Gratitudine. L'alfabeto Thai

กตเวทิตา L’ALFABETO THAI

Micol Montenesi

Micol Montenesi mat. 886472 Politecnico di Milano, Scuola del Design, Corso di Laurea in Design della Comunicazione A.A. 2018-2019 Corso di Typographic Design

Gratitudine

Il Discorso del Re

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16-21

La Lingua Thai

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Thai Fonts

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I Thailandesi si sono comportati con rispetto per il prossimo fin da tempi molto remoti, tanto che esso è considerato un fondamento della loro cultura.

La gratitudine espressa da queste persone verso qualsiasi cosa viva o non viva è d’esempio per tutte le altre culture.

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กตเวทิตา Ga dta waeh thi dtaa “Gratitudine” 5

Gratitudine

U

na nazione con una lunga e ricca storia, la Thailandia ha preservato la sua identità e le sue tradizioni lungo i secoli, restando però sempre aperta alle diverse culture che approdavano alle coste del regno. I Thailandesi sono noti per la loro generosità e tolleranza nei confronti di chiunque, indifferentemente da genere, razza e religione.

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La religione principale della Thailandia è il Buddhismo (per circa l’89% dei Thailandesi) che insegna ad intraprendere un percorso di liberazione dal dolore attraverso atti che negano gli eccessi, gli assolutismi e l’individualismo.

Per i buddhisti le nostre vite sono sostenute da una complessa rete di sforzi e di considerazione delle persone. Tutte quelle azioni quotidiane (invisibili) che altri compiono, sono solo alcuni dei numerosi elementi che sostengono la nostra esistenza quotidiana, dal cibo che mangiamo, ai prodotti e agli oggetti che usiamo. Di momento in momento, l’ambiente naturale sostiene e rende possibile la vita.

La gratitudine è il gioioso riconoscimento di questa realtà.

Ogilvy Thailand ha creato un corto di 6 minuti con l’obiettivo di esplorare questo tratto distintivo della cultura locale. Il corto racconta la storia di un giovane insegnante e di sua madre, la quale ha speso tutta la sua vita a prendersi cura del figlio. Ambientato in un villagio al di fuori delle grandi città, il giovane lotta per poter evere vicino sua madre anche mentre insegna, proprio perchè vuole prendersi cura di lei, ora che ne ha più bisogno.

“Gratitude has always been an integral part of Thai culture.

As a Thai business, we wanted to celebrate this unique part of our culture, and the qualities it endears when it comes to how we choose to conduct ourselves in life.� -Supachai Chearavanont

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Il Regno di Thailandia, è uno Stato del Sud-est asiatico, noto anche con il nome di Siam, che fu il nome ufficiale della nazione fino al 24 giugno 1939. La parola Thailandia deriva da thai, aggettivo che significa “libero” o “indipendente” nella lingua Thailandese.

La regione era già abitata nel paleolitico, circa 40.000 anni fa. Le prime civilizzazioni che si stanziarono risentirono dell’influenza della cultura indiana, e fu proprio in questo periodo (metà del primo millennio) che venne diffuso il Buddhismo.

Il dibattito accademico sulla provenienza dei popoli Thai è attuale: negli ultimi decenni, vari studiosi hanno sostenuto che la popolazione proviene da un’area che oggi appartiene alla Cina: sotto la spinta di altri popoli provenienti da nord, nel I Millennio i Thai avrebbero cominciato un processo di migrazione verso sud.

Le etnie dei Thailandesi sono diverse, ma tutti questi popoli hanno in comune l’origine della lingua, alcune tradizioni e feste, e professano quasi tutti il Buddhismo Theravada.

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Gratitudine

Il Buddhismo Theravada è la forma di buddhismo dominante nell’Asia meridionale, ed è la scuola buddhista più antica tra quelle esistenti. Il saluto tradizionale Thailandese, è il wai, e generalmente consiste nell’ unire le mani con le dita rivolte verso l’alto e la testa china a toccare le dita, in quanto la testa rappresenta un elemento sacro del corpo umano perchè più in alto. A seconda dello stato sociale, e dell’età, ci sono delle regole su chi performa il wai per primo. Per esempio, nel corto illustrato a pagina 6, si nota un’immagine di uno studente che saluta l’insegnante, in questo caso è lui il primo a compiere il wai. Questo saluto rappresenta quindi un segno di rispetto per il prossimo: come in altre culture asiatiche, il rispetto verso gli antenati, gli adulti e pesone di ceto sociale più alto, è una parte essenziale della spiritualità Thailandese.

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I Thai hanno un grandissimo senso di ospitalità, generosità ma anche un grande senso della gerarchia: gli anziani sono coloro che presiedono le cerimonie e prendono le decisioni in famiglia, i fratelli maggiori devono badare a quelli minori e così via.

Anche per quanto riguarda il linguaggio vi è una gerarchia da rispettare: esistono delle particelle del discorso, e delle parole specifiche che vengono utilizzate a seconda dell’interlocutore al quale ci si sta rivolgendo. La modifica può dipendere anche dalla pronuncia e dal contesto.

Gratitudine

คุณลุงกับคุณป้ารับอุปการะเลี้ยงดูผมเพราะพ่อแม่ของผมเสียชีวิตตั้งแต่ผมยัเล็กๆ ท่านมีบุญคุณกับผมมากผมตั้งจะดูแลท่านเมื่อยามที่ท่านแก่ตัวลงเพื่แสดงความ กตัญญู

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“Mio zio e mia zia si sono presi carico di accudirmi fin da quando ero molto piccolo. I miei genitori sono venuti a mancare molto tempo fa, e loro sono stati molto buoni con me e mi hanno cresciuto.

