MEZZOPIENO News - Luglio / Agosto 2020

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Dalla rete italiana della positività

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persone, piuttosto La sua terra è “Felicità è produrre un che crescita conosciuta come economica. “il Paese della cambiamento positivo e fare la Thakur S Powdyel felicità” perché al differenza” è un educatore per PIL preferisce come indicatore il FIL, THAKUR S POWDYEL scelta, convinzione e passione. Come l’indice di Felicità EX MINISTRO DELL’ISTRUZIONE DEL BHUTAN primo Ministro Interna Lorda, che dell’Istruzione si ispira alla filosofia democraticamente eletto nel paese, ha buddhista e mette la persona, con i suoi orientato il Bhutan verso il rispetto degli bisogni materiali, ma anche etici e spirituali, Obiettivi di Sviuppo del Millennio e il al centro dello sviluppo, inteso come felicità mandato costituzionale del Paese per delle l’istruzione. È fermamente convinto dell’importanza dell’integrità istituzionale, del rispetto nazionale, dell’alfabetizzazione morale e della Felicità Nazionale Lorda. Thakur S Powdyel ha ricevuto il Premio internazionale Gusi per la pace, il premio Global Education Award, un premio per essersi distinto con il suo lavoro pionieristico nel campo dell’istruzione e altri riconoscimenti internazionali. La sua visione di educazione olistica espressa in “My Green School” è stata tradotta in diverse lingue in tutto il mondo. Altri suoi libri: As I Am, So Is My Nation, Right of Vision & Occasional Views, Light of My Life. Thakur S Powdyel ha investito il suo ufficio pubblico delle rara qualità dell’integrità e dell’altruismo nel panorama democratico bhutanese in evoluzione, in onore del suo Paese e dei suoi concittadini, forte delle sue credenze e convinzioni profondamente radicate.

INTERVISTA ESCLUSIVA PER MEZZOPIENO PAG. 16/17

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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - N°1941/2019 Pubblicazione informativa no-profit

I primi bus con alimentazione solare entrano in servizio

Il Sudan abolisce le mutilazioni genitali femminili Pag. 4

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MONDO

Ripartire dalla bicipolitana: il modello Pesaro Pag. 11

ITALIA

Anche la cultura è mezzopiena Pag. 18

CULTURA La vita scritta con gli occhi Pag 21

SCRIVERESISTERE

MEZZOPIENOfocus...

La comunicazione empatica Pag. 8

MEZZOPIENOincontra... Arcobaleno Pag. 22


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I PRIMI BUS CON ALIMENTAZIONE SOLARE ENTRANO IN SERVIZIO LE BALENE BLU TORNANO A RIPOPOLARE L’ANTARTICO

La start-up tedesca FlixBus ha messo su strada il primo programma per utilizzare i pannelli solari sugli autobus con l’obiettivo di ridurre il consumo di carburante e le emissioni di anidride carbonica. I pannelli forniscono energia per le esigenze di elettricità dei veicoli; i primi moduli sono stati montati sulla rotta da Dortmund a Londra. I pannelli sono ultrasottili e leggeri e utilizzando un controller di carica intelligente e collegati all’alternatore del bus possono ricaricare la batteria del veicolo. “I test hanno

dimostrato un risparmio medio di 1,7 litri di gasolio ogni 100 km percorsi”, ha dichiarato la società. FlixBus ha affermato che i pannelli CIGS alimentano interamente le porte e le prese USB per passeggeri, il climatizzatore, il wi-fi e il sistema di intrattenimento multimediale. Le celle fotovoltaiche CIGS sono formate da un materiale semiconduttore composito (dall’inglese: copper indium gallium selenide; seleniuro di rame indio gallio). Poiché il materiale ha un elevato potere di assorbimento della luce solare, è sufficiente una pellicola molto più sottile e leggera rispetto ad altri materiali semiconduttori. “In base ai risultati iniziali, valuteremo in che misura estendere questa iniziativa a più autobus o anche a tutti gli autobus della rete”, ha affermato la società. Lo scorso novembre, la FlixBus ha annunciato i test per mettere su strada i primi autobus a idrogeno su viaggi a lunga distanza, mentre i primi autobus elettrici della compagnia sono già in funzione in Francia e Germania dal 2018. Fonte: Flixbus

La balena blu antartica è stata dichiarata a rischio di estinzione nel 1972, ma i numerosi avvistamenti nelle acque attorno all’isola antartica Georgia del Sud effettuati da un gruppo di ricercatori negli ultimi mesi fanno ben sperare. Con i suoi 30 metri di lunghezza e 170 tonnellate di peso questo cetaceo è l’animale più grande al mondo. Un suo pasto consiste in circa 3600 chilogrammi di krill e plancton ogni giorno. Durante il corso del Novecento questa megattera è stata al centro di un’intensa caccia che ha portato a una drastica diminuzione della sua presenza nel mare antartico: se infatti nel 1926 si contavano circa 125.000 esemplari, nel 2018 ne sono stati censiti solo 3.000. Durante l’ultima spedizione attorno all’isola antartica i ricercatori del BAS (British Antarctic Survey) hanno effettuato 55 avvistamenti di questo cetaceo, fatto che è stato descritto “senza

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precedenti”. “Dopo tre anni di sondaggi, siamo entusiasti di vedere così tante balene che visitano la Georgia del Sud per nutrirsi di nuovo”, ha dichiarato la dottoressa Jennifer Jackson, ecologa del BAS. “Questa è una zona in cui la caccia alle balene e alle foche è stata intensiva. È chiaro che la protezione ha funzionato, vista la densità di avvistamenti, paragonabili solo a quelli del secolo scorso.” La caccia alla balena blu antartica è vietata dal 1986.

Fonte: WWF


GLI SCIENZIATI SCOPRONO COME LEGGERE E SCRIVERE I SOGNI I grandi pensatori e gli scienziati di tutti i tempi hanno dedicato molto tempo a sondare i misteri dei sogni. Il matematico e filosofo Cartesio era così affascinato dalla forza del sogno che arrivò a mettere in dubbio l’esistenza della realtà. Il filosofo cinese Zhuangzi del 4 ° secolo, raccontò un sogno in un suo celebre saggio, “Butterfly Dream”: “Ora non so se ero un uomo che sognava di essere una farfalla, o se ora sono una farfalla che sogna di essere un uomo”. I ricercatori del MIT di Boston, una delle università più autorevoli al mondo, hanno ideato un dispositivo che consente di comunicare con chi si trova in uno stato di sonno, proprio mentre sta entrando nell’ipnogogia, lo stato semi-cosciente tra veglia e sonno. Il dispositivo,

MANCA SPAZIO: LA CHIESA OSPITA LA PREGHIERA MUSULMANA È successo a Berlino, nel multietnico quartiere di Neukölln dove la moschea di Dar Assalam, alla ripresa delle funzioni religiose dopo il lockdown, si è trovata in difficoltà nell’osservare le nuove disposizioni emanate dalle autorità tedesche per contenere la diffusione del coronavirus. I fedeli devono infatti osservare il distanziamento sociale anche nei luoghi di culto, mantenendo almeno un metro e mezzo di distanza tra loro durante le funzioni e così la moschea, che normalmente ospita centinaia di persone per la preghiera del venerdì, al momento può accogliere in sicurezza soltanto cinquanta persone alla volta. La vicina chiesa luterana di Martha si è perciò offerta di aiutare la moschea, offrendo ai musulmani un luogo dove pregare fino al termine del Ramadan. “Uno straordinario

gesto di solidarietà in questi tempi”, ha commentato con riconoscenza l’imam della moschea. All’ultima preghiera del venerdì, che si svolge in lingua araba e tedesca, ha preso parte anche il pastore della chiesa luterana per inviare ai fedeli un messaggio di solidarietà e vicinanza. Fonte: Aljazeera

I CANI SPERIMENTANO L’AMORE COME GLI ESSERI UMANI chiamato Dormio, riesce a riprodurre parole, suoni e profumi all’interno dei sogni e a stimolare i soggetti nel loro processo di sonno. “Sognare è davvero solo pensare di notte”, afferma Adam Horowitz, ricercatore del Dream Lab del MIT. “Quando entri in un sogno, esci diverso al mattino. Prima d’ora non ci siamo posti domande sull’esperienza di quella trasformazione ma adesso possiamo farlo”, ha dichiarato. Il MIT ha deciso di fornire questa tecnologia come open source, disponibile anche online gratuitamente per chiunque e invita i ricercatori di tutto il mondo a lavorare insieme per condividere le esperienze e le scoperte, in modo da permettere l’ideazione di terapie per combattere le sindromi come l’ansia, gli attacchi di panico o per favorire i sogni coscienti per fini terapeutici e anche ridurre l’insonnia. Fonte: MIT Boston Media Lab

L’idea che gli animali possano sperimentare l’amore è stata spesso considerata con scetticismo dalla scienza, vista come sentimentalismo senza basi razionali. Il dottor Clive Wynne, fondatore del Canine Science Collaboratory presso la Arizona State University, ha dimostrato tuttavia che la relazione tra gli umani e i cani è alimentata da vero amore, una delle partnership interspecie più forti della storia. Wynne iniziò a studiare i cani nei primi anni 2000 e, come molti, credeva che attribuire loro emozioni complesse fosse un errore di antropomorfismo, finché non fu influenzato da un’evidenza che stava diventando troppo grande per essere ignorata. Si trattava della sindrome di Williams. I progressi più sorprendenti dei suoi studi sull’ossitocina, una sostanza MEZZOPIENO 3 LUGLIO-AGOSTO 2020

chimica del cervello che cementa i legami emotivi tra le persone, hanno provato che questi legami sono simili anche nelle relazioni interspecie tra cani e umani. Una recente ricerca condotta da Takefumi Kikusui all’Università giapponese di Azabu ha dimostrato che i livelli del picco chimico sono maggiori quando gli esseri umani e i loro cani si guardano negli occhi, rispecchiando un effetto osservato tra le madri e i loro bambini. Il genetista dell’UCLA Bridgett vonHoldt ha scoperto nel 2009 che i cani hanno una mutazione nel gene che è responsabile della sindrome di Williams nell’uomo, una condizione caratterizzata da limitazioni intellettuali ed eccezionale gregarietà. “L’essenziale per i cani, come per le

persone con sindrome di Williams, è il desiderio di stabilire connessioni strette, di avere relazioni, di amare ed essere amati”, scrive Wynne. La risonanza magnetica ha dimostrando che il cervello dei cani risponde alle lodi tanto quanto al cibo o a volte anche di più. Fonte: Daily Mail


PRESERVARE IL SILENZIO: NASCE IL PRIMO PARCO AL MONDO Sulle rive del fiume Zabalo, in Ecuador, il silenzio è davvero d’oro. Nel parco nazionale di recente istituzione il silenzio è infatti protetto come una vera e propria risorsa naturale: nelle vicinanze del parco non ci sono strade né edifici residenziali o commerciali e neppure linee elettriche dell’alta tensione che con il loro ronzio potrebbero disturbare gli animali. Persino il traffico aereo sopra la riserva è interdetto. La terra su cui sorge il parco, che si estende per circa 400 mila ettari, è di proprietà degli indigeni Cofán ed è stata certificata come il primo “Quiet Park” al mondo dall’apposita agenzia internazionale dedicata alla preservazione della quiete sul nostro pianeta. “Il fiume

Zabalo è il paradiso in Terra”, ha dichiarato l’ecologo Gordon Hempton, fondatore della Quiet Park International. “ È come camminare dentro un enorme orologio biologico, dove puoi quasi sentire il ticchettio della natura. È un’esperienza trasformativa”. Negli ultimi anni, crescenti evidenze scientifiche hanno dimostrato che l’inquinamento acustico ha un impatto deleterio sulla salute umana, oltre a danneggiare gli habitat della fauna selvatica. Il parco di Zabalo rappresenta uno spazio dove riscoprire la bellezza dei suoni naturali e dove aiutare gli indigeni Cofán a difendere la propria terra e preservare la loro cultura. Fonte: Quiet Parks

