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Noi Vinciamo Voi Sucate

Smogville

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Super Pisapia

é VENTO

MI LOW COST

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L’utima

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news & eventi n°XXXV

27 mag - 2 giu 2011

Free Press Eretica http://milanox.eu

UTOPIA PISAPIA 29-30 maggio: votano anche quelli che nn han votato al primo turno - importante metter la croce SOLO su “Giuliano Pisapia” #milanoxpisapia Moratti: potrà fare solo il sindaco di #Sucate Chi è che viene a #Sucate a vedere la moschea? E’ la più grande d’Europa! (via un’amica di MilanoX) Troverete MilanoX a #Sucate al rave che abbiamo organizzato per l’apertura della moschea Moratti, Decorato, Larussa, Salvini: #Sucate !!! #sucherete caro sucherete tutto;) #ballottaggio #milano migliaia di bici x pisapia la sera di martedì #volata #criticalmass sapete la cosa più incredibile dell’affaire #sucate? che chiunque sia milanese sa che ciò che finisce in -ate sta in provincia:D il comune ha inaugurato un orto verticale con l’aem - le superfici orizzontali la moratti le ha riservate agli speculatori il giornale attacca tettamanzi - il diavolo contro l’acquasanta #ambrogiovotaxnoi domenica e lunedì facciamola finita con la destra a milano larussa disperato si butta nella mischia del ballottaggio - paracadutiamolo in afghanistan il berlusconismo è finito #graziemilano

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27/05/2011 www.milanox.eu

DOVE CI PUOI TROVARE Stazioni: Cadorna, Pta Venezia, Pta Romana, Pta Genova, Piola, Pta Garibaldi, Lotto, Romolo, Maciachini, Bovisa Centri Sociali: ZAM, Leoncavallo, Conchetta, Torchiera, Transiti, Cantiere, Fornace, Baraonda Università: Statale, Scipol, Città Studi, Poli Bovisa, Bicocca Centro-Pta Venezia-Pta Romana: Chiamamilano, Bar Picchio, kebap Imperator, Arci Bellezza Ticinese & Navigli: Rattazzo, Coquetel, Cuore, Electric Storm, Piercing Studio, Totem, Libraccio, Trattoria Gloria, Peppuzzo, Brutto Anatroccolo, Pravda, Quetzal Tattoo, Tattoo Shop, Arci BITTE, Tipota, Mexico, AgenziaX, Comitato Pisapia Garibaldi: Feltrinelli Stazione, Libreria Utopia, Libreria Mondo Offeso Bovisa: Stazione, Arci Scighera, Bovisa Kebab, Radio Popolare (Mac Mahon) Isola: Frida, Circolo Sassetti, Kebab Borsieri, Bar Archinto, NordEst Café, Arci Metissage, Teatro Cooperativa Niguarda

VENERDI 27 MAGGIO 2011 h. 20 PIAZZA DUOMO

Dopo gli incontri e gli scontri, le strette di mano e i veleni, dopo i comunicati e i manifesti. Dopo tutto questo, e subito prima di chiudersi nell’attesa del risultato del ballottaggio più importante di tutti, il comitato per Pisapia ha deciso di fare un bel regalo alla città. Musica e parole in piazza per tentare di replicare la marea umana del concerto dei quarantamila alla vigilia del primo turno. Di nuovo piazza del Duomo, di nuovo un venerdì (e non c’è scaramanzia). Conduce la serata Claudio Bisio, sul palco saliranno Elio e le Storie Tese, Daniele Silvestri, Giuliano Palma & The Bluebeaters, Lella Costa, Paolo Rossi, Gioele Dix e Debora Villa. E altri se ne aggiungeranno...

ESTREMISTI di G. Salvetti & A. Foti

Ballottaggio: così si vota! Serrate i ranghi. Compattatevi alla linea di partenza: il 29 e il 30 maggio si vota per il ballottaggio che potrebbe cambiare Milano. Ma per farlo davvero, per votare Giuliano Pisapia e non invalidare il voto prezioso, bisogna essere accurati! Ecco allora nero su bianco come si deve votare per non sbagliare: mettere la croce portentosa direttamente sul NOME DEL CANDIDATO. Anche se le immagini, si sa, sono attrattive, questa volta non cedete ai colori e la vostra X mettetela solo sul box con il nome del candidato. Niente sbavature: solo sul “rettangolone” del nome. Ora che abbiamo chiarito il passo importante, eccovi un reminder generale su chi, dove, come e quando potete votare: possono votare tutti i cittadini italiani residenti che abbiano compiuto 18 anni (anche stranieri logicamente!), ma anche i cittadini UE che abbiano fatto richiesta della tessera elettorale prima del 5 aprile 2011. Si vota domenica 29 maggio 2011 dalle 8.00 alle 22.00 e lunedì 30 maggio 2011 dalle 7.00 alle 15.00. Naturalmente, prima andate meglio è! E’ importantissimo che il la x per esprimere la vostra preferenza vada solo sul RETTANGOLO COL NOME DEL CANDIDATO (PISAPIA, naturalmente ;). Ecco infatti cosa dice la legge: Nel caso di svolgimento del turno di ballottaggio, qualora, invece, l’elettore abbia tracciato un segno di voto sia sul nominativo di un candidato alla carica di presidente di provincia o di sindaco sia su un simbolo di un gruppo o di una lista collegati all’altro candidato alla medesima carica, è da ritenere che la volontà non si sia espressa in maniera univoca e che pertanto la scheda contenga voti nulli. In particolare, per l’elezione del sindaco nei comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti, poiché nel turno di ballottaggio la competizione è limitata alla opzione tra i due candidati alla

carica di sindaco, non trova – come già detto – alcuna applicazione la modalità di “voto disgiunto” attivabile, nelle elezioni dei comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti, in occasione del primo turno di votazione, secondo la quale l’elettore può votare per un determinato candidato alla predetta carica e, contemporaneamente, per una lista di candidati alla carica di consigliere comunale collegati ad un altro candidato sindaco. DOMENICA E LUNEDI’ METTETE UNA X DIRETTAMENTE SUL NOME DI PISAPIA!

Lo confessiamo: siamo estremisti. Fare da quasi due anni MilanoX con pochissimi soldi e tanto lavoro e passione è stata una scelta estrema. Non siamo nati per sostenere Giuliano Pisapia per la semplice ragione che siamo nati mesi prima delle primarie. Milano era data per spacciata, eterno feudo delle destre e del vicesindaco Riccardo De Corato. Eppure abbiamo voluto tentare di fare un giornale gratuito che desse voce e spazio alla sinistra diffusa della città senza rinunciare alla nostra libertà di idee, nei contenuti e nelle forme. Eretico primo di tutto nei confronti di tutte le ortodossie di sinistra. Quando alle primarie si è presentato Giuliano Pisapia abbiamo subito intuito che la sua candidatura avrebbe potuto cambiare la città e rompere gli steccati. Per questo abbiamo deciso di appoggiarlo fin dall’inizio e abbiamo continuato fino all’ultimo giorno della campagna elettorale. Siamo stati parte di quel ribollire di iniziative che sta cambiando il vento a Milano. Continuare ad uscire non è stato facile ma comunque vada lunedì prossimo noi ce l’abbiamo fatta. Abbiamo dimostrato ciò che sembrava impossibile: a Milano può esistere e crescere un free press libera e di sinistra. Non abbiamo mai preso il caffè con Giuliano, ma siamo quasi certi che lunedì berremo un’altra volta il prosecco con lui :)


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27/05/2011 www.milanox.eu

COUNTDOWN al Ballottaggio

DISPACCI DAL COMUNE

di Giuliano Pisapia

Doppio Inceneritore Oltre alle dispute televisive, dopo la buriana elettorale resterà un nodo fondamentale da sciogliere. Qui la politica potrebbe centrare ben poco. L’inceneritore di Figino, ai confini con Pero e Settimo Milanese, non ce la fa più a smaltire tutto il pattume milanese. Già oggi funziona a pieno regime scaricando diossina su tutto il circondario. Polveri talmente sottili, nell’ordine dello 0.00 Pm10, da non essere comprese nei limiti di legge. I tecnici Amsa (società a maggioranza comunale) parlano di data ultima nella primavera 2015.

Siamo ormai giunti al momento decisivo. Siamo pronti. Non ci resta altro che fare una semplice cosa: andare a votare! E portarci tutti i nostri amici, conoscenti, vicini, colleghi. In queste settimane Milano è stata attraversata da una novità eccezionale. Migliaia di persone si sono mobilitate per il cambiamento del governo della città. Il vento che da tanti mesi ha iniziato a soffiare su Milano nei prossimi giorni ci travolgerà completamente. E Milano ripartirà proprio dai giovani, i giovani non sono solo il futuro, ma anche il presente! Ripartire dai giovani vuol dire innanzitutto ripartire dalla cultura, Milano deve diventare più stimolante per i ragazzi, tornare ad essere un punto di riferimento non solo per i grandi eventi ma anche perché la cultura deve essere diffusa in tutta la città, non solo in centro. Le bibliloteche devono diventare un luogo strategico per ospitare dibattiti, spettacoli, concerti, incontri, laboratori. Le biblioteche devono restano aperte anche alla sera per ospitare questi eventi ma anche per ospitare i giovani che devono studiare. A Milano ci sono molti spazi pubblici abbandonati, come scuole e teatri, anche questi devono essere messi a disposizione di eventi e concerti perché il modo migliore per rendere una città sicura è renderla più viva di notte. Alla sera le ragazze devo poter tornare a casa tranquillamente, senza paura. Un’altra questione molto importante per i giovani è il problema della casa: non è possibile pagare 500 euro per una stanza o addirittura per un letto. A Milano ci sono migliaia di case sfitte in periferia e anche in centro: il Comune si impegna a trovare un punto d’incontro tra l’offerta privata di alloggi per studenti mantenendo contenuti i livelli dei canoni d’affitto, disincentivando le locazioni in nero. Bisogna anche agevolare i giovani che vogliono comprare casa con un mutuo e quelli che vogliono creare lavoro creando nuove società o cooperativa che possono essere sostenuto con il microcredito. Un altro aspetto molto importante per Milano è quello della mobilità, per i giovani in particolar modo è necessario spostarsi facilmente anche la notte, e con più facilità e a costi più bassi. Bisogna potenziare i mezzi pubblici, creare una rete di piste ciclabili capillare (supportata dalle stazione di bike sharing) in modo tale da poter pedalare senza pericoli. Milano cambia finalmente volto: tornerà ad essere aperta e accogliente verso tutti i cittadini, attenta alle loro esigenze.

di Stefo

Capolinea Sucate

I saldi di fine stagione di Letizia Moratti non convincono nessuno, di Giorgio Salvetti Chi ha votato Pisapia al primo turno tornerà a votarlo con ancora più entusiasmo anche al ballottaggio. Lo diamo per scontato. E allora bisogna provare a parlare anche a chi non è di sinistra e neppure di centrosinistra. Per questo ci rivolgiamo a tutte quelle persone che la sinistra non la amano affatto, anzi ne sono respinti. Li capiamo a volte, anche se non lo confesseremo mai: capita anche a noi. Non vi chiediamo di votare per Giuliano Pisapia ma vi chiediamo perché mai dovreste votare per Letizia Moratti. Ci rivolgiamo ai cattolici, non a quelli che tra la Lega e il cardinal Tettamanzi scelgono il cardinale. Quelli sono già redenti. E neppure a quelli che tra la Moratti e Formigoni non hanno dubbi e appoggiano il governatore celeste. Questi peccano ma sanno peccare per il più figo del bigonzo. Ci rivolgiamo invece ai ciellini fedeli alla linea sempre più confusi, perché la linea non c’è. La domanda è semplice: care sorelle e cari fratelli, come fate ancora a votare per Mister Bunga-Bunga? San Francesco non era un dottore della Chiesa, non faceva teorie e non parlava a rete unificate, al massimo parlava con i lupi. Per lui contava l’esempio, non solo le parole d’ordine o le professioni di identità cristiana. E allora che razza di esempi sono Olindo Sallusti e Rosa Santanché, La Russa e De Corato? E se così non riusciamo a raggiungere le vostre anime, ci rivolgiamo al vostro portafoglio. Scusate se mischiamo il sacro al profano, ma non siamo insensibili a tutti quei cittadini come noi vessati dalle multe. Se davvero Moratti le annullasse ci si potrebbe fare un pensierino e farsi allegramente comprare per una cartella esattoriale in meno. E se le sinistre pur di andare

contro donna Letizia si mettessero a difendere la legalità sotto forma di gabella di Equitalia, significa che sono davvero chiuse nei salotti. Ma il punto è un altro: Moratti non annullerà nessuna multa! Anzi, è il suo Comune che finora ci ha bersagliato e spremuto con una sorta di tassa indiretta che per chi non può pagare cresce di mora in mora trasformandosi in usura. Chi può farsi insultare da questa ricchissima signora sindaco che prima ci tartassa e poi pensa di poterci abbindolare scontandoci un paio di divieti di sosta? Siamo milanesi, mica stupidi. E proprio perché siamo milanesi, dei ministeri non ce ne facciamo nulla. Bossi e Calderoli hanno passato troppo tempo a Roma a pascolare nei Palazzi, gli piacciano tanto che vorrebbero portarseli a Milano. Ma i milanesi non sono ministeriali, non amano le auto blu e i palazzi li lasciano volentieri a Roma. Siamo un popolo libero, non un popolo di impiegati del ministero delle poste. A Milano da un paio di secoli pensiamo di essere tutti cittadini. Non popolo governato bene o male da un politico, da un re o da un papa. Non siamo sudditi di nessuno. Non dovremmo esserlo neppure di sua Emittenza e di lady Letizia Brichetto in Moratti. Non ci facciamo comprare da permessi per parcheggiare sulle strisce blu come se fossimo pezzenti che pietiscono favori dai signori di turno. C’è solo un punto su cui restiamo senza parole. Di fronte a chi si fa convincere da zingaropoli, dal terrore per la moschea e dalla paura dello straniero, siamo impotenti. Forse questo significa essere (un po’) di sinistra. E allora che vinca Pisapia.