Sono determinato ad aiutarli il più che posso adesso che ne hanno bisogno, così da fargli vedere la mia immensa gratitudine.”

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On Gratitude

by Suphawut (Bryan) Wathabunditkul ข้าวแดงแกงร้อน is a figure of speech that means บุญคุณ.

To be more specific, ข้าวแดงแกงร้อน is one’s thankfulness, appreciation, gratefulness, indebtedness, obligation or recognition of/toward other’s favor, kindness, good turn, service, benevolence, courtesy, patronage or support.

Gratitude is one of the most intrinsic values of the Thai society. In the past, the Siamese feudal system was based on the mutual exchange of interests between the masters and their subjects. The masters would provide their subjects (or slaves) with protection by letting no one harm, intimidate, oppress or bully their subjects. The subjects had the right to petition or lodge their complaints and request that their superiors bring their complaints to a court of law for a judge to decide. The subjects would in return provide their masters with service, obedience, respect and loyalty. Thai people have adopted this value till these days. Even though it is just a tiny little favor, Thais will remember and try to repay that favor when appropriate. ข้าวแดง means red rice or rice that has honey-red bran layer on the outside due to the fact that it is minimally processed (originally rubbed by hand as modern milling technology was not available back then) to the point that 25% or more of the bran layer is left intact around the rice grain. แกงร้อน means hot soups, curries, stews or simply the food that goes or is given with red rice (hot = temperature-wise). Usually, the commoners ate red rice.

Only the nobles, masters, superiors and high-ranking people could eat white rice. The masters with large household size would feed red rice to their subordinates.

The idiom ข้าวแดงแกงร้อน happened from this patronage process. To sum it up, when you eat someone’s red rice (and food to go with it), you are indebted to them. You are supposed to keep reminding yourself of what they (the owners/givers of the red rice) did for you.

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In un discorso tenuto nel 1994, il Re della Thailandia Bhumibol Adulyadej, ricorda ai Thailandesi l’importanza di apprezzare e di curare il loro linguaggio.

Bisogna essere grati della storia della lingua Thailandese, ed è necessario curarlo nelle modifiche che esso subisce nella vita di tutti i giorni.

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พระราชดำ�รัส Phra raat cha dam rat “Il discorso del Re” 17

Il discorso del Re

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B

humibol Adulyadej, è stato Re di Thailandia dal 9 giugno 1946 alla morte, avvenuta il 13 ottobre 2016. Il suo regno è durato oltre settant’anni ed è stato il più lungo della storia del suo Paese, il più lungo tra quelli dei sovrani asiatici. Noto come “padre della nazione”, al suo compleanno è associata la festa del papà. Bhumibol è rispettato e venerato da molti thailandesi, per i quali il Re è legalmente considerato “inviolabile”, e l’offesa alla sua dignità, la lesa maestà, viene punita con pene che possono arrivare a 15 anni di detenzione.

Questo discorso è stato trascritto in una raccolta di testi intitolata “ภาษาไทยของเรา” สมาคมภาษาและ หนังสือแห่งประเทศไทย ในพระราชบรมมราชูปถัมภ์”, ovvero “La nostra lingua Thai, Testi del Royal Institute per la lingua e libri Reali per la lingua”. Questa raccolta riunisce moltissimi esempi di motivi per i quali bisogna essere grati della lingua Thai, e questo discorso ne riassume alcuni tratti. Parla del modo in cui la lingua si sta evolvendo grazie alla globalizzazione e ad internet.

Il Re afferma che è necessario “prendersi cura della propria lingua” in quanto ricca e millenaria. Egli in questo discorso, quindi, affida agli esperti il ruolo di mantenerla pura e ricca nonostante i cambiamenti che essa può subire.

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Il discorso del Re

...เรามีโชคดีที่มีภาษาของตนเองแต่ โบราณกาล

Siamo molto fortunati ad advere la nostra lingua sin da tempi antichi

จึงสมควรอย่างยิ่งที่จะรักษาไว้

e noi abbiamo il dovere di prenderci cura della nostra lingua.

ปัญหาเฉพาะในด้านรักษาภาษานี้ก็มีหลาย ประการ

Ci sono molti problemi nel nostro paese associati al nostro approccio alla lingua:

อย่างหนึ่งต้องรักษาให้บริสุทธิ์ในทางออก เสียง คือ ให้ออกเสียงให้ถูกต้องชัดเจน

uno di questi è che dobbiamo essere attenti a mantenerne la purezza nella pronuncia, ovvero enunciare le parole nella maniera giusta e chiaramente;

อีกอย่างหนึ่งต้องรักษาให้บริสุทธิ์ในวิธี ใช้หมายความว่าวิธีใช้คำ�มาประกอบเป็น ประโยคนับเป็นปัญหาที่สำ�คัญ

un altro problema è che dobbiamo cercare di mantenere la purezza nell’uso della lingua. Questo significa che l’uso delle parole e il modo in cui le utilizziamo nelle frasi è molto importante.

ปัญหาที่สาม คือความร่ำ�รวยในคำ�ของ ภาษาไทย ซึ่งพวกเรานึกว่าไม่ร่ำ�รวยพอ จึงต้องมีบัญญัติศัพท์ใหม่มาใช้...

