Gazzettino del sabato

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GAZZETTINO DEL SABATO Buongiorno a tutti i nostri lettori….Oggi la nostra sveglia è suonata allo stesso orario di ogni altro giorno in cui c’è scuola, ma il nostro stato d’animo è diverso…….

Vi chiederete: “..E quindi? Cosa cambia? Cosa li metterà di buon umore? Devono comunque svegliarsi, prepararsi e andare a scuola!” NOOO …Non è proprio così…..Non è il solito giorno di scuola.... Perchéééééééé? Il nostro mitico sabato non è da considerarsi faticoso….anzi è divertentissimooooo!!! Oggi niente zaini carichi di libri e quaderni, niente verifiche, niente interrogazioni o esercitazioni........Ci basta il nostro solito astuccio e tanta fantasia per far volare la nostra creatività.

OPSS…..Noi siamo “i bambini del sabato” e frequentiamo la scuola primaria annessa al Convitto Nazionale “Paolo Diacono”. Appena arrivati a scuola, i miei amici ed io insieme agli educatori, ci riuniamo in aulainsegnanti, intorno al grande tavolo e, mentre aspettiamo gli altri alunni, un bambino della classe V ci racconta che ieri sera ha fatto fare alla sorellina il lavoretto che qualche tempo prima avevamo realizzato a scuola durante una delle nostre attività laboratoriali…. A tutti noi sembra una bellissima idea da realizzare con i nostri cari, o con altri amici che non frequentano la nostra stessa scuola: -“Che bravo….anch’io lo voglio far fare a mio cugino”-; “Io a mio fratello…ma…non so se ricordo tutti i passaggi”-. Non tutti, infatti, ricordiamo le varie fasi per poter riproporre gli stessi lavoretti agli altri; decidiamo, quindi, di iniziare a scrivere, con l’aiuto degli educatori, un promemoria, una specie di “gazzettino” di tutte, o quasi, le attività laboratoriali che realizziamo durante i nostri sabato mattina a scuola. Ed Eccolo, un po’ strampalato, il nostro primo giornalino appena stampato.


Quest’anno i laboratori da noi frequentati sono stati: -

Laboratorio d’informatica; Laboratorio di mosaico; Laboratorio creativo; Laboratorio di fumetto; Laboratorio di musica; Laboratorio di orticoltura.

Ogni attività laboratoriale è diversa dall’altra, ma tutte sono costruttive e divertenti tanto da farci dimenticare il tempo che passa in fretta infatti, ogni tanto, dopo aver fatto merenda..

Quasi ci si dimentica di fare ricreazione!!!!


Stamattina abbiamo visto un bel video sull’origine dei mosaici. Qualcuno tra i più piccoli, non aveva mai sentito questa parola e così gli educatori hanno spiegato che il mosaico è una tecnica artistica e che le tracce più antiche di una decorazione realizzata con tale tecnica in Grecia risalgono al IV-V secolo a.C. Questa tecnica consiste nell'unire, seguendo uno schema preciso, tasselli di pietra, vetro colorato o altro materiale, in modo da ottenere un’immagine. Per cimentarci nella “fabbricazione” del nostro primo mosaico abbiamo a disposizione come tasselli: o o o o o o

semi, legumi, cartoncino, tessuto, cereali vari, fogli di giornale.

Molti di noi hanno scelto di utilizzare il mais, forse per quel coinvolgente colore allegro che rispecchia il nostro stato d’animo. Con il mais abbiamo rappresentato il nostro “sabato sorridente” disegnando, su fogli rossi, degli smiles come questi:

. Dopo aver cosparso di

colla vinilica il nostro disegno abbiamo iniziato ad applicarvi sopra, con cura, i chicchi di mais, l’uno accanto all’altro. Il sabato successivo, ormai esperti di mosaico, abbiamo creato, con l’aiuto degli educatori, piccole tessere di pasta di sale. Siete curiosi di sapere come si ottiene la pasta di sale? Semplicissimo! Armarsi dei seguenti ingredienti necessari per l’impasto: o o o o o o

1 bicchiere di farina (abbondante e aggiungerne se necessario), 1 bicchiere di sale fino, 1/2 bicchiere d’acqua (scarso), 1 bicchiere di colla vinilica, pellicola trasparente, colori a tempera (da aggiungere dopo aver lavorato l’impasto).