ATM: aumenti già decisi Il buco in bilancio da oltre 60 milioni di euro non lascia spazio a scelte. L’ATM è già pronta a far firmare al futuro sindaco aumenti del biglietto urbano, fino ad oggi bloccati per puri motivi elettorali, nell’ordine dei 10 centesimi. Da 1 euro a 1,10, anche se l’ATM vorrebbe spingersi fino a 1,20. Gli aumenti, secondo fonti interne all’ATM, dovrebbero partire già dal prossimo 1 gennaio 2012 per garantire gli investimenti per le nuove linee metropolitane. In particolare servirebbero per finanziare l’arrivo della metrò al Meazza per la finale di Champions prevista per Expo 2015. Dirigenti in bilico: chi viene e chi va Sono la mano operativa dei politici in Comune. Onnipotenti kapò pronti a eseguire infami direttive senza mai dichiararsi responsabili. Alcuni però sono troppo compromessi con le giunte nere per indossare le vesti dei vincitori. In primis c’è Bianchi Janetti che con tutto l’entourage di CL ha spadroneggiato il più importante (e redditizio) settore del Comune, lo sportello unico per l’edilizia. Tremano sotto di lui capi, capetti e sergenti nominati ad hoc alle opere maggiori, all’urbanistica e all’importante ufficio catasto. Da panico anche la gestione della Arcari alle Risorse. Molti dipendenti senza padrini, trattati come carta straccia, vorrebbero vederla ai… funerari. Ma chi avrà la forza di dirglelo alla potente e bella dirigente in quota CL? Voti Sottobanco Testimonianze scritte e orali parlano di strani accordi che coinvolgono diversi settori. Impegni nero su bianco per spostamenti di dipendenti, mobilità e regalie firmati in fretta e furia in queste ore da alcuni consiglieri della maggioranza in carica. Non più promesse ma accordi scritti che potrebbero smuovere diverse migliaia di voti visto il consistente numero di residenti a Milano tra i dipendenti comunali. Basterà? CL: vincere comunque vada… L’ordine impartito da Masseroli, assessore all’edilizia pupillo di Maurizio Lupi, è perentorio. La Compagnia delle opere di Vittadini con tutti i suoi tentacoli nelle no profit, fondazioni ed enti di formazione, ha messo in campo l’artiglieria pesante. Non solo per domenica. I cattolici puntano ad occupare entrambe gli schieramenti visto gli ottimi appoggi che vanatano nello schieramento ‘avverso’. Tra Ceas, Casa della carità, Fondazione Housing Sociale e Fondazione Welfare punteranno all’asso pigliatutto, indipendentemente da chi vincerà le elezioni. Palazzo Marino: non tutti fanno i cartoni… 20 anni dopo l’inizio della era Formentini-Albertini-Moratti i ‘consulenti’ assunti a vario titolo, ma sempre senza concorso, a Palazzo Marino stanno facendo gli scatoloni. Fiutano che il comandante lascerà presto la nave e così preparano l’addio. Molti di loro, però, i più furbi, sono riusciti a passare la larghe maglie dei controlli sindacali facendosi assumere per vie traverse. Da raccomandati a dipendenti: il salto riguarda oltre un centinaio di amici, parenti, fidati, conoscenti della cricca che ha spadroneggiato per 4 lustri. Oltre che a Palazzo Marino si sono imboscati nell’ambito settore Comunicazione, nelle segreterie assessorili, al Commercio di via Larga.


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27/05/2011 www.milanox.eu

Piano terra

di Claudia Mendini

Il Futuro Senza Carbone Nel cuore del Corvetto in-sorge un orto. Già da un paio d’anni bimbi, nonni, mamme padri, singles, queers e giovincelli s’allettano a ridar fiato all’agricoltura urbana, rendendo viva una terra un po’ sacrificata ma pur sempre fertile. E’ il giardino di una ex scuola che ospita gli ortisti del quartiere, ogni mercoledì pomeriggio in via Oglio 20. Venghino Venghino, che lo spazio è molto ed il lavoro pure!!! Le piante spaccano il cemento e insieme all’energia frizzante dei bambini, spaccano pure la burocrazia che fa da macigno. La mattina è orto didattico, si ospitano le scuole a fare un gita cittadina-agreste. Ci vengono anche i ragazzi delle scuole medie a lavorare, quelli che a scuola non ci stanno proprio. Si comprendono i cicli della vita, e con loro il senso della cura, della lentezza, dell’ attesa, e anche che la natura è super generosa: più la curi e più ti dona... Lavorare la terra è frutto dell’esperienza di tutti gli uomini che ci hanno preceduto, ma è anche un lavoro semplice e intuitivo, dove bimbi e ragazzi scoprono di essere competenti e laboriosi, così imparano a lavorare, attendere e raccogliere i frutti del proprio lavoro. L’orto è un luogo didattico, terapeutico, solidale e di pace. E’ profumato, colorato, aperto e generoso. E’ un luogo dove intrecciare scambi con la natura, l’ambiente e la comunità. “Il giardino come metafora della comunità stessa, dove ognuno e ogni singola parte possiede un ruolo ben distinto e specifico dell’intero sistema, dove i membri dipendono l’uno dall’altro e sono connessi da una rete di relazioni”, in ogni comunità umana (una classe, una scuola, un quartiere o una città), come nel prato, nell’orto o nel bosco. Una comunità che si arricchisce delle differenze, imparando che la biodiversità non si incontra solo sul campo o a tavola, ma soprattutto tra esseri umani! E’ pianoTERRA l’associazione che gestisce l’orto, sopravvivendo tra una zappata, mille cavilli e una frittata ai porri del corvetto. Si fanno feste, laboratori per bambini e per ragazzi, sull’orto e sulle arti, con il riuso dei materiali, per imparare a usare le mani, il corpo e la testa assieme, imparare facendo, sperimentando, sbagliando e riprovando. www.piano-terra.org info@piano-terra.org

Bloccata la riconversione di Porto Tolle: meglio le rinnovabili e l’efficienza! di Andrea Boraschi* La sentenza del Consiglio di Stato che accoglie il ricorso di Greenpeace, WWF, Italia Nostra e dei comitati locali di cittadini ed operatori economici del Polesine, bloccando la riconversione a carbone della centrale ENEL di Porto Tolle (Rovigo), segna un momento di grande rilievo nella storia industriale del nostro paese; ancor più, nel momento in cui anche l’altra fonte di energia “sporca” per eccellenza, il nucleare, appare ampiamente screditata. Fare una centrale da quasi 2 mila Megawatt in un delta di un fiume, nell’ambito di uno dei parchi ambientalmente più significativi del Paese, era progetto già folle. Il vecchio impianto a olio combustibile, condannato per disastro ambientale e accusato di danno biologico, era stato un colossale errore di pianificazione. La conversione a carbone, oltre a produrre l’emissione di oltre 10 milioni di tonnellate l’anno di CO2, avrebbe comportato la movimentazione nell’area di 5 milioni di tonnellate di carbone all’anno e di un altro milione di tonnellate tra calcare, gessi e ceneri; nonché l’emissione di sette mila tonnellate annue di ossidi di zolfo e azoto. Ovvero, la genesi di grandi quantità di particolato fine “secondario” attraverso gli ossidi di zolfo e di azoto, che, oltre che acidificare l’atmosfera, ne sono i “precursori”. Si pensi che in una città come Bologna oltre un terzo del particolato ultrafine (inferiore ai 2,5 micron di diametro) è costituito da nitrati e solfati provenienti da sorgenti lontane. Ed è noto che si tratta della frazione del PM10 più pericolosa dal punto di vista sanitario. Vale la pena ricordare che secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) i cambiamenti climatici (causati dall’uso di combustibili fossili: di cui il più impattante è proprio il carbone) mietono 150.000 vittime ogni anno; stime ancor più allarmanti giungono dalla Pontificia Accademia delle Scienze, che ha incaricato un gruppo di esperti (tra cui Carlo Rubbia) di elaborare uno studio sul global warming. Vi si legge che “i cambiamenti causati dall’uomo, nella composizione dell’atmosfera e nella qualità dell’aria, causano a livello globale più di due milioni di morti premature ogni anno”. La domanda che facilmente sovviene, dinanzi alla prospettiva di dover abbandonare il carbone, potrebbe essere

formulata così: rinunciare ai combustibili sporchi danneggerà la nostra economia e il nostro futuro energetico? Le “rivoluzioni”, certo, fanno sempre un po’ paura. Gli interessi (economici, geopolitici) sono tanti e complessi. Ma si può sfatare una volta per tutte la leggenda che investire nelle energie pulite, a scapito delle fonti fossili, faccia perdere posti di lavoro. I dati prodotti da varie fonti e raccolti da Greenpeace ci dicono che con una Rivoluzione Energetica i posti di lavoro ottenibili in Italia, al 2030, sarebbero 96mila tra produzione di energie rinnovabili e efficienza, il 144% in più rispetto ai 39mila dello scenario di riferimento tendenziale. L’occupazione totale, nel settore dell’energia, sarebbe di 102mila occupati al 2030 nello scenario della Rivoluzione Energetica, l’82% in più rispetto ai 56mila dello scenario in cui non si prevedono cambiamenti nella politica energetica nazionale. La Commissione Europea, volendo fare riferimento a una fonte istituzionale, ha dimostrato che politiche più coraggiose nel settore delle energie rinnovabili, per raggiungere l’obiettivo della riduzione del 20% delle emissioni di CO2 al 2020, possono fornire una spinta significativa all’economia, generando, a livello dell’Unione, 2,8 milioni di posti di lavoro nelle rinnovabili e 410.000 posti di lavoro addizionali; e possono portare il valore del fatturato del settore delle rinnovabili a circa l’1,1% del PIL. Naturalmente sarebbe solo l’inizio: potremmo sin d’ora puntare al 30% di riduzione delle emissioni al 2020 (Paesi come Germania, Francia e Inghilterra sono favorevoli: perché l’Italia no?) e poi mirare al “bersaglio grosso”: un’Europa 100% rinnovabile al 2050. Si può fare. L’unica barriera allo sviluppo delle energie pulite (che, si badi bene, è già avviato) è di tipo “politico”, come dimostra il rapporto SRREN adottato da poco dall’International Panel on Climate Change delle Nazioni Unite e prodotto da 130 esperti. Quel rapporto conferma che le energie rinnovabili possono fornirci energia “pulita” sufficiente a svincolarci quasi totalmente dai combustibili fossili e dal nucleare in un ragionevole arco di tempo (2050). Se solo i governi lo vorranno. * Responsabile campagna Energia e Clima – Greenpeace Italia

L’occupazione dello spazio davanti al Folletto di Abbiategrasso, la festa al Parco Trotter, l’happening all’Isola organizzato da Isola Pepe verde, il gruppo di cittadini che da mesi tiene sotto controllo lo spazio in viale Tibaldi, aspettando di metterci le mani (e le piante). Con la stagione giusta la bramosia di verde diretto, da tenere nelle nostre mani, per il nostro bene, sta emergendo sempre di più. Bel momento. Ma c’è il ballottaggio. Che succederà dopo? A Pisapia, durante il faticoso e ingombrante percorso dell’Officina, il messaggio è stato fatto arrivare. E’ stata presentata una proposta di accordo che, sul modello dei jardin partagées di Parigi, propone al Comune di dare bonifica, acqua ed elettricità, in cambio di sistemazione dell’area e organizzazione di eventi sociali e creativi. La cosa è andata relativamente bene: in effetti nel programma è stato incluso qualcosa che assomiglia a una idea di verde partecipato. Quando è passato al Trotter, durante la festa di via Padova, gli sono stati consegnati ufficialmente tuti i materiali delle Libere Rape metropolitane: il chi siamo, l’invito alla mappatura dei balconi, e quello per la mappatura degli spazi liberi derelitti, che aspettano solo di essere coltivati per bene. Ci sono speranze. Però per forzare la mano, per essere sicuri di arrivare al punto, sarebbe bene mettere sotto il naso del nuovo sindaco qualche bell’esempio di giardino comunitario, tanto per far capire che cos’è. Tra gli spazi che sono stati segnalati ce ne sono molti. I più interessanti però sono quelli di proprietà comunale, lasciati andare a se stessi e al centro di una dinamica di speculazione edilizia,. Un esempio? Viale Umbria, ex stazione Vittoria, un angolo del cantiere verso via Monte Ortigara. Non ci sono gru, non ci sono pezzi di ferro, macchinari, blocchi cemento, ma solo un prato mal messo e una striscia di asfalto che non c’entra, ma si potrebbe pur sempre utilizzare per una installazione artistica. Ci vuole un attimo. E un gruppo di abitanti di quartiere che abbia voglia di starci. Segnalatevi a ortodiffuso@inventati.org. Non perrdiamo tempo.


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27/05/2011 www.milanox.eu

BRESCIA: immigrati DI NUOVO IN LOTTA

pagina a cura del magazine dell’Italia multietnica - www.mixamag.it

di Francesco Bianco

di Francesco Bianco Arriva il no del prefetto di Brescia, Narcisa Brassesco Pace, alla richiesta degli immigrati di Brescia, che sono tornati in piazza per chiedere semplicemente l’applicazione della sentenza del Consiglio di Stato con la quale si è stabilito che il reato di clandestinità non è un ostacolo alla sanatoria del 2009 che permetteva la regolarizzazione di badanti e colf. Solo negli scorsi mesi un’altra protesta aveva visto protagonisti un gruppo di stranieri che aveva occupato la gru del cantiere della metropolitana nel centro della città lombarda. La Prefettura non ha alcuna intenzione di riaprire d’ufficio le pratiche e ha passato la palla al mondo politico. Ora si aspettano le mosse del ministro dell’Interno Roberto Maroni, che dovrebbe emettere una circolare, che comunque non arriverà prima della prossima settimana. Nel frattempo il consiglio comunale della città lombarda ha deciso di votare in aula un documento proprio per chiedere indicazioni al governo. La loro lotta ora va avanti. Il desiderio che accomuna tutti è quello di poter tornare a casa e stare un po’ con la propria famiglia. Ma prima serve il permesso di soggiorno. Tra loro c’è Arun, balzato agli onori della cronaca proprio durante i giorni della protesta della gru. “Sono umiliato. Non so più cosa dire ai miei”. Ahmed è un marocchino di 30 anni. Da 5 lavora in nero nei cantieri che stanno costruendo molti palazzi in città. “Io lavoro come un matto. Perché non posso essere regolare? E’ giusto mandare via chi non fa niente, ma noi che lavoriamo meritiamo rispetto, perché costruiamo le vostre città”. Mohammed viene dalla Tunisia. Lavora - in nero - presso un consorzio della zona. “Sono laureato in agraria. Mi pagano come un ragazzino alle prime armi. Dieci ore al giorno. Il mio capo è bresciano. A lui fa comodo così, perché può pagarmi in nero. Come fate a parlare di legalità voi italiani?”. A Brescia sono state presentate 11.234 istanze di emersione e il prefetto ha spiegato che “sono state oggetto di un esame attento e assolutamente benevolo”. Ma 2.572 domande sono state rigettate, e per 700 di essere c’era di mezzo l’ormai ex reato di clandestinità. Il prefetto cerca di difendersi: “Io rappresento lo Stato, e non le ragioni contrarie agli immigrati. Quindi le sentenze si applicano al caso specifico, e vincolano gli altri giudici, ma non la pubblica amministrazione. Quindi non resta che il ricorso al Tar”. Al fianco degli immigrati ancora una volta l’associazione Diritti per tutti che spiega che questo richiede soldo e tempo. “Se si presenta oggi la domanda, il ricorso viene calendarizzato a metà febbraio 2012 fa sapere Umberto Gobbi, dell’associazione Diritti per tutti-. Che significa attendere fino a dicembre per avere il permesso”. Senza contare l’esborso economico: 300 euro solo di spese vive e fino a 1.500-2.000 euro per pagare un avvocato.

