di monitorare questi impianti sfruttando le potenzialità e la flessibilità del sistema domotico DominaPlus.

Particolarmente indicata per tutte quelle realtà socioassistenziali come case di riposo e residenze sanitarie, questa soluzione trova applicazio-

attivata una chiamata locale agendo sul pulsante a tirante, questa viene indirizzata sul “bus” domotico che, quasi simultaneamente, attua la segnalazione ottico-acustica fuori porta e quella generale.

Mediante l’elegante touch screen DominaPlus è possibile tenere sempre sotto controllo l’intera struttura attraverso pratiche mappe grafiche personalizzabili, in grado di restituire una rappresentazione grafica dell’edificio e permettendo così di visualizzare

di offrire elevati standard in entrambi i parametri. L’avanzato sistema domotico infatti permette di memorizzare tutti gli eventi che hanno interessato il sistema di monitoraggio delle chiamate di emergenza registrando l’ora e la data di ogni chiamata, tacitazione ottico-acustica generale e di qualunque reset locale. Nel caso in cui si verifichi un guasto o un malfunzionamento, attraverso il touch screen il sistema è in grado di avvisare della necessità di effettuare la manutenzione.

Il dispositivo di supervisione domotico touch screen DominaPlus supervisiona l’intera struttura, permettendo così una rapida ed accurata gestione delle varie chiamate provenienti dai degenti

Per facilitare la configurazione del sistema, che avviene mediante un software rilasciato assieme all’apposita interfaccia AVEbus-USB (cod.

BSA-USB), Ave mette inoltre a disposizione un video tutorial, disponibile sui siti aziendali, che mostra nel dettaglio le operazioni di configurazione dei moduli domotici che compongono il sistema di monitoraggio dei sistemi chiamate d’emergenza oltre che un’esaustiva spiegazione del suo funzionamento.

Sfruttando l’eccezionale flessibilità e scalabilità dell’evoluto sistema DominaPlus, Ave permette di sfruttare al meglio la domotica per il monitoraggio delle chiamate d’emergenza offrendo come risultato un sistema altamente integrato che eccelle in termini di affidabilità e sicurezza: la soluzione perfetta per la gestione delle strutture socioassistenziali.

gli accessori Spia di segnalazione sporgente (fuori porta) con diffusore verde - per lampade con attacco E10

ne anche nel settore alberghiero, Bed&Breakfast, scuole, uffici e in qualsiasi struttura che richieda questo tipo di servizio. Sfruttando l’architettura del cablaggio “bus” tipico della domotica, Ave permette la realizzazione di un sistema di monitoraggio delle chiamate di emergenza evoluto che integra terminali di richiesta e reset locale della chiamata, dispositivi di segnalazione ottico-acustici e dei terminali di supervisione con mappe grafiche. In questo modo, ogniqualvolta venga www.elettricoplus.it

comodamente lo stato di ogni singola stanza e gestire il sistema direttamente dal display. Il supervisore domotico infatti, oltre alle segnalazioni locali e generali, qualora si verifichi una chiamata d’emergenza registra l’evento all’interno della “Lista allarmi” identificandone data e ora e rappresentando agevolmente sullo schermo la stanza dalla quale è partita.

In un settore in cui la sicurezza e l’affidabilità sono di primaria importanza, il touch screen DominaPlus si propone come una soluzione ottimale in grado

Suoneria 12 VCC Domus 2M per sistemi di chiamata Pulsante 1P NA+NC 10 A a tirante cordone in materiale isolante 1,5 m Pulsante 2P NA 10 A con chiave unificata

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DETTAGLI TECNOLOGICI 49

Supervisione

Chiamata di Servizio L’ospite, agendo sul pulsante, effettua una chiamata di servizio.

Il sistema attiva le segnalazioni ottiche ed acustiche nel corridoio e la segnalazione ottica in reception corrispondente al numero del chiamante visualizzandola sul supervisore domotico. La suoneria tritonale emette una segnalazione ottica continua ed un suono dedicato alle segnalazioni di servizio (diverso dal suono utilizzato per le chiamate di emergenza). Inoltre, viene attivata una segnalazione ottica verde.

- Monitoraggio in tempo reale delle chiamate d’emergenza - Interfaccia utente con mappe grafiche per individuare la provenienza della chiamata - Storico eventi e memoria delle chiamate - Supervisione della reale funzionalità del sistema - Segnalazione guasto dispositivi e/o mancanza comunicazione tra i moduli

Chiamata di Emergenza Reset L’assistente, intervenendo nella camera del paziente, effettua l’azione di reset agendo sul pulsante posto nella camera stessa, annullando l’attivazione delle segnalazioni ottiche e acustiche.

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L’ospite, agendo sul pulsante, effettua una chiamata di emergenza. Il sistema attiva le segnalazioni ottiche ed acustiche nel corridoio e la segnalazione ottica in reception corrispondente al numero del chiamante. La suoneria tritonale emette una segnalazione ottica lampeggiante ed un suono dedicato alle segnalazioni di emergenza.

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50 DETTAGLI TECNOLOGICI domotica

Il cervello della casa Grazie al supervisore domotico di Comelit, l’intera abitazione è sotto controllo e comunica con tutti gli impianti tecnologici.

Domotica, videocitofonia e antintrusione: informazioni dettagliate a portata di touch

I

l supervisore domotico di un sistema integrato deve permettere di agire a 360 gradi, in modo efficace ma allo stesso tempo semplice e immediato, su tutti gli impianti che controlla. Icona Manager ViP di Comelit è un dispositivo di supervisione completo, che offre all’utente finale molteplici possibilità di gestione.

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Per i sistemi con i quali è in grado di comunicare, come il sistema domotico, il sistema antintrusione e il sistema di videocitofonia IP, Icona Manager non si limita a inviare o ricevere dei semplici comandi ma permette una visualizzazione dettagliata, un’interazione completa e l’inserimento dei comandi che riguardano tutti i sistemi all’interno di scenari.

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DETTAGLI TECNOLOGICI 51

A rendere unico il supervisore Icona Manager ViP sono molti elementi. Uno di questi è la capacità di riconoscere le gesture sia attraverso il display touch capacitivo, sia attraverso la tecnologia sensitive touch, integrata nei pulsanti di comando a scomparsa presenti sotto il display. Il tutto consente una navigazione molto semplice e intuitiva, perché Comelit ha pensato di impiegare le gesture che oggi tutti sono abituati ad utilizzare su smartphone e tablet.

Alcuni esempi: • Navigazione generale, cambio pagina, scorrimento menù • Passaggio alle diverse visualizzazioni dei consumi • Regolazione luminosità dimmer • Regolazione soglia temperatura • Regolazione soglia umidità • Impostazione colore luce multicolore RGB

Non solo tecnologia Icona Manager ViP di Comelit non è solo un concentrato di tecnologia ma è anche un dispositivo dal design ricercato e minimale, capace di adattarsi ad ogni scelta architettonica e di arredo. La sua superficie lucida in policarbonato antigraffio trasparente e i bordi con finitura in metallo opaco spazzolato gli conferiscono un aspetto pulito ed elegante. È disponibile nelle versioni da incasso, da parete e da tavolo.

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52 DETTAGLI TECNOLOGICI domotica

COMANDO FUNZIONI Dalla home page è possibile selezionare la funzione che si vuole controllare (luci, tapparelle, automazioni, clima, irrigazione…) e successivamente comandare o regolare il singolo elemento agendo direttamente sui pulsanti di accensione e spegnimento o con la ruota di selezione, che permette di regolare l’intensità luminosa di una luce o la temperatura e l’umidità di una zona clima.

SCENARI Oltre ai “semplici” comandi per luci, tapparelle, irrigazione, grazie agli scenari di Icona Manager ViP è possibile: - impostare la soglia e il modo di funzionamento del riscaldamento o raffrescamento di una zona clima; - impostare la soglia e la modalità di funzionamento di una zona di controllo dell’umidità; - comandare luci o automazioni collegate al sistema videocitofonico ViP (luce esterna comune, luce scala); - comandare il sistema di diffusione sonora per avviare la riproduzione di una canzone preferita al rientro a casa o per disattivare la riproduzione all’uscita (musica multiroom); - inserire dei ritardi per alcuni comandi di uno scenario, in modo da eseguirli con una predefinita sequenza; - comandare inserimenti personalizzati dell’impianto antintrusione e quindi decidere, per ogni area, se eseguire un inserimento totale, parziale o un disinserimento; - condizionare uno scenario per eseguirlo alla chiusura di uno o più pulsanti; - condizionare uno scenario per eseguirlo all’attivazione di uno o più sensori antintrusione o solo se i sensori selezionati restano chiusi per un tempo predefinito (per esempio, spegnimento automatico delle luci del salotto se nessuno dei rivelatori volumetrici del salotto rivela un movimento per 15 minuti); - schedulare uno scenario per eseguirlo ad un’ora o un giorno predefiniti; - associare due degli scenari memorizzati ad ogni chiavetta RFID per un’attivazione veloce e sicura degli scenari più utilizzati (ad esempio, lo scenario di ingresso e lo scenario di uscita). www.elettricoplus.it

CONSUMI La visualizzazione dei consumi di Icona Manager ViP permette di mostrare all’utente in modo chiaro il dispendio di energia, gas e acqua di un’abitazione e di sensibilizzarlo ad un corretto utilizzo dei dispositivi energivori. Tutti i dati raccolti sono anche convertiti in euro per un’interpretazione ancora più immediata. È possibile consultare i dati di consumo sottoforma di grafico, che risulta molto intuitivo, oppure in tabella, per un livello di dettaglio maggiore: - visualizzazioni in grafici o tabelle dei consumi elettrici della casa o della produzione dell’impianto fotovoltaico; - visualizzazione in grafico del confronto tra l’energia prodotta e quella consumata; - visualizzazioni in grafici o tabelle della spesa di energia elettrica, gas, acqua con visualizzazione dettagliata per ogni ora, giorno, mese, anno per gli ultimi 5 anni; - visualizzazione su ogni grafico di una soglia giornaliera, mensile, annuale per un feedback immediato sul consumo corrente in relazione alla soglia impostata.

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DETTAGLI TECNOLOGICI 53

MENù PREFERITI

SCHEDULAZIONI Oltre alle normali schedulazioni per programmare l’accensione e lo spegnimento di una luce ad un determinato orario o giorno della settimana, con Icona Manager è possibile schedulare un intero ambiente. Ad esempio, se si vogliono spegnere tutte le luci esterne alla mezzanotte di ogni giorno, non è necessario schedulare le singole luci: basta inserire una sola schedulazione nell’ambiente “esterno”, che comprende tutte le luci esterne.

Per la massima flessibilità di utilizzo è stata pensata una pagina speciale, che l’utente finale può personalizzare con i comandi più utilizzati. In questa pagina è possibile aggiungere dei pulsanti per il richiamo della pagina di comando di una zona di luci, di una singola zona clima, di uno scenario… In questo modo l’utente con un solo click è in grado di controllare le sue funzioni preferite.

TAB PREFERITI Oltre al menù “Preferiti” è possibile personalizzare i tab di navigazione con le funzioni che più si utilizzano. Questo permette di passare dal menù “Luci” al menù “Allarme” con un solo click, evitando di dovere tornare alla home page per poi effettuare la selezione.

MUSICA MULTIROOM Il sistema musica multiroom di Comelit può essere gestito direttamente da Icona Manager ViP. Dal supervisore infatti è possibile interagire con ognuna delle 16 zone audio che il sistema gestisce: - selezionare la playlist preferita, già creata o attraverso la sincronizzazione con quelle utilizzate per servizi di radio streaming come Spotify; - s fogliare gli album contenuti in un archivio usb; - selezionare una radio streaming tra quelle inserite nelle playlist; - r egolare il volume; - attivare la funzione di ripetizione del singolo brano o di riproduzione casuale di brani contenuti in playlist; - s incronizzazione di una zona con altre per avere lo stesso brano in diverse zone; - v isualizzare la copertina dell’album o della radio in streaming riprodotta.

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54 Il Distributore del mese mef

Da Mef l’installatore è di famiglia Una serie di servizi e opportunità mettono il professionista in condizione di crescere e aumentare il proprio business, personalizzando l’offerta e allargando i settori di competenza.

Senza dimenticare l’importanza della tradizione e il rapporto umano tra installatore e grossista di daniele bonalumi

U

na famiglia, una storia, un’azienda. Così si può descrivere l’avventura di Mef, una delle principali realtà distributive del mercato elettrico del Centro Italia.

Una storia che parte nel 1968 e che mantiene tutt’oggi le medesime basi: un’azienda a conduzione familiare che nel corso del tempo è riuscita a darsi un’impronta manageriale, senza però stravolgere il suo Dna. Mef, come detto, nasce nel 1968 a Firenze dall’idea di due fratelli, Antonio ed Emilio Giaffreda, che grazie a un’investimento di 40.000 lire di Vanda Picone, co-fondatrice, stabiliscono in via Zambrini a Firenze la prima sede dell’azienda: 1000 m2 che saranno determinanti www.elettricoplus.it

per la futura crescita dell’azienda.

Un settore vivace e una solida struttura familiare, che si rafforzerà grazie all’inserimento in società dei 4 figli dei proprietari, determinano il primo passo di Mef: il cambio di sede e l’allargamento agli attuali 10.000 m2 di edifici direzionali di via Panciatichi. Un passaggio epocale che è stato seguito da una ancor più rapida evoluzione: nel 1989 è stata infatti aperta la prima filiale Mef a Prato, un unicum nel panorama del Centro Italia, e negli anni ‘90 si è registrato un vero boom con l’apertura di altre 13 filiali nel territorio toscano. Si deve attendere il 2000 per oltrepassare i confini regionali con i primi punti vendita in Umbria e, solo qualche anno fa, lo sviluppo del territorio laziale con ben 5 punti vendita in soli 3 anni.

Una storia quindi recente, ma ben consolidata, che ha attirato le attenzioni di una realtà multinazionale tedesca come il Gruppo Wurth. Nel febbraio 2015, infatti, la società tedesca ha acquisito il 65% delle quote aziendali, lasciando quindi una parte della proprietà e il controllo dell’azienda in mano alla famiglia Giaffreda: un riconoscimento per il buon lavoro svolto e per le potenzialità che la conduzione precedente poteva ancora esprimere sul mercato italiano.

Ad oggi Mef si può ben considerare una partner di Wurth, la platform sul mercato italiano del Gruppo tedesco: una funzione utile per l’azienda fiorentina a rilanciare con maggiore slancio le iniziative di crescita verso il comparto elettrico. In tal senso vanno quindi letti i piani

di espansione nel Lazio e nell’Emilia Romagna, nuovo territorio da presidiare, e soprattutto l’apertura a luglio 2015 del nuovo Centro di Distribuzione alle porte di Firenze: operativo da quest’anno, il nuovo Ce.Di. ha permesso la centralizzazione di tutte le operazioni logistiche, abbattendo ulteriormente i tempi di lavorazione degli ordini e aumentando notevolmente i servizi per i clienti Mef.

Obiettivo: multispecialista Ogni moderno grossista che si rispetti ha intrapreso la strada evolutiva che lo porterà a diventare nel corso del tempo un fornitore multispecialista, capace quindi di assumere un ruolo più centrale nella filiera, fornendo sì prodotti ma soprattutGIE 3 aprile - 2016

Marco Conti, Responsabile Logistica

Luca Janovitz, Responsabile Comunicazione L’articolo è stato realizzato grazie al contributo dei responsabili di divisione di Mef

Andrea Arcangiolini, Responsabile Marketing

Stefano Turco, Responsabile Uffici Tecnici

Stefano Tanzini, Direttore Vendite

to servizi e soluzioni all’installatore.

Mef è precursore in tal senso; prima ancora della diffusione capillare di filiali nel Centro Italia, negli anni ‘90 il distributore toscano aveva impostato una politica commerciale che superava il concetto di grossista generalista; una filosofia che oggi assume concretezza con un programma completo di soluzioni offerte ai propri installatori: non un singolo prodotto da banco ma un programma di supporto, consulenza e fornitura di un sistema complesso in grado di assolvere qualsiasi esigenza in ambito civile e industriale. È da questi principi che è nato il sito Internet greenkit.it e un catalogo cartaceo dedicato alle soluzioni in tema di efficientamento energetico: un vero strumento di vendita e supporto all’inGIE 3 aprile - 2016

stallatore. L’obiettivo è molto semplice: riuscire a proporre al cliente finale una risposta concreta ai propri bisogni, non solo in tema “elettrico”. La differenza fondamentale è proprio questa: Mef non limita il lavoro dell’installatore al tradizionale impianto elettrico, ma offre a quest’ultimo una panoramica completa di situazioni che possono interessare il cliente finale, dalla sicurezza alla gestione delle automazioni domestiche, dal controllo remoto della temperatura fino alle soluzioni più innovative in campo energetico passando per i sistemi di ricarica per la mobilità elettrica.

Grazie a queste opportunità, non solo il professionista allarga le proprie competenze, ma è in grado di fornire all’utente delle soluzioni chiavi in mano con tanto

di preventivo dell’opera; una serie di “installazioni di base” che possono però fare da apriprista nei confronti dell’utente finale che riesce a valutare a pieno costi e vantaggi, senza sorprese.

Un’offerta globale che è inoltre supportata dai collaboratori Mef; esiste infatti un vero e proprio dipartimento della società toscana che si occupa di efficienza energetica: cinque persone multispecialiste che non si occupano solo di soluzioni elettriche, ma sono esperte in campo termotecnico e di rinnovabili in genere. In questo modo l’azienda è in grado di introdurre nuove tematiche e nuovi business, cavalcando il tema dell’innovazione; va letta in tal senso l’importanza che si sta dando al tema del solare termodinamico: una tecnologia ancora inesplorata, dalle

potenzialità interessanti soprattutto per gli installatori che per primi riusciranno a farne il proprio cavallo di battaglia.

E interessanti sono i primi riscontri avuti da questa iniziativa. Dopo avere formato a dovere l’intera rete vendita Mef, si è infatti passati alla campagna di promozione con gli installatori, con risultati davvero promettenti. I clienti Mef hanno infatti recepito a dovere questa nuova impostazione proposta dal distributore, soprattutto in tema di offerta commerciale da fornire all’utente; si sono viste le prime partnership tra mondo elettrico e termotecnico, ma ancor di più è stato compreso a fondo il nuovo atteggiamento dell’installatore moderno: non fornire al proprio cliente solo ciò che chiede, ma offrirgli un’ampia varietà di soluwww.elettricoplus.it

56 Il Distributore del mese mef

La forza della logistica La costruzione del nuovo Centro Logistico Mef, situato a Campi Bisenzio poco distante dalla sede centrale, è terminata la scorsa estate per poi diventare totalmente operativo a inizio 2016, per tutte le filiali e i clienti dell’azienda toscana.

Un unico centro, dunque, il cui organico è costituito da 80 persone che si alternano su 2 turni, in grado di sopperire alle esigenze di tutti i punti vendita, progettato anzi per raggruppare in un unico punto tutte le referenze gestite, in modo da ottimizzare le scorte e rendere disponibile per tutte le aree l’intero parco prodotti gestito da Mef, velocizzando il processo dell’ordine e i servizi annessi, potenziando soprattutto la possibilità di rifornimento bigiornaliero del singolo punto vendita.

Migliore approvvigionamento, maggiori servizi E i risultati si sono immediatamente fatti percepire: nel corso di soli 6 mesi il cut off di ricezione ordini è aumentato di due ore, consentendo ai clienti di effettuare ordini fino alle 19:00; non solo, entro la metà di quest’anno sarà portata alle 20:00 l’ora ultima per il conseguimento dell’ordine, permettendo agli installatori di realizzare tutti gli acquisti comodamente da casa, al termine dell’orario di lavoro.