Un terzo problema è che molti credono che la ricchezza del vocabolario Thai non sia abbastanza, e quindi cercano di creare nuove parole da usare [...]

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...ภาษาไทยหรือภาษาทั้งหลายที่ใช้กันใน ปัจจุบันกระนั้นเป็นภาษาที่มีชีวิต

[...] Il Thai, come altre lingue in uso, è una lingua viva.

เป็นภาษาที่ประชาชนใช้ ย่อมต้องมีการ เปลี่ยนแปลงในความหมาย

Queste sono lingue che le persone usano e quindi, naturalmente, ci saranno dei cambiamenti nelle parole e nei significati.

ถ้าเราบัญญัติศัพท์อะไร ๆ ขึ้นมา ก็จะขอให้ ประชาชนทั้งประเทศเป็นผู้ที่มีความคิดใน ด้านภาษาเป็นศัพท์บัญญัติกรกันทั้งชาติหรือ เป็นวิทยากรผู้ที่มีความรู้ทั้งชาติก็ไม่ได้

Se, quindi, creiamo nuove parole, dobbiamo tenere a mente che non tutti nel paese hanno le capacità e gli studi per essere esperti linguisti.

ทางที่ดีเราบัญญัติศัพท์แล้วก็ต้องลองดูว่าเขา เข้าใจหรือเปล่า

La soluzione è quindi che quando le nuove parole vengono create, bisogna verificare che esse siano capibili da tutti.

การบัญญัติศัพท์หรือการมีคำ�ใหม่มีบ่อเกิด หลายทาง...

Ci sono molte fonti e strade da intraprendere per sviluppare nuovi linguaggi [...]

ท่านทั้งหลายที่เป็นศัพท์บัญญัติกรก็เป็นบ่อ เกิด...

Tutti voi che siete esperti nel linguaggio siete la fonte (per riuscire a mantenere la purezza e la ricchezza della lingua Thai) [...]

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La lingua Thai è una lingua millenaria, parlata da milioni di persone.

Ha un suo alfabeto, regole grammaticali e regole di pronuncia molto diverse da qualsiasi altra lingua.

Rappresenta la cultura del paese e le tradizioni che lo caratterizzano.

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ภาษาไทย Phaa saa thai “La lingua Thai” 23

La lingua Thai

I

l Thai è la lingua nazionale della Thailandia, parlata da circa l’80% dei 65 milioni di abitanti (il restante 10% parla Mandarino, mentre altre minoranze lingue come il Malese). Data l’influenza dell’antica lingua Cinese, il Thai consiste fondamentalmente di parole monosillabiche.

Successivamente sono stati adottati vocaboli di origine khmer. L’apparizione di parole polisillabiche all’interno del vocabolario Thai è da attribuire all’ influenza del Sanscrito e del Pali. L’attuale Thai quindi è il risultato di secoli e secoli di sviluppo e maturazione.

Le prime testimonianze di Thai scritto risalgono alla seconda metà del 1200, quando il terzo Re della dinastia Sukhothai, Ramkhamhaeng decise di introdurre un sistema di caratteri. L’alfabeto era basato sul Sanscrito, sull’Indiano e su altre lingue minori.

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Esistono quattro dialetti principali (nord, centro, nord-est e sud), ma quello centrale (corrispondente all’area di Bangkok) è considerato quello principale e viene insegnato nelle scuole ed utilizzato in televisione.

Il Thai è una lingua divisa per classi sociali, infatti certe parole sono riservate ai reali, altre alle figure religiose.

La lingua Thai

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La lingua Thailandese usa un alfabeto fonetico composto da 20 consonanti espresse in quarantaquattro simboli, e 16 vocali. Come per l’Italiano, le consonanti si leggono e si scrivono da sinistra a destra; mentre le vocali sono scritte sopra, sotto, prima o dopo alla consonante che modificano.

Nella pronuncia, il suono della consonante viene sempre prima di quello della vocale.

Non esistono la divisione per il maiuscolo o il minuscolo, tutte le lettere hanno la stessa grandezza.

Ordinare le parole in ordine alfabetico non è così semplice come per le lingue come l’Italiano. È quindi necessario seguire alcuni step per poter utilizzare un dizionario Thai.

Inizialmente bisogna ignorare le vocali che precedono la prima consonante della parola e determinare la posizione della consonante secondo l’ordine prestabilito delle 44 consonanti e le 4 legature. Le vocali inerenti alle consonanti determinano poi il modo in cui le parole sono ordinate: se non è presente nessuna vocale associata alla consonante, allora questo caso ha la precedenza, e si continua ad ordinare la parola con la sillaba successiva. Le parole con doppie consonanti vengono subito dopo e infine, vengono considerate le vocali che hanno il livello minore di precedenza (indifferentemente dalla loro posizione nella sillaba). Considerati tutti questi fattori, nel caso di una uguaglianza nella parte iniziale delle parole, hanno precedenza quelle che hanno una fine hanno rispetto a quelle che continuano.

Il thai non utilizza i numeri arabi (bensì essi siano fortemente diffusi per via della globalizzazione), ma la numerazione segue comunque la struttura araba.

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La lingua Thai

Esistono quarantaquattro simboli per le consonanti nell’alfabeto Thai, le quali hanno ventuno suoni quando usate all’inizio delle sillabe, e sei suoni alla fine delle sillabe. Le quarantaquattro consonanti si dividono in “classe bassa” (ventiquattro), “classe media” (nove) e “classe alta” (undici). Le classi determinano il tono in cui la sillaba è pronunciata. L’ elenco qui a sotto riporta le 44 consonanti e 4 legature nell’ordine alfabetico.