PAP KHOUMA E IL PARADOSSO DELLA DESTRA

Piaccia o Non Piaccia

Moni Ovadia: “Gli stranieri? Sono una benedizione per Milano”, di Angiola Bellu E’ ripartita la grande offensiva contro gli stranieri. A corto di idee e nell’affannoso tentativo di recuperare un l’enorme distacco, gran parte del centro destra evoca scenari inesistenti. Se dovesse vincere Giuliano Pisapia trasformerà Milano in “zingaropoli”, il capoluogo lombardo diventerà “una città islamica”. E ancora “la sinistra vuole dare il voto agli immigrati per vincere alle elezioni nazionali”. Collegare sempre l’immigrato alla paura è stupido e sciocco. Sembra serva a poco sottolineare che Milano è già una città internazionale. Qui vivono 244 mila immigrati, uno ogni 5-6 italiani. Tutti gli indicatori spiegano che il loro numero aumenterà costantemente. La stragrande maggioranza di loro è assolutamente regolare. Ha un lavoro, paga le tasse (e le nostre pensioni), manda i figli a scuola. E’ ormai una migrazione molto consolidata. Tanti di loro comprano casa. Solo nel 2010 due mutui su dieci accesi nelle banche portano la firma di uno straniero. Moltissime imprese sono gestite da immigrati. L’economia della città cresce grazie al loro contributo. Basta farsi un giro in una qualsiasi scuola elementare o media per capire quale sarà la Milano del futuro. Agitare problemi di ordine pubblico è addirittura controproducente, se si ha la lucidità di riflettere un secondo. La sicurezza non la gestisce il Sindaco, ma il ministro dell’Interno insieme al Prefetto. Dire che in caso di vittoria del centro sinistra Milano sarà meno sicura, è sostenere che polizia e carabinieri non sono in grado di operare. E che le leggi approvate da questo governo non sono in grado di rendere tranquilla la convivenza tra i cittadini. Moni Ovadia, musicista scrittore e attore milanese di adozione, spera che “Milano trovi la sua vocazione di città dell’accoglienza che si è sviluppata grazie all’immigrazione”. Non dobbiamo chiudere le porte allo straniero? Gli stranieri sono la benedizione del nostro futuro. Noi oggi abbiamo bisogno di loro forse più di quanto loro abbiano bisogno di noi.

In effetti è grazie anche al loro contributo che gli italiani si assicurano la pensione. A parte questo ragionamento utilitarista da dove bisogna partire? Dal fatto che questo sarà un mondo integrato per necessità, piaccia o non piaccia. Chi avrà più strumenti di integrazione globale sarà avvantaggiato: i figli di questi giovani immigrati saranno la parte migliore del futuro, come gli immigrati cinesi, coreani etc sono la parte migliore degli Stati Uniti. Non bisogna essere un genio per capirlo, basta andare a vedere cosa è successo in America. Come si coniugano integrazione e sicurezza, tema caro ai milanesi? La sicurezza c’è quando ti puoi fidare del tuo prossimo perché il tuo prossimo si fida di te. I problemi, una società civile, li risolve con il diritto. Le società incivili pensano subito alla repressione. Questa è l’ultima ratio che arriva in presenza di un crimine acclarato. Qui si vuole presumere un crimine prima che ci sia: questi sono contro ogni civiltà del diritto. Niente equazioni tra criminalità e immigrazione, quindi. Abbiamo in Italia 4 regioni in mano alla criminalità organizzata: non è certo colpa degli immigrati. La criminalità dipende dal disagio, dalla mancanza di socialità e di luoghi di aggregazione e soprattutto dalla mancanza di cultura. Laddove ci sono investimenti culturali si trasforma il disagio in energia. La cultura è importante, anche quella d’impresa. La desta non ha neanche quella: si sa che oggi i Mohammed e gli Alì imprenditori funzionano meglio dei Brambilla. Forse è questo a spaventare un bel po’. Ci spaventa chi ci costringe a rimetterci in questione. La questione non è ideologica: la fame non si ferma. Quattro milioni e mezzo di clandestini partirono dall’Italia ed erano uguali a questi: con le stesse facce smarrite e la stessa energia di chi vuole costruire il futuro. Inutile respingerli, dobbiamo fare di loro l’energia per la nostra trasformazione.

Omilegis, Osservatorio milanese legalità e giustizia sociale, ricorda - notizia puntualmente riportata anche dal fatto Quotidiano - che già 14 anni fa Ombretta Colli proponeva di costruire ‘Nomadopoli’ per i ‘Figli del vento’. Ma la Colli non frequentava (almeno, non più) i famigerati centri sociali: era assessore quando l’imprenditore Gabriele Albertini sedeva nella poltrona più importante di Palazzo Marino, a capo di una coalizione di centrodestra. La Colli voleva fare di Nomadopoli un’attrazione turistica. Qualcuno poi potrebbe anche ricordare che i cattivissimi centri sociali hanno laboratori - accessibili a tutti - di comunicazione, di fotografia, di teatro… c’è qualcuno tra i terrorizzati dall’invasione dei centri sociali che si è preso la briga - se non di andare a dare un’occhiata fisicamente a questi luoghi di perdizione, di fare un giro tra i loro siti internet? “La destra sta prendendo in giro la gente, sta inventando cose che non esistono”. Il re è nudo, secondo Pap Khouma, scrittore senegalese, milanese di adozione dal 1984, direttore di El Gibli, rivista on line di letteratura della migrazione. Secondo Khouma questa destra sfiora il ridicolo quando parla di stranieri: “Siamo oltre. Noi siamo qui, i nostri figli sono nati qui, cresciuti qui, laureati qui. Non si può andare a dire ‘siete o non siete integrati’, è una cosa veramente ridicola” Secondo te, quindi, la campagna elettorale milanese è condotta con disonestà intellettuale? Neanche loro credono a quello che predicano? Io vedo una desta che vuole organizzare l’Expo e contemporaneamente chiudersi agli altri popoli, alle altre culture. Che decida: o vuole chiudersi o vuole l’Expo… Sta cambiando veramente il vento? I milanesi anche di destra sono più aperti di chi li rappresenta in questo momento? Certo che la gente si sta aprendo, oggi ci si conosce, ci sono mezzi di informazione molto più potenti che a volte bypassano i mezzi di comunicazione tradizionali a cui eravamo abituati. Il razzismo ci sarà sempre ma ci sono molti più mezzi per combatterlo. Da laica ti chiedo cosa pensi del fatto che Milano sia l’unica grande città europea senza una moschea, in cui la gente è costretta a pregare negli scantinati. Credo che sia una vergogna. In tutte le grandi città civili devono essere rispettate le libertà civili, compresa quella di culto. Io sono nato a Dakar: moschee e chiese sono a fianco le une delle altre; non è strano per nessuno sentire il richiamo del muezzin e il suono delle campane subito dopo. C’è anche la sinagoga e gli ebrei sono davvero pochi. Una città che si rispetti deve semplicemente rispettare la libertà di culto delle persone. Sono stanchi anche i giovani musulmani, soprattutto quelli di seconda generazione. Rania è una ragazza siriana che abita a Milano da sempre. La sua famiglia l’ha portata con sé più di 20 anni fa. Qui ha studiato, qui ha iniziato a lavorare per un importante studio di architettura. “Sono stanca di questa discriminazione contro i musulmani. Essere usati come indicatore del degrado di una città, è una cosa che fa star male. Che problema avete con la costruzione di una moschea? Pensate che è umiliandoci che la situazione migliora? Nessuno però mi ha chiesto quale fosse la mia fede religiosa quando ho comprato casa, o quando pago le tasse. Il problema di questo Paese non è solo l’ignoranza, ma è l’incapacità di ragionare. Non siete in grado di fermarvi a pensare con la vostra testa. Vi dicono che gli islamici sono cattivi. Voi ci credete. Magari è musulmano il vostro vicino di casa tanto gentile o il vostro collega di lavoro. Forse è musulmana la badante che cura i vostri anziani o i vostri bambini”.


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27/05/2011 www.milanox.eu

INDY TELEGRAPH

PALAZZO MARINO: BASTA PRECARIZZARE!

Aggiornamento barricate notav24-05@12.28 aggiornamento sulle barricate notturne che hanno impedito, per stanotte, l’installazione dei cantieri per il tunnel esplorativo della Maddalena di Chiomonte. per ora la valsusa resta in mano dei no tav.Dopo un tentativo di posizionare le macchine operatrici a ridosso dei guard rail dell’A32 (tentativo respinto) e una lunga sosta dei mezzi della polizia all’interno della galleria prospiciente al punto prescelto per l’entrata sui terreni, un muro di donne e di uomini ha sconsigliato di provare ulteriori forzature. Tutte le strade di accesso sono difese da imponenti barricate Sucate l’isolato che non c’è 23-05@23.44 la Moratti, nella ricerca disperata di trovare qualche forma di consenso in più per il ballottaggio, ha aperto in fretta e furia un account Twitter, promettendo di rispondere a tutti i cittadini che avrebbero inviato domande e appelli. Un utente della rete ha pensato bene di iscriversi al canale Twitter della Moratti e rivolgere al sindaco un appello dal suo fantomatico quartiere – Sucate – contro una altrettanto fantasiosa moschea abusiva di prossima costruzione nell’emblematica via Puppa.La sventurata ha risposto. E lo ha fatto sul serio, rispondendo: “Nessuna tolleranza per le moschee abusive. I luoghi di culto si potranno realizzare secondo le regole previste dal nuovo PGT“. chiamata generale dalla valsusa 23-05@20.39 stanotte inizia il tentativo di installazione dei cantieri a chiomonte chi può accorra subito o nei prossimi giorni bloccare questo cantiere sarà davvero decisivo. Israele a Milano 23-05@15.45 Israele vuole occupare piazza del Duomo a Milano dal 12 al 23 giugno Sarà presente un padiglione di circa 900 metri quadrati in Piazza Duomo. Israele punta sulla Lombardia per dare vita per la prima volta ad una grande manifestazione di promozione al di fuori dei suoi confini. L’ennesimo sgombero e le ennesime bugie 2005@15.28 E’ da due giorni che la polizia sta impiegando dodici camionette con tutti gli agenti antissomossa annessi per cercare di sgomberare una casa dell’Aler a scopo abitativo. Noi compagni ci siamo riversati nella piazza per dare solidarietà ai ragazzi e ragazze sotto sgombero allo stesso modo i giornalisti in cerca di uno scoop sono arrivati e hanno prontamente gettato merda sui nostri compagni infangandoli con bugie e omettendo la realtà. I ragazzi sul tetto costretti a stare sul tetto da due giorni sotto il sole cocente sono senza cibo e acqua poichè gli agenti impediscono il rifornimento d’acqua e di cibo. Milano Rivoluzione 20-05@11.28 Sul web impazza il fenomeno della rivoluzuone spagnola. Su twitter la pagina della rivoluzione italiana è la prima per visualizzazioni. L’appuntamento è chiaro: questa sera invadiamo piazza del duomo, dalle 19.30 ad oltranza, con tende e tutto il necessario. Appuntamento ore 18 solidarietà a quelli/e sul tetto 18-05@15.09 Immaginatevi un piccolo quartiere di villette costruite negli anni ‘20 per gli ufficiali fascisti poi trasformato in quartiere popolare. Immaginatevi poi la gestione Aler: qualche assegnazione illustre e uno stillicidio di famiglie sfrattate e spedite in periferia. Ora rimane un piccolo villaggio residenziale semivuoto su cui, in vista dell’Expo, sta mettendo le mani una Holding regionale in quota Formigoni. E’ in questo contesto che lo scorso fine settimana una quarantina di persone armate di fagotti, saldatrici e materassi ha deciso di occupare casa.

A Milano c’è il Blackout! Intervista a Ilaria di Spazio Blackout a cura di Francesco Purpura A sentire la Moratti e De Corato se vincesse Pisapia Milano finirebbe in mano ai centri sociali. Sembra però che negli ultimi tempi in tanti si siano messi in moto a prescindere dalle elezioni. I ragazzi e le ragazze di Spazio Blackout, ad esempio, tutti studenti medi giovanissimi ed ultimi nati nella scena milanese, come avrete modo di leggere parlano di tante cose ma le elezioni locali non le nominano neanche. Ingenuità? Autonomia? Segno dei tempi? Forse, semplicemente, è bene ricordare a tutti che le istanze di movimento esistevano prima di queste amministrative (ed esisteranno certamente anche dopo) in qualunque modo la si pensi su Pisapia e la sua eventuale elezione a Sindaco... In una città che vive ore frenetiche e spasmodiche attese è sempre buona cosa che ci siano nuove e giovani esperienze che alimentano il terreno delle lotte, dell’autogestione, del conflitto sociale. Raccontateci brevemente la vostra nascita... Siamo entrati un pomeriggio scavalcando il cancello che circonda tutto lo stabile, eravamo una quarantina di studenti medi. Dopo neanche una settimana ci siamo ritrovati le catene cambiate e una volante della polizia locale davanti al posto, abbiamo lasciato passare due giorni e siamo rientrati rompendo di nuovo le catene e riprendendoci il BlackAut in un bel sabato soleggiato! Lo stabile in che condizioni è? Le condizioni dello spazio sono buone,era un ex orto botanico del comune di Milano, abbandonato da anni. Com’è composto il gruppo che ha dato vita a questa esperienza? Siamo studenti autonomi dei vari collettivi delle scuole superiori milanesi ,principalmente Virgilio, Tenca, Berchet e Volta, molti singoli si rifanno a qualche realtà milanese, ma come gruppo di gestione siamo autonomi,e quindi come collettivi non dipendiamo da nessuno. Tra noi ci sono ragazzi autonomi ,altri dell’assemblea dei collettivi studenteschi,qualcuno della rete studenti, lavoriamo tutti insieme per

migliorare lo spazio, ma tutte queste realtà citate in sé sono estranee al posto, essendo il posto autonomo, i ragazzi partecipano come singoli e non come realtà di appartenenza, in ogni caso ci relazioniamo con chiunque voglia proporci qualcosa, l’idea è unire sempre di più tutti i collettivi insieme, in ogni caso il nostro scopo non è quello di creare un nuovo coordinamento. Avete già rapporti con altre esperienze simili alla vostra? Siamo aperti a tutti, molti ragazzi di Tortuga , della Villa , di Zam , o dell ‘Ex stamperia ci sono venuti a trovare durante l’occupazione per portarci da mangiare o per darci una mano,rendendoci molto felici. Noi stessi abbiamo portato solidarietà e siamo stati presenti all’occupazione del tetto in Via del Sarto avvenuta pochi giorni fa ( tra l’altro il tutto avveniva proprio vicino al nostro spazio),abbiamo partecipato al corteo a Firenze contro gli arresti che ci sono stati ultimamente e contro lo sgombero dello spazio ‘’400 colpi ’’ .Noi in ogni caso manteniamo i rapporti con tutti e non ci chiudiamo a nessuno, ma vogliamo comunque mantenere una nostra autonomia. Che progetti avete nell’immediato futuro? 4) Il nostro progetto è di aprire lo spazio al quartiere di Lambrate e a tutti i ragazzi delle scuole superiori, fare serate di autofinanziamento, invitando molti gruppi a suonare,per far conoscere lo spazio e anche diverse attività culturali per il quartiere. In ogni caso al mercoledì alle 17.30 abbiamo l’assemblea di gestione del posto, nella quale invitiamo tutti a partecipare per portarci idee e proposte.. Abbiamo in mente moltissimi progetti, abbiamo molti tra di noi che studiano musica e quindi faremo corsi di musica per bambini, cene e pranzi per gli abitanti del quartiere, collettivi studenteschi, corsi di lettura, gruppi studio (che già facciamo) dato che ogni giorno ci troviamo insieme a studiare. Poi abbiamo in mente di fare moltissime serate, per farci conoscere un po’ da tutti!Insomma, molte cose che vogliamo attuare molto presto!

