IL CAPANNO SUL PORTO

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il capanno sul porto

italo cucci

Italo Cucci, nato a Sassocorvaro nel 1939 è stato allievo di grandi giornalisti come Severo Boschi, Gianni Brera, Aldo Bardelli, Enzo Biagi. È stato direttore del “Guerin Sportivo” (per tre periodi diversi, rinnovandolo totalmente nel 1975), del “Corriere dello SportStadio” (ancora tre volte), del “Quotidiano Nazionale”, del settimanale “Autosprint” e del mensile Master. Collaboratore di numerosi quotidiani. Ha insegnato giornalismo alla LUISS di Roma e Sociologia della comunicazione sportiva alla facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Teramo. Per Minerva Edizioni ha pubblicato anche: Bad Boy. Da un Mondiale vinto a un Europeo perso (2012) e Elettroshock. Sono ancora vivo (scritto insieme al figlio Ignazio, 2014).

la prima biografia completa del fondatore del Guerin Sportivo e dell’a.c. Cesena, castigatore del calcio corrotto, profondo e appassionato conoscitore del pallone, che ha reinventato il calcio italiano: il conte Rognoni.

italo cucci

il capanno sul porto Storia di Alberto Rognoni il conte del calcio con un racconto di Francesca Rognoni e un contributo di Mario Pennacchia

Minerva Edizioni

Il Conte Alberto da Calisese di Cesena trascorse un’intera nottata a riscrivere lo Statuto del calcio, il Nuovo Testamento che sarebbe passato alla storia come Lodo Barassi, dal nome del famoso presidente federale che aveva salvato la mitica Coppa Rimet durante la seconda guerra mondiale. Era il 1951 e si doveva varare la riforma dei campionati. L’Autore – noto editore, dirigente di società e animatore di dibattiti e convegni – era ospite dello stesso hotel fiorentino sul Lungarno che ospitava diciotto alti papaveri. Trascorsa la notte insonne, il Nostro si avviò di buonora verso la hall ma prima attraversò il corridoio prospiciente l’Arno sul quale si affacciavano le camere dei potenti. Come usava a quei tempi, ognuno aveva lasciato davanti alla porta le scarpe da lucidare. Ce n’erano trentasei. Il Conte ne prese due paia alla volta, con calma, e le gettò nel fiume. Quando fu l’ora della riunione i delegati, travolti dall’insolito evento, prima furenti poi stressati e arrendevoli, si presentarono in ciabatte e pedalini ad ascoltare quel che Barassi – leggendo le note di Rognoni – aveva da comunicare. Così rinacque il calcio. Così il Capanno sul porto di Cesenatico del potentissimo Conte Rognoni divenne la Mecca del Pallone...

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