IL SUDAN ABOLISCE LE MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI Il Sudan ha reso la mutilazione genitale femminile fuori legge, inserendo un nuovo articolo alla legge penale del Paese che punisce severamente questa pratica. Circa 9 donne su 10 nel Sudan hanno subito l’infibulazione, secondo i dati delle Nazioni Unite, una procedura che prevede la rimozione di parte dei genitali femminili. Questa usanza trova in Sudan una delle più alte percentuali di applicazione a livello globale. La nuova legge rende punibile ogni tipo di menomazione genitale femminile, con tre anni di carcere. Questa decisione inaugura quella che è già stata definita una “nuova era” per i diritti delle donne in tutto il continente. La credenza tradizionale afferma che tagliare i genitali esterni di una ragazza garantisce l’onore della famiglia e migliora le sue prospettive nel matrimonio: essa tuttavia può causare infezioni, infertilità o complicazioni durante il parto, oltre a ridurre notevolmente il piacere sessuale per le donne. Si stima che 200 milioni di ragazze in tutto il mondo siano state sottoposte a questa pratica in almeno 27 paesi africani, in Asia e in Medio Oriente. Nell’ultimo anno i sudanesi sono scesi in strada e hanno espulso l’autocrate Omar al-Bashir. Il governo di transizione si è impegnato a dare la priorità ai diritti delle donne e il primo ministro Abdulla Hamdok ha nominato diverse donne in posizioni di rilievo negli affari esteri, gioventù e sport, istruzione superiore, lavoro e sviluppo sociale. Il nuovo regime ha anche abrogato la legge che limita la libertà delle donne di vestirsi, muoversi, associarsi, lavorare e studiare. Fonte: Sudan News Agency; Equality Now

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I CORALLI RINASCONO CON LA TECNOLOGIA 3D ORGANICA I ricercatori della Cambridge University e della University of California San Diego hanno ideato dei coralli artificiali che, stampati in 3D, permettono di contrastare la morte delle barriere coralline. L’importanza dei coralli risiede nella loro capacità di ridistribuire i raggi solari, fornendo un supporto perfetto per la crescita delle alghe responsabili della fotosintesi acquatica che, come quella terrestre, vede la trasformazione dell’anidride carbonica in ossigeno permettendo la vita marina. Il composto organico utilizzato per la stampa di questi coralli è a base di cellulosa: “un biopolimero abbondante, eccellente nel disperdere la luce, che abbiamo usato per ottimizzare l’erogazione di luce all’alga fotosintetica”, spiega il dottor Wangpraseurt, capo del progetto. I primi coralli bionici stampati e coltivati con l’aiuto di un’incubatrice hanno mostrato uno sviluppo di cento volte più rapido rispetto a quello naturale. Il rapido degrado delle barriere coralline preoccupa molti scienziati, impegnati nella ricerca di una soluzione efficace al problema. La loro scomparsa, infatti, comporterebbe l’estinzione di un intero ecosistema. La preservazione e la crescita delle alghe, che crescono in simbiosi coi coralli, possono contrastare gli effetti dei gas serra, mitigando il cambiamento climatico che ne causa la mortalità. Fonte: University of Cambridge


ARABIA SAUDITA: ABOLITA LA PENA DI MORTE PER I MINORENNI L’Arabia Saudita ha posto fine in maniera definitiva alla pena di morte per i crimini commessi da minorenni. La decisione giunge per decreto del re Salman come passo verso la modernizzazione del regno ultraconservatore. Lo stesso re saudita la scorsa settimana aveva dichiarato di aver abolito l’uso delle fustigazioni nei processi. “I condannati riceveranno in cambio una pena detentiva di non più di 10 anni in una struttura di detenzione minorile”, afferma il nuovo decreto. Si prevede che questa riforma risparmierà la vita ad almeno sei uomini della comunità sciita già nel braccio della morte. Questi condannati furono accusati di aver preso parte alle proteste antigovernative durante le rivolte della primavera araba mentre avevano meno di 18 anni. Lo scorso anno gli esperti dei diritti umani delle Nazioni Unite fecero un appello all’Arabia Saudita per fermare le esecuzioni. “Questo è un giorno importante per l’Arabia Saudita”, ha dichiarato il presidente della Commissione dei diritti umani Awwad Alawwad. “Il decreto ci aiuta a stabilire un codice penale più moderno”. Il regno saudita ha oggi uno dei più alti tassi di esecuzione tra tutti i Paesi del mondo. Secondo i dati diffusi da Amnesty International, nel 2019 le esecuzioni di condanne a morte nel mondo sono calate del 5% rispetto all’anno precedente. Fonte: Gulf News

QUARTIERI GIARDINO CIRCOLARI PER MIGLIORARE LA VITA: BRONDBY Quartieri giardino adiacenti ma disposti su vaste aree verdi, dove i muri sono costituiti da vegetazione e le abitazioni sono organizzate in modo circolare: un modo di costruire le città che ottimizza il rapporto tra natura e urbanizzazione e la convivenza tra le persone. In Danimarca, alla periferia di Copenaghen, Brondby Haveby è un nuovo modello di città sostenibile. Le abitazioni sono costruite in modo da facilitare gli scambi e la collaborazione e creare una comunità armoniosa. Le case sono piccole, non devono superare mai i 50 metri quadrati e sono separate da giardini che permettono ai residenti di coltivare in condivisione i prodotti che consumano. Il modello è nato negli anni ‘60 e attualmente comprende 24 condomini circolari con una quindicina di case ciascuno e 284 giardini. Le regole a cui tutti fanno

riferimento prevedono l’interazione sociale, il mutuo contributo alla vita comunitaria, la riduzione degli sprechi ed è vietata la speculazione. Il traffico veicolare è molto ridotto e la dimensione dei quartieri è pensata per essere a misura d’uomo e di ritmi meno frenetici. Fonte: Wikipedia

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I SOCIAL NETWORK SI ORGANIZZANO PER BLOCCARE LE FAKE NEWS La più grande piattaforma di contenuti multimediali del mondo, YouTube, ha iniziato ad aggiungere pannelli di verifica dei fatti nei risultati di ricerca per i video, per monitorare le informazioni diffuse su affermazioni di interesse generale potenzialmente false. Il servizio di streaming video sta implementando negli Stati Uniti una funzionalità del pannello informativo lanciata lo scorso anno in Brasile e India che permette di evidenziare la credibilità dei contenuti di terze parti, in modo che gli utenti di YouTube possano essere consapevoli di ciò che vedono e possano prendere decisioni più informate. “Lo scoppio di Covid-19 e la sua diffusione in tutto il mondo hanno ribadito quanto sia importante per gli spettatori ottenere informazioni accurate durante eventi in rapida trasformazione” ha dichiarato Susan Wojcicki, amministratore delegato di YouTube. La società ha descritto la funzione di verifica dei fatti come parte degli sforzi in corso per aumentare l’autorevolezza delle fonti, riducendo al contempo la diffusione della disinformazione. Per questo lavoro YouTube ha coinvolto una dozzina di organizzazioni indipendenti statunitensi impegnate nel fact checking, il controllo della affidabilità delle notizie, come partner del programma. Una decisione simile è stata presa nel mese di aprile anche dai programmatori della piattaforma Facebook. Uno studio dell’università di Oxford e del Reuters Institute ha preso in esame i post dei principali social network mondiali e ha verificato che Twitter riesce a bloccare il 41% dei post con informazioni false, YouTube ne ferma il 73% e Facebook il 76%. Fonte: CNN; Reuters Institute


MEZZOPIENOpensiero

Mezzopieno è innanzitutto un modo di pensare, un approccio alla vita ed una maniera di essere. Il pensiero Mezzopieno è sempre pro, mai contro. Mezzopieno si pone come risposta costruttiva al vittimismo, alla polemica e al disfattismo. Il modo di essere Mezzopieno collabora con tutti per stimolare risposte positive all’atteggiamento pessimista, a quello conflittuale e alla ricerca di capri espiatori. Vivere Mezzopieno significa non avere timore di caricarsi delle responsabilità e dell’impegno di individuare stimoli creativi e fecondativi diversi dalle dinamiche distruttive e di contrasto. Il cambiamento è responsabilità di chi costruisce con umiltà, coinvolgendo il maggior numero di persone possibile in relazioni collaborative. Piuttosto che cercare di demolire ciò che è ritenuto sbagliato, Mezzopieno propone alternative, pratiche e comportamenti che perseguono l’armonia e che non impiegano energia per contrastare ma per creare. La scelta buona prende il posto di quella cattiva. Chi si identifica nel Mezzopieno non esalta il buonismo ma ha un approccio positivo e aperto al diverso ed al nuovo. Il cambiamento è un processo che va condiviso da tutti e può avvenire soltanto lentamente, con la presa di coscienza e la partecipazione costruttiva di ogni elemento della società. L’alternativa alla rivoluzione è l’evoluzione. La vera forza che manda avanti il mondo da sempre e che lo ordina attraverso la crescita e la collaborazione di tutti. Chi giudica questo modo di pensare come naif… ha ragione! Non è obiettivo del pensiero Mezzopieno produrre utili o generare profitto. È dimostrato che i buoni esempi “sono in grado di suscitare emozioni positive e di spingere le persone a seguire gli esempi presentati e addirittura provocare reazioni fisiche tali da lasciare un’impronta duratura capace di influenzarne le azioni future. Questo fenomeno, che in psicologia prende il nome di “elevazione morale’” può provocare cambiamenti comportamentali e predisporci all’empatia e all’interazione sociale”.

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MEZZOPIENOcosafacciamo Indice di benessere

La comunità Mezzopieno è un movimento formato da persone, gruppi, enti e associazioni che condividono l’impegno per la diffusione della cultura della positività e che credono nell’importanza di promuovere un approccio costruttivo e armonioso nella società e nella vita.

L’ESTINZIONE DI SPECIE ANIMALI È IN DIMINUZIONE

L’UFFICIO STUDI MEZZOPIENO L’attività di ricerca è lo strumento attraverso il quale il movimento Mezzopieno approfondisce la sua capacità di interpretare ed analizzare la società e le sue evoluzioni. I programmi di ricerca del movimento sono un laboratorio permanente che coinvolge università, ricercatori, associazioni e gruppi di lavoro. In particolare, Mezzopieno svolge l’attività di studio e analisi in collaborazione col Gruppo di Ricerca Valori, Etica ed Economia dell’Università di Torino, di cui è membro. MEZZOPIENO NELLE SCUOLE La cultura della positività entra nelle scuole con laboratori di lettura e comunicazione gentile. Attraverso attività, giochi ed esperienze si trasmettono i valori della fiducia, della gratitudine e della collaborazione, per stimolare il lato migliore di ogni studente e la capacità di educare la propria volontà al bello e al buono.

INFO SU WWW.MEZZOPIENO.ORG

DIFFUSIONE DI MEZZOPIENO NEWS: IL CERCHIO DELLA GRATITUDINE Il “cerchio della gratitudine” è il progetto che prende vita dalle relazioni di gratuità e di gratitudine che si vengono a creare intorno a Mezzopieno News: il periodico, nella sua forma cartacea, viene consegnato di mano in mano nel cerchio delle conoscenze e delle persone vicine ai membri della comunità e diventa uno strumento di relazione e di condivisione. I volontari della comunità Mezzopieno sono attivi nella distribuzione di Mezzopieno News in: Ospedali - Case di cura e di degenza - Centri di accoglienza per anziani Carceri ed istituti penitenziari - Scuole - Parrocchie - Associazioni - Aziende - Circoli - Comunità.

Il genere umano cresce, si afferma e aumenta il suo impatto sulla Terra. La presenza degli esseri umani è a volte causa di interferenza con il mondo animale e spesso motivo di modifica dell’ambiente naturale e dell’ecosistema. L’uomo è uno dei motivi di estinzione di specie animali e vegetali e con i suoi comportamenti altera l’habitat, introduce e cresce animali e specie vegetali in aree in cui non sono originari. Ratti, insetti, piante ed erbe hanno in alcuni casi infestato zone del mondo che ne hanno subito l’invasione a spese di alcune specie endemiche e diverse specie animali hanno subito la perdita del loro sistema naturale. Dopo gli errori dei secoli scorsi, la maggior parte di queste introduzioni accidentali è stata limitata e molti programmi per il ripristino dell’ambiente naturale sono stati messi in atto in tutto il

MEZZOPIENO AL LAVORO Il movimento Mezzopieno promuove l’organizzazione positiva del lavoro. All’interno delle aziende della rete Mezzopieno si realizzano percorsi di condivisione di pratiche e modelli finalizzati al benessere delle persone che vi lavorano, per un approccio costruttivo con il gesto lavorativo, con la comunità in cui si lavora, con il mercato e con il mondo.