Migliorare il servizio al cliente: con questa filosofia è stato realizzato il Ce.Di., e le opportunità per gli installatori Mef sono aumentate esponenzialmente; nei prossimi mesi sarà attiva una funzione di ritiro ordini direttamente presso il centro logistico: tutti i clienti che avranno bisogno di ordinare un prodotto già disponibile nel magazzino potranno inserire una nota all’ordine ed entro un’ora verrà loro garantito il ritiro in un’area dedicata del Ce.Di. In una fase successiva lo stesso servizio verrà implementato, creando una sorta di nuovo “punto vendita” all’interno del magazzino dove saranno disponibili 2500 referenze di prodotti ad alta rotazione, consentendo agli installatori che verranno a ritirare la merce la possibilità di integrare il loro ordine.

Se questi servizi saranno “toccati con mano” dai clienti, il nuovo Ce.Di. consentirà in effetti una serie di potenzialità poco percepite dagli installatori, ma di maggiore impatto per l’operatività logistica; tutti i punti vendita vedranno infatti una complessiva riduzione dei tempi di evasione e di rifornimento: se ad oggi tra la fase di richiesta e quella di approvvigionamento potevano passare anche tre giorni, grazie al nuovo centro logistico un’unica giornata sarà sufficiente per rifornire il punto vendita grazie anche all’automatizzazione dei magazzini dei punti vendita.

Oltre all’ovvio aumento di disponibilità per il cliente, questa funzione consente a quest’ultimo di potere ritirare il proprio ordine all’apertura della filiale, già imballato e con la propria bolla.

Un software dal volto umano L’intero processo di gestione è ovviamente demandato a un software di ultima generazione in grado di elaborare l’intero processo di richiesta e preparazione dell’ordine durante la notte, permettendo alla logistica di approvvigionare tutti i punti vendita per il mattino seguente.

Un processo che può in ogni caso essere forzato dalla singola filiale o dal gestore centralizzato delle scorte; in questo modo è possibile inserire o modificare l’usuale disponibilità di prodotto per particolari necessità commerciali, legate magari a esigenze locali.

Una modalità che serve in realtà come banco di prova per tutta la catena di punti vendita: qualora ci siano dei “casi di successo”, potranno essere colte delle opportunità in altri territori grazie al monitoraggio costante dell’ufficio centralizzato.

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zioni che possano migliorare il proprio comfort domestico in caso di impiantistica civile, oppure possano ridurre i costi di produzione qualora fossimo in ambiente industriale.

Un cliente formato ed evoluto Mef è attrezzata per accogliere qualsiasi tipologia di cliente; mediamente, l’operatore della zone è un installatore mediopiccolo: a testimonianza di ciò il fatturato da banco dell’azienda che rappresenta oltre il 50% del complessivo.

Un installatore che però è seguito da Mef in un processo di costante evoluzione grazie a strumenti formativi appositamente studiati e a servizi a corredo della vendita. Uno dei più apprezzati strumenti offerti al cliente è il servizio di preventivazione: l’installatore fornisce al punto vendita il proprio capitolato e i tecnici Mef lo sviluppano attraverso un software che abbina direttamente i codici prodotto del distributore; il risultato è un elenco prodotti, già prezzato, che velocizza la proposta al cliente. Non solo servizi pre e post vendita, ma un programma completo di formazione. Mef infatti attraverso l’iniziativa MefLab ha strutturato un complesso sistema di corsi interni, gratis e a pagamento, gestito esclusivamente da tecnici interni e docenti qualificati. Vanno letti in quest’ottica il rilascio di oltre 130 patentini FGas, oppure l’abilitazione per la formazione sul Knx: un servizio unico rispetto alla concorrenza, che ha riscosso forte successo e ha un fitto programma di appuntamenti, sempre con aule piene.

Se il MefLab riguarda i clienti, tutto il personale Mef si sottopone a una giornata mensile di formazione sulle tecnologie e sulle novità di prodotto. Il distributore fiorentino è inoltre uno dei primi in Italia ad essersi dotato di un sofisticato sistema interno di condivisione delle informazioni: grazie all’Ibm Connections, l’intera forza vendita è in grado di essere costantemente aggiornata, una case study che è stata presentata anche a una conferenza Ibm ad Orlando quale eccellenza nel comparto del networking aziendale.

Un’azienda dai mille volti Non solo materiale elettrico. Mef ha introdotto una serie di Divisioni al proprio interno per migliorare e personalizzare il servizio offerto ai clienti. Da queste esigenze sono infatti nate la divisione Lighting con il brand InLuce, la divisione GIE 3 aprile - 2016

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Mef ha introdotto una serie di Divisioni al proprio interno per migliorare e personalizzare il servizio ai clienti: Una strategia per affrontare al meglio i mercati verticali

Da sinistra: Luca Giaffreda, Direttore Logistica e Responsabile del personale; Daniele Giaffreda, Direttore Commerciale e Marketing; Ulrich Liedtke, Membro del CDA; Leonardo Giaffreda, Presidente; Christian Giaffreda, Responsabile Qualità Controller

all’ampiezza del catalogo, sono la scelta e la gestione dei fornitori. L’installatore Mef è infatti considerato un cliente “abituale”, non si privilegia dunque l’occasionalità del rapporto; partendo da ciò, l’intero parco di brand deve soddisfare una serie di richieste specifiche tra cui garanzia sui prodotti forniti, assistenza e post vendita oltre a disponibilità costante, anche per ordinazioni minime.

Interessanti sono anche l’evoluzione e l’inserimento di nuovi fornitori; se in alcuni settori questa operazione è d’obbligo, pensiamo ad esempio al settore delle rinnovabili e dell’efficienza energetica che cavalcano l’onda dell’innovazione tecnologica, questo atteggiamento è un po’ meno comune in altri campi merceologici, dove i brand storici solitamente fagocitano il mercato.

Questa capacità è dovuta alla propensione di Mef di reagire rapidamente alle novità di mercato grazie alle competenze dei tecnici interni e alla specializzazione settoriale: un project manager dedicato si occupa infatti della scelta tecnica e commerciale attraverso una serie di controlli sul prodotto e sul brand. Spesso, addirittura, la proposta di inserimento di una nuova marca a catalogo nasce proprio internamente grazie al monitoraggio costante dei professionisti Mef.

Programmare il futuro Automazione, quella Impianti Speciali e Nuove Tecnologie e, ultima in ordine cronologico, la sezione dedicata all’Efficienza Energetica. Una strategia per affrontare al meglio i mercati verticali, con proposte e soluzioni create ad hoc, un supporto costante e una consulenza dedicata. A seconda delle specificità dei mercati Mef è in grado di fornire preventive, sopralluoghi, calcoli tecnici o render di progetto; una serie di opportunità di cui l’installatore fidelizzato può gratuitamente fruire grazie alla presenza sul territorio di tecnici specialisti, non brandizzati ma dipendenti Mef. In questo panorama meritano particolare rilievo il tema dell’illuminazione e quello degli impianti speciali; per il mercato Lighting, attraverso il brand InLuce Mef ha infatti realizzato una serie di showroom, rivolti esclusivamente al mercato professionale, che possono facilitare la scelta e il conseguente acquisto dei sistemi di illuminazione: sono stati infatti ricreati dei veri e propri ambienti, civili e commerciali, in cui sono GIE 3 aprile - 2016

state installate soluzioni illuminotecniche completamente funzionanti, per consentire all’installatore di visitare insieme ai propri clienti questi spazi e farsi un’idea più “concreta” delle soluzioni a loro disposizione. Sullo stesso filone la divisione Impianti Speciali, ora denominata System, ha via via nel corso del tempo allargato il proprio raggio d’azione andando ad abbracciare l’intero panorama della sicurezza, tvcc, cablaggio strutturato e soprattutto domotica e building automation; per mettere in mostra le ultime novità di settore sono stati realizzati dei “prototipi abitativi”: riproduzioni di abitazioni tipo in cui sono state inserite tecnologie applicative dell’home automation; ad oggi due esempi sono stati realizzati nel Polo tecnologico a Firenze sud e uno presso la filiale di Prato.

Fornitori di eccellenze Mef ha un bacino di oltre 460 brand qualificati, una panoramica davvero ampia di prodotti e sistemi per l’installatore medio. Interessanti però, oltre

La forza di Mef, come detto, sta nelle persone e, ancor di più, nella formazione tecnica e commerciale che i collaboratori dell’azienda hanno acquisito. È quindi corretto affermare che la Mef del futuro è quella che si sta preconfigurando oggi.

Vanno quindi lette in tal senso le politiche aziendali volte ad aggredire nuovi mercati per diventarne poi veri e propri specialisti: fornire soluzioni e abbandonare progressivamente la vendita di materiali “più poveri”, oramai terreno fertile per la GdO. Un concorrente, quest’ultimo, che non può essere contrastato nella lotta sul prezzo ma va affrontato con nuove formule di business che siano destinate esclusivamente a un mondo professionale, un comparto che va aiutato nella crescita quotidiana, così come è già stato fatto in passato introducendo novità tecnologiche che hanno permesso un progressivo allargamento del business degli installatori: dal cablaggio strutturato al condizionamento, campi in cui Mef è riuscita a imporsi come partner qualificato e, soprattutto, in grado di offrire consulenza e servizi oltre a prodotti all’avanguardia.

I numeri di mef

500

Collaboratori

130

mln

di € di fatturato nel 2015

17

mila

clienti

468 fornitori

35

mila

prodotti disponibili in 24 h

50

automezzi in consegna ogni giorno

34

punti vendita www.elettricoplus.it

58 professione tecniche di vendita

Gli ingredienti per la tua promozione Marketing mix: è più difficile pronunciarlo che capirlo; quanto a farlo… le attività di promozione sono tante, forse troppe, ma bisogna scegliere la strada giusta, fare investimenti oculati e studiare soluzioni tailor made di Leonardo Ristori

U

n buon marketing mix sta al successo dell’azienda quanto un buon soffritto sta al successo della cucina. Magari destabilizza un po’ come paragone, ma rende bene l’idea a chi - a mente aperta - ne coglie subito il senso; se poi induce anche qualche inutile teorico ad andare altrove a spaccare capelli in quattro, tanto di guadagnato. Insomma, anche se il suo nome inglese può fare pensare che si tratti di qualcosa di difficile e sofisticato, in realtà il marketing mix è semplicemente la ricetta - che può essere buona ma anche cattiva, è sempre bene ricordarlo perché nel business non esistono mai verità assolute o ricette miracolose - con cui un’azienda mescola strumenti, azioni, politiche e strategie di marketing come se fossero ingredienti, per realizzare i suoi obiettivi. E, tornando al paragone con la cucina, come il piatto riesce bene se gli ingredienti son buoni e il cuoco non fa errori, così il marketing mix funziona bene e fa crescere utili e fatturati se strategie e attività sono adeguate e se vengono correttamente realizzate. Veniamo allora al dunque rispondendo subito alla domanda: quali sono gli strumenti, le leve del marketing mix a cui l’azienda dovrebbe ricorrere?

A questo ha risposto un po’ di anni fa un certo Philip Kotler il quale, scoprendo l’uovo di Colombo (ossia ciò che tutti in fondo sapevano ma che nessuno prima di lui aveva razionalizzato), affermò www.elettricoplus.it

che le leve più determinanti erano le famose quattro P: Product (il prodotto), Price (il prezzo), Place (il luogo, il punto vendita), Promotion (la comunicazione).

Con questa semplice ricetta Kotler ha insegnato alle aziende a concentrare i propri sforzi sulle attività con maggiore capacità di generare ritorni dosando e calibrando opportunamente tra loro politiche e investimenti. Tutto chiaro, tutto

bene, tutto facile allora? Purtroppo no; in effetti, quel che ha detto Kotler si applica piuttosto bene alle grandi realtà manifatturiere e distributive di beni di consumo, guarda caso le realtà che lui aveva maggiormente sott’occhio e che peraltro costituiscono la mole più rilevante del tessuto economico USA. Peccato però che imprese come la vostra non siano grandi, non si occupino di manifattura

o di distribuzione e non trattino beni di consumo.

Queste differenze però, seppure un po’ spiazzanti per le teorie di Kotler, tuttavia non ne minano la struttura di fondo; in altre parole, al di là delle specificità resta pur sempre valido il concetto per cui - identificato il proprio set specifico di chiavi del successo - anche aziende come quelle di installazione elettrica GIE 3 aprile - 2016

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Qualsiasi strumento funziona bene se lo si fa operare in modo coordinato con altri.

In fondo è come nel calcio: in una squadra di fenomeni, anche uno scarso riesce facilmente a fare bella figura. E magari pure a segnare

possono fare un marketing mix contestualizzato e sicuramente proficuo.

Dalla teoria alla pratica Voi stessi lo constatate tutti i giorni, nelle piccole e medie imprese fare marketing si banalizza spesso in un superficiale “fare pubblicità”, che fornisce un comodo alibi alla coscienza dei manager e li induce a ignorare molte altre attività perfino più utili a trasformare gli investimenti commerciali in vendite. È in fondo un tranello in cui fa cadere l’eccessiva tensione a semplificare tipica del cervello rettile maschile (ecco perché le donne sarebbero probabil-

re tenere gran conto quando si studiano strategie, piani e attività commerciali. In generale, i mezzi a cui potreste ricorrere sono parecchi e nel corso di questi articoli ce ne occuperemo diffusamente, ma sempre tenendo presente come assioma basilare che nessuno strumento funziona bene se usato isolatamente mentre qualsiasi strumento funziona bene se lo si fa operare in modo coordinato con altri. In fondo è come nel calcio: in una squadra di fenomeni, anche uno scarso riesce facilmente a fare bella figura, no? E magari pure a segnare.

Iniziamo allora la nostra carrellata sugli

za superiore rispetto ai concorrenti; • modificare le abitudini di acquisto dei clienti già acquisiti (aumento frequenza d’acquisto, nascita di bisogni latenti); • fare conoscere momenti importanti dell’impresa (nuova sede, nuovi servizi).

La pubblicità è uno degli strumenti al tempo stesso più costosi e impalpabili, per cui deve essere usata con saggezza e cautela. Per essere efficace richiede messaggi diretti, semplici e mirati che chiunque deve poter capire immediatamente; dunque diffidate di ogni agenzia, fosse anche la più famosa, che vi

perché voi parlate a persone soggette ogni giorno a migliaia di altri messaggi, che quindi dovranno vedere il vostro per molte, molte volte, altrimenti se ne dimenticheranno un attimo dopo averlo visto, letto o ascoltato.

Ricordate infine che, per essere investito bene, ogni euro che assegnerete alla pubblicità dovrà esservi utile per aumentare la vostra quota di mercato rispetto ai concorrenti o comunque per farvi distinguere nettamente dagli altri concorrenti agli occhi dei potenziali clienti. La pubblicità infatti tende a fare aumentare il numero dei clienti e ad accrescerne la domanda; questo però vale molto di più nel caso dei beni di consumo e molto meno nel caso dei beni industriali; parimenti vale di più nel caso degli acquisti di impulso, mentre è molto meno efficace nel caso degli acquisti programmati e questi sono aspetti dei quali - dato il tipo di mercato in cui operate - dovreste tenere molto conto.

Tuttavia, sull’altro piatto della bilancia, ci sono due aspetti che spingono a favore della pubblicità: il suo contributo determinante alla costruzione dell’immagine

La pubblicità è uno degli strumenti al tempo stesso più costosi e impalpabili, per cui deve essere usata con saggezza e cautela Figura 1. La pubblicità di un professionista che ha puntato tutto sul concetto di polivalenza tratta da Il Tirreno, edizione online

mente migliori degli uomini a capo del marketing), per evitare il quale è bene definire subito e chiaramente quali siano le leve e i mezzi a disposizione di un imprenditore come voi che volesse fare marketing, che sono ovviamente diversi in funzione delle differenti tipologie di impresa. L’impresa artigiana, quella commerciale e quella di servizi hanno infatti peculiarità specifiche di cui occorGIE 3 aprile - 2016

strumenti a vostra disposizione iniziando proprio dalla...

Pubblicità. Siete quotidianamente assediati da venditori di ogni tipo di pubblicità, quindi parliamone subito e togliamoci il dente chiedendoci “quando mi conviene fare pubblicità? E cosa posso ottenerne?”.

Ebbene, la pubblicità è una leva a cui ricorrere se sentite una forte necessità di: • esporre vantaggi, qualità o convenien-

presentasse messaggi che vostra madre non capirebbe. La pubblicità deve essere redatta con immagini e parole vicine alla sensibilità di coloro ai quali volete parlare, quindi cacciate via qualsiasi creativo che vi proponesse messaggi artisticamente bellissimi ma lontani dal vostro target. Inoltre, ricordate che dovrete dare al vostro annuncio un’adeguata intensità e frequenza di pubblicazione

dell’azienda (con una buona campagna pubblicitaria tutti apprendono immediatamente della vostra esistenza) e a ritardare o bloccare il declino della domanda.

Un ultimo, ma importantissimo, aspetto della pubblicità riguarda la scelta del mezzo da usare. La pubblicità infatti potete farla sul quotidiano locale, per radio, per tv, su Internet, con i volantiwww.elettricoplus.it

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professione

Un servizio per voi Avete domande? Vorreste fare pubblicità ma non sapete da dove cominciare? Volete un aiuto per valutare le creatività o le offerte che vi hanno sottoposto e tra cui non sapete scegliere? Scrivetemi a gie@dbinformation.it e avrete una risposta.

ni o con qualsiasi altro mezzo la vostra fantasia vi faccia venire in mente. Non c’è un criterio generale per decidere se uno sia meglio di un altro, salvo la prova diretta. Procedete quindi per prove ed errori, per approssimazioni successive, sempre e comunque evitando la puntata forte del “o la va o la spacca”

Figura 2. Un cartellone pubblicitario lungo l’autostrada Livorno-Genova si fa notare per lo stile… del tutto originale

cità e all’agenzia che vi ha confezionato la campagna.

Alcuni casi di successo Dimenticate le regole e lo stile generale della pubblicità nazionale e internazionale, quella delle grandi marche che vedete ogni giorno in tv o sul Corriere

nel proprio territorio; quelli che ho scelto di riportarvi qui sono rappresentativi di pubblicità efficaci perché capaci di raccontare, con un’immagine - tutt’altro che artistica, perché l’arte qui non conta affatto - l’anima delle rispettive aziende.

Il primo caso di pubblicità locale, molto efficace, è stata quella condotta per anni

torirla graficamente ma posso assicurarvi che proprio per la sua immediatezza tanto naif, per il taglio stravintage della foto, probabilmente ripresa da una fototessera e stirata all’inverosimile, per l’espressione del soggetto e per il look di quella giacca letteralmente inguardabile, tutto contribuiva a farne una comunicazione asso-

Per vincere sul vostro mercato occorre che la vostra pubblicità sia capace di raccontare una storia, la vostra, e di farvi percepire come operatori reali, capaci di dare un vostro reale contributo ai vostri clienti

e tenendovi comunque risorse in serbo per un eventuale piano B. E quanto ai contenuti, pubblicizzate sempre qualcosa che generi un ritorno in qualche modo misurabile, che siano vendite o anche solo telefonate per informazioni, altrimenti non avrete alcun modo per sapere se l’euro che avete investito sia stato un reale investimento o invece un semplice regalo al venditore di pubbliwww.elettricoplus.it

della Sera: cose del genere in ambito locale passano inosservate e non vi gioverebbero. Per vincere sul vostro mercato occorre invece che la vostra pubblicità sia capace di raccontare una storia, la vostra, e di farvi percepire come operatori reali, capaci di dare un vostro reale contributo ai vostri clienti. Di casi di successo ce ne sono molti, e sicuramente ognuno di voi ne conoscerà altri

da un riparatore/installatore che ha fatto della polivalenza (sia come ambito di intervento che di target, rivolgendosi sia alle aziende che ai privati) il suo cavallo di battaglia. Abbinando un’immagine estremamente chiara e comprensibile a un’offerta di servizi estremamente articolata e a un nome al tempo stesso simpatico e originale, si è assicurato per anni notorietà e fedeltà dei clienti usando come principale media per la pubblicità dinamica il suo stesso furgone, come potete vedere nella Figura 1 (tratta da Il Tirreno, edizione online).