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ก ข ฃ ค ฅ ฆ ง จ ฉ ช ซ ฌ

ญ ฎ ฏ ฐ ฑ ฒ ณ ด ต ถ ท ธ

น บ ป ผ ฝ พ ฟ ภ ม ย ร ฤ

ฤๅ ล ฦ ฦๅ ว ศ ษ ส ห ฬ อ ฮ

Le vocali Thai non sono organizzate in un pattern definito.

Ci sono 16 simboli per le vocali che però possono essere disposte in diverse combinazioni a seconda della parola, della sillaba e delle consonanti. La pronuncia di queste vocali può essere breve o lunga, inoltre ogni vocale può avere un suono aperto o chiuso, ed esso dipende dal posizione che la lettera ha nella parola. Qui sotto alcuni tra dittonghi e vocali semplici. A fianco numeri e punteggiatura.

๐ ๛ ๑ ๏ ๒ ฯลฯ ๓ อ่ ๔ อ้ ๕ อ๊ ๖ อ๋ ๗ ฯ ๘ ๚ ๙ ไ ๑๐ ใ

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La lingua Thai

Come esiste la filastrocca per imparare l’ABC in Italiano e in molte altre lingue, ne esiste una anche per il Thai. Essa viene insegnata a scuola per aiutare i bambini a ricordare l’ordine corretto delle consonanti e la loro pronuncia.

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กอ เอ๋ย กอ ไก่ ขอ ไข่ในเล้า ฃอ ขวดของเรา คอ ควายเข้านา ฅอ คนขึงขัง ฆอ ระฆังข้างฝา งอ งูใจกล้า จอ จานใช้ดี ฉอ ฉิ่งตีดัง ชอ ช้างวิ่งหนี ซอ โซ่ล่ามที ฌอ กะเฌอคู่กัน ญอ หญิงโสภา ฎอ ชฎาสวมพลัน ฏอ ปฏักหุนหัน ฐอ ฐานเข้ามารอง ฑอ มณโฑหน้าขาว ฒอ ผู้เฒ่าเดินย่อง ณอ เณรไม่มอง ดอ เด็กต้องนิมนต์ ตอ เต่าหลังตุง ถอ ถุงแบกขน

G is for /gai/ (chicken) Kh is for /khai/ (the eggs) in the coop Kh is for /khuaat/ (the bottle) that is ours Kh is for /khwaai/ (the buffalo) who enters the rice paddy Kh is for the serious /khohn/ (the person) Kh is for /raH khang/ (the bell) beside the wall Ng is for the fearless /nguu/ (snake) J is for /jaan/ (a plate), so useful Ch is for /ching/ (finger cymbals), struck so loudly Ch is for /chaang/ (the elephant) who runs away S is for /so:h/ (the chain), to tie him up Ch is for the pair of /chuuhr/ (bushes) Y is for the beautiful /ying/ (girl) D is for /cha daa/ (the dance hat), she hastily dons Dt is for /bpa dtak/ (harpoon), hasty and rash Th is for /thaan/ (the pedestal), giving support Th is for /mohn tho:h/ (the giant’s wife), her face ashen Th is for /phuu thao/ (the old man), who walks so feebly N is for /naehn/ (the young monk), who may not stare D is for /dek/ (the children), who invite him in Dt is for /dtao/ (turtle), with his bulging back Th is for /thoong/ (bag), for carrying things

ทอ ทหารอดทน ธอ ธงคนนิยม นอ หนูขวักไขว่ บอ ใบไม้ทับถม ปอ ปลาตากลม ผอ ผึ้งทำ�รัง ฝอ ฝาทนทาน พอ พานวางตั้ง ฟอ ฟันสะอาดจัง ภอ สำ�เภากางใบ มอ ม้าคึกคัก ยอ ยักษ์เขี้ยวใหญ่ รอ เรือพายไป ลอ ลิงไต่ราว วอ แหวนลงยา ศอ ศาลาเงียบเหงา ษอ ฤๅษีหนวดยาว สอ เสือดาวคะนอง หอ หีบใส่ผ้า ฬอ จุฬาท่าผยอง ออ อ่างเนืองนอง ฮอ นกฮูกตาโต

Th is for /tha haan/ (the soldier), so enduring Th is for our favorite /thohng/ (flag) N is for /nuu/ (the mice), who run about helter-skelter B is for /bai maai/ (the leaves), piling up Bp is for the beady-eyed /bplaa/ (fish) Ph is for /pheung/ (bees), building a hive F is for /faa/ (lid), very durable Ph is for /phaan/ (the tray), all laid out F is for /fan/ (teeth), so very clean Ph is for /sam phao/(the Chinese junk), unfurling its sails M is for the unruly /maa/ (horse) Y is for /yak/ (the giant) with the big fangs R is for /reuua/ (the boat) that paddles by L is for /ling/ (the monkey) climbing on the handrail W is for /waaen/ (a ring), decorated with enamel S is for /saa laa/ (the pavilion), so peaceful and lonely S is for /reuu see/ (the hermit), with his long beard S is for the ferocious spotted /seuua/ (tiger), the leopard H is for /heep/ (a box) filled with clothes L is for the swaggering /joo laa/ (boy kite) (Aaw) is for overflowing /aang/ (bowls) H is for /nohk huuk/ (the owl) with huge eyes