MEZZOPIENO NEI COMUNI

Mezzopieno è presente nei Comuni italiani con programmi per la diffusione della cultura della gentilezza e della pratica positiva attraverso l’istituzione degli Assessori della gentilezza, nominati dai Sindaci e organizzati in una Rete nazionale per la realizzazione di iniziative per stimolare la collaborazione e ridurre la conflittualità nelle comunità. MEZZOPIENO 7 LUGLIO-AGOSTO 2020

mondo. Le estinzioni di uccelli e mammiferi nell’era moderna hanno raggiunto il picco di 1,6 all’anno intorno al 1900 e da allora hanno incominciato a diminuire e sono sempre scese fino a oggi; il tasso odierno è di circa 0,2 all’anno. Il ciclo si sta invertendo e meno specie animali spariscono, soprattutto tra uccelli e mammiferi. Un’analisi storica che prende in considerazione tutto l’asse temporale della storia del mondo, ha permesso di comprendere che le estinzioni sono fenomeni a cui il mondo è abituato e che anche su un asse di milioni di anni, sono comunque in significativa diminuzione. I ricercatori hanno osservato inoltre che il tasso di estinzione diminuisce ancora di più nei paesi più industrializzati, dove le persone tendono a preoccuparsi maggiormente della gestione ambientale.


linguaggio e che questo, così come l’abbiamo appreso, è intriso di aspetti più o meno violenti, anche se ci consideriamo persone pacifiche. Può trattarsi ad esempio di monolitici “devo”, la cui responsabilità non si sa da dove proviene, oppure di sentenze incrollabili su ciò che è giusto o sbagliato, da cui in seguito derivano punizioni sottili o velati sensi di colpa. La comunicazione empatica promuove quindi un attento lavoro di destrutturazione e riscoperta di aspetti e caratteristiche disponibili in ognuno di noi, in un processo che richiede un esercizio teso a scardinare ciò che il consolidato linguaggio e pensiero giudicante hanno nel tempo seppellito. Si vuole portare alla luce la naturale predisposizione dell’essere umano a dare e ricevere empatia, oltre che favorire l’innato desiderio di contribuire al benessere dell’altro, così come si evince osservando le interazioni spontanee fra i bambini piccoli. Il mondo, così come lo conosciamo oggi, sfrutta le differenze culturali, ideologiche e di valori, come pretesti per radicare muri ed erigere barriere, accrescendo la distanza che intercorre gli uni

MEZZOPIENOfocus

La comunicazione empatica

Consapevolezza, ascolto, cambiamento: le chiavi per riuscire a comunicare ASSOCIAZIONE TERRA E PACE

La comunicazione empatica ci invita a riconoscere La Comunicazione Empatica (o ciò che vive in noi nel presente, lasciando cadere i Nonviolenta), ispirata al modello file contenenti pregiudizi, supposizioni e credenze proposto dallo psicologo clinico e legate a fatti, persone e situazioni. E’ una vera e psicoterapeuta M.B. Rosenberg, è propria chiave di lettura della realtà, una pratica uno strumento concreto, utilizzabile che apre le porte ad una in tutti i contesti, che visione nuova delle cose, va oltre il semplice delle relazioni e del proprio atto di comunicare. “Preferisci avere stare al mondo. Implica E’ un metodo non ragione o essere un cambio di prospettiva manipolatorio che felice?” e una forte assunzione di si presenta come una guida responsabilità da parte di nel ripensare il modo in cui ci Marshall chi si appresta a praticarla. Le esprimiamo, con noi stessi in Rosenberg interazioni con gli altri, che siano primis e, di conseguenza, con gli altri, esse fluide o tortuose, diventano aiutandoci ad uscire dalle dinamiche occasione di costante lavoro su di sé, ripetitive e reattive date dalle risposte di crescita personale e di consapevolezza. Tale troppo spesso automatiche. Gradualmente si lavoro parte dal presupposto che l’altro sia solo impara a rispettare e a riconoscere le parole lo stimolo, e non la causa di ciò che viviamo, per per quello che sono, riscoprendone significati cui non ci si aspetta che il cambiamento arrivi nascosti o dati per scontati, in modo da formulare dall’esterno, se prima non si è pronti a modificare risposte basate sulla consapevolezza di ciò che si qualche aspetto di sé. percepisce, si sente e si vuole in ogni occasione.

La capacità di vedere l’altro come occasione di apprendimento offre altresì la possibilità di allargare i propri spazi conoscitivi, per ritrovare al contempo una rinnovata struttura individuale. La sincera e curiosa intenzione alla connessione con l’altro, con il diverso da sé, con ciò che egli sta vivendo mentre noi proviamo dolore, amarezza, frustrazione o rabbia, è ciò che porta alla straordinaria e imprevedibile opportunità di soluzioni creative ed appaganti dei dissidi e delle incomprensioni. Tutto ciò è possibile abbassando il volume del giudizio ed alzando quello dell’ascolto dei propri e degli altrui bisogni e vissuti emotivi, ovvero di ciò che, al di là di ogni differenza, ci accomuna tutti come esseri umani. Rosenberg sosteneva infatti che il primo seme della violenza risiede proprio nel

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e fa brillare il desiderio di riconoscimento, predisponendoci verso un’attitudine creativa dagli altri. La forza sociale per il soddisfacimento delle reciproche necessità. e rivoluzionaria della Con questo non vuol dire che i conflitti spariscano comunicazione una volta per tutte, empatica mette anzi, si riconoscono invece l’accento “Vincere non è aver come inevitabili parti su ciò che ci del processo vitale. La ragione ma costruire rende simili, loro risoluzione però relazioni con chi ha ovvero su ciò diventa il territorio dove che abbiamo una visione diversa ci si incontra insieme in comune dalla mia” per costruire una realtà in quanto condivisa, dove più nessuno esseri viventi di perde e insieme si vince. Non è questo pianeta, semplice definire la comunicazione al di là e oltre le empatica ma una domanda che ci invita specifiche le costantemente a porci ne riassume l’essenza: differenze. “Preferisci avere ragione o essere felice?” Parliamo di

bisogni, i bisogni universali. Così come una pianta necessita di terra, aria, acqua e sole per vivere, così noi abbiamo bisogno di una gamma simile, semplicemente un pò più complessa. Tutti sappiamo che cosa vuol dire aver bisogno di un riparo, di cibo, di affetto, di libertà, di riposo e così via. Questo ci avvicina

GANDHI, TOLSTOJ E LA NON VIOLENZA «Quarant’anni fa, mentre attraversavo una grave crisi di scetticismo e dubbio, incappai nel libro di Tolstoj “Il regno di Dio è dentro di noi” e ne fui profondamente colpito. A quel tempo credevo nella violenza. La lettura del libro mi guarì dallo scetticismo e fece di me un fermo credente nell’ahimsā. Quello che più mi ha attratto nella vita di Tolstoj è il fatto che egli ha praticato quello che predicava e non ha considerato nessun prezzo troppo alto per la ricerca della verità. La sua vita fu una lotta costante, una serie ininterrotta di sforzi per cercare la verità e metterla in pratica quando l’aveva trovata. [...] Fu il più grande apostolo della non-violenza che l’epoca attuale abbia dato. La vera ahimsa dovrebbe significare libertà assoluta dalla cattiva volontà, dall’ira, dall’odio, e un sovrabbondante amore per tutto» (Mahatma Gandhi 1963)

IL PADRE DELLA COMUNICAZIONE NON VIOLENTA

Cresciuto in un sobborgo della città americana di Detroit, Marshall Rosenberg dovette confrontarsi quotidianamente con varie forme di soprusi. Mosso dal desiderio di comprendere le cause della violenza e ridurne le manifestazioni, Rosenberg decidette di studiare psicologia clinica, completando il suo dottorato nel 1961 presso l’Università del Wisconsin. Durante gli anni ‘60 il dottor Rosenberg lavorò con i movimenti per i diritti civili negli Stati Uniti, facendo da mediatore tra gli studenti riottosi e le amministrazioni delle Università. Da questa esperienza prese le mosse il Centro per la comunicazione non violenta, un’organizzazione globale nata nel tentativo di diffondere il più possibile gli strumenti per la costruzione della pace nel mondo. Dalla fondazione del Centro, il dottor Rosenberg ha condotto seminari in oltre 60 Paesi, formando agli strumenti della comunicazione non violenta educatori, managers, operatori sanitari, avvocati, militari, carcerati, poliziotti e guardie carcerarie, religiosi, politici e singole famiglie. Ha lavorato in aree di conflitto post-bellico e in Paesi in via di sviluppo proponendo la CNV come strumento di riconciliazione e risoluzione pacifica delle differenze. Dopo la scomparsa del dottor Rosenberg nel 2015, il Centro per la comunicazione non violenta ha continuato a portare avanti le attività di formazione, pubblicazione e diffusione del messaggio della CNV. MEZZOPIENO 9 LUGLIO-AGOSTO 2020


LE FIGURINE DELLE OPERE D’ARTE: LA CULTURA DIVENTA GIOCO

ARRIVANO LE MASCHERINE PER NON INQUINARE L’AMBIENTE

I ragazzi ora possono collezionare opere d’arte grazie alle figurine. L’iniziativa, nata per rilanciare il gusto dell’arte tra i più giovani, è un progetto di innovazione culturale che ha vinto un bando di una nota fondazione bancaria e ha permesso di creare la prima linea di figurine ad alto potere educativo per la bellezza. Si chiama “Artonauti” ed è un prodotto editoriale di album e figure che hanno come tema l’arte nel tempo e nelle sue diverse forme ed espressioni. L’innovazione, ideata dall’impresa sociale no-profit WizArt, è quella di rendere l’arte accessibile a tutti, attraverso un mezzo stimolante e divertente per i ragazzi, sfruttando le figurine come elemento educativo e di memorizzazione. Questi album sono pensati per i ragazzi tra i 7 e i 14 anni e sfruttano la memoria visiva e l’interazione con i compagni alla ricerca della figurina mancante, permettendo al contempo di apprendere i periodi storici e gli stili. Gli album comprendono storie, indovinelli, curiosità e informazioni utili per imparare e memorizzare senza annoiarsi, grazie a un viaggio condotto da due ragazzi Ale e Morgana e dal loro cane Argo, che insieme ai lettori attraversano le

diverse epoche: dalla preistoria all’Egitto, dalla Grecia all’impero Romano, al Medioevo, fino al Rinascimento, al Barocco, all’Impressionismo per giungere infine all’arte del 900’. I ragazzi imparano così a conoscere opere di artisti come Michelangelo, Leonardo, Van Gogh e molti altri, grazie anche alle didascalie che dietro ogni figurina riportano il nome dell’opera, l’autore e il museo in cui è custodita.

Proteggersi dal contagio del corona virus e insieme proteggere anche l’ambiente dalle mascherine usa e getta monouso che rischiano di finire abbandonate o di intasare le discariche: arriva da Lucca una delle risposte più ecologiche, ovvero una mascherina monouso in tessuto filtrante di cellulosa e cotone completamente riciclabile. Il materiale di cui è fatta è un composto filtrante a base di cellulosa e cotone utilizzato nell’industria alimentare e ha già le certificazioni che gli consente di essere ipoallergenico. La produzione avviene attraverso un semplice processo di fustellatura che può essere realizzato da qualunque azienda tipografica molto velocemente e contenendone il prezzo finale. I suoi inventori l’hanno chiamata Arya, non ha elastici che possono irritare e può essere indossata anche dai bambini. Un’altra mascherina hi-tech ecologica è stata inventata da una start up siciliana, la iMask, che ha brevettato un dispositivo FFP3 che mette insieme sicurezza, convenienza e sostenibilità. Queste mascherine possono essere utilizzate infinite volte grazie a un filtro FFP3 sostituibile che può può durare fino a un mese. La mascherina è divisa in tre parti, due sono lavabili e sterilizzabili e non si cambiano mai. Il corpo principale è in gomma termoplastica anallergica che si adatta da sola alla forma del viso e la cartuccia che contiene il filtro ne evita il contatto con la pelle garantendo maggiore sicurezza.

Fonte: Volonwrite per Mezzopieno; Artonauti

Fonte: Eco Arya; iMask

MEZZOPIENO 10 LUGLIO-AGOSTO 2020


DAL DISSESTO A CAMPIONE DI DIFFERENZIATA: IL MODELLO TIVOLI Passare dal 10 a oltre l’80% di raccolta differenziata in meno di 6 anni si può. E si può anche in territori in cui lo smaltimento dei rifiuti sembrava essere un tabù. L’azienda partecipata del comune di Tivoli, in provincia di Roma – la A.S.A Spa –, dopo 8 anni di gestione in perdita e un buco da 22 milioni di euro, viene riorganizzata e lo trasforma nel comune più virtuoso del centro e del sud Italia nella differenziazione dei rifiuti. Dal progetto “Tivoli miniera Urbana” per la raccolta dei Raee (rifiuti elettronici), alle eco-stazioni per quartiere, al porta a porta e alla raccolta di prossimità, la riorganizzazione della gestione è stata capillare. “Abbiamo ridato un servizio essenziale ai cittadini – spiega l’amministratore Francesco Girardi – riuscendo a inserire la differenziata in tutti i quartieri della città, che conta 57 mila abitanti”. Il metodo di raccolta è stato vestito su misura per ogni quartiere, a seconda delle esigenze e della tipologia di abitato. Incrementando di anno in anno la raccolta, Tivoli è riuscita a generare un’economia virtuosa che le ha permesso di godere di incentivi statali ed europei e di sanare un bilancio in rosso maturato fra il 2006 e il 2013. Sono stati assunti 30 nuovi operatori e indetti due concorsi pubblici per assunzioni a tempo indeterminato. Un circuito virtuoso che le vale un’importante primato: con l’80% di raccolta differenziata Tivoli raddoppia la media provinciale e quella regionale, ambedue al 40%. Fonte: Con la gentile collaborazione di ASA SpA Tivoli

I BAMBINI ADOTTANO GLI ANZIANI SOLI AL TELEFONO Nelle settimane in cui siamo stati costretti a restare chiusi in casa a causa del corona virus, tante persone anziane sole si sono trovate in difficoltà e molti si sono dati da fare per cercare di aiutarle nel fare la spesa, per sbrigare piccole commissioni o per non farle sentire abbandonate.