Un’altra pubblicità (Figura 2) che per anni ha riscosso successi commerciali tra Toscana e Liguria è stata questa. Non so dirvi chi abbia avuto il coraggio di par-

lutamente fuori luogo, capace di spiccare una spanna sopra tutte le altre. Essendo poi stata posizionata per anni anche lungo l’autostrada Livorno-Genova, ha assicurato a quell’azienda una notorietà indescrivibile e perfino una viralità ante litteram.

Non finisce qui…

Oggi abbiamo parlato della pubblicità, che è solo uno dei tanti mezzi a vostra disposizione per fare emergere o risvegliare le voglie dei vostri clienti.

Continuate quindi a seguirci, perché nei prossimi numeri proseguiremo con questo argomento e parleremo di molte altre efficacissime armi che potreste facilmente mettere in campo.

GIE 3 aprile - 2016

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gestione personalizzata dell‘impianto consentendo

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USB, Ethernet, LAN, WLAN o Bluetooth (a seconda della soluzione richiesta) permettono una maggiore

l‘utilizzo di una serie di funzioni a seconda delle esigenze. Oltre ai Rilevatori di Presenza come

Insieme alla indirizzabilità, ed alla creazione di gruppi

flessibilità durante la progettazione e un ridotto

ad esempio il nuovo Rivelatore PD11 super-flat,

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62 schede tecniche elettrocanali

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L

a gamma di quadri di distribuzione della serie Qubesystem di Elettrocanali è stata arricchita della dimensione 620x810x320, capace di contenere fino a 140 moduli. Realizzati in esecuzione monoblocco in poliestere rinforzato con il 25% di fibra di vetro stampato a caldo termoindurente, resistente ai raggi UV, autoestinguente HB secondo UL94 ed esente da alogeni, in colore grigio Ral7035, i quadri Qubesystem in poliestere sono la soluzione ideale per applicazioni all’esterno. La caratteristica peculiare di questi prodotti è l’elevata resistenza alla corrosione e all’inquinamento atmosferico, che li rende particolarmente adatti all’installazione in ambienti esterni, industriali e di processo. Il grado di protezione IP65 ed il sistema di doppio isolamento garantiscono inoltre la protezione delle apparecchiature installate, mentre l’elevata resistenza agli urti (grado IK10) assicura la necessaria resistenza all’urto per applicazioni all’esterno e in ambiente industriale. Realizzati in due versioni con porta cieca o con finestra trasparente, i quadri sono dotati di porte reversibili e apribili con un angolo oltre 180° fino a filo muro, per non creare intralcio una volta aperte.

Dettagli di prodotto I perni delle porte sono realizzati in acciaio inox di alta qualità con un sistema di aggancio e sgancio rapido a molla, mentre le finestre trasparenti prodotte www.elettricoplus.it

in policarbonato trasparente resistente agli urti e ai raggi UV sono infrangibili e in caso di rottura non producono schegge taglienti. Le porte possono anche essere facilmente separate dal fondo per agevolare il fissaggio della cassa alla parete e per una più pratica gestione in officina di cablaggio e la chiusura è realizzata con inserto triangolare con chiave in dotazione, ma che può essere sostituita dal kit con chiave di sicurezza codificata quando le condizioni d’installazione lo richiedano. I quadri hanno una temperatura d’installazione compresa fra -25°C e +60°C, mentre la resistenza alle temperature va da -40°C fino a +110°C. Sono disponibili 6 dimensioni, dalla più piccola di 270x305x170 mm fino alla più grande che misura 620x810x320 mm.

Per realizzare quadri ancora più grandi è possibile assemblare fra loro due o più quadri aventi le stesse dimensioni di base o di altezza utilizzando il kit di giunzione, standard per tutte le misure. I quadri sono accessoriabili con i complementi d’installazione per la realizzazione delle diverse configurazioni: a partire dalle piastre di fondo, particolarmente regolari ed ampie, metalliche o isolanti, che si possono installare direttamente sul fondo o regolare su diverse altezze, alle controporte interne anch’esse in poliestere, incernierabili su due diverse altezze per la massima flessibilità di installazione a giorno di apparecchiature non modulari e di elementi di controllo e segnalazione. Le controporte sono dotate di perni

metallici ad aggancio rapido, reversibili, con maniglia ergonomica e serratura a triangolo in dotazione. Le piastre di fondo isolanti e le controporte sono dotate di una griglia di riferimento stampata, che consente l’allineamento orizzontale/ verticale delle diverse apparecchiature senza prendere misure, velocizzando il cablaggio con un risultato perfetto ed ergonomico. L’installazione di interruttori a passo 17,5 si realizza tramite il telaio modulare completo delle guide Din che è studiato per essere cablato al banco e successivamente infilato nel quadro in opera, per velocizzare e snellire le operazioni di cablaggio e manutenzione. Il

telaio è completato dalla scelta di pannelli finestrati che permettono l’installazione di un minimo di 36 moduli fino ad un massimo di 140 moduli. Si possono fissare le guide Din su diverse altezze standard: 48-75-102 mm oppure su altezze intermedie a piacimento. Il passo fra le guide Din è di 125 mm per la misura 36 moduli, mentre per tutte le altre il passo è pari a 150 mm. Sono disponibili inoltre pannelli ciechi a modulo singolo e a doppio modulo e tutti i quadri in poliestere possono essere fissati tramite staffe di fissaggio a parete, in acciaio zincato o inox, per il mantenimento del grado di protezione e del doppio isolamento.

GIE 3 aprile - 2016

64 schede tecniche INIM ELECTRONICS

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I

nim Electronics ha lanciato sul mercato due interessanti novità via radio che vanno ad arricchire il sistema wireless Air2 per impianti antintrusione SmartLiving.

Aria: la tastiera via radio Aria è una tastiera via radio in grado di gestire totalmente l’impianto: consente di accedere alle stesse funzioni delle tastiere cablate Concept di Inim, offrendo un chiaro display grafico con icone intuitive e quattro comodi tasti funzione. È dotata di una staffa a muro e da tavolo per collocarla a vista su un mobile. Grazie al suo design minimale, Aria è anche un raffinato elemento d’arredo. A bordo di questa tastiera c’è un accelerometro che funziona da dispositivo antisabotaggio oppure da “risveglio” dallo stand-by. C’è un sensore di luminosità per regolare l’illuminazione del display e dei tasti in base all’ambiente circostante. C’è la funzione di spegnimento automatico, che si attiva in caso di allontanamento dal campo radio. Riguardo alla batteria, la sua durata è di ben due anni. Inoltre, nel caso in cui si desideri utilizzare un’alimentazione cablata, Aria offre anche un connettore dedicato.

Hedera: sirena via radio Hedera è una sirena via radio da esterno che consente un montaggio rapido e una programmazione semplice. Tanti sono i suoi parametri programmabili: suono, tempo di allarme, lampeggio, www.elettricoplus.it

segnalazione. Hedera si interfaccia alle centrali SmartLiving tramite ricetrasmettitore Air2-BS200: questo semplifica la programmazione e permette di attivare diverse segnalazioni all’accadere di eventi differenti. Attraverso il sistema Air2, la centrale SmartLiving supervisiona i segnali di sabotaggio, di guasto e i livelli di batteria. Grazie all’autodiagnostica è possibile identificare rapidamente eventuali malfunzionamenti. Inoltre, durante l’installazione è possibile scegliere il tipo di segnalazione associata alla eventuale perdita del segnale radio.

Hedera offre un segnalatore luminoso ad alta intensità con led ad alta efficienza, per una lunga autonomia e un consumo ridotto. In più, ci sono due led di segnalazione ausiliari. La durata della batteria è fino a 3 anni, dipendentemente dalle attivazioni. La sirena garantisce protezione antistrappo, antiapertura e antischiuma grazie a un doppio percorso infrarosso interno, il che significa anche elevata reiezione ai falsi allarmi.

Il sistema Air2 Hedera e Aria fanno parte del sistema Air2 di Inim gestito dalle centrali SmartLiving, un sistema via radio bidirezionale il cui vantaggio è la bidirezionalità di tutti i dispositivi di campo. È possibile accertarsi che il segnale sia giunto a destinazione ascoltando la risposta del dispositivo. Il carattere “non invasivo” di un sistema wireless come Air2 lo rende particolarmente indicato per applicazio-

ni quali edifici storici, religiosi o aree isolate, che richiedono un’alternativa alle tradizionali soluzioni cablate. All’interno della vasta linea di prodotti Air2 ci sono i rivelatori di movimento antintrusione Xline. Tutti offrono elevata immunità ai falsi allarmi, compensazione della temperatura, dispositivi antisabotaggio inerziale. Come Air2-XIR200W, il sensore via radio infrarosso passivo per applicazioni residenziali e commerciali che, grazie a un elemento piroelettrico duale e all’analisi digitale dei segnali, rileva con precisione il movimento di un intruso. Ancora più interessante è Air2-XDT200W, un rivelatore doppia tecnologia infrarosso-microonda dotato anche di protezione antimascheramento; oppure Air2-DT200T, il rivelatore wireless a tenda doppia tecnologia, particolarmente indicato per porte e finestre, capace di rilevare anche la direzione del movimento.Non solo rivelatori: tra i vari

accessori via radio è degno di nota Air2MC100, un contatto magnetico che offre due posizioni a 90° per il magnete che ne facilitano l’installazione. In più, due terminali programmabili come ingresso o uscita che lo rendono, di fatto, un’espansione via radio.

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66 schede tecniche mersen

Massima protezione per i circuiti Ridurre la portata e la durata di una corrente di guasto significa limitare l’energia, gli stress termici e meccanici. A tutto vantaggio della riduzione degli archi elettrici www.ep-it.mersen.com

M

ersen, operatore globale nell’ambito dei fusibili per applicazioni destinate a protezione elettrica & applicazioni per elettronica di potenza, offre prodotti e servizi affidabili di alta tecnologia grazie al supporto di tecnici qualificati. Già nota in passato con i marchi Ferraz, Gould Shawmut, Ferraz Shawmut, e ora Mersen, la società detiene una posizione da protagonista a livello mondiale supportata da un’impronta produttiva globale, un servizio e un’assistenza di alta qualità.

L’offerta Mersen Electrical Power di fusibili e portafusibili risponde a tutti gli standard internazionali Iec, Din, BS88 e francesi nonché UL/CSA. L’offerta globale di fusibili UL/CSA copre una gamma completa di applicazioni per la protezione dei circuiti.

Le linee più rinomate sono i fusibili ritardati Tri-Onic, i fusibili originali a limitazione di corrente di alta potenza Amp-Trap e i fusibili HSJ High-Speed Class J.

Perché usare fusibili a limitazione di corrente?

I fusibili a limitazione di corrente sono in grado di ridurre sia la portata che la durata di una corrente di guasto.

Un fusibile a limitazione di corrente UL deve eliminare la corrente di cortocircuito nel primo semiciclo. In www.elettricoplus.it

tale condizione il fusibile fonderà nel primo quarto di ciclo impedendo alla corrente di guasto di raggiungere il primo picco della forma d’onda asimmetrica, limitando in modo significativo l’energia elettrica prodotta dal guasto.

La limitazione di energia consente ai fusibili di classe J, RK1, T e L a norma UL/CSA di ridurre l’energia termica dell’arco elettrico a livelli molto bassi.

La limitazione di corrente è una delle più importanti caratteristiche dei fusibili odierni. Isolando il circuito prima che la corrente di guasto raggiunga il suo valore massimo, il fusibile a limitazione di corrente può: limitare l’energia totale erogata

dall’arco elettrico; limitare gli stress termici e meccanici creati nel sistema dalle

• •

correnti di guasto; r idurre l’ampiezza e la durata della caduta di tensione causata dalle correnti di guasto; ridurre al minimo il tempo di caduta, in quanto i fusibili a limitazione di corrente possono essere coordinati facilmente e con precisione anche in condizioni di cortocircuito.

Se la corrente di guasto per arco elettrico è abbastanza forte per un fusibile a limitazione di corrente nella sua gamma di limitazione di corrente, il fusibile ridurrà in modo consistente l’energia elettrica erogata all’arco.

L’elemento di fusione è costituito da strisce di rame o argento con zone di sezione trasversale ridotta chiamate “notches” (tacche). Possono esservi parecchie strisce in parallelo, a se-

• •

conda dell’amperaggio del fusibile. Gli elementi di fusione sono racchiusi in un corpo isolante contenente sabbia di quarzo puro. Ad ogni estremità vi sono dei terminali a coltello che consentono l’installazione in portafusibili o la connessione a sbarre di distribuzione. Durante il normale funzionamento gli elementi del fusibile portano le correnti senza fondere. L’operazione di limitazione di corrente inizia al sopraggiungere del cortocircuito. Quando la corrente di cortocircuito aumenta, gli elementi fondono molto rapidamente in prossimità delle tacche, producendo limitati archi elettrici.

La crescente impedenza degli archi fa sì che la corrente di guasto si riduca rapidamente a zero e gli archi scompaiano.

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schede tecniche 67 oikos

UN PROFUMO per la domotica Un tecnologico sistema di diffusione di note olfattive che interagisce con l’impianto di casa per avere scenari ricercati in ogni situazione, oltre a migliorare la qualità dell’aria www.oikosfragrances.com

O

ggi è possibile integrare l’impianto domotico con un nuovo dispositivo concepito per diffondere nei diversi ambienti della casa note olfattive dedicate alla profumazione dell'ambiente e alla qualità ambientale degli spazi. Il sistema di diffusione Oikos Fragrances Blow è un prodotto innovativo che, grazie alla tecnologia brevettata proprietaria Solid Fragrance Release (SFR) e a un’articolata ingegnerizzazione permette di rilasciare nei diversi ambienti note olfattive in modo totalmente differente rispetto ai sistemi classici di diffusione basati su tecnologie tradizionali come la combustione, l’evaporazione e la nebulizzazione.

Il sistema si integra perfettamente con l’impianto elettrico tradizionale, ma è grazie alle tecnologie di controllo domotico che Blow è in grado di esprimere al massimo le sue potenzialità. È quindi possibile realizzare veri e propri scenari olfattivi finalizzati a soddisfare tutte le esigenze sia estetiche, con le collezioni di fragranze dedicate alla casa, sia necessità più funzionali come la deodorazione e la qualità dell’aria. Il diffusore può essere facilmente inserito in ogni singolo ambiente di casa, permette sofisticate sequenze di diffusioni di note olfattive nel medesimo spazio definendo il concetto di isola olfattiva e offre a chi si occupa di progettare

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impianti domotici la possibilità di aumentare il valore aggiunto della domotica, aggiungendo ulteriori funzioni all’impianto oltre a quelle standard già previste. Attraverso la configurazione

di tutti i parametri interessati alla progettazione e l’integrazione col sistema domotico è possibile raggiungere gli obiettivi osmici prefissati nella stragrande maggioranza delle tipologie

degli ambienti residenziali. Blow ha differenti programmi di funzionamento, attraverso i quali è possibile modulare a piacimento l’intensità della profumazione. Un pulsante permette di accendere, spegnere Blow e scegliere il programma desiderato, mentre la spia (led) a tre colori evidenzia la modalità di funzionamento. In aggiunta si possono usare sistemi di controllo integrati o soluzioni impiantistiche avanzate che permettono di sfruttare pienamente le potenzialità del diffusore. Si può così ottenere una gestione più articolata e con maggiore sinergia rispetto all’ambiente e altri impianti presenti. In particolare: installazione in modalità autonoma, integrazione con i sistemi domotici, utilizzo di diverse interfacce di comando e soluzioni di regie olfattive.

Blow è concepito per dialogare con qualsiasi protocollo di controllo avanzato ed è progettato per integrarsi con gli impianti domotici in modo assolutamente semplice nella fase di installazione e di configurazione.

Oikos Fragrances è un’azienda con più di vent’anni di esperienza nelle tecnologie applicate alla profumazione d’ambiente e marketing olfattivo. L’unione tra la tecnologia di riferimento e l’esperienza acquisita negli anni fa nascere una nuova tematica di interesse per progettisti, integratori di sistemi ed esperti di comunicazione multisensoriale: l’olfattotecnica. www.elettricoplus.it

68 schede tecniche Thesislab

SICUREZZA… sociale Una soluzione che fonde antintrusione, domotica e videosorveglianza. Per facilitare i soggetti svantaggiati, in grado di adattarsi con versatilità in molteplici ambiti applicativi www.thesislab.it

T

hesislab, società di proprietà di Aias di Afragola, ente morale e associazione senza scopo di lucro riconosciuta giuridicamente dalla Regione Campania, nasce per dare corpo e sostanza alla ricerca scientifica applicata al mondo della sicurezza e delle persone svantaggiate.

Thesislab ha incorporato la società Interpoint, operante sin dal 1993 nel campo delle tecnologie applicate, allo scopo di favorire la fruibilità e la maggiore integrazione all’interno della società per i soggetti svantaggiati. Tali tecnologie rendono la vita più semplice nel campo della sicurezza e del risparmio energetico, e possono essere applicate nella vita di tutti i giorni a favore dei cittadini e degli enti locali.

Negli anni l’esperienza maturata ha permesso di diventare interlocutore e consulente dei propri clienti affrontando con essi ogni problematica tecnica, portando così l’azienda a collaborare con importanti Gruppi internazionali.

Sviluppatrice di soluzioni tecnologiche e system integrator l’azienda vanta uno staff preparato e professionale, rendendo il Centro Ricerca e la Training Academy i suoi pilastri: grazie ad essi è stato possibile concepire e realizzare il nuovo e rivoluzionario progetto Net Alarm 2, www.elettricoplus.it

seguito dal lancio sul mercato del nuovo brand Sicurarea. Net Alarm 2 è un dispositivo che fonde tutte le tecnologie attualmente utilizzate per la sicurezza (domotica, antintrusione e videosorveglianza) in un unico e pratico prodotto. Grazie alla sua versatilità gli ambiti di utilizzo sono innumerevoli, a partire dal semplice uso residenziale fino ad arrivare agli enti pubblici e agli istituti di vigilanza. Net Alarm 2 è offerta in tre varianti par adattarsi alle diverse esigenze del cliente. Si parte dalla versione Basic fino ad arrivare alla più completa Super.

La prima configurazione, ovvero la Basic, è composta da una scheda di controllo, box in alluminio, alimentatore e display lcd per il controllo rapido.

La centrale dispone di 8 zone filari configurabili (NC. NO. bilanciate e veloci), 8 uscite open collector, possibilità di configurare fino ad 8 telecamere in varie tecnologie (analogiche, ahd e ip con protocolli onvif), gestione totale delle registrazioni su hard disk o in remoto tramite protocolli FTP, scheda Ethernet integrata, modulo gsm HSPA+; infine, a corredo dispone di software per la

gestione e programmazione.

Nella versione Advanced, oltre alle funzioni presenti sulla Basic, troviamo un display TFT 7” touch screen che permette la visualizzazione e la gestione di tutti gli apparati attivi tramite una pratica mappa grafica dell’edificio, inoltre uno slot per l’add-on radio ed uscita video HDMI. La configurazione Super offre il pacchetto più completo, che fonde le prime due varianti con l’aggiunta di un sistema domotico integrato e di un bus per sensori su uscita 485.