Il Comune di Milano, la più importante istituzione della nostra città, precarizza da oltre 15 anni migliaia di suoi cittadini. Esternalizzazioni, privatizzazioni e mancate assunzioni hanno reso incerto il futuro di migliaia di lavoratori, peggiorando drasticamente le condizioni di vita di altrettante famiglie. I frutti velenosi di queste scelte sono sotto gli occhi di ogni cittadino dotato di buonsenso. In città 8 nuovi assunti su 10 sono precari: Milano soffoca! Le continue cessioni di servizi e prerogative a Fondazioni di comodo, scaltre Onlus e Cooperative solo di nome, hanno sviato completamente il Comune dai suoi compiti originari: assistere i cittadini bisognosi, curare bimbi, anziani e disabili, bilanciare con intelligenza le differenze di ceto e di reddito. Oggi il Comune di Milano si è trasformato in una azienda vorace, con centinaia di manager, consulenti e dirigenti che vivono nel lusso sfruttando i soldi pubblici mentre le assunzioni dei semplici lavoratori sono appese al capriccio di un appalto. Mentre i sindacati comunali non riescono a incidere sul nefasto corso degli eventi, migliaia di cittadini vivono l’incubo della scadenza di un contratto/commessa/progetto deciso nei piani alti del Comune e di tutte le società che controlla nominandone gli amici/amministratori. In ospedali come il San Paolo e il San Carlo, in fondazioni come quella delle Stelline, Cariplo, Triennale, Besta, Museo della Scienza e della tecnica, Scuole Civiche, Capac, A2A, Milanosport, Sea, ATM e tante altre la regola è una sola: precarizzare a tutto spiano! Eliminare maternità, contributi pensionistici, ferie, permessi; in una sola parola ricattare i lavoratori. I dirigenti di queste società dove il Comune è presente si comportano come fossero nella peggiore delle multinazionali: trattano i cittadini milanesi come numeri da spremere con tutti i mezzi possibili alla faccia dei diritti e della sicurezza. DICIAMO AL COMUNE E A CHI LO GOVERNA: BASTA PRECARIZZARE! CHIEDIAMO CONTINUITA’ DI REDDITO PER TUTTI LAVORATORI CHE VIVONO GRAZIE A UN REDDITO EROGATO ANCHE INDIRETTAMENTE DAL COMUNE. ESTENSIONE A TUTTI I PRECARI DELLE TUTELE DEI (SEMPRE MENO) GARANTITI IN CASO DI LICENZIAMENTO, FINE CONTRATTO, PERDITA DI APPALTO. SOSTEGNO DI MATERNITA’ PER TUTTE LE LAVORATRICI MILANESI INDIPENDENTEMENTE DAL CONTRATTO DI LAVORO STABILIZZAZIONE PER TUTTI I TEMPI DETERMINATI CHE DA ANNI GARANTISCONO IL FUNZIONAMENTO DEI SERVIZI COMUNALI ESTENSIONE DEL DIRITTO DI VOTARE I RAPPRESENTANTI SINDACALI IN COMUNE PER TUTTI I PRECARIZZATI DALL’ENTE. L’IMPIEGO DELLA META’ DEL FONDO DECENTRATO (10 milioni) OGGI DESTINATI SOLO AGLI INDETERMINATI, PER COPRIRE PARTE DEI COSTI DI STABILIZZAZIONI E REDDITO PRECARIO Precarizzati dal Comune di Milano


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27/05/2011 www.milanox.eu

4/4 by CAUZ

Che guevara VS durruti @ schighera, via candiani 131 venerdì 27 maggio h.21.30

Audiovisiva festival arte rock electronica sabato 28 maggio h.18.00 - 4.00 palazzo del ghiaccio via piranesi 14 15 euro

bim bum bass @ bitte, via watt 37 h.23 - gratis

Questa rubrica in genere copre lo spazio tra il venerdì e il giovedì della settimana successiva, come tutta l’agenda di MilanoX. Questa volta faccio uno strappo, perchè questo giovedì si è riempito di appuntamenti tutto d’un tratto, e ignorarli sarebbe colpevole. Si attacca alle 18, dunque, quest’oggi, alla galleria O’ dove la crew di Sincronie presenterà la nuova collana discografica am001 e lancia la sua campagna di remix di musica contemporanea. Un lancio che casca a fagiolo perchè l’appuntamento prosegue con il nuovo episodio dei laboratori di ascolto sul Noise (dalle 19.15), curato come sempre da Max Viel. In serata invece gioiamo del gradito ritorno di InlandEmpire, la rassegna che fu ospitata dal Loft21 prima che l’ascia implacabile della polizia annonaria la lasciasse priva di un luogo dove svolgersi. Hanno ritrovato casa allo spazio Concept di via Forcella, e rilanciano con il trittico Perrine en Morceaux, Riga ed Echran. Contemporaneamente arrivano il free-grind dei novaresi Psychofagist (al Csoa T*28) e la bizzarra rock-clownerie dei portoghesi dUASsEMIcOLCHEIASiNVERTIDAS (al Blob di Arcore). Il fine settimana è weekend di festival, chè giugno sta arrivando, e quindi di trasferte più o meno vicine. L’appuntamento più impegnativo è quello con “Musica nelle valli”, che copre tutto il weekend con un cartellone splendi-

do, ma è in Emilia e si va quindi fuori area e fuori tema. Meglio avvicinarsi e ricordare il Novara Jazz Festival, che in questi due weekend propone il solito programma di altissima qualità sul jazz di tutti le latitudini, e gratis. Su tutto si segnala il concerto del ghanese Ebo Taylor, venerdì 27 in piazza Duomo. Un’altra piazza Duomo, quella milanese, sarà invece gremita di folla per l’evento con Elio e le Storie Tese ed altri ospiti. Non fosse un baraccone di propaganda elettorale sarebbe una splendida iniziativa, ma di questi c’è poco da fare... C’è da sostenere chi dura sempre e non solo sotto elezioni, o chi si affaccia da pochi mesi sulla scena cittadina, come il Tnt, che ospita la storica band industriale italiana Teatro Satanico. In stagione di festival, ad ogni modo, non è obbligatoria la trasferta. Anche la città offre le sue occasioni, come Takla, un weekend di suoni liberi all’interno della Triennale Bovisa, o come Audiovisiva, che per il 2011 si compatta in una sola giornata, sabato 28, ma riempie il Palazzo del Ghiaccio con Arto Lindsay, Emeralds, Dakota Days, Mia Zabelka, La Blanche Alchimie e tanti altri. Sabato arriva anche Billy Cobham al Blue Note, sul cui palco si esibirà fino a lunedì sera. L’iniziativa più interessante del lungo fine settimana rischia di essere però quella di domenica alla Biblioteca di Melzo, dove il musicista e direttore americano Walter Thompson guiderà 4 orchestre dedite al metodo Soundpainting, l’arte della composizione istantanea. Passato il weekend, passate le elezioni, tornati dalle trasferte, e passa tutto... La settimana successiva si apre in maniera davvero sterile e non promette nulla, se non un’altra trasferta. Da segnalarsi la seconda data di Arto Lindsay, martedì 31 al CRT in coppia con Sainkho Namtchylak e nulla più. Poi tutti al mare. O in esilio.

èvento Concerto x pisapia

piazza duomo venerdì 27 maggio h.20 - elio e le storie tese daniele silvestri - giuliano palma & the bluebeaters

anish kapoor @ rotonda besana & fabbrica del vapore dal 30 maggio, 10 euro

armand van helden @ magazzini generali sabato 28 maggio h.23

manifestazione per la costituzione @ pza oberdan - pza castello giovedì 2 giugno festa della repubblica

fanzine antifa @ zam, via olgiati 12 venerdì 27 maggio h.21 a seguire dj set con pink violence squad quasi gratis


PubblicitĂ Progresso


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Programma CArroponte

RAMBLERS IN CONCERTO H 21.30 Ingresso 10euro

giovedì 26 maggio INAUGURAZIONE CON L’ORCHESTRA DI VIA PADOVA H 21.30 Ingresso gratuito

sabato 25 giugno FESTA DELLA FIOM: PUNKREAS IN CONCERTO H 21.30 Ingresso con offerta libera

via Granelli - Sesto San Giovanni

domenica 26 giugno FESTA DELLA FIOM: ORGOGLIOSAMENTE TEATRO CANZONE CON WALTER MAFFEI + VALLANZASKA IN CONCERTO H 21.00

venerdì 27 maggio RODA DA VIDA - SHOW DI CAPOEIRA E TERRAKOTA IN CONCERTO + DJ SET w/ FAIDA DAL BASSO H 19.00 Ingresso 8euro

Ingresso gratuito VALLANZASKA IN CONCERTO H 22.00 Ingresso gratuito

sabato 28 maggio RODA DA VIDA - SHOW DI CAPOEIRA + DJ SET w/ SPAZIO PETARDO H 19.00 Ingresso 5euro

lunedì 27 giugno MASSIMO ZAMBONI e ANGELA BARALDI IN CONCERTO H 21.30 Ingresso gratuito

domenica 29 maggio AFRICA DAY H 09.30 Ingresso gratuito lunedì 30 maggio DANIELE BIACCHESSI IN “AQUAE MUNDI” H 22.00 Ingresso gratuito ELEMENT-A Ingresso gratuito

PAOLO BENVEGNÙ IN CONCERTO H 21.30 Ingresso 5euro

martedì 31 maggio DANGEROUS PARTY:SCHOOL PARTY H 21.00 Ingresso gratuito

venerdì 10 giugno RADICI NEL CEMENTO IN CONCERTO H 21.30 Ingresso gratuito

mercoledì 1 giugno ARCI IN FESTA: INAUGURAZIONE DELLA STAGIONE TEATRALE CON ASCANIO CELESTINI H 21.30 Ingresso 10euro

sabato 11 giugno THIS IS HIP HOP: INOKI, CLEMENTINO, MASTINO e NIGHTSKINNY ON STAGE H 21.30 Ingresso gratuito

giovedì 2 giugno ARCI IN FESTA PER “ESISTERE E RESISTERE”: VOCI DI MEZZO, FABRIZIO COPPOLA, FRISER, NEMA PROBLEMA ORKESTAR IN CONCERTO H 21.00 Ingresso gratuito

domenica 12 giugno ORGOGLIOSAMENTE TEATRO CANZONE con WALTER LEONARDI H 21.00 Ingresso gratuito

venerdì 3 giugno ARCI IN FESTA: MIXER 102 + BIG ORKESTRA DEL CRAMS IN CONCERTO H 22.30 Ingresso gratuito ARCI IN FESTA: MARIO AGOSTINELLI PRESENTA “CERCARE IL SOLE, DOPO FUKUSHIMA” H 21.00 Ingresso gratuito sabato 4 giugno ARCI IN FESTA: HERBADELICI + NEBEL IN CONCERTO H 22.30 Ingresso gratuito ARCI IN FESTA: MICHELA BIANCHI PRESENTA “ACQUA LA PRIMA NARRAZIONE” H 21.00 Ingresso testuale domenica 5 giugno ARCI IN FESTA: ORGOGLIOSAMENTE TEATRO CANZONE con DEMOCOMICA H 21.00 Ingresso gratuito lunedì 6 giugno NOBRAINO IN CONCERTO H 21.30 Ingresso gratuito

mercoledì 29 giugno FESTIVAL MIXITE’: NOEMI IN CONCERTO H 21.30 Ingresso 15euro giovedì 30 giugno FESTIVAL MIXITÈ: NATACHA ATLAS IN CONCERTO H 21.30 Ingresso 10euro martedì 5 luglio BLOOMLIVE FESTIVAL: ISRAEL VIBRATION IN CONCERTO H 21.30 Ingresso 10 euro in prevendita, 12 euro in cassa

lunedì 13 giugno BOBO RONDELLI IN CONCERTO H 21.30 Ingresso 5euro

mercoledì 6 luglio ALMA ROSÉ PRESENTA “CANTO PER LA CITTÀ“, di MANUEL FERREIRA ed ELENA LOLLI H 21.30 Ingresso 10euro

martedì 14 giugno I CALIBRO 35 sonorizzano “MILANO ODIA – LA POLIZIA NON PUO’ SPARARE” di Umberto Lenzi H 21.30 Ingresso 10euro

sabato 9 luglio BLOOMLIVE FESTIVAL: CLUB DOGO IN CONCERTO H 21.30 Ingresso 10 euro in prevendita, 12 euro in cassa

mercoledì 15 giugno MASSIMO BUBOLA E GIULIO CAVALLI in “SI SON PRESI IL NOSTRO CUORE” H 21.30 Ingresso 10euro

venerdì 8 luglio BLOOMLIVE FESTIVAL – CAPAREZZA IN CONCERTO H 21.30 ingresso 15euro + diritti di prevendita

giovedì 16 giugno AMOR FOU IN CONCERTO H 21.30 Ingresso gratuito

mercoledì 13 luglio TEATRO AL CARROPONTE: GARIBALDI AMORE MIO - Storia di Giosuè Borghini che amava gli uomini e andò coi MILLE H 21.30 Ingresso 10euro

domenica 19 giugno ORGOGLIOSAMENTE TEATRO CANZONE con FLAVIO PIRINI H 21.30 Ingresso gratuito lunedì 20 giugno BAD BRAINS IN CONCERTO H 21.30 Ingresso 15 euro

martedì 7 giugno QUINTORIGO IN CONCERTO H 21.30 Ingresso 5euro

mercoledì 22 giugno TEATRO AL CARROPONTE con “MATCH” H 21.30 Ingresso 10euro

mercoledì 8 giugno ALMA ROSÉ presenta “FABRICAS“, di Manuel Ferreira ed Elena Lolli H 21.00 Ingresso 10euro

giovedì 23 giugno RADIO POPOLARE ORGANIZZA IL QUIZ “LASCIA O RISORGI”

giovedì 9 giugno

martedì 28 giugno L’ORCHESTRA “LA NOTTE DELLA TARANTA” in concerto DIRETTA DAL MAESTRO CONCERTATORE LUDOVICO EINAUDI H 21.30 Ingresso 15 euro

venerdì 24 giugno FESTA REGIONALE DELLE FIOM: MODENA CITY

venerdì 15 luglio MOVIMENTI FESTIVAL – TRADIZIONI IN MOVIMENTO a cura di arci Tambourine, arci Scighera e Canto Antico Movimenti sabato 16 luglio MOVIMENTI FESTIVAL – TRADIZIONI IN MOVIMENTO a cura di arci Tambourine, arci Scighera e Canto Antico Movimenti domenica 17 luglio MOVIMENTI FESTIVAL – TRADIZIONI IN MOVIMENTO a cura di arci Tambourine, arci Scighera e Canto Antico Movimenti lunedì 18 luglio SABINA GUZZANTI 21.30 Ingresso 15 euro