RIPARTIRE DALLA BICIPOLITANA: IL MODELLO PESARO Mentre le città provano a riaprire, le persone si confrontano con i problemi della mobilità con una nuova sensibilità. Il vecchio modo di spostarsi mostra i suoi limiti e la voglia di dare un nuovo aspetto alle città e al traffico stanno diventando argomenti improcrastinabili. La città di Pesaro ha creato la prima linea di trasporto a due ruote che unisce i vantaggi di una metropolitana a quelli del trasporto ecologico a pedali: la bicipolitana. Le strade sono state trasformate in vere e proprie linee percorribili soltanto dalle bici e regolamentate da una precisa logica che le connette tra di loro e le coordina. Ogni linea è riconoscibile dalla grafica distintiva ed è collegata con le altre con mappe e segnalazioni molto precise e intuitive. Le prime 6 linee sono già state completate e attraversano tutta

la città per un totale di 90 chilometri e sono diventate un modello nazionale e un esempio che molti altri comuni stanno cercando di replicare. “Non possiamo uscire dalla crisi con più traffico e automobili nelle città. La bicipolitana diventi sempre più un modello nazionale per l’Italia”, ha detto il sindaco di Pesaro Matteo Ricci. La città di Bologna ha già richiesto di poter replicare la pratica marchigiana e nel Comune di Pesaro, insieme a Legambiente, sono partiti corsi per la “Scuola di Bicipolitana” sulle soluzioni tecniche e progettuali

capaci di far crescere su scala urbana e periurbana una mobilità ciclistica di qualità e per la realizzazione di Bicipolitane in tutta Italia. Fonte: Comune di Pesaro

MEZZOPIENO 11 LUGLIO-AGOSTO 2020

Alcuni bambini di Bologna hanno deciso di dedicare un po’ del loro tempo per tenere compagnia a queste persone e per adottarli come se fossero loro nonni ma, date le circostanze, a distanza. “La gioia dei bambini, la loro positività, si può incontrare con il bisogno di compagnia di un nonno solo. Al contempo, la saggezza e la sapienza di un nonno che ha tanti anni vissuti sulle spalle si dona a chi ha tanti anni davanti”, racconta Silvia Cocchi, responsabile dell’Ufficio Scuola della Curia che coordina il progetto “Adotta un nonno”. “L’Ufficio scuola della Diocesi ci ha segnalato che anche tanti bambini della scuola primaria stavano soffrendo la distanza dalle loro relazioni sociali. Abbiamo così pensato di farli incontrare almeno al telefono, per uno scambio fra generazioni in questo momento così difficile per tutti”, spiega Filippo Diaco delle Acli bolognesi. Il progetto dopo il primo mese contava già una trentina di anziani e altrettanti bambini. “Con la fase due non cambia niente: andremo avanti almeno fino all’estate, sperando di avere più adesioni e di far sentire meno soli i nostri anziani. Una volta finita questa pandemia, vorremo creare un momento in cui bimbi e nonni si incontreranno dal vivo. Hanno legato e si vogliono bene”. Fonte: Bologna Today; Acli Bologna


IL GIORNALE SCRITTO CON GLI OCCHI: LA SLA NON CI FERMA

GLI STUDENTI UNIVERSITARI CREANO UNA RETE PER I PIÙ PICCOLI

Vicino a Monza, nella residenza San Pietro, alcuni ospiti immobilizzati dalla sclerosi laterale amiotrofica (SLA) nei loro letti scrivono con gli occhi e creano i loro articoli per la rivista ScriverEsistere. La SLA è una malattia degenerativa che gradualmente paralizza tutti i muscoli del corpo, arrivando a bloccare anche la respirazione. Grazie a un computer a comando oculare, queste persone possono avere una comunicazione attiva. “Non pensavo certo che la SLA mi portasse a scrivere, una delle cose che mi ha ossessionato durante la carriera scolastica e non solo. Quando ho perso la voce a causa della mia patologia, è cambiato qualcosa in me; ho sentito la necessità di rendermi utile in qualche modo per le persone che condividevano con me la difficile realtà che stavamo vivendo”, scrive Luigi Picheca dal suo letto nella struttura gestita dalla cooperativa La Meridiana, l’unica in Italia a poter ospitare a 60 pazienti affetti da SLA o in stato vegetativo. Il cervello di queste persone rimane completamente attivo, così come la mobilità dei bulbi oculari che permette loro di selezionare da uno schermo le lettere per comporre le parole. “Molti nostri pazienti – spiega la dottoressa Sorrentino, ideatrice della rivista – hanno preso coscienza

Molte famiglie hanno vissuto la chiusura delle scuole con difficoltà e le situazioni più vulnerabili hanno patito la mancanza del supporto didattico. Per questo a Firenze è nata una iniziativa che mette in contatto studenti universitari di diverse discipline con famiglie di bambini e ragazzi delle scuole elementari e medie che hanno bisogno di un appoggio scolastico. Facebook è diventato il mezzo per mettere in contatto gli studenti con le famiglie di bambini e ragazzi. “È un impegno volontario e gratuito”, spiegano Chiara Robimarga e Alessia De Vescovi, ideatrici di Students 4 Students. “Raccogliamo da un lato le necessità delle famiglie dei piccoli allievi, dall’altro le disponibilità degli studenti-tutor”. Ad oggi la rete già ha reso possibili più di quaranta tutoraggi fra Firenze, Torino, Bologna e Milano. I feedback sono tutti positivi: da un lato la necessità viene appoggiata e risolta, dall’altra i neo-universitari si mettono alla prova nell’insegnamento. “Le difficoltà potenziali a cui le famiglie devono far fronte in questa fase di scuola digitale

e accettato la loro condizione, quindi sono disponibili a mettersi alla prova scrivendo”. La loro produzione ha un ritmo lento ma costante e dà luce a mondi di ricordi lontani ma vividi. Fonte: Con la gentile collaborazione della Cooperativa La Meridiana

sono molteplici”, raccontano dall’associazione “Le mille e una rete” che coordina il programma in diverse città d’Italia. “Possono presentarsi problemi di apprendimento per la poca padronanza della lingua, come nelle famiglie immigrate, o disturbi nell’apprendimento. Alle volte c’è invece solo bisogno di un po’ di metodo”. Fonte: Con la gentile collaborazione dell’associazione Le mille e una rete

CONDIVISIONE DEI CAMPER: UN MODO PER SALVARE L’ESTATE Meno libertà di spostamento, meno tempo per fare le vacanze e meno soldi da spendere per andare in vacanza. La soluzione per queste vacanze estive che sembrano più difficili che mai potrebbe essere il camper-sharing, la condivisione di camper, roulotte e furgoni camperizzati tra privati. Questa nuova frontiera ibrida di mobilità e ospitalità condivisa è possibile grazie a una piattaforma online che mette in contatto i proprietari di camper con i viaggiatori di tutto il mondo. Si chiama Yescapa ed è una sorta di intermediario virtuale che permette di ottimizzare i periodi di inutilizzo dei camper e di far risparmiare i viaggiatori che non ne posseggono uno. Come si fa per le case, i proprietari dei veicoli - camper mansardati, semintegrali, motorhome, van, furgoni camperizzati - inseriscono il proprio annuncio, con tutte le caratteristiche del mezzo, il luogo in cui si trova e le proprie tariffe. Concordato lo scambio si organizza il passaggio di chiavi ed è fatta. “Dal suo lancio sono stati effettuati in Italia oltre 7 mila scambi che hanno generato profitti per circa 1 milione di euro per i proprietari di camper. La Sardegna è la regione che ha registrato il maggior tasso di partecipazione con la più alta concentrazione di veicoli (23%), seguita da Lombardia (18%) ed Emilia Romagna (13%)”, rileva Dario Femiani di Yescapa. Mediamente un camper resta fermo 295 giorni all’anno, a fronte di un costo di mantenimento di 3.000€. Questa idea della mobilità condivisa può creare economia di scambio, favorire lo sviluppo di un turismo più sostenibile e la riduzione dell’impatto ambientale. Fonte: Yescapa

MEZZOPIENO 12 LUGLIO-AGOSTO 2020


ENERGIA DAL MARE: L’ITALIA DIVENTA LEADER UE L’Italia diventa il paese più avanzato del bacino mediterraneo per ricerca e sviluppo di impianti in grado di estrarre energia dal mare. In Italia esistono siti a Pantelleria, Reggio Calabria, Napoli e in diversi punti dell’Adriatico. Secondo il rapporto europeo OceanSET 2020, solo 6 Paesi

dell’Unione Europea hanno adottato politiche specifiche per lo sfruttamento dell’energia di maree e moto ondoso a fini energetici tra cui l’Italia che ne è leader. Sono stati avviati 79 progetti, di cui 57 per l’energia dalle onde e 22 dalle maree. “Il settore dell’energia dal mare in Italia sta entrando in una fase operativa precommerciale, grazie alle sperimentazioni in corso di prototipi sviluppati da enti di ricerca come ENEA, CNR e RSE, università e grandi aziende nazionali dell’energia”, spiega Gianmaria Sannino, responsabile del laboratorio ENEA di Modellistica Climatica e Impatti. I sistemi per l’estrazione di energia dalle maree utilizzano come tecnologia principale la turbina ad asse orizzontale, mentre per le onde le sperimentazioni spaziano da impianti a punti galleggianti fino a quelli a colonna d’acqua oscillante. Le aree con il più alto potenziale di energia dalle onde sono le coste occidentali della Sardegna e della Corsica, ma anche il Canale di Sicilia, dove il flusso medio di energia oscilla tra i 10 e i 13 kW/m. L’energia dalle maree invece può essere estratta principalmente nello Stretto di Messina, dove la produzione di energia può raggiungere i 125 GW/h l’anno, una quantità sufficiente a soddisfare il fabbisogno energetico di città come Messina. Fonte: Ocean SET 2020; Ray Collins

LA MODA METTE FINE ALL’USO DELLE PELLI DI CANGURO Dopo aver quasi abbandonato le pellicce animali, il mondo della moda si sta muovendo verso un sempre minore uso delle pelli e dei derivati di origine animale. La casa di moda Versace ha deciso che non utilizzerà più la pelle di canguro nelle proprie collezioni. La decisione dell’azienda fa seguito alla denuncia contenuta in un dossier che ha portato all’attenzione pubblica la strage di canguri in Australia, oltre 2,3 milioni di individui uccisi ogni anno. Una campagna lanciata dalla LAV sta lavorando per chiedere alle aziende italiane coinvolte nell’import

LA SPIAGGIA NELLA GROTTA: TRA LE PIÙ BELLE AL MONDO Si trova a San Nicola Arcella, in provincia di Cosenza, la spiaggia dell’Arcomagno, considerata da molti una delle più belle al mondo. Lungo la Riviera dei Cedri, in Calabria, un’ insenatura tra le rocce nasconde un arco che si addentra nella scogliera e che dopo qualche decina di metri si apre in una piccola baia di sabbia, quasi segreta. La caletta è circondata di vegetazione e l’acqua è poco profonda, per cui il suo colore è quello dello smeraldo. Un luogo che sembra disegnato in un sogno. Di fianco all’insenatura si apre la Grotta del Saraceno, una cavità naturale scavata nella montagna dove una sorgente di acqua dolce scorre facendo brillare il suo interno. Questo luogo incantato si può raggiungere a piedi percorrendo un sentiero ricavato nella roccia, a nuoto dalla vicina spiaggia della Marinella o via mare con piccole imbarcazioni, pochi alla volta, per non disturbare la quiete che conserva questo piccolo tesoro naturalistico italiano. Fonte: Tripadvisor

di prodotti ottenuti dall’uccisione dei canguri, di rinunciarvi. Le prime aziende ad accogliere la proposta sono state il marchio di abbigliamento sportivo Diadora e di mangimi Pro-life, che negli ultimi mesi hanno detto basta all’utilizzo di derivati di canguro (rispettivamente pellami e carni). Il gesto di Versace è considerato un segnale importante per il mondo del fashion, soprattutto in seguito ai vasti incendi che hanno recentemente devastato l’Australia e che sommati alla caccia hanno decimato la popolazioni di canguri. L’UE è il più grande mercato di carne e pelle di canguro del mondo, con l’Italia che ne è il maggiore importatore di pelle. Numerosi marchi sportivi utilizzano la pelle nella fabbricazione di scarpe da calcio e tute da motociclismo. Fonte: LAV