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Il futuro della fabbrica intelligente ti aspetta in fiera Incontri di automazione a SPS Italia 24 maggio Cisco a SPS Italia per l’appuntamento - “IoE Talks: la fabbrica in digitale” Appuntamento con la tecnologia - IoT e Big Data (CFP *) 25 maggio ANIE Automazione a SPS Italia - Presentazione dati di settore Roland Berger per SPS Italia - Industry 4.0: la nuova frontiera della Competitività industriale Tavola Rotonda Automotive - Mass Customization: flessibilità ed efficienza produttiva Assofluid a SPS Italia - Meccatronica e Industria 4.0. L’evoluzione di servizi e soluzioni dal mondo del controllo del movimento e della potenza fluida Appuntamento con la tecnologia - Progettazione meccatronica (CFP *) 26 maggio Tavola Rotonda Food&Pharma Minimizzazione e personalizzazione dei lotti di produzione alimentare Produrre medicinali su misura: futuro o realtà?

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70 novità

a cura di daniele bonalumi

INGRESSO AUTOMATICO

Per le esigenze della

grande distribuzione Faac ha recentemente prodotto l’ingresso automatico GBF 3500, dotato di sistema antipanico a sfondamento e della funzione di riarmo automatico delle ante mobili e semifisse: una soluzione che provvede automaticamente a ripristinare le normali condizioni di funzionamento dell’ingresso a seguito di un’apertura a sfondamento dovuta a urto accidentale o all’impiego come via di fuga.

Questa caratteristica assicura il ripristino immediato delle funzioni di sicurezza e isolamento termico della porta, anche nei casi in cui gli utilizzatori siano impossibilitati ad intervenire manualmente per chiudere le ante.

L’ingresso GBF 3500 soddisfa perfettamente le esigenze dei centri commerciali, coniugando il controllo degli accessi e il

risparmio energetico.

La soluzione offerta da Faac comprende anche le ante in vetro, i profili in alluminio e la relativa ferramenta.

L’ingresso automatico Faac GBF 3500 è composto dall’automatismo scorrevole Faac A140 e da una struttura portante che sostiene anche le ante.

L’automatismo, che può funzionare per trenta minuti in assenza di corrente grazie alla batteria di emergenza, è gestito da un controllore elettronico che consente di regolare numerosi parametri tra cui la velocità e la corsa delle ante. Grazie alla gestione del calendario, inoltre, il sistema può essere programmato per fasce orarie.

La forza di chiusura è limitata automaticamente a meno di 150 N, come previsto dalla normativa.

Le ante sono realizzate con profili esclusivi Faac in alluminio estruso (verniciato o anodizzato) con sezione di 50 mm e spigoli verticali arrotondati.

Le ante mobili e semifisse sono mantenute in sede da dispositivi magnetici che garantiscono una forza di trattenuta (certificata secondo le normative vigenti) inferiore a 220 N, evitando l’uso di congegni meccanici soggetti a possibili inceppamenti.

La soluzione GBF 3500 è applicabile a vani della larghezza massima di due metri. www.elettricoplus.it

DIMMER

Versatilità e

configurabilità Il dimmer è un dispositivo per la gestione della luce artificiale nell’ambiente domestico, civile e terziario.

Perry ha curato la fase progettuale del dimmer 1 modulo per regolare qualsiasi tipo di lampada: a led, alogene, a incandescenza e a risparmio energetico.

Un solo prodotto per regolare la luce in maniera precisa e piacevole, con la possibilità di potere collegare un pulsante remoto per gestire l’illuminazione in maniera comoda e pratica da più punti di comando.

La caratteristica principale del dimmer Perry è la versatilità di utilizzo a prescindere dalla lampada collegata: il sistema sfrutta un pratico e immediato selettore, che con una semplice regolazione all’installazione permette di selezionare il funzionamento in relazione al tipo di lampada utilizzata.

La grande cura riposta nella realizzazione dei frontalini accessori rende inoltre il dimmer Perry l’unico totalmente compatibile con le serie civili più diffuse sul mercato. È stata posta massima attenzione anche alla configurabilità della soluzione: accensione flash o accensione soft? Un’accensione alla massima potenza per 1 secondo per poi tornare al valore impostato, oppure un’accensione graduale che porta al valore impostato? Basta agire semplicemente sull’apposito trimmer per definire quale modalità di accensione si preferisce utilizzare.

Grazie alla sua cura costruttiva il dimmer Perry permette il collegamento di pulsanti remoti, così da potere gestire le luci da differenti punti senza dovere per forza accendere e spegnere la luce da un unico interruttore (soluzione particolarmente utile in stanze grandi o nei corridoi).

Infine, il dimmer Perry è dotato di memoria: tenendo premuto il pulsante (pressione lunga) il dimmer aumenta e diminuisce la luminosità in modo lineare e una volta identificato il livello desiderato basta rilasciare il pulsante per memorizzarlo; attuando viceversa una pressione breve del pulsante la luce si accende al livello memorizzato e una seconda pressione breve del pulsante spegne la luce.

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BARRIERA ELETTROMECCANICA

Una soluzione a uso Giotto BT A è la nuova gamma di barriere elettromeccaniche Bft in bassa tensione a uso intensivo per la gestione accessi nel settore building access automation e urban access automation. La gamma Giotto è composta da due linee diverse, entrambe a 24 Volt: Giotto BT A 30 U è la serie di barriere per passaggio utile fino a 3 metri, con tempi di apertura di 4 secondi, mentre Giotto BT A 30S U ha un tempo di apertura di 2,5 secondi. Anche per le aperture più grandi, fino a 6 metri, Bft propone le due opzioni: Giotto BT A 60 U, con tempo di apertura di 5 secondi, e Giotto BT A 60S U, con tempo di apertura di 4 secondi.

Tutti i modelli, inoltre, sono disponibili in colore grigio (Ral 7015) oppure personalizzabili a richiesta con specifici Ral. Bft ha posto particolare attenzione su alcune caratteristiche in grado di assicurare un funzionamento

intensivo

corretto e sicuro; le barriere Giotto, infatti, hanno un finecorsa a regolazione elettronica e utilizzano la tecnologia encoder per la reazione all’urto.

Inoltre, è possibile equipaggiare la barriera con un’alimentazione a batteria, per garantire tutte le manovre d’emergenza anche in caso di blackout.

L’unità di controllo installata sulle barriere Giotto BT A presenta caratteristiche importanti per l’installazione e la gestione del prodotto. È collocata, infatti, sul lato superiore per avere un accesso più semplice e veloce durante le operazioni di collegamento, programmazione e manutenzione.

Inoltre, la possibilità di impostare scenari attraverso un pannello di controllo a display permette di facilitare l’assegnazione di parametri e ottenere installazioni più rapide e precise. A livello di interconnettività, la centrale è collega-

bile con altri dispositivi attraverso la piattaforma di comunicazione U-Link, ampliando le possibilità di integrazione delle barriere con gli altri prodotti Bft o di terze parti tramite Clonix U-Link. Le barriere Giotto BT A sono un tassello di una soluzione adattabile a qualsi-

asi esigenza. Bft, infatti, mette a disposizione una serie di accessori per configurare in maniera ottimale ogni impianto. Si parte dalle opzioni per le aste e si prosegue con i dispositivi come i trasmettitori, i lampeggianti e le colonnine.

Le barriere, infine, sono integrabili con Clonix Uni AC U-Link, le nuove riceventi che possono comunicare con tutti gli operatori Bft e con i prodotti di terze parti presenti sul mercato. Grazie a specifiche schede di espansione B-EBA, le riceventi comunicano anche con altre interfacce create da Bft come U-Base 2, il software che consente agli installatori un controllo totale delle centraline dotate di U-Link: comando, configurazione, diagnostica e lettura degli stati di I/O.

SCATOLE DERIVAZIONE

Per ambienti

Atex

La nuova gamma di scatole di derivazione Marechal, Junction Boxes 65 A - B2x Serie, nasce dall’utilizzo di poliammide rinforzata con fibra di vetro e carbonio. Una soluzione creata per facilitare la connessione elettrica in aree a rischio di esplosione; in particolare, l’intera linea può essere utilizzata nelle zone 1 & 2 (gas), 21 & 22 (polveri), a sicurezza aumentata oppure a sicurezza intrinseca. Una vasta area di soluzioni e formati ideale per resistere in ambienti umidi e corrosivi (industrie agroalimentari e chimiche). Le scatole sono equipaggiate con morsetti Ex e da 0,22 mm² a 16 mm².

Il Gruppo Marechal Electric, inoltre, per proporre i propri sistemi di prese industriali ha GIE 3 aprile - 2016

lanciato in Europa dal mese di febbraio una nuova offerta di prova gratuita sulla linea di prese industriali e decontactor DSN1 e DSN3.

Con una tenuta stagna IP66/IP67/IP69k, questi connettori sono particolarmente adatti nel settore alimentare e in impianti di depurazione e trattamento delle acque.

Questa offerta è visibile in tutti i mezzi di comunicazione Marechal grazie a un codice QR. È sufficiente eseguire la scansione del codice client dal quale accedere a un modulo di registrazione.

Tutti i team commerciali Marechal sono a disposizione per proporre e promuovere questo prodotto a installatori e clienti industriali. www.elettricoplus.it

72 progettazione verifiche e collaudo

Chi controlla l’impianto? di antonio porro

Una buona realizzazione deve fare seguito ad una serie di operazioni obbligatorie che confermino l’installazione a regola d’arte. Ma a chi spetta? E quali sono i controlli da effettuare?

T

erminata l’installazione dell’impianto elettrico, prima della messa in esercizio dello stesso si rende necessaria una serie di verifiche iniziali e, in taluni casi, il collaudo dell’impianto.

Verifiche…

Le verifiche iniziali, previste nella parte sesta della norma Cei 64-8, sono quell’insieme di operazioni finalizzate ad accertare la rispondenza dell’impianto elettrico alle prescrizioni normative e legislative e, come tali, sono volte principalmente all’accertamento della sicurezza dell’opera realizzata.

Le verifiche non sono operazioni che competono al progettista, bensì a persone esperte e competenti in queste attività in funzione della tipologia delle stesse: installatore, enti verificatori, Inail. Nella Tabella 1 riportiamo le verifiche previste dalla normativa, nonché le figure professionali preposte all’effettuazione di tali verifiche; nella Tabella 2 segnaliamo invece le verifiche periodiche previste dalla legge, nonché la periodicità delle stesse e gli enti verificatori preposti per ciascuna tipologia di verifica.

… e collaudo Il collaudo fa capo ad un ambito di tipo contrattuale e può essere volto all’accertamento tecnico-prestazionale dell’impianto oppure, nei lavori www.elettricoplus.it

pubblici, come un atto amministrativo necessario ai fini della liquidazione delle opere appaltate.

Il collaudo, a differenza delle verifiche, compete esclusivamente al professionista ed è un’attività soggetta a precise prescrizioni legislative: Legge 350 del 1885, Legge 1585 del 1951, DM 37 del 2008, D. Lgs. 163/2006 (codice dei contratti pubblici e relativo Decreto attuativo

D.P.R. 207/2010), nonché ai regolamenti regionali.

Il collaudo tecnico-amministrativo di un impianto elettrico è l’insieme delle attività necessarie a valutare la validità globale dell’installazione, tenendo conto dei seguenti riferimenti: il quadro economico ed il capitolato speciale d’appalto per quanto concerne la stima della validità economica;

•

l progetto, per la verifica della va• ilidità funzionale e prestazionale; l

e norme per quanto riguarda • la validitàCei qualitativa, di sicurezza e quindi di conformità alla regola dell’arte.

L’incarico di collaudatore deve essere affidato a soggetti che possiedono i seguenti requisiti: lauree in ingegneria e architettura, l’abilitazione all’esercizio della libera professione, GIE 3 aprile - 2016

progettazione 73

Tipo di verifica Iniziale

Ente preposto Installatore (prima del rilascio della dichiarazione di conformità)

Omologazione

Installatore con dichiarazione di conformità (1)

Verifiche periodiche

Enti verificatori (2)

Verifiche straordinarie

Enti verificatori

A campione

Inail (3) (4)

NOTE

Le verifiche iniziali sono operazioni finalizzate ad accertare la rispondenza dell’impianto elettrico alle prescrizioni normative e legislative

N ei luoghi con pericolo di esplosione l’omologazione è di competenza dell’ASL o dell’ARPA O ltre ai verificatori pubblici vi sono, a partire dal 2001, organismi privati abilitati dal Ministero per le attività produttive sulla base del D.P.R. 462/01 (3) L ’Inail effettua verifiche a campione, d’intesa con le singole Regioni, esclusivamente su nuovi impianti e/o su quelli messi in servizio per la prima volta dopo il 23 gennaio 2002 (4) I l D.L. n. 78 del 31 maggio 2010 ha disposto la soppressione dell’Ispesl con l’attribuzione delle relative competenze all’Inail, sotto la direzione e la vigilanza del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Ministero della Salute. Nella sostanza, gli ex funzionari che provvedevano in passato a svolgere le verifiche per conto dell’Ispesl svolgono ora le medesime mansioni in qualità di dipendenti Inail (1) (2)

Tabella 1. Tipi di verifica ed enti preposti

Omologazione

Verifica a campione

Periodicità (anni)

Enti verificatori

Installatore (tramite la dichiarazione di conformità)

Ispesl

5

ASL/ARPA/ Organismo abilitato

Installatore (tramite la dichiarazione di conformità) (1)

Ispesl

5

ASL/ARPA/ Organismo abilitato

Impianti di terra nei cantieri edili, nei locali medici e negli ambienti a maggiore rischio in caso d’incendio e con pericolo d’esplosione

Installatore (tramite la dichiarazione di conformità)

Ispesl

2

ASL/ARPA/ Organismo abilitato

Impianti di protezione contro le scariche atmosferiche nei cantieri edili, nei locali medici e negli ambienti a maggiore rischio in caso d’incendio e con pericolo d’esplosione

Installatore (tramite la dichiarazione di conformità) (1)

Ispesl

2

ASL/ARPA/ Organismo abilitato

Impianti elettrici nei luoghi con pericolo d’esplosione

ASL o ARPA

Non previste

2

ASL/ARPA/ Organismo abilitato

Tipo di impianto Impianti di terra nei luoghi ordinari Impianti di protezione contro le scariche atmosferiche negli ambienti ordinari

(1)

P er i dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche di strutture non rientranti nel campo di applicazione del DM 37/2008 la dichiarazione di conformità può essere rilasciata dall’installatore ai sensi della Legge 186/68

Tabella 2. Verifiche periodiche previste dal D.P.R. 462/01

rispettivamente dagli articoli 223 e 229 del D.P.R. 207/2010, sono il processo verbale di visita e il certificato di collaudo.

Nel processo verbale di visita devono essere descritti i rilievi fatti, le singole operazioni e le verifiche compiute, il numero e la profondità dei saggi effettuati e i risultati ottenuti.

Il certificato di collaudo, redatto secondo le modalità specificate nel D.P.R. 207/2010, ha carattere provvisorio ed assume carattere definitivo decorsi due anni dalla data della relativa emissione, ovvero dal termine stabilito nel capitolato speciale per detta emissione. Nell’arco di tale periodo l’appaltatore è tenuto alla garanzia per le difformità e i vizi dell’opera.

Seguiamo le guide l’iscrizione da almeno cinque anni nei rispettivi albi professionali.

Nelle opere pubbliche dove il collaudo è sempre obbligatorio (pur essendo un atto puramente amministrativo basato sul conteggio e sulla certificazione di opere e impianti) devono essere seguite le disposizioni contenute nel Titolo X del D.P.R. 207/2010; in particolare, l’articolo 215 precisa che “il collaudo ha lo scopo di verificare e certificare che l’opera o il lavoro sono stati eseguiti a regola d’arte, secondo il progetto approvato e le relative prescrizioGIE 3 aprile - 2016

ni tecniche, nonché le eventuali perizie di variante, in conformità del contratto e degli eventuali atti di sottomissione o aggiuntivi debitamente approvati. Il collaudo ha altresì lo scopo di verificare che i dati risultanti dalla contabilità e dai documenti giustificativi corrispondono fra loro e con le risultanze di fatto non solo per dimensioni, forma e quantità, ma anche per qualità dei materiali, dei componenti e delle provviste, e che le procedure espropriative poste a carico dell’esecutore siano state espletate tem-

pestivamente e diligentemente. Il collaudo comprende altresì tutte le verifiche tecniche previste dalle leggi di settore”.

Il collaudatore, che non può essere lo stesso professionista che ha realizzato il progetto e neppure un soggetto che nel triennio antecedente ha avuto rapporti di lavoro autonomo o subordinato con l’appaltatore o con i subappaltatori dei lavori da collaudare, viene nominato dalla stazione appaltante entro trenta giorni dalla data di ultimazione lavori.

I documenti di collaudo, previsti

Da ultimo si suggerisce sia al verificatore sia al collaudatore di consultare, per ben effettuare il proprio lavoro, la Guida Cei 64-14 “Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori”. La guida prevede due tipologie di esame: ordinario o approfondito. L’esame ordinario non richiede l’impiego di attrezzi e/o utensili e si limita al rilievo di difetti macroscopici evidenti allo sguardo; l’esame approfondito è invece un’ispezione dettagliata volta a identificare vizi o difetti che possano essere accertati solo mediante l’impiego di strumentazione, utensili, attrezzatura varia. www.elettricoplus.it

74 NORMATIVA Cei 99-5

Impianti di terra in media tensione di Antonello Greco

N

el mese di luglio dello scorso anno, il Cei Comitato Elettrotecnico Italiano ha pubblicato la prima edizione della Guida Cei 99-5 “Guida per l’esecuzione degli impianti di terra delle utenze attive e passive connesse ai sistemi di distribuzione con tensione superiore a 1 kV in c.a.”.

Scopo della guida è fornire indicazioni a progettisti e installatori per il dimensionamento degli impianti di terra negli impianti a tensione superiore a 1.000 V, la loro esecuzione pratica e le misure da eseguire sugli stessi.

Ricordo che la norma che definisce i limiti delle tensioni di passo e di contatto www.elettricoplus.it

Partendo dalla norma e dalla guida Cei, vi proponiamo una sintesi di passaggi per l’esecuzione degli impianti di terra. Dalla determinazione dei parametri fondamentali alle verifiche da effettuare sul campo

per gli impianti di alta tensione è la Norma Cei EN 50522 “Messa a terra degli impianti elettrici a tensione superiore a 1 kV in c.a.”.

•

Finalità In bassa tensione, il modo di collegamento a terra rappresenta una delle regole per definire i tipi di distribuzione.

In particolare, la Norma Cei 64-8 prende in considerazione tre sistemi di distribuzione: sistema TT (utilizzato quando l’impianto è alimentato direttamente da una rete di distribuzione pubblica a bassa tensione), in cui il sistema elettrico alimentante (in genere il centro stella del trasformatore MT/BT) è

•

•

collegato direttamente a terra e tutte le masse degli apparecchi utilizzatori sono connesse a terra; sistema TN (generalmente utilizzato per proteggere gli impianti utilizzatori in BT quando l’alimentazione avviene dalla rete di distribuzione pubblica di media tensione), in cui il sistema elettrico è collegato a terra e tutte le masse degli apparecchi utilizzatori sono connesse al conduttore di neutro. Fanno parte del sistema TN il sistema TN-C, in cui il conduttore di neutro assolve anche la funzione di protezione (PEN), e TN-S, in cui i conduttori di protezione e di neutro sono distinti; sistema IT (generalmente poco diffu-

so in Italia), in cui il sistema elettrico è isolato da terra e tutte le masse degli apparecchi utilizzatori sono collegate a terra. È utilizzato quando si prefigge l’obiettivo della continuità del servizio.

Un esempio è l’IT-M utilizzato nei locali a uso medico di tipo 2.

Nei sistemi TT, il collegamento a terra di tutte le masse combinato con un dispositivo di protezione differenziale assicura la protezione delle persone contro i contatti indiretti, secondo la nota relazione: RE ∙ Idn ≤ UL dove: RE è il valore della resistenza dell’impianto di terra; GIE 3 aprile - 2016

normativa 75

Idn è il valore della corrente nominale del dispositivo differenziale; UL è il valore della tensione limite ammessa sulle masse, in genere 50 V. Nei sistemi di protezione contro i fulmini, il collegamento dell’LPS esterno ai dispersori consente di disperdere a terra la corrente di fulmine.