Chiamata al voto! E’ passata una sola settimana da quando abbiamo con una certa sorpresa capito che davvero Giuliano Pisapia ed il centro sinistra milanese erano in testa al primo turno delle elezioni Amministrative comunali della nostra Città. Sorpresi sicuramente per il risultato finale che ha visto Giuliano Pisapia vincente con una buona distanza da Letizia Moratti, un po’ meno forse del fatto che a Milano c’era malcontento per il lavoro della Giunta uscente. Ma neanche il tempo di gioire un’attimo, che ci siamo ributtati in questa seconda parte della campagna elettorale perché sappiamo benissimo, che per il secondo turno di Domenica e Lunedì prossimo, abbiamo innanzitutto il compito di riportare al voto tutti coloro che lo hanno fatto al primo. Sarebbe sicuramente già una grossa ipoteca sull’esito finale. Dobbiamo poi convincere gli indecisi che ancora ci sono e non hanno votato e chi ha votato al primo turno altri candidati sindaci. Un lavoro importante perché a Milano si possa dire che il vento è davvero cambiato. Lo possiamo fare con convinzione, perché conosciamo il programma di Giuliano Pisapia che in parte abbiamo contribuito a redarre nelle Officine della Città. Lo possiamo e dobbiamo fare per tutti quei giovani che si sono mobilitati in questi mesi e riempito le piazze come non mai, per chiedere una città più vivibile, aperta ed accogliente. Una città amica della musica e della cultura in generale. Lo possiamo fare perchè abbiamo voglia davvero di una città più europea, all’altezza della sua fama. Per una città più pulita in grado di dare un segnale forte su come conciliare sviluppo e rispetto dell’ambiente, lavoro ed economia sociale. E sappiamo che lo possiamo fare grazie a voi, i nostri circoli, i nostri dirigenti, che hanno dimostrato quanto importanti possano essere i nostri circoli, per dialogare tra cittadini, per poter partecipare davvero alla vita amministrativa della città, dei consigli di zona. Per sviluppare dibattito ed approfondimento. Per ascoltare il territorio. Lo possiamo fare perché un bel gruppo di dirigenti dei nostri circoli, si sono candidati, per le Zone e per il Consiglio Comunale, e lo hanno fatto con generosità, spirito di servizio e responsabilità verso la cittadinanza e siamo convinti che ancora, a prescindere dei singoli risultati personali, siano impegnati per il ballottaggio. Per questo con ancora 4 giorni di campagna elettorale, ci permettiamo di scrivervi, per dire a tutti noi, che non dobbiamo rilassarci, la partita non è ancora vinta e c’è bisogno di quella straordinaria mobilitazione che avete messo in moto fino ad ora. Cambiamo Milano, restiamo umani, Giuliano Sindaco! Emanuele Patti


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venerdì

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SABATO

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DOMENICA LUNEDì 29

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mARTEdì

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MERCOLEdì GIOVEDì 1

19 2

Alba

@ bonola Mercato Zona 8

@ valvassori peroni Mercato Zona 3

@ urne milanesi… la ballotta contro berlusconi e i suoi sgherri

@ cambini Mercato Zona 2

@ pascarella Mercato Zona 8

@ Parco Sempione Bigiata pre-estiva

@ rombon Mercato Zona 3

10:00

@ micamera V m. rosso 19 Dana lixenberg Seminario foto

@ biblio tibaldi Racconteatrando Festa spettacolo x ragazzi

@ galleria sozzani Cso como 10 World press photo

@ museo diocesiano Vivere e pensare in carta e cartone

@ scalo isola V thaon de revel 3 Mi eros Erotic Art Festival presentazione

@ biblio lorenteggio Enzo fanè Diario grafico

@ camera 16 V pisacane 16 Kokoro Mostra x giappone

11:00

@ Gloria Maria Gallery - To Walk The Night - mostra di Rafaël ROzendaal

@ sala acli V della signora 3 Il futuro dell’acqua incontro

@ spazio forma Pza caro Women changing india - Mostra foto

@ triennale Espressioni di Gio ponti

@ biblio dergano bovisa Tracce d’infinito mostra

@ wow Vle campania 12 Fumetti scontati

@ colombo art V solferino 44 Destroyed Scatti d’arte

@ galleria rusconi Cso venezia 22 Fleeting beauty mostra

@ Feltrinelli Stazione centrale Pinocchio mostra

@ pane & caffè Roberto marsella tra collage e videoarte

@ bagno russo V cagnola 12

@ v pellizza da volpedo 16 Astro pizza low cost

@ piscina de marchi Pausa pranzo h2o

@ dream factory Cso garibaldi 117 Hippie chic La pelle dei muri esposizione

@ penelope V picco Invano? Mostra foto

@ cinema gnomo V lanzone 30 JSA – JOINT SECURITY AREA

@ cox V conchetta 18 Pranzo benefit x arrestati dell’aquila

@ murgy burger Pranzo low cost

@ triennale V alemagna 6 Fashion in paper

@ cà di frà V farini 2 Sandy skoglund 70 & 90’s

@ bistrot bovisa V lambruschini 21 Brunch musicale

@ parco trotter Chi ha inventato questa storia? Lab x bimbi

@ planetario civico Astronomia x tutti Osservazioni guidate

@ Feltrinelli pza piemonte 2 Aladino e la lampada magica mostra

@ cinema arcobaleno Red di k loach Lingua originale

@ villa vegan V l modignani 66 Ciclofficina do it yourself

@ chiamamilano Lgo corsia dei servi Corso pc focus excell + word free

@ Piazza Oberdan Manifestazione per la repubblica e la costituzione

15:00

@ teatro Strehler Mix film fest The little white cloud that cried

@ biblio valvassori peroni - Giorgio longo Ritratti e video della poesia contemporanea

@ planetario civico Costellazioni e miti del cielo

@ uni bicocca V vizzola 5 Seminario sul nucleare

@ biblio sormani Interpretare chopin - Concerto conferenza

@ triennale Michael comte Personale del fotografo svizzero

@ cardi black box Pta nuova 38 Videoinstallazione

16:00

@ casa della cultura V borgogna 3 - Psicodinamica dei disturbi di personalità - incontro

@ teatro Strehler Mix cine fest Dinner at lucy’s

@ Cascina Parco Nord Sesto Ortosfilata vegan

@ scalda pensieri V don bosco In english please! Corso x bimbi

@ teatro Strehler Mix cine fest We were here documentario

@ scaldapensieri V don bosco - Musicainfasce - Corso di canto x bimbi

@ cinema anteo Sguardi sul set Mostra foto

17:00

@ home art design Cso xxii marzo 4 Medicina natural in pillole - Workshop

@ scalda pensieri V don bosco Il sogno di bernard Presentaz libro

@ teatro Strehler Mix cine fest Hincando + fuckbuddies

@ feltrinelli pza piemonte Incontro con serena dandini

@ biblio gallaratese - Il silenzio imperfetto - Presentaz libro

@ foa boccaccio monza V durini 19 Lab creativo x bimbi

@ boccascena cafè Cso magenta 24 Obiettivo milano - Foto della città nascosta

18:00

@ Feltrinelli Pza piemonte 2 - La chitarra di stefano grondona - present

@ cox 18 - Le lunghe ombre del diritto Incontro dibattito+ video

@ foa boccaccio monza V durini 19 Caffè precario

@ teatro Strehler Mix cine fest Je vous salue, marie - Film uncut

@ Sotto il tetto di via del Sarto botellon permanente

@ dynamo Pza greco 5 Aperitivo

@ imperator V palazzi early kebab

@ Blanco Milano Piazzale Lavater angolo via Morgagni , 2 - Discoheaven

@ villa vegan squat V modignani 66 Aperipunk

@ Old Fashion Café Viale Alemagna, 6 Sunday Inn

@ Arci Biko Via E. Ponti, 40 Spazio Tango

@ Blanco Milano Piazzale Lavater angolo via Morgagni , 2 - club Italia

@ Atm Bastioni di Porta Volta, 15 Fermata Jazz

@ Blanco Milano Piazzale Lavater angolo via Morgagni 2 Diskopolitan

Festival delle Letterature e della Società Villaggio Barona v B. Zumbini, 6

@ Arci biko NIGHT SHARING reggae, D&B, Dubstep

@ Cinema Gnomo Via Lanzone, 30 Sangue Hi-Tech. Il cinema di Park chan wook

@ Bar Bianco Viale H. Ibsen Love Boat

@ Magazzini Generali Via Pietrasanta, 14 Dj Shadow

@ 11 Clubroom via Tocqueville , 11 Il club dei tacchi a spillo

@ Spazio Carroponte Sesto San Giovanni ARCI in festa per esistere e resistere

21:00

@ ZAM v Olgiati Antifa zine nite con pink violence squad dj set a seguire

@ torchiera Ple cim maggiore 18 cena per transiti t28

@ Spazio Carroponte Concerto, Spettacolo e Danze dal mondo col GRUPPO ALAFIA SOUND

@ Santeria via Paladini, 8 1° tour disastroso

@ planetario hoepli Guardavamo le stelle, sognavamo l’italia - conferenza

@ Balakobako Caffè Via G. Ferrari Serata Gaudenzia

@ Circolo Magnolia v circonvallazione 1 Foreign Beggars + Special Open Act

22:00

@ Arci Scighera v Candiani 131 Che Guevara vs Durruti

@ Alcatraz Via Valtellina, 25 Federico Poggipollini

@ Blueshouse Club Via Sant’Uguzzone, 26 Accauno

@ Spazio Carroponte via Granelli 1 Sesto san giovanni Aquae Mundi

@Fermento Art & Pub - via C. Ugoni, 18 Tommy Bradascio Trio

@ Lime Club c/o Ippodromo del galoppo Piazzale dello Sport, 14 Hannulelauri

@ Fermento Art & Pub - via C. Ugoni, 18 Gesso Spina Trio

23:00

@ Bitte Via Watt 37 Always trash

@ Magazzini Generali Via Pietrasanta, 14, Milano - Armand Van Helden + Alex Metric

@11 Clubroom via Tocqueville , 11 Sunday Nite

@ camporella se ce l@ volete portare è il momento di iniziare a muoversi

@Atomic Bar V Casati 24 Rock on ladies

@ Spazio MIL (Sesto S. Giovanni) Via Granelli, 1, Shackleton+Steffi

@ chiringuito pza san francesco cocktail

00:00

@ Shocking Club Bastioni di P.ta Nuova, 12 R’n’b & Classic

@ HD Via F. Tajani, 11, Milano Glitter la Matta

@ Atomic Bar Via F. Casati, 24 Absolute 90’s

@ Old fashion Cafè Viale Alemagna, 6 Il lunedì dell’Old Fashion

@ The Beach Via Corelli, 62 Fidelio

@ Magazzini Generali Via Pietrasanta, 14 Boys Noize

@Shu - V Molino Delle Armi angolo Via Chiusa Supalova

Notte

@ Q Club V Cosenz 61,Milano Trashick + Rock’ n’roll Radio Night

@ Torchiera T28 BENEFIT MEGA TECHNO NIGHT

@ Lime Club c/o Ippodromo del galoppo Piazzale dello sport, 14 Good Morning jack

@Sergeant Pepper’s Via Vetere, 9 MagmatiQ presenta: MagMonday

@ Plastic Viale Umbria, 120 Plastic is burning

@arci bitte bim bum bass col b_team

@ La Sacrestia Via Conchetta, 20 Ragazzi-a-posto

12:00 13:00 14:00

19:00 20:00


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27/05/2011 www.milanox.eu

NARIOCA PRESS AL SALONE DEL LIBRO

CALMA E GESSO

Narioca Pres (s) – la nuova casa editrice contestata da San Precario al salone del libro in quanto presentava il volume ‘Perché la precarietà ci salverà’ scritto da un accanito ultraliberista – non è altro che l’anagramma di San Precario. Tutto finto: la casa editrice, il libro, l’autore, il sito web, il catalogo, l’uffiacio stampa. Finta anche la contestazione che ha rappresentato l’apice di una serie di azioni di informazione e disturbo nelle giornate della kermesse. Finto anche lo stand ma vere le case editrici con cui abbiamo preso lo stand: Bepress, OmbreCorte, AgenziaX. Chiudendo con un vero tocco finale d’autore: la presentazione, in luogo della immaginaria opera ultraliberista, del secondo numero dei “Quaderni di San Precario”, rivista di critica giuridica, economica e sociale. Si è voluto dar voce ai redattori precari che lavorano nelle case editrici in una condizione di invisibilità – ma sono persone reali – attraverso una casa editrice visibile – ma finta – cercando così di attirare l’attenzione sullo sfruttamento del lavoro precario messo in atto dalla stragrande maggioranza delle case editrici. E poi c’è il gusto tutto ‘San Precario’ di burlarsi del patinato mondo del salone del libro e dei prestigiosi circuiti editoriali sbeffeggiandoli con le loro stesse armi. I soggetti autorganizzati che hanno macchinato il tutto – San Precario, Rete dei Redattori Precari, Intelligence Precaria, Alato, Punti San Precario Centro Sociale Gabrio e Sos Fornace di Rho/ Milano – hanno voluto denunciare una parte importante della precarietà nel nostro paese, peraltro in un settore che nonostante la crisi non è certo uno di quelli in perdita. Alcuni numeri della precarizzazione: Adelphi 7 redattori assunti e 12 collaboratori di cui 6 a partita iva; DeAgostini Scuola 18 redattori assunti, 13 a progetto (ma con obbligo di presenza quotidiana in azienda); Mondadori (Oscar) 6 assunti, 9 cocopro con fisso mensile, 10 cocopro pagati a cottimo (cioè a cartella) e 1 collaboratore con partita IVA; Rcs (Rizzoli-Bur) 19 assunti, 17 cocopro, 2 interinali, 4 stagisti e 1 partita IVA; Mondadori Education 31 redattori assunti contro 31 atipici nelle sedi di Milano e Firenze; Piemme i dati dell’intera azienda contano 56 dipendenti assunti, 27 collaboratori, 2 interinali. E proprio dal Salone del Libro si vuole lanciare un segnale forte: i redattori precari vogliono farsi vedere, vogliono diritti e non solo doveri, vogliono un nuovo welfare, vogliono un reddito di base universale e incondizionato. Vogliono che le case editrici inizino a sentirsi un po’ meno sicure nel fare il bello e il cattivo tempo con lavoro & contratti, che sappiano che qualcuno le sta tenendo d’occhio. Vogliono che altri redattori precari trovino il coraggio di rompere i vincoli di ricattabilità e consenso, trovino consapevolezza e fiducia nell’organizzarsi insieme. E hanno tanta, ma tanta, voglia di sciopero precario.