MEZZOPIENO 13 LUGLIO-AGOSTO 2020


MEZZOPIENO52passi

Ogni primo Lunedì del mese, dalle ore 19 alle 21,30, il cammino individuale prosegue con momenti di incontro comuni, per condividere i passi settimanali e dialogare intorno ad essi. Ecco il prossimo appuntamento aperto a tutti che si terrà on line oppure, se possibile, presso la Casa del Quartiere di San Salvario di Via Morgari 14 a Torino (saloncino in fondo al cortile): e riv isc

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- IL RAPPORTO CON SE STESSI E CON IL PROPRIO INCONSCIO - LE RELAZIONI - IL RISPETTO DELL’AMBIENTE - LA SPIRITUALITÀ

5 OTTOBRE: serata introduttiva e presentazione del percorso annuale

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I 52 PASSI SONO UN PERCORSO DI IMPEGNO PERSONALE CHE CONSISTE NELL’AFFRONTARE PICCOLI PROPOSITI SETTIMANALI, UNO PER OGNI SETTIMANA DELL’ANNO, CON L’OBIETTIVO DI VEDERE IL LATO MEZZOPIENO DEL MONDO. LE QUATTRO AREE DI IMPEGNO:

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LE BUONE ABITUDINI UN ALLENAMENTO ALLA FELICITÀ Donare con il cuore

Tempo richiesto: almeno una volta alla settimana. Sebbene ci siano diversi fattori che determinano se donare ci renda o meno più felici, le tre strategie che seguono sono state avvalorate da studi e ricerche scientifiche: 1) Fai in modo che sia una scelta La Ricerca suggerisce che quando ci sentiamo obbligati a donare – come nel caso in cui una richiesta particolarmente aggressiva ci metta all’angolo – saremo meno inclini a trarne piacere. Quando le persone a cui teniamo ci chiedono di contribuire a una buona causa o di prestar loro dei soldi può essere difficile dire di no. In queste occasioni è utile fare un passo indietro e chiedersi “Voglio davvero contribuire?”. Ricorda a te stesso che va bene dire di no. 2) Stabilisci una connessione Spesso donare a chi ci è più vicino trasmette le sensazioni migliori ma possiamo approfittare del dono per avvicinarci ancora di più ai nostri cari, e trarne così una maggiore felicità. Ad esempio, se decidete di regalare un buono d’acquisto a qualcuno, accompagnatelo al negozio per scegliere il proprio regalo. Questo vi darà l’opportunità di passare del tempo insieme e rafforzare la vostra relazione, e potrete godere del suo sorriso quando avrà scelto il regalo. Anche quando donate ad uno sconosciuto c’è sempre l’opportunità di aumentare il senso di connessione, ad esempio prendendo l’iniziativa di scoprire qualcosa in più su chi riceve la vostra donazione.

3) Assicurati di avere un impatto Assistere all’impatto positivo che un regalo ha sulle vite degli altri è una grande fonte di felicità ma non sempre è facile farlo. Conduci una piccola ricerca sulle cause che decidi di supportare e cerca di comprendere qual è l’impatto concreto del tuo aiuto. Una delle scoperte più incoraggianti emerse dalla Scienza della felicità è che le persone traggono piacere nel donare agli altri. In effetti, molti studi hanno confermato che spendere soldi per altri ci rende più felici che spenderli per noi stessi. Tuttavia la Ricerca suggerisce che devono avverarsi alcune condizioni per massimizzare i benefici psicologici del donare. Donare ci fa particolarmente bene quando lo viviamo come una scelta, piuttosto che come un obbligo, perché ci permette di sperimentare la nostra generosità, nonché la nostra autonomia, e i sentimenti di autonomia sono cruciali nella soddisfazione generale verso la vita. Donare è più piacevole quando comporta una relazione interpersonale perché aiuta a soddisfare quello che i ricercatori considerano come un bisogno fondamentale di connessione sociale, e può servire inoltre a migliorare le nostre relazioni più intime. Infine, osservare l’impatto positivo del dono sulle vite degli altri può suscitare dei sentimenti contagiosi di gioia e aumentare la sensazione che una persona ha di poter completare un compito o raggiungere un obiettivo - ciò che i ricercatori chiamano “auto efficacia” - un altro fattore importante di benessere e resilienza. (In collaborazione con The Greater Good Science Center presso UC Berkeley http://ggia.berkeley.edu; http://greatergood.berkeley.edu)

MEZZOPIENO 14 LUGLIO-AGOSTO 2020


Vuoi fare il primo passo?

Scrivi un elenco delle tue passioni

Sorridi alla prima persona sconosciuta che incontri al mattino, chiunque essa sia

MEZZOPIENO 15 LUGLIO-AGOSTO 2020

r Cammina pe tua un’ora nella una città , senza meta precisa


MEZZOPIENOintervista e appagante di una curva negativa o cinica che spesso mostra il mondo molto meno bello di quanto non sia in realtà. La felicità, che è il desiderio più appassionato di tutti gli esseri umani, in ogni momento e in ogni luogo, diventa un’esperienza vissuta e quindi più reale se si vede la vita e il proprio universo in una luce più positiva.

Thakur S Powdyel GATTO

ELISABETTA

Ex Ministro dell’Istruzione del Bhutan

“Migliorare il destino anche di un solo altro essere umano e rendere così il mondo un po’ migliore: questa è la felicità”

Cosa significa per lei vedere il bicchiere mezzopieno? Mi viene in mente un frammento di una vecchia rima di Mamma Oca (ndt: Mother Goose Rhyme ) mentre rifletto su questo proverbiale bicchiere mezzo pieno/mezzo vuoto citato spesso:

“Due uomini guardavano fuori dalle sbarre della prigione Uno vide il fango, l’altro le stelle”. Questa bi-polarità delle visioni deriva dalla personale visione del mondo, dalla prospettiva individuale o dalla percezione. Uno vede il mondo essenzialmente come intero o completo, mentre l’altro lo vede

come generalmente incompleto o imperfetto. Un orientamento mezzo pieno tende verso la pienezza finale o la realizzazione, mentre un impulso mezzo vuoto ha la potenzialità di rimanere non realizzato o di dare credito al compiacimento o alla scusa per non lavorare abbastanza per raggiungere la MEZZOPIENO 16 LUGLIO-AGOSTO 2020

Qual è la sua definizione di “felicità”? La felicità per me è essere in pace con se stessi, con ciò che ci circonda, con il proprio mondo. È essere in grado di sfruttare al massimo i propri doni unici e i propri talenti per apportare un cambiamento positivo e produrre una differenza in come stanno le cose. Se sono in grado di coinvolgere la mia mente, il mio corpo e la mia parola come essere umano per migliorare il destino anche di un solo altro essere umano e rendere così il mondo un po’ migliore, quella è per me la felicità. pienezza. Un approccio intermedio fornirebbe il giusto medio tra puro idealismo e realismo cinico. Come educatore, sono dalla parte del bicchiere mezzo pieno. Altrimenti, la mia vita non avrebbe un messaggio abbastanza grande da condividere con le migliaia di persone piene di speranza sotto la mia responsabilità. C’è un legame tra felicità e positività? La positività è il sole della vita. Un atteggiamento positivo nei confronti della vita e di ciò che ci circonda rende l’esperienza di vivere molto più divertente

Pensa che la felicità sia una questione privata o pubblica? È compito dello Stato avere cura della felicità dei suoi cittadini o è loro responsabilità cercarla? La felicità è sia personale che comunitaria. Poiché la felicità è il singolo più fervido desiderio di tutti gli esseri umani su tutti i paralleli e meridiani, da costa a costa, in tutti i continenti e i paesi, indipendentemente dalle loro specificità contestuali, tutti gli uomini, le donne e i bambini aspirano a questo a livello individuale. Ma gli individui fanno lo Stato. Pertanto, la somma totale delle esperienze individuali di felicità crea la felicità collettiva e


MEZZOPIENOintervista

il senso di benessere. Stando così le cose e se la ricerca della felicità è il fine ultimo della vita, lo Stato deve riconoscere ciò e creare le condizioni per l’esperienza della felicità da parte dei cittadini. Secondo lei l’educazione è un pilastro fondamentale della felicità: quali sono gli elementi essenziali di una buona educazione? Oggi in tutto il mondo stanno accadendo così tante cose in nome dell’educazione, ma molte cose hanno poco a che fare con l’educazione o l’apprendimento. I saggi chiamavano giustamente l’Educazione il Settore Nobile una volta. Con tutto il bene che l’educazione ha fatto per rendere il nostro mondo un posto migliore,

School” sia stato tradotto in italiano e pubblicato dal World Environmental Education Congress per essere utilizzato in tutto il sistema educativo e nella società in generale.

da qualche parte lungo la strada le piogge hanno iniziato a colpirci, e oggi la maggior parte degli sforzi Nella sua visione di “educazione educativi sono privi olistica” quali sono i riferimenti di quella nobiltà culturali? e le nostre sedi di Nel mio schema delle cose, il a p p r e n d i m e n t o principale punto di riferimento sembrano essere per l’educazione è la Vita. Ci cadute in disgrazia sono inoltre le grandi tradizioni in un certo senso. di apprendimento che le Nel Bhutan generazioni successive ereditano abbiamo introdotto per diritto e responsabilità e il il concetto di genio di ogni epoca si aggiunge Scuole Verdi che alla somma totale ed estende cerca di rispondere le frontiere relative al mandato alla necessità di dei tempi in evoluzione. In tutti coltivare la nobiltà i casi, i principi fondamentali che della mente e affermano le Leggi fondamentali la nobiltà del della natura e della vita in tutta la cuore, aiutando sua infinita varietà costituiscono così lo studente lo spirito informatore della a coltivare la progettazione educativa, dello nobiltà dell’azione. sviluppo dei percorsi di studio L’apprendimento e delle scelte pedagogiche, deve essere un forniscono la grande tela su cui processo che determinati contesti culturali armonizza la necessità di affinare legittimano il processo chiamato cervelli e abilità con la necessità insegnamento e l’apprendimento. di costruire fiducia e carattere. Nel caso del Bhutan, ad esempio, Pertanto, io vedo l’educazione la nostra storia e civiltà secolare, come uno strumento critico per la nostra cultura unica e la lo sviluppo nostra visione di olistico degli sviluppo della L’apprendimento deve studenti Felicità Nazionale armonizzare la necessità e della Lorda così come di affinare cervelli e prosperità il nostro desiderio abilità con quella di umana. “My di coinvolgere costruire fiducia e Green School” scienza e carattere afferma otto tecnologia moderne, elementi cardine innovazione e impresa, d e l l ’e d u c a z i o n e nonché la necessità olistica, tra cui di bilanciare tradizione e le dimensioni ambientali, modernità, il modello delle Scuole sociali, culturali, intellettuali, Verdi, tra gli altri, costituiscono lo accademiche, estetiche, spirituali sfondo su cui ancoriamo la nostra ed etiche degli studenti. visione educativa per il paese. Sono molto lieto che “My Green MEZZOPIENO 17 LUGLIO-AGOSTO 2020

Dopo la pandemia da covid-19 tecnologia. Pertanto, abbiamo dobbiamo ripensare il nostro bisogno di un sistema che sistema scolastico e più in combini il potere della tecnologia generale il nostro mondo. intelligente per supportare un Vorrebbe condividere con noi sistema di apprendimento che qualche suggerimento di cui affermi il primato dell’essere ritiene dovremmo tenere conto? umano in un ambiente Quella del covid-19 è stata naturale sano che garantisca un’esperienza catastrofica per la sostenibilità reciproca e la l’umanità in tutto il mondo e la prosperità oltre il presente. nostra vita potrebbe non essere più la stessa. Le nostre vecchie Una delle più belle ricadute di certezze non sono più certezze e Covid-19 è stato il ri-germogliare siamo qui in un mondo in cui le del seme essenziale dell’umanità cose cadono e una riemersione di a pezzi e Madre Natura nella il centro sua gloria originaria sembra non La somma totale delle in molte parti del reggere. Una esperienze individuali di mondo. Io la chiamo volta che ci Rivoluzione 5.0: il felicità crea la felicità lasceremo Ritorno dell’Umano. collettiva e il senso il covid-19 Sarebbe un peccato di benessere alle spalle, e se non riuscissimo ad speriamo che affermare e far avanzare ciò avvenga presto, questa energia positiva e quando inizieremo a non imparassimo nulla da così raccogliere i fili e mettere insieme tanto dolore e desolazione e il nostro nuovo mondo, questo ritornassimo alle stesse vecchie stesso virus potrebbe essere un abitudini della mente e all’azione punto di riferimento. Per quanto incosciente. riguarda l’istruzione, colpisce Ecco una grande opportunità per il singolo più grande gruppo ripensare non solo l’educazione di persone al mondo con le ma per costruire un nuovo implicazioni più significative. mondo coraggioso adatto agli In alternativa all’impegno in esseri umani ed esseri umani prima persona adatti al mondo. nell’insegnamento e nell’apprendimento, abbiamo seguito il corso dell’uso della tecnologia per raggiungere gli studenti attraverso un mezzo online come la seconda migliore alternativa. Ma la tecnologia è solo un’impalcatura; deve supportare uno scopo, un messaggio, una missione, più grande della


cultura

SECONDO ME di Brunori Sas

di Marshall B. Rosenberg

Questo è Linguaggio giraffa, pensi solo alla vita, ti interessi a uno scambio vitale: “Come sto io?” “Cosa si potrebbe fare per rendere la vita più bella?”, “Come stai e cosa ti renderebbe la vita più bella?”. (...) Siamo nati parlando Linguaggio Giraffa e per il primo anno della nostra vita abbiamo parlato un Giraffa perfetto (...) un linguaggio di vita. Non vedete un bambino di 4 mesi sorridere quando in realtà soffre.