Nei sistemi di II categoria (Media tensione) e III categoria (Alta tensione), l’impianto di terra è chiamato a: vincolare il potenziale dei sistemi elettrici esistenti nell’area dell’impianto desiderato; disperdere nel terreno le correnti del sistema elettrico in regime normale e perturbato senza danni per le apparecchiature ed i componenti; disperdere nel terreno le correnti

convogliate dagli impianti di protezione contro le scariche atmosferiche; assicurare che le diverse funzioni si

• • • •

svolgano in condizioni di sicurezza per le persone per quanto riguarda il rischio di shock elettrico.

I modi di collegamento a terra del neutro dei sistemi di alta tensione (II e III categoria) sono definiti dalla Norma Cei 50522 in: sistema a neutro isolato; sistema con messa a terra risonante; impianti con messa a terra del neutro con bassa impedenza.

La Norma Cei 0-16 “Regola tecnica di riferimento per la connessione di utenti attivi e passivi alle reti AT ed MT delle imprese distributrici di energia elettrica” ricorda che le reti con tensione nominale (Un) ≥ 100 kV hanno il neutro connesso efficacemente a terra; le reti AT con tensioni nominali inferiori possono essere esercite con differenti stati del neutro.

• • •

Sistemi di categoria

Valore della tensione nominale

0

Minore o uguale a 50 V se corrente alternata o a 120 V se a corrente continua (non ondulata)

I

Da oltre 50 V fino a 1.000 V compresi se a corrente alternata o da oltre 120 V fino a 1.500 V compresi se a corrente continua

II

Da oltre 1.000 V se a corrente alternata od oltre 1.500 V se a corrente continua, fino a 35.000 V compresi

III

Maggiore di 35.000 V

Tabella 1. Suddivisione dei sistemi elettrici in relazione alla loro tensione nominale

Figura 1. Esempio di schema di impianto di terra per impianti utilizzatori (Guida Cei 64-50)

In genere, le reti di media tensione sono gestite con neutro messo a terra tramite impedenza costituita da reattanza induttiva e resistenza o da semplice resistenza, anche se alcune porzioni di rete in media tensione possono essere esercite a neutro isolato. Lo stato del neutro è indicato dal distributore. Il Capitolo 7 della guida contiene le modalità di messa a terra negli impianti utilizzatori e gli schemi tipici di messa a terra.

Tensione di passo e tensione di contatto

Figura 2. Vista schematica delle tensioni di contatto UvT e di passo UvS a vuoto GIE 3 aprile - 2016

La Norma Cei 50522 definisce tensione di contatto la differenza di potenziale fra la massa di un componente elettrico, messa in tensione da un guasto, e il www.elettricoplus.it

76 NORMATIVA Cei 99-5

Figura 3. Tensioni di contatto ammissibili UTp per correnti di breve durata

Tempo (s)

0,04

0,05

0,06

0,08

0,10

0,15

0,20

0,25

Figura 4. L’impianto di terra passo - passo

0,30

0,35

0,40

0,45

0,50

UTp (V)

788

716

700

675

654

638

537

487

400

363

300

250

220

Tempo (s)

0,55

0,60

0,65

0,70

0,80

0,90

0,95

1,00

2,00

3,00

5,00

7,00

10,00

UTp (V)

187

175

168

150

137

120

108

117

96

88

86

84

85

Tabella 2. Valori di tF più comuni

terreno dove presumibilmente si troverebbero i piedi di una persona che toccano in quel momento la massa, ovvero (tenendo presente che il potenziale della massa è praticamente uguale a quello del dispersore al quale è collegata metallicamente) la tensione di contatto è uguale alla differenza di potenziale fra il dispersore e il terreno nel punto in cui si posano i piedi della persona. Un’analoga differenza di potenziale si può stabilire in caso di guasto a terra nell’installazione dell’utilizzatore, tra il terreno e una massa estranea (articolo 5.3). La guida intende convenzionalmente come tensione di contatto quella fra manopiedi, con i piedi distanziati di un metro.

La tensione di passo, invece, è definita come differenza di potenziale fra due punti del terreno posti alla distanza di un passo convenzionale di un metro e corrisponde alla differenza di potenziale fra le due linee equipotenziali affioranti nel terreno nei due punti considerati. Il valore convenzionale della resistenza del corpo umano è di 1.000 Ω. www.elettricoplus.it

Le Figure 4 e 5 riportano i valori delle tensioni di contatto ammissibili e i valori della durata del guasto tf. Come ricorda la guida, il pericolo per le persone dipende dalla corrente, dalla sua durata e dal percorso all’interno del corpo umano.

Solo la frazione di corrente che interessa il muscolo cardiaco può determinare il rischio di fibrillazione ventricolare del cuore, che è la causa principale degli esiti letali da shock elettrico. La Norma Cei 64-18 riporta gli effetti della corrente elettrica attraverso il corpo umano e degli animali domestici.

Impianto di terra globale Mentre in bassa tensione il valore della corrente di guasto a terra assume generalmente valori molto bassi (limitata dai valori di tensione limite ammessa sulle masse), nei sistemi elettrici con neutro efficacemente a terra la corrente di guasto monofase a terra può raggiungere valori di diversi kA in funzione del numero e della potenza dei trasformatori di alimentazione e dei criteri adottati

nell’esercizio della rete di alimentazione.

In questo caso, pertanto, il valore della tensione totale di terra UE può raggiungere valori molto elevati. In particolare (articolo 5.4.2, Norma Cei 50522), se la tensione totale di terra negli impianti di terra non facenti parte di un impianto di terra globale non supera due volte il valore delle tensioni di contatto ammesse UTp, queste ultime sono rispettate in qualsiasi punto dell’impianto e pertanto le misure delle tensioni di passo e di contatto non sono necessarie.

Qualora, invece, l’impianto utilizzatore sia collocato all’interno di un “impianto di terra globale”, la progettazione del dispersore di impianti AT ed MT è semplificata.

Infatti, anche se la Norma 50522 considera la sicurezza delle persone soddisfatta a priori, occorre prestare comunque particolare attenzione riguardo alle modalità di messa a terra del neutro del sistema BT. I dispersori, nel caso di un impianto connesso a una terra globale, saranno

di tipo semplice con o senza sbracci e picchetti, in analogia con gli schemi riportati nella Guida (Allegato B, Figura B.3).

Il dispersore Come noto, il dispersore è l’elemento (conduttivo) dell’impianto di terra che può essere annegato in uno specifico mezzo conduttore - ad esempio nel calcestruzzo o carbone - in contatto elettrico con il terreno (terra).

Si distingue il dispersore: intenzionale, quando è installato per motivi elettrici; ausiliario o di fatto, quando è utilizzato per integrare il dispersore intenzionale.

Esempi tipici di dispersori ausiliari o di fatto sono le armature del cemento armato delle fondazioni (fondamentali per la riduzione del valore della resistenza totale di terra - vedere Guida Cei 6412), i pali di fondazione e tutti gli altri elementi metallici di uno stabile in contatto elettrico con il terreno. Si parla di dispersore magliato quando l’impianto di terra è costituito da una maglia interrata (profondità da 50 a 80 cm). In questo caso occorre fare attenzione al tipo di terreno. La scelta del materiale, infatti, dipende dall’intensità di corrente, dalla resistenza meccanica e dalla resistenza alla corrosione chimica ed elettrochimica. In terreni corrosivi può essere opportuno l’impiego di rame stagnato o ricoperto di piombo, o di acciaio zincato

• •

GIE 3 aprile - 2016

normativa 77

Domande & Risposte Come si dimensiona un dispersore di terra?

Il dispersore di terra assume un valore di resistenza verso terra che dipende sia dalle dimensioni costruttive sia dalle caratteristiche del terreno nel quale è posto. Il prodotto della corrente che è chiamato a disperdere per l’impedenza di terra che presenta il dispersore è definito tensione totale di terra UE e rappresenta la tensione che l’impianto di terra e le masse assumono verso il terreno. L’allegato B della Guida Cei 99-5 fornisce le informazioni relative al dimensionamento di dispersori di forma semplice, mentre l’allegato G fornisce un esempio di progetto di un dispersore di terra.

Come si verifica l’affidabilità di un impianto di terra?

Anche in questo caso ci viene in aiuto la Guida Cei 99-5, il cui allegato E è

dedicato alle misure in campo il cui scopo è, appunto, verificare l’affidabilità dell’impianto di terra con particolare riguardo: alla fedeltà dell’impianto al progetto; alla sicurezza delle persone; alla resistenza meccanica ed alla corrosione (integrità della maglia); al buon funzionamento dei componenti elettrici (dimensionamento elettrico e termico).

L’allegato fornisce informazioni sulle modalità di misura della resistività del terreno (Figura 5), sulla prova di continuità elettrica, sulla misura della resistenza e dell’impedenza di terra, sul rilievo dell’andamento del potenziale sulla superficie del terreno, sulle misure delle tensioni di passo e di contatto, della corrente di guasto drenata dagli elementi metallici, nonché i criteri per l’esecuzione delle verifiche.

• • • •

Figura 5. Schema del circuito usato per la misura della resistività del terreno

a caldo, a seconda della convenienza tecnico-economica.

L’acciaio zincato è sconsigliato in terreni acidi, ovvero con Ph < 4.

Concludiamo questa breve presentazione della Guida Cei 99-5 con il flow-chart (Figura 4) che riepiloga le modalità di

progettazione dell’impianto di terra con riguardo alla tensione di contatto ammissibile UTp in relazione alla tensione totale di terra UE o alla tensione di contatto UT. Il caso in esame si riferisce a un impianto che non fa parte di un impianto di terra globale.

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78 tecnologia illuminazione

Cambia la sorgente, migliora l’efficienza di gianni forcolini

Il relamping, ovvero la sostituzione delle lampade obsolete con nuove e più performanti soluzioni a led, è il primo passo per fare energy saving. Attenzione però alle norme e alla valutazione dell’efficienza luminosa

C

on l’evolversi delle tecnologie nella produzione industriale di lampade e di apparecchi, si presentano nuove opportunità per riqualificare gli impianti esistenti. È possibile ottenere significativi vantaggi di ordine economico, oltre che incrementare la qualità cromatica della luce. Progettisti e installatori cercano di perseguire entrambi gli obiettivi. Risparmiare sui consumi energetici non deve mai causare disagi dovuti, per esempio, a inadeguati livelli di illuminamento o alla modesta resa dei colori, oppure a ingiustificate disuniformità nella distribuzione dei lux.

In molti casi bastano interventi minimi, non particolarmente onerosi, per ottenere consistenti benefici. Tali operazioni rientrano nell’ampio ambito del cosiddetto “retrofit” illuminotecnico. Il retrofit comprende vari tipi di interventi accomunati dalla conservazione della rete di distribuzione dell’energia elettrica con le relative protezioni, nonché dal mantenimento della dislocazione degli apparecchi. È previsto, invece, il cambiamento delle sorgenti luminose installate, oppure degli stessi apparecchi con i relativi comandi di accensione, spegnimento e regolazione. Si tratta in sostanza di un complesso di operazioni finalizzate a modificare solo alcune componenti degli impianti, in modo da avere migliori prestazioni unitamente a benefici di ordine economico.

Il puro ricambio lampade Il caso più comune di retrofit consiste nella semplice sostituzione delle lampawww.elettricoplus.it

Lampade a tecnologia Led proposte per la sostituzione dei modelli tradizionali a incandescenza, a ciclo di alogeni e a fluorescenza (produzione e documentazione Leuci)

de alloggiate all’interno degli apparecchi: parliamo in questo caso di relamping. Per l’installatore, di solito, questo lavoro è semplice e rapido. Fanno eccezione i casi in cui per raggiungere il vano di alloggiamento delle sorgenti si deve provvedere allo smontaggio degli apparecchi, oppure quando questi sono

installati a grandi distanze dal pavimento o in posizioni difficili da raggiungere. È evidente, inoltre, che aumentando il divario tra le efficienze delle sorgenti luminose - quelle da sostituire e quelle nuove - il vantaggio economico cresce in proporzione diretta. Gli impianti forniti in origine di lampade alogene (efficienze

intorno ai 18-22 lm/W) hanno consumi nettamente inferiori dopo il ricambio con lampade a tecnologia led le cui efficienze oggi, generalmente, superano i 100 lm/W. Minore convenienza si ha nella sostituzione delle lampade fluorescenti compatte, un tempo considerate a risparmio energetico.

GIE 3 aprile - 2016

tecnologia 79

ecnologie a confronto: T Led vs fluorescenza Tubi led

Tubi fluorescenti Tubi led

Tubi fluorescenti

Lunghezza

1.500 mm

1.500 mm

600 mm

Potenza elettrica

25 W

58 W

8,9 W

18 W

Flusso luminoso

2.000 lm

5.200 lm

720 lm

1.300 lm

Angolo di apertura

140°

-

160°

-

Durata

30.000 ore

12.000 ore

30.000 ore

12.000 ore

Figura 1. Simboli per la marcatura dei tubi led secondo la Norma Cei EN 62776: a) lampada idonea al funzionamento ad alta frequenza; b) lampada idonea al funzionamento a 50 Hz 0 a 60 Hz; c) lampada non idonea al funzionamento di emergenza

Il caso delle lampade tubolari lineari In particolare nei luoghi di lavoro - uffici, laboratori, officine, capannoni industriali - e nei locali di servizio - corridoi, ingressi, magazzini - sono molto diffusi gli apparecchi equipaggiati con lampade tubolari lineari a fluorescenza. Nei GIE 3 aprile - 2016

600 mm

casi migliori le loro efficienze oscillano intorno al valore di 90 lm/W e il loro indice di resa dei colori si attesta intorno al valore di 80. Volendo procedere con la sostituzione di queste sorgenti con i nuovi tubi in materiale plastico contenenti serie modulari di led, si pone il problema del mantenimento della certificazione di sicurezza che presiede al corretto funzionamento dell’apparecchio. Un’ulteriore, importante avvertenza concerne la compatibilità elettrica, un punto critico che può portare alla decisione di sostituire non solo le lampade ma tutti gli apparecchi. Si deve considerare, infatti, che quando si progetta e si realizza un apparecchio di illuminazione vengono scelte e utilizzate uno o più tipi di sorgenti luminose e per ogni selezione il prodotto viene sottoposto a una serie di prove di laboratorio per ottenere la certificazione di conformità alle norme tecniche vigenti.

Se questa componente fondamentale viene sostituita con un modello non contemplato si invalida la certificazione di conformità, perché cambiano le condizioni di funzionamento dell’apparecchio.

Volendo dunque mantenere il valore di garanzia della certificazione fornita dal fabbricante occorre rivolgersi a quest’ultimo o, in sua mancanza, ad un ente o istituto competente in materia (un laboratorio certificato), e richiedere una nuova certificazione o un attestato in cui si dichiari che l’intervento di retrofit non modifica le condizioni di funzionamento e quindi rispetta i dettami delle norme tecniche. Nel caso del relamping eseguito su apparecchi equipaggiati con

tubi fluorescenti a doppio attacco viene in aiuto la Norma Cei EN 62776, pubblicata nell’agosto del 2015 dal titolo “Lampade a led a doppio attacco per la sostituzione di lampade fluorescenti lineari - Specifiche di sicurezza”.

La norma distingue i tubi led adatti per la pura sostituzione, senza alcuna operazione di modifica relativa agli attacchi, ai cablaggi o all’alimentatore dai tubi che, viceversa, richiedono modifiche nell’apparecchio. Sono indicati i simboli (Figura 1) per la marcatura dei tubi led adatti per funzionare con alimentatori elettromagnetici, oppure elettronici, cioè ad alta frequenza. Seguono le definizioni di altri requisiti meccanici, elettrici, termici e fotobiologici. Il loro rispetto garantisce che la lampada sostituita è pienamente compatibile con l’apparecchio che l’accoglie. La Norma Cei EN consente, in sostanza, di praticare il retrofit senza la perdita della certificazione originaria dell’apparecchio.

Valutare con attenzione i risparmi La semplice sostituzione delle lampade comporta il mantenimento in funzione dell’alimentatore. Il tipo tradizionale elettromagnetico presenta un assorbimento di potenza elettrica che di solito oscilla tra il 15% e il 20% della potenza della lampada alimentata. Questo consumo è da computare nel calcolo dell’efficienza reale dell’apparecchio: calcolo che, come è noto, si esegue facendo il rapporto tra il flusso emesso e la potenza elettrica assorbita.

D’altro canto, durante il tempo di funzionamento si verifica una graduale riduzione del flusso. Dopo le prime diecimila ore il suo decadimento può ammontare a circa il 10% e a 30.000 ore raggiunge il 20%. A fine vita il decadimento è del 30%, vale a dire che il flusso utile ammonta al solo 70%. È necessario, dunque, ridurre il flusso dichiarato dal costruttore (almeno del 15-20%) per tenere conto dell’inevitabile decurtazione che si manifesta progressivamente lungo la durata di funzionamento.

Si tenga conto, inoltre, che il tubo led non emette luce secondo tutte le direzioni, bensì solo all’interno di un angolo solido di ampiezza che generalmente varia da 140° a 160°. In pratica, il flusso luminoso è raccolto in un fascio e non diffuso a 360 gradi. Tale differenza comporta la variazione nella quota di assorbimento del flusso luminoso da parte delle componenti ottiche dell’ap-

Cosa si intende per tubi a Led? Il paragrafo 3 della Norma Cei EN 62776 indica delle precise definizioni per quanto riguarda i tubi led.

- Lampada a led a doppio attacco per diretta sostituzione: lampada tubolare a led che può essere utilizzata in sostituzione di lampade fluorescenti a doppio attacco, senza che sia richiesta alcuna modifica interna dell’apparecchio di illuminazione e che, dopo l’installazione, mantiene nell’apparecchio lo stesso livello di sicurezza della lampada sostituita (Nota: la sostituzione di uno starter a bagliore definito secondo la IEC 60155 con un led starter di sostituzione con le stesse dimensioni e attacco, per il corretto funzionamento di una lampada a led a doppio attacco, non è considerata una modifica dell’apparecchio di illuminazione).

- Lampada a led a doppio attacco di tipo a conversione: lampada a led a doppio attacco che può essere utilizzata in sostituzione di un altro tipo di lampada modificando l’apparecchio di illuminazione.

parecchio. In sostanza, l’ambiente riceve direttamente una maggiore quantità di luce. Questo spiega perché il tubo led ha un flusso inferiore rispetto a quello del tubo sostituito. Si può dire che viene incrementato il rendimento luminoso dell’apparecchio a tutto vantaggio dell’efficienza reale dell’apparecchio. In conclusione si può dire che la formula più semplice del relamping, ossia la pura sostituzione delle lampade, sia la scelta consigliabile quando gli apparecchi sono in buona condizione e quando la diversa distribuzione delle intensità è compatibile con gli illuminamenti necessari nell’ambiente. In altri casi conviene procedere con interventi più impegnativi. www.elettricoplus.it

80 professione nozioni di base

COMPETENZE elettriche di antonello greco

Una rubrica per qualificare il lavoro dell’installatore. Ripartendo dai concetti fondamentali, per essere sempre consapevoli e informati sulle proprie attività quotidiane

P

er l’installazione, la trasformazione e l’ampliamento degli impianti deve essere redatto un progetto. In particolare, per la progettazione dell’impianto elettrico devono essere prese in considerazione: la protezione delle persone e dei beni e il corretto funzionamento dell’impianto elettrico per l’uso previsto.

Le informazioni necessarie come base per la progettazione dell’impianto elettrico riguardano le caratteristiche dell’alimentazione, la natura dei carichi, l’alimentazione dei servizi di sicurezza o di riserva, le condizioni ambientali. Le prescrizioni alle quali deve rispondere la progettazione dell’impianto elettrico riguardano: sezione dei conduttori; tipi di condutture e relativi modi di posa; dispositivi di protezione; dispositivi di comando di emergenza; d ispositivi di interruzione o sezionamento; indipendenza dell’impianto elettrico; accessibilità dei componenti elettrici.