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La lingua Thai

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Le lettere sono assemblate in trentadue combinazioni diverse, a formare dittonghi e trittonghi. Tutte le sillabe devono contenere almeno una vocale, ma possono sia iniziare che finire con una consonante: si chiamano “aperte” quando terminano con una vocale e “chiuse” quando terminano con una consonante. È un linguaggio tonale, il significato di una parola non dipende solamente dalle sillabe che la costituiscono, ma anche dal tono o accento con cui la parola stessa viene pronunciata. Ciò vuol dire che una sola parola può assumere 2, 3, o addirittura 4 significati a seconda del modo in cui viene pronunciata. Esistono ben 4 tonalità: “bassa”, “calante”, “crescente”, “alta”. Questa caratteristica rende la lingua molto melodica, ed una singola frase può sembrare una canzone.

I segni diacritici (illustrati nei simboli a pagina 29) presenti sulle sillabe, fanno capire quale tono è necessario utilizzare per pronunciare la parola nel modo giusto e conferirle il corretto significato.

Siccome le singole parole non sono modificabili, esistono delle particelle che fungono da modificatori per le parole. Esse possono indicare il numero o il genere della parola, oppure possono trasformare una frase in una domanda, in un’esclamazione o in una richiesta amichevole e gentile.

Un esempio di come il significato della parola varia in base alle sillabe associate. สนุก สนุกดี สนุกไหมครับ มีสนุก สนุกจังเลย หมดสนุก รู้สึกสนุกไหม

divertente è divertente è divertente? divertiti molto divertente non è divertente ti stai divertendo?

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Gratitudine

Le varie sillabe vengono assemblate in frasi; la particolarità del Thai è però che non sono presenti nessuno spaziature, né tra sillabe, né tra parole, né tra frasi. Bisogna quindi tenere l’occhio attento quando si guarda un testo perchè i segni di punteggiatura che definiscono frasi e paragrafi, sono molto simili alle lettere dell’alfabeto, e non c’è nessuno spazio per fare risaltare due parole o periodi.

La struttura della frase segue la regola soggetto (sempre espresso), verbo, complemento.

I nomi sono espressi al singolare, la “pluralità” è indicata da parole numeriche aggiuntive: una parola assume significati diversi con le parole che vengono aggiunte a descriverla. Gli aggettivi seguono sempre il nome che devono qualificare. I verbi possono essere cambiati in nomi con l’ausilio di alcuni prefissi. Il tempo dei verbi, presente, passato, futuro, viene espresso aggiungendo parole “chiave” all’ interno della frase. Non esistono articoli, gli avverbi sono posizionati o all’inizio o alla fine della frase.

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Nel Thai colloquiale è frequente l’emissione di pronomi e preposizioni, mentre altre parole che non sono comuni nelle lingue latine, vengono aggiunte anche se non necessarie perchè offrono completezza alla frase.

Qui a fianco un esempio di come appare un testo Thai. Il tema parla dei problemi che stanno incombendo sulla lingua parlata (Thai e non) da quando sono presenti gli smartphones e internet.