LOVAGLIO

STEFANIA

Anche la cultura è mezzopiena. In questa rubrica multimediale raccogliamo lo sguardo positivo dell’arte sulla realtà, attraverso stili, discipline, orizzonti differenti, e accomunati da uno stesso focus. In questa edizione, il Linguaggio giraffa di M. B. Rosenberg che ci porta a stare in contatto con noi e con gli altri, nel nostro essere “così diversi, così umani”.

IL LINGUAGGIO GIRAFFA. UNA COMUNICAZIONE COLLEGATA ALLA VITA

“Io vedo il mondo solo secondo me Secondo me, secondo me Descrivo il mondo solo secondo me Chissà com’è invece il mondo visto da te”

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LE PAROLE SONO FINESTRE (OPPURE MURI) di Ruth Bebermeyer

CAPITAN FANTASTIC di Matt Ross

Un padre che prova a crescere 6 figli in quello che crede il migliore dei modi: una vita isolata nella foresta incontaminata, l’allenamento fisico, i libri politici. Poi, un giorno, la morte della madre, il viaggio verso la città, l’incontro con le persone che la abitano, la scoperta di emozioni sconosciute nate dalla magia della relazione. Qualcosa dentro ognuno di loro si schiude...

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MEZZOPIENO 18 LUGLIO-AGOSTO 2020

Mi sento così condannata dalle tue parole, mi sento giudicata e allontanata, prima ancora di aver capito bene. Era questo che intendevi dire? Prima che io mi alzi in mia difesa, prima che parli con dolore o paura, prima che costruisca un muro di parole, dimmi, ho davvero compreso bene? Le parole sono finestre, oppure muri, ci imprigionano o ci danno la libertà. Quando parlo e quando ascolto, possa la luce dell’amore splendere attraverso me. Ci sono cose che ho bisogno di dire, cose che per me significano tanto, se le mie parole non servono a chiarirle, mi aiuterai a liberarmi? Se sembra che io ti abbia sminuito, se ti è parso che non mi importasse, prova ad ascoltare, oltre le mie parole, i sentimenti che condividiamo.

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Il notiziario della positività creato dalle redazioni scolastiche

LE BUONE NOTIZIE CI SONO ANCHE IN QUESTO MOMENTO In Olanda gli ospedali e le case di riposo hanno pensato ad un modo per permettere alle persone ricoverate perché infette del Corona Virus, di poter abbracciare i propri cari. Si tratta di strutture di plastica che proteggono le persone me che permettono loro di vedere gli altri e stringerli a loro. In questo modo nessuno si sentirà più solo e non avrà nostalgia degli abbracci che sono una delle cose più belle del mondo.

A Torino un gruppo di ragazzi ha deciso di organizzarsi e di raccogliere aiuto per le persone in difficoltà per il Corona Virus. Lo hanno fatto con una canzone RAP che hanno inciso e che nel testo racconta l’importanza di donare e di aiutare gli altri. L’associazione è composta da ragazzi giovani e si chiama “Il giardino delle idee”. La canzone è stata sentita dal programma “le Iene” che l’ha mandata in onda permettendo di raccogliere tanti aiuti per tante persone.

All’ospedale di Mondovì (CN) si registrato un incremento nelle nascite del 25% rispetto allo scorso anno. I nuovi nati sono stati 125 nel solo mese di marzo, in piena pandemia. Tutti godono di ottima salute. Il direttore del reparto di ginecologia e ostetricia si dice molto felice per questo evento. Le mamme sono state messe a proprio agio in modo da non permettere che l’ansia e la preoccupazione prendessero il sopravvento. Il reparto, nonostante l’emergenza sta vivendo un momento di gioia e soprattutto di speranza. Articoli scritti dai piccoli giornalisti gentili della scuola Sibilla Aleramo (TO)

MEZZOPIENO 19 LUGLIO-AGOSTO 2020


lavoro UN’AZIENDA CHE DÀ NUOVA VITA A CIÒ CHE È POVERO Stava camminando al porto di Cesenatico, Roberto Casali, quando alzando lo sguardo dai suoi pensieri vide una scena che non avrebbe più scordato. Un pescatore, un amico - il suo futuro socio Maurizio Cialotti - stava svuotando nel canale decine di casse di sardine: buttava via il pesce tenendo da parte la confezione di polistirolo, per riutilizzarla. E nel mentre, si disperava. «Una cosa completamente insensata, no? Da quel momento - spiega Casali - non riuscii a pensare ad altro. Volevo convincere Maurizio che in qualche modo potevamo cambiare quella situazione. Ci riuscii. Nel 2013, fondai la mia nuova azienda, la Ecopesce Srl». La sua storia e una vicenda di trasformazione, in molti sensi: lavorativa, innanzitutto, perché Casali prima di buttarsi nel mercato ittico era un arredatore, ma anche di mentalità e di coraggio. «Quello che non riuscivo proprio a tollerare - spiega Casali - è che venisse dato più valore a un pezzo di plastica che a un essere vivente, frutto della nostra natura. Non ho mai sopportato “Imperdonabile che un essere vivente possa essere buttato via” le bizzarrie del mercato. In alcuni periodi dell’anno, l’offerta di pescato Roberto Casali è superiore alla richiesta e molta parte rimane invenduta e buttata via, letteralmente. Trovo imperdonabile che un prodotto del nostro mare, un essere vivente, possa essere buttato via dopo che gli si è tolta la vita. Poi, mi interessava ridare dignità a quei prodotti dimenticati. Dimenticati magari perché sul mercato, appunto, hanno prezzi molto bassi, quindi sono considerati

“poveri”. Un prodotto fra tutti sono sicuramente le sardine». Nella sua filosofia imprenditoriale - filosofia che dopo qualche anno ha trovato preziosi alleati nella rete di imprenditori per l’economia di comunione AIPEC - non bisogna fare gli interessi del mercato, ma gli interessi della collettività, della natura, degli esseri viventi, oltre che rispettare al massimo i propri dipendenti. «Sono sempre stato una persona testarda - continua Casali - se mi dicono che non posso fare qualcosa, devo provare a farla comunque». Così apre un piccolo laboratorio, di appena 32 metri quadrati. Studia, si forma sulla commercializzazione del pesce. Capisce cosa fare e acquista

alcuni macchinari che gli permettono di usare tutto il pesce, anche le lische. Zero sprechi, tutto viene lavorato o semilavorato sotto il marchio L’ecopesce. Produce filetti, polpe per ravioli, burger, cibo per animali oppure rivende il fresco all’ingrosso ai ristoratori locali, grossisti, pescherie, scuole, alberghi e grande distribuzione. «Gli affari vanno bene - continua Casali - ma facciamo le cose soprattutto con il cuore: al primo posto mettiamo la salute e la dignità dei nostri lavoratori, la ricerca e lo sviluppo per avere un prodotto genuino e nel pieno rispetto dell’ambiente». Un’azienda eticamente sana, che lavora non solo per gli utili ma per il benessere della comunità e con il traguardo finale di eliminare qualunque tipo di scarto. Con 8 dipendenti e un fatturato, nel 2019, di 1.786.000 euro, Ecopesce Srl sta per aprire un nuovo stabilimento di 900 metri quadrati, con nuovi macchinari e dove saranno previsti anche alcuni spazi per la ricerca universitaria.

LE BUONE PRASSI MEZZOPIENO AL LAVORO

 Dal programma Mezzopieno per l’organizzazione positiva del lavoro nelle aziende

DARE NUOVA VITA AGLI SCARTI

Luca Streri | Vanessa Vidano

L’etimologia della parola mestiere proviene da ‘ministero’, dal latino minus (minore) e indica un ufficio, una funzione di servizio. In passato mestiere era sinonimo di bisogno, necessità. Il lavoro, inteso come mestiere, è quindi un servizio, un gesto di umiltà che si pone come strumento di elevazione per realizzare un bisogno di miglioramento. Riuscire a trasformare un mestiere in una impresa è quello che permette ad una abilità o a una buona idea di diventare un modello che unito ad altre capacità, consente di moltiplicare gli effetti postivi di una attività e di renderli proficui per una moltitudine. Un’impresa è un luogo dove si produce valore, si utilizzano l’ingegno, la conoscenza e la volontà per aumentare la proprietà delle persone e delle cose di generare significato. Dare nuova vita a prodotti che non ne hanno più è uno dei più ambiziosi obiettivi di chi fa impresa e riuscire a farlo con gli elementi della natura è un risultato che assume un significato etico ancora più elevato. Non solo questo permette di valorizzare enormemente il lavoro umano ma anche quello della natura, un legame armonioso che trova il significato di una alleanza. Il senso di una attività che riesce a dare pregio a ciò che non ne aveva più è una funzione che comprende in sé la triplice virtù di generare valore per il lavoratore, per l’imprenditore e per l’ambiente, un obiettivo che trascende il gesto lavorativo e che lo trasforma in un atto profondamente realizzante. Un imprenditore che riesce a raggiungere questo risultato è come un missionario che restituisce giustizia sotto forma di lavoro e allo stesso tempo compie un atto di gratitudine e di fiducia nei confronti del mondo. Una attività che compie questa missione è candidata naturalmente ad essere profittevole perché illuminata da un’intuizione imprenditoriale che trova nella natura un alleato che non chiede in cambio nulla, se non di essere rispettata.

MEZZOPIENO 20 LUGLIO-AGOSTO 2020


MEZZOPIENO

LA VITA È COME UNA SCATOLA A SORPRESA PICHECA

LUIGI

La vita è come una scatola a sorpresa, non si sa mai cosa ci trovi dentro. Non pensavo certo che la SLA mi portasse a scrivere, una delle cose che mi ha ossessionato durante la carriera scolastica e non solo. I temi per me sono stati una fastidiosa spina nel fianco per una vita e, anche quando la prof di lettere ce li assegnava con largo anticipo, Pippo Musso, autore di ritardavo “Ci vediamo tra cent’anni” sempre a consegnarli. Quando ho perso la voce a causa della mia patologia, è cambiato qualcosa in me, non so come si sia fatta largo l’idea di scrivere qualcosa; ma ho sentito la necessità di rendermi utile in qualche modo per le persone che condividevano con me la difficile realtà che stavamo vivendo. Poi c’è stato qualcuno che mi ha spinto verso questa impresa e la sua fiducia mi ha dato coraggio. Del resto, non è una scoperta dei nostri tempi quella che scrivere fa bene e offre la possibilità di avere stimolanti sensazioni. Lo hanno scoperto i nostri antenati circa 6000 anni fa inventando una forma di scrittura che permettesse di tramandare ai posteri le loro più importanti testimonianze ed esperienze vissute. Quando decidi di fare una cosa che non hai mai fatto e scopri che sei in grado di farlo, incredibilmente ti si apre un mondo inesplorato e cominci a percorrere quello che è dapprima un sentiero angusto ma poi diventa un viale alberato che, tra luci ed ombre, ti porta sempre più lontano e ti gratifica. Certo, non ti daranno subito l’Oscar per la letteratura, ma indubbiamente scoprirai il fascino di una attività che ti rapisce. A me è sempre piaciuto leggere e abbattere la frontiera della scrittura è stato faticoso ma non impossibile.

