Matteo Matteucci è nato a Bologna nel 1974. Dopo gli studi al Liceo Artistico e all’Accademia di Belle Arti, ottiene la cattedra di discipline pittoriche nei licei “Olivieri” di Brescia, “Serpieri” di Rimini, “Fellini” di Riccione e “Arcangeli” di Bologna. È tra i borsisti assistiti dal Collegio Artistico Venturoli dal 1994 al 2001. Una sua opera è citata nel volume Itinerari di arte e immagine, a cura di Gillo Dorfles, Cristina Dalla Costa, Marcello Ragazzi (Ed. Atlas). Per Minerva illustra il libro Bologna Soccer nel 2011. Questo è il suo primo graphic novel.
ARPAD WEISZ Arpad Weisz (Solt, Ungheria, 1896 – Auschwitz, Polonia, 1944) è stato un calciatore carismatico e un allenatore sapiente; perspicace nelle strategie di gioco, empatico e comunicativo con la sua squadra, sempre e comunque appassionato. Dal 1935 al 1938 ha allenato il Bologna F.C., vincendo due scudetti consecutivi e il Torneo dell’Esposizione di Parigi. La sua carriera nel team rossoblù si è interrotta bruscamente con l’obbligo di lasciare l’Italia imposto dalle leggi razziali del 1938. Dopo qualche anno come allenatore in Olanda, nel 1942 Arpad è stato deportato insieme alla sua famiglia ad Auschwitz, dove è morto nel 1944.
E IL
LITTORIALE
Bologna, 1938. Una squadra che regala emozioni, uno stadio tra i più belli in Europa, una città che esulta, sogna, sorride al futuro. Un allenatore e la sua famiglia, approdati in un’Italia che riconosce il talento e che vuole crescere. Poi, all’improvviso, il grigio all’orizzonte. I sorrisi spenti, gli sguardi bassi; il disprezzo. È tempo di andare. Non si può tornare indietro. E in un attimo la felicità è un ricordo lontano, sempre più sbiadito. I pomeriggi in campo con la squadra, gli incoraggiamenti nello spogliatoio la domenica mattina, le trasferte, le partite vinte e quelle perse, i successi che portano in alto, le strategie ideate passeggiando in via Saragozza sulla strada verso casa: tutto cancellato. Cancellati i nomi sul campanello di via Valeriani e quelli dei figli sul registro di scuola. Cancellati i progetti, i desideri, le speranze. Cancellati un uomo e la sua vita. Un uomo che un giorno è costretto a salire su un treno, senza sapere dove lo stia portando. Insieme a lui tante altre vite annullate dall’odio. La destinazione è una e terrificante, e non prevede ritorno.
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MINERVA
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