Calma e gesso! Può suonare un po’ banale. Ma non lo è affatto, poiché mancano solo pochi giorni al voto e la destra tenta ormai il tutto per tutto pur di non perdere Milano. E di questo tutto fa parte anche la provocazione e la ricerca ossessiva e sistematica dell’incidente e del fattaccio pur di accreditare le proprie bugie sul conto di Pisapia. Siamo rimasti scossi un po’ tutti dalla violenza dell’offensiva di Berlusconi, post-fascisti e Lega contro Giuliano e diversi di noi si sentono anche disorientati. Beninteso, questo è perfettamente comprensibile, perché siamo umani ed il contrasto tra la nostra bella euforia del 16 maggio e la brutalità della loro campagna d’odio è davvero eclatante. Eppure, comprensibile o no, dobbiamo armarci di santa pazienza, mobilitare la nostra intelligenza e, soprattutto, non cadere nel tranello. La loro campagna ha due obiettivi: primo, cercare di motivare quella parte del loro elettorato che al primo turno si era astenuta e, secondo, disorientare e fiaccare il nostro elettorato. È un obiettivo quasi disperato, visti i numeri, ma proprio per questo sono disposti a qualsiasi cosa, perché ora non hanno più nulla da perdere. Anzi, rischiano di perdere l’unica cosa che gli interessa davvero, cioè il potere. Non rispetteranno più alcuna regola, scritta o non scritta, e dobbiamo saperlo. L’occupazione quasi militare dei Tg ne è stato esempio lampante. Le accuse, gli insulti e le bugie sono e saranno senza freni e limite: da “zingaropoli” a Pisapia “estremista” e “amico della sinistra dei centri sociali”, dalla Milano “mecca di gay e clandestini” fino all’esilarante “Pisapia è, metaforicamente parlando, un Anticristo. Che le Scritture descrivono come personaggio suadente” lanciato dalla rivista ciellina Tempi. Ci sono e ci saranno promesse di ogni tipo, anche quelle più incredibili e pazzesche: Ministeri a Milano, no tax area, abolizione dell’Ecopass, condono per le multe (sono 600mila le cartelle esattoriali già spedite dalla Polizia Locale milanese tra gennaio ad oggi e quindi non condonabili senza un’apposita legge nazionale) ecc. C’è tutto questo, ma gli manca qualcosa: il fattaccio da esibire, appunto. E se non c’è tentano di inventarselo, come nel caso della madre dell’assessore Rizzi, che sarebbe stata aggredita ieri da un sostenitore di Pisapia. Le frange di picchiatori dietro Giuliano ‘il mite’, strilla il Giornale. Non è vero niente, non si trova traccia di quell’aggressione nemmeno nei verbali delle forze dell’ordine.. La verità è banale e suona così: con tutti i soldi e il potere mediatico che hanno non riescono a convincere i milanesi che Pisapia sia in realtà il lupo travestito da agnello. E allora hanno bisogno dell’inquadratura giusta. Per questo provocano, cercano l’incidente. In questi giorni sono arrivate segnalazioni a valanga che lo testimoniano. Troppo lungo elencarle. Molte sono vere, altre sono piuttosto il frutto del nervosismo che si è fatto largo dalle nostre parti, specie sui territori, tra i volontari, tra quelli che si sbattono ogni giorno per la campagna di Giuliano. Comunque sia, il clima è questo e, in ultima analisi, è il clima che conta. Ebbene, se il gioco della destra è questo, cioè provocare, innervosire, cercare lo scontro e il fattaccio, allora noi non dobbiamo stare al gioco. Giuliano Pisapia l’ha detto in maniera evangelica: “porgere l’altra guancia”. Ognuno e ognuna di noi lo dica come gli pare, ma il punto è sempre questo: non dobbiamo accettare provocazioni, né farci innervosire. Calma e gesso, dunque! Sangue freddo, nervi saldi, occhi aperti. A volte è dura, lo so, perché c’è un limite agli insulti e alle prese per il sedere che uno/a può sopportare, ma lo dobbiamo fare per una buona causa, cioè per sgomberare da Palazzo Marino Moratti, De Corato, Salvini e tutta la destra che da 18 anni sta soffocando Milano. Insomma, se loro fanno così è perché hanno paura e perché sanno che stanno per perdere. E noi, se vogliamo finire il lavoro iniziato al primo turno, dobbiamo essere all’altezza dello scontro, tenere duro e mobilitare tutte le nostre energie quest’ultima settimana per riportare al voto quelli e quelle che hanno votato per Pisapia al primo turno e per convincere chi non l’ha ancora fatto a farlo domenica e lunedì prossimi. E lo dobbiamo fare seppellendo le loro provocazioni con il nostro sorriso.

di Luciano Muhlbauer

di Precaria.org

Acampada a Madrid

La primavera araba contagia la Spagna e il vento non accenna a placarsi, di Manolo Saenz Ed infine arrivo’ la #revolution. Nel paese con il piu’ alto livello di disoccupazione in Europa, e una disoccupazione giovanile a quota 43,6 per cento. Nel paese in cui i giovani o cercavano fortuna all’estero o cercavano di dimenticarsi dei problemi del lavoro nella movida notturna, ordini di tapas e cerveza pagati con quello che resta di un misero sussidio statale. Nel paese della “generacion perdida” arrabbiata, ma incapace di esprimere la propria rabbia. Tutto comincia il 15 Maggio da cui viene il nome del movimento “15-M”. Una manifestazione di migliaia di persone si svolge in cinquanta citta’ spagnole. La manifestazione e’ convocata dal gruppo Democracia Real Ya (DRY), una piattaforma cittadina contro la crisi economica, sostenuta da 500 associazioni. Organizzazione tirata su con un sito internet e canale twitter, e per lo piu’ sconosciuta ai mass media che all’inizio snobbano l’evento. Un centinaio di manifestanti decidono di continuare la protesta accampandosi a Puerta del Sol. Il 16 Maggio la polizia reagisce. I manifestanti che hanno pernottato sulla piazza vengono sgomberati violentemente e cinque vengono arrestati. Le televisioni trasmettono l’evento. Su twitter impazzano gli inviti a partecipare e le promesse di rinforzi. In poche ore Puerta del Sol si riempe di migliaia di persone e un ammasso di tendoni blu riempe il chilometro zero della nazione. Nei giorni successivi la protesta si allarga alle altre citta’, con tende che occupano le piazze di Barcellona, Salamanca, Valencia, Tarragona, Algeciras, Malaga, Sevilla. E l’ondata di partecipazione invade anche Londra, New York, Roma, Parigi e decine di altre citta’ in tutto il mondo. Su googlemap compaiono mappe delle centinaia di accampamenti di solidarieta’ in tutto il mondo. #spanishrevolution diventa uno degli hashtag piu’ popolari su twitter assieme a #acampadasol. Nessuno se lo aspettava. Non i politici, non i giornalisti e non i sociologi. E gli attivisti neppure. Tra le persone che affollano il campeggio si avverte non solo l’entusiasmo, ma pure l’incredulita’ rispetto a quello che sta succedendo. Come se si sentissero superate dall’impeto di una rivolta che in molti avevano sempre sperato si sarebbe verificata, ma che si erano rassegnati a pensare impossibile. A dispetto delle similarita’ con le manifestazioni no global c’e’ qualcosa di profondamente diverso rispetto agli anni precedenti,

rispetto alle grandi e poi piccole manifestazioni globali di fine anni 90 e del decennio 2000. E prima di tutto la gente che compone la folla. Non ci sono solo i soliti sospetti. Ma tanta gente che si definisce “ne’ di destra, ne’ di sinistra”, o pure “moderati”. “Gente di popolo” che e’ stata conquistata dalle modalita’ di lotta di questa protesta, che si e’ mantenuta strettamente non violenta. Le cause, le lotte e le identita’ che sono rappresentate in questo movimento sono tante quasi quanti sono i cartelli e i messaggi appesi in ogni angolo dell’accamapento. Ma a dispetto delle differenze l’analisi della situazione e’ condivisa. I manifestanti si sentono parte di una generazione “sin casa, sin curro, sin miedo”: ovvero senza, senza lavoro, senza paura. Ad averli messi nella condizione di “mercanzie” sono “politicos y banqueros”. Sono loro i nemici soprannominati “chorizos” o salami, che si beccano le imprecazioni piu’ duri e i boati nelle eterne assemblee che si tengono in uno degli spiazzi del campeggio. Un ragazzo italiano prende il microfono durante l’assemblea notturna. “Pueblo espanol eres fantastico! Quiero hacer el amor a vosotros todos, todos!”. A seguire c’e’ un signore di cinquant’anni i cui due figli dopo aver fatto l’universita’ si ritrovano disoccupati e racconta del “dolore di un padre nel vedere i propri figli smarriti”. Si va avanti fino alle 5 di notte. Poi Puerta del Sol si copre di materassini e di sacchi a pelo. Alle 8 la sveglia, le pulizia, poi la prima colazione. Sono passate quasi due settimane dal 15 maggio. E l’accampamento va avanti. I manifestanti di Madrid hanno promesso che continueranno almeno fino a domenica prossima. E altri campeggi promettono di andare oltre quella data. Ma prima o poi l’esplosione che ha attirato decine di migliaia di persone per due settimane a Puerta del Sol e in altre piazze, dovra’ terminare. Democracia Real Ya!, il gruppo che ha fatto da detonatore a questo movimento non vuole diventare un partito. La strategia condivisa e’ invece quella di creare assemblee di quartiere, federate in assemblee cittadine, che assieme sostengano le domande dei manifestanti, che vanno da una riforma del sistema elettorale, alla lotta alle privatizzazioni, fino alla proibizione della corrida de toros. Ma il movimento degli “indignados” sara’ ricordato soprattutto come l’evento che ha fatto esplodere una nuova ondata di mobilitazione, che e’ riuscito a risvegliare la Spagna, e a mettere precari e disoccupati sul piede di guerra.


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27/05/2011 www.milanox.eu

IN VOLATA

L.A. NOIRE

di Leo Catelli

Ci sono voluti 5 anni per portare alla luce questo progetto, una tempistica che nel mondo dei videogiochi indica anni luce e molte difficoltà. Era il 2006 quando la Rockstar annunciava la futura uscita di un gioco noir ambientato a Los Angeles. L’attesa è finalmente terminata il 22 maggio con l’uscita di L.A Noire, l’ultima fatica della premiata ditta dei fratelli Houser. Abbiamo già ampiamente parlato della Rockstar, dei suoi titoli più famosi come Gta e Red Dead Redemption, ma anche dei titoli “minori” come Bully e Warriors, tratto dal film culto i Guerrieri della notte. Ogni volta che producono una nuova serie tutti gli appassionati entrano in uno stato di fervente attesa. Oltretutto questo gioco è stato presentato per la prima volta ad un festival cinematografico ovvero il Tribeca di De Niro, una riuscita operazione di comunicazione, che riflette anche lo sforzo di recitazione e di sceneggiatura contenuto in questo giochino elettronico. A proposito di recitazione va dato merito agli sviluppatori del team Bondi di aver usato la tecnologia del MotionScan con ottimi risultati. L’attore Aaron Staton che interpreta il protagonista Cole Phelps, ha recitato più di un anno per raggiungere i risultati visivi che sono sotto gli occhi di tutti. Tutti i personaggi di La Noire, sono differenti e hanno una recitazione facciale impressionante degna di un film. Entriamo nel cuore di L.A. Noire, il gioco e il gameplay nascondono tutta una serie si sorprese e qualche piccola delusione. Il gioco è un noir, quindi si tratta di compiere indagini. Raggiungere un luogo investigare, fare interrogatori, insomma tutto quello che farebbe felice un Philip Marlowe o un Sam Spade. Ricordatevi di avere sempre un taccuino a disposizione ricordarsi nomi, luoghi e volti dei protagonisti che si incontrano durante la storia è fondamentale. Le indagini dopo un po’ tendono ad essere ripetitive e a differenza delle fiction e dei romanzi si percepisce quanto possa essere palloso fare l’investigatore o l’agente. Ci viene incontro la città, ancora una volta realizzata benissimo, viva pulsante, corrotta e maledetta anche se non in free roaming come altri titoli della Rockstar. Un buon videogioco con delle punte qualitative altissime, per essere una possibile serie di sicuro è un buon inizio.

di Elisatron

Cascata nella Rete

Nonostante la dispendiosa campagna sul web, Letizia Moratti è lo zimbello del popolo di Internet, di Dan Su internet non valgono le stesse regole che sugli altri media. Non essendo un mezzo centralizzato non è sottoposto alla regola della “par condicio”, ossia “pari condizioni”, l’obbligo di dover dare uguale spazio alle diverse voci politiche. Su Internet, invece, la campagna elettorale continua a impazzare in barba a ogni equilibrio. Ma con diverse modalità: i sostenitori della Moratti usano l’enorme budget a loro disposizione per comperare spazi pubblicitari su Facebook e scatenare aziende di marketing, i sostenitori di Pisapia usando l’ironia. Una vecchia storia che si ripete: soldi senz’anima da una parte, lampi di genio autoprodotti dall’altra. Così dopo la falsa e infelice uscita del Sindaco uscente Moratti a SkyTv dove accusa il candidato Sindaco Pisapia di furto d’auto, su twitter comincia il rage dei #morattiquotes attribuendo altre infelici e ma altrettanto implausibili frasi alla Moratti: “Pisapia mi ha rubato la merendina”,“Pisapia ha fatto il buco nell’ozono”. La Rete alza così il velo di Maya e ridicolizza il coro dei politici che nel frattempo si fanno in quattro a cercare la frase ad effetto per il vecchio trucco di spaventare il borghese: “AlQaeda felice se vince Pisapia” afferma il leghista Borghezio, “se vince Pisapia sarebbe come portare la droga in comune”, rincara La Santanché. Arriva quindi Red Ronnie, fedele collaboratore del canale del digitale terrestre dedicato a Letizia Moratti, il quale dichiara che Pisapia “ha cancellato il suo festival musicale”, magicamente prima ancora di essere sindaco. Ha così inizio una memorabile una vigorosa controffensiva in rete usando facebook. L’invecchiato presentatore è subissato di commenti che lo prendono per il culo, attribuendo ogni sorta di incredibili misfatti al Giuliano, con i #pisapiaquotes che poi rimbalzano su Twitter. Allora Letizia passa alla controffensiva e in tre giorni da 3000 a 24000 fan su Facebook. Gioco di prestigio grazie agli investimenti in Facebook ads con l’aiuto di qualche trucco non molto diverso né più dignitoso da quello delle tre carte: mostrare immagini gradevoli che se cliccate hanno come conseguenza un’adesione, amicizia nel gergo di FB. Guarda qui? vedi il gattino? cliccalo! Bene, visto che You Like, adesso sei fan di Letizia. L’Azienda TheFool, che si definisce: “realtà italiana devota all’innovazione tecnologica [..] attivi per il controllo delle risorse aziendali e il monitoring

della rete con soluzioni sofware dedicate al Social Network” cita in homepage Arthur C. Clarke: “ogni tecnologia sufficentemente avanzata è indistinguibile dalla magia” e registra il 18 maggio 2011 il dominio mirispondi.it allo scopo di ringiovanire l’immagine in rete di Letizia Moratti. Ad oggi il sito afferma che “35000 persone like Letizia Moratti”, compreso il gatto Fluffy e il cane Ringo come da foto. E così cliccando a caso su uno dei 35000 che hanno scelto Letizia si incontrano domande come: “chi mi spiega perché io faccio parte di questa pagina?” - Te lo dico io: hai cliccato sul gattino. TheFool si difende dalle accuse di aver creato dei fake: “niente magheggi, nulla di più che una seria campagna targettizzata sul cluster territoriale”. In ogni caso i commenti sulle pagine di Letizia sono passati da 0 a 1800 al giorno; carta vince, carta perde, la mano è più veloce dell’occhio. Arriva allora il guizzo geniale autoprodotto e non remunerato invece da parte di @orghl che scrive al sindaco su Twitter: “Il quartiere Sucate dice no alla moschea abusiva in via Giandomenico Puppa! Sindaco rispondi!!” Il sindaco Moratti risponde subito per rassicurare l’onesto cittadino dell’immaginario quartiere di Sucate ed è inconsapevole artefice della nascita di una bufala su Internet e una futura leggenda metropolitana di Milano e fonda di fatto Sucate, dove rischia di andare a governare per i prossimi anni. “Nessuna tolleranza per le moschee abusive, i luoghi di culto si potranno realizzare secondo le regole previste dal Pgt” risponde il Sindaco. E così, lo sghignazzo generalizzato sfocia in una ompetizione creativa e cominciano a fioccare le affermazioni dei bravi cittadini di Sucate che incalzano il Sindaco su Twitter: “Alla fermata metropolitana di Sucate è pieno di zingari”, “Solidarietà ai cittadini di Sucate dimenticati dal sindaco Moratti” e del resto le indicazioni stradali per andare a Sucate sono già su Internet (foto sopra), e c’è una guida della Lonely Planet per Sucate contenente anche i misteri della zona ECOPASS”, e su youtube c’è in bianco e l’Intervallo RAI contenente Sucate. Ma il voto è cosa seria e speriamo che i cittadini di Milano si ritrovino il 29 e 30 giugno a votare serenamente e senza ulteriori pressioni e minacce per Pisapia. Solo l’umorismo può rompere la morsa della paura, e come avrebbe detto il maestro comico Lenny Bruce: “Ma quant’è bello dire sucate? Sucate, sucate, sucate!