MEZZOPIENO 21 LUGLIO-AGOSTO 2020

SAPER VEDERE I REGALI CHE ABBIAMO RICEVUTO

“ N

ella vita volevo amare e essere amato, baciare e essere baciato, abbracciare e essere abbracciato. Purtroppo la vita mi ha dato pochissimo tempo per queste cose. Molte persone hanno una vita fantastica, fanno di tutto e non gli succede nulla. È ingiustizia o no? Però vedo anche tante persone molto più sfortunate di me. Che senso ha questo? Purtroppo non siamo capaci di vedere tutti i regali dati dall’abbondanza, perché siamo presi a lamentarci di quello che non ci arriva. Apprezziamo chi ci ha amato, baciato e abbracciato e ringraziamo per questi momenti di gioia assoluta e godiamo anche del ricordo, perché molti non hanno neppure questo. Ringraziamo ogni giorno l’abbondanza e l’universo per questi regali Di Claudio A. F. Messa

ScriverEsistere su Mezzopieno è il frutto della collaborazione tra la rete italiana della positività e la cooperativa La Meridiana, unite dalla passione per la vita e per ciò che essa dona ogni giorno. Questa rubrica è scritta con gli occhi e con il cuore da persone che amano il mondo ma che non hanno più la possibilità di muoversi e di parlare perché immobilizzati dalla Scleorsi Laterale Amiotrofica; un sistema elettronico di scrittura oculare permette loro di redigere questa rubrica, una lettera alla volta. Le loro riflessioni, il loro approccio alla vita, diventano un percorso condiviso con tutti, un’opportunità di andare oltre il quotidiano donata da chi ha un rapporto radicale e intimo con il tempo e con lo spazio, persone che la vita ha scelto per aiutarci a guardare più lontano. Il progetto di scrittura insieme a queste persone nasce soprattutto dal coraggio e dalla capacità di chi non si rassegna alla malattia e che continua a vedere avanti, al futuro, senza mai perdere la gratitudine per la vita e per il mondo.


MEZZOPIENOincontra...

Arcobaleno

Un gruppo di acquisto, un’opportunità per avvicinarsi al concetto di consumo consapevole ““Consumatori e produttori uniti per un’economia più giusta”

MARIANI

DIEGO

Per questa edizione della nostra rubrica abbiamo avvicinato la realtà dei gruppi d’acquisto, un servizio collettivo che offre ai propri associati la possibilità di fare insieme la spesa settimanale in filiera corta, scegliendo tra un paniere di prodotti agroalimentari di qualità. Ne abbiamo parlato con Fabrizio Ritorto dell’associazione Arcobaleno onlus che, tra i suoi progetti, facilita nella città di Torino un gruppo di consumatori intenzionati a fare scelte d’acquisto alternative a quelle proposte dalla grande distribuzione. Che cos’è e come funziona un gruppo di acquisto? Il gruppo d’acquisto collettivo (GAC) nasce nel 2007 come esperimento innovativo nel panorama italiano, prendendo le mosse da un progetto della Provincia di Torino che, nel periodo della crisi finanziaria globale, voleva aiutare famiglie e persone – spesso del ceto medio – trovatesi improvvisamente in situazioni di fragilità. Si è partiti dall’esperienza dei gruppi d’acquisto solidali

(GAS), più noti a livello nazionale, ovvero da gruppi autogestiti che vedono la partecipazione attiva di tutti i membri alle diverse fasi dell’approvvigionamento (ricerca produttori, ordini del prodotto, smistamento e distribuzione etc.). Il meccanismo ovviamente prevede che non sia il singolo membro ad acquistare ma un gruppo di persone che seleziona i produttori locali sulla base di criteri etici, economici, o ambientali. Sovente i GAS sono molto impegnativi perché richiedono una sorta di militanza: il consumatore deve partecipare in modo attivo, garantendo la sua presenza. Per questa ragione alcuni gruppi, esaurito l’entusiasmo iniziale, finiscono per sciogliersi per mancanza di sufficiente motivazione o disponibilità di tempo dei loro aderenti. Nel 2007 la Provincia lanciava il suo progetto, individuando nella sezione piemontese del Movimento Consumatori un interlocutore per la gestione dei nascenti gruppi d’acquisto collettivi dove una parte degli aspetti organizzativi è presa in carico direttamente dal gestore del gruppo, alleggerendo così i singoli

membri dagli aspetti logistici più impegnativi. Nascevano così sette diversi gruppi nella provincia di Torino, di cui tre in città, tutti facilitati da differenti attori locali. Cosa vi ha spinto ad avviare il vostro Gac? L’a s s o c i a z i o n e Arcobaleno è stata interpellata tra i vari soggetti potenzialmente interessati a facilitare il progetto e si è detta disponibile in quanto già impegnata su temi come l’integrazione sociale, la lotta al pregiudizio e la formazione e l’av vicinamento all’ambito lavorativo. Così abbiamo raccolto la sfida, decidendo di coinvolgere in modo attivo nel progetto delle persone tradizionalmente considerate fragili, in quanto affette da disabilità intellettiva. Il nostro intento, tuttavia, è quello di valorizzare le risorse personali degli individui per consentire loro di essere parte del proprio percorso di vita, e non solo uno spettatore o un mero fruitore di servizi.

MEZZOPIENO 22 LUGLIO-AGOSTO 2020

In questo senso si può dire che il vostro gruppo d’acquisto abbia un doppio valore sociale? Si, in un certo senso abbiamo fatto una doppia scommessa. Sul progetto stesso, che stava per nascere in un quartiere problematico come barriera di Milano, con le sue contraddizioni

e le sue potenzialità, e sul fatto che persone con grandi fragilità potessero diventare protagoniste del progetto. In questo senso possiamo considerarci anche un gruppo d’acquisto sociale. Quali difficoltà avete dovuto superare nell’affrontare questa sfida?


MEZZOPIENOincontra... Sicuramente la difficoltà d’acquisto, con tutte LA BUONA PRATICA SUGGERITA le relazioni che ne principale è comunicare il senso di ciò che facciamo. scaturiscono, è una DA ARCOBALENO Abbiamo cercato di farlo grande occasione per Avvicinatevi a chi produce il vostro con diverse azioni: dalla sensibilizzare il nostro didattica nelle scuole pubblico e far rivedere cibo e cercate di conoscerlo alla formazione di gruppi alcune posizioni troppo musicali, piuttosto che rigide sul disagio con interventi sul territorio mentale. e al contempo comunicare le come la cura dei giardini pubblici altre attività dell’associazione accompagnati da diverse iniziative Arcobaleno che è alle spalle del Ti viene in mente una storia di sociali come merende biologiche o gruppo d’acquisto. successo di qualcuno dei ragazzi piccoli spettacoli, con l’obiettivo di Un’altra sfida importante è legata che ha collaborato con voi? avvicinare le persone al progetto alla rimozione dello stigma Mi viene in mente uno dei ragazzi della malattia che è arrivato in associazione con mentale. Io una borsa lavoro, in un momento dico sempre di difficoltà personale, e nell’arco che visto di un anno è rientrato nel mondo da vicino del lavoro come guardia giurata in nessuno è un supermercato. Ancora oggi mi normale e capita di incrociarlo e mi racconta il gruppo di come per lui quel periodo al gruppo d’acquisto sia stato prezioso per non restare inattivo, per scongiurare il rischio di cadere in depressione. In generale noi facciamo dei percorsi di osservazione delle abilità lavorative e aiutiamo i ragazzi a curare aspetti come puntualità, precisione, impegno, interazione con i colleghi o con il pubblico. Una sorta di palestra piuttosto che di vero e proprio inserimento al lavoro.

Quali sono gli aspetti di sostenibilità più evidenti nell’esperienza del gruppo d’acquisto? Indubbiamente la filiera corta. Nell’arco di questi 13 anni, soprattutto sulla parte del fresco, si sono ridotte notevolmente le dimensioni dei fornitori, alcuni dei quali sono diventati soci della cooperativa agricola che si occupa della distribuzione. Privilegiamo i produttori locali: la grande parte dei prodotti freschi arriva da produttori piemontesi.

L’altro punto di forza è il biologico: diamo la priorità alla qualità del prodotto, senza guardare esclusivamente al prezzo più basso. Questo è un aspetto che normalmente sta molto a cuore a che aderisce ad un gruppo d’acquisto. Il nostro valore più importante, per concludere, è che ogni singolo gruppo d’acquisto riunisce individui e famiglie che, anche se con diverse sensibilità, sono disposti a porre maggiore attenzione ai consumi per sostenere una filosofia di acquisto alternativa.

MEZZOPIENO Incontra è dedicato a nuovi stili di vita improntati all’etica e alla sostenibilità. Andiamo a trovare persone, associazioni ed enti che sono alla ricerca di alternative positive ai modelli tradizionali nel loro vivere quotidiano e nella loro attività. Per conoscerli e trascorrere del tempo insieme, per farci ispirare e contagiare dal loro esempio…e per condividere con loro il senso del messaggio Mezzopieno. MEZZOPIENO 23 LUGLIO-AGOSTO 2020


MEZZOPIENOringraziarevoglio

Ringraziare voglio Per tutto quello che c’è nello spazio tra me e te - Rita

Ringraziare voglio il divino labirinto degli effetti e delle cause per la diversità delle creature che compongono questo singolare universo, per la ragione, che non cesserà di sognare un qualche disegno del labirinto... ... per lo splendore del fuoco, per l’arte dell’amicizia, per l’odore medicinale degli eucalipti... RingraziareVoglio è un progetto che ha l’obiettivo di riconoscere e portare alla luce le sensazioni, le emozioni e i pensieri che danno prodondità e colore all’esistenza, rendendoli patrimonio comune. Un racconto collettivo ispirato dalla poesia di Borges a cui ognuno può partecipare scrivendo e condividendo il proprio personale contributo per celebrare la bellezza della vita, il proprio ringraziamento. Il progetto è ideato e curato da Lorenza Anselmi.

Per le cose belle che c’erano e che non avevo ancora visto - Leonardo Per il sole dietro alle nuvole - Tanta Per la vita che mi ha dato tanto - Mariella Per la mia forza interiore e la pazienza che mi hanno fatto ottenere quello che ho sempre desiderato - Melissa Per i miei figli che mi stanno sostenendo in questo momento difficile - Giusy

Per le poesie di Borges - Enio Per la natura che ci fa capire che anche noi siamo esseri viventi - Alice. 2^ media Istituto J.F Kennedy Per gli amici - Tiziana Per il colore giallo - Veronica Per chi ti guarda negli occhi senza paura - Alfio Per ogni volta che non ho ringraziato, ora vorrei ringraziare - Alessandro Per tutte le volte che scopro l’etimologia di una parola - Flavia

Per i miei nonni - Ester, 5^ elementare scuola Manzoni

Per le persone che sono subito gentili anche senza conoscerti - Nando

Perché oggi sono qui - Raffaele

Per poter camminare con le mie gambe - Giuseppe

Per le cose piccole che nessuno vede - Alessia

Per aver passato il lockdown con i miei vicini -Nicoletta

Per quelli che non si arrabbiano quando la gente sbaglia - Luca

Per avere una bicicletta nuova per fare nuove escursioni -Alessandro

MEZZOPIENO 24 LUGLIO-AGOSTO 2020


MEZZOPIENOprogetti POVERTÀ

5 PER MILLE PER LA POSITIVITÀ

SALUTE

Nata come pratica di condivisione di buone pratiche e di modelli di lavoro positivi all’interno di una rete di associazioni, persone ed enti, la rete della Positività Mezzopieno è diventata nel tempo il riferimento nazionale per chi si identifica in un modo di affrontare la vita e il mondo in maniera positiva e costruttiva. Alimentata dall’impegno di diverse centinaia di volontari attivi all’interno di aziende, scuole, università, redazioni, carceri, luoghi di lavoro e tra la gente in tutta Italia, la diffusione della cultura della positività si realizza attraverso la realizzazione di iniziative che entrano nella vita delle persone per stimolare pratiche di fiducia e di gratitudine e per aiutare a credere nel mondo e negli esseri umani. I programmi della rete Mezzopieno si realizzano attraverso:

FINANZA ETICA ECOLOGIA APPROVVIGIONAMENTO IDRICO SOSTEGNO ALL’INFANZIA COSTRUZIONE DI STRUTTURE

● Diffusione della cultura della positività e della gentilezza in

scuole, ospedali, luoghi di lavoro, università, carceri e tra la gente

BUONE PRATICHE

● Cooperazione internazionale per l’alleviamento della povertà

INSERIMENTO LAVORATIVO

● Ricerca e formazione accademica sui temi del benessere,

RICERCA SCIENTIFICA DIALOGO INTERRELIGIOSO DISABILITÀ CULTURA DELLA POSITIVITÀ CRESCITA PERSONALE SPIRITUALITÀ CULTURA / CONOSCENZA

estrema nei Paesi in via di sviluppo

dell’etica e sulla qualità della vita con l’obiettivo di accrescere l’armonia tra le comunità e con la Terra ● Ecologia e ambiente. ● Compensazione ecologica delle emissioni e educazione ambientale ai giovani e alle comunità oppresse nei Paesi in via di sviluppo. Nell’ultimo anno la rete Mezzopieno ha coinvolto oltre 60.000 beneficiari in tutto il mondo, dando lavoro a 70 persone e ricevendo il contributo gratuito di più di 400 volontari nei Paesi in cui opera, Italia e India. Tutte le attività della rete Mezzopieno sono prestate gratuitamente nella filosofia della cultura del dono e della reciprocità, con l’obiettivo di contribuire a stimolare un atteggiamento positivo, costruttivo e collaborativo nei confronti del mondo e degli esseri umani. Per poter continuare a raggiungere sempre più persone, Mezzopieno è alimentato delle quote associative dei suoi membri e dalle donazioni. Oltre alle liberalità che persone fisiche o giuridiche possono effettuare, beneficiando dei vantaggi di legge previsti, è possibile destinare il 5x1000 dalla dichiarazione dei redditi a sostegno delle attività della rete. Trattandosi di una quota prevista per legge, questa scelta non comporta nessun costo aggiuntivo per chi la compie. È sufficiente indicare il codice fiscale dell’ente prescelto nella apposita casella della dichiarazione dei redditi o comunicarlo a chi si occupa di compilarla. Chiedete al vostro commercialista, datore di lavoro o CAF.

Se volete contribuire alla diffusione della cultura della positività attraverso la rete Mezzopieno, indicate come beneficiario l’ente che ne è il fondatore, SEMI Onlus indicando come codice fiscale 97684940014

MEZZOPIENO 25 LUGLIO-AGOSTO 2020


MEZZOPIENOtralagente

NOTIZIEflash

In che modo la comunicazione non violenta ha migliorato la tua vita? Lo abbiamo chiesto ai partecipanti dei workshop condotti dall’associazione Terra e Pace sul tema dell’interazione consapevole con se stessi e con l’altro, basata su un ascolto profondo e sull’intenzione alla connessione e alla comprensione.

ORLANDO - Le emozioni come bussola

Mettere al centro le emozioni in quanto tali – operazione tanto semplice quanto inconsulta - mi ha sconvolto. Chiamarle con il loro nome e prenderle come bussole per comprendere i nostri bisogni mi ha ridestato. Riconoscere i bisogni miei e quelli altrui ha innescato una piccola rivoluzione, il cui effetto scorre ancora in un flusso più ampio. Possiamo essere meglio di come crediamo, non appena accettiamo la nostra vulnerabilità”.

SILVIA - Ascoltare piuttosto che cercare il compromesso

Quando ho sentito parlare della metodologia della Comunicazione Empatica mi sono subito incuriosita. Lavoro come antropologa e faccio ricerca sul mondo dei servizi e del lavoro educativo, per questo mi sono approcciata al corso sia per un interesse personale che professionale. Tra le cose che più mi hanno colpito c’è la dimensione di connessione con i propri bisogni e il riconoscimento della pari dignità dei bisogni altrui. Penso che sia un punto particolarmente importante per cogliere la proposta della CNV di non risolvere i conflitti tramite compromessi, ma di cercare soluzioni che nascono dall’ascolto reciproco dei bisogni e dalla condivisa volontà di connessione.

AUSTRIA E SVEZIA CHIUDONO TUTTE LE CENTRALI A CARBONE 21 aprile – Europe Beyond Coal ILTCHAD ABOLISCE DEFINITAVEMNTE LA PENA DI MORTE 28 aprile – Assemblea Nazionale Repubblica del Tchad IL LUSSEMBURGO DIVENTA PRIMO STATO AL MONDO A RENDERE I TRASPORTI PUBBLICI GRATUITI 1° marzo – Granducato del Lussemburgo FRANCIA: IL PRINCIPIO DI FRATERNITÀ DIVENTA UN DIRITTO 13 maggio - Consiglio Costituzionale Francese RUANDA: LIBERATE 50 DONNE DETENUTE A VITA PER AVER ABORTITO 22 maggio - Presidente Paul Kagame INIZIA LA NUOVA ERA DEI VIAGGI SPAZIALI PER TUTTI 30 maggio – NASA | Space-X

ENRICO - Leggerci dentro per vivere meglio

La scoperta della CNV è stata importante prima di tutto per realizzare che esiste una forte relazione tra alcune emozioni e la possibilità o meno di vivere e soddisfare i bisogni primari (sia nostri che quelli dei vicini). Il bellissimo e ricchissimo elenco di emozioni (e dei bisogni) trovato nei testi sulla CNV è un tesoro che possiamo usare per imparare a riconoscere, nominare quello che proviamo e sentiamo dentro di noi.

MEZZOPIENO 26 LUGLIO-AGOSTO 2020

NASCE IN ITALIA LA LINEA VELOCE PIÙ LUNGA D’EUROPA: TO-RC 3 giugno - Ferrovie dello Stato GLI STATI UNITI APPROVANO IL RITIRO DI 1/4 DEI MILITARI U.S.A. DALLA GERMANIA 6 giugno - Presidente Donald Trump


MEZZOPIENOtralagente

NOTIZIEflash

ALESSIA - Più attenzione verso se stessi e gli altri

La CNV mi ha spalancato, aprendomi ad un linguaggio più dolce e attento, da usare con me stessa e, di riflesso, con gli altri. Rendermi conto delle emozioni e dei bisogni in atto mentre penso o comunico è indispensabile per lavorare sulle aspettative e sulle relazioni, capendo meglio sé e gli altri, su un piano più umano e autentico.

L’EUROPA APPROVA LA NORMATIVA SULLA FINANZA VERDE 19 giugno – Parlamento Europeo L’UNIONE EUROPEA RATIFICA L’ACCORDO DI LIBERO SCAMBIO CON IL VIETNAM 22 giugno - Parlamento Europeo

STEFANIA - Imparare a usare strumenti semplici

Partecipare al corso di comunicazione non violenta per me è stato come imparare a usare degli strumenti semplici come forchetta e coltello per mangiare una buona bistecca fiorentina! Le emozioni se non ben riconosciute, gestite, ben “masticate” e comunicate all’altro possono rimanere indigeste, come una bistecca troppo cotta. La cnv è una metodologia tanto semplice quanto efficace che mi ha permesso di imparare a trasformare i conflitti quotidiani in uno strumento di conoscenza di sé e dell’altro attraverso le emozioni. Aiuta a dare un nome alle emozioni e a riconoscere l’umano nell’altro, a riconoscere sé nell’altro.

MEZZOPIENO 27MAGGIO - GIUGNO 2020

AL-QA’IDA PERDE LA LEADERSHIP NEL MAGHREB 9 giugno – Governo francese

MEZZOPIENO 27 LUGLIO-AGOSTO 2020

U.S.A. E RUSSIA RIAPRONO I NEGOZIATI SULLA RIDUZIONE DELLE ARMI NUCLEARI 22 giugno – Vienna meeting


MEZZOPIENOeditoriale OGNI COSA TENDE AL BENE Gli esseri umani suono buoni o cattivi? Ci chiediamo spesso se sia più forte il bene o il male e se uno dei due prima o poi prevarrà. Esiste un recondito desiderio di bene dentro di noi che ci attira silenziosamente gli uni verso gli altri ma che allo stesso tempo sembra esitare davanti alla paura della cattiveria. Il male ci spaventa, ci interroga e a volte ci sgomenta per la sua assurdità, così lontana dalla nostra comprensione, tanto da farci chiedere se il nostro bisogno di bene sia davvero possibile da veder realizzare o se sia solo un sogno utopico. Il male è proprio ciò che confonde, divide, illude e insinua il dubbio nella nostra volontà, alternando continuamente i percorsi e le scelte della nostra vita tra ciò che consideriamo giusto e sbagliato. Ma il bene e il male sono le due dimensioni interpretative dell’esperienza umana, non sono concetti assoluti ma misure in antitesi, ciascuno di essi è l’assenza dell’altro e riflesso creativo dell’agire e del suo rapporto con l’ordine delle cose. La scelta che ci viene lasciata all’interno di questi due estremi è il principio del bene, mentre il conflitto tra bene e male determina già di per sé una vittoria per il secondo. Sentiamo che il bene disseta il nostro desiderio di felicità nel profondo dell’essere, e persino oltre, a volte però facciamo difficoltà a capire cosa sia veramente buono o cattivo. Nessuno, infatti, sceglie il male perché lo ritiene tale, lo scambia solo per una sua felicità, per il bene che cerca. Certe volte si rischia di rimanere intrappolati in questo cortocircuito. Qualcuno afferma che il male sia affascinante ma in effetti è solo il piacere che promette, ad esserlo; il male separa, frantuma, complica. Il bene

si diffonde per attrazione, contagia con forza appassionante e libera. Il bene è incontenibile. L’esperienza del bene cambia la vita e la carica di senso perché porta con sé l’armonia della perfezione e la completezza che l’unità trova all’interno della molteplicità. La seduzione del male passa dalla sua prepotenza: crediamo infatti immediatamente nel male e di solito confidiamo nel bene soltanto dopo averci riflettuto. È il frutto della nostra natura animale che si allerta per gestire la paura del male e che invece si intorpidisce nel benessere, finendo per darlo per scontato. L’errore più comune che si possa fare però sarebbe dividere il mondo in buoni e cattivi. Per qualcuno, i primi sarebbero quelli che dormono meglio alla notte, mentre i secondi se la spasserebbero meglio di giorno: confondendo il bene con l’immobilità e il male con l’attività. Tuttavia, è proprio il contrario: fare il bene è molto più impegnativo che lasciarsi andare al male. Non sono le persone ma i gesti e le scelte ad essere buoni o cattivi; questo è il senso della giustizia. Far conoscere il bene a qualcuno che ne confonde il significato lo può trasformare. Escludere il malvagio togliendogli la libertà di fare il male non basta, per dargli un’altra possibilità occorre mostrargli il bene e aiutarlo a riconoscerlo nelle cose della vita e nelle persone. Catalogare alcune persone come cattive è il primo passo per farle allontanare dal bene; e lo stesso rischio può valere paradossalmente anche al contrario, per chi si definisce buono. Ogni persona possiede in sé una parte di bene che aspetta di essere toccata dal bene di qualcun altro, per poter essere riconosciuta, per liberarsi. La fiducia nella bontà altrui è la più grande testimonianza della propria bontà e lo strumento

di pace e di amore che riconosce il progetto di bontà del nostro esistere. Il bene è la forza propulsiva che costruisce il mondo, che lo manda avanti e che lo alimenta da sempre, l’energia che genera, rigenera, feconda e che perfeziona. Rischiara, unisce e leviga, risponde alla nostra sete di assoluto, pulisce e rimane oltre noi. Come la pendenza invisibile che convoglia tutti i ruscelli verso il mare, il bene è ciò che unisce e da senso a ciò che è in divenire. A volte sembra che il bene di una vita si possa perdere in un attimo ma il bene non solo costruisce momento dopo momento ma fa di più, genera inesauribilmente, oltre il limite del gesto acquisisce senso nell’intenzione e nell’identificazione, al di fuori della catena delle cause e degli effetti; non è un investimento né una scommessa, trova la sua espressione nell’uscire da sé per migliorare l’altro, al di là del compenso o del rendiconto, oltre la logica del cambiamento. A volte la gente rimpiange le cose passate come se queste custodissero il bene e teme il futuro come se non fosse possibile replicare il bene passato o addirittura fare meglio. Il mondo però cresce, cade e si rialza imparando dagli errori e matura continuamente la sua capacità di comprendere e di produrre il bene in tutte le sue forme. Fare il bene è anche sopportare il male senza restituire la stessa moneta, senza tolleranza ne conflittualità ma creando alternative positive. Distinguere tra bene e male, difendere il primo e rifiutare l’altro. Il meglio, se è davvero tale, è l’unico strumento per scacciare davvero il male. Luca Streri

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MEZZOPIENO 28 LUGLIO-AGOSTO 2020

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