Ed ecco il procedimento: 1) Versare la farina e il sale in una terrina, poi aggiungere colla, acqua e mescolare. 2) Impastare bene gli ingredienti e aggiungere altra acqua se necessario. 3) Trasferire la pasta sul piano di lavoro infarinato e continuare a lavorarla con le mani per qualche minuto fino ad ottenere un composto liscio. 4) Unire, pian piano, il colore a tempera desiderato e continuare a mescolare. 5) Lasciare riposare per almeno due ore avvolgendo l’impasto nella pellicola trasparente per evitare che si asciughi troppo. Ed ora via libera alla fase piÚ creativa: impiastricciatevi a volontà come abbiamo fatto noi e provate a realizzare, modellando con le mani, qualsiasi tipo di oggetto.


Torniamo alle tessere che abbiamo realizzato per comporre il nostro mosaico. Con l’aiuto degli educatori abbiamo impastato e steso la pasta di sale, l’abbiamo tagliata a quadrettini con un coltello senza lama. Alcune tessere erano un po’ sbilenche, alcune più alte, altre più basse, ma questo non è stato un problema. Abbiamo fatto asciugare le tessere e poi, finalmente, ci siamo dati da fare nella costruzione del mosaico. Questa volta abbiamo deciso di applicare le tessere su cartone rigido dove avevamo precedentemente riprodotto dei disegni, a volte geometrici, a volte liberi. I disegni geometrici, che somigliano alle cornicette fatte nei nostri quaderni, si chiamano “greche”.

Cosa ne pensate dei nostri capolavori?

Abbiamo fatto tutto con le nostre MANIII ;)


Durante il periodo prenatalizio abbiamo realizzato dei bellissimi addobbi per corridoi e aule.


L’attività che più ci è piaciuta è stata la creazione di originalissime palline di cartapesta per addobbare il nostro albero di Natale. Volete farlo anche voi? Saremo felici di aiutarvi! Potrete divertirvi con tutta la famiglia creando un albero personalizzato con carta riciclata e tanta fantasia che a noi bambini non manca mai!

I materiali che abbiamo utilizzato sono: Cosa occorre Palloncini gonfiabili di piccole dimensioni, fogli di giornale, colla vinilica, acqua, colori a tempera a piacere, colore a tempera bianco, spago o nastro di carta, pennellini, ciotola.

Ecco il procedimento: Gonfiate i palloncini fino ad ottenere le dimensioni volute. Versate, in una ciotola, colla vinilica e acqua in parti uguali; riducete la carta a striscioline e incollatela sulla superficie del palloncino cercando di non formare bolle; ricoprite il palloncino più volte, altrimenti la palla risulterà troppo fragile. Incollate in cima una piccola asola fatta con lo spago o con il nastro, per poterla appendere sull’albero. Lasciatela asciugare per almeno 48 ore; prima di decorarla controllatene la solidità: se cede o è ancora umida, lasciatela asciugare ancora. Bucate il palloncino con uno spillo e, se ci riuscite, rimuovete la parte con il nodo. Se avete usato la carta di giornale, passate una mano di tempera bianca per rendere la superficie uniforme. Decorate le palline con le tempere o con immagini natalizie per decoupage. Se volete dare un effetto lucido procuratevi un fissante e stendetelo sulle palline. Appena il fissante si sarà ben asciugato potrete appendere le vostre palline all’albero o addobbare qualsiasi stanza della vostra casa.


GIOCANDO SI IMPARA Negli ultimi anni “noi del sabato” abbiamo avuto l’opportunità di svolgere attività che ci hanno permesso di interagire con il computer, strumento che cattura la nostra naturale curiosità, che ci diverte e ci affascina stimolando creatività, funzioni logiche, di ragionamento e di apprendimento. Ora abbiamo imparato come vengono definite le varie parti che compongono il computer, come funzionano e a cosa servono. Ormai sappiamo accendere e spegnere correttamente un pc, riusciamo a creare le cartelle per salvare e archiviare i nostri lavoretti…..Sappiamo…sappiamo….sappiamo…..