ตั้งแต่มีหนังสือพิมพ์ชาวอังกฤษแสดงความเห็นกันว่าภาษาอังกฤษ อยู่ในภาวะวิกฤต โดยอ้างว่า ผู้ใช้ภาษาอังกฤษมีการออกเสียงไม่ถูก ต้อง หรือมีการสะกดผิดมากมาย แนวคิดแบบนี้มีอยู่ในเกือบทุกภาษา ผู้ใช้ของภาษาใดภาษาหนึ่งโดยเฉพาะบรรดาเจ้าของภาษาที่หวังดี กับภาษาของตนเป็นห่วงกับ คุณภาพการใช้ภาษาในสังคม ซึ่งตาม สายตาของพวกเขา มีแต่การเสื่อมในเรื่องการออกเสียง การสะกดหรือ การใช้คำ�ที่พากเขามองว่าไม่ถูกต้อง สิ่งที่น่าสังเกตคือแม้ว่ามีคนที่ เป็นห่วงกับคุณภาพของภาษาอังกฤษลดลงและอยู่ในวิกฤตตลอด แต่ ภาษาดังกล่าวก็มีการพัฒนาอย่างต่อเนื่องจนถึงมีฐานะเปรียบเสมือน ภาษาราชการแห่งโลก ก็ว่าได้ ประเทศที่ใหญ่ที่สุดที่ใช้ภาษาอังกฤษ เป็นภาษาหลักในโลกไม่ใช่ประเทศอังกฤษ ซึ่งเป็นบ้านเกิดของภาษา นี้ แต่เป็นประเทศสหรัฐอเมริกา ซึ่งใช้ภาษาอังกฤษที่ไม่ถูกต้อง ตาม จากบรรทัดฐานของประเทศอังกฤษ ทั้งในการออกเสียงการสะกดของ คำ�ศัพท์หลาย ๆ คำ� และไวยากรณ์บางเรื่อง ปัจจัยสำ�คัญที่ทำ�ให้ภาษา อังกฤษได้พัฒนาเป็นภาษาโลกไม่ได้อยู่ที่การรักษามาตรฐานอย่าง เข้มงวด แต่การยอมรับความหลากหลายของการใช้ภาษา บางท่านมี สำ�เนียงภาษาต่างประเทศอย่างชัดเจน แต่ผู้ฟังทุกคนก็สามารถเข้าใจ เนื้อหา (ที่น่าสนใจ) ได้อย่างดี การเชิญบุคคลเหล่านี้ก็บ่งบอกถึงความ เปิดกว้างของสังคมอังกฤษที่ยอมรับการใช้ภาษาอังกฤษที่มีความหลาก หลายเพราะเน้นเนื้อหาสาระ ภาษาที่มีผู้ใช้มากที่สุดในโลกคือภาษา จีน โดยมีผู้ใช้ส่วนใหญ่ก็อยู่ในประเทศสาธารณรัฐประชาชนจีน ซึ่งใช้ ตัวอักษรตัวย่อ (ไม่ใช่ตัวเต็ม) ข้อดีของตัวย่อคือจำ�ง่าย แต่ตัวย่อหลาย ตัวแตกต่างไปจากตัวเต็มที่ยังใช้กันอยู่ในฮ่องกงหรือไต้หวัน จนถึง เดาไม่ออกว่า อักษรเดิมตัวเต็ม) ของอักษรเหล่านี้คือตัวไหน ดังนั้น ตอนนี้ภาษาจีนก็มีระบบเขียนสองระบบได้แก่อักษรตัวย่อกับอักษร ตัวเต็ม (ซึ่งระหว่างฮ่องกงกับไต้หวันก็ยังมีข้อแตกต่างบ้าง) แต่ไม่ได้ หมายความว่า ระบบใดระบบหนึ่งเป็นระบบที่ “ไม่ถูกต้อง” ผู้ใช้ภาษา ใดภาษาหนึ่งมักจะมองว่า การที่มีการสะกดผิดหรือการออกเสียงที่ไม่ ถูกต้องนั้นเป็นวิกฤตของภาษาเนื่องจากภาษาเป็นเครื่องมือการสื่อสาร ที่สำ�คัญที่สุดประเภทหนึ่งสำ�หรับมนุษย์ การที่มีมาตรฐานในการสื่อสาร เป็นเรื่องที่สำ�คัญ แต่ภาษาที่มีชีวิตทุกภาษา (หรือ ภาษาที่ยังมีสังคมผู้ ใช้) ก็อยู่กับความเปลี่ยนแปลง ที่นี่ เราควรเข้าใจว่าการเปลี่ยนแปลงที่ เกิดขึ้นภาษาก็ไม่ใช่ความเสื่อมของคุณภาพ วิกฤตอันแท้จริงของภาษา คือ สถานการณ์ที่คนในสังคมใช้ภาษาโดยปราศจากความคิด เพื่อการ หลอก การล้างสมอง การสร้างภาพและการโฆษณาชวนเชื่อ ซึ่งคนใน สังคมไม่สามารถใช้ภาษาอีกต่อไปเพื่อถ่ายทอดความคิดเห็นหรือเพื่อ สร้างความเข้มแข็งให้แก่ความคิดของตน คนไทยมักจะตัดสินใจความ ฉลาดของคนต่างชาติด้วยการออกเสียงภาษาไทย แน่นอนว่าการออก เสียงเป็นปัจจัยหนึ่งที่สำ�คัญของระบบภาษาะ

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La lingua Thai

L’approccio con una lingua così complessa come il Thai può essere spaventoso. Il “Royal Society of Thailand” è l’ente officiale che si occupa della lingua Thai, la quale ha pubblicato quattro versioni di dizionari detti “Royal Institute Dictionary”, e che lavora per aggiornare la lingua man mano che essa evolve. Il Royal Institute ha inoltre riconosciuto l’importanta di adottare parole straniere come nomi o termini scientifici, all’interno del Thai, e ha promulgato una serie di guide per tradurre al meglio le parole dall’inglese al Thai secondo una traduzione fonemica. Esistono delle parole che sono già entrate a fare parte dell’immaginario Thailandese e sono incluse nel dizionario, come “chocolate”, “shirt” e “gas”.

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Per cominciare, le parole Inglesi vengono scritte secondo la loro pronuncia, in modo che possano assomigliare il più possibile alla pronuncia Thai, e risulti facile decifrarle. Le lettere Thai, devono imitare il suono di quelle Inglesi secondo delle specifiche tabelle coniate dal Royal Institute. Nel caso in cui siano presenti consonanti che non sono pronunciate nell’alfabeto Thai, esse verranno segnate da un simbolo che indica la non pronuncia. Se una parola Inglese, invece, termina con una doppia (football), la doppia viene eliminata e la parola viene pronunciata con una sola lettera finale; ma nel caso in cui la parola con la doppia sia un nome proprio, allora l’ultima lettera verrà indicata, di nuovo con un silenziatore. Se invece la doppia si trova nel mezzo della parola, la prima consonante sarà l’ultima della sillaba precedente, mentre la seconda consonante la prima della sillaba successiva.

Le parole composte vengono trascritte come una unica, fatta eccezione per i nomi propri.

Regole di questo tipo vengono applicate per rendere possibile la comprensione di inglesismi alla popolazione Thailandese che non conosce l’Inglese. In questo modo la Thailandia riesce ad essere un paese turistico, ma non solo, questi accorgimenti hanno permesso alle persone di essere più aperte verso il mondo che le circonda, elemento fondamentale per città industrializzate come Bangkok.