Anche il cielo si schiera con Pisapia, questo caldo martedi sera di maggio; si tinge di arancione, ­dichiarando a Smogville, una volta per tutte, il suo amore pisapico. Qualcuno dice di aver visto un luccichio aranciato sulla madunina, mentre le guglie arrossivano in sfumature albicocca. Il Duomo è già nostro. E questo basta. Uno scampanellio gentile riecheggia nella piazza, diventa un’onda sonora irrefrenabile e scalpita per propagarsi dal cuore della città. Siamo migliaia di puntini arancioni su due ruote e ancora non sappiamo di essere così tanti. La testa del corteo ciclico è già partita, ma tantissime biciclette agghindate per la festa continuano ad affluire senza sosta. “Non avevamo idea di quello che sarebbe diventato” dice Mirko, uno degli organizzatori, “volevamo fare una semplice biciclettata per Pisapia, pensando di raccimolare 150 persone, coinvolte solo via mail o facebook”. Ma La Volata si è diffusa con un passaparola potentissimo e ha spiccato il volo, librandosi nelle vie dell’etere, tuffandosi di tweet in tweet, da friendfeed a tumblr, finendo sulla bocca di tutti. “La cosa ci è scappata di mano” ride Mirko, stupefatto, davanti al Pentesilea, dove la massa avrebbe dovuto convergere. Effettivamente in questo bel baretto coi tavolini fuori, un muretto e soprattutto niente macchine, tra Chinatown e il Parco Sempione, novemila persone non ci stavano. Qui c’è anche qualche critical masser-ciclofficinante assiduo che conferma: non si era mai vista a Milano una massa così; ha superato addirittura quella del cop9; è stata forse più grande o comunque pari alla ciemmona romana. “Scrivilo su MilanoX” mi dicono parafrasando il tormentone morattiano che gira su youtube: “Si è aperta una nuova fase!” o “Ci sono molti modi per rispondere”. Mi chiedono di sottolineare che nessun bambino è stato mangiato nel percorso. E ce ne erano tanti di bambini, così come persone che non avevano mai partecipato a una massa critica. Un lungo filo arancione, da XXIV maggio a via Dante, pedala verso L’Arco della Pace, applaudendo alle vecchiette affacciate sventolanti fazzoletti color arancio. Ironia della sorte, pure le bici del bike sharing di Letizia sono arancioni e ce ne sono tante. In via Vigevano, immersa di bici, appare anche Lui, Giuliano, regalandoci ulteriore gioia. Certo, tutti noi avremmo voluto essere più molesti, non rispettare i semafori, invadere entrambe le corsie della strada, fare più casino. Ma molti hanno temuto l’effetto contrario, l’arrabbiatura degli automobiolisti, la perdita di voti. L’Arco della Pace è tutto una bici e cedo alla tentazione di prendermi un megafono kitch da un venditore ambulante sudorientale che grida “vota Pisapia”. Forse voleva solo adescare allocchi come me, ma sembrava crederci pure lui a Giuliano. Torno a casa con la funzione repeat attivata in loop, registrata da un tipo, in stile è arrivato l’arrotino: “Vota Pisapia, Vota Pisapia.”


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27/05/2011 www.milanox.eu

VIA PADOVA è MEGLIO DI MILANO

PEEPING PULP di Marina Led Catucci In questi giorni è finito il festival di Cannes ed il vincitore è il visionario e mistico The Tree Of Life di Terrence Malick. E’ la storia di una famiglia, degli anni ‘50, presa molto alla lontana, partendo dalla glaciazione. Si comincia dal big bang per arrivare ad analizzare la presa di coscienza di sé di un preadolescente che crescendo diventerà Sean Penn. Nella storia del cinema l’idea di partire da molto lontano per arrivare all’ avvenimento chiave aveva già affascinato altri registi, più di tutti probabilmente Claude Lelouch che nel suo film del ’74, “Tutta una vita”, per raccontare la storia dei due protagonisti destinati ad incontrarsi ed amarsi, parte due generazioni prima raccontando dei loro nonni ed in questo modo attraversa tutte le tecniche cinematografiche dai fratelli Lumière agli anni ’70. Il cinema ci insegna, nel suo meta modo, che per determinare un’azione lontana serve un grande lavoro di preparazione ma che se questo lavoro di preparazione si svolge come sancito, l’azione avverrà. Stando a ciò ci si può spingere oltre, arrivando a sostenere che, per cambiare il futuro, bisogna cominciare subito a lavorarci sopra. In queste settimane a Milano si sono viste cose incredibili e molto cinematografiche: folle di persone festanti, visi e sorrisi emozionati, esclamazioni di giubilo, abbracci in slow motion, concerti sotto la luna, singoli sconosciuti che unendosi sono diventati quella folla di persone festanti che apriva la sequenza. La bella trama del film che ci appassiona, ora può avere un finale grandioso, catartico per gli spettatori e che mette d’accordo la critica più radicale, almeno fino la fine di questo episodio. Ci potrebbe essere un piano sequenza alla Malick con giravolte improvvise, ed anche accostamenti di immagini evocative come si vede in tutto “The Tree of Life”. Rifacendoci a Lelouch, invece, dopo essere partiti dalle storie dei singoli venti anni fa, paninarati e poi dolce e gabbati, si può organizzare un bel finale di massa, dove tutti si rincontrano in un unico valzer virato arancione. Bello psichedelico. A questo punto della trama si è capito quale finale sarà il più apprezzato ma la trama è ancora in svolgimento. Nel frattempo si può andare a vedere come se l’è cavata Malick con il suo nuovo visionario racconto con Sean Penn e Brad Pitt nei panni di un marines padre di tre figli maschi e marito di una donna che è leggerezza pura. Consiglio all’Eliseo, che lo proietta in lingua originale.

Note dagli Anni Zero E’ in libreria “Suonare il paese prima che cada”, il viaggio nella musica italiana di Andrea Scarabelli Mercoledì 8 giugno sarà in libreria Suonare il paese prima che cada (Agenzia X), libro sulla musica italiana degli anni zero curato da Andrea Scarabelli, con racconti orali di Francesco Bianconi (Baustelle), Vasco Brondi (Le luci della centrale elettrica), Pierpaolo Capovilla (Il teatro degli orrori), Max Collini (Offlaga Disco Pax), Dente, Federico Dragogna (Ministri), Enrico Gabrielli (Mariposa, Calibro 35), Meg, Enrico Molteni (Tre allegri ragazzi morti), Massimo Pupillo (Zu), Tying Tiffany. L’introduzione è di Emidio Clementi e l’appendice sulla discografia indipendente è curata da Davide Brace. Anticipiamo qui il testo introduttivo del curatore. Trovare le parole, e se non le parole i suoni, il rumore giusto, alzare i livelli, cancellare furiosamente, percuotere, trascrivere i testi su computer, registrare in casa, equalizzare, maledire i programmi che saltano, inviare provini per email, equalizzare ancora perché prima faceva schifo, studiare layout, mandare in stampa. Gestire il proprio booking, passando le giornate a scavare su Google, con due o tre profili su Facebook per aggirare il limite dei cinquemila amici, il numero di cellulare ovunque, il dono dell’ubiquità comprato a rate, le interviste via mail, la comunicazione da attuare per forza da soli. Vedersi crescere come rampicanti e restare comunque piccoli. E tutto questo mentre si vive, più o meno furiosamente, divisi tra lavoro e sala prove, tra ripieghi interinali da lasciare appena è il momento del tour; oppure provandoci a tempo pieno, con un miliardo di concerti, dovunque, con o senza pubblico. Niente di nuovo: è la vita di qualsiasi musicista indipendente, emergente, o che non ha sfondato. Invece qualcosa, ultimamente, sta cambiando. È emersa una nuova scena, povera di mezzi e ricca di determinazione. Non è ancora chiaro se sia stata una scelta, oppure una necessità dovuta alla parabola in picchiata della discografia tradizionale. Non è certo nemmeno se ci sia una forma di coesione o se l’impressione che abbiamo, davanti a

una serie di nomi che tornano sempre, sia essenzialmente dovuta a fattori umani; ovvero che a forza di suonare in contesti simili, certi musicisti sono diventati amici e hanno iniziato a collaborare. Di certo in questi anni, ancora troppo disgraziati e bollenti da maneggiare, l’interesse per la musica italiana non mainstream è andato crescendo, irradiando una fascia di pubblico trasversale. E questo mix si estende anche agli artisti, davvero eterogenei per età e provenienza. Da tempo si cercano gli strumenti per mettere a fuoco, prima ancora di poter sperare di raccontarli, i famigerati noughties. Un decennio che, appena terminato, lascia in eredità un cumulo di rovine. Sono i brandelli esplosi del cadavere del novecento, secolo tutt’altro che breve, un padre-padrone ingombrante, che ha creato i presupposti per il proprio assassinio. I musicisti che partecipano a questo progetto hanno attraversato il decennio senza tirare il fiato. Intorno a loro crollavano palazzi e simboli, si aprivano crepacci sismici in cui precipitavano certezze acquisite, hanno visto sciogliersi lavoro e mercati, esplodere persone, innalzarsi la soglia della povertà insieme al riscaldamento globale. Hanno attaccato jack agli amplificatori mentre il cosiddetto primo mondo dichiarava una guerra dopo l’altra, suonato a tutto volume senza riuscire a sovrastare i focolai di risate televisive. Guidato per ore in furgone, attraversando la penisola, alla faccia di presunte secessioni. Quell’Italia che in questi anni ha svelato il suo ghigno più feroce, in cui situazioni che abbiamo sempre creduto impossibili oggi ribadiscono arroganti la loro esistenza. Uno stato di cose che, come ripetono tutti, non può durare a lungo. Lo sostengono convinti da quasi dieci anni. E allora, se anche l’Italia sta per crollare, questi musicisti non si sono risparmiati. Non hanno aspettato tempi migliori per evitare di sporcarsi le mani. Non si sono trasferiti all’estero. Hanno continuato, con ogni forza residua, a suonare il paese prima che cada.


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SINDACO IN PILLOLE

Pisapia con i nuovi presidenti delle Zone

L’occhio di Filmmaker Marina Spada, Silvio Soldini, Bruno Oliviero, Alina Marazzi, Chiara Brambilla, Paola Piacenza, Giuseppe Baresi, Tonino Curagi, Anna Gorio, Carlotta Cristiani, Gaia Giani, Alberto Saibene, Bruno Chiaravalloti, Massimo Schiavon, Riccardo Apuzzo, Luca Mosso, Bruno Bigoni. Sono questi i filmmaker milanesi all’opera da alcuni giorni sul progetto di un documentario collettivo concepito all’indomani del primo turno delle elezioni amministrative. Coordinato da Filmmaker, il film si propone di raccontare l’ultima fase di una campagna elettorale che già si preannuncia storica e che si concluderà lunedì 30 maggio con il ballottaggio. Una testimonianza proposta da chi a Milano vive e opera, un film che si interroga sul cambiamento della città e sulla sua portata.I protagonisti della politica e la gente comune, i luoghi chiave della città e gli spazi privati, il ruolo dei media e dei nuovi media: questi i temi e gli ambiti tra cui si stanno muovendo i filmmaker milanesi. Con l’intenzione di dar conto di una fase cruciale per il futuro di Milano. Superpisapia sventa un furto A Milano, sabato scorso, all’improvviso un urlo di donna copre i rumori del traffico di via Vincenzo Monti: un ladro è già quasi alla guida della sua auto dopo averle strappato la borsa con il portafoglio. Ce l’aveva quasi fatta se non fosse arrivato un supereroe, vestito di arancione, noto a tutti come SuperPisapia. Sì è proprio lui, ironia della sorte, a salvare la donna, dopo aver subito le calunnie della Moratti per la falsa accusa del furto di un furgoncino. Tutto è finito bene. Pisapia su Twitter ha commentato con ironia: «Altro che Batman. Stamattina abbiamo sventato un furto d’auto». Il riferimento è al figlio di Letizia Moratti che ha trasformato alcuni capannoni, senza i necessari permessi, in abitazione. ispirandosi all’eroe dei fumetti. Pisapia non era solo, con lui quattro dei più stretti collaboratori, tra cui, ovviamente, il mitico Paolo Limonta, coordinatore dei comitati pro-Pisapia. Per questo, sarebbe più giusto chiamarli “I fantastici quattro”. Il ladro ora si trova in carcere a Milano. Su internet fino alla vittoria! Con oltre 64 mila fan, la pagina “Giuliano Pisapia sindaco X milano” batte addirittura un mitico gruppo musicale come gli Afterhours (poco più di 36 mila) e si conferma come un punto di riferimento e di ascolto anche in rete. Lo confermano anche le diverse pagine nate, in modo spontaneo dagli utenti, in risposta alla campagna denigratoria del centrodestra: il gruppo “E’ tutta colpa di Pisapia”, per esempio, conta oltre 54mila fan. Anche le iniziative del candidato sindaco per il centrosinistra sulla rete non si fermano: ai suoi sostenitori su Internet, ad esempio, chiede di colorare di arancione le fotografie dei loro profili su Facebook. Invito postato anche su Twitter con inserito un link per scaricare tutto il materiale necessario. “Un ringraziamento speciale - ha detto qualche giorno fa Giuliano Pisapia - agli utenti di Twitter, che stanno dando una lezione di intelligente ironia alla politica italiana, riprendendo in maniera satirica le dichiarazioni più improbabili dei miei avversari”.