…Ma tanto altro impareremo!!! Nelle seguenti pagine si trova il lavoro che abbiamo realizzato allo scopo di imparare ad usare il programma di scrittura chiamato Word. Ci siamo divertiti a scrivere in tutti i modi possibili, a realizzare, inserire e modificare disegni e foto.

Grazie all’utilizzo di software come Publisher e Paint abbiamo dato libero sfogo a creatività e inventiva, ciò ha facilitato momenti di cooperazione.

Un lavoretto con i fiocchi e con i baffi!


Durante il nostro laboratorio di musica, data la nostra naturale predisposizione sensoriale, abbiamo imparato a predisporci all’ascolto e all’esplorazione delle dimensioni sonore attraverso canzoncine che hanno suscitato in noi interesse e partecipazione. Una delle canzoni che abbiamo imparato a cantare ed apprezzare si intitola:

Alla Fiera Dell’Est è la prima traccia dell’album composto nel 1976 da Angelo Branduardi sui testi scritti dalla moglie Luisa Zappa. Nella versione originale gli strumenti si uniscono uno per volta, come in “Bolero” di Ravel. La canzone, ispirata ad un canto pasquale ebraico dal titolo Had Gadyà oggi è diventata una filastrocca che piace molto a noi bambini.

Testo ed accordi per chitarra. MI-

SOL RE

SOL RE

SOL

SI7

MI-

Alla fiera dell'est, per due soldi, un topolino mio padre comprò MI-

SOL RE

SOL RE

SOL

SI7

MI-

Alla fiera dell'est, per due soldi, un topolino mio padre comprò RE

SOL

RE

SOL RE

SOL

SI7

MI-

E venne il gatto, che si mangiò il topo, che al mercato mio padre comprò MI-

SOL RE

SOL RE

SOL

SI7

MI-

Alla fiera dell'est, per due soldi, un topolino mio padre comprò RE

SOL

RE

SOL

RE

SOL

E venne il cane, che morse il gatto, che si mangiò il topo RE

SOL

SI7

MI-

che al mercato mio padre comprò. MI-

SOL RE

SOL RE

SOL

SI7

MI-


Alla fiera dell'est, per due soldi, un topolino mio padre comprò RE

SOL

RE

SOL

RE

SOL

E venne il bastone, che picchiò il cane, che morse il gatto, RE

SOL RE

SOL

SI7

MI-

che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò. MI-

SOL RE

SOL RE

SOL

SI7

MI-

Alla fiera dell'est, per due soldi, un topolino mio padre comprò RE

SOL

RE

SOL

RE

SOL

E venne il fuoco, che bruciò il bastone, che picchiò il cane, RE

SOL

RE

SOL RE

SOL

SI7

MI-

che morse il gatto, che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò. MI-

SOL RE

SOL RE

SOL

SI7

MI-

Alla fiera dell'est, per due soldi, un topolino mio padre comprò RE SOL

RE

SOL

RE

SOL

RE

SOL

E venne l'acqua che spense il fuoco che bruciò il bastone che picchiò il cane RE

SOL

RE

SOL RE

SOL

SI7

MI-

che morse il gatto, che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò. MI-

SOL RE

SOL RE

SOL

SI7

MI-

Alla fiera dell'est, per due soldi, un topolino mio padre comprò RE

SOL

RE SOL

RE

SOL

E venne il toro, che bevve l'acqua, che spense il fuoco, RE

SOL

RE

SOL

che bruciò il bastone, che picchiò il cane, RE

SOL

RE

SOL RE

SOL

SI7

MI-

che morse il gatto, che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò. MI-

SOL RE

SOL RE

SOL

SI7

MI-

Alla fiera dell'est, per due soldi, un topolino mio padre comprò


RE

SOL

RE

SOL

RE SOL

E venne il macellaio, che uccise il toro, che bevve l'acqua, RE

SOL

RE

SOL

RE

SOL

che spense il fuoco, che bruciò il bastone, che picchiò il cane, RE

SOL

RE

SOL RE

SOL

SI7

MI-

che morse il gatto, che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò. MI-

SOL RE

SOL RE

SOL

SI7

MI-

Alla fiera dell'est, per due soldi, un topolino mio padre comprò RE

SOL

RE SOL

RE

SOL

RE SOL

E l'angelo della morte, sul macellaio, che uccise il toro, che bevve l'acqua, RE

SOL

RE

SOL

RE

SOL

che spense il fuoco, che bruciò il bastone, che picchiò il cane, RE

SOL

RE

SOL RE

SOL

SI7

MI-

che morse il gatto, che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò. MI-