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I computer moderni sono progettati per supportare l’alfabeto Thai, e il font di default risulta chiaro e leggibile. Esso pecca un po’ dal punto di vista grafico, ed è per questo che numerosi designers Thailandesi si sono cimentati nella creazione di nuovi font adatti sia ad alfabeti latini che Thai, che siano ben leggibili sia su carta che su schermo 38

แบบอักษรไทย ชนิดลายมือ Baaep ak saawn thai cha nit laai meuu “Thai Fonts”

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I

l continuo avanzamento nella globalizzazione, e la crescita dell’economia asiatica, hanno portato maggiore rilevanza alle lingue dell’est. Sono stati creati numerosi font nell’ultimo secolo, ma mai come nell’ultimo decennio si è cercato di creare font il più inclusivi possibile.

L’obiettivo è quello di stare al passo con questi cambiamenti proponendo fonts che possano essere utilizzati nei testi in diverse lingue; sono inclusi grandi assortimenti di typefaces che hanno la variante Thai.

La natura del sistema di scrittura Thailandese è molto diversa dai concetti che governano le lingue occidentali: il Thai non utilizza un sistema basato sull’alfabeto, bensì fa riferimento all’ “abugiada”.

In altre parole, i testi scritti in Thailandese, fanno riferimento sia alle singole lettere che alle sillabe. Come già spiegato, ogni consonante è accompagnata da una vocale; le quarantaquattro consonanti sono lette da sinistra a destra, ma le vocali che le accompagnano possono essere posizionate sopra, sotto, a destra o a sinistra della consonante. Non ci sono lettere maiuscole o minuscole nel Thai, e in generale non vengono utilizzati spazi tra le parole.

Considerati tutti questi aspetti, è chiaro che progettare un font che sia adatto sia al Thai che ad alfabeti latini, richiede un metodo di progettazione molto più complesso.

Probabilmente, la particolarità che più caratterizza l’alfabeto Thai, sono i le piccole forme arrotondate che si ripetono in ogni lettera. Queste sono parte integrante della forma delle lettere, ma sono state progettate per facilitare la leggibilità e dare carattere all’alfabeto. Negli ultimi anni, però, numerosissimi designers hanno eliminato questa rotondità,

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Thai Fonts

modificando il modo in cui i testi vengono letti.

Il font designer Anuthin Wongsunkakon, il quale, insieme ad altre cose, è il creatore della versione Thai dell’Helvetica, paragona queste rotondità alle grazie degli alfabeti latini.

Ci sono voluti decenni prima che la nuova forma di lettere sans-serif entrasse a far parte dell’immaginario comune. Nuovissimi immaginari si aprono però se le “grazie” possono essere eliminate dal Thai: diventa possibile, per esempio, modificare un equivalente font Latino sans-serif, e “tradurlo” nella sua versione Thai.

La versione thailandese dell’Helvetica, riesce ad armonizzarsi perfettamente con la sua versione originale, e inoltre svolge un buonissimo lavoro per quanto riguarda testi e leggibilità.

Tutto ciò è benefico a livello mondiale in quanto le aziende possono utilizzare lo stesso font per tutte le lingue.

Un esempio della versione “serif” in grigio, e “sans-serif” in nero.

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Thai Fonts

Esistono numerosi esempi di font Thai che funzionano anche per font latini, dai più calligrafici ai serif e sans serif, ecco alcuni esempi di font graziati, bastoni, adatti al display o calligrafici.

Taviraj สุนัขจิ้งจอกสีน้ำ�ตาลอย่างรวดเร็วกระโดดข้ามสุนัขขี้เกียจ the quick brown fox jumps over the lazy dog Il Taviraj è un font graziato Latino tradotto in Thai che ha una struttura che facilita la leggibilità. Viene largamente utilizzato per usi formali. Taviraj è disponibile in 9 pesi diversi tra cui anche l’italic.

Kanit

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สุนัขจิ้งจอกสีน้ำ�ตาลอย่างรวดเร็วกระโดดข้ามสุนัขขี้เกียจ the quick brown fox jumps over the lazy dog Il Kanit è un font senza i distintivi arrotondamenti, definibile Sans Serif nella sua versione Latina. Un particolare dettaglio è che le forme terminano con angoli piatti.

Chonburi สุนัขจิ้งจอกสีน้ำ�ตาลอย่างรวดเร็วกระโดดข้ามสุนัขขี้เกียจ the quick brown fox jumps over the lazy dog Chonburi è un nuovo font per l’uso a display disponibile sia in Thai che per gli alfabeti Latini, con un design graziato.

Charmonman

้ ยจ ้ สุ นัขจิงจอกสี น้�ำ ตาลอย่างรวดเร็วกระโดดข้ามสุ นัขขีเกี the quick brown fox jumps over the lazy dog

Charmonman è un font che si ispira allo Zapfino. È caratterizzato da alte ascendenti e discendenti con forme organiche di tipo calligrafico. È disponibile nella sua versione Regular e Bold

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Intervista con Anuthin Wongsunkakon, font Designer Thailandese How did you fall in love with type design?

I can’t really pin point how it did happen. The experiences are spotty. The answer to this question could vary. One of the events that I can recall is when Thai banks started using automated teller machine in the early ’80s. They all came out with futuristic lettering for ATM. The ads were all over.

It was quite exciting to see different approaches on that initial 3 letters. It lead me to lettering and gradually to type design until I came across fonts and font menu in my first Macintosh LC II. How many typefaces have you developed until now?

Many of them that I have done over the years.