La CIttà che Rinasce

Concerti, dibattiti, incontri, iniziative: dopo il primo turno c’è già aria nuova in città Pisapia ci sta viziando: concerti dal vivo come se piovesse, reading, percorsi culturali, dibattiti, aperitivi, feste...di tutto di più! Milano è irriconoscibile! Da anni non si vedeva questo fervore, forse, a pensarci bene non si era mai visto: ormai è pisapiamania a mille. Pisapia di qua, Pisapia di là. Sciarpe (nonostante il caldo agostano scoppiato inaspettato), magliette, borse, spillette arancioni... bambini che tornano da scuola dicendo “Viva viva vota Pisapia”... Ma ormai ci siamo: gli ultimi giorni prima del voto e venerdì 27 maggio grande concerto in piazza del Duomo. Il vento sta cambiando davvero! Dalle 19.30 Claudio Bisio presenterà un grande spettacolo di musica, cultura e partecipazione. Elio e Le Storie Tese, Daniele Silvestri, Giuliano Palma and the Bluebeaters, Lella Costa, Paolo Rossi, Gioele Dix, Debora Villa e tanti altri si esibiranno in una piazza che sicuramente sarà ancora più gremita di quella dello scorso 13 maggio, quando Roberto Vecchioni fece un bellissimo concerto per Giuliano Pisapia, che si chiuse con un emozionante “Riaccenderemo le Luci a San Siro”. E’ quello di cui c’è bisogno: mobilitarsi, muoversi, farsi coinvolgere, non abbassare mai la guardia. Tenere la testa alta perché il vento è già cambiato. La serata del 10 maggio in piazza Duca d’Aosta è stata eccezionale, un concerto così a Milano non lo si vedeva da anni! Resterà alla storia. La rinascita. Giuliano Pisapia è stato incoronato da Don Gallo “macchinista del treno dei diritti di questa città”. Una Milano così non si era mai vista, una serata di comunione, di dibattito, di concretezza e di musica. Grandiosi musicisti sul palco: il romantico Dente, gli esuberanti Ministri, i siciliani ormai milanesi d’adozione Marta Sui Tubi, i mitici Casino Royale...e poi i Subsonica, che portarono l’esempio della loro città, una Torino viva e pulsante, che respira buon vento da un po’, e la speranza che questo possa

accadere anche a Milano è forte e più sentita che mai. Quindici, venti, venticinque mila persone: piazza Duca d’Aosta sembrava sul punto di esplodere, di scoppiare. Agli Afterhours, milanesi doc, il compito di chiudere la parte musicale della serata con “Il paese è reale” e la frase simbolo del brano “Adesso fa qualcosa che serva”. Venerdì 27 maggio sarà l’ironia di Claudio Bisio ad accompagnare Giuliano Pisapia nell’ultima tappa della campagna elettorale. Dopo aver girato più e più volte l’intera città, quasi un anno di campagna elettorale, Giuliano incontrerà i suoi cittadini nella piazza che è il cuore pulsante della Milano che vogliamo. Piazza Duomo gremita di persone, ancora una volta. Il senso di partecipazione della nostra città agli ultimi eventi politici e di piazza non può che rispecchiare una voglia di cambiamento radicata in valori fondamentali come il rispetto, la tolleranza, l’uguaglianza, la giustizia e la fede politica. La fede in un’amministrazione limpida e pulita, etica, che rispecchia le esigenze dei cittadini e che non favorisce soltanto alcuni di loro. Una politica fatta di uomini e di donne che scendono in piazza, che non si fanno investire dai pregiudizi e che hanno come valore aggiunto un’onestà intellettuale che può portare Milano ad una vera rinascita. Su Milano ne han dette tante. Tra tutti i versi spesi per questa città, quelli che forse hanno rispecchiato più gli ultimi anni, sono stato scritti da Francesco Guccini e Gianluca Alloisio: “Poveri bimbi di Milano derubati anche di speranza che danzate la vostra danza in quello zoo metropolitano”. La speranza, pare, ce l’hanno rubata per davvero, ma il vento nuovo si sta alzando, e si alza a ritmo di musica, di voci, di braccia e occhi alzati al cielo, di esplosioni di gioia per una città così bella e finalmente pronta ad essere accompagnata per mano da Giuliano Pisapia.

Il centro-sinistra già al governo nelle 9 zone di Milano con 100 milioni di euro a loro disposizione. La città di Milano ha già un nuovo governo, quello delle nove zone cittadine in cui la coalizione di centrosinistra si è affermato al primo turno e che verrà rafforzato con Giuliano Pisapia sindaco. Proprio questa mattina Pisapia, ha incontrato presso il teatro Franco Parenti di via Pier Lombardo, il neo sindaco di Torino Piero Fassino, il sindaco di Genova Marta Vincenzi e i futuri presidenti delle 9 zone per l’incontro, MUNICIPY 9 zone 1 città e una democrazia partecipata, ovvero utilizzare il decentramento amministrativo come strumento e modello di partecipazione. Dopo aver presentato nei giorni scorsi la riorganizzazione della macchina comunale Pisapia, grazie anche alla presenza di sindaci di città in cui già sono in atto esperienze positive sulle municipalità e sulle periferie, ha voluto ribadire il ruolo strategico delle zone di Milano che diventeranno vere e proprie municipalità, richiamando fortemente la Città metropolitana, con maggiori poteri. Per la nascita delle municipalità è necessario innescare il processo di trasferimento di poteri alle zone spostando la responsabilità diretta di circa 100 milioni di euro, pari al 6-8% del bilancio comunale. Il bilancio quindi impegnerà la Giunta così come i presidenti delle Zone iniziando di fatto l’epoca della compartecipazione alle scelte strategiche per la città e i cittadini. Questo permetterà un miglioramento significativo della qualità della vita in centro e nelle periferie che non saranno più abbandonate a loro stesse. Tra le prime attribuzioni alle municipalità ci saranno gli interventi di manutenzione urbana: dal coordinamento dei lavori stradali, al controllo delle manutenzioni negli stabili Aler e comunali, dalla gestione delle aree verdi di rilievo zonale, alla gestione delle concessioni di suolo pubblico. Fondamentale sarà anche il capitolo sui servizi sociali. Verranno creati i Centri di Quartiere, punti di accesso ai servizi, luoghi di animazione sociale e punto di ascolto per cittadini vulnerabili. Così come sarà importante la nascita in tutte le zone lo sportello dei diritti dove i cittadini potranno rivolgersi per informazioni sul funzionamento della Pubblica amministrazione, effettuare segnalazioni su strade, scuole, parchi “Le Zone – ha dichiarato Pisapia – devono diventare il livello fondamentale di conoscenza e interpretazione dei bisogni della popolazione con il rapporto diretto e con l’introduzione di un sistema informatizzato per il controllo e il coordinamento delle azioni in ogni campo. I prossimi cinque anni – ha concluso Pisapia – saranno quelli della democrazia partecipativa, una scommessa positiva sulla volontà e capacità di cambiamento, un atto di fiducia nei confronti dei cittadini” “La costruzione del vero futuro – ha affermato Marta Vincenzi, sindaco di Genova – consiste nell’idea di mettere in relazione i nostri territori. Giuliano Pisapia ha intuito l’importanza delle zone che sono unite, ma anche differenti nei bisogni. Il comune infatti deve avere un ruolo di coordinamento rispetto ai municipi per introdurre elementi di compartecipazione”.


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Buongiorno, buonasera. Dopo la sbornia elettorale del primo turno, e nonostante il ringhio sempre più disperato che si alzava da destra, Milano ha vissuto due settimane in stato di grazia. Nonostante l’opera sia, per così dire, incompiuta, nella città che tutti seguitano (i milanesi lo sanno benissimo) a considerare la più antipatica d’Europa, la rivoluzione della gentilezza sembra essere già in pieno corso: automobili che si fermano per lasciare passare i ciclisti, capannelli di persone ferme a chiacchierare sui marciapiedi, addirittura qualche abbraccio. Insomma, cose dell’altro mondo. In corso Buenos Aires, al termine dello spoglio, la banda suonava in mezzo alla strada. Intorno, migliaia di facce ancora incredule per il miracolo. Nell’aria si respirava una gioia quasi calcistica, con tanto di caroselli di auto strombazzanti e sventolio di bandiere. Ci sono in giro perfino certi inguaribili romantici che vanno dicendo che quando, e se, Giuliano Pisapia vincerà per davvero non sarà comunque un’emozione paragonabile a quella. Si vedrà. Nell’attesa, nervosetta, in molti hanno deciso di rimboccarsi le maniche in vista del ballottaggio di domenica prossima. Insospettabili signore in pensione, creativi coi capelli ondulati, gente che prima d’ora non sapeva neppure come fosse fatta una scheda elettorale. E visto che il tempo è poco e le cose da fare tante, meglio affrettarsi. “Grillini, ok, vi siete contati, ma adesso niente cazzate”, ha scritto qualcuno su dei fogli bianchi di carta A4 che appende con lo scotch sui muri del Ticinese. C’è anche un amante della rima baciata che si sta dando da fare con colla e pennello e tappezza di filastrocche i pali della luce: “Da Don Gino a Suor Maria, votan tutti Pisapia”. O ancora: “Dillo presto anche alla zia, votan tutti Pisapia”. E’ una sorta di campagna elettorale diffusa, casereccia. All’Isola, storico quartiere rosso trasformato negli ultimi anni in un noioso aperitivificio, vanno di moda i timbrini. Ce n’è di diverse fogge e stili, dal poetico “San giuliano libera Milano”, a un elegante multicolore “Vota Pisapia” in carattere corsivo. Li trovi stampigliati sui menu dei ristoranti, sui manifesti appesi ai muri, sui muri stessi. Sul dorso della mano di qualche pericoloso estremista, perfino. Il colore della rinascita di Milano è l’arancio. E allora, quale migliore occasione per fare una puntatina dall’estetista e concludere la manicure con un bel tocco anni Settanta. Chi non arriva a tanto, si affida comunque alla cromoterapia. Una signora si aggira furtiva per la zona di Greco con in mano dei neutri cartoncini arancioni: viva l’essenzialità, ma è convinta che il messaggio passi lo stesso e li appiccica qua e là lungo il tragitto della Martesana (che, per

La Pisapia Mania Contagia Milano di Diana Santini chi non lo sapesse, è un naviglio). E poi ci sono i nastrini, arancioni ovviamente, che in tanti hanno preso ad appendere agli specchietti, all’antenna sul tetto dell’automobile, come in una specie di infinito corteo nuziale nella luna di miele della città isterica con il buon Pisapia. L’idea dei lenzuoli alle finestre, di cui si è parlato nei giorni scorsi, non ha attecchito granché. Sarà che non sono in molti, sopra i sedici anni, a scegliere biancheria arancione per il letto. Ma la sciarpina, sempre arancione, in questi giorni è d’obbligo per ogni sciura che si rispetti. E le spille, sia ufficiali che autoprodotte, fanno capolino su giacche e borsette che mai avresti detto. All’improvviso, dopo settimane di mugugni, tutti sembrano finalmente credere che qualche cosa possa davvero cambiare. E’ un’idea contagiosa, che fa uscire di casa le persone e le risveglia da un letargo durato troppo a lungo. Alla riunione del giovedì del comitato per Pisapia di zona due non è una festa, è un tripudio di sciarpette. I membri del comitato sono triplicati dalla scorsa settimana. Un veterano si avventa sui nuovi arrivati per carpirgli il nominativo e un indirizzo e-mail. Sporco mestiere, ma qualcuno deve pur farlo: la comunicazione e la coordinazione sono fondamentali! I neomilitanti prendono timidamente il foglio e la matita, esitano solo un attimo, poi scrivono in stampatello i propri dati appoggiandosi gli uni alla schiena degli altri.

Per la riunione, nella sala del dopolavoro ferroviario di via Sammartini, un angolo cieco di città all’ombra della Stazione Centrale, ci sono almeno centocinquanta cristiani. Due i cani, piuttosto annoiati. I giovani, facce pulite. I vecchi, “Ah, quanti giovani”. Il dibattito è di un’inconcludenza gioiosa e disordinata. Si salta dai mercati rionali, incrociando orari, disponibilità e logistica, alla questione delle moschee. Dall’analisi dell’astensione al primo turno, alle istruzioni di base per il volantinaggio: battete le zone in cui siete conosciuti, non accettate mai le provocazioni, comunicate agli altri le vostre iniziative. Roba seria, insomma, organizzata. Alcuni non votano neppure a Milano: “Sette anni che sono qui e non ho ancora spostato la residenza”, confessa un ragazzo con aria un po’ contrita. “Molto male”, lo redarguisce una signora dai capelli bianchi e le gote rosse. Ha trascorso tutto il giorno alla pagoda, come chiamano qui i gazebo elettorali, a fare in sostanza disturbo alla quiete pubblica: i volantini nuovi non erano ancora arrivati e dunque ha dovuto attaccare bottone con tutti i passanti, sotto il sole. Se otto ore vi sembran poche, ma lei sembra abbastanza soddisfatta. E poi c’è internet. Che non sarà come brindare in piazza guardandosi dritto negli occhi, ma può essere un gioco molto molto divertente. Dopo la calunnia di donna Letizia a proposito di un certo furto d’auto, inventare accuse false ai danni di

Pisapia è diventato uno sport popolarissimo in rete. Tutto è iniziato su Twitter. Alla voce #morattiquotes, all’indomani del faccia a faccia televisivo su Sky, hanno cominciato ad apparire le prime gustose bugie sul passato del candidato sindaco di centrosinistra: “Pisapia mi rubava le merendine all’asilo”, “Pisapia suona ai citofoni e poi scappa”. Via via che passavano i giorni il gioco si è diffuso anche sugli altri social network, fino al vile attacco di massa alla pagina Facebook del cantante e “amico personale” di Letizia Moratti, Red Ronnie. Qui si sono raggiunte punte di raffinazione finora insuperate, come l’epico “Pisapia disfa tutte le notti la tela di Penelope”, l’intimo “Sento che non mi desidera più, è colpa di Pisapia”, o il politicamente scorretto “Pisapia ha le tette piccole”. Per i meno intraprendenti il comitato elettorale di Giuliano Pisapia ha diffuso, nel corso dell’iniziativa “Ballottaggio, istruzioni per l’uso”, quattro regole d’oro per il milanese che vuole dare un contributo alla campagna: riportare alle urne tutti quelli che hanno votato al primo turno, parlare del programma elettorale, ricordare tutti i fallimenti della giunta Moratti, dare istruzioni chiare per il voto. E così tutti, anche i meno fantasiosi, possono fare la loro parte. In un modo o nell’altro, la pisapiamania è più contagiosa dell’influenza. Non solo: è anche più psicoattiva di una pasticca. Altro che stanza del buco.


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