SOL RE

SOL RE

SOL

SI7

MI-

Alla fiera dell'est, per due soldi, un topolino mio padre comprò RE

SOL

RE

SOL

RE SOL

-E infine il Signore, sull'angelo della morte, sul macellaio, RE

SOL

RE SOL

RE

SOL

che uccise il toro, che bevve l'acqua, che spense il fuoco, RE

SOL

RE

SOL

RE

SOL

che bruciò il bastone, che picchiò il cane, che morse il gatto, RE

SOL RE

SOL

SI7

MI-

che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò. MI-

SOL RE

SOL RE

SOL

SI7

MI-

Alla fiera dell'est, per due soldi, un topolino mio padre comprò- (2V.) [Angelo Branduardi]


“A carnevale ogni scherzo vale” è una canzoncina per bambini, semplice e molto orecchiabile, che abbiamo ascoltato e cantato mentre creavamo le nostre belle mascherine. Rit.

Ca-ca-ca-carnevale ogni scherzo adesso vale pi-pi-pi-piano piano scherzo ancora in modo strano

Ti diverti un mondo, balli, canti e ridi ti travesti e trucchi come vuoi tu scherzi a volontà, mangi a sazietà è la più bella festa che ci sarà Rit.

Ca-ca-ca-carnevale ogni scherzo adesso vale pi-pi-pi-piano piano scherzo ancora in modo strano

e ancora: Rit.

Ca-ca-ca-carnevale

sSecondo voi…chi sono?

ogni scherzo adesso vale pi-pi-pi-piano piano scherzo ancora in modo strano Stan sfilando i carri ti diverti un mondo quanta gente allegra come te e me adesso stan lanciando dei coriandoli….. è la più bella festa che ci sarà.

CChiediamolo a Spongebob!


Oggi abbiamo deciso di inventare una storia che avesse un filo logico e di trasformarla in fumetto. L’obiettivo principale non è quello di disegnare un fumetto, bensì comprendere il discorso diretto e trasformare la “nostra” storia, da discorso indiretto a discorso diretto, rappresentando ciò che avviene attraverso le immagini chiamate vignette o ballons. ECCO LA NOSTRA STORIA FANTASTICA: Sono le ore 16.00 di un pomeriggio piovoso come tanti altri, i bambini della scuola primaria del C N P D stanno consumando la loro merenda: Tav. 1 All’improvviso, ecco apparire, annusando annusando, uno strano ospite, un topolino. Il suo nome è Paolino. Tav.2 Il curioso topolino inizia ad andare su e giù per i corridoi della nostra scuola, gli piace quel luogo pieno di colori e di allegria che solo i bambini riescono a trasmettere. Tav.3 Lui è sempre solo,non ha una fissa dimora, perciò decide di stabilirsi lì, ha tutto da guadagnare: il cibo non manca perché i bambini lasciano cadere, sempre in giro, mollichine dalle loro merendine….come Pollicino e poi, anche lui ha l’età di quei simpatici bambini ma, a differenza loro, non sa scrivere, non sa leggere, né conosce tante belle storie del passato che a loro vengono raccontate da maestri ed educatori. Tav.4 Felice e sereno per aver trovato una confortevole dimora, Paolino decide di rilassarsi ascoltando un po’ di buona musica. Durante la sua passeggiata spensierata, scorge da lontano un altro topolino affannato e confuso; subito gli va incontro e si presenta, lo rassicura e iniziano a chiacchierare. Tav. 5 Giulio, il suo nuovo amico, gli racconta la sua travagliata storia e gli dice che è stata la sua mamma a portarlo in quel luogo, voleva salvarlo da un gatto cattivo e affamato. Paolino, dispiaciuto, ascolta con interesse. Tav. 6 Dopo aver capito che Paolino è un amico sincero, Giulio gli confida di possedere una lettera che conserva gelosamente in uno scrigno, donatagli dalla sua mamma prima di separarsi da lui e gli chiede di leggergliela perché lui non lo sa fare.