Ogni impianto elettrico dev’essere dotato di un’appropriata documentazione.

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Protezione contro le correnti di guasto Nello scorso numero abbiamo affrontato il tema delle prescrizioni per la sicurezza parlando della protezione contro i contatti diretti e indiretti, contro gli effetti termici e contro le sovracorrenti.

Le prescrizioni continuano con la protezione contro le correnti di guasto, ovvero la protezione dei conduttori diversi dai conduttori attivi (e qualwww.elettricoplus.it

Legenda 3 Collettore (o sbarra) principale di terra 4 SPD che assicurano un livello di protezione in accordo con la categoria di sovratensione II 5 Connessione a terra degli SPD, metodi 5a o 5b, comunque con il percorso più breve 6 Componente elettrico 7 Interruttore differenziale OCPD 1 Dispositivo di protezione contro le sovracorrenti all’origine dell’impianto OCPD 2 Dispositivo di protezione contro le sovracorrenti richiesto dal fabbricante dell’SPD RA Resistenza di terra dell’impianto utilizzatore RB Resistenza di terra della messa a terra del neutro

Installazione di SPD in sistemi TT - Connessione tipo B (SPD sul lato a valle di un interruttore differenziale)

siasi altra parte destinata ad essere percorsa da correnti di guasto), che devono essere in grado di sopportare queste correnti senza raggiungere temperature troppo elevate.

Una particolare attenzione va posta ai collegamenti a terra, al fine di evitare che i componenti dell’impianto di terra possano essere sopportate senza danni (sollecitazioni di natura termica, termomeccanica ed elettromeccanica) le correnti di guasto e dispersione a terra.

A tal fine la Norma Cei 64-8 fornisce una tabella con dimensioni minime dei dispersori per garantire la resistenza meccanica e alla corrosione nonché le sezioni minime dei conduttori di terra.

Protezione contro le sovratensioni e le influenze elettromagnetiche Fra le sorgenti di pericolo negli impianti elettrici, la Norma Cei 64-8 cita anche i danni conseguenti a guasti fra parti attive alimentate a tensione differente, sovratensioni di origine atmosferica o di manovra, disturbi elettromagnetici. La protezione contro questi fenomeni è affidata ai dispositivi di protezione. Per la protezione contro le sovratensioni possono essere utilizzati SPD, particolari trasformatori di isolamento, filtri o loro combinazioni.

In particolare, la norma chiarisce che la necessità dell’impiego di limitatori di sovratensioni (SPD) per la protezione contro le sovratensioni dipende dalla valutazione del rischio basata sulla Norma Cei EN 62305-2 “Protezione contro i fulmini. Parte 2: Valutazione del rischio”. La sezione minima dei conduttori di collegamento dell’SPD è: 16 mm2 per gli SPD di tipo 1, se è soggetto a scaricare una parte significativa della corrente di fulmine; in caso contrario è sufficiente la sezione 6 mm; 4 mm2 per gli SPD di tipo 2; 1,5 mm2 per gli SPD di tipo 3.

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GIE 3 aprile - 2016

81

Legenda 3 Collettore (o sbarra) principale di terra 4 SPD che assicurano un livello di protezione in accordo con la categoria di sovratensione II 4a SPD (3 + 1: combinazione di 3 SPD, ciascuno per fase, del tipo a varistore con in serie 1 SPD del tipo a innesco, che assicura un livello di protezione in accordo con la categoria di sovratensione II) 5 Connessione a terra degli SPD, metodi 5a o 5b, comunque con il percorso più breve 6 Componente elettrico 7 Interruttore differenziale installato a valle dell’SPD OCPD 1 Dispositivo di protezione contro le sovracorrenti all’origine dell’impianto OCPD 2 Dispositivo di protezione contro le sovracorrenti richiesto dal fabbricante dell’SPD RA Resistenza di terra dell’impianto utilizzatore RB Resistenza di terra della messa a terra del neutro

Installazione di SPD in sistemi TT - Connessione tipo C; SPD sul lato a monte di un interruttore differenziale

SPD

Classe di prova

Informazioni richieste

Tipo 1

Classe I

Iimp

Tipo 2

Classe II

In

Tipo 3

Classe III

Uoc

Classificazione e prove per gli SPD dove: Iimp è il valore di picco di una corrente di scarica che circola nell’SPD con un trasferimento di carica specificato Q ed un’energia specificata W/R per una durata specificata; In è il valore di picco della corrente che circola nell’SPD e che ha forma d’onda 8/20; Uoc è la tensione a circuito aperto del generatore d’onda combinata nel punto di connessione del dispositivo in prova.

Le influenze elettromagnetiche possono verificarsi in presenza di conduttori che formano grandi spire o conduttori di potenza e di segnale con percorsi paralleli.

Queste possono produrre disturbi o danni ai sistemi di telecomunicazione (ICT - tecnologie di comunicazione e delle informazioni, BCT - tecnologie di comunicazione radiotelevisive, CCCB - tecnologie di comando, controllo e comunicazione degli edifici, PMCA - tecnologie di controllo, comando e automazione dei processi).

Le misure che concorrono a ridurre le interferenze elettromagnetiche sono (Allegato 4A della norma): installazione di limitatori di sovratensioni e/o di filtri per le apparecchiature sensibili alle influenze elettromagnetiche; collegamento delle guaine conduttrici dei cavi all’eventuale rete

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GIE 3 aprile - 2016

Impianti di produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione, utilizzazione dell’energia elettrica, impianti di protezione contro le scariche atmosferiche, nonché impianti per l’automazione di porte, cancelli e barriere

- per tutte le utenze condominiali e per utenze domestiche di singole unità abitative aventi una potenza impegnata superiore a 6 kW - per utenze domestiche di singole unità abitative di superficie superiore a 400 m2

Impianti elettrici realizzati con lampade fluorescenti a catodo freddo

- collegati a impianti elettrici per i quali è obbligatorio il progetto - di potenza complessiva maggiore di 1.200 VA resa dagli alimentatori

Impianti di produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione, utilizzazione dell’energia elettrica, impianti di protezione contro le scariche atmosferiche, nonché impianti per l’automazione di porte, cancelli e barriere

- relativi agli immobili adibiti ad attività produttive, al commercio, al terziario e ad altri usi, quando le utenze sono alimentate a tensione superiore a 1.000 V, inclusa la parte in BT - quando le utenze sono alimentate in BT aventi una potenza impegnata superiore a 6 kW o qualora la superficie superi i 200 m2

Impianti elettrici relativi a unità immobiliari provviste, anche solo parzialmente, di ambienti soggetti a normativa specifica del Cei

- locali adibiti a uso medico o per i quali sussista pericolo di esplosione o a maggiore rischio di incendio - impianti di protezione da scariche atmosferiche in edifici di volume superiore a 200 m3

Impianti elettrici il cui progetto è redatto da un professionista iscritto agli albi professionali secondo le specifiche competenze tecniche

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equipotenziale comune; e vitare spire scegliendo percorsi comuni per i conduttori dei circuiti; separazione dei cavi di energia e di segnale; u tilizzo di cavi con conduttori concentrici; impiego di cavi simmetrici multipolari per collegare gli inverter e i motori con controllo di frequenza; separazione dei cavi di potenza e di segnale dai captatori e dalle calate, in

presenza di un sistema di protezione contro i fulmini (PLS).

Protezione contro gli abbassamenti di tensione Un abbassamento della tensione (o la mancanza di tensione con il successivo ripristino) può comportare pericoli per le persone o per le cose, soprattutto quando gli apparecchi utilizzatori contengono motori.

Esempi di dispositivi di protezione contro gli abbassamenti di tensione sono: relè o sganciatori di minima tensione che azionano interruttori di manovra o interruttori automatici; contattori non provvisti di dispositivi di sgancio.

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Documentazione di progetto Come noto, il Decreto ministeriale 22/01/2008 n. 37 stabilisce che per l’installazione, la trasformazione e l’ampliamento degli impianti sia redatto un progetto. In talune circostanze il progetto deve essere redatto da un professionista iscritto agli albi professionali secondo le specifiche competenze tecniche. Per tutti gli altri impianti, il progetto è realizzato a cura dell’installatore. Raccomandazioni per la preparazione della documentazione di progetto sono riportate nella Guida Cei 0-2:2002-09. Secondo la definizione riportata dalla guida, il progetto è il momento di ideazione e comprende gli studi che, partendo dalla conoscenza delle prestazioni richieste nelle condizioni ambientali e di funzionamento assegnate, produce le informazioni necessarie e sufficienti alla valutazione, realizzazione, verifica, esercizio e manutenzione dell’impianto in conformità alla regola dell’arte.

Il progetto è: preliminare, quando definisce le caratteristiche quantitative e funzionali dei lavori, il quadro delle esigenze da soddisfare e delle specifiche prestazionali da fornire; definitivo, redatto sulla base del progetto preliminare, quando fornisce tutti gli elementi necessari ai fini del rilascio della concessione edilizia o del permesso a costruire; esecutivo, quando definisce completamente ed in ogni particolare impiantistico l’intervento da eseguire.

In particolare, la guida fornisce l’elenco dei dati di progetto dell’impianto elettrico (Allegato B) e alcuni esempi di elaborati grafici (Allegato E).

Per gli impianti non soggetti ad obbligo di progettazione da parte di professionisti iscritti nell’ambito delle rispettive competenze negli albi professionali, le informazioni possono essere date sottoforma di elenco dei relativi componenti elettrici. La documentazione di progetto deve essere allegata alla Dichiarazione di conformità (DM 37/2008) e disponibile per l’esecuzione delle verifiche (iniziali, periodiche, di manutenzione).

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www.elettricoplus.it

82 vetrina ups

a cura di daniele bonalumi

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A

fronte di un fabbisogno di energia elettrica sempre più di qualità, che garantisca ottime performance senza però rinunciare al risparmio economico, la sfida attuale è quella di saper fornire soluzioni in grado di accompagnare in modo efficace le aziende nei loro progetti di miglioramento della gestione dell’energia o dell’estensione delle loro infrastrutture elettriche. In particolare nei settori ad alimentazione critica, come ad esempio quello medicale, si rende ancor più necessario un controllo dell’energia e della sicurezza di locali ed apparecchiature e quindi l’utilizzo di sistemi di continuità che facciano la differenza e che siano in grado di garantire una protezione costante ed affidabile di persone e beni.

Ma come fare la scelta giusta?

Un aspetto fondamentale da considerare nella selezione di un gruppo statico di continuità è la scelta della potenza nominale. Si tratta di un’operazione che coinvolge elementi di varia natura sia funzionali, sia normativi. Gli elementi principali che devono essere considerati possono essere compendiati in: due tra i parametri seguenti dei carichi da alimentare (potenza attiva, potenza apparente o fattore di potenza); tipo di carico (tensione, frequenza, numero delle fasi); coefficiente di contemporaneità dei carichi; a utonomia richiesta; parametri della rete (tensione, frequenza, numero delle fasi).

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Itys Pro di Socomec, applicazioni critiche e costo ridotto

keywords_ Itys Pro, Socomec, applicazioni critiche, costo ridotto

Migliore rapporto QUALITÀ/PREZZO Installatori e progettisti hanno bisogno di soluzioni Ups facili da scegliere e da installare. Itys Pro di Socomec semplifica le procedure d’installazione e riduce le spese per la messa in servizio: facile da configurare e da gestire, consente un utilizzo rapido con il minimo sforzo. Affidabile e in grado di garantire prestazioni elevate a un costo ridotto, Itys Pro fornisce una protezione totale alle applicazioni critiche delle piccole e medie aziende riducendo il costo totale di possesso. Il sistema innovativo di gestione delle batterie elimina infatti l’ondulazione residua che altera le batterie, prolungando di molto la loro durata di vita.

Sono proposte tre configurazioni diverse dell’Ups: senza batterie (Type S), con batterie (Type M) e con batterie o trasformatore d’isolamento (Type T). Un armadio batteria supplementare completa la gamma, consentendo all’utente di scegliere la propria autonomia in uno spazio ridotto. Si tratta quindi di una tecnologia all’avanguardia che offre prestazioni ad alto livello in un’unità molto compatta. Un Ups a doppia conversione ‘online’ con un fattore di potenza di uscita di 0,9 che consente una potenza attiva superiore del 12% rispetto a un Ups con fattore di potenza 0,8. Itys Pro offre uno dei rendimenti più elevati (95% in modalità online) ed è stato ideato per funzionare negli ambienti elettrici più

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critici (variazioni della tensione d’ingresso, sovraccarico, temperatura elevata).

Con le sue deboli emissioni elettromagnetiche, Itys Pro è conforme alle esigenze delle installazioni commerciali (Norma Iec 62042-2 categoria C2).

Ciò che rende questa nuova gamma vantaggiosa sono il rendimento elevato (95%), le configurazioni semplici e flessibili, la compattezza, l’integrazione totale delle protezioni e della scheda per la comunicazione su rete che semplificano notevolmente l’installazione, la riduzione dei costi di avvio e di funzionamento, ma soprattutto gli elevati livelli di prestazioni e la capacità di operare in ambienti elettrici difficili. Gli ingombri limitati, che fanno di Itys Pro il prodotto della categoria con il minimo ingombro a terra, facilitano poi l’attività di vendita e stoccaggio della distribuzione.

Mauro Cappellari, Business Developer

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Se si tratta poi di un carico particolare che richiede, ad esempio, una corrente di inserzione importante è necessario tenerne in debito conto. Noti i parametri: PUps (valore massimo di corrente dall’Ups); tUps (il tempo per cui PUps è sostenibile); Pload (corrente di sovraccarico richiesta dal carico); tload (il tempo per cui il carico necessita di Pload); la potenza apparente di dimensionamento sarà:

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Valori tipici di PUps e tUps possono andare da valori di corrente tipici del 150% della nominale per un minuto fino al 200% per 100 ms in assenza rete o per sistemi di continuità non dotati di bypass.

In caso di sovraccarichi, in presenza di rete il funzionamento passerà in modalità da bypass con portata di corrente superiore.

Nel caso di utenze distorcenti normalmente il sistema non viene declassato per

Per semplificare la vita degli installatori e dei progettisti Socomec consiglia un’App che permette di configurare facilmente i parametri elettrici e le infrastrutture tecniche necessarie per le installazioni dei sistemi di continuità: www.ups-ruler.com carichi non lineari normalizzati secondo la Norma EN 62040-3 con fattore di cresta inferiore a tre (3:1). Per valori superiori è opportuno contattare il costruttore. Carichi non lineari possono essere tra gli altri utenze elettroniche e ICT.

La differenza tra Ups e soccorritore In particolare, nel caso di infrastrutture elettriche critiche come nell’alimentazione dei servizi di sicurezza, è necessario implementare una soluzione in grado di

offrire una protezione totale e di funzionare negli ambienti elettrici più critici. Con il termine CPSS (Central Power Supply System), o più comunemente soccorritore, viene indicato un sistema di alimentazione centralizzato indipendente di apparecchiature di sicurezza. Quando un sistema statico di continuità viene utilizzato per alimentare tali sistemi essenziali di sicurezza esso deve rispondere, oltre alle prescrizioni delle norme di prodotto della serie EN 62040, anche alle prescrizioni aggiuntive della norma di sistema EN

50171. Se il sistema statico di continuità viene impiegato per l’alimentazione dei servizi di sicurezza, si tratta quindi di un CPSS e i relativi circuiti devono essere indipendenti dagli altri circuiti (come da Norma Iec 60364-5).

Ovvero un guasto elettrico, un intervento, una modifica su un circuito non devono compromettere il corretto funzionamento di un altro circuito. Questo può rendere necessarie separazioni con materiali resistenti al fuoco, involucri oppure circuiti con percorsi diversi.

CRONOTERMOSTATI SERIE NEXT

REGOLARE LA TEMPERATURA CON STILE

NEXT, i primi termostati e cronotermostati a “norma di legge” I nuovi termostati e cronotermostati NEXT nella versione da parete alimentata a 230V (Cod. 1CR CR029A-B 1TP TE029A-B) sono i primi che aiutano l’utente a risparmiare e a rispettare il DPR 74 del 16 Aprile 2013 che stabilisce la temperatura massima delle abitazioni civili in 20 +2 °C. I nuovi termostati e cronotermostati NEXT da parete 230V sono dotati di quattro pulsanti che cambiano colore in base alla temperatura programmata dando un’indicazione visiva dei consumi.

Sotto i 18,0 °C i tasti si illuminano di verde indicando un basso consumo

Tra i 18,1 °C e 22 °C i tasti si illuminano di blu indicando un consumo ottimale

Da 22,1 °C i tasti si illuminano di rosso indicando un consumo oltre le esigenze

RETROILLUMINAZIONE WHITE LED e CONTRASTO OTTIMIZZATO Il display LCD (4.3” nella versione da parete) è studiato per ottimizzare la visualizzazione dei digit per la perfetta lettura delle informazioni.

La retroilluminazione di un elegante colore bianco rende le informazioni leggibili in qualsiasi condizione di luminosità.

NEXT PARETE: finitura superficiale “TUTTOVETRO” La particolare lavorazione delle materie plastiche consente di ottenere un piacevole effetto “vetro” su tutta la superficie frontale.

PERFETTO PER OGNI TIPO DI IMPIANTO possono regolare la I nuovi prodotti temperatura secondo un metodo ON/OFF oppure modulante rendendo i prodotti idonei a tutti i tipi di impianto caratterizzati da diverse inerzie termiche.

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84 vetrina ups Maurizio Giordano, Direttore Tecnico di 4Power

Doppia conversione ad alta 4Power presenta Third Power Rack, la nuova linea di Ups online doppia conversione (VFI) ad alta efficienza, destinati a coprire tutte le esigenze di protezione e continuità elettrica per utenze sensibili. Gli Ups Third Power THPMM serie R assicurano un’efficace protezione dagli eventi che possono verificarsi sulla linea elettrica: totale isolamento del carico dalla rete elettrica e tempo di intervento zero. Forniscono costantemente al carico una tensione rigenerata perfettamente sinusoidale, quindi non solo proteggono dalle interruzioni di alimentazione ma sono efficienti per eliminare microinterruzioni, fluttuazioni in tensione, transitori e disturbi che si propagano sulle linee elettriche e che sono spesso causa di perdita di dati, guasti e usura precoce delle apparecchiature. Dal punto di vista dell’efficienza hanno un rendimento ≥95% e fattore di potenza in ingresso ≥0,99 grazie allo stadio Power Factor Correction (PFC):

efficienza

permettono quindi un assorbimento perfettamente sinusoidale indipendente dal carico. Con i pacchi batteria aggiuntivi, pur mantenendo elevati standard di sicurezza garantiscono sino a 3 ore di autonomia. I Third Power Rack sono disponibili con potenze da 1 a 10 kVA (monofase). Nella versione Tower gli Ups Third Power sono disponibili con potenze da 10 a 20 kVA, trifase/ monofase/monofase. Tutti i gli Ups con potenze da 6 kVA sono parallelabili N+X. Con un ottimo rapporto qualità/ prezzo, sono ideali per la protezione di reti di computer, infrastrutture IT e TLC, apparecchiature elettromedicali, scientifiche, linee produttive.

I punti di forza di questa linea di Ups Third Power sono molteplici; innanzitutto il risparmio energetico, che si traduce in risparmio in bolletta grazie all’elevata efficienza e alla minore energia sprecata, oltre al fattore di potenza ≥0,99 che

consente all’Ups di comportarsi come un rifasatore e un filtro che elimina le armoniche reiettate in rete.