Honestly, I do not keep track of how many of them I’ve designed. Simply because, looking back from this point, most of them are work that I’m not so proud of. I have done so many useless stuff in the early days. I also think that it is perfectly normal when you look back at your work and you say to yourself “Why didn’t I do this instead of that or I would have done it differently”. Now that we do custom typeface for clients (mostly in Thailand).

We work as a team rather than solo like in the early days. I could be involved in two or more projects at the same time so I lost track of record.

Is type design what you are mainly doing? What is your profession aside from type design?

I used to do graphic design for a living and type design as a hobby. Back in the ’90s working full time as type designer in Thailand was unheard of. Many

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Thai Fonts

things have changed since then.

Now we are doing full type design service. Graphic design is something that I can’t peel off but I do less of it these day. I wish I had more time to do some more graphic design. I still get a kick out of it.

Beside running my design firm, I also write about design for magazines in Thailand and teach graphic design and typography at Bangkok University and Chulalongkorn University. It is an honor to work on an all time favorite like Helvetica ...

What inspired you to design this typeface?

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I grew up in the ’80s when dry transfer letterset by Mecanorma was very popular. I came across a set of Helvetica® Bold like in Thai by Manop Srisomporn.

Mecanorma renamed the face to Manoptica for Thai market sale pitch. It was a very impressive work and answered to the popularity Helvetica in Thailand. The idea was a bit ahead of time for legibility. Manoptica was treated as a display face rather than something versatile like its Latin counterpart. Not until it was converted to ASCII font format later on. It also inspired many Thai typefaces in the ’90s and opened up Thai letters into a new realm. In 2009, my studio revised and added more weight to that particular face and renamed it to Manop Mai (New Manop) based on the input from Manop himself. When Linotype invited me to explore the possibility of developing Thai glyphs for Helvetica World.

It is hard to say no to the project. It is an honor to work on an all time favorite like Helvetica.

Is your work influenced by other typefaces designs?

I always have a thing with OCR style typefaces.

I have learnt a lot from that direction in the

yesteryears. I don’t deny that the influence of experiment with Fontographer typeface era is still somehow in me. Now my interests are different and they depend on many other factors. If you need a few names here, they would be Frutiger®, Helvetica, Meta®, Univers® and DIN. They inspired everything out there, that inspired you so how can you not be inspired by them.

Regarding the process‚ I personally find that sketching on paper and scanning the design into a computer, is not my kind of thing ...

What techniques did you use while creating your fonts and what was the process for creating the design?

Most of the projects are custom design typeface so we have to work within particular criteria. I look at is as problem solving. As far as I’m concerned, the process is freeform although the standard procedure should be there. Such as, get to know the brand, the corporate identity direction and how it is going to appear in media. After all, it also depends on who I’m dealing with. Regarding the process, I find that sketching on paper and scanning the design into a computer is not my kind of thing. Doing that makes it harder to get it right. I would rather draw and redraw using the computer. Unless you need to record some of your idea really quick before it slips away then you would do it old fashion way by pencil and paper. Anyway, this is merely subjective.

What was the greatest challenge you faced while creating your typeface?

As I get older, the fancy stuff is not so interesting anymore. Decorative features are something that I like to avoid. I have done my great shear of awkward display typeface in the late ’90s that I do

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not want to repeat. I find that making it practical but yet distinctive and somehow not too traditional is very challenging. Just like other type designers you get a kick out of type design every time when you can come up with a very simple solution right of your nose. Also when you find a new way to do the letter “I”. It is very fascinating to see others come up with new solution in type design. Although it is very hard to do while you already have million of them out there.

For Helvetica Thai‚ I think Thai graphic designers have been waiting for a long time to use this face ...

Are there aspects of the design that you think should be highlighted, or you particularly want the graphic design community to know about your typeface?

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I think that since Thai graphic designers have been waiting for a long time to use Helvetica, and they use popular Helvetica because they have no choice of Thai to match, it could be very frustrating sometimes when you have to settle on something else that changes the whole texture. I do understand how hard it is while you would like to retain the design but available fonts wouldn’t do the job. So many of Thai fonts were used in place of this true match.

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Bibliografia e Sitografia essenziale

Arts and crafts of Thailand, William Warren, Luca Invernizzi Tettoni, consultant: Chaiwut Tulayadhan, London, Thames and Hudson, 1994 Reading and Writing Thai, Marie-Hélène Brown, Bangkok, Editions Duang Kamol, 1993 Thai Reference Grammar, Richard B. Noss, Washington D.C., Foreign Service Institute, 1964 Source: “ข้าวในค่านิยมไทย” by Thailand’s Office of the National Culture Commission, Ministry of Culture - pagina 12 https://www.17-minute-languages.com/it/blog/conoscere-ed-impararealfabeto-thailandese/ https://www.linotype.com/5633-32686/interview-with-anuthinwongsunkakon.html http://www.thai-language.com http://www.thailandtoday.in.th http://joythai.weebly.com/curiosita-thai.html https://www.mumbrella.asia/2018/09/ogilvy-thailand-creates-6-minutefilm-exploring-gratitude-in-thai-culture https://www.17-minute-languages.com/it/blog/conoscere-ed-impararealfabeto-thailandese/ http://www.maiani.eu/thailand/language/index_it.asp https://www.hindustantimes.com/photos/world-news/ photos-never-too-old-for-school-say-thailand-s-elderly/photoi0Hdo5OxzvlGTBNOWNzbeO.html

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