Tav. 7 Paolino accetta con grande gioia, è felice di poter dare il suo aiuto ad un amico. Inizia a leggere solo uno stralcio di lettera e già la gioia si legge sul viso del suo amico. Paolino si sente di rassicurarlo ancora dicendogli che lui non lo lascerà mai solo e che gli farà da guida e da maestro insegnandogli tutto ciò che ha imparato. Tav.8 I due topolini, sotto braccio, percorrono il lungo corridoio approfittando delle luci soffuse della sera e perlustrano le varie aule. Paolino spiega a Giulio che la mattina si reca proprio in quei luoghi per ascoltare le lezioni; Giulio, nel sentire la parola “lezioni” rimane stupito e chiede spiegazioni. Tav. 9 Paolino spiega a Giulio che quella in cui si trovano è una scuola, un luogo dove si riuniscono i bambini ogni mattina e dove lavorano tante persone. Ognuno a proprio modo, con ruoli diversi, si preoccupa di far stare bene gli alunni, di rendere costantemente igienici gli spazi da loro frequentati, di istruirli, di preparar loro il pranzo, di guidarli durante i vari momenti ludico-ricreativi e di far trascorrere loro momenti educativi importanti all’insegna dei valori che si apprendono vivendo in gruppo. Giulio, entusiasta, dice al suo caro amico che si sente fortunato ad averlo incontrato e che ha voglia di imparare tante cose come fanno i bambini che frequentano quell’incantevole Convitto. Noi ci abbiamo provato e ci siamo divertiti!!! Certo, abbiamo ancora molto da imparare, siamo alla nostra prima esperienza, ma………Chissà se un giorno qualcuno di noi diventerà un vero fumettista!!!


ORTO IN CONVITTO Quest’anno, come anche in quello precedente, Il convitto ha concesso al settore scuola primaria uno spazio da utilizzare per la semina di piante aromatiche e da frutto. La possibilità di vivere un’esperienza a diretto contatto con la natura ci ha trasmesso valori importanti come il senso di responsabilità, di collaborazione, di autonomia e di autostima. Essere stati i protagonisti di questa attività, ci ha dato modo di comprendere l'origine dei prodotti alimentari e di apprezzarli, in maggior misura, quando arricchiscono la nostra tavola.

Sotto la guida degli educatori, attraverso semina, piantumazione e cura delle piante, abbiamo acquisito la consapevolezza che l'uomo è parte integrante dell'ambiente da cui dipende e su cui influisce.

Ci siamo sporcati, bagnati e anche... TANTO DIVERTITIIIIII!!!!!!


L’arrivo della primavera è un evento da festeggiare perchĂŠ ci regala forti emozioni

Oggi abbiamo deciso di portare una ventata di primavera all’interno della nostra scuola. Abbiamo utilizzato materiale riciclato e non.


E’ stata, per tutti noi, una bellissima esperienza, tanto da aver chiesto agli educatori di poter continuare in classe il laboratorio, in caso di pioggia.

‌..e loro ci hanno accontentati‌.!


Ecco, siamo arrivati all’ultima pagina del nostro giornalino.

Quando abbiamo incominciato, a ottobre, non si poteva immaginare di poter inserire tanto materiale: i disegni, i lavori con tessere di mosaico, il fumetto, i lavori nell’orto e quelli nell’aiuola, le attività al computer, la musica con la chitarra, tutti gli addobbi e tutti i lavoretti portati a casa in occasione delle varie feste. Ci sono stati sabati divertenti, altri forse un po’ noiosi, altri ancora quasi esaltanti. Tutte le volte però c’erano attività programmate che aspettavano l’arrivo di bambini sempre pronti ed entusiasti. Ogni sabato è stato come mettere assieme le tessere di un puzzle, il cui disegno rappresenta una comunità di ragazzi e educatori che lavorano, si divertono e imparano conoscendosi. E’ vero, abbiamo realizzato tante cose, ma siamo tutti certi che il nostro percorso di crescita ha avuto, nelle giornate del sabato, un particolare valore, perché ogni più piccola attività avveniva nella cooperazione tra i vari partecipanti, nella lealtà verso il compagno, nella disponibilità verso chi chiede aiuto, e perciò nella piena condivisione di tutti i valori più puri, propri delle vere comunità educanti.


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