I nostri padri e i nostri nonni non potevano immaginare quale tipo di società sarebbe nata alla fine della seconda guerra mondiale. Quei giovani italiani, che nel 1943-44 si trovarono a dover decidere da che parte stare, erano stati indottrinati dal fascismo e non conoscevano né le democrazie occidentali né la società sovietica, che era l’unica traduzione in pratica delle teorie comuniste. Dobbiamo capire il loro travaglio ed essere tolleranti nel giudizio proprio perché quei giovani non avevano i mezzi di informazione di cui noi oggi disponiamo. Siccome non è scientificamente possibile che tutti i buoni stiano da una parte e tutti i cattivi dall’altra, ci vuole la buona volontà a riflettere e capire, accantonando i pregiudizi e le verità assolute. Questo volume vuole - senza pretese - contribuire ad un sincero confronto.