Gli Ups Third Power grazie a una efficienza superiore al >93% rientrano poi nei contributi per l’adeguamento energetico TEE (Titoli di Efficienza Energetica), i cui incentivi possono superare il 60%

del costo. Infine, non solo è possibile installare la quantità di batterie necessaria per una autonomia ottimale, ma è possibile realizzare una ridondanza del tipo N+X, in modo da assicurare continuità elettrica anche in caso di manutenzione di uno degli Ups collegati.

keywords_Third Power Rack, 4Power, Power Factor Correction, online doppia conversione

Soluzioni CERTIFICATE Abb ha ampliato le famiglie di Ups trifase PowerScale e PowerWave con nuovi modelli di CPSS che, in situazioni di emergenza, garantiscono autonomia prolungata su impianti e apparecchiature critiche.

Abb propone da tempo un portafoglio completo di Ups per la protezione contro ogni tipo di alterazione della rete e la correzione di fattore di potenza, armoniche, sotto e sovratensioni, coprendo le necessità di diverse applicazioni, da sale computer e data center fino ai grandi impianti industriali, dalle basse potenze ad applicazioni con molti megawatt.

Nel segmento degli Ups trifase, la famiglia PowerScale di Ups a doppia conversione senza trasformatore risponde alle principali esigenze del settore IT e dei facility manager, assicurando efficienza energetica, flessibilità scalabile, il più alto livello di disponibilità e semplicità di manutenzione nelle taglie da 10 a 50 kW. La fascia da 60 a 120 kW è invece coperta dalla famiglia PowerWave. Entrambe le famiglie di gruppi di continuità vengono ora arricchite da Abb con i CPSS (Central Power Supply System) conformi e certificati secondo la norma Cei EN 50171.

I nuovi sistemi di alimentazione centralizzata CPSS

sono disponibili nelle taglie da 8 a 100 kW. Nelle situazioni di emergenza su impianti e apparecchiature come quelli sopra elencati, che devono funzionare per lunghi periodi anche in caso di mancanza di rete, i nuovi CPSS di Abb assicurano un’autonomia prolungata fino a 3 ore, garantendo il funzionamento

dell’apparecchiatura a pieno carico. A corredo dei CPSS Abb offre una serie di servizi: da un’intervista preliminare con il cliente per capire il contesto applicativo e definire la taglia più idonea all’installazione curata da personale o partner certificati Abb, fino ai consueti servizi di manutenzione post vendita.

keywords_CPSS, abb, Central power Supply System, PowerScale, PowerWave www.elettricoplus.it

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Boutique

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Illuminazione led a binario

Arena Luci

www.arenaluci.it

Ripartire con il Made in Italy

C

ogliere le opportunità anche nelle situazioni più difficili.

In estrema sintesi è stata questa la grande capacità dimostrata da Arena Luci, società che opera da oltre trent’anni nel mercato dell’illuminazione a led, per offrire le migliori soluzioni e gli accessori led più performanti.

A fine agosto, infatti un evento fortuito ha reso Inutilizzabile buona parte dei reparti aziendali: dai magazzini al reparto produttivo. Una situazione che avrebbe abbattuto la maggior parte delle società, ma non i vertici dell’azienda mantovana che sono ripartiti subito nel migliore dei modi, per dare un forte segnale di presenza sul mercato.

Informazione pubblicitaria

Cambio di strategia Non solo forza d’animo e coraggio: dopo lo sfortunato evento, Arena Luci ha deciso di rinnovare la propria filosofia produttiva portando avanti la bandiera del Made in Italy.

Dalla fine della scorsa estate, infatti, i responsabili della società hanno compiuto una riflessione e un profondo studio del mercato di riferimento, a seguito del quale la politica commerciale dell’azienda ha puntato con ancora più forza verso la produzione italiana di alcune gamme di prodotto, prima fra tutte la nuova linea di fari da binario.

Puntare sulla qualità, dunque, per rilasciare sul mercato un prodotto in grado di distinguersi, dotato delle tecnologie più innovative relative al mondo dei led, in quanto a qualità della luce, efficienza energetica e durabilità del prodotto.

Un processo che ha visto l’azienda uscire nuovamente vittoriosa: a nel mese di marzo, a soli pochi mesi dall’evento sono stati fatti importanti investimenti sia sui reparti produttivi dell’officina meccanica e assemblaggio che sulla logistica di magazzino, permettendo all’azienda una totale operatività fin dal mese di aprile.

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Luce in mostra Presentata in anteprima all’ultima edizione di Light+Building a Francoforte Boutique, la nuova serie di illuminatori led a binario di Arena Luci, è specificatamente studiata per le applicazioni in ambienti commerciali (esposizione di alimentari, abbigliamento) oppure le soluzioni illuminotecniche in ambito espositivo o museale, dove è importantissimo che la luce esalti e rispetti i colori originali dei soggetti esposti.

Arena Luci, dopo uno studio approfondito, ha messo a punto e ora ha lanciato sul mercato una serie di ottiche miste e intercambiabili che, abbinate a led Cob di ultimissima generazione, è in grado di garantire elevata resa cromatica e vivacità dei colori degli oggetti illuminati oltre a mantenimento cromatico nel tempo, emissioni di raggi UV e IR vicini allo zero e, infine, spettro e purezza elevata della luce emessa al fine di rendere i colori più vivaci e fedeli alla realtà visiva. www.elettricoplus.it

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I PRIMATI NON SONO MAI CASUALI.

keywords_Protect Blue, Aeg Power Solutions, Smart Grid Ready, Idle Mode

I PIÙ DIFFUSI E APPREZZATI

Sistema flessibile per DATA CENTER Protect Blue è il gruppo di continuità specificatamente progettato da Aeg Power Solutions per garantire la disponibilità dell’alimentazione elettrica in grandi data center con potenze da 250 kW a 4 MW. Protect Blue assicura un rendimento energetico superiore al 96%, che permette di ridurre il costo totale di esercizio facendo risparmiare risorse preziose a tutti i gestori di data center e che è particolarmente adatto per realizzare infrastrutture informatiche di tipo cloud e ibride. Protect Blue è stato sviluppato secondo un’architettura flessibile e modulare per soddisfare appieno le esigenze specifiche degli utilizzatori di Ups nell’ambito dei data center.

Il risultato finale è una soluzione estremamente personalizzata, che può erogare energia sfruttando fino a 16 blocchi da 250 kW collegati in parallelo. L’elevata efficienza energetica e la qualità dell’alimentazione elettrica erogata permettono di risparmiare tipicamente il 41% sui costi dell’energia elettrica lavorando nella modalità a doppia conversione, contribuendo a ridurre significativamente i costi complessivi di esercizio. Protect Blue offre la possibilità ai clienti di essere collegato ad una singola linea di alimentazione di ingresso, per semplificare notevolmente l’installazione elettrica dell’impianto e ridurne significativamente i costi. Protect Blue comprende un circuito speciale di protezione per la linea di bypass, che effettivamente garantisce la stessa affidabilità di un Ups con due linee di alimentazione d’ingresso. Protect Blue è un sistema privo di trasformatori, che sfrutta la più recente tecnologia di conversione a 3 livelli mediante raddrizzatore a IGBT (Insulated Gate Bipolar Transistor) e con possibilità della versione con raddrizzatore bidirezionale, “Smart Grid Ready”, collegabile a reti elettriche smart/micro grid che lo rendono compatibile con tutte le fonti di energia rinnovabili.

RIPETITORI

ESTENSORI DI CAMPO PER TELEFONIA MOBILE

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Il gruppo di continuità Protect Blue permette di ridurre gli interventi e minimizzare i costi operativi, e costituisce una soluzione duratura e di semplice manutenzione per garantire la continuità elettrica. Sono molti i data center che possono beneficiare dei vantaggi - primo fra tutti un’effettiva riduzione dei costi di esercizio - offerti dalle tecnologie avanzate integrate in questa soluzione di Aeg Power Solutions. L’Ups offre un eccezionale rendimento in doppia conversione e nelle modalità “Idle Mode” (che ottimizza l’uso della potenza impiegata) ed Eco Mode, garantendo le migliori prestazioni sul mercato anche in termini di fattore di potenza superiore a 0.99 e distorsione armonica totale di ingresso (THDi) inferiore al 3%.

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Alessandro Nalbone, Product Manager di Aeg Power Solutions

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Ups, quanto mi costi?

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Q

uando si misura il costo di acquisto e di gestione delle attrezzature dei data center, si è soliti scegliere un unico punto nel tempo per valutare il costo. Di solito calcoliamo, una tantum, le spese in conto capitale (CapEx) anticipato e i costi operativi (OpEx) iniziali o stimati, costi quali quelli dell’efficienza energetica delle attrezzature. Tuttavia, il calcolo del Total Cost of Ownership (TCO) inizia considerando la visione di lungo periodo, ben prima quindi della selezione dell’apparecchiatura, e termina ben oltre la vita operativa del sistema. Il TCO per i sistemi di alimentazione dei data center, in particolare per i gruppi di continuità (Ups), offre un vantaggio su come valutare il TCO attraverso l’intero ciclo di vita dei data center.

TLE Series Ups, GE Critical Power, software eBoost, conversione a 3 livelli

Eppure, guardando alle spese in conto capitale (CapEx) e ai costi operativi (OpEx) per tutto il ciclo di vita di un gruppo di continuità Ups, emergono una serie di variabili TCO apparentemente piccole ma interessanti.

Definizione di un ciclo di vita La domanda da porsi è: quanto è lungo il ciclo di vita del sistema che viene misurato? Si basa sull’utilizzo pratico durante tutta la vita utile del data center o, più spesso, solo sul ciclo di vita definito di progetto dell’Ups? Stabilire i limiti di uso pratico del sistema riguarda sia il piano di ammortamento delle spese in conto capitale CapEx, sia dei costi operativi OpEx di lungo termine e dei costi di manutenzione che sono vitali per una valutazione accurata del TCO dell’Ups.

keywords_ TLE Series Ups, GE Critical Power, software eBoost

Meno spese, più

rispetto per l’ambiente

La nuova gamma di gruppi di continuità TLE Series Ups di GE Critical Power, dotata di tecnologia di conversione a 3 livelli, mette a disposizione un’alimentazione sicura ed affidabile per tutte le applicazioni critiche come data center, ospedali, istituti finanziari e infrastrutture critiche. L’elevato rendimento energetico consente di ridurre i costi di esercizio nel rispetto dell’ambiente.

I prodotti TLE Series di GE, dotati di raddrizzatore con tecnologia IGBT, mantengono pulite le reti di alimentazione, garantendo un fattore di potenza di ingresso prossimo all’unità e una distorsione armonica totale (THDi) inferiore al 3%, con prestazioni in ingresso che consentono risparmi significativi sui costi di installazione. La gamma TLE Series da 160-800 kVA/kW offre eccellenti prestazioni in uscita con un fattore di potenza unitario (kVA=kW). L’innovativa tecnologia di conversione a 3 livelli dei dispositivi TLE Series fornisce inoltre la migliore efficienza in doppia conversione sul mercato arrivando al 96,5%, mentre con la www.elettricoplus.it

tecnologia eBoost di GE è possibile raggiungere un’efficienza del 99%.

La tecnologia esclusiva eBoost di GE fornisce ai moduli Ups un’elevata efficienza e un rapido trasferimento energetico, consentendo di bypassare il processo di conversione energetica alle normali condizioni energetiche del sistema e, di conseguenza, ottenere un’ulteriore diminuzione dei consumi. Il software eBoost monitora in modo continuo la qualità energetica dell’utenza e attiva la modalità di doppia conversione solo quando tale valore non è conforme ai requisiti del data center.

Il passaggio dalla modalità ad alta efficienza all’inverter avviene in 2 millisecondi dal momento in cui eBoost rileva una perturbazione sulla rete di alimentazione, in modo da soddisfare i requisiti di alimentazione dei carichi critici. La nuova gamma TLE Series, unitamente alla tecnologia di GE denominata RPA (architettura parallela ridondante) con le capacità diagnostiche integrate nel prodotto, garantisce una completa ed elevata affidabilità dell’alimentazione.

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Il TCO di valutazione e selezione Quando si iniziano la valutazione e la richiesta di proposta (RFP) per un Ups, il fattore lavoro nella progettazione anticipata e il tempo per la specifica che in genere coinvolgono terze parti come le società di servizi di consulenza di ingegneria servono per la gestione della progettazione, delle specifiche e della valutazione del fornitore di sistemi per la protezione dell’alimentazione. Parte del processo di valutazione riguarda i costi di collaudo e manutenzione associati alle implementazioni di grandi dimensioni o multisede. Tutti i fattori servono per definire come ammortizzare il costo durante la vita del sistema di protezione dell’alimentazione.

Dispositivi e infrastrutture La maggior parte degli ingegneri e dei manager responsabili di data center conosce i costi di distribuzione di sistemi nuovi o aggiornati di protezione dell’alimentazione. Sicuramente i co-

sti relativi al tempo e al personale per l’installazione e le prove iniziali sono tradizionalmente parte del costo complessivo e delle metriche di valutazione del TCO. Eppure, ci sono spesso costi “nascosti” che non vengono valutati e che devono essere invece presi in considerazione nel calcolo del TCO. Durante le fasi di aggiornamento o di espansione di un progetto, gli Ups devono essere posti fuori linea per poter procedere? Il costo del tempo di inattività viene incluso nel calcolo del TCO? Il costo derivante da problematiche per le infrastrutture nuove o ampliate, come l’espansione o la ridondanza del cablaggio, è incluso nel costo totale del sistema e nel TCO?

Spazio dedicato Poiché lo spazio per i data center è elemento fisso e prezioso, dev’essere considerato con attenzione nel calcolo del TCO. La creazione di un più piccolo impianto energetico significa più spazio per gli armadi dei server aumentando definitivamente la capacità d’elaborazione e di generare fatturato.

Manutenzione e supporto I costi relativi alla manutenzione in corso e i costi di garanzia sono metriche comuni per misurare il TCO. Ci sono peraltro alcuni costi di manutenzione meno evidenti che devono però essere inclusi nelle valutazioni relative al TCO. La sostituzione programmata della batteria è probabilmente il costo operativo OpEx principale di un gruppo di continuità, rappresentando così una parte significativa di un budget di manutenzione. Se il TCO è un fattore di valutazione critica, comprendere quali tecnologie della batteria possano prolungare il ciclo di vita di un gruppo di continuità diventa molto importante. Questo vale in egual modo per il sistema di monitoraggio a distanza dell’Ups che migliora la durata utile della batteria, la manutenzione e le strategie di aggiornamento del sistema.

Infine, è importante capire che i costi di manutenzione aumentano nel corso del tempo. Proprio come una

vecchia auto costa di più da mantenere, gli Ups più vecchi richiedono più manutenzione, distorcendo così i successivi costi operativi OpEx e la valutazione finale del TCO.

Fine servizio Quali sono i costi di fine servizio in termini di smantellamento delle infrastrutture elettriche dei data center, e quali sono i costi per l’hardware e i meno definiti costi di impatto ambientale per CO2 derivanti dallo smaltimento o dal riciclaggio dei prodotti di alimentazione?

Così come si prendono in considerazione i fattori importanti e relativi alle spese in conto capitale (CapEx) e i costi operativi (OpEx), per calcolare il TCO degli Ups nei data center diventano di fondamentale importanza la comprensione e la misurazione dei costi durante l’intero ciclo di vita del sistema. Dalle prime fasi di valutazione, attraverso i costi operativi e di manutenzione e attraverso i fattori di fine servizio, un’accurata analisi del TCO richiede questa comprensione.

Protezione ottimale dell’energia L’Ups 93E di Eaton, grazie a una progettazione basata sul raggiungimento del massimo sfruttamento energetico, con un design senza trasformatore e sofisticati software di rilevamento, è in grado di raggiungere la massima efficienza pari al 98,5% con un ingombro complessivo del 60% inferiore agli Ups di pari potenza. Riducendo tutto ad un’unica definizione, l’Ups 93E rende lo sfruttamento della potenza più efficace, fornendo la massima affidabilità anche in condizioni ambientali molto severe e massima efficienza sfruttando gli spazi al millimetro. La soluzione Eaton fornisce alto rendimento in ingresso con cosϕ pari a 0,99, quindi minori consumi per l’utilizzatore finale; inoltre, grazie alla tecnologia ABM Eaton il sistema elettronico di ricarica delle batterie allunga la vita attesa delle stesse. L’Ups 93E è dotato anche di un sistema di parallelo Hot Sync Eaton brevettato per una perfetta ripartizione dei carichi con un risparmio in termini di cablaggi (cavi di dimensione ridotta in assenza di armoniche o correnti dissipate inutili), maggiore efficienza e massima compatibilità con gli altri dispositivi presenti sullo stesso impianto. A livello di manutenzione, le operazioni si semplificano e sono realizzabili anche dal solo fronte macchina (MTTR < 30 minuti); inoltre, le stringhe di batterie sono configurabili per consentire la massima flessibilità in sede di configurazione dell’impianto.

Eaton ha reso la sua gamma Ups attualmente disponibile sul mercato europeo la più evoluta e completa, lanciando nell’ultimo periodo nuovi prodotti sia monofase che nuovi modelli trifase, modulari e centralizzati, oltre ad avere aggiornato i suoi Ups top di gamma per piccoli e grandi impianti, il centralizzato 93E, perfetto per applicazioni industriali ed i modulari 93PS,PM e Power Expert 9395 da 30 a 7700 kW. Il principio di base che ha guidato l’intera ingegnerizzazione è stato colmare la lacuna fra efficienza energetica e scalabilità, tra affidabilità, manutenibilità ed efficienza: in una parola ha creato una gamma di prodotti efficaci. Gli Ups Eaton garantiscono un alto rendimento in ingresso con cosφ 0,99 per un minore consumo e si avvalgono della tecnologia ABM Eaton, il sistema elettronico di ricarica batterie che garantisce una significativa estensione della durata delle stesse rispetto ai metodi tradizionali di ricarica e del sistema di parallelo Hot Sync Eaton per una perfetta ripartizione dei carichi, migliorando la qualità dell’energia prodotta e aumentando l’efficienza. In poche parole si riduce il costo complessivo di gestione (TCO) grazie ad una combinazione di efficienza energetica, massima affidabilità e ingombro compatto.

Tutti i nuovi Ups Eaton hanno in dotazione il software Intelligent Power Manager (IPM) Eaton, versatile e facile da usare, pienamente compatibile con tutti i principali sistemi operativi e tutte le piattaforme di virtualizzazione più diffuse inclusi VMware vCenter, Microsoft Systems Center e Citrix XENCenter.

Efficienza e rapidi ritorni d’investimento Antonio Carnassale, Country Manager di Emerson Network Power Italia Trinergy Cube di Emerson Network Power è la nuova generazione di Ups che garantisce prestazioni impareggiabili a data center, impianti e applicazioni industriali, con un’efficienza di esercizio media del 98,5%.

Disponibile da 150 kW a 3,4 MW, Trinergy Cube garantisce la massima sicurezza delle infrastrutture critiche grazie alla sua architettura modulare, l’efficienza massima fino al 99,5%, la manutenibilità dinamica e, unico Ups sul mercato, la scalabilità a caldo fino a 3,4 MW in una singola unità e fino a oltre 27 MW in parallelo.

Il sistema può essere configurato in una vasta gamma di layout, ad esempio in fila lineare, a L o retro contro retro, offrendo un’ampia flessibilità di installazione. Inoltre, se si opta per il servizio di diagnostica remota Life, sono garantite funzioni avanzate di diagnosi preventiva, di rilevamento, di misurazione e registrazione dei dati e di manutenzione predittiva. L’implementazione di Trinergy Cube garantisce numerosi benefici, quali il contenimento del total cost of ownership (TCO), la riduzione significativa di emissioni di CO2 e reali risparmi sui consumi di energia.

Emerson Network Power è impegnata in modo costante nell’analisi dei trend e delle esigenze di mercato, per continuare a fornire le migliori soluzioni e le best practice a clienti attivi e potenziali.

Abbiamo ampliato la nostra gamma di Ups per supportare al meglio le aziende nella creazione di data center sempre più innovativi ed efficienti, in grado di rispondere in modo tempestivo alle necessità in continua evoluzione. Sono numerosi i clienti in Italia che hanno implementato Trinergy Cube per ottenere flessibilità elevata, unita al contenimento di costi e di spazi. Emerson Network Power permette inoltre ai propri clienti di testare e valutare numerose tecnologie presso il Customer Experience Center di Castel Guelfo, vicino a Bologna, con il supporto costante dei suoi tecnici esperti attraverso dimostrazioni che illustrano le prestazioni, l’interoperabilità e l’efficienza dei propri sistemi Ups.

Marco Ravaioli, Segment Manager Data Center di Eaton

www.elettricoplus.it

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keywords_Trinergy Cube, Emerson Network Power, Customer Experience Center, diagnostica remota Life

keywords_ 93E, Eaton, Intelligent Power Manager, Hot Sync Eaton

90 vetrina ups

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Per ambienti inquinati La nuova gamma di Ups monofasi ZY120 da 1 kVA a 20 kVA di G-Tec nasce per soddisfare le richieste di un mercato sempre più esigente in termini di sicurezza e affidabilità. Le apparecchiature di oggi, siano esse utilizzate negli ambienti industriali o di servizio, sono sempre più avanzate e basano il loro funzionamento su tecnologie digitali, per le quali entra in gioco la necessità di un’alimentazione costante e di elevata qualità. Poiché la qualità dell’alimentazione è un aspetto cruciale per la durata delle apparecchiature G-Tec si è posta l’obiettivo, con la nuova gamma di monofasi, di trovare una soluzione valida per questo tipo di applicazioni, proponendo un Ups affidabile e robusto.

Una caratteristica importante dello ZY120 è la dotazione di schede elettroniche tropicaliz-

Zenone Bettanin, Key Account Manager G-Tec

e polverosi

zate che lo rendono molto più robusto e adatto per applicazioni in ambienti mediamente inquinati o polverosi quali sono i siti industriali. Questa caratteristica, abbinata all’attenzione verso il dimensionamento dei componenti interni, lo rende molto più affidabile di altri Ups presenti nel mercato. Con una gamma da 1 a 20 kVA monofase/ monofase e le versioni 10 kVA e 20 kVA tri-mono, la serie ZY120 è adattabile a qualunque tipo di applicazione. La gamma 6 kVA ÷ 20 kVA con opzione parallelo fino a 3 unità, inoltre, garantisce una elevata scalabilità, tale da soddisfare qualunque esigenza di ampliamento futuro.

Anche se attualmente la proposta di Ups monofasi è abbastanza uniforme nel mercato, riteniamo ZY120 innovativo e capace di soddisfare qualsiasi richiesta. Pur in un mercato sempre più attento al fattore prezzo, infatti, G-Tec continua a credere e perciò a mantenere un già elevato standard di qualità e di controllo sulle materie prime. Questo, unito alla spinta costante verso il miglioramento continuo e l’efficienza dei processi, determina una strategia

aziendale, e di conseguenza anche di prodotto, orientata all’ottenimento del migliore risultato per il cliente. Un altro aspetto che si ritiene importante è l’usabilità dei propri prodotti, per questo facilità di installazione e d’uso sono tra i requisiti fondamentali da proporre sul mercato di riferimento. ZY120 è dotato di un sinottico intuitivo, di facile utilizzo con accesso a tutti i principali parametri di funzionamento. Nella versione 6-20 kVA è installata come standard la scheda contatti AS400, che permette un monitoraggio remoto dello stato di funzionamento.

keywords_ZY120, G-Tec, schede elettroniche tropicalizzate, ambienti industriali

92 vetrina ups

Facili da installare, INTUITIVI da utilizzare Un Ups che concilia elevate performance e semplicità di utilizzo per soddisfare le aspettative del tecnico più esigente. Keor T di Legrand è stato sviluppato utilizzando tecnologie avanzate e componenti di ultima generazione.

L’accessibilità frontale di tutte le connessioni consente infatti di semplificare e velocizzare tutte le fasi d’installazione e manutenzione. La facilità d’installazione è inoltre ulteriormente accresciuta nelle versioni con batterie interne o con trasformatore d’isolamento incorporato. La semplificazione riguarda anche il collegamento con gli armadi batterie necessari per raggiungere l’autonomia richiesta.

La protezione backfeed è interna, permettendo di non dovere sostenere ulteriori costi legati a interruttori/sezionatori aggiuntivi. Le caratteristiche tecniche e l’elevato livello di efficienza (fino al 96%) contribuiscono ad una drastica diminuzione del TCO dal momento dell’installazione grazie soprattutto a una tecnologia priva di trasformatore, alla significativa riduzione delle perdite legata all’architettura IGBT a 3 livelli, alla riduzione dell’energia impiegata per il condizionamento dei locali e, infine, al basso THD della tensione in uscita. Keor T da 60 kVA dispone di batterie interne che consentono di eliminare i costi dell’armadio

batterie, di risparmiare spazio e di semplificare l’installazione. Il sistema può essere alimentato da due sorgenti AC in maniera separata: la configurazione “dual imput” può essere selezionata al momento dell’installazione e facilmente ottenuta rimuovendo un ponte dai morsetti d’ingresso. La possibilità di collegare in parallelo fino a 8 Ups permette poi di ottenere diversi gradi di ridondanza, per offrire elevati standard di continuità di servizio e di sicurezza all’impianto o di raggiungere una potenza massima di 480 kVA, in grado di soddisfare ogni richiesta di potenza. Keor T è dotato di display touch screen che, attraverso un semplice menù, dà accesso a molteplici informazioni tra cui misure, indicazioni di stato del dispositivo e allarmi in differenti lingue. La navigazione semplice e intuitiva, attraverso icone grafiche, consente l’accesso in pochi passaggi a tutti i parametri operativi del sistema.

Tramite il display è possibile configurare e impostare i parametri per ottimizzare il funzionamento del dispositivo a seconda delle diverse condizioni operative, alimentando al meglio i carichi.

Entro l’autunno, l’offerta Keor T a marchio Legrand si

amplierà con la distribuzione di nuovi modelli con una potenza sino a 120 kWA, rafforzando la presenza di Ups Bticino nelle applicazioni industriali e data center.

Gianluca Fabiani, Marketing Manager Ups Legrand BTicino

keywords_Keor T, Legrand, dual imput, display touch screen, protezione backfeed

Tecnologia MADE Powertronix è una realtà italiana che garantisce non solo una rete commerciale sul territorio e un’assistenza costante, ma una progettazione e fabbricazione totalmente Made in Italy.

Ciò rende il rapporto con l’installatore e con il cliente finale facile ed esaustivo, in ogni momento e per qualsiasi

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necessità.

Nell’ottica di un rinnovamento totale della propria gamma, Powertronix propone i gruppi di continuità della serie PTX con una tecnologia all’avanguardia. Si tratta della tecnologia a tre livelli, che applicata ai sistemi di continuità online a doppia conversione consente di ottenere un rendimento complessivo pari al 98%. Questa tecnologia impiegata nel generare la tensione di alimentazione di uscita da fornire ai carichi permette una dettagliata e migliore ricostruzione della forma d’onda grazie alla configurazione di potenza a multilivello dei semiconduttori ad alta frequenza utilizzati. Il risultato si traduce in una migliore capacità di risposta del sistema alle variazioni di richiesta di energia da parte del carico. I benefici sono altresì determinanti nella ricerca di un assorbimento di corrente ottenuto dallo stadio di ingresso a semiconduttori, dove si possono raggiungere

livelli di qualità di corrente assorbita e di efficienza molto migliori rispetto al passato. Il miglioramento delle performance elettriche sulla ricostruzione della tensione di uscita significa quindi minore distorsione e migliore controllo istantaneo della tensione in tutte le sue variazioni richieste al variare del carico. Anche in ingresso il miglioramento delle performance elettriche sull’assorbimento di corrente ottenuto significa minore distorsione, fattore unitario di assorbimento, andamento sinusoidale della corrente assorbita da rete migliore rispetto alle tecnologie precedenti. Inoltre, la tecnologia a multilivello impatta fortemente sul dimensionamento delle parti magnetiche di potenza che si trovano ora a lavorare in condizioni di switching completamente favorevoli, riducendo significativamente le perdite. Minori perdite nelle parti principali di potenza significano ovviamente migliore rendimento nella

Maurizio Stagnaro, General Manager di Powertronix complessiva doppia catena di conversione utilizzata: PFC nello stadio di ingresso ac/dc e inverter nello stadio di uscita dc/ac. È fondamentale sottolineare che un Ups con rendimento del 98% paragonato ad uno con rendimento 95% permette una dissipazione energetica del 45% in meno, quindi riduce di quasi la metà il costo della bolletta elettrica. Questo risparmio consente di ammortizzare il costo iniziale dell’acquisto dell’Ups in pochi anni.

Gli Ups della serie PTX sono transformerless, online a doppia conversione e con ingresso ed uscita trifase, oltre a fattore di potenza di uscita uguale a 1, con quindi ulteriore disponibilità di potenza attiva rispetto agli Ups con fattore di potenza uguale a 0,9.

keywords_serie PTX, Powertronix, transformerless, tecnologia a tre livelli www.elettricoplus.it

GIE 3 aprile - 2016

93

keywords_ Riello Connect, Riello Ups, cloud, Accesso remoto, monitoraggio

gesis® NRG Sistemi sempre

SOTTO CONTROLLO

Il sistema gesis® NRG Flat Cable è la soluzione più innovativa nel panorama delle connessioni elettriche.

Grazie alla sua flessibilità e varietà di soluzioni si pone come elemento essenziale per soddisfare tutte le esigenze impiantistiche del terziario.

Riello Connect è una soluzione di Riello Ups basata sul cloud che permette a centri di assistenza e utenti finali di controllare facilmente e da remoto tutti i parametri tramite pc, tablet o smartphone. Le prestazioni dei gruppi di continuità di Riello Ups dotati di Riello Connect sono costantemente monitorate anche dai tecnici specializzati Riello Ups, che sono così in grado di individuare eventuali criticità prima ancora che si manifestino.

In caso di allarme, il sistema informa automaticamente i contatti scelti dal cliente (via sms o e-mail), mentre nel frattempo un tecnico autorizzato Riello Ups verifica da remoto il problema e interviene. Riello Connect inoltre memorizza i dati prestazionali dell’Ups e può produrre una serie di rapporti di analisi dello stato di salute complessivo del sistema. Il gateway di comunicazione RCT 50x invia, attraverso connessione seriale RS232 e 485, Ethernet, 3G e per sistemi poco evoluti o di terze parti tramite contatti puliti, le informazioni al centro dati di Riello Connect, dotato di infrastrutture server all’avanguardia con ampia potenza di backup, protezione antincendio e personale operativo 24 ore su 24. Il sistema è ridondante, distribuito in diversi server e in diverse sedi; ciò aumenta la disponibilità sul campo e la sicurezza dei dati trasmessi. Grazie alla funzione “Accesso remoto” di Riello Connect è inoltre possibile attivare una comunicazione protetta tramite protocollo di tunneling per il debugging o la programmazione da remoto sfruttando il normale software di diagnostica del Sevizio Assistenza Riello Ups. I gateway di Riello Connect hanno in dotazione porte di rete Ethernet Wan e Lan per permettere l’uso di firewall esterni sulla porta Lan e l’applicazione di politiche di sicurezza ancora più rigorose.

Oltre alla funzione attiva di monitoraggio dei sistemi Ups, Riello Connect memorizza i dati prestazionali dell’Ups e può confrontare i dati correnti con lo storico, al fine di produrre una serie di rapporti che analizzano lo stato di salute complessivo del sistema Ups. In questo modo è in grado di assistere il cliente nelle decisioni inerenti la gestione dell’alimentazione elettrica. è importante sottolineare che per mantenere sicuri i dati trasmessi e ricevuti da Riello Connect, anche su rete mobile 3G, vengono utilizzati connessioni crittografate con elevati livelli di sicurezza. Il cloud server Riello Connect inoltre prevede tre livelli di accesso: Amministratore, Project Manager e Utente finale, con tre diversi livelli di visualizzazione e analisi.

Massimo Zampieri, Product Manager di Riello Ups

Il sistema gesis® NGR può superare facilmente qualsiasi ostacolo. Attraverso la tecnologia a perforazione di isolante, le derivazioni possono essere posizionate in qualsiasi punto garantendo un’estrema flessibilità e facilità di modifica del layout.

Le sezioni 2,5-4-10 e 16mmq permettono di soddisfare tutte le richieste.

Wieland Electric S.r.l. Via Edison, 209 - 20019 Settimo Milanese (MI) - Italia Tel. + 39 02 48916357 - Fax + 39 02 48920685 - info.italy@wieland-electric.com

GIE 3 aprile - 2016

MANUTENZIONE semplificata La gamma di Ups Galaxy 300 è stata recentemente ampliata con le taglie da 60 kVA e 80 kVA. Progettata per l’utilizzo nelle industrie medio-piccole e negli edifici a uso commerciale, offre una protezione dell’alimentazione trifase ad alta affidabilità, semplice da installare e con un buon rapporto qualità-prezzo, ideale per applicazioni industriali e di sicurezza, piccole sale dati e apparecchiature mission critical. Per garantire uptime e disponibilità, permette l’installazione standard di una o due fonti di energia indipendenti, e utilizza una topologia online a doppia conversione per un effettivo isolamento tra ingresso e uscita con tempo di trasferimento pari a zero. I sistemi Ups Galaxy 300 da 10 a 80 kVA sono dotati di ulteriori caratteristiche appositamente progettate per consentire un’installazione molto semplice, nel pieno rispetto delle normative, semplificare la manutenzione e la gestione durante l’intero ciclo di vita del sistema. Un bypass di manutenzione accessibile consente il completo isolamento di ciascuna parte del sistema senza interruzione dell’alimentazione; inoltre, una porta ad apertura a pressione e parti che si possono sfilare semplificano la manutenzione in spazi ristretti per risparmiare tempo durante l’installazione. Le principali caratteristiche del sistema includono inoltre correzione del fattore di potenza in ingresso, che evita la necessità del sovradimensionamento di cablaggi, interruttori automatici e gruppi elettrogeni, opzioni di runtime per Ups con batterie integrate ed esterne, efficiente distribuzione dell’energia con due configurazioni disponibili: trifase-trifase e trifase-monofase, conformità alla direttiva RoHS europea.

Questa espansione conferma la volontà del Gruppo di soddisfare sempre più le esigenze specifiche del canale della distribuzione elettrica, per il quale ormai è disponibile un ampio portafoglio di apparecchiature Ups monofase e trifase a marchio Schneider Electric. Siamo sempre in contatto diretto con i nostri partner impiantisti e installatori che ci hanno evidenziato la necessità di un sistema che offrisse maggiore disponibilità di potenza, con le caratteristiche di affidabilità e sicurezza che hanno sempre contraddistinto la nostra offerta di Ups. A seguito dell’introduzione dei modelli da 60 e 80 kVA, la gamma Galaxy 300 ora soddisfa le esigenze di un numero ancora maggiore di aziende connotate da un consumo di energia medio-basso. La gamma offre prodotti caratterizzati da installazione, gestione e manutenzione semplificate, nonché da una maggiore efficienza e facilità d’uso anche grazie a un’interfaccia estremamente intuitiva.

Davide Zardo, VP Divisione IT di Schneider Electric Italia

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ALLARGAMENTO della famiglia

L’ormai affermato sistema di alimentazione Sitop PSU8600 di Siemens, il primo sistema di alimentazione completamente integrato in applicazioni di automazione Totally Integrated Automation Portal (TIA Portal), presenta le recenti versioni con uscita 20 A. Come per le versioni da 40 A, con le interfacce Ethernet/Profinet, gli utenti possono impostare singolarmente la tensione di uscita da 5 a 28 Vcc e gestire fino a 20 uscite distribuite e protette. Novità anche nei moduli addizionali di tamponamento, che in funzione dei requisiti per il mantenimento della tensione secondaria in presenza di brevi interruzioni sulla rete primaria possono essere facilmente aggiunti senza costi di cablaggio aggiuntivi. Le statistiche confermano che l’80% dei problemi riguardanti cadute di tensione è causato da interruzioni della rete primaria inferiori a 100 msec. Con i nuovi moduli buffer addizionali nella configurazione completa questo sistema di alimentazione modulare garantisce la massima erogazione di corrente, ovvero 40 A per 20 sec.

La diagnostica estesa informa preventivamente il plc o pc dello stato anomalo affinché il sistema provveda allo shutdown controllato dell’impianto o macchina. Diverse funzioni integrate supportano il monitoraggio dello stato e l’acquisizione dei dati di potenza, migliorando così sia la disponibilità che l’efficienza. Per questo motivo, il Sitop PSU8600 è particolarmente adatto per l’industria che richiede alti requisiti in termini di affidabilità e di integrazione come l’automotive, il F&B e l’industria farmaceutica, nonché per costruttori di macchine o impianti orientati al rinnovamento tecnologico. Qualora fosse necessario aumentare il tempo di mantenimento della tensione a minuti od ore si può ricorrere al Sitop DC-UPS1600, un innovativo e affermato alimentatore di continuità DC-UPS anch’esso con interfacce Ethernet/Profinet. Sarà sufficiente inserirlo a valle di un ramo di alimentazione preferenziale del PSU8600, poi tramite la connessione Ethernet/Profinet può essere integrato facilmente in una rete Ethernet o tramite Profinet in ambiente TIA (Totally Integrated Automation). I blocchi funzionali standard per i controllori Simatic S7, disponibili sia per il PSU8600 sia per il DC-UPS1600, rendono semplice l’integrazione nei programmi utente mentre le pagine grafiche disponibili per WinCC semplificano la progettazione delle visualizzazioni con i pannelli Simatic o pc industriali.

Attraverso l’engineering del TIA Portal, i dispositivi sono facilmente e rapidamente parametrizzati, diagnosticati e integrati in Profinet. Questa totale gestione e diagnostica intelligente permette agli utenti di ottenere dal sistema di alimentazione Sitop la massima efficienza energetica e l’ottimizzazione della carica e della durata della batteria.

GIE 3 aprile - 2016

keywords_ Sitop PSU8600, Siemens, DC-UPS1600, TIA Portal, Simatic S7

keywords_ Galaxy 300, Schneider Electric, topologia online, doppia conversione, bypass di manutenzione

94 vetrina ups

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Comelit Group 31 Dbinformation 86, 95 Distech Controls Europe 37 Elettrocanali II Cop Faac 33 Feb Elettrica 89 Finder 12-13 Gewiss 20-21

Hesa 77 Linergy 63 Mersen Italia 3 Microset 87 Osram 7 Palazzoli Iv Cop Perry Electric 83 Phoenix Contact Patella 1^ Cop

Sicon 35 Simon Urmet 41 Sps - Messe Frankfurt Italia 69 Swk Utensilerie Iii Cop Wieland Electric 93

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Eaton 90 Electro Graphics 30 Elettrocanali 62 Elettromondo 16 Emerson Network Power 90 Exe Progetti 29 Faac 70 Finson 32 Fondazione Enzo Hruby 17, 44 GE Industrial Solutions 88 Gtec Europe 91 Inim Electronics 64

Innobit 32 Legrand 92 Marechal Electric 71 MCE 10 Mef 54 Mersen Italia 66 Minerva Industria (Pr7) 36 Office Automation 2000 36 Oikos 67 Perry Electric 70 Powertronix 92 Riello Ups 93

Sacchi Giuseppe 16 Schneider Electric 94 Sdproget Industrial Software 30 Siemens 94 Socomec 82 Sps Ipc Drives Italia 18 Syncronika 34 Thesislab 68 To.Ro. Impianti Elettrici 42 UL (Underwriters Laboratories) 18

84 19, 84 28 87 29 85 22, 46 71 18 50 18 37

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